Il vento spinge i viaggiatori
nei mille mondi tra dentro e fuori,
nel labirinto dei pensieri
lasciate spazio ai sognatori!
(La Mia Valigia, Litfiba 2012)
Si ricomincia.
Si torna in pista.
Come sempre.
Sapete, io purtroppo ho un destino particolare: per mia volontà o meno, sono sempre indirizzato a dover ricominciare da zero.
Almeno qualche volta prima della volta buona.
Vi faccio un esempio:
il blog stesso, prima di essere Moz o' Clock, è stato (per un giorno) Rock&Lento, poi (per tre giorni) MozCafè Le Due Muse. Solo in seguito a queste "prove" è sorto il blog per come lo conoscete.
Ecco, ho bisogno di fare delle prove, prima.
A volte non vorrei farle, a volte vorrei fermarmi. Ma quando non sono io a ricominciare, è la vita che mi resetta tutto.
E' un destino particolare, ve l'ho detto.
E, come vi ho detto, certe volte vorrei fermarmi. Ma si vede che non è la fermata giusta.
Si vede che mi ero illuso.
La mia tesi di laurea è stata riscritta nelle sue prime venti pagine, perché il mio pc di allora si bloccò di colpo.
E non ho mica mai voluto o sperato di doverla riscrivere!
Eppure... l'ho reiniziata, e forse meglio, perché è piaciuta molto e mi ha fatto prendere un bel voto.
Sherby il Protocucciolo è nato dopo svariate prove e addirittura per un regalo di compleanno in cui era proprio nettamente diverso da come lo conoscete (perché lo conoscete, vero?) oggigiorno.
Eppure... l'ho ridisegnato mille volte, arrotondato, squadrato, alzato, abbassato... ed è venuto fuori il vero Sherby.
Cosa voglio dire?
Che io accetto il mio destino, lo accetto con fantasia. A volte fa male, a volte fa piangere.
A volte ti ritrovi a mangiare polvere e sangue, calpestato da tutti, in una arena dove nessuno tifa per te.
Eppure... è lì, è quel momento, quando hai usato comunque tutte le tue forze e non hai rimpianti, quando capisci che hai fatto tutto il possibile... è lì che si ricomincia.
E' la vita, è il mio destino.
E non ti dispiacerà aver sprecato la giornata per il MozCafé Le Due Muse, degli anni appresso a qualche fiamma, o i bellissimi momenti con Sherby.
Perchè è tutto qui, è tutto nella mia valigia.
Eppure... ;)
COLAZIONE ALLA TWIN PEAKS
-caffé solubile;
-donuts;
-una fetta di torta di ciliege.
Sicuramente, con questa colazione, sarà poi una bellissima giornata.
Ho gradito molto questo post, anche se un po' mi aspettavo qualcosa di questo genere, ma sicuramente dà forza nel leggerlo, soprattutto ad uno come me che ora ha bisogno di ricominciare, o forse, di iniziare proprio.
RispondiEliminaIo non credo nel 'destino' come strada assoluta già spianata da 'Qualcuno', e strada cui non ci resta che percorrere; il destino ce lo creiamo da noi, e chiamiamo 'vita' quelle situazioni che accadono nel caos delle cose, che non è altro che l'intreccio quasi sinaptico di sette miliardi di persone che popolano questa terra.
Ora, accantonato il destino, non ci resta che la nostra vita, che va come vuoi che vada, o a volte va in un modo tale che in altro modo non può andare, come quando siamo fermi su di un passaggio a livello, sappiamo che non ci sono strade alternative e quindi sostiamo un po' attendendo che quel benedetto treno si sbrighi a passare. Ebbene, a volte occorrono una manciata di secondi prima che il treno passi, ma altre volte molto di più, un tempo inestimabile che diverrà concreto solo quando l'attesa si sarà conclusa.
La vita è così, si cade, a volte anche rovinosamente, a volte non si riesce proprio a salire da un pozzo in cui sei caduto, forse un pozzo troppo profondo o forse troppo sdrucciolevole, ma non possiamo certo rimanere lì dentro, gettare la spugna ed annegare, anche se a volte ci farebbe quasi 'comodo'.
Una frase che mi hai detto oggi su msn mi ha colpito molto, e la frase in questione è: 'tanto sarà la vita ad attrarti', o una cosa del genere...facendomi capire che l'energia della vita non può nulla contro un momentaccio, un incidente di percorso o soltanto un'idea sbagliata o un piede in un pantano limaccioso, perché come hai detto sarà quest'energia ad attirarci: la VITA.
A volte ho dei seri dubbi su questo, perché mi lascio prendere dalla situazione angusta e ne vengo letteralmente travolto, però, che devo fare?
Oguno ha una sua forza congenita, forza diversa da quella di un parente, un fratello o un amico, ognuno ha la sua, ed è fortunato chi ne ha tanta di questa forza, cioè quelle persone che le vedi sfacellarsi contro un muro e le vedi subitaneamente già in piedi che ti esortano a correre ancora, e magari tu ti sei fatto solo un graffietto.
Ognuno vede la vita con occhi diversi, come quando indossiamo i nostri occhiali da sole: c'è chi la vede un po' più scura, chi con sfumature azzurre e chi con richiami d'arancio, ma resta il fatto che il film è lo stesso per tutti, ma i nostri ruoli e soprattutto i nostri punti di vista sono differenti.
Sai cos'è a farmi andare avanti quando crollo in quei momenti in cui non mi vorrei rialzare neanche se pagato? La curiosità. Sì, la curiosità di vedere cosa viene dopo, anche se magari nel frangente mi convinco che sarà peggio, ma questo mio essere curioso mi spinge sempre ad allungare il collo in avanti quasi come per carpire in anticipo i primordiali segnali di un nuovo evento; forse è veramente questa la mia strana forza che giunge dopo che la tempesta è passata, perché è inutile negarlo, la tempesta poi passa, ci vuole un po', ma passa.
Il futuro, quello che viene dopo, le nuove cose, le nuove esperienze, magari un nuovo amore, una nuova passione, un nuovo traguardo o un inizio di tutto, è racchiusa tutta qui la forza di andare avanti, il volerci essere, il voler essere ancora presente allo spettacolo della vita, cosciente del fatto che non può essere sempre fulgida e nitida, ma spesso ha le sue nebbie e le sue notti.
Si va avanti, si cammina, si corre, ma sempre in avanti, a volte non conviene nemmeno girarci per osservare la polvere sollevata sulla strada ghiaiosa della vita, ma guardare in avanti mentre il futuro diventa presente e acquista nuove forme e nuovi colori.
Ispy
dunque Miki, è così.....si ricomincia di nuovo?
RispondiEliminahai fatto tutto il possibile, hai combattuto fino alla fine, hai dato tutto te stesso.
non c'è nulla di cui rimproverarsi, hai deciso di dire "basta": significa che non hai più nulla da fare o da dire, e va bene così.
un uomo può fare 1000 errori e poi operare altrettanti emendamenti, ma alla fine quel che importa è che abbia avuto il suo "giusto combattimento" e che sia in pace con se stesso.
tutto ciò che non dipende da te non può provocarti angoscia o dolore per più tempo del dovuto.
come hai scritto, nulla rimane veramente indietro: ciò che lasciamo alle spalle, ce lo portiamo avanti, visibile o meno, consapevolmente o no, ogni cosa viene con noi, dentro quella valigia che ad ogni fermata si fa poi più pesante, a dover ripartire.
certo, dopo non sarai più lo stesso, ogni fermata - positiva o negativa - ti cambia irrimediabilemnte: ma se avrai imparato la lezione, ne uscirai rafforzato e più consapevole.
un giorno troverai la fermata giusta, e te ne accorgerai prima ancora di avere formulato una domanda su di essa!
Eppure.....anche se c'è la tristezza e ci sono le lacrime, lungo la strada ritornerai a sorridere ed a sognare...
coraggio sognatore!
una battaglia è persa, non lo è la guerra... ;-)
Io non sono mai sicura di aver fatto tutto il possibile...anzi...ad ogni modo, l'importante è rialzarsi e non tornare mai indietro..
RispondiEliminacome dice una delle canzoni del mio gruppo preferito..
"walk ok... leave it behind...
you've got to leave it behind" :)))
@Ispy:
RispondiEliminane abbiamo già parlato, spero per te che il momentaccio passi definitivamente.
E' vero, la vita ci attrae, non puoi gettare la spugna.
Sai su cosa sono d'accordo?
Sulla curiosità di vedere cosa c'è oltre.
Il dopo. Cosa ci regalerà la vita, in bene o in male, o meglio: cosa potremmo sfruttare al meglio di ciò che ci dona.
@Scarlett:
grazie delle belle parole.
Si sta aggiustando tutto, dai.
E' come un puzzle che si ricompone con colori, suoni e odori nuovi ed inediti. Sfumature che non avevi visto.
Spero che sia così anche per te!
@Around:
vero, mai voltarsi indietro... sempre e solo andare avanti!! :)
Moz-
Oppure sandwich al tonno, torta di ciliege e caffè ;D
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RispondiEliminaQuesto post, alla superficie di routinaria presentazione, nasconde nel profondo, un dogma ed un archetipo dell'animo umano.
RispondiEliminaDovrei dire che nasconde quell'universale accezione nota a pochi. ;)
Un concetto mi pare chiaro trascenda il rialzarsi, riprendere e impugnare la spada della propria determinazione per conseguire e proseguire il cammino.
E' utile dire che si può solo guardare alla mutevolezza degli obiettivi quotidiani, non si può trovare IL senso, o LA forza, come se si erigessero monumentalmente nella nostra vita.
Persone, o eventi ci segnano e questo non potrà essere cambiato, perchè inconsapevolemente cambiremo anche noi, per adattarci alle gioie ed ai dolori.
L'uomo si adatta alla vita, non solo somaticamente, ma anche emotivamente. Si può anche dire la vita stessa opera una selezione.
E la verità, è celata nell'essenza delle cose e delle persone, che richiamano la nostra. Ci si può irrobustire sempre in parte. Esisterà sempre una persona o un evento capace di penetrare anche la più solida delle corazze emotive, perchè ogni essere umano ha un "codice".
Si potrà soffrire, gioire, apprezzare e venire apprezzati, conseguire obiettivi, subire ammacchi, ridere e respirare nel cielo della nostra sfera emozionale.
Eppure.. :)
@Around:
RispondiEliminatutto va bene, se ti fa sentire bene ;)
@Marik:
hai ragione.
Il senso del post era rialzarsi, guardare al futuro.
Eppure... crederci ancora?
Fare dell'esperienza negativa un bagaglio?
Si impara da tutto e da tutti, sono di questo avviso.
La valigia si fa sempre più pesante, intanto.
Forse bisognerà trovare chi ti aiuti a renderla più leggera, ossia quella persona capace di ... decodificarti :)
Moz-
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaE' necessario credere in sè stessi.
RispondiEliminaE' l'unica premessa fondamentale che ci può consentire di Costruire una qualsivoglia felicità.
L'esperienza negativa è un bagaglio obbligato, non si può rimuovere e a volte solca nel profondo; proprio per questo, non potendo (volendo) essere esposta all'aria, resta umida.
Inoltre va considerato l'aspetto che non sempre un'esperienza negativa può essere da riferimento.
Determinati eventi azzerano qualunque trascorso per la loro forza.
A volte degli errori, non si può evitare di reiterarli per svariate ragioni di qualunque natura.
Semplicemente, ci si scompre man mano.
Certamente le persone che si "decodificano", hanno un burden più leggero.
Ancora una volta è necessario (o inevitabile)saggiare sè stessi nell'eventualità che il carico aumenti oppure l'appoggio venga meno.
La valigia può essere una trasposizione di noi stessi, che incamera esperienze dalla vita. Apporvi delle ruote per lasciarla trascinare può solo esser deleterio.
E' necessario portarla sempre a mano o sulle spalle e se provoca la caduta di chi la trasporta, o la si trascina o la si scortica sull'asfalto, sarà proprio la sua resistenza che consentirà il viaggio.
Può essere riparata, ma deve avere un innata essenza e resistenza.
Siamo creati per adempiere a svariate funzioni biologiche ed emotive. Così come siamo fatti per rifuggire dal dolore, siamo fatti per ricercare sentimenti positivi.
Tuttavia li proveremo sempre entrambi.
@Marik:
RispondiEliminaè vero... la mente (e il cuore) degli uomini è alla continua ricerca di sentimenti positivi, intendo cose che ci facciano stare meglio.
Ma è altresì vero che nella vita è presente anche il dolore.
Io penso che la "valigia" contenga (o meglio: riesca a contenere) tutto, gioie e dolori.
E il peso di questa è sempre distribuito, dalla vita, alla gente che può portarlo in spalla.
A volte può darsi che la vita sbagli peso, o sbagli ad attribuire questo ad una persona.
Io spero di farcela sempre. Per ora la mia valigia non è nemmeno così tanto sporca o rovinata! ;)
Moz-