[SERIE TV] Stranger Things 5, vol. 2: la recensione (no spoiler)

 

Le Feste del 2025/2026 saranno ricordate per essere segnate dall'ultima stagione di Stranger Things, una storia che si avvia verso la sua naturale conclusione ma un brand che di certo non può (anche solo commercialmente) terminare qui.
Il secondo blocco di episodi del quinto capitolo è disponibile: una preparazione (con ansia costante e molti momenti emozionanti) per il gran finale.
Segue recensione senza spoiler, ma in ultimo ho voluto inserire uno specchietto-reminder da leggere dopo aver visto queste puntate.


Stranger Things è sulla strada del finale e ciò si vede specialmente da questi tre nuovi episodi (La scossa, La fuga da Camazotz, Il ponte), che sono sì di passaggio e preparazione, ma che riannodano un po' il tutto (QUI la recensione del vol. 1).  

 


Molti sono infatti gli avvenimenti che determinato questo trittico pre-conclusione, specialmente per quanto riguarda le storie dei protagonisti.
Si segue anche la trama dello spettacolo teatrale, che un po' aveva già modificato quello che doveva sembrare all'inizio, quando la magia di Stranger Things era genuina.
Manca, certo, l'ultimo pezzo del puzzle per una recensione completa (e che arriverà, ovviamente).



Ma basandoci su quanto possiamo vedere finora, questi tre episodi alternano sapientemente momenti di tensione ad altri emozionali, mantenendo sempre la sensazione di costante e incombente pericolo.
Non ci si rilassa, se non in pochi momenti (non per nulla, anche le hit musicali diminuiscono sensibilmente). Le scene quotidiane lasciano spazio ai vari scontri, piani, fughe, inseguimenti che mettono sulla scacchiera diverse pedine, ricominciando dal finale shock (jock) del primo volume.



Il piano di Vecna procede, e tra citazioni (Stephen King su tutti) e rivisitazioni, Stranger Things sembra ricercare un equilibrio che riporti anche al "nerdismo" delle primissime stagioni, quando la scienza poteva meravigliare e, con gli occhi di un ragazzino, spiegarci dimensioni parallele e squarci spazio-temporali. Non per nulla, è concesso largo spazio all'avventura, all'esplorazione, agl inizi da risolvere e ai passaggi segreti da trovare.



Il destino di tutti è sempre in bilico: l'attacco dei democani ricorda quello dei velociraptor nel primo Jurassic Park; resta per ora quella sorpresa di vedere il gruppo di "normali" (con amici speciali, of course) che, come nei film anni '80 tanto amati, riesce a intrufolarsi (e un po' gabbare) il nemico e gli ottusi militari, qui in una zona d'ombra tra male e... male.



Si riconfermano, anche in questi tre episodi, gli elementi forti che erano stati introdotti nel primo volume: la stazione radio WSQK, il delightful Derek, il grande ritorno di un personaggio e l'intrecciarsi delle trame di tutti, che finalmente convergono verso un obiettivo comune.
Resterà sicuramente negli annali un certo discorso di Will ma soprattutto il rapporto tra Steve e Dustin, che qui viene espresso al massimo.

Insomma, piccole tempeste prima della tempesta, pochissima quiete e tanta energia.
A volte può sembrare che i Duffer rischino di incartarsi su loro stessi, dovendo ricorrere a complicazioni per far combaciare quella che un tempo era una trama fantastica ma lineare, con misteri (ovviamente) ma senza chissà quanti giri. Però, ormai la quarta stagione aveva "rovinato" (e complicato) tutto, e almeno questa ci mette una pezza riuscendo a ricollegarsi al passato.
Inoltre, è chiaro come si siano divertiti a stupire (o disattendere) rispetto a quanto lasciato trapelare dal trailer, in un gioco che tiene lo spettatore col fiato sospeso.
In ogni caso, come discusso QUI, la serie sta segnando vari "miracoli" non da poco.


Ma passiamo alla parte spoiler.
ATTENZIONE, LE RIGHE CHE SEGUONO VANNO LETTE SOLO DOPO LA VISIONE DEI TRE EPISODI DI STRANGER THINGS 5 VOL. 2!
Allo stato attuale delle cose, restano ancora da capire diversi aspetti, che sembrano fumosi: la dottoressa militare Kay ha qualcos'altro in mente? Non sembra una cattiva tagliata con l'accetta e anche i suoi comportamenti sono contraddittori.
Che fine hanno fatto Owens e la sua fazione? Fondamentali nella stagione precedente, avevamo lasciato lui e un altro nelle mani di Sullivan, mentre altri loro compagni andavano in giro come niente fosse.
Peccato sia stata accantonata la trama russa: a meno di sorprese, quella che era il fulcro di tutto è ridotta qui a semplice citazione che non porta a nulla, né ci viene (almeno per ora) spiegato tutto quello che abbiamo visto fino alla st. 3, rischiando di far perdere di senso anche quello che in Russia era avvenuto nella st. 4.

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