Una storia che affonda le radici nella Ghenf dell'Ottocento, tra nobili affaristi e nobildonne che affermavano il proprio ruolo sociale.
Aurora è una di queste, personalità rara e tenace, che sopravvive nella Ghenf di oggi.
Aurora, infatti, è ancora in vita... più o meno.
Aurora è una giovane donna, anche lei proveniente dal Beglait come l'Aurora originale, in una favola dalle tinte mystery e dai contorni noir che coinvolge una nobile famiglia di quelle che ovviamente attirano le attenzioni di Diabolik ed Eva.
Il quadro del mistero è una storia inusuale e particolare, che resta un po' tale anche quando ogni tassello andrà al suo posto nella granitica e razionale (per fortuna) logika diabolika.
Una tematica mai trattata prima (la metempsicosi) e un argomento che solo di tanto in tanto sfiora i soggetti della serie (il paranormale: dedicai un approfondimento alla questione in un numero della fanzine Diabolikando, visto quanto incide nel raccontare i due protagonisti).
La giovane Aurora sostiene di essere la reincarnazione della vecchia nobildonna.
Come stanno davvero le cose? Dov'è il trucco? E come si inserirà Diabolik in questa vicenda dai contorni particolari, tra vecchie tenute e sedute spiritiche?
L'obiettivo, stavolta, è una preziosa collana: solo la nuova/vecchia Aurora può farla uscire dalla camera blindata della Banca Stern, un luogo - ormai lo sappiamo - inaccessibile anche per la nostra coppia di ladri.
Numero ricco, dalla narrazione frenetica che ci porta in giro per la geografia diabolika (anche solo citata), da Ghenf alla "americana" Grover City, ma anche in giro per le epoche, dall'Ottocento a oggi, tra tenute di caccia e palazzi nobiliari, tra mostre di quadri e ricevimenti matrimoniali.
Ma anche tra intrighi di famiglia, criminali e investigazioni.
Con quel tocco di paranormale che colora sempre un po' tutto, specie la granitica struttura di Diabolik.
Il soggetto di Angelo Palmas, Enrico Lotti e Alessandro Mainardi (gli ultimi due firmano anche la sceneggiatura) è a prova di bomba, tra evocazioni e trovate che vanno a ripescare anche alcune delle vecchie abilità del protagonista, che non vedevamo da anni.
Personaggi tridimensionali, che "esplodono" negli umanissimi faccia a faccia raccontati dagli autori.
Un numero da non perdere.






Già uscito? Diabolik nella copertina sembra abbia più una muta da sub che la sua tuta "da lavoro"...
RispondiEliminaNell'universo di Diabolik il soprannaturale non esiste, al massimo può capitare la coincidenza (fortunata o sfortunata, a seconda...), quindi sarà interessante vedere smontare qualcosa di apparentemente soprannaturale che per coerenza deve essere una montatura.
Mi è arrivato con l'abbonamento: lo scorso agosto qui l'edicola chiuse (ha riaperto ad aprile) quindi ho dovuto abbonarmi e agli abbonati arriva sempre un po' prima...
EliminaNumero ottimo per l'estate, con questo tocco di giallo/paranormale... che è un argomento diaboliko particolare, perché come analizzai in quel mio articolo, ci sono casi dove i protagonisti si sono ritrovati (a credere, anche) a questioni oltre l'umano. O che forse, per gli autori, sono considerabili umane ma rarissime...! 😏
In questo caso non ti dico come stanno le cose... eheh!
Moz-
Ok, sapevo che gli abbonati erano "serviti" prima delle edicole. Al momento sto un po' indietro (complici i tempi per recuperare il Grande Magnum...), ieri sera ho iniziato la prima storia del Magnum "normale", e sto anche leggendo altro...
EliminaPeraltro ti trovi un bell'approfondimento sul paranormale proprio nell'ultimo Magnum (Serial killer), visto che l'argomento viene toccato in "Magia nera" 😏😈🔥
EliminaMoz-
Letto l'albo (ho preferito accumularne un paio e ordinarli all'Astorina come arretrati piuttosto che spendere in benzina ogni volta, considerando anche lo stress di guidare in mezzo al caotico traffico estivo...).
RispondiEliminaMolto bello, è una storia più di mistero e soprannaturale che tipicamente nera alla Diabolik, ma mi aspettavo qualcosa del genere, e l'obiettivo è stato pienamente centrato dagli autori, come anche dai disegni di Nunziati, molto belli nel ritrarre personaggi e fondali (tavole forse penalizzate dal formato dell'albo). Necessario e ben ponderato il ruolo poco protagonista di Eva e Diabolik, poco più che spettatori, pronti a navigare a vista di fronte ai vari contrattempi della vicenda.
La vicenda resta koerente senza rendere per forza Aurora una folle/fanatica solo perché negli albi di Diabolik tutto deve spiegarsi secondo la sua logika.
Edoardo Falk un po' ispirato a John Hannah, direi...
Sì, vista la natura dell'albo, ritengo anche io Il quadro del mistero oltre che memorabilissimo anche riuscitissimo... è uno degli albi attuali sicuramente tra i più iconici.
EliminaIl materiale era difficile da gestire, mi è piaciuto anche come abbiano trattato la storia e geografia diabolike^^
Moz-