RECINZIONE n.8 -film-


Bellezza al bagno
Lady in the Water, di M. Night Shyamalan
con Paul Giamatti, Brice Dallas Howard
2006

Sarà che o io sono un genio o che M. Night Shyamalan è un incapace. E siccome il mio Q.I. è nella norma (perfino basso, credo), M. Night Shyamalan è un incapace. Incapace nel creare il colpo di scena finale, proprio la cosa su cui punta nelle sue storie.
Lo indovino sempre. E' successo anche stavolta, quando si trattava di capire chi poteva(no) essere, tra i personaggi, a ricoprire un determinato ruolo reso confuso fino alla fine.
Lontani dai tempi de Il Sesto Senso, Unbreakable e forse Signs, si continua sulla (brutta) strada di The Village, riuscendo a fare molto peggio.
La vicenda si basa su una fiaba orientale, tra popoli dell'acqua e mostri d'erba. Story è una Narf, ninfa del Mondo Azzurro, che, dalla piscina di un condominio, emerge per portare un messaggio ad uno scrittore. Il capo condomino l'accoglie in casa e tenta di aiutarla.
Un film stanco, che annoia, che non stupisce e che risulta soporifero (poveri figli di Shyamalan: il paparino avrebbe voluto -perché non c'è riuscito- creare proprio una favola per loro).
Banalissimo l'intreccio, senza costrutto e così innaturale che ci si chiede se mancano delle bobine nel film. Ma qui non siamo dalle parti di directors geniali e al contempo cazzari, qui siamo da Shyamalan, pretenzioso regista che ci ammorba con le sue morali e metafore, riuscendo a renderle piatte pur probabilmente avendo del potenziale. Nessun pezzo mancante, quindi: il film è tutto lì, nei suoi quasi 110 minuti che sembrano raccontare solo la parte superflua della faccenda. Un film che fa... acqua da tutte le parti, un film che si identifica con la faccia da pesce lesso del cineasta che qui ha un ruolo di rilievo. Un film in cui si può salvare solo il personaggio naif interpretato da Freddy Rodriguez, e la bellezza evanescente della protagonista. Alcune inquadrature non sono male, ma, sarà perché tutto il resto fa pietà, mi sono sembrate fin troppo "di plastica". Il critico cinematografico è un'ancora mascherata da boa, un ennesimo personaggio gestito male, quando avrebbe potuto contenere spunti simpatici, purtroppo sempre rovinati dall'assurda autoreferenzialità, peraltro ingiustificata, del regista, scrittore ed interprete: Night M. Shyamalan, degno timoniere di questo scempio.

Voto: 2

8 commenti:

  1. Miki non solo tu hai descritto orrendamente questo film :P

    Se è apiù orribile di the village...Augh

    Vabè passo^^'

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  2. Mi piacciono le critiche negative... sono così stimolanti... non vedrò questo film, grazie di aver evitato che sprecassi 110 minuti del mio preziosissimo tempo... :*

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Lady in the water shitting.

    Non penso che prima di leggere la recensione di questa "Lady nel cesso" (=P) c'era il pericolo che io poteessi vederlo.
    Ma di solito i film veramente brutti mi attirano, proprio per la loro bruttezza, anche solo per vedere cosa si può fare di peggio o per farmi quattro risate.

    In questo caso però, vuoi il tipo di film, vuoi per l'"annata", vuoi per altre cose...
    ...nun me passa manco p'er cazzo, tz!

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  5. ...purtroppo io quei 110min li ho sprecati...su SKY, una sera che non avevo sonno e non volevo alzarmi dal calduccio del divano x andare di là a prendere un buon libro...

    sigh!

    Mate

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  6. Già non avevo alcuna intenzione di vederlo, ma grazie a te adesso lo eviterò del tutto!;)

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  7. Proprio stamattina stavamo discutendo ancora di quanto cazzo può essere INUTILE sto film... credo il ricordo della visione di LitW resterà -purtroppo- vivo per sempre.

    Comunque se avete apprezzato la recensione negativa, ne faccio altre in modo tale da risparmiarvi delusioni, tempo e, si spera, soldi^^

    Moz-

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  8. Si, brutto almeno quanto la birra con la quale abbiamo accompagnato il film: birra bush (da una birra con un nome così in effetti cosa ci si può aspettare). Assieme al film evitate anche quella...
    ©

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