[cinema] American Sniper, la recensione


Un anno fa il buon vecchio zio Clint, il texano dagli occhi di ghiaccio, portava su grande schermo la storia (vera) di Chris Kyle, uno dei più infallibili cecchini che l’esercito americano abbia mai ricordato.
L’opera è ben realizzata: ottima regia, ottima fotografia. Tecnicamente ineccepibile. Dopotutto sappiamo come lavora Eastwood.
E’ forse la storia a non meritare tutto il clamore suscitato né le attenzioni ricevute alle nomination agli Oscar (che, per fortuna, almeno non ha vinto).


E la colpa potrebbe essere proprio del protagonista, interpretato comunque bene da un pompatissimo e granitico Bradley Cooper.
Dipinto come un uomo tutto d’un pezzo, entra nell’esercito sull’onda emozionale degli attentati alle ambasciate del suo paese.
Da qui, dopo un duro addestramento, diventa il più infallibile cecchino che si sia mai visto.
Peccato che la vicenda resti sulla superficie, modellata tutta attorno a questo supersoldato speciale che niente ha da invidiare ai Mercenari tipo Swartzenegger o Stallone (se fossero apparsi tra una scena e l’altra, in pochi avrebbero avuto da ridire).

Costantemente col rischio di finire sopra le righe, il film sembra quasi una velata presa in giro da parte del regista alla retorica militarista americana e all’americano medio in sé.
Sicuramente non sarà così, ma il dubbio resta.
Dopotutto il Chris Kyle di Eastwood è quasi un Homer Simpson col fucile, niente più e niente meno che il simbolo di un’America media/mediocre, che si indigna per l’11 settembre ma solo riguardo ciò che viene trasmesso in tv.


Le parti più interessanti (come lo shellshocking che colpisce Kyle al rientro dalle missioni) sono ridotte a semplice supporto per le scene con la solita moglie isterica non destinata a comprendere l’importante missione del caro marito.
Che parte quattro volte per il Medio Oriente, in una sfida d’abilità con Mustafà, il cecchino rivale, ovviamente imbattibile e ovviamente musulmano.

Una sfida che non ha nulla di diverso dalle eterne lotte tra eroi e antieroi dei racconti popolari. Tanto che è persino lecito aspettarsi la consueta scena dopo i titoli di coda dove si scopre che il nemico è ancora attivo e quindi appuntamento con il secondo episodio, magari gestito dalla progenie dei tiratori scelti di questa puntata.
E’ una storia poco profonda, in sostanza. Eastwood ci aveva abituati a ben altri livelli.
Ci hanno sempre detto che la guerra non è come la si vede nei film. Ma se American Sniper intende mettere in scena una storia vera e verosimile, allora sì: la guerra è proprio come la si vede nei film.

36 commenti:

  1. Film sopravvalutatissimo - scandalose sì tutte le nominations ottenute - e, purtroppo, scritto veramente male. Non mi è piaciuto per quello, non per questa propaganda a stelle e strisce che ormai, abituati alle americanate, pure perdoniamo. Oltretutto, se dirige Eastwood, cosa non gli si perdona? Una storiella guerresca in cui all'America, il bene assoluto, viene contrapposto l'altro, il nemico. E non si sentono ragioni, altri bandiere e, soprattutto, non si percepisce il trauma del sempre bravo Cooper, quando in film come Brothers - o anche nell'originale di Susan Bier, Non desiderare la donna d'altri - la sindrome post traumatica era il nucleo centrale. Per il resto, l'ho già scordato. ;)

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    1. Fosse stato sulla sindrome post traumatica sarebbe stato stupendo.
      Invece hanno messo di mezzo Mustafà, che lo pijava nder culo e diceva che stava a scopà (cit.)

      Moz-

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  2. A me è piaciuto questo film, come detto da "zio" Franco mi piace molto Bradley Cooper. Certo il finale è abbastanza "del cavolo", per chi non ha ovviamente prima preso informazioni sulla storia, REALE, da cui è tratta questa pellicola. Ma forse ti dimostra che appunto, le cose reali hanno anche finali improvvisi, "assurdi" per un film, ma appunto... sono cose reali, la vita lo è, non è certo un film. Quindi ecco, penso che la "forza" del film, a pensarci bene, sia proprio questo suo essere così attinente alla vita vera, che ti dà tutto ma, anche, toglie in... un attimo, immotivatamente.

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    1. Il finale è stata la cosa più vera e umana che appare nel film. Un film costantemente sopra le righe, un enorme videogame. Almeno nel finale, si torna a una dimensione reale, umana. E il protagonista smette di essere l'ottuso homersimpson con fucile^^

      Moz-

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  3. Mi dispiace essere così diretta...ma questo film da come lo descrivi sembra un'insopportabile manovra propagandista islamofoba. Ora capisco perchè c'erano i democratici che volevano boicottarlo. Per quanto mi riguarda, un film violento deve mostrare che entrambi le parti sono nel torto, sennò è propaganda.
    Petralia Alaskana

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    1. Islamofobo no, è semplicemente monolitico sul personaggio.
      Tutto il resto è abbozzato, i terroristi nemici sono come la Spectre di James Bond.

      MOz-

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    2. Io di James Bond ho visto (in gita scolastica) solo Casino Royale e neanche molto bene, quindi non saprei dirti :(
      Però continua a sembrarmi un film da sbadigli, questo American Sniper.
      Petralia Alaskana

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    3. Era per dire che i nemici sono nemici quasi casuali, come fossero un'organizzazione evanescente, terroristi e basta, senza alcuna profondità :)
      Però giuro non è un film noioso^^

      Moz-

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  4. Sostanzialmente d'accordo con te. Che poi, non c'è secondo me critica militarista perché sappiamo da che parte è ed è sempre stato CLint, però è vero, c'è una sorta di superficialità sia nel trattare quel che sono i momenti più "riflessivi" che quelli più strettamente bellicci. Però io ho amato, di questo film, l'inizio, molto più umano e certamente eastwooediano

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    1. Sì, sia l'inizio che il finale.
      Il resto è superficiale, manco fosse un Marvel movie.

      Moz-

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  5. Boh, non so ancora cosa fare. Se andare a vederlo o meno! Intanto metabolizzo le tue impressioni!

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    1. Beh, ormai credo lo trovi in tv :)
      Quindi se ti capita... vedilo pure^^

      Moz-

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  6. Ne avevo sentito parlare, una mia amica lo aveva visto e come te non le era piaciuto. Proprio per questa superficialità, per questo superomismo molto all'americana.

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    1. Che poi io amo le esagerazioni all'americana, eh!
      Però non così... è proprio brutto.

      Moz-

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  7. E' uno dei film più belli che abbia visto nel 2014 e tale resta. ^^ A me piace come è stato scritto, poiché rende l'uomo in guerra: "assoluto".E' una psicologia particolare che adoro, forse per questo vado pazzo per i giochi di spionaggio e di guerra in terra. Io, come già detto, ho un'anima americana e bastarda. :D


    Ispy

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    1. A me è sembrato molto poco "assolutamente" umano e un sacco "assolutamente" superman.
      E lo dico io che ho l'anima americana al 100% :)

      Moz-

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  8. E' stato difficile da digerire. Non ce la faccio a sopportare le americanate...

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  9. A me è piaciuto, ma non l'ho adorato. P.S. ti avevo scritto una mail ma non mi hai risposto, cattivone ;_;

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    1. Era finita in spam, scusa XD
      Ma comunque torno solo ora dopo diversi giorni di assenza^^

      Moz-

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  10. Devo dirti che il film mi è piaciuto (anche merito del buon Clint e di quel figo di Bradley Cooper), ma non è tra i migliori dello zio Eastwood. Passa il tempo e perde colpi, son sincera, ma non mi porta mai a pensare "Soldi sprecati per il cinema". Questo mai :)

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    1. Ehehe, io stavolta ... quasi... l'ho pensato. Quasi.
      Dai, forse no... :)

      Moz-

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  11. Ho molti dubbi su questo film, temo possa essere la solita americanata da "arrivano i buoni a stelle e strisce".

    Tessa

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    1. Arriva solo un buono, che sia a stelle e strisce forse manco conta, perché gli altri sono come la Spectre XD

      Moz-

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  12. Ahaha, e mo ha pure fatto il film sul cuoco... se lo mette a bagnomaria l'oscar :))

    Moz-

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  13. A me il film è piaciuto e non l'ho trovato né troppo banale né troppo americano. Il protagonista e un grossone un po' tonto che si arruola tanto per e si trova a sfruttare il suo unico talento, la mira, cosa che lo porta a dover fare scelte anche difficili, come sparare o no al bambino. Nel film c'è anche la meravigliosa lettera letta al funerale che è tutto meno che patriottica e guerrafondaia. Insomma a me è sembrato che tutto questo patriottismo sia solo una superficie, sotto c'è un personaggio che si barcamena in una guerra che non capisce, la semplifica in un duello e si tiene stretta per non impazzire una morale semplice. Non è certo il mio preferito dello zio Clint, ma non l'ho neppure trovato terribile. E io di certo non sono una guerrafondaia filo americana.

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    1. Ma allora spero che il vero Chris Kyle non fosse così graniticamente tonto, perché non gli rende giustizia.
      Per come lo ha rappresentato Clint, sembra un povero coglionotto che non capisce nulla del mondo, e ragiona col paraocchi. Homer Simpson cecchino, appunto...

      Moz-

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    2. Sì, e per questo mi è piaciuto. Non è la storia di un eroe, ma di un uomo comunissimo che per caso si trova a sfruttare in guerra una sua capacità e per poco non ci lascia la salute mentale (ci lascerà la pelle, ma questo è un altro discorso).Credo che in Chris (che temo non fosse una cima) il vecchio Clint abbia apprezzato le buone intenzioni e la voglia di non soccombere alla guerra prima e alla depressione poi. È un bravo ragazzo, con tutti i limiti del caso.

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    3. Non so, io specie in guerra ci ho visto molto di eroico e poco di umano.
      Anche col nemico, un Mustafà qualsiasi, come fosse un terrorista che serve a racchiuderli tutti, un po' arabo un po' Spectre... zero profondità, è solo un simbolo e quindi non reale (non potrebbe esserlo, farebbe ridere).
      Povero Chris, se era davvero come Clint lo ha descritto...

      Moz-

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  14. Uno dei più brutti film del buon Clint Eastwood, un film insostenibile e tronfio, una delle mie più grandi delusioni. Non credo riucirà a fare peggio ...

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  15. Ho questo film a casa, ma ancora non ho trovato la voglia di vederlo.
    Temo non l'avrò mai.

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  16. Credo sia il film preferito di Donald Trump... :)

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