[FUMETTI] Il Grande Diabolik, L'ombra del passato: la recensione (no spoiler)

 


Un viaggio negli anni '20 del mondo diaboliko e nella geografia diabolika: la storia raccontata in questo special estivo inizia un secolo fa e non nell'europea Clerville, ma in Northstand, ovvero la "Russia" del mondo di Diabolik; nazione già nominata altre volte nella serie e che ora diventa teatro della vicenda che scatena questa nuova avventura.

Una nazione dove la rivoluzione popolare ha, più o meno come nella nostra realtà, tolto il potere ai vecchi signori.
Proprio uno di loro pensa di trasferirsi a Clerville, ma non prima di aver trafugato il tesoro nazionale.
E questo fatto, qualche tempo dopo, interesserà un abile ladro.
E, cento anni dopo, interesserà un altro abile ladro...




La storia è quella del criminale noto (almeno dalle voci) come L'Ombra.
Non si sa chi sia, da dove sia venuto; solo l'ispettore Alain crede fermamente nella sua esistenza: un po' quello che, cento anni dopo, accadrà con Ginko nei primissimi periodi della sua caccia al fantomatico Diabolik (vedi QUI).
E infatti, la storia dell'Ombra è molto simile a quella di Diabolik, tanto che Eva -leggendola- non può che immaginarsi i protagonisti coi volti di persone che conosce bene, e che conosciamo anche noi.



Rivediamo così anche Gustavo Garian, che presta solo le fattezze a Carlo Glorian: un giornalista e romanziere che, cento anni prima, raccontò di un complesso colpo realizzato dall'Ombra.
E descrisse tutti i personaggi coinvolti in quella intricata e intrigante vicenda di inizio secolo (scorso).



Una storia che intreccia presente e passato (a proposito: sapete come scorre il tempo in Diabolik? QUI un'analisi sulla questione!), con Diabolik intenzionato a capire come andarono le cose e a ritrovarsi immerso in una storia elegante e affascinante, noir e... collegata anche a fatti del suo presente!
I disegni della parte ambientata "oggi" sono affidati all'ormai rodato (e amato) duo de "Le Diabolike", Giulia Francesca Massaglia e Stefania Caretta (con retini di Chillura), che ci regalano uno stile unico, che riesce a essere modernissimo e dettagliato ma anche a evocare i disegni più classici (nello specifico, quelli delle storie anni Ottanta).




La parte del passato è affidata all'immancabile Giuseppe Palumbo (chine di Giardina e Mastronardi, retini di Vasco e Grillotti), che dopo aver ricostruito negli anni gli ambienti dei Sessanta, è chiamato qui a rivedere una Clerville anni '20: stupenda, tra locali e saloni da ballo, palazzi e bistrot.
Una breve storia umoristica, pur legata alle vicende de L'Ombra, è tutta per la disneyana Silvia Ziche, su testi di Tito Faraci (che cura la sceneggiatura della storia principale, su soggeto di Andrea Pasini).
L'albo presenta due redazionali che raccontano i veri anni Venti e i grandi ladri delle storie noir che hanno preceduto Diabolik.



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