Sarà che si cresce, sarà che le cose cambiano.
Ma davvero, sono cambiate tutte così velocemente che pare come se la mutazione fosse globale.
Trasversale, senza badare alle età di ognuno.
Riflettevo sulla vita che vivo, e che per fortuna sotto diversi aspetti è ancora la stessa di sempre, ma non è proprio come una volta.
Non potrebbe esserlo, forse. O chissà.
Fate partire questa canzone, ascoltatela mentre leggete le righe che seguono.
Il significato del testo non c'entra niente con il senso del post, è solo un brano che riesce a cogliere idealmente un'estetica. Quella dei primi anni '90, che poi sono la coda lunga degli '80.
Di fatto, gli anni che ho vissuto con maggiore spensieratezza; ma per voi può essere lo stesso anche dei '70, per dire.
Insomma, poi qualcosa è successo. Ed è successo dopo gli inizi del 2000.
Una positività che è gradualmente mancata.
Sarà per le varie crisi economiche (ché le guerre ci sono sempre state, anche brutte), non so.
Ma prima bastava accendere la tv o andare in edicola/libreria e - anche senza un disimpegno sfrenato - c'era spensieratezza e positività. Innovazione non oscura.
Anche, banalmente, nelle pubblicità.
Una propensione alla vita, a volersi divertire (perché no, per fortuna anche in modi sani), una propensione all'aggregazione, ai colori caldi e al caldo stesso.
La voglia di stare insieme e godersi le piccole cose del quotidiano, piccole avventure anche estemporanee.
Oggi questa magia (mi) manca.
Ed è la vita che vorrei ancora, e ancora. E ancora.
La spensieratezza di un pomeriggio - passato anche a lavorare, ma con la televisione in sottofondo, che trasmetta cartoni animati, telefilm e videoclip musicali.
Quelle giornate che iniziavano alle 14 per prendere un caffè, e si tornava a casa alle 2 di notte, tra giri in auto, musica, fotografie, film, merende, cena e dopocena.
Vorrei essere trascinato ancora in quelle scorribande on the road, per un gelato o una birra, nell'arida campagna in mezzo agli ulivi, o a ridosso di vecchie dimore abbandonate, o in una spiaggia fuori stagione, o in una periferia di palazzoni labirintici colorati dai murales, o in un sentiero di montagna mai esplorato, o in un borgo di quattro case dimenticato dal tempo.
Voglio vivere ancora il mio spirito country, anche se fossi in città; voglio brindare al solstizio d'estate col mezcal, e salutare l'equinozio di primavera con un picnic.
Voglio i pub dove mangiare e bere a notte fonda; voglio i locali sulla strada dove fermarsi perché c'è musica dal vivo.
Voglio di nuovo le nottate da Fritz il gatto; le feste in casa, cocktail da shakerare in cucina, momenti passati a parlare di cose pop e occulte davanti a un trancio di pizza avanzato. E due patatine.
Rivoglio quella positività di un'estate infinita. Le albe e i tramonti, un falò che bruci per un po' i pensieri pesanti. Il Festivalbar in sottofondo, le persiane abbassate nelle ore calde e l'autoscontro alle giostre.
Se mi gira, prima o poi mollo tutto e con quel poco che ho, magari continuando a fare quel che faccio, sparisco da qualche parte in campagna. Per godermi una vita ancora più lenta, mattine lunghe e contemplative, notti filosofiche.
Una svolta bohémien, una casa-laboratorio piena di libri e riviste e dischi e film, che sia un porto di mare, senza pretese assurde (perché tanto sono io, solo io, non devo lasciare niente a nessuno); mi basta quel che ho, con qualche viaggio e una vacanza anche routinaria.
Ecco la vita che vorrei (ancora).
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RispondiEliminaDiciamo che alcune cose non dipendono da noi, è il mondo attorno che è cambiato inesorabilmente. Anche solo banalmente la televisione, che poteva determinare alcune cose, oggi non c'è più.
EliminaPer quello che è in nostro potere, fin dove possibile lo faccio ancora. Cene e film tra amici, scorribande e via dicendo. Come dicevo, sono abbastanza fortunato. Ma non voglio che si perda, e anche qui: non dipende solo da me.
Per la svolta totalmente country, vero: è importante essere sempre convinti delle proprie scelte!^^
Moz-
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EliminaChissà se staranno davvero costruendo un mondo migliore! 🤓
EliminaComunque, non è che ti sei tolta una ventina d'anni, è che penso sia normale "bloccarsi" e pensare che non siano passati così tanti anni (a prescindere se li sentiamo o meno). Non è un rimpiangere il passato, ma volere le cose belle del passato anche oggi. Non capisco perché dobbiamo toglierle, per correre non si sa verso dove...
Moz-
Soprattutto alla nostra è (dico "nostra" anche se io in realtà sono più vecchio di te) è normale provare sensazioni del genere. Anche io vorrei una svolta, un cambiamento, probabilmente solo perché ormai il "meglio" sembra definitivamente alle spalle e continuare una quotidianità sempre più ripetitiva acuisce questa sensazione di voler trovare una nuova strada per sentirmi non più "arrivato" ma ancora "in corsa".
RispondiEliminaQuello che vorrei al momento lo ometto, forse ci scriverò sopra un post apposito prima o poi.
"nostra età"
EliminaAttendo il post! Quando lo farai, avvisami pure perché come sai ormai sono molto assente dalla blogosfera 💪
EliminaEsatto: vedo gente vivere in grigiore. Veloce. Frastornata. Io voglio la semplicità, non mi importa di avere macchinoni e ville. Voglio la lentezza e godermi i momenti lunghi con gli amici di sempre.
Per fortuna ancora ci riesco, ma il mondo è andato avanti nella spersonalizzazione di tutto... 😉
Moz-
Bella la canzone che hai scelto, nostalgica in modo delicato.
RispondiEliminaMa sai Moz, è inevitabile cambiare. Fisicamente, mentalmente. I pensieri, la faccia davanti allo specchio, il corpo, la salute, le responsabilità, le persone intorno che magari non sono più le stesse e così via.
Esatto, è inevitabile ed è anche giusto. Ma perché cambiare in male? Nel senso: perché non continuare a fare le cose ci hanno fatto stare bene? 😉🌺
EliminaMoz-
Il problema di oggi è che si è persa parecchio quella leggerezza e quella spensieratezza anche in un semplice discorso,dove l'interpretazione è dominata spesso dal condizionamento delle vicende quotidiane.Manca quel senso di ingenuità sostituito da una forma di altolà su ciò che dici e come ti muovi.Parecchi di noi non hanno più la televisione in casa oppure se c'è è confinata in un angolo come soprammobile, perché le brutture di vicende politiche ,economiche e sociali ti annullano ,allora si preferisce un senso di solitudine che ti fa riscoprire il tuo lato di positività interiore ancora vivo ,incontaminato come la campagna e i paesi.Ciao
RispondiEliminaConcordo, c'è pesantezza generica. Non c'è più ottimismo.
EliminaE soprattutto, c'è una sorta di autocensura per evitare di ferire qualsiasi categoria. Arriveremo ad abbassare ogni livello per non ferire gli imbecilli 😋
Moz-
"Arriveremo ad abbassare ogni livello per non ferire gli imbecilli"
EliminaMa sta gia succedendo, questo mese "arcobalenato" ne è la prova!
È la cosa che temo di meno, visto quello che succede in giro fuori dell'arcobaleno...
EliminaMoz-
Non c'è più leggerezza, spensieratezza, perché, avevamo meno e di quello che avevamo in più era una festa, oggi tanti giovani la loro vita è solo nel mondo social, tanto da isolarsi da tutto e da tutti, e tanta tanta delinquenza, le nostre città e non solo ne sono sopraffatte. Anche dalle parti della mia Bicocca c'è ne molta. Ti dice tutto ciò la tua vecchia zia, che tante ne ha viste e vede.
RispondiEliminaCi credo, ci credo. Una vita sempre più frenetica che ti porta ad apparire e volere tutto... per niente.
EliminaCi rivuole la lentezza.
Moz-
Ciao Miki! Bel post, ho fatto una riflessione molto simile proprio qualche giorno fa.
RispondiEliminaStavo guardando 'Malcolm in the Middle' con mio figlio, una serie dei primi anni 2000 ma che in tutto e per tutto ricorda gli anni '90.
L'atmosfera che richiama è proprio quella che descrivi tu: spensieratezza, pomeriggi d'estate, positività e semplice divertimento.
Ora la vita dell'adolescente medio sembra molto più grigia e spenta, come se si fosse persa quella scintilla di pura esuberanza (e a volta di pura idiozia) che aveva la mia generazione a quei tempi.
Dare una spiegazione non è semplice, le variabili che ci condizionano sono infinite, ma almeno noi possiamo dire di averla vissuta.
Malcolm è tra le mie serie preferite di sempre (e aspetto i nuovi episodi che stanno girando ora! **)
EliminaVero: sono gli ultimi anni del decennio 2000, ancora legati al passato. A MTV, alla televisione, ai giochi, ai pomeriggi e al divertimento. Hai fatto l'esempio giusto perché è un mondo dove si nota proprio lo stacco: oggi non c'è niente. Grigio e spento, ben detto.
Vero: contento di aver vissuto quell'epoca e di poter mantenere parte delle cose belle anche oggi!
Moz-
Rimango sempre di più scioccato di come sia crollata la socialità 😱 piazze vuote, parchi vuoti, oratorio vuoto 😱
RispondiEliminaUn tempo in estate anche di mattina il canestro dell'oratorio era affollato di bambini che giocavano a basket.
Non ci sono neanche più tutte quelle feste genuine che si facevano una volta...
Il responsabile è solo uno internet! Che non viene più usato in maniera equilibrata come in passato.
Di certo internet (ma soprattutto: quel che è arrivato con internet) ha contribuito molto a questo nuovo mondo. Devo dire la verità, qui vedo ancora gente giovanissima in giro, attorno ai canestri o con le bici. Però l'atmosfera è smorta. Secondo me si è persa la fantasia.
EliminaMoz-
Internet c'era anche ai tempi di Malcolm in the Middle ma era un internet sano senza pagliacci oggi chiamati influencer.
EliminaCome ti dicevo in un altro post il cambiamento è stato gigantesco e senza precedenti...
Tutto grigio, smorto, tetro anche perché non si aspetta più nulla :( non esiste quasi più per i ragazzi solo smartphone in mano e senza più nulla in cui credere...
Oggi non ci sono alternative valide non a caso l'obesità è diventata un problema sociale.
Qualcosa è mutato drasticamente. Forse perché, avendo tutto in mano nostra (o almeno, con questa illusione), c'è totale anarchia e niente più scandisce il tempo e le nostre giornate.
EliminaMoz-
Non c'è niente di bello nel mondo e si vive leggermente e molto male tutto è una cosa ciclica, quando il mondo va più o meno bene tutto attorno si vive meglio.
RispondiEliminaIo da sempre l'ho vissuto male per colpa della famiglia e dell'ambiente sociale del posto dove vivevo quindi cambia poco compensavo con la musica, i film e i telefilm, i fumetti che erano ancora belli fino ai primi 2000, adesso non ho più neanche quelli perché non c'è più la vera musica, i veri film e i veri programmi , allora che faccio continuo ad ascoltarmi e a guardare questi vecchi senza lo stesso fervore ed emozione di quando erano usciti freschi freschi perché ero giovane giovane con tanto entusiasmo.
In un certo senso è così: provare a tenere le cose belle con noi.
EliminaOggi dobbiamo programmarcele da soli, purtroppo. Questo contribuisce, da un lato, a dissociarsi ancora di più...
Moz-
Alcune cose che desideri sono tranquillamente fattibili, altre oramai esistono soltanto nei nostri più o meno vividi ricordi.
RispondiEliminaSì, quelle fattibili le faccio (o cerco di mantenerle) ancora oggi 🤓💪🔥
EliminaMoz-
Bellissima riflessione, molto nostalgica e melanconica.
RispondiEliminaGrazie! È nostalgica perché mi dico sempre: se abbiamo vissuto belle cose, possibile che arrivati a un certo punto dobbiamo smettere di farle? Perché? 🤔
EliminaIo voglio continuare a farle, stop!
Moz-
"La vita dei bambini oggi non è più davvero infantile.
RispondiEliminaSono sempre più sedentari, hanno meno occasioni di socializzazione tra pari, di sviluppare le capacità manuali… Una volta i bimbi erano sempre fuori, in strada, in oratorio o nei campi, e giocavano insieme; andavano solo quattro ore al giorno a scuola e i compiti a casa erano pochissimi. Oggi sono iper-protetti, iper-certificati, iper-stimolati, e questo porta a una contrazione sia sociale che emotiva.
Per dire, oggi non lasciamo giocare i bambini con i soldatini, oppure li impediamo di arrampicarsi sugli alberi: ma allora come fa un bambino a scaricare l’aggressività o a sviluppare la sua intelligenza motoria?"
Daniele Novara - Pedagocista
Vorrei sapere perché molti illuminati su internet dicono che questo gravissimo problema non esiste?! Perché ci etichettano come nostalgici o peggio boomer?
L'unica spiegazione è che molti di questi illuminati guadagnano sui social network e hanno una fottuta paura di perdere i loro guadagni!
Io non demonizzo i social network, che se usati bene sono utili.
EliminaLe parole del prof. Novara non mi sono nuove: dicevano le stesse cose anche quando ero piccolo io, perché prima eravamo troppo attaccati alla Tv, poi ai videogiochi. Insomma, il confine tra pericolo reale e demonizzazione del futuro è sempre labile. Ma il problema, effettivamente, esiste.
Non si può negare.
Quel che vedo io, è che oggi i ragazzi vivono sì, iper-protetti. In un mondo vorticosamente usa e getta (molto più di quanto non vivevamo noi la stessa situazione). C'è chi ancora vive all'aria aperta, fa sport, si svaga: assolutamente.
Manca una cosa: lo spronare alla fantasia. Non vedo tante persone che inventano cose. Giochi, storie.
Moz-
Quando dicevano che i bambini erano teledipendenti era una follia in eccesso da parte di certi ambienti... La realtà almeno quella che ho vissuto io era completamente diversa!
EliminaForse dipende dalla zona tipo a Napoli quartiere Secondigliano in miei cugini erano più ingabbiati mentre io cresciuto in un minuscolo paesino della Romagna meridionale ero praticamente libero di muovermi al 100% dove volevo andare... Era così la cultura dell'epoca e finire sotto un camion sarebbe stata una tragedia ma che non impediva di toglierci la libertà...
Ho vissuto quei tempi con la pelle e il cuore nessuno si chiudeva in casa strafogandosi di junk food vedendo la televisione... La Tv era l'evento un momento importante ma non la vita...
In estate al campo di basket, la casa abbandonata, la zona con l'erba alta senza genitori che rompevano le scatole! I pochi che avevano genitori apprensivi erano presi in giro!
Dicono quelle cose come statistiche. Per dirti: io vivo in un paesino e vedo ancora ragazzini in bici, vedo i turni prima del mio a karate... strapieni. Gente che gioca a basket ecc ecc.
EliminaPerò ovviamente il sondaggio è fatto su tutta Italia, dove magari la vita sedentaria e l'abulia dei ragazzi predomina, come predominava ai tempi della Tv e dei videogames.
Il brutto oggi è che però, se un tempo comunque ci rimbecillivamo davanti a quelle cose, era metà e metà. Oggi pende tutto troppo verso il grigiore e l'assoluta mancanza di fantasia.
Io anche per questo ho voluto aprire il campo estivo, dando METÀ laboratori (cinema, fumetti, videogiochi, giochi, serialità) e METÀ attività fisiche (sport, escursioni, giochi all'aperto, discipline varie): per far capire che le cose possono convivere.
Moz-
Con la differenza totale che la Tv non era la vita a differenza dello smartphone!
EliminaLa Tv vedevi quello che ti interessava e stop invece lo smartphone ti resta addosso 24h!
Tipo tra poco sono le 13:40 ti vedevi DB, Conan, Simpson e stop! Non ti portavi la Tv fuori casa...
Ecco, il problema è proprio nell'anarchia individuale. Prima i tempi erano scanditi, e tutti o tanti facevano quella cosa a quell'orario. Oggi no.
EliminaMoz-
Sì parlando di internet e dell'anarchia personale -lo sapevi?- l'anno scorso era stato chiuso temporaneamente il forum Papersera e anche Ventenni Paperoni per loro diatribe interne nate da cavolate al Papersera culminate in questioni legali addirittura, un disegnatore voleva denunciare un utente perché non gradiva il suo commento che era posto ma a lui non gradito ma la cosa si è poi risolta senza andare in tribunale. Che triste pure i rappresentanti dei paperi e i topi Disney vogliono andare al processo!
EliminaEcco anche questi siti innocenti hanno perso la loro fantasia e la spensieratezza.
Non lo sapevo...
EliminaMoz-
"Ammaniti: smartphone strumenti di una potenza inaudita
RispondiEliminaAmmaniti si è concentrato sulle conseguenze dell’uso smoderato dei cellulari: “Il 2012 è oggi considerato uno spartiacque tra le generazioni. Perché è l’anno in cui a livello di massa si diffondono gli smartphone che arrivano anche nelle mani dei bambini. Strumenti di una potenza inaudita, a mio parere anche devastante se regalati prima dell’adolescenza. A distanza di oltre 10 anni noi vediamo l’impatto che hanno avuto su menti così acerbe. Un dato su tutti: il disturbo dell’attenzione”
https://www.tecnicadellascuola.it/ammaniti-scuola-vecchia-e-gioventu-nuova-docenti-parlano-a-platea-che-non-li-segue-piu-va-cambiato-modo-di-insegnare
Ok? Qualsiasi paragone con la Tv degli anni Novanta non esiste.
Ma anche per me è ben peggiore dell'effetto tv/videogiochi. Verissimo che gli smartphone hanno prodotto questo, spesso attraverso i social. Il disturbo dell'attenzione è alimentato dallo scrollare continuamente e vedere stories che durano 10 secondi...
EliminaMkz-
Eh no, non è più come prima, un tempo a cui vorrei tornare, rivivere perché spensierato innanzitutto, adesso il pessimismo prevale. In ogni caso ti auguro di trovare finalmente "la strada".
RispondiEliminaGià, la spensieratezza. La leggerezza. Cose che sfuggono, sempre do più...
EliminaGrazie mille 💙
Moz-
a me manca avere paura, dopo anni e anni non trovo più film, serie tv, manga che mi colpiscano duro. Mi mancano i natali passati perchè ho parenti aquisiti(cognato su tutti) odiosi. Mi manca un milan forte. Per il resto stò bene.
RispondiEliminaSai, anche per me è così. Non trovo più nulla di "forte" e non solo nel campo della paura 😉
EliminaMoz-
qualcosa cambia ma forse non è sbagliato dire che è solo la superficie.
RispondiEliminasiamo più noi a mutare internamente col passare degli anni.
non vorrei: ho vissuto, vivo e continuerò a vivere.
ciao
Sicuramente, ma sarebbe bello riconnettersi con quella positività spensierata che avevamo in passato... **
EliminaMoz-
be', sono sempre ancora positivo.
Eliminae anche spensierato, nel senso di tranquillo e sereno.
la fantasia e i pensieri poi sono tutt'uno con la mia vita
Sono veramente contento per te!
EliminaIo anche provo a tenere questa vita, però non sempre ci si riesce, presi da altri ingranaggi. Comunque credo di riuscire a farlo abbastanza 😎
Moz-
abbastanza può essere considerato soddisfacente.
Eliminalieto giorno
Dai, sì 💪💙
EliminaMoz-