Numero 25 per Anime Cult, che si presenta leggermente rinnovato nella grafica e nell'impaginazione interne: ancora più ricco, ma anche più fresco e "ordinato".
E questo volume, tutto dedicato al tempo, è come sempre un viaggio tra passato e presente. Un numero carico di roba, che davvero consiglio a tutti i cultori anime/manga.
Ecco perché.
Vi lascio come sempre il sommario, con i contenuti di questa superuscita:
Il numero si apre con un articolo che ripercorre la storia di Goldrake in Italia, dal 1978 al... 2025, anno in cui è stato trasmesso Grendizer U. Ma è anche, soprattutto, un articolo che parla dell'Italia e dell'impatto che il robottone ha avuto sulla nostra società, inclusi tragici fatti di cronaca.
Per la sezione dedicata ai doppiatori, abbiamo un'intervista esclusiva (anzi, esclusivissima: non ne ha mai rilasciate prima d'ora, questa è la prima in assoluto!) a Federico Danti, direttore del doppiaggio e voce di tanti personaggi degli anime (su tutti, il folle dottor Tomoe, nemico di Sailor Moon).
Imperdibile.
Il volume prosegue con un cult assoluto, che lega Giappone e Italia: Il fiuto di Sherlock Holmes, gioiello dell'animazione che unisce i fratelli Pagot a Miyazaki. Otto pagine che ci immergono nei segreti di un capolavoro anime.
Ancora detective: per la rubrica sui dimenticati o meno noti, c'è la Angie Girl, e quindi si continua col piatto forte del bimestre: il dossier sulle Time Bokan Series, gli anime della Tatsunoko sulle macchine del tempo.
Gran parte degli articoli (analisi, retrospettive e approfondimenti sui vari titoli della saga, da Calendar Men a Yattaman, passando anche per quelli inediti in Italia) sono firmati da Maurizio Ercole, col quale nei mesi scorsi mi sono confrontato più volte proprio riguardo l'avventura italiana delle Time Bokan Series...
Le pagine sono inframmezzate da veloci reportage a tema, scritti da Giorgia Vecchini, che ci porta a vedere la statua di Yattacan e la Kunio Okawara Exhibition.
Io, proprio in questo numero, ho modo di intervistare l'editor stesso di Anime Cult, ossia Vincenzo Perrone. Per me un onore, visto cosa mi lega a lui e ai suoi fumetti, al di là dell'attuale lavoro (ve ne ho parlato QUI).
E ancora, mie sono le pagine che raccontano appunto le trasmissioni italiane (ma anche eventuali uscite per l'home video e iniziative varie) delle Time Bokan Series: una ricerca che mi ha fatto scartabellare riviste e giornali, tra informazioni contraddittorie e spesso fumose (specie per quanto riguarda l'anime La macchina del tempo), giungendo a conclusioni diverse rispetto ad alcune notizie che giravano fino a questo momento.
Emmanuel Grossi prosegue con l'interessantissima intervista a Gian Claudio Galatoli, che anche stavolta ci fornisce dettagli inediti riguardo importazioni e lavorazioni di anime: in questa puntata si parla, tra le altre cose, di Ranma e Ken il Guerriero. Ma c'è spazio anche per i live action tokusatsu!
Anche queste pagine sono imperdibili.
Giorgio Messina ci illustra Robotech, tra Macross e il riadattamento americano; sempre sue le pagine sui giocattoli, dedicate in questo numero ai modellini di Daitarn III.
Per il viaggio in Giappone, Giorgia Vecchini ci porta a Kyoto, specialmente nel suo aspetto otaku: il Pokémon Center, il Manga Museum, il Museo Nintendo e molto altro...
Per le figurine, siamo arrivati al biennio 1995/96: Fabrizio Ponciroli ci racconta le uscite Merlin Stickers di quel momento, ossia Sailor Moon e Lupin III... ma anche altro!
I 40 anni italiani de L'incantevole Creamy, festeggiati il mese scorso, sono qui celebrati con una inedita intervista a Cristina D'Avena, interprete della sigla e di tutti i brani interni della serie.
L'intervista si concentra proprio sulla lavorazione di Creamy, tra ricordi e il concertone a Lucca Comics del 2023.
Shojo Kakumei Utena è il titolo su cui si focalizza la rubrica di Nicola Carrassi: mai come stavolta queste pagine sono utili a comprendere cosa si poteva e cosa non si poteva trasmettere (con varie ipotesi di censure, modifiche e alleggerimenti)... motivo per cui Utena - pur annunciato all'epoca - non è mai stato acquisito da Mediaset. Interessante.
Chiude questo numero, come sempre, lo spazio delle recensioni (un episodio di Candy Candy finisce sotto la lente di Luca Raffaelli).
Nel prossimo, in edicola a maggio, largo alle CLAMP... e lì sarò presentissimo con diverse pagine.
Anime Cult 25, 116 pagine a 7,90€, vi aspetta in tutte le edicole!
La pecca dell'anime su Sherlock Holmes è il proporre un cattivo fisso che è Moriarty, che in tutta la letteratura di Conan Doyle appare un paio di volte soltanto e altrettante è citato. La sua nemesi è inserita spesso forzatamente nelle trame, snaturandone talvolta il genio criminale... Capisco il pubblico di destinazione, ma proporre anche avversari "one shot" sarebbe stato meglio, rendendo il cofanetto con l'intera serie degno dell'acquisto.
RispondiEliminaIgnoravo che Yattaman e soci fossero approdati su Più 😮, nei numeri che avevo non c'era loro traccia, probabilmente per questione di annate editoriali (l'ho comprato saltuariamente per meno di due anni).
Sì, penso che la scelta per un Moriarty fisso sia stata un po' per avere proprio un nemico unico...
EliminaEffettivamente la storia poteva prestarsi anche a qualche one-shot detectivoso 🔍🤓
Su Più solo I predatori del tempo, purtroppo le altre tre serie non hanno avuto altrettanto onore.
Sì, comunque erano gli ultimissimi anni della rivista... che bello aver potuto intervistare Vincenzo, autore di quelle storie ma anche dei fumetti su He-Man! 😀
Moz-
Aggiungo alcune informazioni sulle due serie animate di Calimero.
RispondiEliminaLa prima serie è stata trasmessa in Giappone nel 1974 su Nihon Educational Television ogni martedì alle 19:30 poi spostato alle 19:00.
La seconda serie è stata trasmessa in Giappone nel 1992 su TV Tokyo ogni giovedì alle 19:00.
Lo hanno trasmesso negli orari migliori.
Beh, anche da noi ha sempre avuto orari privilegiati, anche con il Game Boat mediasettiano che ha poi ritrasmesso la serie storica ❤️💪
EliminaMoz-