[RIVISTE] Anime Cult 10: vediamo com'è!

 

Numero super-estivo, coloratissimo e ricchissimo, questo Anime Cult 10, che arriva in vendita con una copertina dalle sfumature del mare al tramonto.
Kiss me Licia (Love me Knight) è il piatto principale ma come sempre c'è tanto altro, tutto da gustare sotto l'ombrellone o al rientro dalle vacanze.
E ci sono anche io, stavolta con ben tre articoli distinti (uno dei quali è peraltro quello che considero il mio intervento migliore, finora!).
Vediamo insieme i contenuti di questa decima uscita.

 

Momento davvero ricco, in edicola, grazie a Sprea: oltre a Bim Bum Bam Story vol. 2 e Il Club delle Maghette, ecco anche il numero agostano di Anime Cult, che prosegue la sua corsa nel raccontare la storia di fumetti e cartoon made in Japan con un occhio al passato.
Questo è il sommario:



Apro proprio io le danze con l'articolo che più ho amato scrivere finora: un'analisi sull'estetica e la narrativa anni Ottanta, vista con gli occhi di anime e manga.
Non una lista di titoli, ma una retrospettiva vera e propria su tipologia di storie, colori, sensazioni e miti tra Oriente e Occidente, tra contaminazioni e globalità.
Ho chiesto a Ivan del blog Art from Japan di fornirmi tra le migliori immagini rappresentative del decennio, al fine di impreziosire la mia analisi.
Vedrete quindi anche una selezione di illustrazioni prese dagli artbook più cool.
Un articolo di cui vado davvero fiero, e dove sono riuscito a citare anche tante mie icone non giapponesi (Litfiba, Miami Vice, He-Man...): vedere per credere!
E anzi, fatemi sapere che ve ne pare!




La rivista ospita anche un altro mio intervento, un argomento che avevo già affrontato altrove in passato e che qui propongo in una nuova veste più corposa e precisa: i fumetti assurdi che Japan Magazine pubblicava a inizio anni 2000.
Ne vedrete delle belle... o brutte, a seconda dei punti di vista!





Parlo ancora di me (mi scuserete l'autoreferenzialità, per una volta...!) perché sono riuscito a dire la mia anche nel dossier centrale, che questo mese è appunto dedicato a Kiss me Licia.
Ho voluto ripercorrerne la storia dei successi italiani, con una indagine particolare che parte dall'acquisizione del titolo per mano della Fininvest e la conseguente prima messa in onda, ma non solo...: sapete com'era segnalato il titolo italiano di Kiss me Licia prima di diventare tale?




Parliamo appunto dello speciale di Anime Cult 10: trentacinque pagine dedicate a Licia e al suo mondo, specie per come abbiamo vissuto il fenomeno in Italia.
C'è una bella intervista di Emmanuel Grossi al mitico Sebastian "Satomi" Harrison, perché ovviamente si parla anche dei celeberrimi telefilm live-action made in Finivest (articolo di Fabrizio Ponciroli, che firma anche due pagine dedicate al gatto Giuliano).




Nino Giordano (presente anche da "ospite", vedremo dopo) ci parla dei romanzi di Licia di prossima pubblicazione (copertine di Marco Albiero, disegni interni della mangaka Kaoru Tada).
I ragazzi di Passion4Fun sono invece chiamati alle parti più succose del dossier: dall'introduzione all'opera, tra musica e curiosità, fino al merchandise e alla presenza costante sul Corriere dei Piccoli.
Tantissime pagine ricche di immagini dell'epoca, tutte da rivedere con gioia!






Torno un attimo su di me perché per colpa mia è successo un piccolo guaio: nella bella intervista di Susanna Schimperna al mitico Simone D'Andrea (doppiatore tra i più amati specie del periodo anni Novanta) c'è un'immagine sbagliata di Guts, protagonista di Berserk: quel Guts che vedete viene da una serie del 2016-17, mai doppiata in italiano, mentre Simone ha prestato la voce al guerriero nella serie del 1997.
Purtroppo sono stato io a non farmi capire bene dall'editor e dal grafico (concentrandomi più sul far scrivere Guts al posto di Gatsu, traslitterazione usata da Mediaset e Yamato), e quindi errore mio, assurdamente sulla mia opera preferita!
Spero che i lettori me lo perdonino; io cercherò di far dimenticare l'accaduto proprio scrivendo di Berserk, prossimamente sulle pagine di Anime Cult...!



Fabrizio Ponciroli scava nel passato per presentarci una serie bellissima e cult: Sam, il ragazzo del west.
Ma c'è spazio anche per robottoni, giocattoli e figurine: dei primi due se ne occupa Giorgio Messina, che ci parla di Vultus V e della linea toys Soul of Chogokin, mentre Vincenzo Perrone e Gianni Soru firmano una panoramica sugli album di Lady Oscar e Flo.




Anime Cult però va fortissimo sulle interviste, e questo numero ne propone ben due abbastanza particolari: la prima a Nino Giordano (by Alessandro Bottero), che ci parla della sua carriera di editore, tra luci e ombre; ancora più "controverso" presso il fandom italiano è Gualtiero Cannarsi, adattatore dei film Ghibli, intervistato da Luca Raffaelli (seguirà una seconda parte, nel prossimo numero).
Entrambe queste chiacchierate permetteranno di conoscere meglio passato, scelte e vicende di questi due personaggi del panorama anime/manga italiano.
Ancora Emmanuel Grossi, poi, per un'altra intervista: quella a Fabio Massimo Cantini e sua figlia Fabiana, rispettivamente compositore e cantante di alcune famose sigle!




Silvio Andrei continua, parlando di editoria e passato, a parlarci di storia italiana e di atteggiamenti vari, toccando anche certe pratiche degli odierni influencer: come sempre, un ottimo articolo.
TokyoTiger riapre una finestra sul folklore giapponese, tra yokai e fantasmi.





Come di consueto, il magazine viene chiuso da una serie di recensioni (serie televisive, fumetti, saggi e quella specifica "fuori tempo massimo", stavolta dedicata a un particolare episodio di Conan, ragazzo del futuro).
Numero leggero, estivo e colorato, con tantissime immagini ma non per questo con meno testo, anzi: si sa che d'estate c'è sempre più tempo per godersi belle letture e Anime Cult le garantisce anche questa volta, per tutti i palati!
Il mese prossimo il dossier centrale sarà dedicato alle opere di Miyazaki; io non ci sarò (torno a ottobre), ma in futuro vorrei continuare anche sulla strada più "analitica" che ho proposto in questo numero.
Attendo la risposta dei lettori!

18 commenti:

  1. Sebastian Harrison... ?! Ma lui ha fatto anche il tardivo spaghetti western "Bianco Apache" (o "l'apache bianco") diretto da Bruno Mattei!! Si tratta di un western , ispirato con MOOOOOLTE libertà ad una cronaca vera del vecchio west su di un ragazzino bianco allevato dai pellerossa, con tocchi splatter, dialoghi da fumettaccio truce, recitazione perennemente sopra le righe (in special modo i cattivoni, degli che Ken il guerriero), trash aiosa e un inaspettato finale catartico; in poche parole... divertimento assicurato! Fa un certo effetto vedere Satomi, in tenuta apache, che pianta tomahawks nei crani al volo o infilza cacciatori di scalpi a colpi di frecce o di lancia.

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    1. Ciao: nell'intervsta si parla anche di Bianco Apache, anche se lui lo ricordo soprattutto come fidanzato della pretendente di De Sica in Fratelli d'Italia :)

      Moz-

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    2. Cosa dice riguardo a quel film, che ricordo ne ha?

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    3. Lo cita come tappa della sua carriera.

      Moz-

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  2. Ahahaha no, i complimenti dovrai farmeli se leggerai questi articoli e se ti piaceranno :)
    Sugli spoiler, a me non piace spoilerare e quindi evito, ma ci sono dei casi in cui lo si deve fare (specie se stai facendo un'analisi dell'opera)... di Touch a volte è impossibile non citare cosa succede dopo un certo numero di episodi. Però ecco, io metterei una sorta di avviso, lo devo far presente.
    Cannarsi traduce alla lettera e ciò non dovrebbe mai essere fatto; questo è. Vedremo cosa dirà nella seconda parte.
    Nino... riempitivo no, perché stiamo sempre stretti con le pagine e a quel punto avrei potuto estendere io la cosa sugli anni '80 occupando lo spazio di quella intervista. Diciamo che è stato pur sempre un editore, e ancora abbastanza criticato per quel che successe qualche anno fa... insomma, nell'ottica di un racconto anime/manga in Italia ci sta anche lui con la sua avventura burrascosa...^^

    Moz-

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  3. A volte in una analisi vanno citati anche i finali, purtroppo.
    Però ecco, basta dirlo prima (e lo farò presente). Immagina di dover parlare della morale, dell'insegnamento di una certa opera... purtroppo il finale va citato, sebbene ho sempre pensato che ci sia modo e modo di poterlo fare.
    Cannarsi è una grande persona, e ciò traslare già da questa prima parte di intervista. Non sono fan delle sue traduzioni, ma rispetto la persona. Invidia? Ci può stare, il fandom anime/manga è spesso tossico ,capace di ogni...

    Moz-

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  4. ATTENZIONE SPOILER SU TOUCH. Evitate di leggere se non conoscete questo anime/manga.


    Ma aldilà dei finali spoilerati in stile Ponciroli nello special Spokon di qualche numero fa perché spoilerare il bacio tra Minami e Tatsuya? Cioè uno dei momenti clou di Touch! Per fortuna ho visto l'anime dieci anni fa ma se non lo conoscevo mi sarei beccato uno spoiler gigantesco 😅

    La soluzione? Leggerò solo gli articoli degli anime visti o dei manga letti...

    Quando sarà il turno di Video Girl Ai che farà Anime Cult? Racconterà il finale? Io ho scritto tutte le recensioni con zero spoiler fondamentali.

    Spero che troverete una soluzione per evitare pesanti spoiler... Poi ovvio in casi come Ashita no Joe sono quasi inevitabili.

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  5. Sulla pagina Facebook del Moz O'Clock si difende il telefilm di Kiss me Licia già sai la mia opinione non positiva su questo live action italiano qui volevo dire che chi critica questo live action non sono tutte persone che lo fanno per antipatia... Un prodotto scadente rimarrà sempre scadente ma già all'epoca era scadente... Mentre non posso negare la mia antipatia totale per la D'Avena che interpreta Yakko/Yaekko (non ho mai capito come si chiama... Qualcuno ristampi il manga...) La D'Avena andava bene in un telefilm per ragazzi dove lavorava in una piadineria o rosticceria...

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    1. Ho provato a cercare in quale post su FB ma non ho trovato niente...!
      Yaeko detta Yakko, Yaeko è il nome vero, Yakko il diminutivo.
      In realtà credo che questi telefilm (kitsch, sicuramente) seppero invece catturare il pubblico giovanile di allora, nel migliore dei modi (p.s. in Licia, la D'Avena lavora in una rosticceria, no? XD)

      Moz-

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    2. Yaeko vero nome, Yakko diminutivo.
      Luciana vero nome, Licia diminutivo.
      Il telefilm è ovviamente figlio del suo tempo, comunque è ambientato in Italia tanto che si vede Che Corrado. È una cosa localizzata 💪

      Moz-

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  6. Visto che ci siamo parlando di riviste qualche giorno fa ero in edicola e ho visto Topolino c'era solo una copia ed era scarno un imbarazzante opuscolo non il giornalino grosso che fu che pena vedere com'è ridotto da quasi ventanni ma da dieci ha superato di molto il fondo.

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    1. In realtà Topolino non è mai stato così "forte" da anni, è tornato ad avere storie gloriose che approfondiscono i personaggi.
      Manca ovviamente la grandiosità della mole di pagine, che prima era il clou del "mondo avvolgente" fatto di rubriche, pubblicità e inserti. Ma questo non dipende più dalla rivista.

      Moz-

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  7. Moz, te sei un attentato al mio già misero conto in banca. E' già il terzo numero di cui sento la necessità fisica, spero di poter recuperare gli arretrati appena le acque torbide in cui sto navigando si saranno un po' calmate. Comunque, visto che il mese prossimo ci sarà un dossier su Miyazaki, posso sempre farlo CASUALMENTE arrivare all'orecchio del mio moroso... Uhuhuh!

    Mi ingolosisce, comunque, questa cosa dei fumetti più brutti... Uno spoilerino? *_*

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    1. Ahaha spoilerino: sono fumetti tradotti a cavolo, rimontati per l'occasione, pieni di errori grammaticali e frasi senza senso... :)
      Spero possa piacerti, ma ancora di più spero possa piacerti l'articolo sugli anni Ottanta... Grazie mille, davvero... mi piacerebbe dare sempre un senso alle vostre spese!

      Moz-

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  8. Lo farò presente, comunque c'è anche da dire che si tratta spesso di opere molto vecchie, diciamo che l'effetto spoiler dopo un po' decade (se prendi il dizionario dei telefilm, alla voce Twin Peaks in pochissime righe rivelano chi è l'assassino di Laura Palmer... ma dopotutto è una serie andata in onda da noi nel 1991!)^^

    Moz-

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  9. Complimenti Miki, sono contento che tu ti stia affermando sempre di più in questo settore. Come forse ricorderai ho lavorato come giornalista e ho scritto vari articoli su anime e manga per diverse testate online ed è stato molto divertente farlo, alternando tale argomenti ad altri come la cronaca nera (da buon fan di Chilhavisto quale sono), gossip e TV, ma la mia strada adesso è tutta focalizzata verso l'insegnamento, soprattutto ora che sono diventato di ruolo. Ti auguro il meglio, te lo meriti.

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    1. Io auguro il meglio a te, e ti faccio ancora gli auguri per la carriera da insegnante... chi meglio di te? Lo meriti davvero!
      Thanks, bro!^^

      Moz-

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  10. Prego di non citare in modo canzonatorio altre persone o blog... se (magari anche giustamente) hai delle rimostranze per gli spoiler, fallo presente al diretto interessato!
    Grazie ^^

    Moz-

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