°E-bay tempi andati (i bei tempi andati)

"Notte, 
sono un lupo nella notte...
Sei solo, non ti voltare mai,
mai, mai, mai, mai..."
(Corri, Litfiba 1988)


Mi chiedevo: è che attualmente davvero tutto o quasi fa schifo, o dipende dal fatto che le cose che colpiscono sono viste con occhi diversi?
Mi spiego meglio: provate a ricordare qualche scena di film che vi ha colpito, qualche spot, qualche canzone, qualche quadro.
Ciò che vi tornerà in mente, al 99%, sarà un ricordo di molti anni fa, di quando eravate più piccoli.

Siamo più impressionabili?
Oppure è che proprio attualmente non c'è niente che riesca davvero a stupirci, a toccare quelle corde più profonde e segrete del nostro animo/cuore, a impressionarci come un tempo?
Dico: avete più ritrovato, in un telefilm, tranne il vostro attualmente preferito, scene come BOB di Twin Peaks che anche se non faceva niente, riusciva a far scagazzare chiunque?
Avete più avuto dei brividi di fronte ad un quadro particolare, che sembra risucchiarvi dentro il suo mondo, o essere stato concepito in un modo che cela intimamente qualcosa forse di morboso, sicuramente di proibito, ma un proibito da potersi svelare?
Parlo di opere come l'omicidio di Marat, o di altre tipo quelle dei martirii di qualche santo cristiano. Sono opere strane, vagamente subliminali, come se dietro si nascondesse una verità più profonda e più struggentemente umana.
E gli spot? Provate a fare un elenco degli spot odierni e quelli del passato: vi salteranno alla mente, con dovizia di particolari, più gli spot del 19xx che quelli del 2xxx. Ci scommetto.

Ma dove è causa dell'impressionabilità di un bambino, e dove è causa del fatto che non ci sono più cose come una volta?
Dipende davvero soltanto dal fattore "i bei tempi andati" oppure l'originalità, la genialità, e persino la stranezza che permea opere e operette sia alte che pop, è andata scemando?
Perchè io ricordo i ragazzi che giocano a passarsi la palla in mezzo alla fontana, stoppandola col Cuki, ma non ricordo nessuno spot Cuki odierno, semmai ce ne fosse, o comunque una reclame di un prodotto similare?
Perchè ricordo che lo shampoo Scentel faceva cambiare, in una metamorfosi futuribile, i capelli alla gente, e non riesco a ricordare nel dettaglio nessuna pubblicità odierna di shampoo?
O l'aranciata (esagerata!) Sanpellegrino, la festa di Smarties, la signora in giallo che rompeva le palle ad Ambrogio coi Ferrero Rocher, il sapor di cioccolato del Nesquik, i Tantetantegambe tantotantoamore, e gli auguri Coca Cola con gli hippies (tra cui una ragazza indian-style bonissima) che, accendino in mano, formavano l'albero di Natale?
Ed è un caso che lo spot di oggi della Coca Cola ripropone quel jingle e anche le immagini del passato?

Prima le cose riuscivano a colpire di più l'immaginario? E' sempre più difficile, a livello di marketing e di scuotimento degli animi, creare qualcosa che resti impresso per sempre?
Opere popolare e ricche di effetti speciali dei tempi che furono, sono sempre dei cult: guardate Star Wars.
Film similari (nell'impostazione) come Avatar, non hanno lasciato un segno così potente.

Se negli anni '60 l'uscita in edicola di Diabolik scatenò polemiche, sequestri e proteste, oggi fumetti ben peggiori (nella morale) passano inosservati.
Insomma, ci si dà ai remake perchè c'è crisi creativa, e questo dalla metà degli anni '90 in poi..., oppure anche oggi veniamo colpiti, come allora, dal contenuto di telefilm, spot, film, musica, opere d'arte?
Se fossimo, oggi, dei bambini, dei ragazzini, rimarremmo intimamente angosciati da LOST come lo siamo rimasti di Twin Peaks?

Io le risposte non le conosco: dico solo che secondo me, prima, fino a poco fa, c'era probabilmente una "frequenza" diversa, un canale quasi extraterrestre ma umano, dove queste opere (dal capolavoro alla cazzata) nascevano e venivano fuori. Ora c'è una sorta di piattume, ed è rarissimo trovare delle perle di genialità o che comunque possano restare impresse... per sempre.

14 commenti:

  1. Questo post si può scindere in due argomenti: Il piattume comunicativo odierno, e la fase di "assimilazione" e idealistica di 15-20 anni fa.(Non provare a citare ironicamente E-bay, ci faccio affari dal 98' ed è veramente una rivoluzione al pari della rete stessa è_é).

    E' interessante il parallelismo che poni, a livello creativo con quello del passato, e secondo me la verità può risiedere(a seconda del caso, s'intende) proprio nel mezzo; senza ombra di dubbio un bambino(quindi noi all'epoca), che si costruisce giorno dopo giorno in un mondo "NUOVO" tutto da scoprire, resta impressionato appunto da uno spot, un film, un gioco. La sfera delle sue esperienze, vergine in senso lato si plasma con ciò che il Mondo offre.

    Parliamo pertanto, dei "modelli" delle cose più disparate.

    Qui un adulto(degli anni 90') può confermare o confutare tale tesi, avallare l'idea che è la creatività immanente di tutto che è scemata, in quanto le idee "migliori" sono già state usate, consumate ed abusate.

    Può anche affermare che è rimasto colpito di cose accadute nella sua infanzia(ergo puro discorso riconducibile all'impressionabilità infantile) esulando quindi dalla sfera creativa generica.

    A mio modo di vedere, sono certo che l'infanzia incamera delle informazioni che vengono prese a modelli, pertanto idealizzate nel futuro dell'individuo, e sono anche convinto che "il genio" è esauribile in termini di idee, spunti e riflessioni.

    Potremmo riportare in auge annose questioni di opere scadute o meno, autori, cantanti, gruppi, telefilm.
    Che le cose cambino(con i tempi) è palese..

    Riassumendo credo che al di là di essere stati bambini in quel frangente, oggi esistà davvero una povertà di genio, semplicemente perchè per qualunque cosa, c'è sempre "il miglior" aspetto rendibile, e salvo ripetersi, per cambiare si (s)cade nel piattume che forse ai più giovani non apparirà poi così male.

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  2. Non ci sono più i dodicenni di una volta!

    Concordo in tutto con le osservazioni i YamiMarik, e mi perdetto di aggiungere qualcosa, proprio perchè "NON CI SONO PIÙ I DODICENNI DI UNA VOLTA", i bambini di ora non lo sono come lo siamo stati noi.

    Noi eravam di quelli che passavano l' estate a giocare fuori, e rientravamo in casa per mangiare la nostra girella (che mangiare le brioches confezionate era già di per se un fatto straordinario) durante la merenda e guardare al contempo una puntata " clandestina" di Dragon Ball su Junior TV, quando ancora non era approdato in Mediaset; noi giocavamo con i Lego, ed il gioco al computer era l' eccezione e non la quotidianità! ( Che poi scritto così mi sento quasi Matusalemme!O_O')

    NOI eravamo bambini impressionabili, da film, cartoni e spot, avevamo ancora spazio per apprendere e forse i colpi di genio non erano neanche così geniali.

    Oggi non è facile sorprendere, imprimere un' idea in questi dodicenni multitasking ormai saturi di ogni sorta di messaggio, più o meno subliminale. Bambini che vivono tra playstation, pc, e cellulari di ultima generazione cosa se ne potrebbero fare di una scatola di Cristal Ball, agoniato regalo di ogni Natale!? Forse sono troppo Intelligenti?
    O forse guardiamo con troppa nostalgia alla nostra infanzia mitizzandola e non volendo vedere la stessa magia in quella dei "piccoli" di ora?

    Fatto sta che non vorrei essere nei panni dei creativi dei nostri tempi!!!

    Ovviamente il discorso esula dai soli bambini, ma è indubbio che l' età dell' infanzia sia quella dell' apprendimento più profondo.
    Anche per gli adulti di oggi (di cui avremmo fatto parte anche noi, anni orsono, alla veneranda soglia dei 30 anni, mentre oggi siam solo bamboccioni, come amano definirci) il flusso di news è così massiccio e continuo, che ognuna di esse non ha una vita superiore ai 20 secondi nel nostro cervello.
    Cervello che, forse per difendersi in qualche modo, sta nuovamente imparando ad astrarsi e ragionare davvero...

    (In pochi casi illuminati...come noi menti superiori che scriviamo qui e nei vostri blog!:P)

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  3. Un aspetto che ho dimenticato di aggiungere, e che ha sottolineato Eliell, è che comunque la nostra generazione è diversa da quella odierna e nel passato vi erano aspetti maggiormente emotivi, più sentimentali, che si parlasse dello spot o di quant'altro.

    Sembra che quella calda linfa emotiva che presiedeva alla compartecipazione della felcità della serenità collettiva sia svanita in qualche modo.

    Altro aspetto sottolineato da Eliell è che oggi un bambino ha a disposizione una miriade di intrattenimenti, che riflettono il nuovo bussiness sensibilmente espansosi.

    Anche io sono cresciuto con pane e portatili tiger, snes e quant'altro, eppure giocavo anche con i giochi più semplici.

    Sarebbe interessante verificare se è una questione puramente generazional-evolutiva, o se tutto dipende da coloro che plasmano e guidano le masse infantili. :)

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  4. Sarò breve:
    secondo me non è quello che abbiamo intorno che è più piatto, semplicemente siamo noi che ci stupiamo sempre meno perchè abbiamo già visto/letto/sentito di tutto, e siamo, in un certo senso, abituati.

    Quando da piccoli vedevamo gli spot dei gelati (dieci morsi, dieci!!!), i film, i fumetti, erano i nostri "primi impatti". Adesso quando leggiamo un fumetto o vediamo un film, sappiamo già come può essere strutturato, che tipo di personaggi e battute possiamo trovarci ecc, e magari non ne siamo entusiati perchè sono cose già viste e riviste (anche se raccontate in maniera diversa, magari).
    Siamo meno sensibili alle cose che vediamo.

    I ragazzini di oggi sono colpiti da ciò che hanno attorno perchè è il loro primo impatto, sono ancora "vergini".
    Esempio: ho visto un film-avventuroso per ragazzi, di quelli che amo (goonies, hook ecc). Beh, era carino e girato bene, si, ma era l'ennesima storia per ragazzi che non ha aggiunto nulla al filone.
    A mio cuginetto invece è piaciuto tanto, ma lui non ha mai visto altri film simili.
    Magari tra 20 anni dirà che non fanno film come quello che ha visto adesso.
    Magari mio padre, mentre vedo 300, dice che non sarà mai come i film epici caserecci girati a cinecittà.

    Chiaro il (mio) concetto? :P

    - Armhan

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  5. Ho letto solo adesso i post di Mar ed Eliell... fondamentalmente diciamo tutti la stessa cosa ^^

    - Armhan

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  6. Il passato è bello e affascinante solo perchè è passato. Io la penso così, e sicuramente negli anni '90 in cui ero un bambino, tutto quello che vedevo, dagli spot, a un "Tira e molla" anzichè un "Passaparola", acquista un suo fascino trasfigurato dal tempo, quel tempo tanto tirannico ma tanto maliardo.

    Io ho capito che devo stupirmi di vivere nel 2011, ma devo stupirmi ora, non nel 2025 per il 2011, tante cose che abbiamo adesso passeranno, ma lo sguardo dell'uomo o è troppo protratto all'indietro, o lo è troppo in avanti, tanto da perdersi il presente.

    Cosa mi piace del 2011? Intanto il clima, quest'anno ha dell'eccezionale, invernata nevosa, estate bizzarra con i suoi puntualissimi temporali pomeridiani, primavera oltremodo piovosa, gli amici? Quelli disegnano il contorno di questo capitolo della mia vita ancora in fase di scrittura; il lavoro estivo, i colleghi, le risate, gli affetti presenti che prima o poi passeranno.

    Internet. Si, anche internet. E' l'anno dell'apertura del mio blog, è l'anno di una grande amicizia nata in rete; è anche l'anno in cui ho stretto la mano a Bonolis, è l'anno che ancora si trova a metà dell'opera, un anno che perlomeno, visto dal mio canto, è rivoluzionario.

    Ah ecco, è l'anno del REFERENDUM che ha dato uno schiaffo morale a Silvio, è l'anno in cui il nucleare tornerà in letargo per altri 30 anni.

    Chi ce lo ridarà più il 2011? Viviamolo!

    - Ispy

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  7. Siamo cresciuti ed è normale che le cose ci stupiscano di meno. Abbiamo la possibilità di accedere ad un maggior numero d'informazione (come è stato ampiamente detto), non c'è più la meraviglia per l'uscita del film, si conosce il trailer, i teeaser, restorescena, interviste varie e spoiler a piacemento, e questo vale per tutto. Si attende un evento già preparati e molto informati, spesso è addirittura inevitabile.
    Beh forse si è perso qualcosa ma se si gode il momento, o il presente come ha detto Ispy, per quello che è si può sempre trovare un aspetto che ci colpisce.

    Chiya

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  8. @Tutti: ok, ok... siamo arrivati alla doppia conclusione che le cose che ci colpiscono davvero, ci colpiscono quando siamo più piccoli, con il cervello ancora "tabula rasa".
    E che comunque adesso, vuoi per i nuovi media, vuoi per il mondo sempre più frenetico e vittima di un onanistico circuito "usa e getta", è sempre più difficile trovare qualcosa che resta, che sia o meno geniale.

    Vorrei fare un esperimento: vorrei chiedere ai nostri genitori, che hanno vissuto gli albori della tv (quindi si suppone che OGNI cosa vista all'epoca sia rimasta loro impressa...) se ricordano anche qualche spot degli anni 80-90.
    O telefilm, film, ecc...
    Io so che BOB ha impressionato davvero tutti.

    E per quanto riguarda le "novità", una cosa ci riguarda: internet.
    Abbiamo già dimenticato tutti l'infinito tempo che occorreva per caricare una pagina, i primi siti coi pixel 2 metri per 2.
    E il rumorino del modem (se stavi su internet avevi il telefono occupato!)
    E' già passato, è già PREISTORIA.
    Eppure... davvero lo ricordiamo come qualcosa che ci ha colpito..sul serio?
    Non lo so.

    Chiudo dicendo che sono d'accordo col vivere e godere OGGI e non DOMANI in ricordo di OGGI.

    Moz-

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  9. mmm....temo che mio padre fermerà i suoi ricordi degli anni 80 all' 82, finale mondiale...e anno che celebra la mia nascita!:P

    appena trovo tempo li interrogo!^^

    OVVIO che l'oggi vada assaporato sul momento e non messo da parte per il futuro, tanto per rivestirsi di quella nostalgia che tanto ci piace!

    Signor, anzi Signorino Dodicenne, per lei si pone il problema, essendo rimasto all' età di 12 anni, quindi al 95...come infanzia quali anni sceglie? i 90, o gli attuali da dodicenne consapevole!:P

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  10. Vorrei i novanta da dodicenne consapevole: non sono un romantico malinconico, ma c'è poco da fare: era più bello prima... dal 1998 in poi lo schifo.

    Moz-

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  11. Appena l'hai nominato ho annuito...
    si, anche secondo me il '98 (e non il 2000) è l'anno della svolta, il limite dopo il quale qualcosa è cambiato.
    Ci sono state varie "annate" dopo: 2000-05, 2005-09 ecc, ma a parte pochissime cose, non ho quella "nostalgia" che invece ho con i 90s.

    Lego gli ultimi bei ricordi/nostalgici di cui si parla in questo post (film, fumetti, spot, giochi...) al '98.

    -Armhan

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  12. La società si sta evolvendo, se prima ci si emozionava a vedere uno scoiattolo dal vivo..ora lo si vede al pc..non c'è più uno stretto legame con la realtà..dunque il marketing punta su questo..perchè è ciò che vuole la gente..è ciò che piace alla gente..
    un bacioneeeeeee
    Anas*

    ps sono finita in una Nazione dove NON sanno mangiareeeeee..oh my God!!!!!Evoulta, ma non in tutti i campi..AHHHHHH!Mi manca pane & pomodoro, l'anguriaaaa e la carne...che sacrificio!

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  13. @ Arm: vero. Non che gli anni 2000 non ci abbiano donato spunti interessanti... ma nessuna annata ha avuto la stessa intensità di quelle del passato... ma magari è una nostra percezione, boh!

    @ Anas: hai ragione... e non è una cosa bella! Spero si possa tornare ad un legame più diretto con la realtà.
    Tu intanto approfittane, e la carne scaricatela da internet XD

    Moz-

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  14. ..help me find the medium

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