[RIVISTE] Nippon Shock Magazine n. 7, inizia il nuovo corso!

 

Con la copertina più bella ed evocativa tra tutte quelle finora proposte, giunge in edicola e libreria il settimo numero di Nippon Shock Magazine, nella sua nuova formula che trova compimento proprio con questa uscita.
Spillato, 80 pagine a colori di soli redazionali; un numero che come proposta si presenta ricco e massiccio.
Un numero in cui io sono del tutto assente, per la prima volta (ma tornerò il mese prossimo): posso così parlarne ancora più a cuor leggero.

Uno special iniziale, di oltre venti pagine, è dedicato alla memoria del recentemente scomparso Leiji Matsumoto.
Il maestro viene giustamente ricordato e celebrato dalla casa editrice, che è tra i portavoce italiani della sua figura e della sua opera (ci sarà anche un panel dedicato, al prossimo Romics di aprile).
Testi di Davide Vivaldi (associazione culturale Leiji Matsumoto), Adriano Forgione; intervista di Takayuki Karahashi.
Citazioni tratte anche dal libro "Matsumoto - Manga of Zero Dimension" pubblicato in italiano, in esclusiva, dalla Nippon Shock Edizioni.






Oji San omaggia Matsumoto con il ramen di Galaxy Express 999, mentre Cristina D'Auria e Andrea Dentuto ci portano alla riscoperta della prima, mitica serie di Lupin III.
Una retrospettiva sull'anime storico del ladro gentiluomo, tra dietro le quinte e tante curiosità particolari.






Emanuele @emakotov Massetti ci riporta tra gli episodi di Guerre fra galassie, serie live-action giunta anche in Italia sulla scia di Star Wars.
Germano Massenzio firma invece la parte sulla sigla italiana, brano dei Superobots.





Andrea Dentuto prosegue con la sua rubrica "La mia vita in Giappone", stavolta parlandoci di usanze e festività particolari.
A corredo, i suoi disegni sempre simpatici ed evocativi.






Debutta su questo settimo numero anche TokyoTiger, al secolo Franca Zoli: lo fa con un esauriente (e ottimamente scritto/realizzato) articolo sui cel, ossia i rodovetri usati nell'animazione.
Suddividendo il tutto in brevi capitoli, troviamo significati, spiegazioni e curiosità riguardo questo mondo artistico e... tecnico!






Chiara Zoli e Fabio Cassella chiudono il loro esaustivo speciale sul primo manga di Creamy Mami, iniziato nel numero precedente.
Stavolta ci si concentra sulle edizioni italiane del fumetto, da quello ricolorato pubblicato sul Corriere dei Piccoli, alle versioni più fedeli giunte man mano negli anni.
Come sempre, tante le curiosità.






Jacopo Mistè, che tra qualche giorno presenterà il primo tomo del suo libro su Gundam, scrive qui proprio del celebre robot: una panoramica sugli "universi alternativi" della saga, spiegando se siano davvero tali o meno.






Bellissima anche l'intervista a Eiko Kadono, autrice del romanzo che ha ispirato il miyazakiano Kiki, consegne a domicilio del 1989.
Firma Mario A. Rumor, per una piacevole chiacchierata immersa nei colori tipici dello Studio Ghibli.






Un settimo numero dunque ricco e corposo: la carta torna alla grammatura giusta, e gli articoli sono veramente approfonditi, presentando molto testo e belle immagini.
Finalmente non si ha più la sensazione di "spazio tolto ai contenuti" con le illustrazioni d'apertura (come sempre ottima la grafica di Marco Guerra), che anzi impreziosiscono ancora più gli scritti.
Nippon Shock Magazine è stato capace di rilanciarsi, e alla grande, trovando una sua precisa strada, quella delle riviste professionali, speciali, per amatori.
Ora deve percorrerla fino in fondo, puntando forse su un certo tipo di contenuti.


23 commenti:

  1. Beh, Miracle Girls è un'opera del passato, no?
    Comunque, NSM ci ha provato a essere iper-attuale, e non ha funzionato: vuol dire che le cose moderne non hanno pubblico, non interessano alla gente che vuole approfondimenti.
    Ma siamo sempre lì: per me è una bolla modaiola, quella attuale; il passato è infinitamente più glorioso sotto ogni aspetto, e c'è ancora tanto da capire... Era difficile infatti riempire la rivista con cose del presente, di cui si poteva dire molto poco (lo stesso Blue Box, che ho letto: carino e piacevolissimo, ma alla fine cosa ha in più che non sia stato già trattato da Adachi, da Orange Road e da Katsura? Nulla, secondo me... e anche parlandone, il paragone col passato sarebbe l'unica chiave possibile di una retrospettiva).
    In Giappone manca una vera e propria rivoluzione generazionale, mancano opere commerciali toste (sta per tornare BayBlade, non riescono a creare nuovi brand iper-commerciali) o movimenti come Utena e Evangelion, di cui all'uscita stessa si scrivevano già pagine e pagine...
    Questo è. È tutto molto liquido, manca un movimento generazionale e non solo in questo ambito, purtroppo... 😅💪

    Moz-

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  2. Dell'intrattenimento giapponese e occidentale è doveroso e necessario essere nostalgici dalla metà dei 2000 non c'è più nulla di bello né almeno interessante tu e altri citate Demon Slayer, Blue Box e simili che sono copie e rimescolamenti dei titoli storici non sono originali unici a sé e potentissimi.
    Serve parlarne perché si deve mostrare l'attualità ma si può solo discutere maggiormente di quelli del passato oggi le novità diverse e di successo non hanno l'enorme magia e potere di quelli classici sono così banali non sono belli e non piacciono se non in Giappone che li produce e in Occidente solo a pochi ragazzi.
    Il passato rimane sempre la forza trainante.

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  3. Sono molto meno drastico, perché opere valide ci sono ancora oggi.
    Ma manca qualcosa di davvero potente, che dia una svolta vera all'intrattenimento made in Japan.
    Qualcosa in grado di sovvertire di nuovo le regole... mancano maestranze vere, artisti geniali... che poi ci sono anche sicuramente, ma è come se non producessero qualcosa che... wow.
    Le cose uscite di recente, tranne alcuni titoli, sono comunque figli di una società usa e getta.
    Dopotutto stiamo sempre a parlare, ancora, di Kenshi, DragonBall, Berserk, Naruto, One Piece, Evangelion, Go Nagai e via dicendo: un motivo c'è.
    A nessun giapponese imbottigliato nel traffico, viene in mente oggi l'idea geniale di un robottone enorme?

    Moz-

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  4. Lo sappiamo benissimo che aria tira ma certi non lo vedono.
    I robottoni oggi non piacciono al pubblico odierno attirano personaggi umani, fantastici e umani ibridi.

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  5. Era per dire: i robottini nacquero con quell'idea anni e anni fa, rivoluzionando tutto e creando un nuovo filone.
    Oggi che filoni nuovi sono nati?
    Ma non è solo nell'intrattenimento giapponese, parlo un po' ovunque... Manca qualcosa, una spinta, anche underground.
    In ogni caso, NSM 7 ha imboccato la strada giusta secondo me, se parlasse pure di qualcosa di moderno sarebbe top 💪🤓

    Moz-

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  6. Ma non è mica una guerra, sono punti di vista, dialogo, discussione! 😅
    Ripeto: NSM nell'accezione che citi non ha funzionato. Non è stata apprezzata, quindi questa gente che spende tanto sui manga odierni, e vede tanti anime attuali, dov'era?
    Perché io nel 1998 non vedevo l'ora di acquistare riviste specializzate che parlassero di Evangelion (fenomeno dell'epoca, peraltro fenomeno modernissimo per l'epoca) e oggi nessun ha voluto leggere le cose proposte?
    Qualche differenza c'è.
    Su Blue Box hai ragione: ma infatti è quello l'unico modo per parlarne! Il ritorno di un certo tipo di storia, la love story con un po' di sport e personaggi quotidiani, come non se ne vedevano da tempo... Ecco, da tempo! Perché poi si va sempre lì...
    Il mondo cambia ma sinceramente io continuo a vedere che i manga più letti e apprezzati sono sempre One Piece, Naruto, Conan... Con qualcosa di attuale, assolutamente, infatti non l'ho mica escluso.
    Perché ti vado o le braccia? Il passato non è stato ancora esplorato tutto: manga del passato, fondamentali, li abbiamo visti di recente o NON ancora, da noi... C'è tanto da capire del passato, e l'altra rivista lo dimostra ogni mese con cosa veramente poco note.
    Il presente veniva affrontato ma evidentemente per gli avventori è meglio leggerselo sul web, territorio più consono... con tutti i pro (gratuito) e i contro (mancanza di firme accademiche).
    🤓💪

    Moz-

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  7. P.s. ho mancato due cose importanti, scusa! 😅
    Creamy compie 40 anni e le iniziative sono tante anche in Giappone!
    Su Miracle Girls, Crunchyroll ecc... tu hai ragione mi ti sfugge una cosa importante: né NSM né AnimeCult sono riviste di notizie, news, argomenti di 'adesso' (che siano vecchi o nuovi) e questo perché semplicemente l'idea iniziale fu proprio di non poter competere col web. Parlare di Terry e Maggie in occasione dell'anime su Italia 1 o del manga, oggi, rischia di fare passare tutto come superato e vecchio, perché coi tempi editoriali le cose si allungano e il web è invece immediato...

    Moz-

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  8. Ma il nuovo deve esserci! Altroché! Anche io leggo Tokyo Revengers e qualcos'altro... nulla da ridire, anzi.
    Però ecco, ancora manca qualcosa. Mancano i movimenti, la generazionalità. Opere che sembrano fatte per macinare successi nell'immediato e poi... boh.
    E si torna sempre al passato, dopo un giro.
    Io attendo i nuovi Evangelion, Utena, Sailor Moon... li attendo ancora, così come attendo il nuovo Twin Peaks. Cose che facciano dire: ok, questo è un SIMBOLO, da qui si riparte.

    Moz-

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  9. No, semplicemente hai avuto una percezione sbagliata delle riviste in sé, perché gli intenti dichiarati (da subito) erano altri... tutto qui.
    Certo che Crunchyroll merita attenzione, ma all'acquirente interesserebbe? È questo che devi chiederti per davvero...
    Io spero di sì, spero possa interessare e spero che qualcuno ne parli, ma il mercato lo fanno i lettori, e così come non hanno supportato una certa linea editoriale (che auspichi) vedo difficile che supportino articoli del genere...
    Certo che l'autrice di Miracle Girls merita attenzione, e sicuramente l'avrà, ma queste riviste (salvo rarissimi casi) non puntano all'attualità del momento. Non è che siccome è uscito Conan in TV allora si fa lo speciale su quello... non è più come un tempo, oggi per questa "immediatezza" c'è il web.
    Di Conan (sempre come esempio) se ne parlerà, ma a livello saggistico, diciamo.
    In ogni caso, le ultime pagine di AC sono tutte dedicate alle recensioni di anime e manga ultramoderni, e anche crunchyrollosi^^

    Moz-

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  10. Ovvio che la mia sia un'opinione, ma quando parlo di passato glorioso, intendo grandi nomi (anime, manga, regia, character design, sceneggiatori...) che boh, oggi latitano.
    Davvero abbiamo un nuovo Miyazaki? Un nuovo Tomino? Yas? Anno? Ikuhara? Otomo?
    Per dire, eh... secondo me no, altrimenti lo sapremmo... questo intendevo.
    Non c'è UN titolo nuovo che mi faccia dire: non vedo l'ora di leggerlo/vederlo, fatte salve delle opere particolari (Look back su tutte).
    Manca proprio quel parlarne, volerle scoprire... ecco forse è questo, amplio il discorso: quando vedevi Sailor Moon, Utena, Eva... quando leggevi Berserk... volevi approfondire, scoprire da dove venivano certe trovate; filosofia, storia, cultura... c'era da sviscerare molto anche a livello esoterico, particolare...

    Moz-

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  11. Sicuramente, ma vedi: proprio dalla crisi dell'epoca nascevano opere come Ken, Violence Jack, oppure X 1999 delle CLAMP.
    Prima erano in grado di capire i tempi, i fenomeni e le ondate, e farle diventare opera metaforica...
    Perché oggi quasi non ci si riesce più?

    Moz-

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  12. Fino a che non le leggi non potrai saperlo... Inoltre, quella che tu consideri "mentalità" potrebbe essere semplice linea editoriale, magari dettata da esigenze di mercato.
    Ripeto, NSM nei numeri 1-2-3-4-5 era così come vorresti tu le riviste, eppure non è andata.
    AC è andata invece immediatamente, trovando una sua linea precisa, praticamente saggistica, che dal passato arriva al presente.
    In ogni caso, ripeto: dovresti almeno sfogliarle, perché secondo me ne hai una percezione sbagliata ... prova e fammi sapere ;)

    Moz-

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  13. Beh, Anime Cult funziona, quindi la sua scelta ha ripagato... che poi, ripeto, è sicuramente nostalgica ma per raccontare una storia complessiva... Quindi non è che il pubblico italiano non vuol più leggere magazine, sono i lettori di nuovi manga / fruitori di nuovi anime che non hanno alcun interesse ad approfondire le opere che leggono/vedono...

    Moz-

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  14. Su questo io sono d'accordissimo, sempre pensato che la cosa migliore era NSM dei primi numeri + AC.

    Moz-

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  15. Lo so ma infatti sai che io partirei proprio con retrospettive su questo? Che analizzino il perché all'epoca c'era la gen. Evangelion e prima la gen. Akira e oggi boh!! 💪

    Moz-

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  16. Allora forse sono matto io che mi sto perdendo le nuove opere seminali, il nuovo Eva, il nuovo Utena... Davvero, cioè io VOGLIO che ci siano, voglio riprovare quelle sensazioni. Cercherò meglio, ma per ora queste cose le ho trovate in fumetti non giapponesi...

    Moz-

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  17. Ecco, io per esempio come estetica amo certi periodi, come storie/regia altri...
    Ultimamente, sono sincero, della produzione giapponese mi ha colpito poco o niente.
    Con Eva e Utena intendevo più la tipologia di impatto che la tipologia di storie.
    Mi manca qualcosa che abbia della genialità, dell'arte vera dietro... Speriamo che Ikuhara e Anno, o altri giovani, possano fare presto nuove cose ♥️

    Moz-

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  18. Chi l'avrebbe mai detto? Nel 2023 qualcuno che parla di Matsumoto e di Gundam nella medesima pubblicazione!💪😍

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    1. YEAH, ma infatti sono due miti che durano fino a oggi... e oltre!^^

      Moz-

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  19. La rivista mi sembra molto interessante, però mi sembra che praticamente stiano seguendo la scia di Anime Cult che credo debba aver avuto decisamente più successo di Nippon Shock "prima versione".
    Questo nuovo corso a me interessa, però due rivisti simili mi sarebbe un po' troppo. Non so.

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    1. Effettivamente se prima si completavano, oggi potrebbe sembrare che si sovrappongono. Sembrare, eh, perché l'approccio è comunque diverso.
      A Nippon Shock serve lo scatto finale per seguire la sua strada, tra vintage e modernità 💪🤩

      Moz-

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    2. L'approccio è diverso ma le tematiche sono quelle. Nippon Shock tratta argomenti che mi interessano, ma che probabilmente saranno trattati anche da Anime Cult, se non nell'immediato, nel prossimo futuro. Capitan Harlock per esempio, è abbastanza scontato che prima o poi ne parleranno e sì, ne parleranno in maniera diversa, dicendo qualcosa di diverso, ma l'argomento sarà quello.
      Non dico che Nippon Shock non sia interessante, ma tra le due mi sembra più onesto continuare con chi mi ha convinto fin dall'inizio.
      Vedremo che strada prenderà e magari un numero per curiosità lo prenderò. :)

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    3. Io di recente ho sfogliato ancora una volta i primi tre numeri. Era un approccio molto diverso, molto particolare. Mi piacerebbe tornare a vedere quegli articoli lì.
      Però è vero che non hanno funzionato. Per me bisogna trovare un equilibrio definitivo e far diventare questa rivista qualcosa di culturale a 360°, senza articoli che rischiano di sovrapporsi (sì, ovviamente succederà quel che citi, anche al contrario, perché gli argomenti "cult" sono quelli)^^

      Moz-

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