[BLOGGING] la lunghezza di un post: le dimensioni contano?


Argomento interessante e dibattutissimo in questi giorni nella blogosfera: i blog e l'effetto sintesi da social network.
La lunghezza dei post. Il tempo per leggerli.
Vi invito a leggere questo post a quattro mani scritto da me e dalla blogger Chiara Solerio: Blogger a confronto: lungaggini e blogosfera

Ve lo avevamo promesso, siamo tornati presto sul pezzo.

E, per una serie di circostanze, mentre io e Chiara ne discutevamo tra le righe della sua MozIntervista, anche sui blog Silverfish Imperetrix e Cervello Bacato si è toccato questo punto.
Cosa pensiamo della tendenza alla sintesi che imperversa sul web?
E' giusto che un blogger si adegui a questa tendenza, chinando il capo di fronte alla "fretta del lettore"?
Quanto sono lunghi i nostri post e i nostri testi di narrativa?
Io e Chiara abbiamo risposto a queste e altre domande, tra punti di vista diversi e varie sfumature di pensiero.
Vi aspetto dunque su Appunti a margine: ho modo di parlare anche di community, ossia di voi!

61 commenti:

  1. A proposito di lettura, sul web la lettura è sempre meno attenta. Quando ho visto il post, mi sono spaventato. Poi ho letto la lunghezza del POST e non un'altra parole di quattro lettere, ahah.

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    1. Pensa che io volevo mettere in apertura una foto di Rocco Siffredi, per buttarla sul ridere. :-D
      P.s. ho letto il tuo commento ma siccome è molto approfondito preferisco risponderti domani con calma. :-)

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    2. La tua lunghezza è sinonimo della tua creatività e abilità nello scrivere. La mia è essere logorroico, ahhah

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    3. Ahaha, sai quanti click avrei fatto con LA LUNGHEZZA DEL PENE? :)
      Comunque è vero che sul web vale molto il "colpo d'occhio", anche la stilistica di un post è cambiata tanto dal 2006 (anno in cui ho aperto il Moz O'Clock) a oggi...
      Io ritengo che un blogger non può non tenerne conto :)

      Moz-

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  2. Sono andato da Chiara ;)
    Grazie a entrambi per la segnalazione.

    Comunque sia sempre detto. La lunghezza non conta, basta saperlo usare.

    CervelloBacato

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    1. Ho letto.
      Domani ti rispondo con calma. :)

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    2. Risposto :)
      Comunque sì: bisogna saperlo usare... il blog.
      Perché essere blogger è un conto, instagrammer un altro, scrittore un altro ancora^^

      Moz-

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  3. Ciao nipotone, stop...
    Appena posso ti rispondo per via mail stop...
    E ti spiego tutto sto po'...
    Per rispondere al tuo post , certe volte le "lungaggini" se non hanno un contenuto interessante, cioè i soliti copia incolla senza mettere del proprio che servono?
    Magari due righe scritte bene, di cose che provengono dalla vera essenza e pensiero proprio valgono piu di un noiosissimo postRocco
    Pastrocchio ^_*
    Abbraccio nipotone bello.

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    1. Pensiero sacrosanto, sono d'accordo anch'io: nell'articolo si intuisce quanto odi il copia incolla, tant'è che tali post non sono nemmeno considerati nell'analisi, perché non sono scritti. :)
      Però la riflessione qui verteva su un'altra questione: un blogger che si presenta come autore di narrativa che vuole scrivere brani articolati fa bene ad autocensurarsi per seguire la moda della sintesi?:)
      Se hai voglia di esprimere la tua opinione, qui o da me, sei la benvenuta.:)

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    2. Ciao zia! :)
      Vero, i post senza anima (che siano copiati o meno) non servono a molto.
      Ma tanto lo fa lo stile di un blogger.
      Ecco, appunto, per rispondere anche a Chiara: uno scrittore che ha un blog in quella piattaforma è un blogger.
      E deve comportarsi da blogger: la differenza la farà lo stile :)

      Moz-

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  4. gia' un nuovo post per sviare e allontanare i sospetti su cio' che ho detto nell'articolo precedente?
    Ciao MIKI MOZ del 2017 salutami il vero Miki del 2006/07

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    1. Come vedi, ne ho già messo pure un altro!!
      Ciao da tutti i miei cloni :)

      Moz-

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  5. Ho letto e commentato l'intervista sul blog di Chiara. Bellissimo post di confronto e scambio di idee ed opinioni. Complimenti ad entrambi!

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  6. ma cazzo è semplice il ragionamento

    se ho voglia di scrivere tanto, scrivo tanto

    se ho voglia di scrivere poco, scrivo poco

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  7. Le dimensioni contano.
    Se un post è troppo per il tempo che ho al limite torno dopo con calma.
    Le dimensioni non contano.
    Ci sono post chilometrici che puoi leggere una riga si e una riga no (come vedere "un posto al sole"),ci sono post di due righe che ti fanno girare la testa per giorni (come una sberla ben assestata).

    Lo stile narrativo è una scelta, a volte la scelta te la impongono le parole stesse. A volte le devi andare proprio a cercare, le devi convincere che sono proprio loro quelle che vuoi, altre volte arrivano da sole quando meno te lo aspetti.
    E, poche o tante che siano, quelle sono e quelle ti pigli.

    Scrivere per chi ti legge è come barare al solitario.
    Ti mostri indossando abiti scelti da altri? E allora che ti mostri a fare.
    Lo stesso abito sarà per alcuni troppo grande e per altri troppo stretto e per altri ancora del colore sbagliato.
    Come si fa a stare comodo nelle taglie degli altri? Bah

    NB:questo è un commento volutamente prolisso.
    Se sei arrivato fin qui ti sarai accorto che avresti anche potuto leggerlo una riga si e una no.

    Se soffri d'insonnia potresti provare a rileggerlo dal basso verso l'alto.
    Poi fammi sapere eh

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    1. Ahaha mi hai fatto morire!
      Ma hai detto sacrosante verità: su tutte, quello di una riga sì e un'altra no.
      Ed è verissimo, e a quel punto lascia intendere che le "righe no" sono tutte inutili ridondanze...

      P.s. io cerco di essere lettore di me stesso, in primis :)

      Moz-

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    2. Una riga sì e una no?
      Dilettanti: c'è chi legge solo l'inizio e la fine, e poi nel commento scrive: "sì, però, io aggiungerei anche che..." e ripete il mio post dall'inizio alla fine. :-D

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    3. Meglio sarebbe, allora, leggere solo la banda centrale.
      Almeno anche tu, lettore, ci metti del tuo.
      Io aggiungerei, poi...su, non si può sentire.
      Apriti un blog (e non lo so se poi vengo a leggerti. Magari passo, ma solo di martedì).

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    4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    6. Ma sapete che davvero nel web si legge solo l'inizio degli articoli?
      Poi l'attenzione cala, è studiato. Ecco perché servono titolo e intro che -piramidalmente al contrario- dicano già tutto, o quasi^^

      Moz-

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    7. Si lo so ed a priori non la trovo una boiata.
      Mi sono trovata a scrivere articoli per dei convegni e parte integrante dell'articolo è l'abstract.
      Se sto cercando della informazioni è giusto che tu mi dia delle indicazioni. Se sei tu la mia soluzione ok altrimenti ho due dritte per cercarti quando avrò bisogno di te.

      Ma se scrivi per raccontare, il tempo e il modo del racconto non sono un dettaglio.
      O questo viaggio lo vuoi fare o non lo vuoi fare, ed è giusto.
      Così come è giusto che se non ti piace, in qualsiasi momento, lasci la pagina e te ne vai
      Non posso però, io autore, cambiare struttura al mio racconto perché più lettori arrivino alla fine
      Come se la fine fosse il fine.
      Come se di un giallo ad appassionare davvero fosse il nome dell'assassino
      (Quella è Barbara D'Urso)

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    8. Esatto: è così.
      Non dobbiamo snaturarci per arrivare a un pubblico vasto, cosa ci importa?
      Seguire le regole della comunicazione è giusto e doveroso, ma non applicarle freddamente per quei fini!^^

      Moz-

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  8. Io faccio i post enciclopedici con Simpsonspedia.
    Ma mi rendo conto che non tutti i post possono avere quella mole... A volte il poco è l'arma migliore

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    1. Ecco, in quella specifica rubrica ha senso la lunghezza ( o lungaggine? XD).
      Come nelle mie Guide, per dire.
      Bisogna capire anche che tipo di argomento si tratta e come lo si deve trattare...^^

      Moz-

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    2. Esatto. La lunghezza di molti miei post dipende anche dalla specificità dei temi che tratto. :-)

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    3. In fondo è tutto lì: se un tema ha bisogno di più parole, le prende tutte^^

      Moz-

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  9. Ciao Moz,secondo me la lunghezza di un post conta,come è importante il numero delle pagine di un libro.Purtroppo succede spesso che chi ha poco da dire,usi troppo inchiostro,mentre chi scrive di cose interessanti conosce il giusto compromesso tra contenuto e parole scritte.
    Tu sei molto letto,bontà dei testi e del compromesso.
    Ciao fulvio

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    1. Grazie mille :)
      Che dire? E' come una bilancia, ma non per dosare gli ingredienti in modo freddo (io ODIO la scrittura ottimizzata per i click, badando alla ripetizioni di parole chiave nel primo paragrafo, ecc ecc... un mondo che non mi appartiene).
      Diciamo che è come quando scatti una fotografia: se scrivi, dovrebbe venirti naturale badare alla costruzione di qualcosa, mettendoci il tuo stile^^

      Moz-

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    2. Vero. Sia chiaro però che qui non si sta parlando di scrivere troppo: ovvio che l'esagerazione non fa mai piacere a nessuno. La domanda è: dove si trova il giusto compromesso? Nel seguire il proprio impulso e dire tutto il necessario, o imporsi la sintesi perché va di moda così? :-)

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    3. Il compromesso è innanzitutto capire su quale medium stiamo agendo.
      Poi, il fatto che vada di moda la sintesi non significa che dobbiamo essere sintetici, secondo me.
      Io sono sintetico se la cosa da dire è sintetica. Sono prolisso quando un articolo richiede più spazio e approfondimento.
      Dipende da cosa vuoi comunicare con quel dato post: io ho molte rubriche, tutte diverse e con scopi diversi, non posso uniformare il modo di agire.
      L'unica cosa da non tradire, è il proprio stile: ma questo dovrebbe essere (e venire) naturale^^

      Moz-

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  10. anni fa, quando la mia vita era più complicata di una soap opera, scrivevo post talmente lunghi che la metà dei miei lettori, nei commenti, me lo faceva notare (però quasi tutti poi mi leggevano lo stesso) e se un giorno pubblicavo poche righe si preoccupavano subito...
    Adesso, vuoi che non ho più tutte quelle cose interessanti da raccontare, vuoi che non ho tempo, mi sono adeguata e scrivo post più sintetici (anche se a volte ancora qualcuno dice essere troppo lunghi...mah). Penso che se qualcosa ti interessa, la leggi anche se è lunga.

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    1. Sicuramente è così: non per niente leggiamo interi saggi su un solo argomento.
      Ma se si tratta di post (quindi... articoli come fossero articoli di giornale o rivista -perlomeno così la vedo io-) non è meglio scindere, almeno, un post con più argomenti... in più post?
      Si creerebbe anche un dialogo maggiore e più chiaro, no?

      Esempio: se io e Chiara avessimo affrontato questo stesso discorso nella MozIntervista, sarebbe probabilmente morto lì, annegato da tutte le altre risposte date da Chiara.

      Moz-

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    2. Sono d'accordo con te. Nella prima bozza del post citato da Moz, avevo scritto che la mancanza di tempo spesso è una scusa, perché chi desidera fare qualcosa trova il modo senza troppe paturnie mentali. Come quelli che dicono di non aver tempo per leggere romanzi, e poi trascorrono le giornate su Facebook... ;)

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    3. Beh, magari è gente il cui cervello non può reggere oltre la lettura di "stati" altrui sul social XD

      Moz-

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    4. beh si, se mi parli di " articoli come fossero articoli di giornale o rivista" ti do ragione.
      Io ho sempre scritto della mia vita personale, tipo "diario segreto", quindi era difficile dividere gli argomenti :P

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    5. Voi ragazze riempivate anche i diari di scuola con tantissime scritte, ricordo.
      Ma dev'essere una cosa proprio diffusa: Laura Palmer aveva ben due diari XD

      Moz-

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  11. Non lo so, non l'ho ancora capito. Io i post che superano le 1000 parole (se non in casi rarissimi) difficilmente li leggo... D'altra parte post con duecento parole possono apparire superficiali. Seguire la propria natura è il metodo migliore. Forse!

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    1. Eh, del tipo che come fai sbagli!! :)

      Moz-

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    2. Lo penso anch'io.
      E poi è giusto che tutti i gusti dei lettori siano accontentati. :-)

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    3. I lettori, i nostri lettori, vanno ascoltati, specie chi ci mette la faccia per dirci la sua :)

      Moz-

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  12. Vado da Chiara a rispondere... Grazie della segnalazione!

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  13. Ho affrontato anch'io l'argomento.
    Generalmente preferisco non stancare il lettore con post lunghi, ma quando ci vuole ci vuole.
    Ciao ciao.
    sinforosa

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    1. E se ci vuole, sono pronto a scommettere che il lettore NON si stanca^^

      Moz-

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  14. Come in tutte le cose, io preferisco una via di mezzo.
    Non riesco a leggermi i "papiri" senza saltare pezzi qua e là, purtroppo!

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    1. Se è un papiro "pesante", capisco questa cosa... Scrivere, dopotutto, non è facile :)

      Moz-

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    2. A me capita di saltare pezzi quando conosco già l'argomento affrontato...

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  15. Ho scoperto che se mi piace lo stile di chi scrive, la lunghezza neanche la considero. Vado addirittura a rileggermi post anche molto lunghi, se ho trovato quella lettura piacevole.

    Naturalmente, se uno scrive bene, lunghezza non è sinonimo di prolissità.

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    1. Ciao Kuku!
      Verissimo: io ad esempio, se sono interessato a un argomento, spero che il post sia esaustivo e corposo.
      Certo, se fosse scritto su carta andrebbe meglio.
      Ecco perché -da lettore- cerco di pensare i miei articoli lunghi come fossero articoli di magazine^^

      Moz-

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    2. Stesso principio vale per me. :-)

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