[SUNDAY FORUM] l'amico immaginario: ricordi e storie

 


Io, francamente, non l'ho mai avuto.
Ma ho spesso sentito di gente che, durante l'infanzia, ha tenuto accanto a sé un amico speciale: l'amico immaginario.
Ci si parla, ci si gioca, come se esistesse; probabilmente è una proiezione di qualcosa che serve a non sentire molto la solitudine, o a "tastare il terreno" in merito a sbagli e marachelle di cui incolpare altri.
A volte può essere un campanello d'allarme per altro.
Ma, diciamo, nella maggioranza dei casi non c'è di che preoccuparsi.
Un amico come un altro, che dura nell'attimo che si è bambini, in un eccesso di fantasia fusa con la realtà.


Ho anche letto in giro di amici immaginari vividi, con nomi e aspetti precisi, quasi come fossero fantasmi (reali o della mente?).
Storie anche un po' inquietanti di bambini immaginari tramandati da genitori e figli, presenze legate a case o luoghi.
Voi che idea avete? Che esperienza avete vissuto a riguardo? Cosa conoscete sull'argomento?
Avete mai avuto un amico immaginario?
Parliamone nei commenti.

87 commenti:

  1. Mai avuto, anzi ne ho scoperto l'esistenza relativamente tardi, in un qualche film, non conoscendo prima bambini che l'avessero avuto o adulti che me ne parlassero.

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    1. Io ricordo di averne sentito parlare presto, ma non lo avevo e quindi non mi "interessava", nemmeno mi chiedevo perché non lo avessi... Mentre da grandicello ricordo chiaramente che mia cugina piccola lo aveva! :o

      Moz-

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    2. Io non avevo l'amico immaginario, ma mi ero creato in testa un complicato mondo "alternativo" attraverso il quale potevo entrare nei miei cartoni animati preferiti, partecipare al flusso di avventure e intervenire modificando la storia. In pratica mi immaginavo di essere l'amico immaginario dei miei eroi dei cartoni. In queste storie alternative, la cosa strana era proprio la mia partecipazione: una volta immaginata la mia entrata in queste storie, io non ne prendevo parte attiva. Non diventavo il protagonista, non traevo beneficio dagli eventi o dai personaggi, non sposavo principesse o diventavo pilota o principe... semplicemente, assumevo un ruolo di aiutante per i personaggi della storia, mi ritagliavo un posto che non c'era e che modificava l'avventura secondo i miei voleri. Esempio: in questo trip immaginifico, la Rivoluzione Francese del cartone di Lady Oscar e di quello della Stella della Senna non si era mai verificata: io intervenivo a fianco degli eroi e riuscivo a far riconciliare il popolo con la famiglia reale, salvando re e regina. Questo mondo immaginario divenne così pervasivo, articolato e complesso che ricordo distintamente il momento "di passaggio" in cui, tra me e me, decisi di smettere di immaginarmi quelle cose. Fu verso i nove anni, quando ritenni di essere diventato troppo grande per far visita al mondo immaginario e a partecipare ai cartoni... e mi imposi di farla finita. Ricordo soprattutto le sensazioni che accompagnarono questo momento di passaggio: il dispiacere per una decisione che "terminava" l'infanzia si mescolava a un certo timore, che mi spingeva ad affrettarmi nella mia decisione, perché in qualche modo avevo paura di non riuscire più a smettere.

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    3. Molto interessante quello che hai raccontato... Però io avrei sfruttato anche dopo questa tua inclinazione. Non so in che modo (magari scrivendo?) ma lo avrei fatto.
      Insomma, la fantasia non ti mancava di certo ma comprendo anche la paura che provavi.

      Moz-

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  2. Non è che io abbia mai avuto un amico immaginario, ma ricordo che a volte giocavo con un'altra Claudia, una specie di alter ego, insomma. Ma durava pochissimo.

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    1. Sdoppiamento di personalità?? :o
      Molto particolare questa cosa, comunque...! Ma la percepivi diversa da te? O uguale?

      Moz-

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    2. Credo che lei fosse la Claudia che poteva avere e fare tutto ciò che io non potevo avere o fare.
      Quindi una Claudia ideale.
      Nelle fattezze e nel carattere ero precisamente io.
      Ma ho un ricordo vaghissimo. Sono passati quasi trent'anni. 😅

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    3. Interessante questa cosa!

      Moz-

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  3. Mai avuto manco io. Però ricordo che da piccolo credevo che appena io mi addormentavo, un altro me si svegliasse in Australia ("dall'altra parte del mondo, dove è giorno quando qui è notte") per vivere la sua vita e via così all'infinito: appena lui si addormentava mi svegliavo io ecc...

    Comunque da piccoli non è grave, il problema è quando l'amico immaginario ce l'hanno i grandi e si danno regole per non farselo nemico, tipo andare a casa sua ogni domenica alle 10, odiare chi ha un amico immaginario con un altro nome ecc ecc... xD

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    1. Particolarissima queste cosa dell'altro te che si svegliava quando tu dormivi! Sarebbe bello se fosse vero e valesse anche per i pisolini pomeridiani o le insonnie, ossia c'è chi vive una vita speculare con gli stessi ritmi e bioritmi nostri 🤓👍
      Non ho capito l'ultima frase... Intendi che ci sono patologie da adulti che ci fanno vivere un amico immaginario?

      Moz-

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    2. Potrebbero averci fatto un film su questa cosa del nostro "doppio" che vive agli antipodi e col quale alterniamo sonno e veglia.

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    3. @Miki: l'ultima frase era della sana ironia sulle religioni :P

      @Gas75: può darsi... e può essere che mi sia creato quella teoria dopo aver visto proprio un film, perché mio padre da piccolo mi faceva vedere le peggiori cose (mi registrava Terminator, RoboCop, un sacco di horror... in modo che poi li vedevamo ad orari più normali assieme)

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    4. Ahhh XD
      Per la storia del doppio che vive agli antipodi, sarebbe bello se sulla terra fossimo la metà, effettivamente XD

      Moz-

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  4. Quindi, diciamo... Associ l'avere un amico immaginario alla solitudine: sai, ho sempre pensato questo anche io, ma forse non per tutti è così, e alcuni creano un amico immaginario anche per "confrontarsi con distacco" col mondo (ossia, dare eventuali colpe a questo altro bambino)... 😂👍
    Sarà che non avevamo bisogno nemmeno di questo!!
    Poi ci sono casi inquietanti, che ho letto in giro...

    Moz-

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  5. Anche io mai avuto né ho mai conosciuto nessuno che li avesse. Ma mi piace molto il film Bogus - l'amico immaginario se conta XD

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    1. https://www.dailymotion.com/video/x81ku6z
      Irriconoscibile Depardieu rispetto a oggi. Il bambino divenne poi la voce di Sora in Kingdom Hearts.

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    2. Ahhhh! Sì, sì, ricordo! 🤩👍

      Moz-

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  6. La mia non era una semplice amica, ma nientemeno che una Divinità della mitologia greca! No, non quelle di Pollon, quelle "serie". Me la sono portata avanti, volutamente, anche in età adolescenziale e fino ai primi anni di università. A parte la solitudine che sperimento da sempre, mi ha aiutato a sopportare una situazione familiare non facile. Ancora adesso penso a lei con un moto di affetto.

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    1. Incredibile!
      E come mai questa proiezione è sparita? È successo quando non ne hai avuto più bisogno?
      Ma soprattutto... come la percepivi?

      Moz-

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    2. La percepivo come una persona che mi parlava, mi consigliava, mi aiutava a vedere le cose nella giusta prospettiva. A parte quando facevo qualche domanda sui massimi sistemi e lei rispondeva "Lo sai che non te lo posso dire", a rimarcare la giusta distanza che deve esserci tra gli Dei e gli uomini. Da notare che non appariva mai in casa, ma mi aspettava fuori dal cancello quando uscivo da solo: in sostanza le dava fastidio la mia famiglia. E' sparita quando ho ritenuto di essere abbastanza attrezzato per affrontare il mondo, nonostante le inevitabili mancanze e debolezze. Di lei mi rimangono alcune belle immagini (trovate sui libri, ovviamente) e persino una statua/action figure: un giorno, quando potrò, le tirerò fuori, le metterò in bella vista e allora lei tornerà e riprenderemo a discorrere. A quel punto infatti sarò vecchio, sarò solo e del mondo reale mi importerà meno di zero.

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    3. Un complimento a MarcusFabiusVictor che si mette in gioco e scrive qualcosa di leggibile e vergogna a chi si mette a giudicare, tra l'altro senza metterci nemmeno una faccia virtuale. Il tipico gioco meschinoide italiano in cui si prende in giro e affossa ciò che è diverso da noi anche sicuramente più interessante, il tipico gioco di chi parcheggia il pulmann davanti alla porta e prende in giro chi pratica un bel gioco.
      Mille volte meglio gli dei che si concretizzano (come in Malpertuis e come nei libri del compianto Evangelisti). Centomila buuh a certa spocchia anonima inutile.
      Notte
      Giù

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    4. Il tipico gioco meschinoide mondiale ignorante è così in tutto il mondo.

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    5. Grazie Marcus per la spiegazione.
      Effettivamente penso di aver anche compreso la natura di questa proiezione, da una frase che hai scritto (ti aspettava fuori dal cancello).
      Penso sia una figura legata proprio a qualcosa (un disagio, o la situazione che hai detto nel primo messaggio) che riguardava la tua famiglia...!

      Moz-

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  7. E' peggio se parlavi da solo? Comunque immaginari non proprio.

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    1. Oddio, siamo lì... anche parlare da solo è proiettare qualcun altro attorno a noi^^

      Moz-

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  8. Mai avuto, personificavo e facevo vivere i pupazzi, le bambole e i giocattoli vari come tutti i bambini con cui vivevo belle storie e avventure sapendo che non erano vivi, purtroppo. :(

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    1. Hanno realizzato Toy Story per questo!! Perché penso che tutti abbiamo fatto "vivere" i giocattoli^^

      Moz-

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  9. Credo che in genere sia prerogativa dei figli unici.
    Credo di averlo già raccontato, forse qui da te.
    Una mattina mio nipote, quando era piccolo, portò dall'asilo un disegno inerente la sua famiglia ed in quel quadretto c'era un altro bambino che lui identificava come suo fratello di nome Mario, ovviamente immaginario essendo lui figlio unico.
    Ancora oggi scherziamo con lui di quel periodo, immaginandolo con le fattezze di Ugo come il fantomatico fratello di Bart Simpson.

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    1. Il fratello maligno che in realtà è buono, quindi tuo nipote è malvagio. :D

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    2. E lui che spiegazione dava a Mario?
      E oggi che spiegazione dà alla cosa? 🤔😲

      Moz-

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    3. Più che altro in casa la prendevamo a ridere questa cosa, anche perché mia sorella fu tranquillizzata anche dalla pediatra che asseriva fosse una fase normale, forse perché il bambino nel quotidiano si sentiva solo.
      Quindi scherzavamo spesso su dove fosse Mario o che stesse facendo e robe così, ma ad un certo punto smise di nominarlo.
      Io tuttora per scherzare a volte lo chiamo Mario.
      Comunque adesso non è che si ricordi molto, sono passati più di vent'anni, la cosa è rimasta nella memoria solo perché ci scherziamo sopra.
      Comunque ricordo storie raccontate in cui altri bambini pretendevano si mettesse a tavola un piatto in più anche per amici immaginari, quindi è una cosa tutto sommato che accade sovente.

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    4. Sì, ieri sera ero a cena con alcuni miei amici e abbiamo parlato di tale questione, e tre di loro mi hanno raccontato dei loro amici immaginari: in un caso addirittura si trattava di proiezione narcisistica.
      Insomma, probabilmente il concetto di base è uno, ma le motivazioni variano a seconda del bambino (e di eventuali grandi/piccoli disturbi, in alcuni rari casi), ma direi che in sostanza è normale avere un amico immaginario...^^

      Moz-

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  10. Moz tu che hai 38 anni ce li hai ancora i pupazzi e pupazzetti i classici orsetti, cani, gatti e conigli e altri dei cartoni/anime nella tua camera da letto specialmente nel letto e nel resto della casa, in auto (ce l'hai?), a lavoro? E i portachiavi con i pupazzetti, cuscini e altri accessori?

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    1. Non so cosa c'entri col post comunque no, mai avuti manco in passato, sono molto poco "gadgettoso" in tal senso. Le poche cose che ho sono i Masters Origins e 4 statuette da edicola di Street Fighter, roba comprata di recente...^^

      Moz-

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    2. È correlato all'infanzia, ragionamento logico. Che stranooo mi immaginavo che li avevi specie quelli della Disney, Masters etc. Avevi detto che avevi un cuscino della Disney in auto poi distrutto. Mi stupisci ci fai credere che sei molto gadgettoso.

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    3. Il cuscino di Pluto lo avevo da bambino... in cameretta ho i Masters che acquisto oggi per collezione, due peluche di He-Man e BattleCat e le statuine di Street Fighter (ne presi solo 4).
      No, non sono mai stato molto gadgettoso, giocattoloso invece sì :)
      Non colleziono statuine, action figures (tranne appunto gli Origins Masters), oggetti tratti da serie/film/fumetti (per esempio l'anello del Signore degli Anelli o cose simili).
      Ho invece, per dirti, diversi libri su Stranger Things, Twin Peaks, Masters... preferisco questo genere di cose.
      Ovvio che se poi dovessero darmi un -chessò- Funko Pop dell'Agente Cooper, lo metto in bella mostra^^

      Moz-

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    4. I tuoi giochi da bambino che fine hanno fatto? Li hai buttati o li tieni a casa dei tuoi o da te nelle scatole in soffitta e nel ripostiglio?

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    5. Quelli che non sono andati distrutti li ho ancora; i Lego ad esempio sono tutti dentro delle scatole; i Masters sopravvissuti dentro una busta e così via. I giochi di società sono ancora quasi tutti sugli scaffali (altri finiti nel garage...).

      Moz-

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  11. Su questo tema tra narrativa e creepypasta ci si è sbizzarriti.
    Il creepypasta più comune è quello per cui l'amico immaginario si rivela poi essere un fantasma (a volte di un parente).
    Uno dei personaggi di Doom Patrol è una bambina scimmiesca che ha il potere di rendere reali i propri amici immaginari.
    Comunque so che la cosa è sana e funzionale finché sei consapevole che si tratta di un gioco. Nel momento in cui inizi ad avere difficoltà nel discriminare tra ciò che è reale e ciò che è immaginario, si entra nel patologico. Per esempio la sindrome delirante degli accompagnatori è la credenza delirante che oggetti inanimati come i pupazzi siano esseri viventi.

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    1. Interessante!
      Non conoscevo quella sindrome, che penso sia -ludicamente, almeno- alla base di concetti come Toy Story.
      Effettivamente è tutto lì: capire che alcune cose non sono reali, ma un gioco con noi stessi, nella nostra mente.
      Mi chiedo se anche apparizioni religiose possano rientrare in questi ambiti...

      Moz-

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    2. In un certo senso... Potrebbero rientrare nell'ambito delle misidentificazioni, da cui poi nascono quei deliri noti come delusioni. Sono manifestazioni varie di alienazione, ovvero quando si ha la credenza che la realtà sia qualcosa di diverso da ciò che viene percepito.

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    3. Beh, a giudicare da quello che leggo in giro su FB (complotti assurdi e cose varie) mi sa che in tanti ne soffrono XD

      Moz-

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    4. In realtà esistono quattro modalità di alienazione, a seconda del modo in cui il soggetto si rapporta alla realtà "alternativa", dando vita a un mondo distaccato, predominante, coesistente o intersecante la realtà comune.
      Sui social i vari complottisti rientrano in ciascuna di queste. Chiaramente i più deliranti e patologici sono i distaccati, che ritengono di vivere in un mondo totalmente alieno. Alcuni di quelli che ci hanno deliziato nei mesi scorsi sulla blogosfera direi che sono i predominanti.

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    5. Perché ti sei perso certi soggetti su Facebook: convinti che sarebbero stati internati, esiliati... Alcuni sono anche andati via dal Paese... magari in Russia XD

      Moz-

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    6. Tranquillo, quelli me li sono "gustati" su Youtube. Ora sono passati alla questione Ucraina. Il 2020 ha portato alla luce tanto disagio e tanto ritardo mentale. Alcuni ci sono impazziti sulla questione pandemia e vaccini, ma sono convinti che altri erano già messi così, solo lo nascondevano.

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    7. Sono consapevole anche io del fatto che in tanti sono cambiati drasticamente dopo il 2020... e pure la guerra ha dato una bella botta.

      Moz-

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  12. Avevo parecchie fantasie che sfociavano quasi nel "reale". Tipo personaggi di serie tv, videogiochi... ma amici immaginari no

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    1. Nemmeno io gli amici immaginari, nonostante come te ho sempre spinto tanto la fantasia e l'immaginazione!

      Moz-

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  13. Certo che il tema del doppio immaginario è talmente diffuso, fecondo e di successo in arte e letteratura che delle due l'una:
    o i tanti artisti e spettatori si raccontano reciprocamente solo fregnacce
    o in questo blog la maggioranza fa finta di essere altro.
    Sempre Giù
    Ciao

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    1. Ahaha io vorrei aver avuto un amico immaginario, perché sono iper-razionale e oggi mi sarebbe piaciuto analizzare il fenomeno su me stesso!

      Moz-

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  14. Mai avuto, e neanche mio figlio che è unico. Però aveva un libro con questo titolo che mi era piaciuto molto, non ricordo l'autore ma ha la copertina verde...

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    1. Beh, allora sai... potrebbe anche darsi che il libro ha sostituito l'eventuale amico immaginario, glielo ha spiegato e la proiezione non si è verificata!! :o

      Moz-

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  15. Una sberla che evidentemente è servita a riportare la maestra alla realtà.
    Non è giusto sminuire un bambino, piuttosto se ci si accorge che c'è un problema bisogna affrontarlo, non tagliare i ponti a prescindere. Hai fatto bene.
    Ognuno trova la sua strada, e la ruota gira, sempre :)

    Moz-

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  16. Io fingevo di giocare con qualcuno o avevo i miei pupazzetti come amici ma non c'era un amico fisso immaginario. Non so se sia la stessa cosa.. ^^

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    1. Penso rientri nella macro-questione, sì.
      Quella cosa che citi la fa Gaia nel film animato DuckTales, sai?

      Moz-

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    2. Ahahahah! Allora sono nel club anche io! xD

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  17. Mai avuto un amico immaginario e anche lui lo può confermare XD

    A parte gli scherzi, sta cosa mi ha sempre affascinato ma non ricordo di aver mai conosciuto qualche amico/a da ragazzino da piccolo con, come posso definirla, "Voglia di non esser soli"?

    Eppure anche da piccolo ho giocato, e anche parecchio, da solo, ma forse quel lato di fantasia che ti porta ad immaginare scene (magari riprese da qualcosa vista in TV o letta, o boh) fantasiose con i giocattoli che avevo a portata di mano (tipo far "combattere" Hulk Hogan vs Skeletor! :D ), altri la tramutavano in una seconda persona che l'aiutava a giocare e sfruttare la loro fantasia in quel modo.

    Immagino eh! (se qualcuno poi viene giustamente a correggermi se sbaglio), non mi son mai interessato su questa cosa (pur incuriosendomi un minimo), e tutt'ora rimane là l'interesse, come quando magari la vedi in un qualche film/serie/cartone (tipo i Simpson di qualche giorno fa, dove Lisa parlava con un "dottore" immaginario) e finita quella scena si passa a quella successiva.

    Caio

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    1. Esatto, anche io figlio e nipote unico fino ai sei anni e mezzo e (mi dicono) soffrivo la solitudine in tal senso, ma la mia fantasia mi portava su altro (inventavo storie, diciamo).
      Più che altro sono interessanto anche al lato "oscuro" di questa storia, ossia quando tutto diventa un'ossessione ...

      Moz-

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    2. io figlio unico fino a 5 anni, ma i momenti in cui si stava veramente da solo erano concentrati in determinati momenti della giornata (o del tempo ad esempio, in inverno quando pioveva).

      Il bello del periodo da ragazzino è che a volte, se non c'era niente da fare (o appunto nei momenti di solitudine come dici), potevi solo rivolgerti ai giochi e alla propria fantasia.

      Ricordo ancora, ad esempio, da piccolissimo, quando giocavo con una macchinetta che di colore mi ricordava la "Generale Lee" di Hazzard, e ci giocavo immaginando le acrobazie viste nel telefilm.

      Caio

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    3. Ma infatti sai cosa penso? La noia e la solitudine ci hanno aiutato molto a espandere fantasia e cervello. Oggi la noia non esiste più, perché basta un cellulare e passi il tempo...
      🙃🤔

      Moz-

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    4. So che era implicito, ma Internet è un qualcosa che è benevolo e malevolo alla pari.
      Io son sempre dell'idea che i ragazzini dovrebbero usare la rete, il meno possibile. Ed appunto l'evoluzione tecnologica che ha portato ad arrivare gli smartphone tuttofare, e quindi con la possibilità di usare internet e tutto quello che ne segue quando si vuole, non so se porterà benefici a questi ragazzini/ine in futuro, magari è il solito pensiero "catastrofista" che facevano i nostri genitori quando eravamo piccoli, loro con i nonni, e così via regredendo nel tempo. Magari molti di questi ci daranno poco peso e l'useranno il meno possibile finito l'effetto "novità".

      Fosse per me , glieli permetterei di utilizzare solo da un certo punto in poi (ovvero poco fino a quando non iniziano le medie), ma non siamo tutti uguali...

      Da almeno sto punto di vista son contento di aver vissuto un periodo dove l'evoluzione tecnologica c'è stata pian piano , così da passare giornate a giocare con gli amici "in piazzetta" (o qualunque posto vi venga in mente) all'altra dove andavo in sala-giochi, e così via. Ma non sto scrivendo niente di nuovo, a te, come gran parte dei visitatori di questo blog.

      Caio

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    5. Vero, noi tutti siamo parte della generazione che ha visto sì taaaanta tecnologia, ma graduale (seppur velocissima).
      Ricordi che fino a 10 anni fa si "sfotteva" la gente sempre al cellulare, anche quando camminava? Oggi non più, è normale e anche fondamentale.
      Comunque, i ragazzini escono e giocano ancora per strada, niente è perduto del tutto in tal senso 👍💪
      Il cellulare è un nuovo oggetto delle meraviglie per i bambini, ancora peggio di computer e console del passato...!
      Fieri di essere tra coloro che hanno fatto ricerche su enciclopedie e libri 😍💥

      Moz-

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    6. Pure io quella era la vera scoperta e il vero studio leggevamo meno stronzate e meno menate, il primo computer l'ho avuto a 11 anni fisso già vecchio scarto di un amico dei cugini ventenni pronto per il macero in condivisione con i miei fratelli mica personale talmente messo male che si bloccava sempre e dovevo spegnerlo e riavviarlo ogni volta mi rovinava i livelli dei giochi ma siccome era in camera di mio fratello lo potevo usare pochissimo e solo per quei tre videogiochi sempliciotti da bambini piccoli con i cd rom non per internet perché non mi interessava e perché avevo troppa paura di beccare brutta roba sbucata a caso e di prenderle molto dolorose da mia madre di suo molto manesca mi menava sempre per niente se mi beccava a vedere cose non idonee anche se non sconce chissà che mi avrebbe fatto non voglio pensarci.
      E questo ventanni fa.
      Il primo cellulare un modello vecchio da nonno senza internet e senza fotovideocamera l'ho avuto solo a 16 anni per chiamare e mandare sms per il fatto scuola e casa per mia scelta altrimenti non l'avrei comprato non mi è mai interessata la tecnologia.
      Caio giustissimo si deve usare solo a partire dall'adolescenza e molto moderatamente per la scuola media perché più impegnativa e per conoscere meglio il mondo ma solo con un motore di ricerca per ragazzini pulito e selettivo per autotutela che ha un parental control di base di programmazione l'ho chiamerei KidsWorld/Allcool/A.d.o.(adolescenti).

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    7. Allcool lascerei perdere, si presta troppo a fraintendimenti XD
      Vero, l'accesso al web e alle visioni deve essere regolamentato. Oggi tutti stanno su Instagram e seguono modelli niente male, tipo gente che sniffa in diretta o peggio...

      Moz-

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    8. Il problema di oggi come allora, è che ad alcuni giocatori di imparare l'educazione ai figli non interessa, il notorio "dargli uno smartphone per farlo stare buono" è l'equivalente di quando ti mettevi tutto il giorno davanti alla TV. Ma ovviamente con una grossa differenza, per noi, era già tanto se "scappava" un seno in TV, con il Web è inutile dire cosa si può trovare facilmente.
      E certi genitori stare appresso ai figli non interessa, se poi però succede qualcosa incolpano X o Y ma non si assumono la colpa.
      Ovviamente non è fare di tutta l'erba un fascio, non sono tutti così, come tutti i ragazzini/e non sono così, ma ovviamente se invece di imparare a capire cosa fare e non fare, ti metti su qualche SN, e come dice MOZ, ti becchi uno che sniffa in diretta, cresci già con un pensiero non proprio "sano" (il problema comunque è "l'abituarsi", se ti abitui a certe cose, e quelle anche peggiori viste in rete, non è mai salutare).

      Ma qua va tutto a rotoli, a partire dalla classe politica che pensa in primis ai propri interessi.

      Caio

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    9. Purtroppo, in tal senso, non ho idea di quali potrebbero essere le soluzioni... se non censura preventiva o meno, controllo... Insomma, non saprei.

      Moz-

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    10. * ovviamente GENITORI non giocatori, vabbè...

      Le soluzioni sarebbero quelle che esistono da anni, se un prodotto non è adatto a minori, lo blocchi in un qualche modo, esistono già molte app destinate ai più piccoli, che bloccano certi contenuti che non dovrebbero vedere, il problema è farlo sapere a tutti e spiegarglielo, ma appunto molti se ne fregano.

      Esempio stupido, io il cosidetto "blocco canali" ed il "parental control" so come funzionano da decenni, ma da quant'è che in TV il discorso "parental control", ad esempio, viene reclamizzato?
      non da molto in generale.

      Come paese su tante cose arriviamo sempre, e perennemente in ritardo, o vengono attuale male certe prevenzioni.

      Caio

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    11. Funziona davvero? Secondo me sono in pochi a mettere i blocchi... e poi internet è libero. Quel che non vedono per finta in un telefilm, se lo vedono dal vivo in qualche diretta di qualche rapper sfigato.
      Ecco, parliamo della musica... i testi trap di oggi solo sesso soldi e negatività imperante.

      Moz-

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    12. I rap/trap nazionali scorreggiano cacate le vere volgarità e violenza le urlano sempre quelli statunitensi dovreste leggere i loro testi anche se tradotti male capiamo il significato perversissimi e da malati mentali quali sono cantano la merda che sono loro.
      Nonostante il terribile degrado che viviamo non siamo ai loro livelli, gente che molto di peggio nel mondo che non vi immaginate.

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    13. A me fanno ridere più gli italiani che si immaginano nigga da periferie violente, una vita di disagi e via dicendo... XD

      Moz-

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    14. Fanno ridere i polli che gran giullari il disagio più grande e la violenza più brutta che vivono è atteggiarsi a gran cazzoni sopravissuti a sto cazzo :,-)

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    15. Il fatto è, che se leggi e senti continuamente che "questo programma può nuocere i minori" e bla bla bla, anche senza blocchi sai che quel programma/serie/film un ragazzino è meglio che non lo veda, in rete non c'è una cosa simile, e si vede.

      Sul "Trap" non mi pronuncio (segue sequela di bip), dico solo che ho smesso di sentire musica Rap* dagli inizi del 2000, tanto è vero che le poche cose che ascolto son di quel periodo a ritroso, e di italiani giusto i pochi che ascoltavo sempre allora e giusto qualcosa uscito fine anni 90.

      * anche solo accostare la old school con certa roba attuale mette i brividi

      Caio

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    16. Sì, sottoscrivo. Internet non ha (e non può avere, a meno di supporti precisi) delle regolamentazioni simili. I ragazzi lo usano fuori dal controllo genitoriale.
      Quanto al rap, anche io ascolto principalmente quello "a scendere", mentre la trap non mi entusiasma.

      Moz-

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  18. Amico immaginario no, però tendevo a creare una personalità e una "vicenda" dietro i pupazzi coi quali giocavo (non necessariamente i Big Jim, anche soldatini di plastica trovati nella bustina dentro il sacchetto di patatine). E questa cosa mi è rimasta, nel senso che ho talmente una necessità fisiologica di inventare storie e persone che la sfogo scrivendo racconti e fumetti. Può darsi che in realtà io soffra di una forma di schizofrenia lieve mai diagnosticata, chissà :-D

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    1. Beh allora ne soffrono in tanti, tutti coloro che inventano storie!
      Ti immagini ognuno di noi ha delle patologie che determinano poi le passioni o i mestieri che si preferiscono?? 🤓💪

      Moz-

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    2. Chissà, messo in questi termini non sarebbe male :-D

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    3. Significherebbe che siamo tutti matti^^

      Moz-

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  19. Il mio si chiamava Luca, era un bel ragazzo con la carnagione bianca e i capelli neri. Indossava una t-shirt gialla. Lo avevo visto in qualche programma per bambini, mi ero invaghita credo, non saprei.

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    1. Ecco, tu avevi qualcuno che comunque era una proiezione di una cosa vista realmente altrove! 👍📺

      Moz-

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  20. L'amico immaginario è una cosa piuttosto triste che sa di solitudine, per fortuna da bambino non ce l'ho mai avuto.
    Però da più grandicello mi innamorai perdutamente della sorella dell'amico immaginario
    😒😒😀

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