> leggere e scrivere



Ho come l'impressione, da un po' di tempo a questa parte, che la lettura e la scrittura assomiglino più a ossessioni che a piaceri.
Tale impressione nasce leggendo i blog sull'argomento, oppure i vostri post dove parlate di quanti libri avete letto o avete in programma di leggere.
Come una sfida, sempre troppo pochi rispetto a quanti ne erano schedulati: manco a dire che un libro determina la salvezza del mondo o la fine dell'ignoranza globale.


Chiariamoci: io sono un lettore. Leggo moltissimo. E ovviamente non soltanto libri.
Anzi, odio profondamente quando lettura e scrittura vengono associate al mero romanzo.
Di romanzi in sé ne leggo pochi, ora che ci penso. Ma ne leggo.

L'ossessione per la lettura e per la scrittura mi fa ripiombare ai tempi bui della scuola, quando ero costretto a leggere un libro a settimana e farne poi la relativa scheda.
Premesso che io odio le imposizioni, e che posso leggere un libro in mezza giornata oppure in un intero anno (come successo con Il Signore degli Anelli), vi dico che all'epoca sceglievo sempre libri di cui avevano tratto il film, così compilavo la scheda senza leggerne manco un rigo. Fanculo.
E quindi potevo dedicarmi ad altro: altri libri della libreria di casa mia (e non quella insulsa e livellante della scuola); i miei fumetti (che sono sempre considerati letteratura bassa, ma per pura ignoranza -derivante perlopiù dal pensiero livellato scolastico-); gli articoli e saggi che più mi interessavano.

Stessa cosa per la scrittura. Si cerca di capire i motivi del blocco dello scrittore, se ne fa un dramma, ci si dispera per tutto.
Ma non vi basta scrivere solo quando ne avete voglia? Finché vi divertite a farlo?
Altrimenti è tutto troppo serioso, e si perde di vista il piacere di queste discipline.

Dicevo che odio profondamente quando lettura e scrittura vengono associate al solo romanzo.
Nella mia libreria convivono vari tipi di scritti, su vari tipi di media.
Anche il blog è scritto, anche questa è scrittura.
Alla fine, conta la comunicazione.
Quando ho scritto il post per la diretta web-radio, voi lo avete ricevuto in formato audio, lo avete "letto" così. Ma io, in origine, l'ho scritto su un foglio.
Idem Onirica, che a voi è arrivato sottoforma di video. Eppure io ne ho scritto una sceneggiatura dettagliata. Scritto, appunto: carta e penna.
Mi ero ripromesso di rendere il Moz O' Clock ancora più crossmediale: voglio farlo anche per portare qui altri tipi di scrittura e di lettura. Continuerò su questa strada.

Ricapitolando, perché disperarsi se in un anno avete letto 56 libri al posto dei 70 acquistati?
Anche io ho comperato film che ancora non vedo: lo farò al più presto, appena posso. Non deve essere certo una imposizione, non una ossessione.
Perché altrimenti il divertimento svanisce, e non si impara nulla.
A cosa serve, quindi? A poter sparare cifre grandi? E' una gara a chi ce l'ha più lungo (lo scaffale della libreria)?
Proprio non capisco.

191 commenti:

  1. No ma scusa: c'è chi si dispera? Io leggo di tutto, scrivo quello che mi pare e quando mi pare e sono contenta così! E i fumetti, guai a chi me li tocca che partono gli insulti! Ciao Mozzino!!!

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    1. Sì, c'è chi si dispera. Chi cerca la formula perfetta, chi si fa millemila domande su tutto. Senza capire che la risposta è solo nello scrivere, fottendosene del resto :)
      W i fumetti (cosa leggi?)

      Moz-

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    2. Volevo fare un commento molto piu' articolato di quello pubblicato ma stamattina sono passata velocissima e non ci sono riuscita. Ho poco tempo a disposizone come immagini. Non leggo di tutto ma tutt quello che mi ispira. Non ho orecocentti e se arrivo ad uno scrittore per la prima volta perche' colpita da un titolo o da una frase, di solito apro il libro a caso e se quanto leggo mi trascina via ecco che lo prendo con me. E' l'unico paletto che ho; mi conosco ormai troppo bene. Sui tempi non mi affretto e leggo a seconda dell'ispirazione. A volte un libro mi piace cosi' tanto che tendo a rallentare perche' non vorrei finisse mai. Ecco sono condizionata solo da me stessa e dalle parole. Obblighi mai. Fumetti? Ho una passione smodata per Bonelli :-)

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    3. Bellissima frase! Non leggo di tutto ma tutto quello che mi ispira!
      Mi rappresenta in pieno. C'è il momento dei romanzi e quello della saggistica o delle poesie. Dipende!!!
      Libri ne compro un bel numero insieme ,a poi per leggerli aspetto il momento giusto. Ho libri comprati tre anni fa che ancora non ho aperto. Verrà il loro turno quando io sarò "disposta" a dedicarmici. Quando ne sentirò la necessità. O l'ispirazione.

      Il blocco dello scrittore? Si chiama così il momento in cui non sai cosa scrivere????? :)))) Bene! Basta rivolgersi verso un'altra attività e poco per volta verrano anche le idee.
      Sempre parlando di persone come me, blogger per curiosità e passione e non per mestiere.

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    4. Mariella, anche io sono uno che legge (o guarda, o ascolta) solo le cose che m'ispirano. Penso che sia così che dev'essere... inutile cadere nella trappola del must, perché il must spesso è una cosa scolastica. Ci sono opere imprescindibili, è vero... ma non è un reato non averle lette se non ci piacciono: perché costringerci a una cosa forzata che non ci fornirà nemmeno un po' di crescita?

      Moz-

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    5. Patricia, appunto: verrà il loro turno. Succederà quando è giusto che accada, quando servirà alla nostra crescita!
      Sul blocco la vedo come te: non è che lo scrivere sia la vita, non ci credo; ci sono mille altre attività da poter fare nel frattempo, e che possono dare spunti anche per la scrittura^^

      Moz-

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    6. @Patricia, vedo che abbiamo molto in comune. Passerò a trovarti. Come te compro in anticipo i libri. Poi sono loro che decidono quando è il tempo di essere letti.
      @Moz, Devo aggiungere che ad esempio Volo, proprio non ce la faccio a leggerlo. E ci ho provato. A proposito di "mustmaddechè"
      Ahahahah

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    7. Mariella, non piace molto nemmeno a me :)

      Moz-

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  2. Credo che faccia parte di un discorso più ampio, che coinvolge tutto il tessuto socio-economico (che parolona!) italiano dell'ultimo periodo: al di là della lettura/scrittura, mi capita di percepire in tutti un grande affanno dovuto al fatto che bisogna spendere molto del proprio tempo sui doveri, senza che ne rimanga granché per i piaceri. Questo credo dipenda molto dalla situazione economica.
    Poi c'è un'altra cosa: anche gli hobby, ormai, vengono vissuti come se fossero professioni; il "blocco dello scrittore" è un dramma se con la scrittura ci paghi le bollette, ergo se scrivi per diletto ma "fai come se" fossi scrittore davvero te ne disperi, anche se in realtà ti stai solo aumentando il carico d'ansia senza un reale motivo.

    Che dipenda dal fatto che amiamo definirci per quello che facciamo, piuttosto che per quello che siamo?

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    1. Ma il blocco dello scrittore esiste?
      Secondo me esistono semplicemente momenti in cui non si ha voglia di scrivere. O di stare con gli amici. O di essere fidanzato. O di guardare film. O di guardare telefilm, leggere fumetti, lavorare, affrontare un viaggio.
      Non ne farei un dramma, ci sono mille altre cose da fare. Se invece si fa per mestiere, credo che calcolare a monte i margini possibili di tali disavventure è sempre cosa buona e giusta (e rispettosa).

      Moz-

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    2. Sì, esiste. Io ho avuto un bel po' di problemi a scrivere della fantascienza: l'argomento mi piaceva ma, davanti al foglio bianco, non mi veniva neppure una parola :)
      Visto che scrivo per hobby ho cambiato soggetto e tanti saluti, anche se mi è dispiaciuto perché me l'aveva chiesto Spartaco. L'idea poi m'è venuta un paio di mesi dopo, ed è sfociata in un piccolo ebook (Storie delle Colonie).
      Ci sono cose più gravi, senza dubbio :)
      Quella che ne risente di più è l'autostima: se ti dici scrittore, non essere capace di buttare giù neppure una riga è una mina piazzata sotto la base ;)

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    3. Ma uno scrittore non è una puttana a pagamento, non deve scrivere a comando né scrivere di generi che non gli si addicono.
      Io la vedo così.
      Non scriverò mai di fantascienza tout-court perché non mi piace proprio il genere.

      Moz-

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    4. Se mi pagassero... ma non mi pagano :)
      Ci ho provato perché a me il genere piace. Ci ho provato perché me lo aveva chiesto Spartaco, e mi sono sempre divertito a scrivere a metà le cose con lui. Ci ho provato anche perché mi piace mettermi alla prova, perché se non esco dalla mia zona di comfort penso che non migliorerò mai come "persona". Se non fosse stato divertente, non lo avrei mai fatto.

      Quando (se!) mi pagheranno, allora scriverò quello che vogliono.
      Quando (se!) mi pagheranno TANTO, allora scriverò solo quello che voglio IO! :P

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    5. Ahah, fai bene a metterti alla prova, lo faccio anche io ma non con le cose che odio, perché non avrebbe senso.
      Hai ragione, sul lavoro. Non avrei problemi a scrivere quel che vogliono, se mi lasciano ampio margine di scelta^^

      Moz-

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    6. Minchia è 'sto Spartaco. che a me non me chiede mai niente? ;)

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    7. Io? A dire la verità postodibloggo lo leggo abitualmente, solo che non mi sono mai sentito di commentare... :)
      O mi sfugge qualcosa?

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    8. Spartaco è un blogger amico di Mickey qui sopra ;)

      Moz-

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    9. Ah! Spartaco! Pensavo che fosse una storpiatura di Scarparo :)

      @franco: Spartaco Mencaroni, e il suo Coniglio Mannaro, li trovi qui: http://spartacomencaroni.blogspot.it/ Non ci vuole tanto a farsi coinvolgere in uno dei suoi progetti di scrittura ;)

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    10. Ho rischiato anche io di farmi coinvolgere in uno dei vostri progetti :D

      Moz-

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  3. Ciao Moz, ma che bello il primo post che leggo sul tuo blog!
    Cosa posso dire?
    Io sono una scrittrice ma non lavoro a parole giornaliere nè a scadenze fisse perchè altrimenti la bellezza del mio lavoro, dell'esprimere emozioni attraverso i miei scritti non esisterebbe più.
    Dicasi lo stesso per la lettura: non ti è mai capitato di fermarti su un libro e magari tornarci mesi dopo?
    Un abbraccio,
    Artemide.

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    1. Ciao Artemide e benvenuta a bordo!
      Sì che mi è capitato, così come mi capita spesso di leggere più cose alla volta.
      Ne sono abituato perché, forse, ho sempre letto molti fumetti. Che non escono tutti insieme ma magari mensilmente, così ti ritrovi a seguire più collane.
      Per i libri è lo stesso, ma dopotutto non seguiamo anche più telefilm tutti insieme? Anche quelli sono scritti, in origine, e noi li "leggiamo" guardandoli :)
      La vedo come te sulla scrittura, ovviamente. A comando sarebbe orrendo.

      Moz-

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  4. Leggere per me è un autentico piacere, il mondo dei libri è un universo in espansione, non programmo quanti libri leggere e in quanto tempo e leggo di tutto.
    Per quanto riguarda lo scrivere, scrivo brevi racconti (più per me che per gli altri) e se voglio esternare le mie emozioni lo faccio attraverso la poesia (se avessi avuto il dono della voce mi sarei espresso con le parole), certo è che non mi faccio ossessionare.

    Miaoo

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    1. Ovvio: una ossessione MAI.
      Che senso ha? Che gusto c'è?
      Io amo leggere e per me leggere è un piacere come per te, non vedo l'ora che escano in edicola i fumetti che seguo, non vedo l'ora di comprare in libreria i libri che aspetto :)

      Moz-

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  5. Io so che per adesso leggo poco e non va bene

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    1. Se non hai tempo per farlo più frequentemente va bene così, per come la vedo io.

      Moz-

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  6. Un passaggio piacevole. Amo leggere. Molto. Molte poesie e molti libri di scrittori che conosco per la poesia del racconto. Non faccio in tempo a finire un libro che è già pronto il prossimo. Oppure rileggo lo stesso per il piacere di conoscere bene il testo.
    Non amo scrivere. Il pc mi stimola. Sono invece una chiacchierona e mi accorgo che parlando qualche frase che ho letto l'infilo nel discorso! Ora termino salutandoti e mandandoti un bel bacio (Avevo un caro amico che mi chiamava o bionda o "basottona" perchè amo salutare gli amici cari baciandoli! Non è un difetto vero?)

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    1. Ahaha, ma quale difetto? :)
      Lucia, mi hai fatto pensare a una cosa: anche io rileggo spesso quanto di già letto. E' come un vizio, vale anche per film e serie tv, magari vedo spesso le stesse cose quando potrei impiegare quel tempo per scoprire altro XD

      Moz-

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  7. Di solito il blocco dello scrittore è un'invenzione di quei mediocrissimi scrittori che, una volta trovatisi catapultati nel mondo editoriale grazie a raccomandazioni o altri simili intrallazzi, sono costretti a dirsi, in preda al panico: "E adesso che cazzo faccio?"
    Per me scrivere è come respirare, e leggere bei romanzi scritti bene è una libidine. E in entrambi i campi ne faccio più una questione di qualità che non di quantità, ma l'italiA purtroppo è piena di tromboni che sembrano aver letto TUTTI i libri (e visto tutti i film) - senza peraltro averne capito manco mezzo... :)

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    1. Ahaha, caro Zio... sul blocco dello scrittore la vedo come te!
      E la vedo come te anche sul resto! Pure io vorrei leggere di più, ci sono opere che vorrei conoscere meglio dopo averne sentito parlare... questo è vero: ma devo pur vivere e cercare di far tutto, credo che prima o poi il tempo per ciò che ritengo imprescindibile arrivi comunque :)

      Moz-

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  8. io vado a fasi alterne, ultimamente leggo poco, perché ho poco tempo, lavoro tanto e quando ho un attimo faccio quella cosa per cui gli intellettuali mi guardano schifati: guardo la tv (e poi ne scrivo sul blog...ovvove!)
    però appoggio in pieno quello che scrivi in questo post, inutile prefissarsi 58 titoli, l'effetto scuola è dietro l'angolo.
    Semplicemente è giusto leggere quello che ci pare, quando ci pare e scrivere quando ci pare, di quello che ci pare.
    Zan zan
    :D

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    1. Eheh, appunto.
      Che poi, fidati, guardare la tv in modo critico significa "leggere" in egual modo. Perché la tv è, a monte, scritta. Ha i suoi linguaggi che devono essere letti, devono arrivarci. E possono essere utili e addirittura applicati ad altro (io lo faccio).
      Basta con questa distinzione tra scritture: tutto è scritto, quel che conta è la comunicazione.

      Moz-

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  9. Sono d'accordo con te.
    Ammetto che sono la prima a lagnarsi perchè per finire un libro di 200 pagine ci mette le settimane.
    Però non sempre ciò che vorremmo si riesce a mettere in pratica, nel mio caso per mancanza di tempo e stanchezza.
    La lettura e la scrittura, come dici tu, devono essere un divertimento. Se ti va di scrivere 10 post al giorno, va bene e se non ne scrivi uno in settimane va bene lo stesso. La cosa bella, come un po' in tutto, è che ognuno la vive a modo suo e finchè c'è il divertimento, c'è tutto ciò che serve.
    Altrimenti diventa noia, ripetizione, imposizione, banalità.
    E si nota. :)

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    1. Esatto: e si nota.
      Se si nota non è bello, perché manchi di rispetto verso chi, magari, ti legge.
      E se invece ti imponi di leggere, manchi di rispetto verso te stesso: non impari nulla, non provi gioia, diventa una cosa fredda.
      Ho abbandonato molte opere in corso perché non mi piacevano più, stop. Mica dovevo leggerle per forza!^^

      Moz-

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  10. Io la vedo come unsa sorta di disciplina interiore, personalmente la applico in tutto. non ho pulito tutti i vetri di casa nel periodo prefissato ma solo un quarto, non ho fatto dieci giorni di dieta senza sgarrare ma solo otto, ho letto un libro solo questo mese e ne dovevo leggere due, ecc. Hai ragione tu, una passione non andrebbe vissuta così, ma credo sia caratteriale. certa gente, tipo me, ha bisogno di darsi regole e obbiettivi altrimenti poi non fa una mazzaccia - e la vive malissimo con sensi di colpa da insonnia.
    Certo che il blog è scrittura, così come scrivere una sceneggiatura, ci mancherebbe.

    (Moz, sei un istituzione vedo, e io ti scopro solo adesso! mannaggia!)
    Piacere di conoscerti!

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    1. Cercavo le parole per spiegare il mio pensiero e, nel pieno blocco dello scrittore (:P aaaaah me tapino), ho trovato questo commento che si confà a ciò che penso.
      Tu stesso Moz, le chiami "discipline" e la disciplina impone rigore. Ognuno si prefissa degli obiettivi più o meno seri. Certo spero che non stiano lì a fustigarsi col cilicio per non aver letto 300 libri in un anno, ma al tempo stesso trovo sia una bella cosa. O meglio, mi fa piacere che ci si pone degli obiettivi "alti", degli sforzi che comunque arricchiscono, piuttosto che misurarsi in cacchiate.

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    2. Micol, benvenuta a bordo, piacere mio! :)
      Dunque, sì... credo sia una questione di carattere. Io non riuscirei mai a fare delle cose di piacere (come considero appunto lettura e scrittura, ma anche visione di film o ascolto di musica) se autoimposte. Per le altre cose (pulizie, dieta, in parte anche palestra...) ci vuole una sorta di regola per non sgarrare (troppo, almeno)^^

      Pier, l'obiettivo può essere anche alto, in quanto culturale, ma... così che senso ha?
      E' come una gara, diventa una sfida verso non si sa chi o cosa, e non rimane nulla. Magari si riesce anche a leggere tutti e 300 i libri prefissati, ma si è davvero poi una persona migliore? Ci si sente meglio?
      Io mi sento bene se faccio quel che voglio e quando voglio.

      Moz-

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    3. Appunto Moz, non è una gara contro qualcuno, se non sé stessi. Se qualcuno mi venisse a dire " sai che sono meglio di te perché ho letto 300 libri?" io gli risponderei che non lo è, ma alla fine, chissene, non è che mi sento comunque in qualche modo inferiore (infatti credo risponderei "cagati").
      Non so se mi spiego: se leggi per sbandierare di aver letto, è brutto, ma se lamenti il fatto di non aver potuto leggere quanto prefissato non ci vedo nulla di "male"

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    4. Ma se ti lamenti sbandierando dei numeri, non è lo stesso?
      Come a dire che c'è una soglia oltre la quale non si è più ignoranti.

      Moz-

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    5. Per me no, torno a dire, ci sarà chi lo fa con quella malizia, ma non deve essere una bella persona in linea generale XD

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    6. Beh, su questo siamo d'accuerdo :p

      Moz-

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  11. Ohhhh applausi! Sono d'accordissimo, e questa riflessione si lega bene anche ak discorso du quanto e quando postare sul blog.
    Io leggo quando mi pare e quel che mi pare (libri universitari a parte). Senza il piacere di farlo non ha senso, e diventa davvero la gara di chi ce l'ha più lungo. Del livellamento scolastico poi non ne parliamo, ti dico solo che il primo problema grosso sono i professori che lavorano senza un briciolo di passione per quello che fanno.

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    1. La scuola dovrebbe essere chiusa, abbattuta, e forse poi riformata.
      La scuola è una livella, e appunto crea queste mostruosità: i libri sono ok, i cartoni animati no. Ricordo qualche episodio in merito... Mamma mia, la cultura messa a pecora e inculata da un sistema idiota e ottuso.
      Postare sul blog è uguale: credo che se scrivessimo per autoimposizione... i nostri lettori se ne accorgerebbero e ci manderebbero a cagare.

      Moz-

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  12. Io leggo poco ma tento di trarre il massimo dalle letture che affronto, la lettura è un'esperienza che può rivelarsi molto profonda, se ne può trarre molto a livello di immaginario, per questo forse preferisco i 'romanzi', ma al momento ad esempio sto leggendo le leggende degli Indiani d'America del su est, che è una orta di saggio raccolta e vorrei leggere altri testi di tipo storico-saggistico per imparare oltre che immaginare.
    Invidio chi riesce a leggere tantissimo, io ci sono riuscita solo una volta, ma se leggendo poco scopro poi delle perle a me va bene lo stesso! :D

    Per la scrittura sì, io non avrò ripreso a scrivere come facevo un tempo (in senso puramente narrativo e poetico), ma mi sto ri-aprendo con la scrittura dei post per unire anche due percorsi creativi! ^^

    Le classifiche servono a poco, sempre.
    Ma c'è chi si diverte nel farle e non credo sbaglino se lo fanno con semplicità e purezza d'intento (tipo l'1% delle persone :°D).

    Ciao Moz!

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    1. La vedo come te: io ad esempio amo il cinema, ma al cinema ci vado pochissimo e ogni volta cerco di andarci per vedere solo le perle. Mi piange il cuore quando la sala cinematografica (un luogo per me quasi sacro) viene smerdata e infangata da film di basso profilo che non hanno alcun valore sotto nessun aspetto. Metterei a morte chi vi ha lavorato.
      Stessa cosa per la lettura... preferisco leggere cose buone e non perdere tempo; che poi, a dire il vero, non mi faccio problemi a sfanculare un'opera anche dopo poche pagine XD

      Moz-

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  13. trovato il sex sulla matita!!!!! :-)

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  14. Alla fine è sempre tutta una gara Moz. A chi ha fatto questo, a chi ha mangiato cosa, a chi ha visto il tal paese a chi ha letto 300 libri ecc. Le persone hanno (abbiamo?) così tanta necessità di conferme e di essere notate e di sentirsi sopra la media che tutto fa brodo. E si perde il gusto di.

    Ma poi, mi chiedo, tu ci credi che certa gente abbia letto tutti quei libri? :)

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    1. Oh beh, cara Mar... io non è che ci credo, ci spero! E soprattutto spero che si siano divertiti nel farlo, perché altrimenti sarebbe una delle più brutte autoimposizioni castranti che potrebbe aver tolto tempo a pratiche migliori, ma magari considerate socialmente basse. Perché si sa che un libro è sempre più figo (di un fumetto, di un telefilm, di un tè con gli amici).

      Moz-

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    2. L'unica gara è a chi commenta Moz per primo.. stavolta so' arrivato 122esimo.. glglgl...

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    3. Ti sei piazzato bene :p

      Moz-

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  15. penso che sia proprio una competizione, si, si, tutti intellettuali. A leggere certi personaggi qui, non si spiega come mai in tante città le librerie falliscono e poi tutti scrittori...che popolo acculturato oh yes! poi se beccano un intervista per strada, nostri politicanti docet, manco la data della scoperta dell' America...ha ragione il tuo commentatore Michele Scarparo (ma sei di Napoli?) " amiamo definirci per quello che etc.." io leggo come e quando posso e se mi viene l' estro, uguale per i film, anche perché non è che ho tutto sto tempo, tra lavoro, casa, impegni sociali e cose varie
    ho anche da dormire eh? già il blog, che mi piace farlo, lo incastro...Mozzino, ciao ;)

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    1. Io penso che la cultura non si misuri certo dai libri letti o dalle cose scritte. La cultura è ben altro.
      Anche io scrivo e leggo quando ne ho voglia, perché altrimenti non mi resterebbe proprio nulla di questi piaceri. Sì, per me continuano a essere piaceri, come un buon film, un caffè dopo pranzo, un sigaro di qualità :)

      Moz-

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    2. No, emiliano purosangue :)
      Però mi hanno già detto che, nei miei post/commenti, a volte traspare un'anima nordista e a volte una sudista. Il che mi rende molto orgoglioso, perché amo il mediterraneo.

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    3. Rotolando verso sud, quindi^^

      Moz-

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  16. Io potrei finire un libro in pochi giorni e per settimane non leggere nulla. Non mi piacciono schemi preimpostati, meglio essere liberi di gestire il tempo come uno crede.
    Saluti a presto

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    1. Di solito, quando mi metto a leggere un libro, questo non dura più di due o tre giorni. Ma ci sono stati casi di libri letti nell'arco di un anno, per dire. Ogni cosa ha il tempo necessario per essere svolta, e ogni pratica -come giustamente dici- ha il tempo per essere applicata o momentaneamente accantonata (che non è una cosa brutta, perché presuppone il fare altro^^)

      Moz-

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  17. - Dicevo che odio profondamente quando lettura e scrittura vengono "associale" al solo romanzo -

    Che sia un mero lapsus il tuo?
    O bisogna farne analisi grammaticale e (psico)logica? u_u
    Scrivi ( o leggi, fai un po' te) che ti passa! :)

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    1. Ahah, avevo riletto, prima... e corretto! :)
      Dunque, magari è stato un lapsus reale... cosa avrò voluto dire? XD

      Moz-

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  18. Ciao Miki! Sono d'accordissimo con quello che hai scritto. A me piace tantissimo leggere, però, il tempo da dedicare ai romanzi, per colpa dell'università, è molto poco: l'anno scorso ne avrò letti 4/5 (se ti va ti dico i titoli), quest'anno al momento ho letto L'ombra del vento in spagnolo e anche se era un libro obbligatorio per un esame, mi ha preso e l'ho letto in pochissimo. Quindi sì, sono una lettrice veloce se mi metto d'impegno, però il tempo per i libri talvolta non viene naturale, nel senso che dopo una giornata passata a studiare, si cerca di vedere serie Tv, disegnare o bazzicare su internet. Leggo però moltissimi fumetti, e sono d'accordo con te, ma credo che ogni persona intelligente sa che i fumetti hanno dignità come i romanzi.
    Quindi sì, qualità sopra la quantità.
    Ultimamente però sto facendo maratone di un sacco di serie animate diverse: ho visto tutta Pollon, tutto CatDog (un cartone di Nickelodeon), ho visto gli ultimi 20 episodi di Ducktales che non avevo mai visto negli anni passati e avevo sul PC da tempo immemore (quindi ora li ho visti tutti e 100) e ora sto vedendo i favolosi Tiny.
    L'importante è leggere o vedere qualcosa per sè, non per dimostrare agli altri (io però me la sentivo di farti degli esempi) e non bisogna fare una cosa per avere l'acqua alla gola di recensirla, ma solo se è una cosa che ti fa sentire bene. Dico bene o mi sono incartata?

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    1. Dici benissimo e soprattutto mi hai portato alla mente una cosa.
      Anche io ho frequentato una facoltà umanistica (anzi due!), dunque puoi immaginare quanti libri ho dovuto leggere. Sia romanzi tout-court, sia saggi o libri più "tecnici" (ma non intendo per forza grammaticali o cose simili).
      Quindi, è vero che in passato parte del tempo che avrei potuto dedicare a letture di piacere è stato assorbito dalle letture obbligate universitarie. E' la regola del gioco: o studi o non vieni promosso. Quindi sei costretto a leggere quelle opere.
      Per fortuna devo dire che spesso e volentieri si è trattato di romanzi o saggi interessantissimi (dopotutto è la facoltà che uno sceglie!) e ti dirò di più: molti manuali o saggi io li leggo ancora, sono ancora tutti sottomano perché trattano materie che amo.

      P.s. DuckTales spacca, hai visto un cartoon fenomenale con cui sono cresciuto. Ora sotto con lo spin-off Darkwing Duck!^^

      Moz-

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  19. Io mi sono data il buon proposito di leggere un libro al mese, ma questo perché sono una gran cazzara... Poi, se un mese salta, amen! Pazienza!

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    1. Beh, ovvio! E poi, chi ti dice che un libro riesci a leggerlo in un mese? O magari che in un mese non ne leggi tre?^^

      Moz-

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  20. Io sono ossessionata dalla lettura solo perchè vorrei leggere e invece non ho tempo di farlo.. così non faccio altro che immaginare quanto sarà bella la storia in quel libro o in quel manga e che io non riesco ancora a cominciare a leggere! ^^

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    1. Ti capisco, perché io amo leggere. Ma bisogna vere il tempo di fare tutto, cioè... io amo leggere ma anche scrivere, anche mangiare, anche stare con gli amici e vedere film. Devo far quadrare tutto^^

      Moz-

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  21. Moz sono già impegnatissima tutto il giorno, se dovessi impormi un tempo per leggere sarebbe la fine!
    Tutto molto soft, che è meglio :-)
    Baci

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    1. La vedo come te... soft è meglio, anche perché dato che non siamo certo gente che deve essere formata, per noi la lettura è mero divertimento e ulteriore crescita :)

      Moz-

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  22. Sarà la mia "età avanzata", ma non mi faccio più problemi di questo genere.Leggo solo quando ne ho voglia e "ozio" per settimane intere senza nessun senso di colpa :-)

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    1. Ed è assolutamente giusto così. Non sarà un libro in più (o un disco, un film) a fare di te una persona migliore, non se imposto -o peggio, autoimposto- almeno^^

      Moz-

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    2. Forse, con quel che circola di questi tempi, ci preserviamo migliori se....non leggiamo ;-)

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    3. Ahahah, paradossalmente potrebbe proprio essere così!! :)

      Moz-

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  23. Hai ragione .. leggere e scrivere dovrebbe essere un piacere non un obbligo .. però a me capita di volere un sacco di altri libri che vedo in giro mentre ne ho altri venti che mi aspettano "inattivi" sul comodino .. arghhhh. Ed è anche un periodo in cui non ho voglia di leggere oltre che il tempo. Per quanto riguarda la scrittura ultimamente sembra non abbandonarmi e perciò tutto bene! ^^
    Comunque la cosa più importante è fare entrambe le cose quando ci si sente altrimenti diventa un lavoro e non un più un piacere.
    A presto ... Dream Teller ^^

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    1. Guarda, per come la vedo io, se non hai voglia di leggere non c'è affatto problema: tanto, senza voglia e autoimponendoti di farlo, che vantaggio ne avresti? Nessuno, e ti annoierebbe molto. Come a scuola.
      Quindi, la vedo come te^^

      Moz-

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  24. Finalmente un blogger che la pensa come me! Tutto deve essere un divertimento, leggere e scrivere, non un'imposizione. Personalmente scrivo nei vari blog per divertimento, non per altro...
    Già la vita reale è complicata...se ce la dobbiamo complicare anche nel web...
    Complimenti per il post! Lo sempre detto che sei una forza.... Abbraccio ♥♥♥

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    1. "Lo sempre detto" ops in italiano corretto "l'ho sempre detto" ihihihi la fretta...

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    2. Ahaha tranqui Farf!^^
      La vedo come te: la vita è già complicata, perché autoimporci di far cose che ce la complicherebbero o annoierebbero di più?^^
      Il tempo per leggere, quando abbiamo voglia, arriva.

      Moz-

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  25. Grazie al cielo sull'avercelo più lungo ho sempre vinto io... parlo dello scaffale! AHAHAH

    A parte gli scherzi: mi hai fatto salire l'autostima di 3 tacche. Uno: perché ho l'ultimo romanzo di King sul comodino dal giorno dopo in cui è uscito e ancora non riesco a leggerlo perché ogni sera la scusa è buona per non farlo... e King questa cosa non me la dovrebbe mai perdonare. Sì, sul mio scaffale ho qualche romanzo non letto e nella mia videoteca dei bluray che ancora non vedo, di cui alcuni so essere strepitosi... in un certo senso è come se aspettassi l'occasione giusta o la persona giusta con cui vederli.

    Allora, posso dire che anche io leggo tantissimo: a parte i romanzi che ultimamente sono in fase di stasi, ma i blog, le pagine web, il meteo, saggi, i reperti storici che adoro, qualche rivista, recensioni... ma allora a questo punto tutti leggiamo tantissimo, come si fa a non leggere, anche solo avendo fb e whatsapp? Scrivo molto, quello sì: ecco, ora sto scrivendo... ma anche nel mio blog, ma anche in chat, ma anche appunti presi per conto mio... credo che, in fin dei conti, tutti leggiamo e scriviamo molto; ma credo che pochi lo facciano bene e - o per imparare qualcosa: forse è questa la vera differenza.

    Ispy 2.0

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    1. Credo che tutti abbiamo cose non lette o non viste sui nostri scaffali: non è ancora arrivato il momento giusto per affrontare tale opera. O non è ancora arrivata la persona giusta, come dici tu, per poterlo fare insieme.

      E' vero quel che dici: tutti leggiamo e scriviamo, ma ovviamente io mi stavo riferendo tendenzialmente al mio pubblico che comunque è di bagaglio culturale medio-alto. Il resto del mondo scrive stati su FB e pensa di aver creato la nuova Divina Commedia XD

      Moz-

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    2. Oggi su FB scrivo Canada, Belgio e Irlanda. Poi dimmi che non sono begli "stati".. hihi..

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    3. Ahaha, però scrivi anche Italia, che è lo stato più bello in assoluto^^

      Moz-

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  26. Una volta ho sentito uno sceneggiatore di fumetti dire "per fare certi mestieri non basta la passione, bisogna essere ossessionati". Al che mio marito si è girato e ha commentato "bene, sei sulla buona strada per diventare una scrittrice". Perché è così per scrivere a livello professionale non basta la passione, serve un quid in più non troppo sano, un pensiero fisso che ti fa provare e provare e provare fino a che non si ottiene un risultato.
    Per fortuna, almeno, non sono una lettrice professionale e quindi leggo quel che mi pare, romanzi, fumetti, saggi, articoli, come e quando mi pare!

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    1. Sinceramente non sono d'accordo.
      Certo, se l'ossessione è una cosa positiva, allora sì. Ma se diventa malattia non ha senso: il mestiere stesso non è più piacere ma professione, fredda e semplice.
      Per tutte le cose che amiamo noi proviamo e proviamo per vedere risultati, quello è giusto. Ma non dormirci o sacrificare la dose di divertimento che possiamo trarne non mi sembra affatto giusto. Le opere che ne deriverebbero saranno, per me, freddissime. Gelide.

      Moz-

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    2. Se parli con qualcuno che è riuscito a trasformare una passione in un lavoro noterai sempre una punta di ossessione. Non so se sia un bene o un male, ma in un qualsiasi contesto difficile è raro riuscire davvero senza aver sacrificato tempo e sonno. Che poi per l'ossessionato sia anche un divertimento è un altro discorso. Io mi diverto da matti quando scrivo, ma sapere che una parte del mio cervello elabora trame più o meno sempre non mi sembra sano. Credo ricada alla grande alla voce "ossessione"

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    3. Oh beh, allora anche io sono ossessionato! XD
      Però non ne faccio una malattia, devo aver spazio per tutto, altrimenti la mia stessa passione ne risente^^

      Moz-

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  27. Ciao Moz, come sai io sono una grande lettrice, leggo di tutto dal quotidiano ai classici, da Dostoevskij a Donna Moderna ma lo faccio sempre e solo per piacere...non riuscirei mai ad impormi la lettura di qualche cosa, quasi stessi facendo una gara. E con chi poi, con me stessa? La lettura è un momento bellissimo della giornata e non mi sognerei mai di imbrigliarlo dentro una sorta di obbligo. E poi adoro avere lì, in giro per casa, montagne di libri che non ho ancora letto, mi piace aspettare che arrivi il momento adatto a quel tipo di libro, a volte accelero altre volte leggo qualche cosa che mi piace così tanto che rallento per non finire...per continuare a respirare quel libro...Per quanto riguarda la scrittura condivido il pensiero di Zio Scriba.
    Un abbraccio, a presto.
    Antonella

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    1. Infatti! Odio chi fa lo snob sulle letture! Che poi, sinceramente, non mi sento così pessimo o ignorante da dover giustificare le mie letture popolari, né mi sento così super da esaltare e mostrare le mie letture impegnate e difficili :)

      Moz-

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  28. Non sono una gran lettrice e la penso come te. Non mi impongo un tot di libri perchè odio le imposizioni e sentirei sempre di aver fallito, infatti ci sono libri che ho finito in pochi giorni e libri che cerco di finire da sei mesi. In libreria compro solo libri che sono sicura di poter leggere subito. Devo essere dell'umore giusto insomma. Altro che 70 libri in un anno, io se arrivo a cinque è tanto!
    Che dire? Ognuno ha i suoi tempi e anche le sue fisse!

    Riguardo i libri da leggere per scuola: CHE ODIO ma soprattutto che ansia. Esempio lampante: in primo superiore ci obbligarono a leggere Lo scudo di Talos di Manfredi. L'ho odiato. Successivamente ho scoperto altri libri di Manfredi e li ho apprezzati, ne ho divorati una decina e alcuni sono anche bei libroni. Ma non parlarmi de Lo scudo di Talos. La storia non è neanche male alla fine ma mi riporta dritta dritta tra i compiti a casa. L'ho buttato. Non scherzo.

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    1. Ecco perché ho evitato più che ho potuto la lettura dei testi della libreria scolastica: li avrei odiati. Così come resto indifferente a tutta la narrativa classica tipo Zanna Bianca, Il Richiamo della foresta e via dicendo. Letta qualcosina a forza, odiati a vita. Ed è un peccato.
      Ecco perché odio la scuola: ti livella, ti obbliga. Anzi, peggio: ti obbliga a fare una cosa che ami (leggere, in questo caso) facendoti odiare il tutto.

      Moz-

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  29. Grande Miki, condivido il post per filo e per segno! Già solo tenere il conto dei libri letti mi sembra una gran brutta pratica. Mi è venuto automatico farlo nel 2014, ma soltanto perché in tutto l'anno ne ho letti quattro di libri nuovi (il resto tutte riletture).
    Sulle letture scolastiche la penso come te. Le elementari ancora le salvo, ma i libri che mi hanno fatto leggere alle medie, "La commedia umana" di Saroyan e "Ragazzo negro" di Wright li ho prima odiati e poi rimossi.

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    1. Il problema della scuola, caro Ivano, è che ti mette sullo stesso piano degli altri: ti rende massa, ti rende plebe. Io ho sempre amato leggere, e sai che palle non poter leggere ciò che volevo per essere costretto a leggere delle cagate immonde. Ti fa passare la voglia.
      Fossi io il maestro, direi che ognuno può leggere quel che desidera, anzi farei leggere anche fumetti.

      Moz-

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  30. Davvero c'è chi si dispera per questo? Guarda io sto riuscendo a non disperare neanche per la disoccupazione :)

    Secondo me il punto è il seguente, almeno per qualcuno: prendo il mio caso. Io leggo molto, probabilmente meno di alcuni e più di moltissimi altri che i libri, i fumetti, i manoscritti e qualsiasi cosa contempli l'atto del leggere li usano come appoggio per le gambe sbeccate dei tavoli.

    La lettura per me è una grande passione, quando arrivo a fine anno e tiro le somme (questo lo faccio solo per tirare giù i post di fine anno sul blog, non perché io sia pazzo) vedo magari che sono riuscito a leggere un libro al mese o poco più (la media è più o meno quella). Quello che può seccare, a mio avviso, è semplicemente non avere più tempo da dedicare alla propria passione, è per quello che ci si "dispera". Questo credo accada in misura maggiore (per la lettura come per qualsiasi altra passione) a chi magari non riesce a trarre tanta gioia dal proprio lavoro o da altri aspetti della propria vita e vorrebbe magari dedicare più tempo a cose appaganti, che siano queste leggere un libro o scalare una parete rocciosa con una scimmia aggrappata alla schiena poco importa.

    Io la vedo così, se non cambierò nei prossimi tempi, io sarò uno di quelli che non avrà mai basta di belle storie, bei libri, bella musica, bei film, etc...

    Spezzo anche una lancia in favore della scuola e della lettura, personalmente i tomazzi che i prof ci davano da leggere alle superiori hanno in qualche modo contribuito a farmi innamorare delle storie, della narrazione, del romanzo e della lettura: I promessi sposi, Il rosso e il nero, L'educazione sentimentale etc... certo cose non digeribilissime per una adolescente, però...

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    1. La scuola, in questo senso, può avere il privilegio di fare da guida... ma lascia sempre meno spazio ai gusti personali e all'individualismo. E' il male.
      Quanto a ciò che dici, capisco il tuo punto di vista, lo capisco perfettamente nell'ottica del dover svolgere prima obblighi che rompono il cazzo e poi avere poco tempo per gli interessi. Credo sia purtroppo così per tutti. Bisognerebbe tornare all'ozio :)

      Moz-

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  31. Credo sempre di più nelle parole di Daniel Pennac.
    Il decalogo del lettore dovrebbe essere applicato da tutti. Li elenco un attimo:

    1. Il diritto di non leggere.
    2. Il diritto di saltare le pagine.
    3. Il diritto di non finire il libro.
    4. Il diritto di rileggere.
    5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa.
    6. Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa).
    7. Il diritto di leggere ovunque.
    8. Il diritto di spizzicare.
    9. Il diritto di leggere ad alta voce.
    10. Il diritto di tacere.

    Allora si che tutto andrebbe bene :)

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    1. Dovrebbero stamparlo e appenderlo in ogni scuola :)

      Moz-

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  32. Ciao Moz. Leggere e scrivere? Prima bisogna imparare! Ho letto giorni fa una cosa curiosa, un sondaggio su i finti lettori. Credo che dire di leggere tanto dia un certo tono, personalmente sono "lenta". A volte comunque bisognerebbe sforzarsi di leggere, ma occorre anche una buona "scuola" che t'insegni a saper leggere e capire e godere di quello che leggi. E m'indigno se qualcuno considera i fumetti spazzatura. Disegnare è arte, come scrivere buoni testi. Se la fotografia di un film è spettacolare, ma la sceneggiatura fa schifo, non dirò che è un grande film. Ci sono fumetti che sono dei capolavori e dei romanzi che sprecano carta e visto che dovremmo essere virtuosi sarebbe meglio non stamparli. Le sfaccettature sono tante, c'è anche chi deve leggere e chi deve scrivere, ma chi non ha degli obblighi dovrebbe godere del piacere di fare o non fare. Credo valga anche per il fantomatico "blocco", semplicemente chi non riesce a scrivere non ha niente da dire, chi ha qualcosa da dire lo fa! Ovviamente cosa ne viene fuori è un'altro discorso, ci si potrebbe scrivere un libro... anche a fumetti.

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    1. Aahah, vero!
      Bhe, sul blocco la vedo come te: se non scrivi non sei pronto, non ti va di farlo, non hai niente da dire. Poco male, mica è un dramma. Puoi fare altro, momentaneamente.
      Conosco fumetti che ritengo oggettivamente superiori a molti libri. Anche la mia opera preferita in assoluto è un fumetto, e ancora non trovo nulla che la eguagli, in nessun altro media :)

      Moz-

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    2. Mi hai incuriosito qual'è?

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    3. Berserk, di K. Miura :)

      Moz-

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  33. Arrivo per la prima volta nel tuo blog..mi piace come scrivi..
    Io amo leggere e amo scrivere ma lo faccio quando ne ho voglia..ho anch'io libri nella mia libreria che ho comprato, ho letto 5-6 capitoli, poi non ho più voglia di continuare e riprendo dopo un pò con più entusiasmo..
    Buon pomeriggio
    Francesca

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    1. Ciao Francesca, grazie e benvenuta a bordo! :)
      Anche io faccio come te. Ci sono poi libri che ben si prestano ad essere letti a sprazzi. Tipo quelli con una storia non continuativa, con aneddoti, con aforismi.
      Ognuno legge come deve e come vuole^^

      Moz

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  34. Ma che furbata leggere i libri da cui sono stati tratti dei film: basta leggere la recensione e il commento al libro è già bell'e fatto! Io leggo e scrivo (anche sul blog) solo quando ne ho voglia. Troppe volte ho sofferto della 'sindrome del foglio bianco': non riuscire mai a cominciare, salvo poi andare come un treno quando ti viene l'ispirazione!

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    1. Purtroppo ai miei tempi dove le andavo a trovare recensioni e commenti?? Oggi imbroglierei più facilmente, mentre all'epoca dovevo attuare il piano libro/film^^

      L'ispirazione, appunto, è la cosa che ci smuove: se momentaneamente manca, pace. Possiamo fare altro.
      Nemmeno gli scrittori per mestiere vivono di sola scrittura.

      Moz-

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  35. Non solo non conto i libri letti, ma mi sono accorta, proprio facendo un'analisi di partenza simile alla tua, che ne leggo "pochi".
    Mi chiedo anche il senso di leggere stile schiacciasassi, cosa rimane a lettura terminata e soprattutto COME si legge.
    Ovviamente, tutto quanto detto, rientra nella sfera personale. Sì ok, ma io preferisco ricercare una "qualità" nelle lettura che faccio, che - attenzione - riguarda OGNI libro letto, non genere o autore o alti/bassi. Leggo quello che mi incuriosisce e quello che può spingermi a conoscere altro (cultura, stile di scrittura, mentalità, periodi storici, ...).
    Non faccio differenze nemmeno tra romanzi, fumetti o graphic novel (anche se negli ultimi tempi non ne ho per le mani).
    Vero che leggere deve essere una passione, ma una passione in quanto tale richiede anche umiltà e un minimo di impegno, e non parlo, sottolineo ancora una volta, di quantità.
    Ciao Moz!!! ^^

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    1. Come avrai ben capito, nemmeno io faccio differenza tra la scrittura e lettura, e tendo a farne sempre meno anche tra i diversi media. Io sono appassionato di tv, ma da sempre ho guardato alla sua scrittura, al suo linguaggio, piuttosto che a ciò che raccontava. Diciamo che per certi versi mi appassiono più al fattore tecnico in sé :)
      La vedo come te sulla lettura schiacciasassi... come un'ossessione, e cosa lascia poi? Boh.

      Moz-

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  36. Caro Moz hai ragione...
    bisogna scrivere quando le dita vanno da sole quelli sono gli scritti migliori gli altri sono forzati... lo stesso autore se ne rende conto.
    Per quanto riguarda la lettura la penso come te... a me piacerebbe leggere di più di quello che faccio ma il tempo è quello che è quindi prendo quello che viene... mi ritaglio il tempo e mi nascondo come al tempo della Carboneria per leggere qualche riga in tranquillità... se potessi leggerei tutto il giorno e comprerei libri in continuazione... meno male che c'è chi mi dice di fermarmi...
    un saluto

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    1. Bene, è vero che vuoi leggere di più -lo vorremmo tutti, anche io vorrei divertirmi di più- ma si fa quel che si può, l'importante è evitare di sprecare il tempo facendo... nulla di concreto o costruttivo.

      Moz-

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  37. io ho letto solo 13 libri, ma non ne ho pagato nessuno !!!

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  38. Non hai torto. Lettura e scrittura sono attività piacevoli e tali devono rimanere. Leggere tanti libri sono per poter dire di averlo fatto è assurdo. Forse si risente in questo un po' delle mode nate sul web...
    Quanto al lamentarsi del blocco dello scrittore, ammetto di viverlo quando mi capita come una mancanza... ma di certo lamentarsi non aiuta!
    Sono curiosa, come è nato questo tuo sfogo?

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    1. Beh, è uno sfogo che in parte nasce dal risentimento che provo verso la scuola.
      Diciamo che la base è quella: odio essere costretto a far cose che già amo, magari perché il resto della mia classe è una manica di idioti che non legge manco il titolo dell'episodio del cartone animato che segue in tv. Odio venire livellato: se io già leggo di mio, devo continuare a farlo senza obblighi, e devo leggere quel che voglio.

      Poi, il vedere sempre più spesso post e blog sulla scrittura, o su quanti libri letti in dato tempo... ha scatenato il resto XD

      Moz-

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  39. Concordo, e grazie davvero per averlo ricordato. Anche Stephen King nel suo On Writing dice: If there's no joy in it, it's just no good.

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    1. Ciao Andrea, e benvenuto!
      Di King non sono più fan da tempo, ma appoggio in pieno le sue parole^^

      Moz-

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  40. La penso come te, Miki, come Glò e altri: la quantità non conta, conta la qualità e il rapporto sia con quello che si legge che con qurello che si scrive. Il resto è facciata, sovrappeso ecc...
    Sono contenta quando condivido le letture con i miei figli, come per ogni cosa che stabilisce un contatto...tanto poi i contrasti non mancano, fanno parte derlla vita.
    I miei figli saccheggiano la Feltrinelli, a volte leggono i libri dopo del tempo dall'acquisto, ma va bene lo stesso, il ritmo deve essere personale
    Marilena

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    1. Cioé, appunto, quel che vorrei dire è che io, abituatissimo a leggere anche molto velocemente, potrei tranquillamente leggere un libro ogni due giorni! Ne leggerei due centinaia l'anno, ma a che pro? A cosa servirebbe? Non mi rimarrebbe niente e non sarei un uomo migliore, credo.

      Anche io compro quando posso e leggo (o vedo) quando è il momento giusto^^

      Moz-

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  41. mi sento un po' chiamata in causa.... ;) il tuo post è un po' una risposta al mio ultimo in cui dicevo che non so che scrivere...è vero... non so se ci sia una sorta di gara sul numero di libri letti... nel corso degli ultimi mesi io ho dato una risollevata al numero dei miei libri perchè diversi erano brevi... ma poi non è detto che un libro breve non ti occupi tanto tempo quanto un mattone di 1500 pagine!
    Il mio periodo di straniamento dal blog non lo vivo tanto quanto un dover scrivere, ma quanto un "non so che scrivere, ho paura di ripetere sempre le stesse cose!" ... come diceva il buon Maurizio... sono i cicli e i ricicli della vita!! ;) a presto!

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    1. Io credo che contare le cose lette, i film visti, i dischi ascoltati... sia un po' una cazzata.
      Una cifra grande non significa qualità. Non dobbiamo collezionare figurine. Magari c'è chi legge una sola opera durante l'anno e questa rende di più che 100 libri letti da un'altra persona.
      La sensazione del non sapere cosa scrivere è un momento: poi l'ispirazione torna, ma non bisogna farne, per me, una malattia :)

      Moz-

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  42. Io scrivo, e non mi accontento di farlo quando ne ho voglia semplicemente perché vorrei raccontare storie a un pubblico ampio, e lavorare sodo è l'unico modo che conosco per giocarmi le mie carte, quali che siano. Per di più a trattenermi dallo scrivere spesso non è la mancanza di voglia, ma la fiducia vacillante nei risultati, quindi se riuncio quando non mi va sono pure scontenta. Ed ecco che si crea, almeno in parte, l'effetto che dici tu: devo scrivere, non riesco a scrivere eccetera. E' il prezzo da pagare per essermi scelta un obiettivo difficile da raggiungere. Certo bisogna trovare un equilibrio tra leggerezza e impegno, ma è un equilibrio dinamico, come in bicicletta: se pedalo sto su, se mi fermo casco. Perciò pedalo. Detto questo, è la comunicazione che importa, hai ragione. Non ci sono modi di comunicare di serie A e B. E non esistono solo i romanzi. Tra saggistica e racconti di viaggio ho fatto scoperte interessantissime. Sui fumetti passo, non ci sono abbastanza parole sopra... ;)

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    1. Ciao Grazia, grazie per la tua testimonianza.
      Permettimi una domanda: perché la vivi così... non dico male, ma in modo serioso?
      La serietà è buona e giusta, in ogni ambito, ma quando si devono fare le cose controvoglia secondo me non si va lontanissimo. E il pubblico se ne accorge!
      Quanto ai fumetti, ci sono storie con molte parole, e storie con meno parole. Addirittura ci sono, della stessa opera, volumi con pochi dialoghi e altri con moltissimi dialoghi. Dipende da cosa si deve raccontare.
      L'importante è che comunque siano tutti "scritti", a monte.
      Ripeto: odio pensare alla scrittura come qualcosa che deve arrivare per forza sottoforma di lettere. Non è giusto, lo trovo limitante. Il fumetto lo si legge in una dimensione forse più profonda, ed è il medium che più di ogni altro ha fatto maturare la mia scrittura ;)

      Moz-

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    2. Parti dal presupposto che io sono seria anche quando rido. Dico sul serio! (Appunto.) Io non scrivo affatto controvoglia. Se così fosse, non scriverei, visto che nessuno mi obbliga. Semmai non ascolto solo la voglia, perché ho il mio sogno in mente. Sarà pure sciocco, ma è il mio modo di intendere la cosa. Se lavoro, se miglioro, se riesco a ottenere un buon contratto, allora potrò dire di avere avuto una reale possibilità di scrivere per un pubblico. Sarebbe solo l'inizio, naturalmente; ma se mi metto a scrivere a tiramento solo perchè mi lascio demoralizzare (perché è questo l'unico problema), a quella possibilità non arriverò mai. Io la vedo così.
      La comunicazione non ha bisogno della parola scritta, è vero. E' altrettanto vero che i fumetti non mi sono mai piaciuti, e non so dirti perché. (Quella delle poche parole era una battuta, non altro!) :)

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    3. Capisco bene cosa intendi.
      Diciamo però che la vediamo molto diversamente. Anche io amo scrivere e per fortuna ultimamente mi han chiamato a farlo anche fuori dal blog... è un sogno che si è realizzato ma non posso dire di non averci dormito per realizzato: è successo forse proprio perché ho fatto solo quel che volevo e quando volevo^^

      Moz-

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    4. Magari è proprio così... ma non lo sapremo mai! (E complimenti per la "chiamata" :))

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    5. Grazie mille :)
      Guarda, è vero che non lo sapremo mai... dunque, ognuno è giusto che viva la sua passione come meglio crede ;)
      In bocca al lupo per tutto!!

      Moz-

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  43. ahuahuahua uno lo scaffale della libreria lungo può averlo anche di libri mai letti :D
    Comunque concordo con te, leggere come scrive deve restare un piacere e non una competizione o un ossessione. Possiamo anche prefissarci di leggere una serie di libri ma se non ci riusciamo alla fine non succede nulla abbiamo tutta una vita per farlo.
    ciao ciao fratellastro :D

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    1. Esatto, non dev'essere considerata una sconfitta o chissà quale tragedia greca: si sarà fatto altro, di altrettanto costruttivo. Non si avrà avuto tempo, magari per lavorare (per campare). Non sarà una manciata di libri a innalzarci: non me, perlomeno, perché non mi sento eccessivamente ignorante.

      Moz-

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  44. Sono d'accordissimo! Ogni libro poi, secondo me, vuole il suo tempo. Che sia anche due mesi, anche se il "compitino" è leggerne 10 o 20 in uno di mese. Il paragone con la gara a chi ce l'ha più lungo è azzeccatissimo.

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    1. Ma appunto, è proprio il "compitino" la cosa sbagliata, sia nello scrivere che nel leggere. Retaggio scolastico, di imposizioni scolastiche. Che suonano di finto a due km, e si vede :)

      Moz-

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  45. Concordo con te e su tutto, Moz, la passione prima di ogni altra cosa. E tu sai quanta quanta ce ne vuole e quanta io ne abbia, per fortuna: sprizzo passione da tutti i pori anziché sudore :) La cosa, come tutte le cose, ha il suo lato bello e il suo lato meno bello. Il secondo è che provoca invidia e altri sentimenti/atteggiamenti poco eclatanti per gli umani. Detto ciò, il limite della mia passione non sono gli altri ma quel cavolo di senso del dovere che mi hanno inculcata da che sono nata. E qui la lotta si fa dura :)

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    1. Il senso del dovere permette di non arrendersi o abbattersi, per come la vedo. Ma non deve toglierci divertimento e sana passione: sono le uniche due cose che ci fanno andare avanti, senza inutili gare. Se qualcuno ha stoffa nello scrivere, i risultati arriveranno; se qualcuno vuol leggere, basta anche un libro -buono- ogni tanto^^

      Moz-

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  46. Per esempio: a me capita di leggere con maggiore frequenza e piacere se sono di buonumore, mentre mi immergo completamente nella scrittura di un post se ho qualche dispiacere. Insomma, posso quasi dire che scrivo per dimenticare...

    ^_^

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    1. Ahahah! Vedi, tu sei molto umorale, e giustamente affronti le cose a seconda delle tue esigenze. Non lo fai per gareggiare contro chissà chi o cosa :)

      Moz-

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  47. Su facebook riporto sempre le citazioni dei libri, ma solo quelle che mi colpiscono. Lo faccio per condividere le emozioni, perché credo che magari possa trasmettere qualcosa di importante a qualcuno. Magari invoglio alla lettura oppure qualcuno ci trova degli elementi per risolvere dei dubbi. Alcuni libri mi hanno cambiato e sono stati fondamentali nella ricerca di alcune risposte che andavo cercando.
    Scrivo anche, come ben sai. Penso di avere qualcosa da raccontare e che possa emozionare me stesso e qualcuno che ha voglia di leggermi.

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    1. Anche io ho delle opere che mi hanno cambiato, e sono le opere che più amo.
      Forse non sono stati dei cambiamenti drastici o drammaticamente positivi, per me significa solo "crescere meglio", diciamo.
      Se tu hai qualcosa da raccontare, raccontala quando è giusto per te che tu lo faccia: sarà il momento migliore per emozionare la gente :)

      Moz-

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    2. Ci sono cose che dopo averle lette mi hanno fatto considerare le cose in modo diverso.

      Ti cito un paio di titoli: "Gli Archetipi dell'Inconscio collettivo" di Jung, "Fuga dalle Libertà" di Fromm, "La Coscienza di Zeno" di Svevo, "Siddharta" di Hesse e "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo" di Weber. Sono libri che mi hanno dato un'altra visione del mondo. E per me, sì, sono stati cambiamenti drastici, forse perché coincidevano con certi momenti particolari della vita... sai, certe volte cerchi delle risposte e le trovi nei modi più strani.

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    3. Sono d'accordissimo.
      E te lo dice un fan di Jung e dei suoi archetipi! :)
      Forse io più che risposte, cerco tasselli di crescita. E sono d'accordo che arrivano nei modi più impensabili, ma deve anche combinarsi il giusto periodo^^

      Moz-

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  48. Mi piace leggere e scrivere. Leggo tantissimo, quasi solo romanzi. Genere vario, a seconda di quello che mi va. Leggo in pausa pranzo e a letto prima di dormire. Arrivo a leggere più di 20 libri l'anno, senza che siano un'ossessione.

    La recensione è una mia necessità, perché tendo a dimenticarli, e scriverne un piccolo riassunto commentato mi aiuta a ricordarli.

    Poi scrivo racconti, se e quando mi va. È un anno che non ne scrivo perché or ora non ne ho voglia. Riprenderò, prima o poi. Quando ne avrò voglia, appunto.

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    1. Bene, perché se non ne hai voglia uscirebbero delle cose fredde, anzi gelide. E i lettori se ne accorgerebbero senz'altro.
      Io al contrario tuo leggo pochi romanzi ma molte altre tipologie... non posso tenere il conto di ciò che leggo, sarebbe impossibile^^

      Moz-

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  49. per me la lettura è il mio hobby preferito, se così vogliamo dire... fissare un obiettivo realistico e non troppo ambizioso mi serve per non perdermi in altre mille distrazioni. è quasi un giochino con me stessa, ma ovvio che non faccio i salti mortali (nè baro) per raggiungerlo.

    Sul genere io invece sono quasi esclusivamente romanzi. i saggi difficilmente mi piacciono

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    1. Ma magari le distrazioni che tu dici sono comunque costruttive.
      Voglio dire: passione a parte, cosa ti dice che seguire un film o una serie tv sia meno nobile della lettura di un libro? E perché?
      Anzi, a ben vedere, un film è scritto e sceneggiato in primis (quindi come un romanzo, più o meno) ma non solo: ha anche altre arti, tipo recitazione, regia, fotografia nonché musica.
      Il mio comunque è solo un esempio, sia chiaro XD

      Moz-

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  50. ieri ero ad una lectio di M. Recalati ha detto, tra le altre, una cosa illuminante:
    il blocco davanti alla pagina bianca non nasce dal vuoto ma dal troppo pieno.
    la pagina bianca porta in sé tutte le pagine scritte (e lette) con le quali ci si misura.

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    1. Io scrivo su carta giallina riciclata. Aggirato l'incubo della pagina bianca.. ;)

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    2. io la sporco, come prima cosa :-)

      ci sono pagine macchiate di caffé, di vino, di sugo, di mascara e lacrime, di sangue di lucertola...

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    3. Cirinciampai: potrebbe essere vero, è la paura di ricominciare e rimisurarsi con qualcosa.
      Non so, io nel vedere una pagina bianca provo sempre un fottuto brivido di piacere XD

      Franco, io scrivo pure su carta millimetrata :p

      Moz-

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    4. .. quel "fottuto brivido di piacere" davanti a qualcisiasi cosa di scrivibile appartiene anche me, Mozzaccio della malora.. che forza che sei.. ;)

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    5. Eheh, vedo che non sono solo, allora :)

      Moz-

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  51. A parte il sex beccato subito sul pennino prima di leggere anonimotroppofenomeno.. diciamo che essermi letto tutti gli interessantissimi seimila commenti mi ha privato del tempo necessario a smaltire due romanzi brevi e la visione un cortometraggio lituano in programma da mesi.. una cosa ho notato, a parte sempre la libertà di fare come ci pare e di leggere e scrivere quando, come, dove etc etc.. tutte robe incontestabili... fai riferimento spesso a "il mio pubblico": cosciente quindi di scrivere per una platea, il che potrebbe portare a scrivere "in funzione di". Sposterei qui il famoso focus che tanto (ti) affascina. Scriviamo per chi? Leggiamo perché vogliamo leggere cose che ci sorprendano sempre, ma che sappiamo come ci sorprendono? Occhio che la differenza è sottile. Abbandoniamo spesso letture che non intrigano il nostro lato curioso. E gli altri lati? (senza stare troppo a specificare la forma geometrica? Ci alimenteremmo, potendo, solo di nachos, ketchup e liquirizia? Certo che si.. ma dobbiamo inserire proteine, ferro, calcio etc etc... tutto per dire che la libertà andrebbe modulata. E anche i tre post a settimana da scrivere in giorni precisi mi darebbero l'orticaria. Sto svariando? Possibile.. ma grazie sempre al Moz che ispira discussione e riflessione.. di fatto c'è solo che mi servirebbero giornate di 48 ore... ;)

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    1. Il discorso che fai è molto intrigante.
      Voglio fare una premessa: quando ho citato "il mio pubblico" era per sottintendere che mi sto rivolgendo a una platea con un bagaglio culturale medio-alto, che legge e si informa già di suo. Quindi, se tu mi vieni a dire che hai letto solo due libri o che ti piace -chessò- Uomini e Donne... non posso considerati zotico a priori, perché so con chi parlo, so chi sei e so quel che fai.
      Era questo il concetto.

      Veniamo ai tre post (quattro, nel mio caso). Mi lascio sempre la libertà di saltare, addirittura anche per settimane (come in estate), ma avere un'agenda mi permette sia di rispettare una sorta di patto col lettore -come se il mio fosse un palinsesto tv- sia darmi una regolata e un ritmo giusti.

      Quanto alle letture che non amiamo: direi che ci ha pensato già l'obbligo scolastico, ora io vorrei poter leggere ciò che mi piace (e che magari è anche meglio e più pesante di molte cagate scolastiche^^)

      Moz-

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  52. Io leggo di tutto, alla mia maniera. Ma con la scrittura ho degli obiettivi ambiziosi, alla mia maniera

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    1. Fino a che è "alla tua maniera" va sempre bene: è quando è alla maniera di altri, o scolastica, o autoimposta... che comincia a non andar più bene^^

      Moz-

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  53. Sai che per lo più mi hai sempre trovato d'accordo con te.
    Qui faremo un'eccezione.

    Da ricordi che ho, io so di esser fra quelli che spesso si lamentano di non riuscire a scrivere (a leggere non so se me ne sono mai lamentato in questa sede ma nella vita materiale sì).

    Permettimi di offrirti una spiegazione del

    - Perché lamentarsi del non aver letto quando ci si era prefissati: leggere è un piacere ma è, nel mio caso, una corsa contro il tempo. Ci sono alcune centinaia di cose da fare, oltre a leggere ed ogni volta che riesco a dedicare del tempo alla lettura è una conquista. Impormi di leggere tot libri equivale a sperare di riuscirci, di riuscire a trovare il tempo per far tutto, compreso leggere. Non farcela significa aver dovuto fare altro. Per me, che amo i libri e ne ho una tonnellata in attesa di esser letti, questo è un dispiacere che reco a me stesso ed a loro.

    - Perché lamentarsi del non riuscire a scrivere: tralasciando chi faccia lo scrittore di professione (non chiediamoci perché possa lamentarsi se non scrive: se non scrive, non mangia) io so di essermi trovato bloccato tante volte.
    Perché dovrebbe essere un problema? Non lo è "sempre". Lo diventa nel momento in cui stare sul blog è un modo per tirar fuori tutte quelle cose di cui la vita fisica mi fa carico. Non riuscire a scrivere quando vorrei, significa non riuscire a farlo quando ne ho bisogno.
    Non è un vizio o un capriccio.

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    1. Punto di vista particolare, io tuo!
      Parto dalla fine: io penso che se non si riesce a scrivere significa non che non si riesce a farlo quando ne hai bisogno, ma è un segnale che forse vuol indicare la necessità di sfogarti in altro modo. Perché, credo, altrimenti uscirebbe tutto naturale.
      Ti faccio un esempio: io scrivo sempre, perennemente, ho in giro per casa foglietti e penne, ovunque. Perché è uno sfogo alle mie idee, devo fissarle. Ma ci sono cose che non posso sfogare così, e magari andare in palestra riesce a sfogarle meglio.
      Ovviamente questo è il mio punto di vista, eh^^

      Quanto alla lettura, mi fai pensare che probabilmente sono io a non essere troppo appassionato a nulla. Io amo leggere, amo i fumetti e amo il cinema, ma non mi sono mai trovato nella situazione di dispiacermi per aver visto pochi film o letto pochi fumetti.
      Non so, è probabile che dunque sono io ad essere un tipo freddo (magari da questa riflessione ci nasce presto un post^^)

      Moz-

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    2. Diciamo che la palestra sfoga il corpo e la tensione che accumuli nel corpo mentre scrivere sfoga la tensione dei nervi nella mente. Una non sostituisce l'altra, purtroppo.
      Per la lettura diciamo che è più una consapevolezza di quanto siano corte le mie giornate. Una volta riuscivo a leggere 3 libri in un mese senza troppi pensieri (e fumetti a valangate). Oggi se riesco a finire un libro in due mesi è un traguardo (ed anche i fumetti hanno subito una battuta d'arresto).

      Se ti sono sembrato aggressivo nel post precedente, ebbene un po' lo ero, ma me ne scuso.
      Mi pareva avessi trattato con eccessiva leggerezza due argomenti a me molto cari (e poi ho dormito in modo strano stanotte e boh).

      :-p

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    3. No, non mi sei affatto sembrato aggressivo, e comunque non farti di questi problemi con me^^
      Guarda, io la vedo un po' diversamente: ad esempio oggi avevo proprio necessità della palestra per sfogare tensioni mentali, dopo una giornata di lavoro da diventarci calvi :p

      Anche io ho diminuito la mole di fumetti, ma non me ne pento: leggo il meglio, costretto (dalle circostanze economiche e di tempo) a fare una scrematura. Poco male.
      Io cerco di infilare, nella giornata e quando posso, sempre qualcosa di divertente.
      Se oggi avessi comperato l'albo 10 di He-Man and the Masters of the Universe, non lo avrei letto (con tutto che lo bramo da tempo) perché non era il caso. Ma mi sono goduto una cenetta niente male ;)

      Moz-

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  54. Mi trovi d'accordo. Certo, per quanto mi riguarda mi autocritico spesso, sia sul mio desiderio di voler scrivere qualcosa di "più", che è come un sapere che qualcosa di grande dentro c'è ma non riesci a tirarlo fuori. Quindi per quanto mi riguarda lo scrivere può diventare si un'ossessione... anche se credo non porti qualità sentirsi obbligati a far qualcosa, come leggere. Sorvolando sulle schede scolastiche che sono l'abominio della società e tolgono il piacere della lettura a mio avviso (e parlo da futura maestra), non sopporto chi appunto fa della lettura una corsa contro il tempo. Chi, quasi per sentirsi accettati dalla società, si impone alla lettura in modo ossessivo compulsivo e quasi non si lascia alla riflessione dopo la fine di una lettura, iniziandone una nuova e magari anche completamente diversa dalla precedente senza darsi "aria", per poter aggiungere alla lista il titolo in più che sembra quasi la raccolta premi della Parmalat. Non so tu Moz, ma io dopo aver finito una lettura che mi piace particolarmente (uso il termine generico lettura per intendere romanzi, racconti brevi trovati in web, fumetti di ogni genere...) la mia mente entra così a fondo in quel mondo... che ho bisogno di tempo variabile per uscirne fuori... ed è una così bella e magica... :)

    -saluti dalla Lola

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    1. Raccolta punti, esatto.
      Sembra una gara per oggetti vuoti, senza capire che il libro è un mondo a sé.
      La cosa che mi chiedi per me è vera ma... in parte, e ti spiego: seguo da sempre moltissime storie a fumetti che sono in corso di pubblicazione. Quindi, capita che nello stesso giorno acquisti sia Berserk che il nuovo numero di He-Man.
      Due opere per me fondamentali, senza le quali non sarei ciò che sono. Ecco, io amo alla follia entrambi i mondi proposti, sia il mondo cupo e duro di Berserk, sia Eternia con tutte le sue sfaccettature space-fantasy. Riesco a immergermi in più mondi contemporaneamente ed appassionarmene.
      Ma tante è la potenza di certe cose che... sì, di certo non posso aver sempre voglia di leggere, ascoltare musica, vedere film: devo anche uscire, oziare, mangiare, cazzeggiare. In egual misura.
      Sulla scuola la vediamo uguale: ammazza l'individuo.

      Moz-

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  55. Non avendo pubblicando ancora nulla, almeno con editori e in self, per me la scrittura, quella di libri, è un piacere che porto avanti con calma. Se non ho voglia, se non sento qualcosa che mi fa scrivere la storia, non scrivo.
    La lettura è quasi un'ossessione, invece, perché per ora è l'unico modo per uscire da una realtà che non sopporto. Quindi più libri leggo e più me ne sto lontano da qui :)

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    1. Hai provato altre vie di fuga? Di certo la lettura è tra le migliori, ma per come sono fatto io non riuscirei ad usare sempre la stessa valvola di sfogo :)

      Moz-

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  56. A me piace leggere, ma purtroppo torno a casa così cotto che dopo 10 pagine ho gli occhi che mi si incrociano. E così non posso certo definirmi un "lettore forte", dato che è già un miracolo se riesco a leggere un libro in due mesi.

    Per quanto riguarda la scrittura, io la vedo come te. Ho dedicato anni della mia vita allo studio della scrittura, delle teorie sulla narratività, della semiotica della narrativa. E il mio primo romanzo ho iniziato a scriverlo nel 2007, pubblicandolo solo nel settembre del 2014.

    Per quanto riguarda il blocco dello scrittore, be', è la più grossa bufala tirata fuori nel mondo dell'arte. Semplicemente, il blocco dello scrittore non esiste. Uno scrittore vero, uno che sa il fatto suo, trova sempre argomenti su cui scrivere perché il suo "muscolo della creatività" è ben allenato. Nella produzione letteraria c'è molta più matematica di quanto si pensi, non esistono pagine destinate a rimanere bianche per motivi psicologici.
    Quando ci si blocca? Quando ci si improvvisa autori senza una preparazione, quando si parte allo sbaraglio nella scrittura di una storia e ci si impalla a pagina 30 (nella migliore delle ipotesi) perché ciò che si scrive non ha una premessa e tantomeno una struttura di base, la cosiddetta "trama" che per molti è una chimera ma che in realtà altro non è che un insieme di fatti e conseguenze, interazioni e trasformazioni. Per dare un senso e un'anima a una storia servono un talento innato e/o una robusta preparazione. A chi si improvvisa restano solo comodi alibi, spauracchi da tirar fuori a convenienza per giustificare i propri fallimenti.

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    1. Un'analisi fredda e lucida del "blocco dello scrittore". Che condivido.
      E' vero: chi è allenato a scrivere può scrivere sempre, e quasi su ogni cosa.
      Io però credo che esista in effetti la sensazione di poca voglia momentanea. Forse l'ispirazione che manca, ma non è certo un difetto o un dramma.
      Semplicemente è tempo di fare altre cose, e non di scrivere per forza.
      Non ci vedo tutto questa tragedia, anzi ritengo impossibile essere ossessionati 24/24h e sette giorni su sette da una passione o dal titolo di un'opera. Io amo Berserk, tanto che per anni ho contribuito a crearne un sito tematico. Mi piace da morire, senza di questo non sarei lo stesso: ma non significa che vivo in funzione di tale opera, anzi possono passare mesi senza che io abbia a che fare con questo titolo (o con tutte le altre mie fortissime passioni).
      Evidentemente sono io a essere un tipo freddo, boh :)

      Moz-

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  57. Ciao Moz :)
    E' un quesito interessante il tuo, soprattutto perchè io personalmente (fcredo colpevolemente) leggo abbastanza poco, quindi mi incuriosisce capire cosa "muove" gli altri nel farlo, anche in modo tanto assiduo poi, e i commenti che ho letto mi hanno aiutato a farmi un idea. In ogni caso dici bene, viverla come un'ossessione, una gara, una sfida, ha davvero poco senso. Poi magari uno può divorarsi libri su libri a ripetizione, ma l'importante è farlo per PIACERE di leggere, ritagliarsi spazio e tempo per questa PASSIONE, non certo per gareggiare non si sa bene con chi e, soprattutto, perchè :)

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    1. Esatto. Se si prova sempre piacere, dunque per me va bene.
      Ma quando diventa una gara allora non lo capisco.
      Pure io posso dire di leggere (davvero) tot fumetti l'anno. E sono tantissimi, anzi qualche anno fa avrei potuto dire "tantissimissimi". Ma non è un vanto o una cosa strana: è per me puro piacere, e se ne leggessi meno... non succederebbe nulla di che^^

      Moz-

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  58. Io ad esempio non leggo libri dei generi che non mi piacciono.
    Comprai un libro di Pirandello, solo perché era in offerta a 3 euro. Ho letto tre pagine e poi lo lasciato lì. Non l' ho letto più.

    A che servono le gare di lettura? Per vantarsi di aver letto ottomila libri?
    A che servono le gare di scrittura? Per dire che si sono scritti 3 libri?
    Leggere, scrivere, dipingere, sono delle passioni che nascono da dentro,
    e se uno deve fare ste cose controvoglia, allora sta' sicuro che le farà
    a c...ono di cane! O anzi, a cono di gelato tiramisù la banana col bacio!!

    Ciao Mozzz!

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    1. Io anche evito le cose che non mi piacciono, credo sia normale^^
      Le gare non servono a nulla..., appunto conta solo la passione che nasce da dentro, e che nasce quando vuole senza forzature!^^

      Moz-

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  59. Ciao Moz !
    Quando leggo 150 commenti non so che aggiungere . A loro modo hanno tutti hanno ragione.
    Io . avendo un fratello di 5 anni maggiore , ho incominciato a leggere " Il Monello "
    Sandokan ,Cuore ,tutte le fiabe x bambine ,fino ad arrivare alla letteratura Inglese ,
    a volte in lingua originale.Ma poi leggo un pò di tutto x il piacere di leggere senza impormi nulla. Vado a periodi , ora sono nella fase thriller ma non amo King.
    Domani si vedrà. Non mi creo problemi dove x me non ce ne sono. Ciao Laura A.

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    1. Eh, stavolta vi siete scatenati :)
      Vero, inutile farsi problemi dove non ce ne sono: anche io ho delle fasi, specie per le mie passioni. Il resto non conta affatto :)

      Moz-

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  60. Sai perchè mi dispiaccio di aver letto solo 56 libri dei 70 che avevo comprato? Perchè il tempo per farlo me lo hanno rubato altre mille attività obbligatorie e che mi piacciono molto di meno. Leggere è un'ossessione in senso buono, no? Perchè se così non fosse le persone che odiano leggere e leggono solo per allungare le loro liste sarebbero delle grandi teste vuote. E poi davvero esistono persone che scrivono solo per dire di essere scrittori? Ma che cervelli contorti ci sono in giro?

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    1. Purtroppo ci sono delle attività obbligatorie a cui non possiamo sottrarci (studio, lavoro...) fa parte del gioco. E' bene però che, dato che tali attività rubano spazio alle nostre passioni, non rovinino le stesse. Come la scuola, dove sei obbligato a leggere forzatamente perché devi livellarti con tutti gli altri (e su 30 bambini, 25 sono idioti che non leggono un cazzo).

      Moz-

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  61. Dipende. Se scrivi per puro piacere è come dici tu: via, chissenefrega, scrivo come e quando voglio. Se devi scrivere per lavoro, invece, il blocco dello scrittore fa paura. E anche io ho scritto qualcosa sull'argomento - http://bit.ly/1q4MNQf - ma c'è una soluzione, una combinazione fortunata: fare in modo che la scrittura naturale e spensierata diventi il proprio lavoro. Difficile...

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    1. Ciao Ric!
      Ho letto il tuo articolo (probabilmente l'avevo anche già letto in passato) e vedo che la pensiamo uguale su molte cose. E' che sinceramente non ne farei un dramma, tutto qui. Ci sono giorni che non ho proprio voglia di scrivere (nonostante sia la mia più grande passione) ma ho voglia, magari, di vedere un film. Che problema c'è?
      Ora scrivo anche per "lavoro", ma comunque non mi pongo mai questi problemi esistenziali :)

      Moz-

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  62. Per non parlare degli ebook!
    Nel mio Kindle ne avrò circa 200 da leggere, ma ancora non sono riuscito a farlo... peggio che continuo ad accumularne ancora... avrò un problema di accumulo seriale?

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    1. Ahaha, io per fortuna non arrivo a questi livelli e riesco a smaltire sempre ciò che ho accumulato!! :D

      Moz-

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  63. Guarda Moz, per quanto mi riguarda, io spesso e volentieri mi condanno per non leggere o non aver visto abbastanza film, ma non perché alla base io debba dimostrare qualcosa a qualcuno o perché debba "vantarmi" (vantarsi di cosa poi?). Secondo il mio punto di vista, che mi porta poi a viverla “male”, tutto si riconduce al concetto di tempo, il non avere abbastanza tempo nella propria vita per fare tutto ciò che si vuole. Io vorrei leggere e rileggere tantissimi romanzi, vorrei imparare nuove lingue, vorrei interessarmi ad altri campi, vorrei studiare diversi artisti, ma per diverse motivi non ci riesco, ed è per quello che a volte si entra in paranoia. Non so se mi sono spiegato xD

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    1. Sì, io capisco perfettamente: tutti vorremmo avere più tempo per le nostre passioni.
      Ma lancio una provocazione: davvero con più tempo faremmo più cose? O perderemmo tempo in chiacchiere?^^

      Moz-

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  64. Ci stavo pensando giusto l'altro giorno. Avevo finito un romanzo (io leggo per lo più quelli e il giornale) e stavo tirando a sorte per il prossimo romanzo (ne ho accumulati un po' dai vari scambi e sconti) e, vedendo che era un romanzo voluminoso, ho sbuffato. Non perché non avevo voglia di leggerlo, ma perché ci avrei messo troppo per finirlo e iniziarne un altro. A quel pensiero mi sono inorridita e ho guardato meglio il romanzo. Ho capito che volevo leggerlo lentamente e godermelo e così sto facendo, basta gare, i romanzi sono qualcosa che amo, non dei numeri :)

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    1. I ritmo deve dipendere solo da noi, da quanto vogliamo leggere. Non dalla smania di leggere per accumulare.
      A me i romanzi non piacciono tantissimo, nel senso che non sono tra le mie letture preferite, ma se becco quello giusto me ne innamoro^^

      Moz-

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  65. Non fai un plissè Mozzino mio...
    Nulla deve essere imposto, si legge si scrive..se si ha voglia di farlo e non necessariamente si legge da un libro e si deve arrivare ad un numero predefinito...
    Io sono un'eccessiva come in tutto..
    Arrivo a leggere insieme tre libri in breve tempo e poi sto mesi senza girare un foglio, se non quello dei giornali, ..naturalmente leggendo i titoli in grassetto..
    Bacio di pura fantasia...

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    1. Anche io riesco a leggere più libri assieme, forse abituato dai fumetti (le cui uscite sono periodiche e quindi ti obbligano a tenere a mente più trame insieme)^^
      Per il resto... hai detto tutto tu^^

      Moz-

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  66. siamo talmente in debito con il tempo che accumuliamo storie, fulmini, incroci e rimandi, parole dentro scatole e mondi fuori dalla porta aspettando di acciuffarlo per ricucire la distanza da ogni angolo atteso .. però ad ossessionarci è più la mancanza, di mille storie che ancora non conosco ma,a passo lento, cerco di imparare mi spaventa la milleuno che arriverà, anche domani, e sarà lì ad attendere i miei occhi, il loro schianto, il giudizio, l'oblio ... leggere, scrivere, sperare di non esser banali, il senso di molto sta in questo:)

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    1. E' vero: il senso del molto sta in ognuno di noi i primis, e poi ovviamente nelle cose che dici.
      Ed è altresì vero che accumuliamo di tutto perché in debito (perenne) col tempo.

      Moz-

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  67. ho stimato questo post Mozzino...
    la rincorsa a chi ce l'ha più grosso non fa per me
    ciò detto, che sia un'ossessione, per quanto mi riguarda, è verissimo: non vivo senza libri, con loro ho un rapporto a dir poco viscerale... ed ho SEMPRE bisogno di averne uno con me.
    la scrittura è similare, un bisogno, ma su quello ho delle mire... che spero non restino solo proverbiali sogni nel cassetto

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    1. Posso capirti perché anche io ho sempre bisogno di qualcosa da leggere.
      Pensa che se in bagno -per pura necessità dettata dalla fulminanza del caso in corso^^- non ho qualcosa da leggere, mi metto a leggere gli ingredienti dei prodotti!!
      Idem per la scrittura, che è forse la cosa che più amo: ho ovunque, a casa, carta e penna. E davanti a un foglio bianco provo sempre, come ho detto, un fottuto brivido^^
      In bocca al lupo, comunque!!^^

      Moz-

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  68. Leggo molto ma senza assilli.
    È più un piacere ed un'abitudine che un ossessione, che di solito relego nei momenti di stanca al lavoro ( mattina presto e pomeriggio presto ), il resto del tempo lo dedico serenamente ad altro.
    Certo, ci sono quei libri che mi prendono così tanto che non mi staccherei mai da essi, tanto da aver voglia di spolparli, ma ormai accade raramente. :-)
    Pensa, che per esempio, io a casa non leggo quasi mai, a parte qualche Graphic Novel o qualche manga, proprio perché cerco di ottimizzare il tempo da dedicare alla lettura dei libri e quello al lavoro è l'ideale perché mi aiuta a far passare il tempo più in fretta.
    Che casino, sembra uno scioglilingua. :-p
    Purtroppo scrivere con il tablet e la correzione automatica è un'impresa, sorry.

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    1. Eheh, è raro che io a lavoro riesca a leggere perché è un viavai di gente... però è figo passare il tempo immersi nella lettura di un buon libro, senza dubbio!
      Per il resto, la vedo come te: anche se sono mie grandi passioni (forse le più grandi), ho bisogno di dedicare anche io, serenamente, tempo a tutti gli altri svaghi^^

      Moz-

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    2. Io passo nove ore e mezzo nel negozio di famiglia, quindi qualche svago posso permettermelo proprio per questo motivo, lavorassi sotto dipendenze col cavolo che potrei leggere libri. :-)

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    3. Beh, anche sotto padrone, se è un lavoro dove ci sono tempi morti non è che devi fissare il muro, credo^^

      Moz-

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    4. Non ti fanno fissare il muro ma stai tranquillo che quando non si ha nulla da fare ti mettono comunque a ramazzare, spolverare o sistemare qualcosa, difficilmente ti lasciano a contemplare i muri ed i soffitti nel mondo del commercio. :-)
      In un ufficio, magari si potrebbe fare. :-)

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    5. Sì, quello è vero, anche se non capisco spesso cosa c'è da spolverare, ramazzare ecc... E' più una fissazione del padrone che altro :)
      Paranoie da capo^^

      Moz-

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  69. Io è troppo tempo che non leggo, ma non saprei quando farlo. Mi spiacerebbe ''sacrificare'' quelle ore , invece di studiare.
    Comunque hai ragione, soprattutto la scrittura non può essere una ossessione, anche perché come si fa a scrivere tanto per fare numero?Io già non mi ci concilio facendolo per piacere..

    La battuta finale mi ha stesa xD

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    1. Scrivere per fare numero è brutto, anche solo per esercitarsi... Sembra come quando devi fare esercizi di matematica per vedere se ti riescono... che cosa senz'anima!! :D

      Moz-

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  70. Contare il numero di libri letti mantiene alta la motivazione alla lettura, personalmente mi aiuta a staccarmi dai videogiochi, che non è facile :)
    Sono d'accordo però che l'imporsi di leggere un libro a settimana diventi un dovere più che un piacere.

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    1. Ciao Lisa, Ciao a tutti.
      Sono pienamente dì'accordo con te. Non ci si ppuò imporre di leggere un tot in un certo tempo e nemmeno di leggere quel determinato libro perchè lo leggono tutti, Leggere deve essere un vero piacere, Se diventa obbligo piacere non è più.
      Io compro un certo numero di libri e, giuro, mi interessano tutti. Però una volta che li ho in casa, ognuno di loro deve aspettare il suo turno :)) Voglio dire che dipende dal mio stato d'animo. Se ho bisogno di una letura di svago non vado di certo a leggere un libro come quello che ho comprato poco tempo fa. Il libro nero della sicurezza.
      Arriverà anche il suo momento, ma non è questo!

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    2. Lisa: non sono un videogiocatore, sicuramente è una forma di svago più "passiva" rispetto alle altre ma non la demonizzerei. Se giochi, ti piace farlo e ti fa star bene... non è una cosa che fa male :)

      Patricia: la vedo come te. Anche io compro, quando posso, diverse cose tutte assieme. Poi, per ognuna di queste arriverà il proprio momento. Fumetti, film, libri... che importa? La lettura è lettura, la comunicazione è questa^^

      Moz-

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  71. Bellissima riflessione, Miki. Anch'io non condivido molto l'ossessione di leggere e scrivere. In questi ultimi anni ho letto molto meno di prima, ma consapevole di aver ritagliato spazio per altre cose. Si tratta di scelte, è vero, ma leggere è un piacere e deve restare tale, soprattutto quando il tempo per farlo è poco.

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