Questo post vuole essere un pensiero -con gli occhi di oggi- riferito a ciò che successe in passato sulle nostre reti.
Credo sappiate che i cartoni animati arrivati da noi (nello specifico quelli di produzione nipponica) vennero quasi tutti riadattati, spesso arbitrariamente.
Vediamo insieme come e -soprattutto- perché.
INTRODUZIONE
Sin dall'acquisizione di Goldrake, i cartoni giapponesi hanno subìto adattamenti e censure.Prodotti per bambini nella cultura italiana e europea, ma non in quella nipponica: una grave leggerezza di pensiero che anche oggi, presso qualcuno, è dura a morire.
Se in Giappone ogni prodotto animato ha un target di riferimento, con annessa fascia oraria televisiva più corretta, in Italia abbiamo sempre buttato in un unico grande calderone qualsiasi opera nipponica.
Il vero problema è sorto quando il grande calderone di cui prima è diventato Bim Bum Bam (o Ciao Ciao).
Erano gli anni '80. Era l'inizio dell'ondata di taglia&cuci attenuatasi solo agli albori dell'anno 2000, che vide petizioni, scontri, articoli e almeno due grandi "nemici" per gli appassionati: Alessandra Valeri Manera (responsabile della tv dei ragazzi Fininvest/Mediaset) e Nicola Bartolini Carrassi (adattatore e doppiatore con cui ho avuto il piacere di confrontarmi di persona e grazie al quale sta nascendo questo articolo).
IL PRESUPPOSTO
Ragioniamo dall'unico presupposto possibile: quando si tratta di tv commerciali, è logico e scontato che si guarda al guadagno e non all'arte. Funziona così e la tv -che è un'azienda- campa su quello.Quindi, considerato questo e considerato il fatto che in Italia vale(va?) l'equazione cartoon=bambini, è chiaro che per trasmettere uno dei tanti anime comperati dal Giappone devi riadattarlo per il nuovo pubblico infantile.
Sembra assurdo, ma gli stessi giapponesi ragionano -ovviamente- da affaristi. Sono loro stessi a modificare qualcosa nei loro prodotti, per "venderli" più facilmente ai mercati.
Vedi il caso de I Cavalieri dello Zodiaco, QUI.
due scene censurate a monte dagli stessi giapponesi |
DIFFERENZE CULTURALI
Innanzitutto c'è da mettere in chiaro che Giappone e Italia hanno in comune solo l'appartenenza all'Asse Roma-Berlino-Tokyo. Per il resto, sono mondi a sé.Le differenze culturali sono un problema, di fatto: come spiegare -durante la visione di un cartoon- cosa sia un piatto tipico? All'epoca, si censurava anche il termine "sushi", oggi alla portata di chiunque.
Inoltre, se per un giapponese è normale vedere in giro gente nuda (alle terme, in casa, nei bagni pubblici), per noi tutto questo ha sempre un che di erotico.
E, suvvia, siamo sinceri: anche i giapponesi lo sanno e lo fanno di proposito, regalando scene fanservice con culi e sise delle eroine predilette.
CAMBI DI NOME E AMBIENTAZIONE
Ricorderete cartoni giapponesi con personaggi dai nomi quali Holly, Benji, Mirko, Licia, Tinetta, Peter, Jack, Sam, Sabrina, Nello, Luigi. Ovviamente non erano quelli i nomi originali (come può un giapponese chiamarsi Nello?).Quindi, per "far arrivare" con più facilità il prodotto al bambino, si scelgono nomi di culture più vicine alla nostra, o appartenenti alla stessa nostra. Non siamo mica gli americani, vero, ma per un bambino di 20-30 anni fa, Sam è più facile di Shinichi.
E dunque, essendo il Giappone davvero far east, come si faceva? Nulla: si toglieva ogni riferimento a questo Paese, mai nominandolo o addirittura tagliando via qualunque scena dove apparivano ideogrammi e qualsiasi altra cosa legata a una cultura inconcepibile per un bambino di allora.
Hikaru, Umi e Fuu sono tre nomi giapponesi diventati da noi Luce, Marina e Anemone: a fare la scelta sono stati gli stessi venditori giapponesi. Ah, Utena, qualora fosse arrivata in tv in chiaro, si sarebbe probabilmente chiamata Ursula (sempre deciso in patria).
Leggi lo speciale su Utena, QUI.
VIOLENZA E SITUAZIONI NON ADEGUATE (PER L'EPOCA)
Essendo in Giappone divise per target, ci sono delle opere animate che fanno uso (anche largo) di violenza. Così come i telefilm americani o anche italiani: immaginate se Gomorra fosse stato realizzato a cartoni animati: lo fareste vedere ai vostri figli?Ecco, e quindi, siccome anche i prodotti con scene violente (che vanno da un ceffone, a un taglietto, a ferite profonde, a scazzottate) sono adesso destinate a un pubblico di minori, queste sequenze vanno eliminate.
E' capitato che vengano eliminate a monte dagli stessi giapponesi (almeno quelle più "dure"), come il famoso orecchio di Cassius e Pegasus con il petto sfondato, ne I Cavalieri dello Zodiaco.
Che dire poi di situazioni che riguardano la sfera sessuale? Eliminare ogni riferimento all'omosessualità, ma anche a biancheria intima, mestruazioni, o alla sessualità in sé.
Persino la religione era bandita, in un certo modo.
immagine web |
COMMERCIALITA' E CULTURA
La risposta dunque è tutta qui? Censuravano per puri motivi commerciali? Per vendere i prodotti mandati con gli spot tra un cartone e l'altro? Sì, ma non solo.E' una questione culturale: negli anni '80 e '90 non eravamo pronti. I bambini non lo erano.
Oggi, guardando Naruto, non ci si stupisce più ascoltare nomi e cognomi giapponesi, termini tecnici nipponici e via dicendo. Non spariscono nemmeno più reggiseni o altri riferimenti a qualsiasi sessualità.
Il sushi è in ogni all you can eat e non bisogna più occultarlo nei dialoghi.
Infatti, fu dal 1999 -con Card Captor Sakura, ancora largamente censurato- che le cose cominciarono via via a cambiare.
La risposta è sempre nella nostra cultura mentale e di massa: considerato il presupposto commerciale che quel cartoon doveva essere trasmesso in quell'orario, all'epoca era inaudito sentir parlare di certe cose. Si incappava in multe salate (e comunque è successo fino a poco tempo fa: la Mediaset è stata costretta a saltare un episodio in replica di Dragon Ball Z dopo essere stata sanzionata per la messa in onda dello stesso).
CONCLUSIONI
Non vuole essere un post né di attacco né di difesa, questo.Solo una retrospettiva per ragionare su come i tempi siano cambiati e su come si ragiona dietro le quinte.
Gli occhi di un appassionato chiedevano suddivisioni in fasce orarie, canali tematici, o ritrasmissioni notturne senza tagli. Impensabile, all'epoca. Non avrebbe funzionato commercialmente.
Oggi abbiamo fasce orarie e canali tematici, persino ritrasmissioni senza censure.
E' il tempo che decide tutto, i "nemici" erano soltanto persone che svolgevano il loro mestiere eseguendo direttive precise (comunque concordate con gli stessi venditori dell'opera, i giapponesi).
Certo, alcune questioni restano apparentemente senza spiegazione (perché cambiare titoli alle opere? perché aggiungere dialoghi e spiegoni lì dove in originale c'era silenzio?).
Ma troveremo assieme la risposta.
Le cose cambiano, ma abbiamo avuto -per anni- tanto di cui discutere.
Se ti è piaciuto, leggi anche
I titoli più assurdi dati in Italia alle serie animate
>>>E' capitato che vengano eliminate a monte dagli stessi giapponesi (almeno quelle più "dure"), come il famoso orecchio di Cassius e Pegasus con il petto sfondato, ne I Cavalieri dello Zodiaco.
RispondiEliminaehm... quello veramente c'è sempre stato, veniva censurato solo nel primo episodio (ma compariva tranquillamente in futuro nei vari flashback).
Nei DVD infine è stato del tutto ripristinato...
Sì, veniva censurato solo nel primo episodio, probabilmente per "venderlo meglio", appunto.
EliminaE inoltre mancava anche tutta la sequenza del piccolo Seiya che le prendeva malamente da Cassius stesso. Censure non italiane, scene mai viste sulle nostre tv per via di censure fatte dai giapponesi stessi :)
Moz-
Cioè tu stai parlando con Nicola Bartolini Carrassi e lo dici così, soft? :D La voce del grande Tommy Oliver?
RispondiEliminaComunque mi viene da ridere, perché ai miei tempi non guardavo "Piccoli problemi di cuore", ma c'erano leggende metropolitane su pesantissime censure. Alla fine si trattava delle mestruazioni, ahahha, noi alle medie avevamo fatto educazione sessuale a scuola e siamo sopravvissuti, anzi bene o male prima di fare quelle lezioni sapevamo tutti come avveniva il concepimento...
Ottimo post, argomentazione inattaccabile: è proprio così, ai nostri tempi c'era meno globalizzazione e quindi bisognava adattare tutto. E l'America era sempre più vicina del Giappone :D
Mh, mi pare lui sia la voce di Zach, quella di Tommy è di Calindri (poi D'Andrea).
EliminaPiccoli problemi di cuore è un caso a sé: lì (ovviamente col benestare dal Giappone) fu proprio riscritta una intera trama, in primis per evitare di parlare dello scambismo alla base della vicenda (le coppie che vivono sotto lo stesso tetto erano, prima, invertite).
Di fatto, è il cartoon più censurato/riadattato della storia.
Comunque sì, è solo una questione culturale. Certo, potevano fare meno danni ma ormai...^^
Moz-
Il cartone animato più vecchio dove si parla liberamente di mestruazioni è il film "Pioggia di ricordi" del 1991.
EliminaPS: almeno a me risulta così...
EliminaOmohide poroporo!!! XD
EliminaMa da noi è arrivato molti anni dopo.
Su Italia1, trasmettendo Berserk, non hanno censurato le mestruazioni che si vedono pure! XD
Moz-
io, come sai perfettamente Mozzino, non sono una super appassionata di cartoni animati, sebbene ne sia una consumatrice instancabile
RispondiEliminaebbene, da fan di Sailor Moon e Piccoli Problemi di cuore, indignata per il trattamento subito dalle mie serie, a causa del buonismo generale, non posso che essere lieta di leggere un approfondimento fatto da un numero uno come te
Ecco, appunto: era il "buonismo" dell'epoca, il non essere ancora pronti a trattare certi argomenti (cosa cambia tra Piccoli problemi di cuore e I Cesaroni, in fondo?).
EliminaEra tutto lì, i tempi cambiano e oggi quelle censure sono impensabili.
Unico peccato, è che comunque quei prodotti adesso li avremo così per sempre.
Moz-
Zitta troia
EliminaGuarda che non sono tua madre, hai sbagliato persona 😅💪
EliminaMoz-
Peccato: hanno bloccato culi, tette patatine e i nostri bambini non sono stati adeguatamente inculturati nella sessualità.
RispondiEliminaNessun problema: c'erano gli spot delle creme solari, poco dopo la sigla del cartoon, che recuperavano alla grande^^
EliminaMoz-
ma "Piccoli problemi di cuore" non potevano fare a meno di acquistarlo se poi dovevano trasmetterlo così? boh, una cosa è cambiare i nomi o censurare piccole scene (ancora ancora, non inficiano la storia nella sua interezza), ma trasformare le "mestruazioni" in "premonizioni"???
RispondiEliminae Miky, io non sarei così indulgente dicendo che "i giapponesi erano d'accordo": primo perchè per "soldi" si può fare la qualsiasi e secondo perchè, anche non fossero stati d'accordo, quando mai lo avrebbero scoperto?
tra l'altro avevo letto anche come venivano importati gli anime nei tempi antichi grazie all'intercessione di autentici pionieri (parliamo del boom degli anni 70-80, prima dell'avvento della Mediaset), che credo di poter affermare con cognizione di causa che la scusa dell'approvazione fosse una "strunzata" detta dai nostri intrepidi adattatori per pararsi il culo...
Beh, cosa sono le mestruazioni se non premonizioni che la ragazza non è incinta e puoi tirare un sospiro di sollievo? XD
EliminaScherzi a parte, magari chiederò proprio questa cosa a Carrassi.
Io credo che tra le clausole di contratto ci sono il numero di passaggi tv e anche il potere/non potere modificare.
Specialmente dagli anni '80 a oggi, ma sicuramente anche all'epoca dei buyers pionieri... E' questione di soldi, per gli appassionati esistono canali appositi.
Moz-
Grazie Signore grazie, grazie Signore grazie, graaaaazieeeeee!
EliminaGiù
??
EliminaMoz-
"tempi antichi"?? Se lei è del 1987, abbiamo pochi anni di differenza, detto così sembra si parli di secoli fa....
EliminaNon riesco a comprendere...
EliminaMoz-
Siamo passati da un eccesso all'altro: a quell'epoca si censuravano cose che potevano lasciare ed oggi invece la violenza di certi cartoni en soprattutto videogiochi è praticamente ammessa a quasi tutte le età. Ma oggi la censura è sui contenuti che fanno riflettere non sulla violenza.
RispondiEliminaInfatti.
EliminaOggi anzi si lasciano magari le cose più eclatanti e si nascondono quelle più semplici...
Moz-
Sai Miki, credo che la finalitá della censura fosse sì commerciale, ma appunto perché diretta ai bambini. Onestamente io, ancora oggi, certe scene non le farei vedere ai pargoli. Poi alcune storie complicate o strambe, vedi Lupin 😀Le avessero viste igrandi sarebbe stato diverso 😉
RispondiEliminaMa infatti: erano certi cartoon a non dover essere trasmessi alle 16. Tutto qui. Ma sono arrivati a quell'ora e allora, anche per dure regolamentazioni, dovevi censurarli...^^
EliminaMoz-
A dire il vero, io non ho ancora capito come fosse possibile che trasmettessero Tom e Jerry con tutta la violenza di cui erano riempiti gli episodi e poi facessero storie per una mutanda in vista... -_-
Eliminame lo sono sempre chiesto anch'io ;) comunque Tom e Jerry appartengono a un'epoca in cui non eravamo tanto moralisti con i bambini!
EliminaCiao Anonimo e benvenuta/o a bordo^^
EliminaRispondo sia a te che a Giulia:
Tom & Jerry sono comunque comicità slapstick, assurda, surreale. Non vengono percepiti come qualcosa che faccia male sul serio...
Però -e questo lo tratteremo in un futuro post- anche Tom&Jerry sono oggi censurati, sapete?
Ma non per le scene di violenza, ma su quelle considerate "razziste"
Moz-
XD Sono il medesimo anonimo con cui parlasti dei problemi strutturali delle costruzioni in Italia e dei metodi per risolvere la problematica relativa ai crolli dovuti ai terremoti... ^^
EliminaComunque, io ho sempre percepito la violenza che scaturiva da Tom e Jerry, sia dalle bastonate, trappole scattate, manganellate e similari, nonchè dagli sguardi volutamente esagerati ma infinitamente sadici dei protagonisti... -_- Probabile che sapendo che un colpo simile faceva male, mi sia venuto naturale considerare tali comportamenti come violenti... ^^
Oddio, davvero ho fatto con qualcuno un discorso simile, da ingegnere? Non è assolutamente il mio campo XD
EliminaSì, sicuramente i cartoon slapstick sono cattivi. Pensa anche al Coyote e BipBip.
Ma anche a tutti gli altri di questo genere... A me in Tom&Jerry dava fastidio la puntata in Grecia quando si vede il buco in testa di Tom, col sangue.
Moz-
XD XD Purtroppo ti stroncai tutti i buoni propositi al suon di "e chi lo paga?"... ^^
EliminaPer Willye e BipBip invece spezzo una lancia in suo favore dato che il dolore era praticamente solo di ritorno, dando la morale che non si deve fare del male agli altri... ^^
A me, su Tom e Jerry, dava (dà) più che altro fastidio la sadicità delle loro azioni...
Oddio, ricordo ma vagamente: dal vivo o qua sul blog???
EliminaNon ricordo nemmeno il motivo che mi spinse a poter parlare di un argomento tale!! 😂😂😂
Ahah quindi per te il Coyote merita il dolore!!
Invece per me Tom & Jerry sono come bambini 😋
Moz-
Qui sul blog.. ^^ Facesti un post su Amatrice, se non ricordo male.. Io risposi ad un utente spiegando che non fosse possibile salvare le costruzioni in Italia, tu intervenisti ma dovetti congelare anche te.. XD
EliminaIl coyote non è che lo merita in senso assoluto ma a causa del fatto che tenta di fare del male a qualcun altro e per legge del contrappasso, i suoi piani gli si ritorcono contro... ^^
Se i bambini giocassero come Tom e Jerry, le teste del MOIGE esploderebbero e darebbero la colpa alla scuola di Hokuto.. Altro che cattivi esempi da imitare riposti nei wrestler... XD
Dopo ricontrollo: è che, dopo la storia di Amatrice, ci siamo beccati altri tre terremoti e quindi ho solo confusione e voglia di dimenticare! XD
EliminaIl MOIGE secondo me vede nei cartoon del passato delle cose normali, belle, perché loro stessi le han vissute senza che pochi decidessero cosa far vedere ai bambini (degli altri).
Certo, non sono cresciuti bene! :p
P.s. come ti chiami? Così almeno ti do un'identità :)
Moz-
Giulio ^^
EliminaSecondo me, hai perfettamente ragione... I professionisti del MOIGE (movimento orchiclasti italiani geneticamente esasperanti) trovano "normale" una violenza efferata e sadica, nonchè palesemente esposta solo ed esclusivamente perchè loro stessi ci hanno sguazzato dentro. Condizione mentale particolare, devo ammettere, e che mi fa domandare quanto possano essere ipocriti i loro iscritti..
Per capirsi, si lamentavano della violenza censurata dei colpi di Hokuto e poi ridevano per le martellate in testa di un topo e di un gatto disgraziato? Dai, qualche turba mentale devono averla per forza... -_-
Giulio! Piacere, dunque :)
EliminaIl MOIGE lo bandirei, davvero: in sostanza si tratta di pochi sparuti perbenisti che decidono cosa possono o non possono vedere i figli degli altri.
Davvero, è una cosa assurda se ci pensi. Io le martellate di Tom le darei a loro.
Moz-
Altro che martellate gli darei io... XD
EliminaMa il bello (brutto) è che loro stessi non ci capiscono nulla di quello che censurano. Si comportano come la santa inquisizione e pretendono pure di essere ringraziati... -_- Intanto, i frutti del loro lavoro sono ampiamente visibili nelle generazioni post 2000. E qui mi domando: ne valeva la pena? A parere mio, no.
Vediamo il lato positivo: abbiamo ragazzi da sfottere :p
EliminaMoz-
Magra consolazione... ^^
EliminaE' qualcosa :p
EliminaMoz-
"Ma nessuno pensa ai bambini?!" (citazione)
RispondiEliminaGuarda, credo che il CASO EMBLEMATICO di questo discorso sia stato "Che famiglia questa family". Roba da uscirci di testa quando uno da grande scopre cosa ne ha fatto la censura e comincia a vedere la cosa retroaspettivamente.
Ahaha, non solo quello... diversi cartoon, rivisti poi da grandi, ti facevano esclamare "ah, ecco cosa non quadrava nell'edizione italiana!" :)
EliminaMoz-
Posso accettare tutto (ma non condividerlo) per le ragioni che hai esposto, ma non il cambio dei nomi.
RispondiEliminaPerché Koji deve diventare Rio e poi Alcor per il pubblico italiano? Se vuoi davvero destinare quel cartone animato a bambini italiani, dai ai personaggi nomi che può ritrovare anche tra i compagni di scuola!
Molto era dipeso dalla Francia, in quel caso.
EliminaComunque, bastava che i nomi non fossero giapponesi, e andavano bene nomi inventati e fantasy^^
Moz-
La Francia è tutt'ora maestra indiscussa nel cambiare nomi. :(
EliminaGià... :)
EliminaMoz-
Bellissimo articolo anche questo!
RispondiEliminaUltimamente ho poco tempo da dedicare al blog e quel poco che ho lo passo a leggere e commentare i tuoi post (sia vecchi che nuovi) e sono terribilmente in ritardo con i miei! 😄
Cmq... io credo che la malizia stia negli occhi di chi guarda e non nelle cose in sé stesse... e i bambini non guardano certo con malizia l'omosessualità o la biancheria intima... quindi questo eccessivo buonismo si poteva evitare.
A me è capitato di sentirmi dire (alle spalle e non in faccia, ovviamente) dalcune "signore" che è una vergogna allattare una bimba in un parco... Mi è capitato più volte e le occhiatacce arrivavano sempre da persone adulte, mai da bambini... Il discorso è sempre quello... LA MALIZIA STA NEGLI OCCHI DI CHI GUARDA!
Ti abbraccio e vado a scrivere il mio post! 😘
Censuravano i cartoni e poi durante le pubblicità si vedeva di peggio...
EliminaMah!!!
Ahaha, grazie mille allora^^
EliminaVero, la malizia sta negli occhi degli adulti, e infatti spesso a rompere le scatole erano movimenti come il Moige!^^
Moz-
la censura piu' imponente fu a lady oscar....
RispondiEliminanon la dimentichero' mai hihihhh!!!!!
Lady Oscar ha subìto le censure perenni e quelle Mediaset (solo negli anni '90) che andavano e venivano.
EliminaMa quelle perenni ci danno oggi un prodotto imperfetto...
Moz-
Ricordo che ci fu un periodo di boom nel cercare di scoprire tutte quelle assurde censure e le riviste ci navigavano come non mai (visto che internet non era ancora alla portata di tutti come ora).
RispondiEliminaPuoi dirlo: tutte le riviste (anche le fanzine!!) dalla metà degli anni '90 fino alla fine di quel decennio, ci davano dentro a gogo :)
EliminaMoz-
All'epoca si fantasticava di tutto, censure, versioni pornografiche degli anime più famosi che in giappone circolavano liberamente, dialoghi tagliati, ce ne sarebbe da riempire libri, chissà poi quante erano illazioni e quante invece verità.
RispondiEliminaTutte, ovviamente, illazioni: penso a ciò che si diceva su Kiss me Licia, dove avrebbero tagliato delle parti di educazione sessuale con una Licia bionda. In realtà la Licia bionda si vede solo nella sigla :)
EliminaMoz-
Per non parlare delle celebri scene erotiche di Lamù...
EliminaPraticamente il reggiseno che Ataru le sfila durante la gara del primo episodio? XD
EliminaMoz-
Sui tempi hai ragione e probabilmente fecero anche bene all'epoca però il problema in effetti è la diversa cultura, peccato in ogni caso non aver "goduto" in pieno ;)
RispondiEliminaInfatti l'unica cosa che avrebbero dovuto fare era farne due edizioni distinte e poi censurarne una per il pubblico di bambini...
EliminaMoz-
Io ricordo la più barbara delle censure:
RispondiEliminaAVER TRONCATO LE ULTIME PUNTATE DI LADY OSCAR.
Fu assurdo far terminare la serie, quando fu trasmessa per la prima volta in Italia, fine anni Settanta primi Ottanta, al momento in cui Oscar e André fuggivano insieme. Il clou della storia, la loro morte, il destino degli altri personaggi... censurato.
Guarda, ancora non posso crederci. :)
Fra le serie spoglierecce ricordo Lamù, ovunque mezza nuda e in situazioni comiche ma ammiccanti.
Ricordo anche le varie censure a Georgie. L'ultimo fotogramma ritrae lei fra due uomini e ci fecero credere che si trattasse di Abel e Arthur. Invece erano Arthur e il figlio che Georgie ha con Abel prima che lui venga fucilato. Cosa che appresi dal fumetto molti anni dopo. Argh!!
Dunque: la vicenda di Lady Oscar successe per via della pausa estiva, non fu una censura ma quando poi il programma ripartì, tutti videro il finale.
EliminaQuanto a Georgie, anche lì nessuna censura (se non qualcosa che è sparito negli anni): semplicemente il manga è diverso dal cartoon, e solo nel fumetto uno dei protagonisti... muore^^
Moz-
Moz, a me risulta diversamente.
EliminaIn particolare su Georgie le censure furono numerose. Il fatto che avesse amoreggiato con Lowell, che Arthur le avesse salvato la vita scaldandola col suo corpo, il fatto stesso della morte di Abel e del figlio che ha con lui, se guardi l'ultima immagine del cartone è accanto a lei il figlio non Abel. Insomma, le versioni televisive dei più famosi manga dei Settanta erano almeno in Giappone assai fedeli all'originale.
Sono censure avvenute con le repliche: inizialmente la serie andò in onda integralmente. Poi sì, effettuarono i tagli che citi.
EliminaMentre per il finale le cose stanno diversamente: il fumetto e il cartoon differiscono già a monte.
Copio e incollo da Wiki:
Finale dell'anime
Nell'anime, Georgie ed il padre, aiutati da Abel, pongono fine alla prigionia di Arthur. Ad aiutarli sarà Maria, la fidanzata di Arthur e sorella di Arwin, il quale muore tentando di fermare l'evasione. Dopo aver riabilitato il casato dei Gerald, Georgie rinuncia per sempre a Lowell, che rivede un'ultima volta al fianco di Elisa. Anche Arthur, pur provando riconoscenza per Maria, non si lega a lei. Georgie, Abel e Arthur decidono di tornare in Australia per tornare a vivere nei luoghi in cui sono cresciuti.
Finale del manga
Nel manga, il salvataggio di Arthur procede in modo molto più drammatico: Abel decide di sostituirsi al fratello nelle prigioni dei Dangering, per guadagnare tempo e per un desiderio profondo di sacrificarsi per la felicità di Georgie, che crede innamorata di Arthur.
Purtroppo, durante la fuga, Arthur è preso da una forte crisi di astinenza dalle droghe e si getta nel Tamigi, sotto gli occhi increduli dei suoi salvatori: era stato Arwin a drogarlo, per impedirgli la fuga e fare di lui ciò che voleva.
Abel, scoperto da Arwin, finisce per ucciderlo accidentalmente e per questo crimine, viene condannato alla fucilazione. Subito il conte Gerald si attiva per liberare il ragazzo, mentre Georgie, aiutata da Maria, decide di visitare Abel. In cella, Georgie e Abel lasciano liberi i loro sentimenti e Georgie rimane incinta.
Poiché i testimoni del conte Gerald arrivano in ritardo, Abel decide di non morire invano e rivela le losche trame di Dangering il quale, adirato, afferra un fucile e lo colpisce a morte. Abel muore così tra le braccia di Georgie, che a stento riesce a fargli sapere che il loro incontro d'amore l'ha lasciata incinta di suo figlio.
Passano alcuni anni e Georgie, diventata madre, decide di ritornare in Australia. Il bimbo è identico ad Abel e pertanto viene chiamato Abel jr.
Quando sbarca in Australia e fa ritorno a casa, Georgie vede davanti a sé Arthur e con sua sorpresa, il ragazzo rivela di essere stato trovato da una nave diretta in Australia e, tornato a casa, lo zio Kevin lo ha liberato dalla dipendenza. Georgie, il piccolo Abel e Arthur si allontanano insieme nello sconfinato paesaggio australiano.
Moz-
Beh...all'inizio non c'erano proprio tutte queste censure, che si sicuramente ci saranno state, ma non pesanti, inutili e stupide come in seguito.
RispondiEliminaIo sono cresciuto guardando "L'uomo tigre", con sangue che zampillava ad ogni momento.
Anche in "Sasuke il piccolo ninja" c'erano scene piuttosto forti (ricordo una puntata in cui un gruppo di fratellini esplodeva in mille pezzi per imparare a usare la dinamite)
Ricordo che anche i primi passaggi di "Gerogie" erano quasi senza censura (Lei che spoglia Lowell per asciugargli i vestiti o quando Arthur si sdraia su di lei per scaldarla con il suo corpo..)
Lo stesso dicasi per "Dragon Ball"; quando lo trasmettevano su Jtv era ben chiaro perché il Genio delle tartarughe schizzasse sangue dal naso. E anche la famosa scena in cui Goku, ancora piccolo, toglie le mutande a Bulma che sta dormendo, ricordo perfettamente di averla vista senza censure.
Ricordo anche scene di "Mila e Shiro" in cui venivano mostrate le protagoniste sotto la doccia, seni e culi compresi, scene poi rimosse...
E così per tanti altri cartoni animati...
Quando ero piccolo è passato su rete 4 un anime chiamato "I bon bon magici di Lilly" che, nelle intenzioni dell'autore, doveva servire anche come introduzione all'educazione sessuale per i bambini...
Poi è arrivato il Moige, e tutto ciò è sparito...
Esatto: nuove normative, associazioni di 4 genitori che si arrogavano il diritto di decidere cosa dovevano e potevano guardare i figli degli altri e così via.
EliminaI cartoon giapponesi erano comunque appetibili, riempiono il palinsesto e le storie sono molto più fighe di quelle di produzione americana. E allora si importano comunque ma li si adatta, livellandoli per una platea di bambini...
Moz-
Da lettore di manga (e altri fumetti) prediligo l'uso di nomi originali ma capisco anche che erano altri tempi, infondo non fa molta differenza se la storia rimane quella (in realtà si ma anche chissene tanto mi leggo il manga ed è meglio a prescindere) la cosa diventa fastidiosa nel momento in cui il cambio altera la storia o rende incomprensibili certi elementi, basti pensare alle idiozie fatte sui Cavalieri dello Zodiaco (di cui sono grande fan) con i nomi, alcuni avevano lo stesso nome della loro armatura, più spesso si perdeva qualsiasi riferimento alla costellazione.
RispondiEliminaDetto ciò oggi il pretendere dai sedicenti fan la fedeltà assoluta sui nomi, sigle e altre cose sta nuocendo gravemente nel settore, se ci fai caso infatti sono sempre meno gli anime che vengono tradotti in Italia e trasmessi su canali in chiaro nella fascia oraria che un tempo ne sancì il successo. Oggi i "mangofili" si lamentano se una parola viene tradotta "male" (perché loro sanno il giapponese oggi e sono meglio di chi traduce per lavoro), si lamentano dei doppiatori inadatti a loro dire, e così via. Meglio guardarli in streaming sub-ita dicono, poi che i sottotitoli siano diversi in base a chi traduce con fedeltà che va da "conosco un po' di giappo" a "lo conosco quasi bene" non importa a nessuno, basta sentire le voci originali, cantare le sigle in giapponese e andare a mangiare al all you can eat più vicino solo perché fa figo.
Sui CdZ la colpa di ciò che dici non fu dell'adattamento, ma di Giochi Preziosi che esportava i giocattoli e aveva una quota attiva nella pianificazione del lancio italiano.
EliminaIn sostanza, impose che il protagonista fosse Pegasus e basta, senza un qualsiasi altro nome "civile".
Verissimo quel che dici.
Certo, anche io dal momento in cui devo guardare un'opera -oggi più di ieri- pretenderei la fedeltà assoluta. Ma appunto, oggi ci sono canali tematici e via dicendo.
Le tv devono invece puntare sull'effetto nostalgia, fossi in loro ritrasmetterei le grandi opere che in passato avevano "massacrato", riadattandole e ridoppiandole.
Potrebbe funzionare, anche perché sinceramente oggi come oggi non ci sono queste grandi opere d'animazione seriale, eh!
Moz-
Bellissimo questo post! Spero ne farai altri Moz! Negli anni 90 (almeno per il sottoscritto) uno degli argomenti più in voga quando ci si metteva attorno al falò non erano le storielle di paura come fanno gli americani (bleah, che banali!) ma le leggende metropolitane sulle censure dei cartoni giapponesi! Immaginati la scena del cineforum di Fantozzi... ecco.
RispondiEliminaSi dicevano cose incredibili: che Sailor Moon in giappone avesse scene porno, che Kiss me Licia era in realtà una lezione di educazione sessuale a puntate e che la ragazza bionda nella sigla non fosse Licia ma un personaggio censurato sempre per questi motivi................. eccetera eccetera. Sono passati 20 anni non posso ricordarmi tutto xD
Ciao Giauz!
EliminaVediamo se riesco a far intervenire, in persona, proprio Nicola Carrassi! :)
Vero, molte erano le leggende.
Alla fine la verità è sempre nel mezzo: le opere sono state irrimediabilmente censurate (Sailor Moon 3 arriva a breve su RaiGulp, vediamo che ne faranno del lesbismo delle due nuove protagoniste!), ma c'erano delle motivazioni specifiche che non potevano che portare a ciò.
Moz-
Ricordo perfettamente di essere rimasta malissimo quando, verso i 18 anni, mi appassionai al mondo dei manga e iniziai a leggere quelli dei cartoni che avevo amato da bambina...soprattutto con Georgie ci rimasi malissimo!
RispondiEliminaC'è da considerare una cosa: gli anime spesso e volentieri differiscono già a prescindere rispetto alla loro versione animata, che sovente rispecchia fedelmente solo parte della storia (guarda Georgie, Kenshiro, ma anche il più recente Rossana).
EliminaPoi se ci aggiungiamo le censure italiane, sì che del prodotto vero resta poco XD
Moz-
Se penso cosa siamo diventati adesso...
RispondiEliminaMeno censure, ma cartoon orribili e gente lesionata :p
EliminaMoz-
All'epoca scrissi (e principalmente scopiazzai) articoli sulle censure degli anime. Erano proprio tempi diversi... Per fortuna oggi ci sono altri modi per vedere i prodotti integrali.
RispondiEliminaNoi all'epoca vedevamo la cosa da fan, oggi il pensiero a riguardo può mutare almeno in parte...^^
EliminaMoz-
Esatto: c'era una scelta, una selezione ben precisa.
RispondiEliminaSu Italia1, Canale5 e Rete4 niente anime troppo violenti, tanto che spesso erano storie anche molto femminili, se vogliamo.
Italia7 permetteva di trasmettere altre tipologie (così come Junior TV) in modo che avessero comunque mercato^^
Moz-
Esattamente: è proprio quel che dico nell'articolo.
RispondiEliminaOgni taglio operato da Mediaset era permesso dal Giappone (anche se magari in modo... "fate quello che vi pare" basta che compriate i diritti).
Casi diversi sono Marmalade Boy (riscritto da zero con la consulenza stessa dei giapponesi) o quelli dove il Giappone ha imposto un adattamento preciso (vedi i nomi in Rayearth).
Se vuoi approfondire, trovi articoli su entrambe queste questioni
qui https://mikimoz.blogspot.com/2019/06/adattamento-italiano-magic-knight-rayearth.html
e qui https://mikimoz.blogspot.com/2018/11/piccoli-problemi-di-cuore-sequel-mediaset.html
La Manera è, tra l'altro, una estimatrice dell'animazione giapponese :)
Moz-
Infatti.
RispondiEliminaInnanzitutto grazie a te per il link, non conoscevo quell'opera (eh, Big! trasmettava cose fighe!) e in effetti all'epoca si badava meno a certi contenuti. Insomma, forse davvero erano considerati "arte" e basta.
In Italia, complici le reti private soprattutto (ma ovviamente anche le reti-satellite controllate da Mediaset o Giochi Preziosi, come Italia 7 e per un periodo Junior Tv) abbiamo avuto davvero TUTTO dell'animazione giapponese, opere davvero violentissime (L'Uomo Tigre, per esempio) che altrove nemmeno sognavano di vedere :)
Moz-
Io credo che il problema fosse alla radice della concezione di "cartone animato" e "anime" secondo la cultura italiana, l'errore madornale di credere che tutta l'animazione giapponese fosse per bambini e quindi di adattare gli anime per i bambini a prescindere, secondo me era segno di assoluta ignoranza, quando in realtà dovevano sapere bene che tali opere erano suddivise per target, il fatto che Mediaset si avvalesse di psicoterapeuti per adattare (e"stuprare") gli anime giapponesi oggi una scelta del genere farebbe solo ridere, Alessandra Valeri Manera e Nicola Carrassi si sono sempre difesi accettando quella che era la mentalità di certo non condivisibile dell'epoca, etnocentrica (niente immagini e riferimenti a ideogrammi e al Giappone, nomi occidentalizzati) , era una società forse un po' xenofoba verso il Giappone fin dall'arrivo di Goldrake, alcuni dicono che non era bigotta eppure la nostra era una cultura con certi pregiudizi in tema di anime e manga giapponesi, c'era il maledetto MOIGE, il moralismo dei benpensanti, una certa arretratezza nell'accettare e conoscere culture estranee alla nostra, abituati come eravamo a essere travolti a valanga invece da film e serie tv americane. Normale che i cosiddetti otaku che Manera e Carrassi definivano dei frustrati aggressivi se la prendessero con loro, oggi le cose non sono cambiate per la Mediaset e in generale per l'opinione pubblica composta dai perbenisti.
RispondiEliminaCiao Alessandro!
RispondiEliminaChe dire... tocchi il punto focale della questione ma proprio in questa questione è la Fininvest/Mediaset a essersi dovuta adattare.
Non eravamo pronti, ma le storie giapponesi erano belle, e si poteva omettere l'ambientazione nipponica per fare rimanere la forte storia proposta.
Vero che i cartoni, in Italia, erano tutti per bambini (oggi non più), e su quello si lavorava.
Ma sto scrivendo un post proprio sulla questione, sai?
Moz-
C'è un libro che tratta del pregiudizio italiano verso la cultura giapponese degli anime: "Pericolo giallo. I cartoni giapponesi e il loro impatto sul pubblico." Di Paolo Buscaglino Strambio. Scritto nel 1979 durante la cosiddetta "Goldrake mania". Fa strano vedere come i Simpsons, i Griffin o American Dad, vengano tranquillamente visti come prodotti satirici pensati per un pubblico adulto e siano trasmessi in piena fascia protetta, peraltro non censurati nemmeno. Mentre gli anime subiscono tutti i tipi di censura e adattamento solo perché ingenuamente si pensa ancora che siano fatti solo per l'età infantile. Oggi è ancora così per gran parte dell'opinione pubblica, soprattutto per quella meno informata, ed è inaccettabile. Ancora più assurdo era ai tempi il permesso o l'accondiscendenza degli autori giapponesi stessi nelle modalità di adattamento e censura delle loro opere in Occidente, se fossi stato io un mangaka o e avessi visto lo scempio fatto all'anime originale tratto dal mio fumetto ne sarei rimasto indignato. Comunque vorrei sapere del tuo post, mi piacerebbe leggerlo.
RispondiEliminaCiao Ale, bentorato^^
EliminaParto dalla fine e ti linko il post che ho scritto, è uscito proprio qualche giorno fa e spero sia l'analisi lucida e sincera che volevo fosse: https://mikimoz.blogspot.com/2020/03/cose-positive-mediaset-per-gli-anime.html :)
Quanto a quel che dici: in realtà la Mediaset censuricchia anche i cartoon USA... non so se ricordi i primissimi Simpson, che avevano anche le parolacce... poi si è ammorbidito un po' tutto.
South Park lo censuravano, I Griffin in fasce diurne sono tagliati (e non per niente vanno in terza serata dopo Le Iene, solitamente).
Insomma, non si salva davvero nessuno e ti dico: negli anni '90 non si salvavano anche tanti film.
Però è vero che si verifica, nella mente degli spettatori, quel che citi.
Simpson, Griffin ecc sono visti come prodotti di satira, disegnati in modo caricaturale e spesso assurdo.
Gli anime no, tendono a una sorta di realismo pur stilizzato... e quindi secondo me ogni cosa viene presa più "seriamente".
Se si compie un omicidio ne I Simpson, ci si mette a ridere. Se succede in -chessò- Kiss me Licia, è parte della trama, è un dramma, una tragedia molto forte.
Moz-
Credo perché le censure nei cartoni erano quasi sempre accompagnate anche da un adattamento che sminuiva del tutto l'opera, modificandone il senso, i nomi e via dicendo.
RispondiEliminaPoi, peraltro, i tagli e i fermo immagine in un cartone si notano ancora di più...
Buffy veniva censurato, per dire, ma non è che hanno chiamato lei Bettina la scacciavampiri (perché ammazzare era vietato).
C'è qualche differenza...
Moz-
Sì, assolutamente: negli anni '90 il moralismo prese il sopravvento.
RispondiEliminaRicordo censure a gogo anche nei film in prima serata, nei telefilm e via dicendo.
Fu un periodo assurdamente bacchettone.
La Mediaset ha fatto quel che poteva, di certo:
-ci ha regalato tanti anime, facendoceli conoscere pur censurati;
-ci ha dato occasione di parlare di censure e tutto il resto.
Negli anni '80 c'era molto mena attenzione a certe cose.
Pensa alle parole BASTARDO e FOTTUTO che venivano usate senza problemi (in una puntata di She-Ra, Mantenna dice "ho una paura fottutissima di Hordak!")
Moz-
Yeah, approdato ufficialmente in Mediaset solo nell'estate scorsa^^
RispondiEliminaMoz-
Io ovviamente non lo sapevo, ma mi accorgevo che qualcosa non andava.
RispondiEliminaOltre ai nomi, ma anche alle scene tagliate, ripetute, alcune volte era imbarazzante (come in Johnny)... però poi non mi facevo troppe domande, anche se sapevo che qualcosa potevano tagliare.
Moz-
Secondo me comunque esageravano quelli della Mediaset, sembravano i precursori del Moige. Avvalersi della consulenza di psicoterapeuti infantili per adattare i cartoni animati era davvero troppo, davvero erano convinti che i bambini o i ragazzini delle medie ne potessero uscire turbati o crescere con qualche "devianza?" Il bello è che la Mediaset persino nella fascia protetta trasmetteva e trasmette tuttora programmi televisivi specificamente indirizzati agli adulti, io questa la chiamo incoerenza e ipocrisia.
RispondiEliminaCiao Alessandro, bentrovato!^^
RispondiEliminaSecondo me il discorso è molto più semplice: dai cartoons, volevano realizzare i profitti più grandi.
Dunque, adattavano tutto per fare in modo di non aver casini eventuali, o comunque per livellare i cartoons in modo da tenersi sempre lo stesso pubblico.
Moz-
Mediaset prima le faceva, le ending... pensa a Occhi di Gatto, con immagini leggermente diverse... c'era più cura.
RispondiEliminaLa RAI partì nell'anime-mania per contrastare lo strapotere di Mediaset ma si svegliò davvero troppo tardi.
Ricordo, con piacere, giusto Gear Fighter Dendoh che era un robotico per ragazzini, non male.
Il resto inseguiva Italia 1 ma boh... ecco, la Rai dopo l'exploit di Digimon, sembrava proprio senza identità, senza qualcosa di concreto... come Italia 1 oggi.
Moz-
Ahaha XD
RispondiEliminaUfo Baby era simpatico! :)
Sì, gli adattamenti erano meno "ossessivi" rispetto a quelli Mediaset, che però aveva paura di multe e Moige...
Moz-
Che poi,le modifiche venivano non dalla Rai ma credo siano internazionali, giusto?
RispondiEliminaMoz-
Sì, anche perché la Rai ha doppiato pochi anime rispetto a Mediaset...
RispondiEliminaE la terza dei Digimon? Come fu il trattamento?
Moz-
Dragon Ball GT della 4kids mi manca! Non lo sapevo!
RispondiEliminaDunque, il problema è che la Saban o 4Kids (e prima ancora la Harmony Gold) facevano in modo che poi circolasse solo la loro versione.
Yu-Gi-Oh! da noi infatti è strano, perché da una certa stagione (inedita in USA ma non in Italia, acquistata dal Giappone) ovviamente si notano i cambiamenti e le non-censure. 💪
Moz-
👍
RispondiEliminaMoz-
Ma infatti Mediaset, quando ha potuto, ha preso l'originale...
RispondiEliminaOttima cosa!
Moz-
Sì, ma questo è appunto perché l'identità dei canali andava via via perdendosi...
RispondiEliminaNon potevano farlo su Rai 3, più adeguata, le sessioni parlamentari?
Moz-
Sicuramente, peraltro è qualcuno che di televisione se ne intende.
RispondiEliminaMa comunque non decide solo il direttore, è sempre qualcosa di dirigenza completa, a monte, di studi di mercato e di dove si vuol portare un canale...
Moz-
Eh lo so, quello della TV è un mondo che non sono riusciti a tenersi...
RispondiEliminaMoz-
Perché si intende un target proprio infantile, cosa che Pokémon e gli altri titoli da te citati sono solo in parte.
RispondiEliminaPenso a BuBu ChaCha, uno dei pochi davvero per bambinetti... Penso ci si riferisca a questo, a opere come possono essere quelle educative o veraramente per bambini anche piccoli; si è sempre preferito guardare all'Europa, per questo, o all'America...
Moz-
Vero che generalizza, ma si deve leggere tra le righe: secondo me non intende prodotti commerciali trasversali, ma storie senza merchandise alla base (come per esempio, più per grandi, sono Marmalade Boy, Touch ecc)... di cui esce qualcosa solo perché hanno successo in TV... Poi lui stesso dice "quando sono state proposte non hanno generato ascolti", parlando di cose ovviamente non commerciali (i Pokémon, BayBlade ecc sono comunque ripassati dall'America, consideriamo anche questo).
RispondiEliminaSailor Moon? Per bambini può andare bene, ma il bello è che -prendi la terza serie-è maggiormente per adulti :D
Moz-
Oggi ce l'hai proprio con me mi sa, a partire dal fatto del post giappomania mancato 🤣
RispondiEliminaSailor Moon manga è una cosa, l'anime è diversissimo: la terza serie giocava proprio sul fatto che superficialmente potevano trattare di ragazzine che combattevano agitando la bacchetta, ma raccontava cose un po' più complesse (come uso di Ikuhara).
Marmalade Boy e Touch li ho citato proprio perché NON kodomo, e hanno fatto successo pur non essendo opere commerciali (non puoi vendere action figures, al massimo album e qualche gadget).
Il pubblico di riferimento Fininvest/Mediaset non era quello strettamente dei bambini... a livello di prodotti, ma puntava a serie più d'acchiappo rendendole per tutti.
Sia perché erano più belle e appunto d'acchiappo, sia perché i programmi per bambini piccoli li faceva già la Rai (guardando ad altre latitudini) e perché evidentemente su Mediaset non funzionavano.
Io mi riferisco a opere del genere di Tre gemelle e una strega, Papà castoro ecc, non meisaku o simili! 💪
Moz-
Ma credo fosse scontato che NON si riferiva a quei cartoons commercialissimi che generavano merchandising... Parlava di serie "normali" per bambini, non titoloni... E diceva che titoli per bambini non attiravano molto (comunque c'è da dire che erano già materiale Rai). La Mediaset ha sempre cercato storie trasversali che potessero interessare una fascia ampia, nel senso che Let's & Go lo poteva guardare anche una persona delle superiori, vista la trama comunque 'avvincente'; i titoli eccessivamente infantili non attiravano il pubblico che si voleva per la fascia Bim Bum Bam 💪😊
RispondiEliminaMoz-
Io credo che quando esiste l'edizione occidentale, c'è quella e basta. L'originale è tolta di mezzo. Ovvio che la Toei c'entra, ha permesso e sicuramente anche 'lavorato' con 4Kids per approvare i cambiamenti.
RispondiEliminaQuesti grandi titoli macina-soldi devono passare dall'America per avere un restyling (chiamiamolo così, va'...) che possa andar bene a TUTTI... purtroppo.
L'essenziale è, per ogni azienda, fare soldi. Anche per i Giapponesi. Credo anzi che oggi già a monte lavorino immaginando il mercato estero (prima erano molto chiusi)... 😅🔥
Moz-
Ma questo perché Mediaset agisce sì col benestare dei giapponesi, però non ha mire mondiali (al massimo, le ha avute europee, coi canali Fininvest francesi, spagnoli e tedeschi)... Gli americani invece sono il tramite per rendere davvero imponente un prodotto, e smerciarlo sul mercato globale. E questo i giapponesi lo sanno, tanto che ci sono filiali Toei (o Enoki ecc ecc) proprio in USA, per trattare queste cose.
RispondiEliminaE quando un'opera passa per mano degli americani, la versione originale viene fatta sparire ed esiste solo in Giappone, ma così vogliono i giapponesi, affidandosi a chine sa più di loro sulla conquista dei mercati e dei gusti occidentali.
Golion non c'è, ma abbiamo Voltron; Macross forse si può avere ma intanto c'era Robotech... 💪
Moz-
Io ho un'altra via, vediamo se sei d'accordo:
RispondiElimina1) ad oggi comunque mancano cose di enorme valore commercial-giocattoloso come carte, trottole, mostri ecc (ovviamente parlo di brand NUOVI)
2) ora, lascerebbero fedeli perché... anche in Giappone hanno imparato e si auto-ammorbidiscono o creano cose già direttamente consone al mercato occidentale :)
Moz-
Sì, avevamo già parlato del problema giapponese sulla natalità... speriamo si risollevi, in tal senso.
RispondiEliminaVero, il Giappone per certe cose è ancora un paese dei balocchi. Ma anche negli anni '90 c'erano ancora gadget di prodotti anni '60 e '70, quindi loro non dimenticano e continuano a comprare cose di brand che hanno amato.
Punto 2: vero quel che dici; io intendevo che appunto oggi è già a monte in Giappone una censura maggiore. Non so se hai visto la scena di Dai no daiboken pubblicata su qualche Anime Cult fa: nel manga e nel primo anime, c'è una smutandata pazzesca, nel nuovo anime no.
Perché si sono auto-censurati, anche e soprattutto per vendere all'estero meglio di prima, e senza stravolgimenti. Insomma, si sono appiattiti all'origine, forse anche come concetti...
Moz-
Fai una riflessione non da poco.
RispondiEliminaConosco Chainsaw, vedo leggere robe simili alle elementari e medie... Manca l'infanzia, hai detto bene, oggi nessuno vuole cose tranquille.
Vero che noi avevamo Kenshiro e L'uomo Tigre a ogni ora in TV, quindi abituati da subito ad altro, però ci godevamo anche robe tranquille. Secondo me le cose tranquille saranno riscoperte dopo. Io ad esempio il manga iper-kodomo e "sciocco" de I Cinque Samurai me lo sono goduto... Proprio perché era così! 😅💪
Insomma, con Berserk credo di aver già dato tutto, quindi non si può andare oltre, ahaha!
Moz-
Vero, conosco un ragazzino che guarda e legge Evangelion, attratto da ciò (seguito da un adulto).
RispondiEliminaChe dire? Già noi eravamo più smaliziati rispetto alla generazione precedente (che si "accontanteva" di Looney Tunes e Hanna-Barbera -nulla contro, adoro quelle opere, anzi!-), oggi ovviamente, sovrastimolati, vogliono di più già da subito.
Ma sono in grado di appassionarsi anche al resto.
Moz-