[FUMETTI] Diabolik, Veleni e tradimenti: la recensione (no spoiler)

 


Una copertina che più classica non si può: Diabolik intento ad agguantare, da una cassaforte aperta, un bel po' di diamanti. E infatti, Veleni e tradimenti di questo parla: riuscire a prendere questo bottino.
Ma, a dispetto della copertina - semplice eppure accattivante, by Matteo Buffagni - il colpo non sarà per nulla facile.
E Diabolik, con Eva, dovrà improvvisare e aguzzare l'ingegno fino all'ultimo... sfruttando anche gli avversari sulla scacchiera.


Un giovane boss tiene una piccola fortuna in diamanti. Diabolik lo sa e ha studiato come prenderli, prima che le misure di sicurezza cambino.
Ma a complicare le cose ci sono le relazioni extraconiugali: un uomo che gestisce dei night club può facilmente cadere in tentazione e questo è successo a Osvaldo Stein, innamoratosi della spogliarellista Luana.


Peraltro, il boss non è certo l'ultimo arrivato: sa bene che qualunque ladro può tentare l'impresa, e ha pensato a varie contromisure, che metteranno in difficoltà il nostro Diabolik.



Ma Osvaldo, possessivo e violento, non ha fatto i conti con la moglie tradita.
E questo aspetto può tornare utile al piano di Eva e Diabolik, pronti a dover rivedere le loro mosse sfruttando tutta la loro astuzia, con trappole psicologiche e contromosse tipiche di chi è sempre organizzatissimo.
Però... una moglie tradita può anche costituire un pericolo costante per lo stesso Diabolik, che si ritroverà al fianco della donna, la bella Nora.




Un numero che sembra riportarci alle trame tipiche degli anni '80, dove oltre al trafficante di turno e i suoi scagnozzi (qui con un ruolo centrale e non solo semplici uomini da abbattere), c'era spesso una donna che poteva rivelarsi fatale.
Non si scade nemmeno nell'ultrafemminismo che oggi va tanto di moda: Diabolik è un fumetto paritario, dove non si fa mai distinzione di genere, né tra le vittime né tra i carnefici.
Si raccontano storie, semplicemente. 

E Veleni e tradimenti è una storia di vendette e intrighi, con un bottino che sembra sfuggire e un piano studiato all'ultimo (ma in dettaglio) per riuscire nell'impresa criminale, pur se sul filo del rasoio.
Un'avventura molto bella, di Roberto Altariva (anche soggettista) e Andrea Pasini, disegnata riccamente da Stefano Santoro (matite) con le chine di Gianfranco Giardina e Arianna Farricella. Alla retinatura, Dario Grillotti, che contribuisce a impreziosire ogni tavola, già molto dettagliata.


6 commenti:

  1. Sono indeciso sull'acquisto. 🤔
    Disegni: ben dettagliati ma a pag. 23 il vaso con la pianta sta sopra al letto? 🙄

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    1. È un lampadario, e si vede perché c'è l'inquadratura dall'alto (ed è un oggetto che "serve") 🤓👌

      Moz-

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  2. quanti ricordi e sensazioni!
    non mi attira molto questa grafica troppo realistica.
    lieto giorno

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    1. Ciao! I disegnatori, come in uso, cambiano di mese in mese... quindi ci sono anche quelli con grafica meno dettagliata e più tendenti magari al passato, per quanto comunque Diabolik abbia sempre avuto ambienti e personaggi realistici, oltre che (per fortuna!) una diversità di stili che si amalgamano bene tra loro^^

      Moz-

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  3. Non male, non male.
    Nonostante il plot arzigogolatissimo come piace a Gomboli, stavolta lo spazio dedicato allo sviluppo dei personaggi non è troppo sacrificato e non risultano eccessivamente tagliati con l'accetta.
    Certo che potrebbero pure tener conto del fatto che una buona fetta di lettori sta invecchiando: basta ridurre il lettering, ché la presbiopia avanza! Ridatemi i font enormi degli anni Settanta 😂

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    1. Eh, effettivamente ho notato che un tempo c'era meno testo, dopo i fasti dei primissimi anni '60 che sembravano romanzi! 🤣💪

      Moz-

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