> un sogno ricorrente

Senza aria, senza sole, resta oscurità 
e l'uomo vive un sogno fatto di silenzi...
sognerà la terra,
e terra è.

(Desaparecido, Litfiba 1985)
                POST CONTENENTE TRE PAROLACCE (DI CUI UNA IN GRECO)
Anche io ho dei sogni ricorrenti.
Uno su tutti, quello in cui mi trovo a scuola (ma con la mentalità universitaria) e, col mese di maggio agli sgoccioli, mi viene detto da qualche professore che ancora non ho i voti nella sua materia per il secondo quadrimestre.
Da quando mi sono laureato, la frequenza con cui Morfeo mi rompeva il cazzo con questo tipo di visione notturna è andata scemando.
Lo confesso: in quinto superiore ho imbrogliato. Ho fatto credere al professore di avere il voto in metrica greca (o una di quelle cagate antologiche lì) quando invece avevo due voti in letteratura. Sempre greca, skatà!
Se di questo sogno posso capire da me il significato (che è legato agli studi, agli esami...), vi è un altro sogno ricorrente che non so cosa voglia dirmi.
Ve lo illustro.

Mi trovo nel centro storico della mia città di residenza, San Giovanni Rotondo. Esatto, quella di "Nei capichiazza si uccide!". Quella in provincia di Foggia. Quella di Padre Pio.
Bene. Il centro storico ha una forma... rotondeggiante (e come, sennò?) e io mi trovo all'interno di quel bianco dedalo di vicoli e case sempre più abitate dai rumeni.
Cerco di arrivare in un punto, di attraversarlo da destra a sinistra (no, non ci provate: non ha una valenza politica, questo sogno!), e diciamo che ci riesco. Anche se sono costretto a passare sotto degli archi, salire scalinate di abitazioni, ad aprire porte, a percorrere degli appartamenti cercando di non farmi scoprire. Non sono quasi mai solo, in questa avventura. Ma non so nè chi siano, nè quanti siano, i miei compagni di merende. Non ha importanza, si vede. La star sono io.

Poi succede che arrivo in un punto, che si trova nella zona di sinistra del centro storico, e da lì voglio arrivare di nuovo al punto di partenza, ma senza rifare quello che a San Giovanni Rotondo chiamano "il giro dell'Incoronata".
Quindi arrivo sotto un arco, scavalco un muretto, e mi trovo a dover entrare in una struttura moderna, tutta fatta di vetro trasparente. E' come una tensostruttura, all'interno si vede che è composta da pannelli di vetro, come un labirinto di specchi. Sopra ha tutto l'incrocio di travi rotonde metalliche che formano una miriade di x.
Sembra davvero una di quelle giostre. Però a me ha sempre ricordato un posto.
Saltiamo dalla Puglia all'Abruzzo e spostiamoci nella città dove sono nato, Teramo. Esatto, quella dell'Interamnia World Cup. Quella di Marco Pannella. Quella di Ivan Graziani.
Bene. A Teramo ci sono molti siti archeologici sparsi nelle strade, e in una piazza, Piazza Sant'Anna, c'è proprio una struttura trasparente simile a quella che sogno io.
Dalla Puglia, all'Abruzzo, alla mia mente (malata?): io non riesco mai ad entrare, nel sogno, dentro quel labirinto di specchi. Mi sveglio prima, o succede che poi riesca a passare oltre chissà come, chissà perché.
Ma ieri (nel frattempo siamo tornati nel mondo reale) ero in giro per Teramo con l'Università e... sì, sono entrato con la classe dentro quella cosa lì!
Così mi è ritornato in mente questo sogno che sogno spesso.
Che poi, a volte, parte addirittura non dal centro storico della cittadina pugliese ma dai giardinetti dietro casa mia nella medesima cittadina pugliese: una volta ricordo che ero con altri amici (sempre senza importanza) e sollevammo la fontana del parco introducendoci in una sorta di sotterranei che però poi erano subito diventati una sequela di appartamenti (abitati!) di gente. Sbucammo nei pressi del cimitero ma poi ritornammo nel centro storico.

Ma c'è un altro dettaglio riguardo questo viaggio onirico.
La fase finale di tutto, l'ultimo punto, è una piazzetta della zona vecchia, oltre il labirinto di vetro e gli archi, le case, le scalinate. Ci arrivo e lì c'è un negozietto, antico. Ci sono andato ogni volta per un articolo diverso. Ma è uno di quegli esercizi commerciali che vendono un po' di tutto, dai giocattoli ai casalinghi, alle luci di Natale.
Di solito, nel sonno, attraverso tutte queste prove che vi ho descritto per avere, da quel negozio, dei giocattoli. Lego, Masters, giochi di società. Altre volte è successo che cercassi fumetti o film.
Quando mi sveglio, ci resto sempre un po' male: li avevo lì, a portata di mano, e gratis.
Se cerco He-Man e Skeletor sono lì, tutti per me.

Ma sapete cos'è successo ieri? Torniamo ancora nel mondo reale e al giro che ho fatto con l'Università per le strade di Teramo.
Ci siamo imbattuti nel Teramo Comix, la versione virtù&scrippelle di una fiera del fumetto. C'era uno stand che vendeva giocattoli vecchi. Robe anni 70 e 80. E pure 90.
Cosa ti ritrovo? I Fabuland Lego, i lottatori della World Wrestling Federation e i Masters.
C'erano proprio He-Man e Skeletor, anche se in edizione 2008.
Ho chiesto il prezzo.
A volte è davvero meglio sognare.

TOAST DEL SOGNO RICORRENTE
-due fette di pan carré;
-melanzane alla griglia;
-speck;
-fontina.
Inutile che vi dica come si prepara un toast. Accompagnate questo panino con un bicchierone di acqua tonica fredda.

P.s.: quel negozietto che vedo nel sogno è esistito, anche se forse non stava proprio dove io lo immagino nel sonno. Aveva il famoso Castello Giallo Lego, ma questa è davvero un'altra storia... :)







20 commenti:

  1. Mi sono persa un po' nei meandri del tuo sogno...quindi..boh Oo
    Un mio sogno ricorrente era quello di dovermi sposare con un tipo che non mi piaceva, ma di cui non vedevo mai il volto, e mentre camminavo verso l'altare mi giravo sempre verso mia mamma per chiedergli se dovevo proprio. Era un incubo a dir la verità...ma non lo faccio più da tanto tanto tempo... =)

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  2. Ammazza, complicato! Un vero labirinto. ^^

    Il sogno della scuola me lo avevi raccontato più volte, ma questo, no, e ammetto di non averlo capito.

    Io cominciavo a sognare il ritorno a scuola intorno alla fine di agosto, sì, dopo ferragosto sognavo i prof. che mi si scagliavano contro, i compagni ecc...un incubo, non tanto lontano poi dalla effettiva realtà.

    Un mio sogno ricorrente? Non ne ho uno preciso, ma diciamo che sogno spesso di volare, di essere l'unico essere umano sulla terra che sappia volare e nel sogno me ne vanto altamente, ergo non sono un vanaglorioso, ma nel sogno me la tiro. ^^
    Sogno spesso di trovarmi con un gruppo di amici, e sogno che sono ragazzino, e questi ragazzi li conosco tutti, ma solo nel sogno...nella realtà sono volti irrapresentabili, poi quando li risogno sono 'normali'.

    Poi ho notato un'altra cosa bislacca: la memoria onirica.
    Già ricordare un sogno particolare è difficile, quindi figuriamoci ricordare un sogno normale negli anni...ma vi capita che quando sognate voi diciate: io qui ci sono stato! Sì, come se quel posto tu lo conoscessi da sempre, o quantomeno da tempo, ma solo nel mondo dei sogni, quindi nella realtà non lo ricordi nemmeno, ma nel sogno lo trovi familiare.

    Il mondo dei sogni è così, una logica illusione.

    Ispy

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  3. @Around:
    beh, può darsi fosse legato a paure/complessi di natura sessuale...
    Freud direbbe così :p

    @Ispy:
    non hai capito l'eventuale significato del sogno o proprio il racconto del sogno in sè?
    In ogni caso, volare è anche voglia di (maggiore) libertà, spezzare alcune catene. Lib(e)rati! ;)

    Moz-

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  4. Come ha detto Arounderground, in questo sogno ci si perde...perché non ce lo speghi tu? Come lo hai interpreato?

    Ispy

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  5. @Ispy:
    io ancora non l'ho interpretato bene...
    In ogni caso, il sogno è così:
    sono nel centro storico della cittadina, nella parte est.
    Dopo un lungo tragitto in cui devo attraversare le stradine, passare sotto archi, percorrere case abitate (di soppiatto) e salire e scendere delle scale, mi ritrovo nella parte ovest. Qui, per tornare diritto verso est, c'è una sorta di spazio con quella struttura che vi dicevo. Moderna, di vetro, trasparente.
    Non ricordo di esserci mai entrato, ricordo che è come impossibile entrarci perché mi sveglio sempre sul più bello o non ricordo oppure mi ritrovo oltre senza sapere come.
    E, oltre, c'è appunto quel negozietto.
    E' un negozio che (me lo sono fatto dire ieri dai miei) è esistito, nella realtà, ma nel sogno non ha la collocazione propriamente corretta (anche se bene o male il posto è quello).
    In quel negozio trovo quello che voglio nel sogno.

    Ora, come interpreto tutto ciò?
    1) scelgo sempre delle strade complicate per arrivare a quel che voglio, e poi quel che voglio è sempre oltre un ostacolo che non ricordo di superare;
    2) si deve fare prima fatica, magari anche eccitante, per giungere faccia a faccia con se stessi, e il fatto che non ricordi di entrare lì dentro significa che o conosco già tutto di me (e quindi passo oltre, verso il premio) o non conosco niente e sono così diverso da come credo che Morfeo, avendo pietà di me, nemmeno mi fa vedere cosa sono ;)

    Moz-

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  6. Io non so ancora sono sono io, e devo sapere cosa sei tu? ^^
    Gli psicologi esistono apposta. ;)

    Ispy

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  7. @Ispy: ahaha, per fortuna so bene cosa sono... ;)

    Moz-

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  8. A dir la verità il mio incubo era il matrimonio anche nella realtà :)

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  9. @Around:
    beh, allora basta non sposarsi XD

    Moz-

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  10. M'è venuto il mal di testa :D
    Accidenti fai lavorare la mente anche la notte tu! Io per mia fortuna, faccio sogni più tranquilli: alcuni mi mettono in guardia e altri mi danno libero accesso al mondo che non c'è.
    Oltre a questo, il tuo blog è simpaticissimo e molto dinamico, che ora segna esattamente Moz O'Clock? XD

    Bella anche la canzone dei Litfiba ;)

    Sally

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  11. @Sally:
    ciao e benvenuta! Ti ringrazio per i complimenti! Il blog cerca di essere dinamico... in modo bambinesco^^
    L'ora che segna è sempre quella del mai prendersi troppo sul serio...! :)

    Anche il tuo blog è molto carino, la grafica stessa mi ricorda certi disegni da decoupage... di quelli che si usavano tre o quattro decine di anni fa... molto belli!

    Sul post: beh, i sogni sono le visioni che il "dio Morfeo" ci manda proprio per avvertirci di qualcosa (spesso con metafore), per svelarci la nostra vera natura (ancora più spesso con metafore) e anche per appagarci dei desideri più reconditi, facendoci appunto entrare in un mondo che non c'è :)

    Moz-

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  12. ciao Miki
    sono tornata e anche da te ho trovato un post interessante e particolare...

    arrivo con elegante ritardo per commentare questo sogno, diciamo per lanciarti qualche input, poi ne parleremo meglio su msn:

    un pò complesso, perchè specchio della tua mente: questo centro storico labirintico è - come tu sai - la tua mente, che è molto complessa e labirintica: leggendo poi della struttura in vetro trasparente, a me pare che tu abbia un posticino tutto tuo, limpido, trasparente, eppure non accessibile: significa che tu sai - o credi di sapere, lo specchio a volte ci inganna! - cosa vi si cela, là dentro c'è la tua essenza più intima, là c'è MIKI... ma forse, non puoi entrarci perchè non sei ancora pronto a sapere quello che vi si nasconde.

    Perchè qualcosa che ti sfugge c'è... qualcosa che (forse) non vuoi ancora vedere.

    Il fatto che tu arrivi in quel luogo scavalcando un muretto - quindi ci sono degli ostacoli posti dalle tue autodifese - e che prima di raggiungerlo ti muova di nascosto, è indicativo del fatto che NON VUOI essere visto dalla tua mente.... ti nascondi tu stesso da te stesso?!? ^_^

    Mi piace che ne parli come di una giostra... quindi lo stato d'animo è avventuroso, piacevole, è una sfida, un gioco che il Miki onirico lancia al Miki razionale!!

    Infine il negozio di giocattoli....beh quello è scontato: è il tuo passato, le tue radici, una parte del tuo "nido", ciò che ami e che ti ha fato crescere.... ops, rettifico: è il simbolo della tua infanzia, il luogo in cui nessuno muore mai, dove Miki ha e avrà sempre 12 anni;

    per vedere oltre, il Miki adulto, mi sa che dovremo aspettare che riesca ad accedere al palazzo di vetro! ;-)

    ti bacio

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  13. @Scarlett:
    finalmente sei tornata, e sei tornata in grande spolvero con un'analisi secondo me perfetta del mio sogno ricorrente.

    Dunque: è vero che mi muovo di soppiatto, è che provo sempre un brivido di eccitante piacere nel non essere scoperto... come quando si facevano certe avventure con gli amici, dove si entrava in qualche posto pericoloso e carico di mistero... :)

    Il palazzo di vetro è, in ogni caso, un labirinto esso stesso... Il fatto che poi ci sia entrato fisicamente l'altro giorno, in un posto similare, mi ha fatto ricordare di questo sogno.

    Il negozio invece non dovrebbe solo essere una cosa che mi lega al passato (anche se al 90% delle volte è così) perchè mi è successo di trovarvi cose "moderne", diciamo... tipo film in dvd.

    Non so... chissà cosa devo scoprire ! Mi piace XD

    Moz-

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  14. Premetto che la mia analisi è inficiata dal fatto che ti conosco abbastanza bene.
    E premetto che non ho ancora tutti gli strumenti analitici per interpretare correttamente
    il tuo sogno riccorente.
    Ad ogni modo secondo me, la parte più importante del sogno è questo passaggio:
    "scavalco un muretto, e mi trovo a dover entrare in una struttura moderna,
    tutta fatta di vetro trasparente."
    E' in questo punto che il viaggio giunge quasi al termine, ed è qui che decidi di
    "nasconderti" per decidere se entrare nel palazzo di vetro. Mi viene in mente
    un posto chiamato Crystal Palace, un posto permeato dal male, ma forse è un caso.
    La mia idea è che il lungo percorso che ogni volta espleti per raggiungere il negozio
    è una fuga inconscia. Gli amici rappresentano le persone quotidiane, che non notano, o
    in qualche modo credono che il percorso e l'avventura che sostieni possano essere naturali.
    Non è una fuga esplicita da un pericolo, è una quotidianità quasi tortuosa che non ti pesa
    vivere in questa landa onirica. Cerchi di vivere in modo non lineare, rompendo gli schemi
    perchè c'è qualcosa che ha la tua attenzione e viceversa. E' il negozio, che credo sia il tuo
    scrigno più profondo. Il luogo che sai nessuno può violare e che ti collega a tutto ciò che ti
    lega al passato e al presente. Il palazzo di vetro (o di Cristallo) è ciò che lo protegge da
    qualcosa.
    In definitiva credo che non scegli strade complicate per arrivare a ciò che desideri, credo
    che tu sia costretto a utilizzare questo modello di vita nel sogno. Il negozio è tale perchè
    incarna il tuo desiderio dinamico di tranquillità, ben diverso da un semplice rifugio isolato
    dove trovare giochi o fumetti.
    Non temere, sono comunque sicuro che conosci bene ogni cosa. La nostra mente è troppo
    complessa per essere compresa nel suo totale dinamismo, però a volte il mondo onirico è
    uno specchio della nostra vita e di noi stessi. Il nostro dicotomico essere, scisso nei due mondi
    che non si toccano eppure si sovrappongono, cerca l'unione per evolversi. ;)

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  15. @Marik:
    grazie anche a te per l'interpretazione^^
    Freud vi fa una sega a tutti! :p

    In ogni caso, poni l'accento su una cosa reale... il fatto della tortuosità del percorso.
    Io non voglio mai complicarmi le cose, ma la vita spesso mi mette diversi ostacoli (diciamo su qualsivoglia campo: amore, studio ecc), contrattempi, sfide. Appunto, sfide: sono sì seccature, ma io comunque amo vedere come potrò cavarmela.
    Come in un episodio di Diabolik, dove l'mprevisto complica sempre il colpo ma alla fine -lo sappiamo già tutti- l'albo chiuderà col bacio tra il ladro e la sua Eva.
    Ecco, il finale di ogni episodio lo conosco anche io, è che voglio -forse- stupirmi anche io nel vedere come ci si arriva.
    Scrittore e lettore della mia vita, diciamo :)

    Moz-

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  16. mauahuaah...i sogni di Moz :P non hai ancora sognato vi venire al raduno, eh?prrrrrrrrrrrrrrr xD

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  17. @Anas:
    ahaha, io solo una volta mi sono "radunato" e non sai quanta fatica han fatto gli altri per portarmi lì.
    No, non è il mio sogno ricorrente. Troppo proletario e povero, per un ricco capitalista snob come me :p

    Moz-

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  18. Eh...è bello corposo come sogno :-) ma non é frutto di una mente malata, anzi, di una mente logica che è in crescita.
    Parti dalla tua città di residenza e passi alla tua città di nascita e concludi con il negozio che vende un po di tutto ma nel quale tu compri essenzialmente giocattoli, ho letto bene?
    Ha a che fare un po con "Il nodo karmico " che dici nel post dopo :-) proviamo un po a interpretarlo. stai inconsciamente andando a ritroso (nel sogno) parti dalla tua città attuale, quella dove probabilmente ti sarai trasferito dopo, quando eri gia un po più grande e cammini per vicoli: significa un po quello che hai visto tu stesso, cerchi la tua strada, cerchi le tue soluzioni, sai che ci sono altre persone ma nel sogno dici "Non sono amici importanti" questo potrebbe voler dire che pur consapevole di non essere solo non ti lasci influenzare,é un percorso tuo, personale; un'altra cosa importante che dici è " Non mi devo fare scoprire"...questo puo avere un duplice significato : o difendi a spada tratta la tua privacy da gente che sta sempre pronta a farsi gli affari tuoi o c'è qualcosa che non ti va che gli altri sappiano.
    dalla tua città attuale passi a quella di origine, vai indietro e cammini ancora, cosa cerchi nel tuo passato? Cerchi di capire forse questioni irrisolte "Labirinto di specchi nel quale non riesco a entrare e mi sveglio" cosa è il labirinto? Sempre un elemento in cui si fa fatica a trovare la strada...ed è fatto di specchi. Lo specchio riflette te stesso ma è un'illusione di cio che riflette e tu non riesci ad entrare. Lo possiamo considerare qualcosa che tutt'oggi non hai capito di ieri. Però la cosa figa quale è? Quello che fai. Vai nel negozio che vende tutto, dove compri essenzialmente giocattoli. I giocattoli sono cose belle della tua infanzia, cose positive e noi quando dobbiamo crescere ricerchiamo le nostre radici, le cose belle, che ci fanno stare bene, quello che siamo stati ieri per diventare quello che siamo oggi. E' un sogno inerente alla crescita, alle tue soluzioni...
    oh...e sono 25 euro da versare sulla mia postepay, grazie.

    Nuvola Rossa.

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  19. @NuvolaRossa:
    ahaha, grazie mille anche a te per la tua interpretazione.
    Una cosa: il negozietto vende... quello che all'occorrenza mi serve, ma si tratta sempre di cose "ludiche", o comunque di divertimento... per intenderci, fumetti film libri... mai che vendesse cibo o vestiario.

    Mi piace l'interpretazione che dai: la crescita.
    Che detto a un eterno dodicenne è quasi eufemistico. O forse no.
    La gente che non si fa i cazzi suoi c'è sempre ma non ho poi così tanti problemi a svelare i miei gusti e la mia vita (nel blog stesso ne parlo spesso, anche di cose private o comunque particolari/personali, tipo le paure ecc)... però è vero che spesso ho bisogno di attimi MIEI, di privacy... mentale^^

    Moz-

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  20. Eh si, sono cose ludiche perchè sono quelle che ti mettono a contatto con la tua parte bambina.
    alla prossima :-)

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