> Roma(nzo) criminale


> Romanzo Criminale - La Serie
> di Stefano Sollima
> Italia 2008-2010
> 12 episodi (st.1) + 10 episodi (st.2)
> con Francesco Montanari, Vinicio Marchioni, Alessandro Roja, Marco Bocci, Daniela Virgilio, Andrea Sartoretti, Riccardo De Filippis, Mauro Meconi, Alessandra Mastronardi, Jesus Emiliano Coltorti, Danilo Nigrelli, Edoardo Leo, Giovanna Di Rauso, Edoardo Pesce, Lorenzo Renzi, Greta Scarano, Massimo De Francovich


Qualitativamente parlando è, senza ombra di dubbio e senza paura di essere smentito, il miglior serial italiano mai realizzato finora.
Sapete quanto io ami Distretto di Polizia (che resta il mio telefilm italiano preferito), ma è un fatto oggettivo che Romanzo Criminale – La Serie sia superiore a qualsiasi altro prodotto televisivo nostrano.
Due stagioni per 22 episodi complessivi, mandati in onda da Sky a fine 2008 e a fine 2010, e costantemente replicati (anche in chiaro e sul digitale terrestre) ogni periodo dell’anno. 22 episodi cult, che narrano, romanzandole, le vicende della tristemente nota Banda della Magliana, un gruppo malavitoso attivo nella Capitale dalla seconda metà degli anni 70 e che ancora oggi riesce a far parlare di sé a causa dei segreti e degli strascichi mai risolti, su cui tutti spicca la figura di uno degli ultimi boss dell’epoca d’oro, sepolto in territorio Vaticano e legato a doppio filo, chissà come e perché, a poco chiari fatti di cronaca.

Non si vuol fare la celebrazione di quattro pischelli balordi. La serie sicuramente mette in risalto gli atti criminosi e delinquenziali orditi dalla Banda, ma di contro non ci risparmia le indagini meticolose delle forze dell’ordine né ci nasconde le storture dei sistemi deviati, veri burattinai dietro le quinte, assassini non materiali ma molto più pericolosi di pochi sbandati borgatari.
Le puntate ci mostrano l’ascesa e l’ovvia caduta del gruppo guidato dapprima dal Libanese (Francesco Montanari), poi dal Freddo (Vinicio Marchioni) e dal Dandi (Alessandro Roja), partito dapprima come una batteria criminale che fa quasi tenerezza nell’accumunare gente con voglia –sia chiaro, in forma sbagliata- di riscatto sociale, e finito come braccio armato di oscuri poteri che si muovono fra Stato e mafie, massoneria e giochi del Sistema. Lo stesso che inizialmente l’ambiziosa Banda avrebbe schifato.
Ed è proprio nel momento degli accordi con questi poteri forti che gli equilibri all’interno della Banda cominciano ad incrinarsi. E così, il sogno romantico di prendersi il sottobosco criminale di Roma senza servire padroni svanisce, poco a poco, inesorabilmente, e i protagonisti cominciano a mutare, maturare, cambiare atteggiamenti.
Si innescano così una serie di eventi e intrecci che, complice una regia nervosa e rapida, ma mai disturbante, si dipanano su quel teatro che sono i quartieri dell’Urbe, che cominciano a tingersi di scarlatta voglia di vendette, soldi, sesso.
Il tenace Commissario Scialoja (Marco Bocci) si mette subito sulle tracce della ghenga, riuscendo più volte a mettere i bastoni tra le ruote ai criminali, che però riescono sempre a sfuggirgli di un soffio, protetti dalla fitta rete che hanno voluto tessere e in cui, presto, rimarranno incastrati, chi più chi meno, chi in modo mortale, chi riuscendo a sfruttare invece quelle fitte maglie di zona grigia.

Si attraversa più di un decennio di Storia d’Italia, in questo serial.
Alcuni avvenimenti sono sfiorati, altri invece toccano da vicino le vicende della Banda e di Scialoja, personaggio su cui la sceneggiatura (tratta dall’omonimo bestseller di De Cataldo) interseca col giusto calibro i passaggi del personaggio Patrizia (Daniela Virgilio) donna contesa tra il poliziotto e il Dandi.
Si parla dell’assassinio di Aldo Moro, della Strage di Bologna. Ma anche della vittoria degli Azzurri ai Mondiali del 1982, della nascita della tv commerciale, del crollo del Muro, della P2.
Eventi che fanno sia da sfondo sia da impalcatura ai movimenti della Banda e a chi ne tiene le fila, da dietro o da sopra.

La trama è avvincente, mai noiosa. Pur ricalcando fatti realmente accaduti e mostrando fatti criminali realmente messi in atto, la visione non infastidisce. Forse perché in fondo si può riuscire a provare un po’ di empatia, o forse addirittura simpatia, per quel gruppo di ragazzi de Roma che, almeno nella finzione del film, prima di esagerare davvero rimanendo vittime dei loro stessi ruoli, sembrano così credibili e veri.
Perché è sì una serie che parla di omicidi, di spaccio, di pestaggi. Di lotte sanguinose e stragi.
Ma parla anche e soprattutto di amicizia. Vera e sincera, così come tradita, spogliata, stuprata. C’è chi resta fedele, chi se ne va, chi complotta alle spalle e chi ritorna.
E sempre senza potersi tirare indietro dalla scelta sbagliata di vita, sempre senza potersi più allontanare dalla tela del ragno, ma restando in quel vortice fino in fondo. Anche se il fondo dovesse essere la morte.
E' il racconto dell'amicizia di alcuni ragazzi che poi si perderanno, si ritroveranno, si elimineranno. Perché tutto cambia, e il fatto che la loro occupazione sia architettare piani delittuosi potrebbe anche essere un fondale qualunque su cui mettere in scena quei legami.
Ma in una storia di sangue, si sa, quando tutto cambia, cambia repentinamente, e le scelte fatte portano a strade dove non si può tornare indietro.

Oltre la colonna sonora originale composta appositamente (ottimi brani su cui spicca la siglia iniziale, dal sound groove che ricorda tantissimo i poliziotteschi), questa serie tv si fregia di numerose canzoni di artisti stranieri e non, a ripercorrere circa quindici anni di musica famosissima.
La serie è talmente bella che riesce a dare... un senso anche ai pezzi di Vasco Rossi.
Ottimamente recitata, ottimamente filmata e montata
, non scade mai nel banale.
Non guardarla... è da criminali!


Voto: 9+

15 commenti:

  1. Oh, mi hai fatto venire voglia di vederlo, davvero...quasi quasi..anzi nò, ora mi organizzo!:D

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  2. Potrebbe essere davvero bello! Alla fine sei stato tu a consigliarmi Twin Peaks, e hai fatto centro!

    Magari in un periodo di tranquillità lo vedrò, di sicuro dopo l'estate.

    Ispy

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  3. @Around:
    poi fammi sapere... sicuramente rimarrai affascinata dai personaggi!

    @Ispy:
    farò centro anche con questo, è impossibile che non ti piaccia :)

    Moz-

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  4. bravo Miki, quoto tutto quello che hai scritto!

    Io ti dico solo che ho amato il film "Romanzo Criminale" - con Kim Rossi Stuart - ma quando ho visto la serie tv, recentemente, mi è piaciuta moltissimo, per certe cose è superiore al film!!

    E confermo: vale la pena davvero di vederla, la storia dei ragazzi è talmente ben fatta e recitata che non puoi non provare empatia per alcuni di loro, nonostante il loro impegno della discesa nel crimine!

    Bella la OST, è davvero un prodotto di qualità... io ho amato "Distretto" - le prime serie soprattutto - ma questa serie non ha nulla da invidiarle!

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  5. @Scarlett:
    certo, anche io considero il telefilm superiore all'omonimo film, e DI ALMENO 10 SPANNE!
    Gli attori, sebbene giovanissimi e alle prime armi (molti, tipo Roja e Montanari, hanno cominciato proprio con dei piccoli ruoli in Distretto, rispettivamente st.5 e 7) si sono dimostrati perfettamente all'altezza dei vari Rossi Stuart, Favino, Santamaria...
    Inutile dire che per me il Dandi è Roja e non Santamaria...

    Sulla storia: ovvio che CONDANNO tutto quello che hanno fatto (e nella realtà le cose sono andate persino peggio... penso che Er Negro, Crispino, Renatino fossero molto meno "simpatici" -con tutto il rispetto- della controparte fiction).
    Ma è anche vero che tendo a farmi stare simpatici più personaggi come loro, che pur uccidendo e commettendo crimini sono arrivati in alto da zero, piuttosto che personaggi come il Vecchio, Zeta e PGreco, che muovono i fili invisibili dello Stato e dell'AntiStato... Insomma, i veri criminali sono altri, a volte non basta solo sparare.

    A me RC piace per ciò che racconta: una amicizia di un gruppo che, col passare del tempo, si sfalda e a tratti si rinsalda... ma un'amicizia che non può che finire male, crivellata di piombo o a marcire in qualche galera.

    Moz-

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  6. Miki condivido (come sempre) quello che pensi: loro NON sono i veri criminali, sono i pupazzi mossi da quei burattinai che stanno più in alto e che decidono chi deve vivere e chi deve morire!

    Leggendo la tua risposta, mi è venuta alla mente una fiction che dire deludente è poco: quella su Riina che hanno dato su Canale 5, di cui non ricordo il titolo - tanto mi ha infastidito! - ma che parlava della vita di Riina facendone non un personaggio malvagio e abietto, che per interesse personale uccideva con freddezza spietata e con gusto... qual che mi ha dato fastidio e mi ha impensierito non poco, è vedere che la sceneggiatura ne ha fatto un personaggio spregiudicato, abile, forte, potente, un leader carismatico insomma.... ne venne fuori una "agiografia" (se mi passi il termine) che giustificava i crimini peggiori in nome del potere e della ricchezza!

    Qui invece non si evince nulla di tutto ciò: ci si affeziona, ti fanno (quasi) simpatia, vero, ma non c'è dubbio sul concetto di male e bene, sbagliato e giusto!

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  7. @Scarlett:
    sì, ho capito che intendi: Il Capo dei Capi.
    Ammetto che qualitativamente è stato un bel prodotto, e che Gioé è stato un grande interprete...
    Il problema di questi film che raccontano vite criminali è appunto il rischio di agiografia che eroizza il male.

    Questo è accaduto anche, a dire il vero, con RC (non so se hai notato sotto il logo del mio blog che nei prossimi mesi ci sarà un articolo titolato il Fascino del Male, beh, l'ho scritto da oltre un anno e parla proprio di questo argomento).
    Solo che a vedere TUTTA la storia (22 episodi) ti rendi conto da solo (se sei una persona normale, o meglio, non deviata) che il modello di vita scelto dal Libanese, Freddo, Dandi, e anche dai più simpatici Scrocchiazeppi o Fierolocchio, è sbagliato.

    Io non ho mai avuto dubbi. Per quanto sia affascinante vedere il Male (dopotutto io AMO DIABOLIK), so che è... Male, appunto.
    E so che si finisce male.
    Non m'è dispiaciuto, pertanto, per come RC sia terminato (non lo dico esplicitamente per evitare spoiler), anzi, era proprio quello che mi aspettavo succedesse, era l'unico finale possibile per una vita così, vissuta a pieni giri ma nel lato oscuro.

    Inutile dire che sono rimasto colpito, e tanto, da ciò che succede al commissario... e al Vecchio.
    E' la cosa che mi spaventa di più... un sistema così, marionettisti, abili tessitori di trame.
    In fondo la Banda (del telefilm) mi sta pure simpatica, da zero è arrivata in alto, pur col sangue.
    Ma tutti gli altri?
    E' un discorso complesso...

    Moz-

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  8. Eccomi sul blog che accende la passione :P ..dunque ho snetito parlare di questa serie..volevo anche seguirla, ma non prendevo il canale...poi ho abbandonato l'idea..xD ...a proposto che ruolo ha Marco Conidi in questa serie?!?Un certo Botola?!?
    buona serata e buon paninozzo :P
    la ragazza senza make up xD

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  9. @Anas:
    senza trucco nè inganno ;)
    Sì, Conidi è Botola, e assieme a Nercio è uno degli sgherri della Banda, al servizio del Dandi...
    Te la consiglio vivamente questa serie! :)

    Moz-

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  10. ..dove posso reperirla?:P
    C'è di nuovo in tv?Comunque stiamo per essere raggiunti dal digitale..muahauaha..Abruzzo e Molise!=P

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  11. Allora, è ricominciata proprio sabato scorso, in orari notturni, su Italia1... mentre so che sul digitale terrestre (ecco, appunto XD) tipo su Italia2, veniva trasmessa, di recente, in mattinata...

    Moz-

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  12. buuuuuuuuuuuuuuuu!xD ..allora non potrò vederla..almeno per ora..:P Miki, ma da te è già arrivato il segnale?=)

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  13. Il segnale non c'è ancora, ma qualche programma già non si vede sulla tv normale...!

    Moz-

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  14. Concordo, tranne che sul tuo entusiasmo per "Distretto di Polizia"

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