> tra me e il bar

Salto dentro la finestra,
oltre il vetro oltre la mia testa...
salto, hoppa hoppa salto,
con l'elettrico café...

(Café, Mexcal e Rosita, Litfiba 1987)
                                                                   POST A PAROLACCIA ZERO
Ci sono molti tipi di bar.
C'è quello di passaggio, dove ti fermi a prendere il caffé.
C'è quello di superpassaggio, dove ti fermi a prendere il caffé, giochi al 10 E Lotto e compri le sigarette.

C'è quello chic dove si fanno gli aperitivi in giacca e cravatta perché sei il consulente bancario che deve incontrare il cliente della lobby ebraica.
C'è quello lercio, tipico da poliziotteschi ambientati a Roma.

C'è quello per soli uomini, che è lercio e contiene magari anche il biliardo.
C'è quello da città del nord, dove alle donne è ammesso potersi prendere un cappuccino facendole sentire quasi pari al consulente bancario. O all'ebreo.
C'è quello da paesino del nord, dove i veci si ciuccano di grappa e giocano a briscola.
C'è quello dove ci si va solo la domenica dopo la messa, a prendere il gelato.
E poi c'è il bar come quello che frequento io.

E' un concetto a sé, un mondo a parte.
Non rientra in nessuna di queste categorie ma le abbraccia tutte, sfiorandole, toccandole.
E' difficile, per me, ad esempio, riuscire a spiegare ai miei amici pugliesi il concetto del bar che vivo io.
Perché in Puglia, ad esempio, non ci sono tipi similari di bar. Non che io sappia, per lo meno.

Posso tentare un paragone, per farvi comprendere un po' la questione:
ricordate il film Radiofreccia? Ricordate il bar dove si riunivano i protagonisti?
Quello gestito da Guccini.
Ecco.
Il bar che intendo io è così.
Con in più il fatto che l'emancipazione femminile è andata avanti e quindi il bar non è più, per fortuna, un locus fisico per soli ragazzacci.
Ci sono le macchinette, a cui si affossano anche le donne. Sempre Viva l'Emancipazione.
Ci sono i videogames, e il flipper. Anzi, c'erano.
Così come c'era una cabina telefonica. Di quelle che ti chiudi dentro e senti il WUP del sottovuoto.
I rumori del bar diventano tutti ovattati, e anche il più grande ubriacone che strilla è solo una voce che arriva dallo spazio profondo.

Il bar è questo. E' come una casa.
Puoi andarci anche senza consumare niente.
Puoi starci, e vedere la partita, anche prendendo solo un birillo di birra.
50 centesimi.
Puoi bivaccarci tutto il tempo che ti pare.
Il bar è aperto dalle 5 di mattina. E' sempre il primo luogo che vedrai prima di uscire per la tua serata, e l'ultimo che vedrai quando rientri. Chiude tardi.
La mattina ci fai colazione. Ci sono soprattutto le donne. Emancipate.
Cappuccino, cornetto. Giornale.
Tranne il primo dell'anno, che ci si ritrova tutti lì alle 7, per completare il cenone di capodanno con la colazione, prima di sfondare il letto sulle note della marcia di Radetzky.

Poi verso una certa ora arrivano le giovani mamme coi loro pupi. Succhi di frutta, uova Kinder.
Poi comincia il giro degli aperitivi, specie se è Natale o Pasqua.
Dopo pranzo c'è il caffé. Di solito questa è l'ora per soli uomini.
E' il momento in cui i lavoratori aspettano di rialzare le serrande delle loro attività, ma prima si godono una partita al biliardino.
Il primo pomeriggio è appannaggio dei cazzari. Come me.
O dei ragazzini. Come me.

Più si fa sera, più torna l'ora senza pari, l'ora del Campari, o di qualsiasi altro aperitivo.
Dopo cena ci torni per incontrare gli amici, per metterti d'accordo con loro sul dafarsi.
E il dafarsi potrebbe anche essere rimanere lì.
Perchè è un po' anche un pub, tutto sommato.
E c'è sempre qualcosa da vedere in tv. Non per forza la Juve.

Il bar è frequentato da una fauna degna dei film di Lynch.
Ci sono i tifosi, che urlano e bestemmiano.
Ci sono quelli che tirano le palline di carta.
Ci sono quelli che ridono, che stanno in silenzio, che bevono.
Quelli che leggono l'oroscopo sul quotidiano.
Quelli che lanciano bicchieri, quelli che ballano.
Quelli che cantano, quelli che commentano il documentario in onda.
Quelli che parlano di politica, di calcio, di femmine, di maschi.
Quelli che entrano quasi dentro al bancone, quelli che festeggiano i loro compleanni.
Quelli che fanno cose strane ed esilaranti, quelli che può succedere che facciano a botte.

Al bar troverai sempre qualcuno che ti offre un bicchiere.
Al bar troverai sempre gente che conosci.
Troverai persone con cui scambiare due chiacchiere, potrai gioire di un successo bevendo qualcosa, o tirarti su il morale dopo una delusione. Sempre bevendo qualcosa.
E anche se non bevi niente, ve l'ho detto, va bene lo stesso.

COCKTAIL DA BAR
-Coca Cola e un goccio di Malibù;
-Crodino con Vodka alla fragola;
-Succo d'arancia con un goccio di Amaretto di Saronno.

7 commenti:

  1. Dopo anni l'hai scritto!:P Un post sul bar!!!!!! "Miki, ma vai sempre al bar?" xD ..anche da me c'è un concetto di bar simile al tuo..soltanto che non li frequento molto..dato che opto sempre per bar-gelateria..è un pò più donnaiolo..diciamo così :D ..mh..le macchinette non le amo molto..mi sanno di bar untuoso..muahauahau..vabbè...ci vediamo da Mario prima o poi!!!!!:P

    Ipnosi. Part One.
    Anas:"Dove andrai il 13 maggio?"
    Miki:"Andrò a Roma perchè ci sono altri utenti diaboliki che mi aspettano.."

    RispondiElimina
  2. il succo d'arancia con l'amaretto di saronno mi garba..mmh :))
    I bar sono i bar...rimarranno mitici nei secoli dei secoli amen...in quale città o paesino non c'è mai stato un "bar sport" :) da quello dove mio papà mi portava a scegliere il gelato, a quello tipo "che ce l'hai il grattevinci tè??" :D a quello "me la fai una ricarica?Anche la gazzetta ecc ecc.." c'è sempre un bar nel cuore di tutti noi XD

    RispondiElimina
  3. un post ispirato Miki!
    concordo, il bar come lo descrivi tu, il TUO bar, da noi non esiste quasi più!

    i bar non sono più quelli di una volta..... è una frase "da vecchi" ma davvero anche qui hanno tolto la cabina telefonica, che tanto non la usava più nessuno (anche chi non lavora e non ha soldi possiede comunque un cellulare!), e il biliardo ha lasciato il posto alle slot machines!

    da noi i bar sono sempre frequentati, anche se io da donna - anche se emancipata - non ci passo che qualche minuto, ma qui abbiamo un pub che è il nostro "mondo", un punto di ritrovo che è anche un bar, dove bivacchiamo e di giorno e di primo pomeriggio - anche le donne emancipate - ed anche di sera.... forse sono cose da SUD, perchè sto pensando al film "Benvenuti al Sud" con Claudio Bisio, in cui ci si radunava al bar per parlare di tutto e di niente ed il protagonista milanese non capiva perchè gli abitanti sprecassero il tempo in modo così inutile!

    Il bar è un microcosmo.
    Il bar è come la vita! :-)

    RispondiElimina
  4. ... il bar di cui parli e lo stesso che frequentiamo, è il primo luogo che abbiamo inaugurato nel 2012 alle 5 del mattino facendo la prima colazione dell'anno, è il posto dove tutti noi ci diamo appuntamento, è il nostro luogo di incontro, e forse è qualcosa di più di un bar.... personalmente mi manca molto la persona che ha caratterizzato quel posto,che ha regalato ogni giorno frasi e strappato sorrisi a tutti! ... ma forse anche per questo continuiamo ad andarci!

    RispondiElimina
  5. @Anas:
    visto? Glielo dovevo! Ora avrai capito finalmente com'è il BAR dove vado sempre^^
    Ah, io sono come DK, sono refrattario all'ipnosi, al penthotal ecc...
    Il 13 maggio sarò in portogallo a salutare l'apparizione della madonna ;)

    @Around:
    provalo, è davvero un bel mix.
    Esatto... il bar sport... quello che dico io è un po' anche questo, ma anche bar galante stile café parigino.
    Ha mille facce, a seconda delle ore.

    Scarlett:
    ecco, hai citato un elemento cardine: il passare del tempo al bar.
    Lo si fa, ma non per cazzeggio, o meglio non solo... è anche un continuo scambio di qualcosa.
    Che poi può essere un consiglio sul calcioscommesse, ma anche su qualcosa di più concreto.
    E' vero, è un microcosmo^^

    @Denebola:
    eh, grande A.!
    Come diceva sempre?
    "L'estate sta finendoooo!"
    Ehehe!
    E' vero, è più di un bar.

    Moz-

    RispondiElimina
  6. Grande, come già ti ho detto questo è forse il più bel post dei tuoi che io abbia letto a parte quello dei "record" che non era bello ma di successo; cmq viva il bar, viva il nostro bar, e Dio, il mio Dio, benedica colui che l'ha fondato. Ciao caro Moz ci vediamo stasera al bar se ci sei e se non ci sei allora ci vediamo domani al solito bar e se non ci sei neppure domani ci vediamo quando ci vediamo tanto ci si rivede sempre nel nostro bar prima o poi, dovessero anche passare mesi o anni ci si rivedrebbe sempre allo stesso bar che è una specie di amico gli manca solo la parola, eeeeeeh se potesse parlare.
    Matteo

    RispondiElimina
  7. @Matteo:
    se potesse parlare, direbbe tantissime cose.
    Parlerebbe anche di scopate in qualche angolino, probabilmente.
    Parlerebbe ovviamente di noi, di me, di te, di tutti i nostri amici.
    Di noi e le nostre storie.
    Dei tuoi aperitivi del cazzo col vino bianco, dei miei più chic con il crodino e vodka. Degli stuzzichini con cui rompo l'anima alla padrona :)

    Va bene, ci vediamo al bar. O la sera a casa di Luca.
    :p

    Moz-

    RispondiElimina

per lasciare un commento è necessario loggarsi col proprio account :)