Misto Unico - capitolo 4

Ed eccovi il quarto episodio di Misto Unico. Noterete come mi stia divertendo a incasinare la storia e incasinarmi la vita. Ma mi piace giocare accennando a nomi e situazioni, senza svelare troppo. Spero piaccia anche a voi, e spero vi divertiate come mi diverto io. Alla prossima.


4) Genitori, bulli&pupe

Era una bella mattina. E faceva anche caldo, dopotutto era aprile. Mercoledì 20 aprile. Millenovecentoemoltianni.
Ma ne mancava ancora qualcuno, di anno, per arrivare al nuovo millennio. Quel giorno gli studenti avrebbero proprio dovuto fare un tema su “cosa ti aspetti dal 2000”. Le solite cretinate. Nel 2000 non ci saranno né macchine volanti né raggi laser che puoi sparare dagli occhiali. Nel 2000 ci saranno sempre le stesse cose di vent’anni prima, gli stessi cazzoni di vent’anni prima e la stessa merda di sempre. Il tutto, probabilmente, addirittura amplificato.
Ma nessuno deve impedire a giovani studenti di sognare e scrivere una relazione fantascientifica su un mondo migliore. E di prendere un sette, se scritta bene. Perché no.
Ma due degli studenti in questione non stavano minimamente pensando al futuro prossimo, anzi, erano ancorati ora più che mai al presente, e avrebbero voluto che il tempo non passasse mai.
E si godevano la giornata di sole ai giardini pubblici.
- Ti va un gelato? Offro io.
- Va bene - fece lei, arrossendo un poco.
- Che gusto?
- Come ti pare, dai… - lei era proprio imbarazzata.
- Ma no, facciamo così, vieni anche tu al carretto di Carluccio, così scegli.
- No, dai…fai tu, davvero!
Il ragazzo comprese l’imbarazzo della sua amica.
- Stracciatella va bene?
- Va benissimo!
- Ok, allora aspettami, ora torno.
Mat sorrise e andò dritto verso il carretto dei gelati di Carluccio. Carluccio era un highlander, probabilmente: trent’anni prima aveva venduto gelati anche ai genitori dei ragazzi.
Mat tornò poco dopo. Lei era ancora sulla panchina. Un leggero venticello le accarezzava i capelli lunghi e castani.
- Tieni Ines, per te!
- Grazie mille – non si scompose più di tanto.
Mangiarono il gelato mano nella mano. Passò del tempo.

La fontana disegnava piccoli archi d’acqua nel cielo. Dei passi spavaldi andavano verso la panchina dove erano seduti i due ragazzi.
Ines si voltò. Erano due tipi, vestiti forzatamente da duri.
- Ehi, darling! Vai ancora appresso a questo cazzomoscio?
L’altro ragazzo faceva da spalla, e stava in silenzio, ma aveva un ghigno sotto i baffi.
- Ciao Billy…nemmeno tu a scuola? - la voce serena di Mat ruppe il momento.
- Chi cavolo ti dà il permesso di rivolgerti a me, gringo?
- Me lo prendo da solo, il permesso, sceriffo. - ribattè Mat senza scomporsi affatto.
Gus stava per mettere le mani addosso a Mat, ma Billy lo fermò con un braccio tipo sbarra dei supermarket, scena tipica da film.
Ines si spaventò un poco.
- Questo fottuto cheyenne deve capire chi comanda, ma non qui. Ci vediamo dopo la scuola, gringo!
- Dopo..ahahaha…questa è bella, amigo. Dopo la scuola? Ma se nemmeno ci siamo andati, a scuola!
- Stai provocando, palla di merda? Stai provocando, pellegrino? DEVI STARE ZITTO! - intervenne Gus con fare minaccioso. Ma che a Mat faceva solo ridere.
- Dite un po’, sceriffo e compare, che film avete visto ieri, per fare questa scenetta?
- M-Mat, dai… per favore, non… - Ines avrebbe voluto dire al suo amico di non continuare a istigare i due ragazzi, che intanto si guardavano in cagnesco con Mat.
- FIIIT FIIIT FIIIT! Gustavo Casermari! FIIIT FIIIT FIIIT! Da oggi sei in punizione PERENNE! CHIARO, BELLIMBUSTO?
Sentendo il fischietto che strideva nell’aria, Gus tornò nel mondo reale, dimenticandosi di ogni scenetta da film.
- Oh, cavolo…mio padre.
Un signore si avvicinava minaccioso come un marine, attraversando l’aiuola nella sua tuta blu scuro.
Anche gli altri tre presenti tornarono nel mondo reale, mondo in cui ora avrebbero dovuto scrivere il tema sul 2000.

- Tuo padre è un sergente, cazzo!
- Ama l’ordine e la disciplina come tu ami le stronzate dei cowboy e indiani.
- Non poteva che fare il professore di educazione fisica, porco mondo.
- Dice che toccherà anche a me fare il professore di educazione fisica.
- Non ti ci vedo col fischietto in bocca, gringo.
- SILENZIO! NON SIETE AL BAR, QUI! QUESTA E’ UNA SCUOLA! - gridò la preside. Una cagacazzi assurda, poteva sembrare.
- Di voi due non mi meraviglio affatto, ma da voialtri - girandosi verso Mat e Ines - proprio non me lo sarei mai MAI aspettata!
Billy stava facendo delle boccacce alla preside, mentre era voltata a parlare con gli altri.
- Guarda che ti vedo, imbecille.
Billy smise di fare boccacce.
La porta si aprì. Era una signora giovane, ma che pareva antica nel portamento e negli abiti che indossava.
Ines diventò bianca come il foglio su cui sto scrivendo. Perché scrivo prima su Word.
- Signora Preside, non so che dirle…
- Signora, non si preoccupi, per questa volta non succede nulla… Ines è sempre stata così brava, non…
SCIAAAF! Uno schiaffone volò nella stanza.
- E a casa facciamo i conti, signorina! Ma tu guarda, marinare la scuola con tre maschi! Svergognata! Brutta ingrata! Sgualdrina di mare!!
- Signora, la prego, non…non mi sembra il caso di... - la Preside era imbarazzata. Il resto dei presenti era ammutolito. Ines stava per piangere, ma riuscì a trattenersi.
Era partita come una bella giornata di sole, ma non continuò così bene come era iniziata. Per nessuno di quei quattro ragazzi.

continua...

6 commenti:

  1. Mi fanno morire i commentini e gli aggettivi che ci ficchi qua e là LOL

    E la storia di Carluccio/Highlander è vera (da me il tizio si chiama Cicco il gelaTIERE)

    PS
    meglio la fast-food version di quella tamarrata da MSNspace che avevi messo subito prima ^^

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  2. "Sgualdrina di mare" mi tornerà decisamente utile come epiteto. Per il resto, buon lavoro.

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  3. ahahah LOL

    "mangiarono il gelato mano nella mano" :D

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  4. ah, cmq Miki secondo me questa grafica è la più bella, però preferivo il Sonofabich Tasy e il Milky asshole :D

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  5. Ottimo Miki! Bellissima e geniale anche la nuova grafica!

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