[RIVISTE] Anime Cult Enciclopedia - Il Club delle Maghette, la recensione

 

Si è fatto attendere un po', questo secondo numero della collana Anime Cult Enciclopedia, a causa di un guasto in tipografia: ma la magia vince sempre, e così in questi giorni è finalmente disponibile Il Club delle Maghette!
Vediamo insieme com'è!


A quattro mesi dal precedente libro, dedicato ai robottoni (QUI la recensione; i mecha torneranno inoltre con un secondo volume!), il campo dell'Enciclopedia di Anime Cult è tutto per le majokko, una precisa declinazione che si suddivide anche in più rami, e che qui -con il medesimo schema del volume sui robot- viene sviscerata da ogni angolazione.
Storica, specialmente.
Ecco il sommario:




Curata da Davide Castellazzi, l'Eniclopedia scandaglia le origini del genere partendo da Sally la maga ma anche dal telefilm americano Vita da strega, fondamentale per la nascita di questa categoria narrativa.





La prima parte ripercorre in ordine cronologico i titoli principali delle prime maghette, da Stilly a Cybernella, passando per Bia, Lilly e Ransie, con articoli dello stesso Castellazzi, Alessandra Alesi, Maurizio Iorio, Nicoletta Nardi.



Un'intervista al disegnatore Giancarlo Malagutti ci riporta ai tempi degli "spaghetti manga" di Bia e non solo; sempre Castellazzi, con Monica Pachetti, per raccontarci di Lulù; la Pachetti invece propone una retrospettiva su Lalabel, analizzandone i contenuti.
Marco Agostinetti è chiamato a raccontarci della doppia Gigì, un titolo su cui c'è sempre una certa confusione (perché appunto le Gigì sono due) anche per via dell'edizione italiana dell'anime.





Inutile dirvi che il cuore del volume è tutto per le quattro maghette principali dello Studio Pierrot, il quartetto che ha cristallizzato il genere negli anni Ottanta!
Pachetti e Castellazzi analizzano in ogni dettaglio L'incantevole Creamy, tra anime, illustrazioni, manga, vicende italiane e gadget vari.
Una panoramica esaustiva ricca di foto, ritagli e memorabilia.



Agostinetti analizza invece Evelyn, forse la più "dimenticata" tra le quattro storiche majokko Pierrot; Adriana Sola ci porta nel mondo magico di Emi, la prestigiatrice tra sogni da realizzare e un prezzo da pagare...
Claudia Barrera chiude la grande parentesi parlandoci di Sandy, raccontandoci pro e contro di questo ultimo titolo ottantiano.


Il volume prosegue con una retrospettiva sulla streghetta miyazakiana, ossia Kiki, più due doverose pagine dedicate a animaletti, famigli e creature che fanno da mascotte alle majokko. Il tutto a firma Castellazzi.
Impossibile non parlare della contaminazione "action" avutasi negli anni '90 con Sailor Moon, titolo analizzato da Iorio anche nella sua carrellata di vicende italiane.
La Pachetti invece ci mostra una panoramica di scettri, bacchette e oggetti magici... riprodotti in formato giocattolo!



Inizia qui la parte anni '90 del volume: da Un fiocco per sognare (firma Alesi) a Sakura (Iorio) si passa a Terry e Maggie e St. Tail (by Luca Del Grosso), senza dimenticare la quinta maghetta Pierrot, ossia Fancy Lala (Barrera).




Prima degli anni 2000 c'è spazio per un po' di cosplay, e quindi si torna alle analisi di altri titoli: Doremì (Sola) e Tokyo Mew Mew (Barrera), ma anche il fenomeno disneyano delle W.I.T.C.H., Sugar Sugar Rune, le Pretty Cure, Madoka Magica e tutta una serie di approfondimenti (dai sentimenti a movimenti artistici) e altre retrospettive, in una sezione che corre dal 1970 ai giorni nostri, parlandoci anche delle ultimissime tendenze.
Ben impaginato, colorato, ricco di dettagli ed esaustivo, Il Club delle Maghette è imperdibile per ogni fan dell'animazione e del fumetto giapponese!

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14 commenti:

  1. Posso dire che MI SERVE TANTISSIMO? Io comunque Evelyn me la ricordo molto bene, tra l'altro una delle mie preferite assieme a Creamy ed Emi. Non so se se ne parli nel volume, quindi la butto lì: di Gigi si nomina anche l'episodio traumatico in cui lei muore? Per me è stato bestiale. Però da un certo punto di vista è anche molto bello perchè è un messaggio di speranza, si parla di rinascita... Ma la me di qualche decina di anni fa non lo ha mai metabolizzato fino in fondo, non chiedermi perchè!

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    1. Yes, si parla ovviamente di quell'episodio 🤓 Gigì è molto bene analizzata, tra OAV e sequel! Il volume è davvero ben fatto, anche sul lato Pierrot 💪

      Moz-

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    2. E vai con la riapertura dei traumi pre adolescenziali xD Comunque mi sa che il sequel non l'ho mai visto... Non ne ho memoria!

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    3. Lo han dato sulle reti Fininvest: peccato comunque che non venga più replicata, questa sedia... 😭⭐

      Moz-

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  2. Vero, Corrector Yui manca, forse considerato il genere "virtuale" lo hanno omesso per questo; nulla vieta che, come per i robottoni, non ci si possa tornare sopra con altri volumi!👍🏻💪

    Moz-

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  3. Credo che per le ragazze combattenti ci voglia una cosa a parte, tipo per gli epigoni di Sailor Moon (qui citata come primo vero ibrido del genere: mahō e action); già nel dossier su Sailor Moon si parlava di più di questo genere specifico. Comunque come per i robot, immagino che anche le maghette, se andranno bene, se ne farà una integrazione: la questione è sempre quella, ossia fai un elenco poco approfondito di TUTTO, o fai un dossier completo selezionando tanti titoli? Io penso che sia giusto il secondo approccio, perché puoi sempre tornare sull'argomento 👍🏻💪💖

    Moz-

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  4. Ma Cybernella è una "maghetta"?
    Io pensavo fosse la triste versione adolescente di Kenzo Kabuto...
    Faceva parecchio pena, poverina.

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    1. Eh già, comunque è trattata proprio per la sua storia... "triste". Sono derivazioni del genere, che in un approfondimento non possono mancare, diciamo 🤞💪

      Moz-

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    2. Secondo me, se Cutie Honey viene giustamente inclusa nelle discussioni sul genere anche Cybernella merita il suo posto u.u

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  5. per par condicio bisogna fare il club dei guerrieri per i maschietti

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  6. Sono rimasta molto soddisfatta dal Dossier su Sailor Moon e anche dall'approfondimento sulle maghette nel numero 5, quindi mi fa piacere sapere che anche l'Enciclopedia sarà altrettanto interessante! Dispiace anche a me che alcune serie manchino -come Yui ragazza Virtuale ma anche il simpatico e forse poco conosciuto Super Pig (Tonde Buurin)- ma è anche normale che per questione di spazio non si possa parlare di tutto XD Hai già sentito la notizia di una nuova serie della Toei ispirata a Lulù angelo tra i fiori? Non so se si è già parlato di Lulù nella rivista ma sarebbe il momento perfetto per ricordarla!

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  7. Gravo "Yui ragazza virtuale" non se la ricordano manco più in Giappone un altro pò! Quindi di quale pesante mancanza stai parlando? È un anime come tanti altri che non ha lasciato il segno, ma solo un breve successo nel momento in cui è stato trasmesso. È Quindi un prodotto trascurabile, dimenticato dalla stragrande maggioranza delle persone, non riuscendo poi nemmeno a creare una sua corrente e influenzare anime e manga a venire. Tra l'altro, oltre a non essere una majokko, ma un eroina combattente contro le forze del male, da noi è passata praticamente INOSSERVATA senza riscontrare alcun tipo di successo nonostante l iniziale investimento della Panini nell album di figurine ed una rivista a tema che fallirono nell immediato.

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  8. E lo chiedi per le W.i.t.c.h. è storia un un cult moderno per il pubblico femminile e dell'intrattenimento che stravolse il genere di casa Disney e del fumetto nazionale tu che non lo seguivi non puoi capire quanto fu innovativo, meraviglioso e che bomba che era è doveroso metterle per farle ricordare e conoscere alle nuove generazioni.

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  9. Due quesiti per amor di discussione.
    1) Se le cibernetiche cybernella e cutie honey (e anche Hela) sono nel genere majokko, non dovrebbero anche entrarci le video girl AI e Len? Perché no? Perché si? Perché forse?
    2) Le maghette sono assimilabili a supereroine? Ovviamente non sono Wonder Woman, ma secondo me una forte influenza nel concetto di majokko deriva da archetipi made in USA come Mandrake, Strange, etc. Mah
    Ciao
    Giù

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