[ANIMAZIONE] anime ieri Vs oggi - uno spunto di riflessione



Questo post nasce dalla visione, lungo tutto l'anno, di diverse serie animate giapponesi.
Una visione che, considerati anche i continui dibattiti qui sul blog e l'argomento cardine dei miei articoli sulle principali riviste di settore, ha generato una riflessione.
Gli anime ieri, gli anime oggi: quali sono le principali differenze?
È davvero solo una questione di nostalgismo boomer?
Vi dico la mia.



Guardando soprattutto UFO Robot Goldrake e Goldrake U, ma anche il Cat's Eye di Disney+ (vedi QUI), Ranma ½ remake e originale, DanDaDan e qualcos'altro, ho provato a "isolare" quali sono le effettive differenze di linguaggio e di approccio all'animazione.

Gli anime attuali sono brutti?
Ovvio che no, ci sono molte serie valide, esattamente come ce n'erano di bruttine in passato.
Mediamente, però, mi sembra che non ci sia più nulla, da tempo, di davvero incisivo. Capace di catalizzare l'attenzione generale e diventare fenomeno culturale e sociale stratificato.
Ma questo è "colpa" di una società sempre più veloce e liquida, consumistica all'ennesima potenza di quanto già non lo fosse in passato.


Evangelion: l'ultimo vero fenomeno anime stratificato?


E parliamo del presente: non so se questa sia solo una mia percezione, ma - come peraltro dico da sempre qui sul Moz O'Clock - ci sono state delle epoche dove già mentre le si viveva si era consapevoli di vivere qualcosa di particolare, preciso e circoscritto. Potente. Non da riscoprire anni dopo (come, comunque, avviene a prescindere: vedi Stranger Things e soci) ma con la consapevolezza del presente (dell'epoca, of course).
Questo ha costituito il formarsi di un'estetica varia che oggi è inafferrabile, impalpabile. E la sua assenza attuale si ripercuote sulle storie messe in scena, probabilmente.
Potremmo estendere l'argomento inglobando quello, a me caro e da me probabilmente coniato, del "mondo avvolgente".

Un mondo dove, fino ai primissimi anni 2000, tutto era (anche meramente in ottica commerciale, ça va sans dire) connesso: la cultura pop era ovunque e mentre vedevi l'anime in Tv potevi trovare il relativo manga in edicola, con riviste che parlavano del prodotto e derivati (come videogiochi, sorpresine, merchandising vario).
Il mondo è cambiato per mille motivi, così come è cambiata la televisione, la fruizione stessa delle opere. E la realizzazione di queste ultime.

Si dibatteva sin dall'arrivo di Goldrake in Italia, 1978, dell'uso del computer da parte dei giapponesi, fino a che qualcuno non andò alla Toei per constatare che i computer erano cose sperimentali e riucivano al massimo a fare piccoli grafici. La sperimentazione proseguì e negli anni '90 tra primi approcci e colorazioni, la computer graphic arrivò davvero negli anime (ormai non più demonizzata visto che l'animazione occidentale l'aveva usata - per davvero - ponendola come ipotesi di avanzamento tecnologico e non come minaccia disumanizzante: vedi Il re leone, 1994).
Ma i giapponesi stessi sapevano che, al di là di un aiuto velocizzatore, disegnare al computer avrebbe raffreddato tutto: sarebbero mancate le (im)percettibili imperfezioni manuali di tratti e cel, e forse è questo che ci salta inconsciamente all'occhio.


 

DanDaDan: regia dinamica e accorgimenti grafici particolari


Altra differenza che ho riscontrato, e che potrebbe essere collegata ai punti sopra, è la musica.
Le colonne sonore del passato, per qualche motivo, erano molto più incisive rispetto alle attuali. Ci sono anime che sembrano non averne, e invece ne hanno, ma è come se non ci fossero perché restano davvero come sfondo lontano. E soprattutto, sottolineano poco i momenti.
Non sono, insomma, memorabili (rispetto al passato).


Analogamente, sembra che manchino del tutto i giochi di regia (o messa in scena) che un tempo venivano genialmente inseriti per enfatizzare precisi momenti, stati d'animo e situazioni.
Il maestro di questi accorgimenti è senza dubbio Osamu Dezaki; ma in generale tutti gli anime del passato presentavano drammatici fermo-immagine, cambio improvviso di colori, sfondi ed elementi speciali che facevano risaltare la scena.
Il nuovo Occhi di Gatto, per quanto fino ad ora carino, manca di questo rispetto al passato.
Ecco, gli anime oggi sembrano quasi più telefilm che cartoni, non fanno quasi più uso di queste possibilità che solo l'animazione offre.


Nessuno sperimenta più in libertà (ovviamente il mio è un discorso generalizzato, sia chiaro), e da tempo non si sentono più citare grandi nomi geniali dietro ai nuovi progetti animati.
La regia di un tempo era molto più enfatica (ed enfatizzata), dinamica, intelligente.
La messa in scena in sé appare ora poco emozionale, specie se paragonata a come siamo stati abituati noi in passato: tutto sembra scivolare via.

 

il maestro Dezaki e la drammatizzazione attraverso elementi grafici o colori


Non sto bocciando le nuove produzioni, ripeto.
Che, dalla loro, hanno una visione più moderna e performante della serialità (ad esempio si è tornati ad una continuità serrata, e si sta più attenti alla storia e ai colpi di scena senza troppo dilatare le vicende).
Non sono un nostalgico, anzi.
Potrei estendere il discorso anche all'animazione seriale occidentale, citando ad esempio le serie dei Masters (1983 e 2002) o le Ninja Turtles (1987 e 2003): quelle più nuove sono gestite narrativamente molto meglio rispetto alle prime, che però hanno accorgimenti diversi (fondali, musiche...) che nei rispettivi e validissimi reboot mancano.
È, forse, una mera questione estetica e di periodo storico.
Voi cosa ne pensate?

207 commenti:

  1. Gli anime contemporanei purtroppo soffrono il loro essere fruiti "mordi e fuggi" coi ritmi personali delle piattaforme: mi vedo gli episodi quando posso, anche tutti in fila se mi va, e non quando "devo", come accadeva a noi da piccoli che se ti perdevi una puntata, specialmente se una di quelle finali, ti attaccavi e rischiavi di non recuperarla più... questo togli anche l'appuntamento, l'attesa dello stesso, le discussioni (a scuola prima e sui forum poi) su cosa accadrà, come evolverà ecc... ti faccio un esempio: su internet tutti parlano del trauma dei 2 anni di iato tra prima e seconda tranche dell'anime classico di Saint Seiya (la casa del leone ecc ecc), ma nessuno sembra ricordare che ai tempi di Hades in Italia abbiamo aspettato DIECI ANNI per vedere gli ultimi 6 episodi già doppiati assieme al resto... perché? Perché all'epoca ormai a chi interessava se lo vedeva in japponese subbato (tranne io, l'ultimo str*nzo che ha aspettato pazientemente per vederlo direttamente nella nostra lingua!)

    Aggiungo anche un fattore tecnico che - ahimè - trovo insopportabile anche nei fumetti di oggi: i colori da fine anni '90 sono ormai fatti al computer. e se da un lato diventano più artistici ed evoluti, dall'altro per me rendono molto meno rispetto ai vecchi colori pastello "piatti" ma più facilmente leggibili. Per fare un esempio, prendi la differenza tra i 2 Lamù o i 2 Ranma: in entrambi i casi, i colori "piatti" dei classici restituivano di più ai 2 prodotti, si sposavano meglio con il chara-design invece dei colori "fluo" dei remake...

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    1. Esattamente, ottimo esempio. Il mondo è cambiato, l'attesa non esiste più, e di conseguenza i suoi rituali. Come dico sempre, un fenomeno come fu Twin Peaks in Italia (costruito a tavolino, peraltro) è irripetibile. Oggi solo Stanger Things può tentare questo approccio ma non è la stessa cosa proprio per la mancanza di un appuntamento unico fisso.
      Ieri un po' questa cosa si è sperimentata con Goldrake su Rai 2. Io concordo con le piattaforme, e infatti stanno sempre più scegliendo un modello "ibrido": non appuntamento con orario, ma nemmeno più il binge watching. Occhi di Gatto arriva ogni venerdì, Stranger Things in tre blocchi distinti come l'ultima stagione di Cobra Kai aveva già fatto.

      Sui colori la vedo uguale, al computer sembrano più artificiali e forse solo degli accorgimenti (come proprio Ranma remake ha) li possono far risultare particolari e ricordabili, rispetto alla piattezza.

      Moz-

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  2. Dezaki ho fatto anche il bellissimo Golgo 13 sperimentando molto e pure questa ottima serie in pratica sconosciuta Black Jack tratto da Osamu Tezuka. forse si sperimenta meno perchè c'è meno tempo e bisogna riempire i canali streaming quindi da li ad esempio c'è meno cura per i fondali.

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    1. Di Dezaki mi son vergognato a mettere solo quella cosa, perché è come fare un torto a tutti i capolavori a cui ha messo mano... *___*
      Esatto, manca tempo e la logica del mercato (peraltro presente da sempre, eh) oggi ha il totale sopravvento. Ma appunto, 40 anni fa per un'opera come Saint Seiya (fatta per vendere i modellini Bandai, piena di illogicità, buchi di trama, errori e quant'altro) scomodarono Araki e la Himeno, per dire, e anche le regie varie "osavano" un po' (specie rispetto al manga di provenienza).
      Oggi boh.

      Moz-

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  3. Evangelion ho già scritto in post recenti il mio parere su questa serie otaku nata anche per criticare quel mondo... I danni di EVA sono stati immensi come scritto recentemente in un articolo apparso sul sito Animeclick.it nota roccaforte di otaku estremisti che hanno ammesso quello che dico io e tutti sanno.
    Con EVA si diffuse la cultura otaku che esplose e soprattutto ci fu il boom degli anime notturni.
    Al di là di pregevoli capolavori degli anime notturni il seme del male venne generato proprio da EVA.

    "nostalgismo boomer"

    Questi termini idioti lasciamoli a chi gli ha inventati sulla rete.

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    1. I termini, per quanto possano essere idioti, purtroppo esistono e sono codificati... quindi, anche in via analitica, secondo me vanno utilizzati.
      EVA può avere quel primato, ma ricordo che riportò in tv e al cinema ondate di ragazzi di sottoculture che non usufruivano più degli anime. Insomma, forse la sua ombra lunga ha generato quel che dici, non EVA in sé... secondo me, almeno.

      Moz-

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    2. Passi su internet ma su carta io inorridisco se leggo "girellaro" " boomer" 😱 nel primo caso so da dove viene quell'orribile termine 😰 gente idiota che hanno seminato il male e fatto proseliti ☹️.

      Ma poi nostalgico di che? Io sto leggendo L'isola del tesoro di R. L. Stevenson del 1881 quindi se un bambino legge questo capolavoro sarebbe un nostalgico? Un bambino si vede Goldrake del '75 quindi? Perché dovrebbe piacere solo ai veterani? NOI tutti ci vedevamo Hanna e Barbera degli anni '50 con gusto... Milioni di telespettatori... Poi venne la nuova mentalità di internet e addio ☹️.

      I nemici sono i signori della rete che hanno creato divisione erano una nicchia minuscola e donondivebtsti maggioranza.

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    3. Anno 2004 al tramonto della nuova epoca ma ancora dentro la vecchia epoca (un po' come L'Unione Sovietica nel 1988 - 1990) Heidi su Italia Uno share medio 17, 81% cartone animato che era già "stravecchio" ascolti altissimi... Non c'era ancora questa mentalità malata "vecchio", "girellaro", "ai "giovani non piace" perché ancora nessuno aveva inculcato e diffuso concetti distruttivi.

      Tutti vedevano i nuovissimi episodi di One Piece e Detective Conan e poi con grandissimo piacere Heidi... Nessuno pensava che fosse vecchio se non una minuscola fetta di otaku che frequentava i forum.

      Questa è storia ci sono le prove.

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    4. Certamente sono termini della rete, ma sono ormai nel linguaggio comune. Io su carta li userei (e li uso, se l'ho fatto) con le virgolette. Vengono dal web e segnano- specie girellaro - il primo solco totale tra vecchio (pre-web) e nuovo (chi faceva il fenomeno dando tutto al web).
      Esatto, fino ai primi anni 2000 era ancora tutto "convivente", vecchio e nuovo, poi una frangia di fan ha preso il sopravvento e si è tracciato un solco generazionale che ha voluto spazzare via il vecchio.

      Moz-

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    5. Io preferisco non utilizzarli ma va bene lo stesso.

      Una piccola frangia che ha contagiato tutti come hanno fatto a diventare maggioranza rimane un mistero visto che erano concetti sconosciuti.
      La paternità se la sono presa i fondatori di Pluschan che la fanno risalire al 2004.
      Incredibile come un neologismo idiota ha avuto così tanto successo.
      Spaventoso!
      Ma mancavano pochi all'inizio dell'era social già anticipata da Realty e De Filippi.

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    6. Girellaro potrebbe provenire da lì. Io lo sentii a un concerto di Neffa, pronunciato da lui, dopo il 2006. Ma era un termine già in uso.
      descriveva i fissati nostalgici (patologici) che riconducevano tutto ai soli bei momenti d'infanzia, quindi robottoni col logo del canale regionale e via dicendo per i quali tutto il resto (incluso Bim Bum Bam dagli anni 80) faceva schifo.

      Moz-

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    7. I tizi di Pluschan hanno affermato di averlo inventato loro

      https://www.pluschan.com/blogs/entry/265-il-termine-girellaro/

      Il problema è che oggi ci sono persone di 20-25 anni che etichettano girelle gli anime del passato 😱 vedi cosa scrivono su Animeclick 😰.

      Mentre prima gli anime erano un intrattenimento che andava dai bambini fino agli anziani ☹️

      Questi ragazzi compresi certi cinquantenni non hanno capito che così facendo sì fa solo del male al mondo dell'animazione giapponese.

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    8. Sisi ma ci credo che viene da lì, il termine, che si è subito diffuso perché descriveva bene la tipologia.
      Oggi racchiude il senso di nostalgico in sé, non per forza il nostalgista boomer cinquantenne.
      C'è da dire che anche boomer è un termine usato ormai in modo sprezzante a sproposito, da chi? Semplice, solo da quelli che inseguono un veloce futuro sperando in chissà cosa. Io amo il futuro ma voglio continuare a capire il passato e la tradizione.

      Moz-

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    9. Ah, per inciso, c'è un termine che descrive bene questi ultimi, negativo come "girellaro", ed è giappominkia 😉

      Moz-

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    10. Io ormai ci rinuncio come dice Osaka "E' finita. Oggi gli anime appartengono a loro."

      Non credo che ci siano più speranze di invertire le cose ☹️ io con moltissimi ventenni e anche cinquantenni non ci vogliono avere niente a che fare.

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    11. Ma sai che questa cosa, gli animatori e produttori di anime, la lamentavano già nei primissimi anni '90?

      Moz-

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    12. Dove hai letto questa cosa?

      Oggi i paragoni con gli anni Novanta sono impossibili da fare l'industria anime era completamente diversa.

      I novanta sono stati un bel decennio per gli anime forse l'ultimo veramente emozionante... Si spaziava da Nadia, gli ultimi meisaku, ottimi shojo con Sailor Moon che merita un capitolo a parte, spokon come Slam Dunk, battle shonen capolavori come Rurouni Kenshin, la nascita di fenomeni di costume come Detective Conan e One Piece ma anche Pokémon e Digimon, anime cult notturni come Cowboy Bepop, Serial Experiments Lain, I cieli di Escaflowne.

      Giusto per citarne alcuni.

      Per me un piatto ricchissimo.

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    13. Molti di questi anime avevano una regia cinematografica da premio Oscar...

      Persino anime all'apparenza semplici come È un po' magia per Terry e Maggie - Miracle Girls.

      Leggi il manga e vedi l'anime ti rendi conto di cosa hanno fatto gli animatori...

      Ti riporto la Wikipedia giapponese

      "Il primo regista è Takashi Anno, noto per la sua regia originale astratta, e la composizione della serie è Hirotoshi Kobayashi, famoso per i suoi drammi live-action e sceneggiature di film live-action, cosa rara per gli anime femminili è stato nominato. Pertanto, la prima metà è caratterizzata da molte indicazioni e descrizioni fantastiche, astratte e trasparenti che utilizzano abilmente previsioni del tempo, miti, leggende, splendidi paesaggi, vedute notturne, relazioni umane e profonda psicologia umana, dalla sigla e dai sottotitoli allo scenario, alla musica e agli effetti sonori."

      Come avevi anche detto tu in passato i giapponesi anche dalle cose semplici riescono a tirare fuori cose impensabili per qualsiasi altro essere su questo pianeta.

      Oggi invece tutte le trasposizioni devono essere 1:1 altrimenti tutti i fan del mondo (giapponesi compresi) si arrabbiano.

      L'animazione giapponese è sotto il controllo di questa gente che vuole la fedeltà assoluta e di conseguenza gli animatori sono annientati.

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    14. Ho un numero di una rivista, uscita nel 1990o 1991, che fa proprio un report riportando le parole degli animatori dell'epoca.
      Vero che oggi si vuole la fedeltà assoluta, ma forse è un riflesso al fatto che un tempo questa non c'era.
      Per dirti, io ora PRETENDO Berserk fedelissimo, perché dal 1997 a oggi hanno fatto solo cose non fedeli (belle: 1997; orribili: 2016-17), direi che ci sta. Dipende dai casi.
      Se rifai City Hunter oggi ovvio che lo fai fedele, visto che la mitica serie storica non lo è.

      Però a mancare non è questo, quanto la sperimentazione. Una libertà diversa, che da tempo non propone cose veramente epocali.

      Moz-

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    15. Sul reportage non so cosa dire perché non l'ho letto se puoi un giorno passami il PDF tramite Gmail.

      Sui remake e su cose come Berserk concordo al 100% tipo negli ultimi anni hanno fatto cose che hanno AGGIUNTO e non TOLTO come il remake di Dragon Quest e la seconda serie di Captain Tsubasa nella saga "Junior Youth Arc" quella parte nella serie OAV del '89 erano appena 13 episodi mentre nel remake BEN 40 episodi!

      Solo APPLAUSI in questo casi ma sono purtroppo solo bellissime eccezioni perché oggi si tende a comprimere tutto al minimo indispensabile.

      Concordo anche con la parte finale del tuo commento ma il problema dipende dai giapponesi ormai in declino sociale.

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    16. Report scritto nel 1991, ti riporto qualche stralcio:
      "negli ultimi anni sia in Giappone che nel resto del mondo il tempo che intercorre tra la realizzazione e l'emissione di un programma televisivo è sempre più breve. Per i cartoni, passavano normalmente più di tre mesi fino al giorno della trasmissione, però dal 1989, sono sempre più numerosi i lavori dove questo periodo è stato ridotto a meno di due mesi. [...] anche la durata della trasmissione è diventata più breve.
      Non solo il mondo di progettare un cartone animato è influenzato dall'esigenza di dare allo spettatre dei prodotti sempre nuovi nel più breve tempo possibile, ma la durata di questi è a sua volta diminuita. Questo fatto diventa un problem nel caso in cui si decidesse di prolungare una serie che abbia avuto un buon successo: la maggior parte delle volte manca il tempo materiale per preparare le nuove puntate. Molti registi televisivi si lamentano anche del fatto che è estremamente difficile produrre nuove puntate perché nel progetto originale si cerca sempre la completezza della serie, e se poi invece si scieglie di produrre un'opera senza questo parametro, ogni episodio risulta così indipendente, è molto difficile che la serie avrà la forza di colpire l'ascoltatore. Un esempio di questo nuovo modo di produrre è Kimagure Orange Road".

      Come vedi, già a inizi anni '90 c'era chi lamentava situazioni diverse rispetto al passato.
      Perché le cose cambiano sempre, continuamente, e forse appunto bisogna vederle caso per cas (come Berserk, Captain Tsubasa, Dragon Quest ecc ecc).

      Moz-

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    17. Su quale rivista è stato pubblicato questo articolo?

      Certo che cambiano nei primi anni Ottanta sono nate le serie OAV, nei Novanta le serie notturne.

      Ma io intendevo un cambiamento molto più radicale avvenuto dal 2010 in poi e forse anche prima.

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    18. La fanzine Ran, veramente tra le migliori in Italia per approccio informativo/analitico (fiero di essere con Maurizio Ercole, fondatore di quella rivista, su Anime Cult... un grande).
      Esatto, l'articolo parla poi di OAV.
      Non sono contro le serie notturne, unico modo per trasmettere certe cose (pensa a Berserk).
      Però sì, oggi è tutto più liquido.

      Moz-

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    19. Neanche io sono contro le serie notturne ma era una bella novità quando erano per pochi anime oltre il Berserk '97, Cowboy Bepop, Serial Experiments Lain e in tempi più recenti Death Note.
      Mentre oggi quasi tutti gli anime sono in notturna 😰 Blue Box alle 23:56 che senso ha? Kimagure Orange Road nel 1987 alle 19:30.
      I JAP interessati si vedono Blue Box direttamente su Netflix piuttosto che alle 23:56 su JJN.

      Qui crolla tutto ☹️ la causa principale è internet.
      Fanno pochi ascolti in TV quindi mettono tutto in orario notturni e sulle piattaforme streaming.

      Quando invece non c'era internet o anche quando c'era ma non era ancora potente passava tutto in TV e tutti vedevano gli anime... Compresi fratelle e sorelle, madri e padri, nonni e nonne...

      Fenomeno che abbiamo visto anche in Italia.

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    20. Mia nonna conosce Lady Oscar, Heidi, L'ape Maya.
      Mia zia classe '58 Uomo Tigre, Ken il Guerriero.

      Chiedi ad una nonnina di oggi o ad una zia sessantenne quali anime nuovi conosce...

      Nessun mistero la TV è stato senza dubbio il miglior mezzo di diffusione dei cartoni animati della storia...

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    21. Non so se il problema principale sia internet o semplicemente l società che cambia.
      Ti faccio un esempio con la prima serata della tv italiana: negli anni '80 iniziava alle 20.30, poi 20.40; quindi 20.45 (tipico degli anni '90), 20.50 e poi 21.00
      Oggi anche 21.30
      Perché addirittura un'ora dopo? Solo per motivi di pubblicità e ascolti, o perché tantissimi oggi lavorano e alle 20.30 non stanno ancora davanti al televisore perché ancora impegnati tra cena e altro?
      Ecco. EVA, che tu condanni per aver aperto a chissà che tipologia di fascia oraria, è stato in realtà trasmesso alle 18, e solo le repliche successive sono andate in tarda serata (o alle 3 di notte, ma appunto erano repliche, attraverso cui alcuni lavoratori l'hanno scoperto innamorandosene).
      Eva era quindi un anime da preserale, se così vogliamo dire, e questo lo so perché ricordo delle polemiche nate proprio per i suoi contenuti, poco adatti alle ore 18.00.

      Moz-

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    22. Posso dirti che alcuni genitori cinquantenni che conosco hanno guardato Goldrake U e ora si mandavano messaggi per sintonizzarsi su Rai2 per il ritorno del Goldrake normale.
      Mia madre, sessantacinquenne, conosce tutti gli anime che ho visto io (oltre quelli che conosceva da prima che nascessi), quindi tutta la pletora di Bim Bum Bam e Ciao Ciao.

      Moz-

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    23. Della prima trasmissione alle 18:00 di EVA avevo letto su Anime Cult non andò bene ma poi sfondò di notte con la conseguenza del fenomeno del boom degli "Anime late night" proprio recentemente su Animeclick hanno pubblicato un articolo esaustivo sul tema se non l'hai letto ti consiglio di leggerlo.

      Ripeto per me gli anime notturni vanno bene ma oggi sono quasi tutti trasmessi in notturna mi riferisco al Giappone ma noi abbiamo una situazione anche peggiore.

      Internet ha cambiato la società ancora di più di quanto la società ha cambiato internet... Gli esperti in materia sono quasi tutti concordi.
      Ci sono pochi dubbi che il cambiamento dipende da internet se vogliamo estendere il discorso dalla tecnologia in generale ma internet è stato il carburante fondamentale di questo cambiamento definito da molti studiosi "cambiamento antropologico epocale"

      "Le tecnologie digitali hanno prodotto un cambiamento antropologico epocale che coinvolge non solo il mondo giovanile ma la nostra condizione umana, annullando il dualismo tra essere online o offline.

      Ormai è un classico: in metropolitana, in autobus, in treno, in fila, al bar... dovunque lo smartphone cattura i nostri sguardi secondo quei rituali che i sociologi hanno ribattezzato "look down generation", la generazione che cammina guardando in basso.
      Recentemente a Bolzano, nelle zone pedonali, sui pali della luce all'altezza degli occhi sono stati installati degli airbag color fucsia in cui è riprodotta la sagoma stilizzata di un omino che cammina con il capo chinato sul cellulare. Obiettivo: sensibilizzare l'opinione pubblica all'utilizzo consapevole e intelligente del dispositivo digitale.

      Dei dispositivi digitali non ne possiamo più fare a meno per informarci, conoscere e comunicare. Con i social, le chat, i video, la pubblicazione di immagini e brevi commenti esprimiamo all'istante le nostre emozioni. Se capita di dimenticare il cellulare sembra mancarci qualcosa di fondamentale perché ormai è parte integrante del nostro corpo. E chissà se ci rendiamo conto di quante volte mettiamo le mani in tasca per cercare il telefonino e leggere le notifiche che ci sono state inviate. Gli esperti dicono che «i millennials controllano i loro smartphone oltre 150 volte al giorno; una ogni dieci minuti». Ma attenzione: a mio avviso il punto non è l'uso costante e continuo del telefonino ma: per che cosa viene usato? Qual è la qualità dei rapporti che instauriamo nell'ambiente mediatico?"

      www.paoline.it

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    24. Cambiamenti ci sono sempre stati ma in questo caso hanno toccato punti fondamentali.
      Qui sta il problema hanno toccato e stravolto punti che si pensava immutabili.

      Fosse stato solo un cambiamento andava anche bene ma hanno stravolto la società.

      Gli anime che sono nati tramite la televisione nel 1963 soffrono molto questo cambiamento.

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    25. Discorso spinoso: è un cane che si morde la coda.
      Internet è necessario e la necessità che comporta ha generato anche futilità di utilizzo.
      Però si potrebbe obiettare: oggi comunque i giovani comunicano, ma attraverso nuovi mezzi/strumenti. Fa lo stesso? O è davvero più pericoloso in quanto alienante?
      Non saprei, forse lo capiremo tra dieci anni.
      la società è stata davvero stravolta perché prima comunque era, da un momento storico in giù, bene o male lo stesso. Con internet come possibilità aggiuntiva. Oggi no.

      Sugli anime, linkami l'articolo che sono curiosissimo.
      In ogni caso, non è colpa di EVA allora, anzi proprio il fatto di essere andato in replica ha riportato un sacco di gente disinteressata a guardare, dopo tanto tempo, gli anime. Sono dati raccolti nel 1997.
      P.s. ma quindi Anime Cult su Gainax lo hai letto! Non mi hai detto cosa ne pensi.

      Moz-

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    26. Ecco:

      https://www.animeclick.it/news/107627-30-anni-di-evangelion-e-lesplosione-degli-anime-notturni

      Ma anche questo fatto che EVA ha salvato gli anime ma cosa? Io quando leggo queste cose non ci credo 😰.
      Nel 1995 hanno venduto 2 miliardi di manga e c'erano diversi anime che facevano il 20% rating.

      Anime Cult intendevo Japan Magazine se non ricordo male c'era un articolo su EVA.

      Anime Cult di Gainax non l'ho ancora letto perché sono zeppo di arretrati 😱

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    27. Sì, su JM c'era un articolo su EVA ieri/oggi.
      Eva ha salvato gli anime nel senso che ha dato una nuova linfa, che però era già in atto (Nadia, Sailor Moon S...)^^

      Moz-

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  4. Secondo me oltre a quello già detto (ovvero all'attesa delle nuove puntate ecc.) Ora si sa già quasi tutto, si sa che spesso ce la controparte cartacea che sta più avanti e quindi si sa come prosegue, e poi penso che ora rispetto a prima è tutto frammentato, ognuno ha la sua piattaforma oppure il suo genere di amime preferiti e se li vede, invece prima tutti i bambini della stessa generazione si sorbivano le serie del momento.

    Come ultimi successi anime che hanno unito moltissime persone forse potremmo dire AOT o attualmente Demon Slayer?
    Però non sarà mai come all'epoca dove poi anche il merchandising faceva la sua grossa parte tra gadget e pubblicità.

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    1. C'è da dire che, ad esempio, anche io conoscevo tutto Dragon Ball perché leggevo il manga (e l'anime della serie Z non era ancora in onda), ma anche qui... tempi diversi.
      Verissimo che oggi tutto è frammentato, mi sembra di capire che in ogni caso i ragazzi riescano a far sopravvivere una parvenza di visione almeno "circoscritta" a un certo periodo, quindi parlando del prodotto comunque una volta uscito. Vero, manca l'appuntamento "imposto", stessa ora e stesso momento... ma bene o male mi pare di capire che per le serie più di grido tutti vedano tutto comunque nello stesso periodo.
      Esatto quel che dici su AoT e DS: sono serie che hanno unito, creato fandom (penso anche a JuJutsu Kaisen) però manca tutto il resto... che prima c'era.

      Moz-

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  5. Per il resto concordo con questo post poco da aggiungere se non solo rassegnazione ☹️.

    Dietro ci sono anche motivi che riguardano il declino della società giapponese.

    Le nuove generazioni giapponesi sono rovinate e in totale declino sociale ☹️ è finita la grande passione per l'estero e gli studenti giapponesi che vanno all'estero stanno diminuendo.

    I grandi artisti del passato sono cresciuti in un contesto sociale completamente diverso...

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    1. Nel passato gli autori mettevano tanto di giapponese la loro bella identità in parte mista a quella straniera che gli ha permesso di creare le tante e molto belle produzioni che ci hanno fatto sognare e amare il Giappone a distanza, oggi si sono troppo americanizzati e svuotati brutalmente e il fatto che il mondo intero vive da quasi vent'anni in un periodo morto, molto sofferto senza stimoli e bellezza a tutto campo li priva della loro famosa genialità e fantasia.

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    2. Commento con il mio secondo account.

      L'avevo letto a fine agosto.

      Parte di un post su Facebook del grande Francesco Baldessari per me di gran lunga il miglior narratore del Giappone.

      "Questo atteggiamento si riflette anche nella gioventù. I tempi in cui i giovani giapponesi sognavano Londra, Parigi o New York sono finiti. La nuova generazione è inward looking, rivolta verso l’interno, meno interessata a esperienze all’estero e più attenta a restare nella propria dimensione domestica. I dati lo confermano: secondo le statistiche del Ministero dell’Istruzione, il numero di studenti giapponesi che studiano all’estero è sceso drasticamente dal 2004, passando da oltre 80.000 a meno di 60.000 nel 2018, con un calo ancora più netto nei programmi di lunga durata. Questo fenomeno, che la stampa giapponese ha definito uchimuki (rivolto all’interno), mostra bene come il paese sia culturalmente più chiuso che aggressivo."

      Questo influisce moltissimo sul futuro.

      I grandi autori del.passato erano anche grandi appassionati di cultura occidentale ma in generale di tutto il mondo oggi invece i giapponesi si stanno richiudendo.

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    3. Resta il fatto come dico che si sono fatti amare per la loro giapponesita` mista alla straniera non certo l'incontrario, chissà perché quasi tutti i personaggi e le ambientazioni erano locali anche se a volte con nomi e oggetti anglofoni e a volte francesi, e quelle ambientate all'estero sempre con le caratteristiche nipponiche.

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    4. io aggiungerei una cosa: il fattore storico-culturale!
      I grandi mangaka giapponesi avevano vissuto la Seconda Guerra Mondiale, le bombe atomiche, erano i figli di un Paese straziato, distrutto, raso al suolo e occupato da una potenza straniera che tra l'altro aveva pure nuclearizzato 2 città pur di farli arrendere... non a caso da questo substrato socio-culturale nacquero capolavori come "Rocky Joe", simbolo di un'intera generazione che si è dovuta rimboccare le maniche e ricominciare.
      mutatis mutandis, 2 decenni dopo gli spokon invece erano rappresentati dal "minkietta sorridente" Olly Hutton perché l'autore era di un'altra generazione e per sua fortuna era vissuto in un'epoca di boom economico, anche se comunque un pizzico di dramma sociale ancora viveva nella storia old style di Mark Lenders...

      E' un po' lo stesso motivo per cui il cinema italiano oggi fa mediamente schifo: ma un regista di oggi che è nato negli anni 70-80 di che altro potrebbe parlare se non di famigliole ricche "di sinistra" con l'attico al centro di Roma e che come unico problema hanno le corna? Mentre quando il nostro cinema era invidiato da tutto il mondo i registi di allora avevano vissuto anche loro il dramma della Seconda Guerra Mondiale, di dover mettere insieme il pranzo con la cena... anche volendo, un "Don Camillo" (tanto per indicare una commedia evergreen, comunque caustica ancora oggi!) oggi non saprebbero più farlo... anzi, già negli anni '80, quando ci provò Terence Hill non sapevano più farlo!

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    5. Ahaha che esagerazione nessuno invidiava i filmetti provinciali nazionali solo qua si dice.

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    6. Non dire cazzate, si vede che non t'intendi di cinema. Grandi registi esteri hanno sempre esaltato il nostro cinema, specie quello di genere.
      Discorso chiuso, ogni altro tuo commento sarà cancellato.

      Moz-

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    7. Rispondo in generale a quel che avete detto:
      è appunto una questione estetica. Le storie di un tempo o raccontavano un Giappone crudo post-guerra, ricostuzione e luce ma con sacrifici, o si rifacevano (dagli anni '80) all'immaginario occidentale (o perlomeno, ne avevano forte influenza).
      Era quindi un mondo più unito, ecco perché Orange Road ha funzionato benissimo anche come Johnny coi nomi occidentali, per dirne uno tra i tanti. Era sì giapponese ma anche "internazionale".
      Due approcci diversi (con eccezioni fondamentali, pensiamo alle serie Tatsunoko americanissime come Gatchaman o Speed Racer) che descrivono bene comunque un mondo più concreto, saldo.

      Moz-

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    8. Fellini, De Sica, Scola, Risi, Monicelli, Antonioni, Pasolini, Argento, Leone.

      Caro anonimo ti sorprenderà sapere che in Giappone Fellini, De Sica, Pasolini, Argento hanno avuto enorme successo!

      In generale le vecchie generazioni giapponesi avevano un livello medio d'istruzione e conoscenze tra tra le più alte del mondo.

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    9. L'anonimo, specie in quanto tale, non fa testo quando dice queste cose che, se ci mettesse la faccia, verrebbe deriso in pubblica piazza 🤓

      Moz-

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    10. Condivido al 100% il commento di Andrea87 ma non aggiungo altro perché sarebbe troppo complesso e faticoso.

      Su Anime Generation sto vedendo "Il segreto della sabbia" primo anime in 16:9 e in alta definizione con uso della CGI.

      Nonostante l'ampio uso del computer è un capolavoro! Che meraviglia **
      Vedi l'episodio 4... Regia cinematografica, colonna sonora da premio oscar...

      Anime del 2002 ripeto con ampio uso del computer ma lo stesso un capolavoro.

      Oggi invece 😰

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    11. Sì, perché all'epoca era una opportunità, non lo standard. Oggi potrebbe aiutare ecc, invece ci si è fatti assorbire. Ma per me è questione di mancanza generica di magia. 🙍‍♂️

      Moz-

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  6. Ripetiamo: la grafica attuale tutta computerizzata o a metà con i colori troppo accesi innaturali danno il risultato di fintissimo e vuoto senza emozioni e bellezza che spinge a guardare anche solo qualche puntata.
    Le versioni vecchie fino agli anni 80 anche se quasi sempre esteticamente migliori perché disegnate solo a mano con i colori più tenui che attirano perché più belle e stimolanti che riportano al realismo ma che hanno anche la pecca che danno l'effetto di troppo vecchie e per un certo verso troppo distanti e strane, hanno lo svolgimento spesso molto più semplice, noioso e bambinesco e infatti le versioni originali molto spesso sono improponibili oggi, mentre negli anni 90 fino ai primi 2000 dove le due tecniche a mano e con il computer nella sua versione semplice causa la tecnologia basilare ma carina erano fuse e ben riuscite hanno creato un miglioramento e un'estetica più accattivante di quella precedente arcaica e della successiva troppo moderna vuota, i colori erano più vivi ma non troppo e davano il senso di maggiore profondità, particolarità e fantasia, nonostante ancora lo svolgimento semplice ma maturato più evoluto e guardabile soprattutto da metà anni 90.
    È quasi la stessa cosa per i videogiochi dove però quelli vecchissimi anni 80/ metà 90 erano molto brutti di grafica e non si capisce la forma dei personaggi e degli ambienti perché scuri, troppo quadrati e spigolosi così spiacevoli ma colorati nei 90, erano simpatici e facili fin troppo tutto per bambini agli occhi di oggi, la grafica e la modalità di gioco migliore si ha da fine 90 fino alla metà dei 2000 perché evoluta, addolcita, nitida e definita con la colorazione e la giocabilità più reali che danno il senso di serio e magico ma non troppo infatti i titoli più belli sono di quegli anni, in questi ultimi anni ci sono diversi videogiochi che riprendono questa grafica e modalità di svolgimento a cavallo tra i due millenni ovviamente migliorata ma non spenta come è stato dal 2009-2014 circa, che riportano a quel periodo di fusione particolare.
    In sintesi: nel passato lontanissimo era troppo semplice e scolorita, oggi eccessivamente colorata senza bellezza.
    Ci vuole la moderazione.

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    1. Secondo me coi videogames si sono resi conto di aver creato sempre più film e meno cose ludiche in senso stretto, tanto che ultimamente c'è un ritorno a videogiochi molto più semplicistici come grafica, e più "giochi".
      Negli anime ogni decennio, data la sua estetica, aveva una sorta di filone cromatico (parlo molto in generale): gli anni 80 hanno saputo essere tenui, pastel, ma anche fluo. Gli anni '90 già più acidi ma era appunto un'estetica generale mondiale, riscontrabile ovunque anche nella moda.

      Moz-

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    2. Io oramai gioco pochissimo, ma prediligo sempre i buoni vecchi retrogames. Ultimamente ho provato Donkey Kong (in italiano) per Game Boy Color e mi ha divertito anche più della serie County del Super Nes. Io credo che sia giusto vivere il presente, attualizzando anche il passato: non rinnegandolo, con la consapevolezza tuttavia che non ritorna, altrimenti si rischia di vivere in un cimitero, una landa desolata psicologica senza godersi la vita attuale. Tornando ai videogiochi oramai si da sempre più importanza alal grafica che alle storie, ecco perché anche questo business sta pian piano decadendo. Ma perché non creare giochi più semplici graficamente, anche in 2d, ma dalla trama solida?

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    3. Però proprio Donkey Kong Bananza (o i precedenti nuovi Super Mario) hanno ancora molto di ludico e sono tornati a questo aspetto.

      Moz-

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    4. Hai ragione Miki ma sai, alla fine a me piacciono i giochini tascabili ed amo provare Game Boy, Color, Advance e anche qualcosa del DS/3DS. Tuttavia, apprezzo molto anche il Neo Geo e i giochi da dala giochi, che per me sono tra i più belli in assoluto mai creati: alcuni avevano già allora una grafica all'avanguarda e una giocabilità eccezionale.

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    5. Assolutamente, a me piace un po' tutto degli anni 80.90 come videogiochi, tascabili o meno... e davvero alcuni erano spaziali (pensa a Street Fighter III del 1998, tutti e tre, incredibili!)

      Moz-

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    6. Ma sai che a me Street Fighter è sceso con il passare del tempo? Preferisco di gran lunga Tekken, che ha personaggi più fighi, ma è questione di gusti :D

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    7. Io resto fan di Street Fighter, ben conscio che i fasti di Zero 3 (1999) e il tris di III non sono più stati raggiunti. I nuovi personaggi ci stanno ma non sono effettivamente tutti interessantissimi (mi fermo al quarto capitolo, dove ancora tutti i nuovi erano top). SF 6, comunque, mi piace.

      Moz-

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    8. Io purtroppo con Tekken mi sono fermato al 7, perché non ho la PS5, ma ho adorato tantissimo il 2, il 3 e il Tekken Tag Tournament!

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    9. Io mai stato fan se non per il breve momento di Tekken 3 in sala giochi sulla scia del successo PlayStation :)

      Moz-

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    10. Ecco hai detto la parolina magica: non solo anime, ma vogliamo parlare della rivoluzione della prima Playstation tra il 1999 e il 2000? Era discussa praticamente in ogni dove: da Topolino ai principali programmi serali Mediaset!

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    11. E infatti è parte integrante del mondo avvolgente. La Play agiva in parallelo alla seconda invasione anime in Italia e alla moda verso il Giappone che stava nascendo.

      Moz-

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    12. Crash e Spyro erano divenute delle icone della cultura pop al pari di Topolino o il loro collega/rivale Super Mario, ma lo stesso si può dire del buon Heihachi Mishima ;)

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    13. Sì, forse non proprio come Mario e Sonic (non hanno retto allo scorrere del tempo, più che altro) ma eravamo lì^^

      Moz-

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    14. Al tempo sì, ma come giustamente fai notare, questi due titoli non hanno saputo rinnovarsi. Quel vecchiaccio di Heihachi dura ancora invece, seppur non sia più sotto i riflettori come un tempo (ma chi lo ammazza quello?).

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    15. Eheh, dovrebbe scontrarsi con Bison :)

      Moz-

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    16. Ma Capcom sai da quando non mi piace più? Da quando conobbi Marvel vs Capcom 3. All'inizio pensavo fosse una genialata, anche perché mi riavvicinai al mondo Marvel proprio grazie a questo gioco, ma sinceramente poi mi accorsi che non era tutto questo granché... a volte i crossover non sono sempre un bene, ridicolizzano i personaggi, le storie ecc. vedi Kingdom Hearts, che da adolescente amavo, oggi penso sia una bestemmia fatta videogioco.

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    17. A me anche piacciono pochissimo.
      Comunque esiste anche Tekken X Street Fighter, per dire. E Terry Bogart di Fatal Fury adesso è nel roaster di SF...

      Moz-

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    18. Tekken X Street Fighter era orrendo, mamma mia quei personaggi con quei piedoni e quel design spregevole, ma anche la storia e la giocabilità facevano pena. Ce l'ho ce l'ho e non ci gioco da quasi 10 anni, brrr......

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    19. Mai giocato, per fortuna.

      Moz-

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    20. Non ti sei perso nulla

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  7. Personalmente fatico a vedere cartoni animati diciamo recenti, perché vedo ben poco del tocco artistico manuale di una volta: troppo computer (sia nel muovere oggetti e personaggi invece di disegnarli a mano, sia nel produrre serie e film 100% CGI), effetti metallici sui robottoni introdotti senza che qualcuno li abbia mai chiesti.
    Non entro nel merito delle trame avendo visto pochissimo delle produzioni recenti, per le caratteristiche suddette che non apprezzo. Giusta comunque l'affermazione secondo cui sembrano più "telefilm animati" che cartoni animati come li concepivamo una volta.

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    1. Sì, ora la CGI è troppo invasiva e si sposa male, spesso. Tipo il primo episodio di Cat's Eye (che ripeto, seguo con molto piacere, e mi sta piacendo) ha una scena con un'auto in CGI che davvero si integra malissimo al resto (per fortuna è un solo fotogramma, ma forse proprio per questo salta ancora di più all'occhio).
      Il fatto che siano concepiti come telefilm e non più come cartoni, ossia senza quegli accorgimenti registici di messa in scena particolari, è la cosa che ha più creato un distacco, secondo me, tra nuovo e vecchio.

      Moz-

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    2. Ma Cat's Eye non è una miniserie con attori prodotta e ambientata in Francia?
      Relativamente a "elementi" in CGI inseriti in un'animazione di stampo più o meno classico, l'impatto è spesso fastidioso, ho visto qualcosa del genere ne "Il segreto della sabbia" (che se non ricordo mali mi consigliasti proprio tu...), e si notano chiaramente per differenti sfumature, diversa nitidezza, ombre che vanno per conto proprio... A mio gusto personale stonavano meno quelle serie tipo "I-Zenborg" che mettevano personaggi animati in scene realizzate con modellini.

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    3. Cat's Eye - Occhi di Gtto è un anime in dodici episodi che sta uscendo (in cntemporanea mondiale) ogni venerdì, per 12 episodi, su Disney Plus.
      Sì, sulla CGI è proprio come dici: ancora non riescono ad amalgamarla senza che dia fastidio... o che si noti troppo, innaturalmente.
      Gli sfondi di Cat's Eye sono, ad esempio, fatti al computer e quindi molto freddi. Non hanno il fascino dei precedenti.

      Moz-

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  8. Ogni epoca ha i suoi canoni narrativi e relative convenzioni. Gli sceneggiati Rai degli anni '70 visti oggi sembrano lenti, statici, quasi prevedibili, ma non perché gli sceneggiatori dell'epoca fossero incapaci: era proprio lo stile narrativo convenzionale.
    Qualcosa di simile succede agli anime. Io di recente ho visto "Kill laKill" che ha uno stile grafico e narrativo molto anni '70 e in effetti alla fine lo guardavo più per questo effetto nostalgico che per la trama, che onestamente è troppo fine a se stessa. Altri anime più stile "telefilm" come dici tu li ho trovati migliori.
    Quindi credo che se c'è una minore potenza narrativa forse è per la ricerca ossessiva e rassicurante degli sceneggiatori degli elementi più commerciali (la ragazza carina protagonista, l'accenno di shipping con un protagonista maschile, etc.)

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    1. Verissimo, ci sono logiche di mercato a cui tutti si piegano senza più idee geniali. Prima, che pure c'erano, almeno sembrava potesse esserci non solo la freddezza e la velocità di un fastfood-anime, ma anche un po' di cuore.
      I tempi cambiano, e anche i linguaggi; alcune cosa invecchiano male ma altre sembrano voler essere dimenticate in fretta.

      Moz-

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  9. Credo che molte delle produzioni moderne mancano proprio di "personalità" , in fondo anche gli anime seguono le mode, sempre fatto pure in passato, ma adesso è più facile "aggregarsi" a ciò che già si vede in giro, che attirano immediamente il "consumatore" che provare veramente a creare un qualcosa di univoco e differente.
    Almeno a me sembra così.
    Basta vedere i Devilman, come la prima serie sia molto influenzata dallo stile dell'epoca, quanto l'ultima uscita qualche anno fa, e quanto gli OAV usciti negli anni 90.

    Che Eva invece sia l'ultimo fenomeno, beh, non sono propriamente d'accordo, ce ne sono stati vari, nello stesso periodo Slam Dunk, poi ovviamente, per chi non aveva mai letto il manga, la serie completa (e non ahinoi strareplicata fino ad un certo punto negli anni 90) di DB e DBZ.

    Poi negli ultimi anni c'è sicuramente One Piece e tanta altra roba uscita, che per me "personalità" .
    Ma ora non c'è solo la TV, c'è il Web che la fa da padrona, come Netflix e tutto il resto, quindi non c'è un punto unico dove dirigersi e vedere la reazione del pubblico. Come lo era invece fino ad almeno 10-15 anni fa a salire.

    Detto questo, non ho visto mai la serie originale di Lamù e non vedrò il remake. Non vedrò il remake di Cat's Eye e neanche di Ranma, pur avendo visto e rivisto (e letti i relativi manga) le serie originali.
    Non ne sento il bisogno.

    Caio

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    1. * Poi negli ultimi anni c'è sicuramente One Piece e tanta altra roba uscita, che per me ne hanno di "personalità" e cmq son paragonabili ai fenomeni del passato. Ma è anche cambiata la concezione di Anime e Manga per gran parte dell'utenza, mondiale aggiungerei.

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    2. Slm Dunk non è però paragonabile all'impatto sociale che ha avuto Evangelion.
      One Piece, che fa numeri da capogiro, è comunque una trasposizione quai 1:1 di uno shonen manga, non è un'opera originale come Eva e non ha "creato" sottoculture.
      Non parlavo di fenomeni commerciali in sé, ma di fenomeni sociali e artistici (oltre che commerciali).
      Oggi solo Miyazaki continua su questa scia, grazie a opere stratificate, che possono essere lette in più modi e analizzate in modo anche accademico.

      Moz-

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    3. Il problema è che ora gli anime sono fatti solo per attirare otaku nerd e brufolosi, quando invece negli anni 2000 un bambino di 12 anni poteva godersi tranquillamente Pokemon o Dragon Ball senza per forza doversi sentire giapponese e dannarsi per non essere orientale (fidatevi raga che ci sono anche soggetti simili) o amare necessariamente la cultura giapponese. Ora gli anime attuali, uno il clone dell'altro, hanno risvegliato quella parte tossica degli otaku giappominchia, antipatici, supponenti e puntigliosi. Ragazzi ma sono cartoni animati, prendeteli come tali. Ovviamente non mi riferisco a voi, parlo in generale :D

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    4. Qualcosa per tutti o comunque non otaku oriented ancora si trova anche se anno dopo anno le cose stanno sempre più peggiorando.
      Blue Box ad esempio è quanto di più lontano esiste dalla cultura otaku nel 2026 verrà trasmesso Mao anime tratto da un manga di Rumiko Takahashi.

      Cercando qualcosa di buono si trova ancora.

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    5. Ciao Gravo, il problema è la distribuzione in occidente che, ripeto, sta straripando. Io parlo dell'Italia, bisognerebbe acquistare soprattutto per la TV. Il web, lo streaming, dovrebbero essere una spalla, non un sostituto della televisione che, a mio avviso, rimane una cassa di risonanza potente, ancor più dei social o dei siti internet. Io propendo per un contenitore di due tre anime al giorno: magari due episodi di due serie shonen e uno shojo. C'è troppo sui vari Netflix e compagnia e questo troppo ci ha fatto perdere la voglia di attendere, ma anche la voglia di scegliere. Magari parlo così perché mi sto disinnamorando di questo mondo, però davvero, io sto ripartendo, per quel poco che guardo, dalla TV: tre episodi di Naruto al giorno su Italia 2, da lunedì al venerdì, mi godo quello che guardo senza pretendere altro oppure cercare di conoscere per forza la Lore esatta di quel mondo. Mi sento molto più libero mentalmente rispetto all'epoca di quando ero un "appassionato" che doveva guardare x serie al giorno e conoscere anche quante volte al giorno il personaggio secondario di turno andasse al bagno. Tornando al discorso principale, il problema reale è proprio il Giappone che ha riassestato la sua clientela devolvendo la sua produzione all'interno (per un pubblico particolare) e non più all'esterno; non so se mi sono spiegato.

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    6. Ciao Marco.

      Ti sei spiegato bene ☹️ ma non credo che le cose cambieranno.

      Io seguo tutto con calma non mi interessa se disegni dell'anime X non sono all'altezza o se in anime Y ci sono i filler.

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    7. I filler sono una cosa inventata in Occidente: se hai letto la guida completa ai Cavalieri dello Zodiaco di Dragon Shiryuu, conoscerai che in Giappone non si fa distinzione tra episodi "canonici", film ed episodi filler. In realtà tutto accade "per davvero" nella storia. Questo non solo in Saint Seiya, ma può valere per qualsiasi serie.

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    8. Gravo l'anonimo dei filler sono sempre io, Marco. Mi ero dimenticato di entrare con l'account scusa ahahah

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    9. Ho scritto filler per semplicare.

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    10. Sui filler: non sono una cosa inventata in Occidente, è un concetto che è stato chiamato così in Occidente. Loro stessi sanno bene che si tratta di riempitivi, creati spesso apposta per dar tempo all'autore di proseguire col manga.

      Moz-

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    11. Sì Miki ma alla fine sono cartoni animati, solamente dei nerd puntigliosi super otaku sanno i "severi" su questa differenza e tu di certo non sei uno di loro, lo so bene. Ti faccio un esempio: quando in One Piece Luffy e co. si fermano presso le isole Warship (uno dei primi filler dell'anime) io manco sapevo che fosse una saga originale e non facevo alcuna differenza tra la storia principale e un riempitivo, un po' come Asgard in Saint Seiya e i due amanti alieni in Sailor Moon, ma potrei dire la stessa cosa anche dei film. Cioè, sono cartoni, apprezziamoli tutti per quel che sono senza differenze tra ciò che è accaduto "realemente" e cosa "no". Tanto alla fine è solo finzione :D

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    12. Perché ci sono filler e filler.
      Quelli fatti bene e quelli che rovinano l'opera.
      Ecco, secondo me proprio discutere di questo, analizzarlo, rientra nel compito di chi vuol trattare questi argomenti. I due alieni di Sailor Moon R rappresentano 13 episodi riempitivi rispetto alla serie... tratta dal manga, con moltissime libertà alla base da parte di Toei e assolutamente non 1:1, quindi non dà fastidio, visto che l'anime era diverso di per sé (e per fortuna :p)
      Asgard in Saint Seiya idem, qui addirittura la genesi è diversa: c'era un capitolo speciale su Cristal che fu ispirazione vaga per una storia nei ghiacci, ma anche il secondo film (ambientato ad Asgard)...
      I filler di Naruto sconfessano spesso il narrato originale, creando incongruenze.

      Moz-

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    13. Diciamo che i filler di Naruto non li conosco benissimo, ne ho visti solo alcuni; il filler che mi ha fatto più ridere era quello col ninja 36enne occhialuto e sovrappeso che faceva da maestro ad alcuni bambini che aveva salvato da un incendio. Era stato inserito durante la saga della quarta guerra ninja, ma in realtà tutto ciò era avvenuto tempo prima dato che i membri dell'Organizzazione Alba erano ancora vivi. Ecco, quello aveva disegni orrendi e personaggi a dir poco grotteschi. Quindi sì, è vero quello che dici, ma tanto Miki gli anime di oggi non hanno più praticamente i filler: si fa una stagione di 13 o massimo 26 episodi ogni morte di papa, anche perché manco in Giappone ci sono più i soldini come un tempo.

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    14. Sì, oggi non si usa più. Da un lato meglio (quando rovini le cose) dall'altro peccato, perché alcune trovate erano fighe (se il budget non rendeva tutto molto cringe XD)

      Moz-

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    15. A me alcuni filler di One Piece facevano ridere, in quanto certi personaggi avevano dei nomi cretini, tipo Hachino, Campaccino, Vigano, Puzzle la fenice o Peseta. Diciamo si capiva che non era tutto di Oda in quel caso, o meglio nulla era dell'autore originale.

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    16. Vero, spero solo che ne avessero discusso con lui per evitare incongruenze future XD

      Moz-

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    17. Eh vedi?Puzzle la fenice, poi però nella storia principale appare un certo Marco la fenice!

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    18. Eh appunto.
      Allora meglio i "filleroni" originali, tipo One Piece Gold o Red, che sono comunque fatti con Oda.

      Moz-

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    19. I film di One Piece sono tutti perlopiù godibili, Red credo sia uno dei migliori in assoluto. Forse Strong World quello più sopravvalutato, Z invece bocciato in tronco!

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    20. Ho visto solo Gold e Red e sì, mi son piaciuti. Peraltro lì hanno iniziato con l'adattamento fedele, che adesso è stato portato anche su Mediaset.

      Moz-

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    21. Sì esatto, ricordo che ai tempi di Gold peraltro One Piece era praticamente fermo su Italia 2. Una pausa che durò diversi anni.

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    22. Sì, non acquisirono più gli episodi per lungo tempo...

      Moz-

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  10. Sono su questo argomento di una ignoranza pazzesca, da schifo, confesso candidamente. Però tu non hai idea del piacere che provo nel leggere i tuo post e i commenti dei tuoi commentatori. Mi limito ad applaudire ringraziando. 💚👋

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    1. Grazie a te! amo dialogare molto e analizzare fenomeni di questo tipo, cultura popolare attuale :)

      Moz-

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    2. Perché non cambi l'avatar e metti la versione canuta che ti rappresenta? Quella castana non vale più appartiene al passato che non c'è più.

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    3. Il bello dei fumetti e delle illustrazioni è che rimangono cristallizzate nel tempo. Non è solo una questione di aspetto: Sherby non ero io nemmeno quando l'ho creato, nel 2010, perché rappresentava già allora me in passato ;)

      Moz-

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    4. Gli anime che mi sono piaciuti di più degli ultimi anni

      My Hero Academia
      Spy x Family
      Jujutsu Kaisen (bello ma eccessivamente complesso)
      Blue Box
      Heavenly Delusion

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    5. Perché Miki è uno scrittore bravissimo e sa prendere, ma anche perché c'è, in fondo, il rimpianto per un periodo, non così lontano, eppure del tutto diverso da quello attuale in cui non ci sono punti di riferimento. Sembra che abbiamo perso la bussola tutti e, sinceramente, oramai a me fa anche schifo la cultura giapponese, non abbiatene a male. Preciso: non parlo della cultura storico-religiosa, ma proprio questa attuale fatta di glitter, "kawaii" e questa fissazione occidentale per dover imitare (non esplorare come si faceva un tempo) la cultura nipponica, una cosa che ho potuto constatare anche nelle fiere del fumetto, che non frequento più e non frequenterò mai più. Io sono occidentale, italiano e non rinnego la mia natura pur essendo il nostro uno stato problematico. Prima ripeto, c'era la curiosità per una cultura così esotica, ora veramente, anche a causa di un'overdose di anime tra Netflix, Prime Video, Disney Plus che offrono una vagonata di queste serie (fatte tutte con lo stampino sembra) abbiamo perso qualsiasi entusiasmo e cerchiamo di cantare in giapponese, di creare nostri idol, di fare film ispirati ad anime (Lo chiamavano Jeeg Robot, ma raga, qualcuno si ricorda ancora di quella pippata mentale?) sputtanando la nostra identità. Ma il vero fandom , quello genuino delle girelle, dei cartoni visti di pomeriggio mentre si mangava una merendina, quella anche di una citazione simpatica in un programma Mediaset serale a un cartone mainstream dell'epoca (vedi Pokémon in Ciao Darwin nel 2000) quell'epoca curiosa e genuina ce la sogniamo ragazzi e non tornerà più.

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    6. Grazie mille Marco, TROPPO gentile.
      Vero, oggi il Giappone è così tanto sdoganato che non è manco più moda mainstream: è il giappominkiesimo l'aspetto cruciale. Appunto tutto fatto di kawaii e via dicendo, dove vige sempre purtroppo una superficialità di fondo.
      Come poterla combattere? Con spazi (siti, blog, riviste) che fanno approfondimento e analisi.

      Moz-

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    7. Esattamente, ma anche con la semplicità: non rendere la passione per un cartone giapponese qualcosa di ghettizzato a "moda", ma qualcosa di più fruibile, un flusso, che va a collegarsi con altri settori della nostra realtà. Citare Goku o Sailor Moon in un film di Vanzina, oppure i piccoli scolari di Sei forte maestro (con Emilio Solfrizzi) che cantano la sigla dei Pokémon. Ecco, io questo intendo per farvi comprendere...

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    8. Certo, ed è appunto il mondo avvolgente di cui parlo sempre (penso di aver creato io questo concetto, sai? XD)

      Moz-

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    9. Sicuramente, ma è un concetto che ho sempre meditato anche io, tu gli hai dato praticamente la definizione :)

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    10. Ahaha beh, almeno comprendi subito ciò che intendo a riguardo!^^

      Moz-

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    11. Certamente: tornare dalla piscina e guardare Dragon Ball su JTV, oppure assistere alla recitina di fine anno di scuola dell'infanzia di mio fratello minore con la sigla dei Pokémon durante il balletto finale, oppure su Napoli Canale 21 lo spettacolo di Carnevale trasmesso nel 2001 con i bambini vestiti da Pokèmon e Digimon, con tanto di intervista dell'organizzatore, praticamente ignorante su questi due anime, ma che comunque riconosce che in quel momento storico Pokèmon fosse l'anime del momento. Questo è quello che intendo io e, sicuramente, anche tu. Pensa che nel 2005, in pieno ri boom wrestling, in un paesino vicino al mio proposero durante una di quelle classiche sagre estive il baby wrestling. Sinceramente non so cosa fosse, anzi, il nome era alquanto inquietante, ma era per farti capire ahahah. M a comunque anche negli anni 70 con l'arrivo di Goldrake e di altri anime si ebbe questo mondo avvolgente!

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    12. Certo: il mondo avvolgente c'è stato proprio nelle prime due invasioni (la prima 1978-1989, la seconda - lunghissima e a più fasi - 1990-2010)*
      Se gli anime non tornano a essere davvero di tutti a ogni ora, nelle sorpresine e nelle edicole, nelle magliette e via dicendo, sarà un cane che si morde la coda.
      *la suddivisione è mia, secondo una mia analisi

      Moz-

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    13. Era il 2002 quando facevo la colazione la mattina con i biscottini di Dragon Ball con Goku, Vegeta Trunks e Gohan sulla scatola che guardavano una ciotola piena di latte, prima di andare a scuola. Oppure un anno prima, nel 2001 la fiera del cioccolato a Perugia quando dei ragazzi vestiti da Goku offrivano a noi scolaretti in gita gli ovetti di Dragon Ball. Ecco, la fiera del cioccolato, Goku, Dragon Ball. Oggi il parruccone con lo spadone da soggettone al Lucca Comics.... No dai raga non vado avanti che sono amico di tutti e non vorrei offendere qualcuno XD

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    14. Ahaha XD
      Diciamo solo che non ci sono più queste cose un po' nazionalpopolari, con gli anime. Forse giusto DB Super fanno le uova di pasqua ma effettivamente i personaggi non sono più "ovunque".

      Moz-

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    15. Dragon Ball per me è morto con la morte di Toriyama. Senza l'autore originale, possono fare mille mila altre saghe, ma non cia arà più il tocco del padre di quest'opera. Con la passata ci si fa il sugo (cit.)

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    16. Pare però che Tori abbia comunque lasciato varie idee.
      P.s. stiamo per raggiungere i 200 messaggi quindi poi dovete cliccare "carica altro" per leggere quelli nuovi, vi sembrerà infatti che non verranno pubblicati e che non appaiano più. Diventa macchinoso rispondere e proseguire. Magari trovate un altro post adatto...

      Moz-

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  11. Non guardo anime da un secolo ormai (ad esclusione di roba dello studio Ghibli o di Shinkai. Non sono un esperto, ma dal poco che ho visto ho notato noia (mia) e pigrizia (da parte degli animatori).
    Ti cito gli esempi che mi vengono in mente. Dragonballa Super mi pare tlabbia un'animazione terrificante. Personaggi deformi, colori piatti, storia ridicola che che pare infischiarsene di tutto quel che abbiamo visto nelle serializzazioni precedenti. Dandavanti: uncguizz guizzo di originalità nell'animazione, molto piacevole da vedere, ma nonostante i molti elementi narrativamente simpatici, per me proprio non decolla. One Piece e Naruto: anche qui, alcuni guizzi interessanti visivamente parlando, ma per la maggiore un piattume deprimente.

    Sarà che sono vecchio io, ma fatico a trovare qualcosa di davvero coinvolgente e bello da vedere.

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    1. Dragon Ball ha subito un'involuzione a furia di incongruenze, retcon e sparate create da Toyotaro che non c'entrano nulla col mondo originale di Toriyama. Io il Super sono riuscito a godermelo su Italia 2 doppiato in italiano, altrimenti in originale non ci avrei scommesso un euro. A volte non sembra, ma elementi come il doppiaggio (e il nostro è un patrimonio dell'umanità, ammettiamolo) compie piccoli miracoli. Comunque hai ragione: oramai solamente prodotti per otaku, niente serie più "areate" che presentano una cultura palesemente nipponica ma che allo stesso tempo sono pensati per un pubblico internazionale. Io non sono un nostalgico, o almeno lo ero, ma come direbbe il buon Nick Carrassi: "Con la passata ci fai il sugo" (mi pare fosse così) tuttavia adesso tendo a seguire poche serie del passato, visto il panorama desolante e desolato attuale. Ora ci pensa Yamato ad aprire un canale only anime sul DTT, ma ce n'era bisogno con tutta questa indigestione di serie proposte da piattaforme streaming a pagamento e non? Io punterei di più su un contenitore, anche su qualche canale locale, in cui vengono trasmessi nel tardo pomeriggio due-tre episodi di serie diverse. Dopo tutta questa "overdose" bisognerebbe pensare in piccolo, sul poco ma buono. Immagina dalle 18:00 alle 19:30 su Telecapri, oppure 7Gold un contenitore animato in cui trasmettono una puntata di Ranma 1/2 (vecchia serie per carità!), Hunter x Hunter e poi magari una serie per ragazze tipo Card Captor Sakura. Ci sarebbe il problema dei diritti, vero, ma era per fare un esempio ahahah. Ed esperimenti simili esistono: vedi Contactoons o Ka-boom!

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    2. @Davide appunto, secondo me molto viene dall'estetica. Ma è mera questione d'abitudine, o davvero qualcosa è cambiato? Anche io trovo Super molto piatto, anche rispetto a una puntata a basso budget di DBZ... non so, forse l'aver computerizzato molto ha semplificato e appiattito un po' tutto. Manca un certo coinvolgimento avvolgente.

      @Marco io farei un Bim Bum Bam ma... trasversale. Che piace ai kidults, per così dire. Sketch sì ma informativi, quasi alla L33t / Inskandar, con la leggerezza del BBB di sempre.
      Secondo me spaccherebbe.

      Moz-

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    3. L33t / Inskandar, perdona l'ignoranza, ma cosa sono? XD

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    4. Ehhh allora mi sa che ti tocca proprio leggere il prossimo Anime Cult :p
      Comunque, si tratta di programmi Rai che trasmettevano anche anime. Programmi su fantasy, videogame, animazione ecc...

      Moz-

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    5. Ma andavano in onda su uno di quei canali Rai che non esistono più? Tipo Rai Futura?

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    6. Ma infatti questi nomi non mi erano del tutto nuovi XD

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    7. Ci fu anche un passaggio su Rai2 :)

      Moz-

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    8. Io ricordo bene Rai Sat ragazzi su cui, tra il 2006 e il 2007, trasmisero Tweeny Witches. All'epoca ero innamorato delle serie magiche, complice anche il mio amore per Harry Potter. Una serie interessante, ma disegnata male e dalla storia che poi divenne incongruente e confusionaria. Peccato davvero!

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    9. L'inizio del declino di quel periodo anime.

      Moz-

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    10. Ma guarda neanche, poiché Tweeny Witches è del 2004, quindi un po' prima del vero declino, ma alla fine era dello studio 4 C, un anime sperimentale ;)

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    11. Sì, diciamo che iniziano a essere anime "di passaggio", la coda lunga della seconda invasione. Poi un decennio di declino e quindi il ritorno.

      Moz-

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    12. Guarda c'è di peggio, tipo Princess Tutù: lo conobbi nel 2008 sul Comics Manga Network (un contenitore che andava in onda sui canali locali campani in sindycation). Tweeny Witches sarà stato anche sceneggiato sotto effetto LSD, ma quella è proprio un'opera claustrofobica e inquietante, sembra uno di quei sogni strani che hai dopo esserti ubriacato o aver fatto indigestione di cotolette e patatine. Me ne frego se dietro c'è la mano di Junichi Sato: è brutto e basta (e non si capisce nulla manco lì).

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  12. Ciao Miki, come ti ho detto in passato non seguo più anime, o meglio, non li seguo come un tempo. Brutte esperienze e altre priorità mi hanno allontanato da questa passione, che è divenuto poi hobbie e ora solo una forma minuscola di intrattenimento per ammazzare il tempo, dato che (lo ammetto) non esco molto, un po' per mancanza di soldi, un po' per altri motivi. Comunque riporto quello che ti ho detto altrove, anche per condividere il mio pensiero con gli altri amici del blog e vedere un po' cosa ne pensano. Ovviamente il mio punto di vista non è Vangelo e può essere del tutto criticabile: "E' proprio il mondo dei media che è cambiato: un'opera potenzialmente iconica arranca ad emergere proprio perché abbiamo tutto on demand e, diciamocelo, il meglio lo abbiamo già avuto. Ci sono sicuramente opere buone anche al giorno d'oggi, come One Piece, Tower of God e Nanatsu no Taizai, ma l'eco imponente che potevano avere Dragon Ball, Pokémon, Digimon, Yugioh, Beyblade (oserei dire) Mew Mew con gli spot, le citazioni in serie tv, giornali per ragazzini o programmi (che non ci azzeccavano una cippa) del tempo, non ci saranno più. Pensa che io questa stranezza l'avvertii subito dopo il 2007, era come se l'anno successivo si fosse gi tutto spento, fosse già tutto decadente. Vedi anche il wrestling (che oramai non seguo più da anni) ha avuto la stessa parabola discendente, mentre tra il 2004 e il 2007 assistevamo a Gerry Scotti e Michelle Hunziker a Paperissima mentre combattevano per finta su un ring, oppure Gabibbo vs Batista a Paperissima Sprint. Non parliamo poi di John Cena a Sanremo. Tutto finito, semplicemente perché le buone idee mancano, così come la cassa di risonanza. Paradossalmente abbiamo molti più media oggi, ma non riusciamo a creare uno "zoccolo duro" come una una ventina di anni fa e non parlo di tempi remoti dopotutto".

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    1. Se volevano anche dopo il 2007 avrebbero potuto continuare... C'erano tanti nuovi anime per bambini e ragazzi che potevano esplodere: Eyeshield 21, La Legge di Ueki, Beet The Vandel Buster, Tutor Hitman Reborn, Toriko, Shugo Chara, MÄR e altri ancora... Solo che i signori di Mediaset avevano altri piani e altri interessi (Maria De Filippi in primis).

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    2. Alcune di queste serie che menzioni tu (Shugo Chara, MAR) vennero incanalate su quella monnezza di Hiro che diede ufficialmente inizio alla fine. Il 2008 fu l'ultimissimo anno di rinnovamento delle stagioni animate su Italia 1, un rinnovamento pessimo e gramo se pensiamo a monnezza come Mymelody, Spider Riders e Idaten Jump, ma chi cavolo se li ricorda più??? Ricordo che la rivista Cartoni della Press Factory (altra rivista caduta nell'anonimato) dipingeva Spider Riders come il futuro dello shonen, cioè ci rendiamo conto? Dopo il 2007 si ebbe già questa drastica caduta mediatica e culturale. Hiro comunque ci insegna che oramai l'Italia non ha bisogno di un canale tematico sugli anime. Posso fare altri esempi falliti miseramente: Italian Teen Television, Cooltoon e Man-ga. Ora quest'ultimo vuole essere riportato in vita da Yamato gratis sul DTT, ma diciamoci la verità: ce n'era bisogno? Io penso questo: se Mediaset decidesse di cedere gran parte delle serie che ancora gli rimangono per essere acquistate da altri canali (come 7GOLD, canale secondario ma comuneque nazionale) che decidessero di creare un contenitore stile Ka-boom o Contactoons, secondo me avrebbe molto successo. Abbiamo bisogno di poche serie, poche ma buone, dopo tanta indigestione di prodotti animati, che perlopiù si sono rivelati essere fuffa. C'è bisogno di tornare un po' indietro per guardare al futuro. Una bella trasmissione pomeridiana di un'oretta e mezza, in cui venissero trasmessi un episodio di Ranma, Kenshiro e magari The Slayers, io dico che farebbe ascolti. Lo so, sto sognando, però alla fine tutto si può fare: basta volerlo! Volendo anche Italia 2 stessa potrebbe farlo, se solo volesse, ma è pur vero che anche Europa 7/7 Gold ha una buona esperienza animata alle spalle.

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    3. My Melody, Spider Raiders, Idaten Jump ci stava che venissero trasmessi ma andavano trasmessi anche le novità più importanti Tutor Hitman Reborn in testa magnifico per i ragazzini 🤩 le nuova generazione era pronta ma non hanno voluto trasmetterla ☹️.

      Io sono più semplice mi bastava solo Italia Uno e al massimo Rai Due.

      Oggi come oggi è quasi impossibile fare un palinsesto pomeridiano.

      Se volevano trasmettevano le nuove serie dei Pokémon e Beyblade al pomeriggio su Italia Uno.

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    4. Cari miei, avete di fatto descritto la fine del "mondo avvolgente", e sì: anche il wrestling ha subìto la stessa cosa. Inutile dirlo, non è una questione di soli anime.
      Io davvero mi chiedo se guadagnino di più adesso o prima, sapete?
      Certo, il film di Demon Slayer va benissimo al cinema, eh, ma davvero più del film dei Pokémon o dei Power Rangers? A questo punto, come cavolo hanno fatto a non rendere così spendibili e cool gli anime anche in passato?

      Moz-

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    5. Miki ti faccio un esempio: non sono un fan di Don Matteo, ma di tanto in tanto lo seguo perché il maresciallo Cecchini mi fa sbellicare dalle risate. C'è sua nipote adolescente (la figlia del capitano interpretato da Simone Montedoro) che in vari episodi leggeva un manga inventato e ripeto, inventato. Come se adesso il manga fosse solo una moda per adolescenti, ecco, a me questo da fastidio, che sia un qualcosa tipo i vampiri a inizio anni 2010, i social, tiktok ecc, quando i cartoni dovrebbero essere qualcosa di più nazionalpopolare, proprio come nei decenni precedenti. E non è finita qui: ho visto The Twisted Tale of Amanda Knox su Disney Plus, in cui vediamo Raffaele Sollecito citare Naruto. Ora dirai: "Benissimo, vedi che qualcosina c'è ancora?" ma in realtà il personaggio (ora non so come fosse Sollecito da ragazzo e quali interessi avesse) viene descritto come un nerd otaku di famiglia benestante, che ha successo con le ragazze e che guarda anime sul PC (che poi sono tutti cartoni creati con l'AI se avete notato, per chi ha seguito la serie). A me questo da fastidio: non la genuinità di una citazione innocente per una serie che ha successo, ma inanellarlo in un contesto tossico basato sull'agiatezza, sull'essere figli di papà, insomma, una moda elitaria. Non parlo di Sollecito, ripeto, parlo del personaggio che è stato presentato nella serie TV. Lasciamo perdere il wrestling: questo business per qquanto mi riguarda è terminato con Wrestlemania 2024, almeno quello WWE che è comunque quello più iconico. Oramai è un business che arranca in una melma puzzolente e ha perso qualsiasi identità, come i wrestler di adesso, del tutto anonimi (Roman Reigns e non solo).

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    6. Beh, anche citarli in negativo è pur sempre citarli, eh.
      Ci sta per caratterizzare un personaggio. Se devi fare un nerd agiato, ovvio che gli appioppi comunque questo genere di opere.
      Io ricordo (fino agli anni 2000) film che mostravano scene con televisori che trasmettevano Lady Oscar, robottoni e via dicendo.
      Quanto al manga inventato, peccato: occasione manGata di fare una citazione "che restasse".

      Moz-

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    7. "Io ricordo (fino agli anni 2000) film che mostravano scene con televisori che trasmettevano Lady Oscar" e io questo intendo per nazionalpopolare: la mamma che sta preparando da mangiare e il bambino che segue un cartone anima a random in un film, in una fiction o in una soap. Io ricorderò ancor ala pubblicità speciale dell'aranciata Slam con Ash, Gary e Pikachu, cioè.... ma capite alcuni titoli che potere ebbero? Ed era un linguaggio d tutti, non solo dei 15enni benestanti che parlano da nerd e pensano di aver capito tutto del mondo. Ripeto ragazzi, è più facile sentire che spiegare quello che voglio dire...

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    8. Sì, era una cosa estesa a ogni tessuto sociale. Oggi paradossalmente anime/manga sono sdoganatissimi ma mancano di questo elemento nazionalpopolare.

      Moz-

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    9. Esattamente, come giustamente affermava Gravo, sembra che ora questo business sia qualcosa in mano solamente a dei cretini tuttologi su Youtube che fanno i guru anche durante le fiere del fumetto e che, di conseguenza, influenzano anche i più giovani. Comunque ho letto qualcosina anche riguardo ad Hara al Romics (o Comicon? Manco ricordo più quando si svolgono queste fiere) e ciò che è avvenuto è allucinante...

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    10. A Lucca, se intendi i prezzi.
      Però lì è l'autore che vende le sue opere, e ci può stare... Anche se venisse Picasso, se fosse vivo, i prezzi sarebbero altissimi...

      Moz-

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    11. Eh Lucca, vabbé Miki, lo sai, ho chiuso con tutto questo, io al massimo seguo un cartone animato in santa pace su Supersix o Italia 2 e non me ne frega delle censure e degli adattamenti dei nomi. Allora pure Topolino dovremmo chiamarlo Mickey Mouse e Paperino Donald Duck. Certo, se ne può discutere ed è anche costruttivo farlo. Per esempio quello che fai tu col tuo blog o su Anime Cult è creativo, costruttivo, positivo, perché fai dei paralleli tra il passato e il presente, fai operazione filologica, ammirevole! E non a caso te lo dice un laureato in filologia classica e moderna hihi. Il problema è il business di adesso, una tossicità che proviene proprio dall'origine (il Giappone) e che si manifesta anche in Occidente. Io ho notato che gli anime odierni chiudono invece di far socializzare. Non a caso tanti incel, hikikomori, redpillati sono "otaku", così come qualche anno fa gli emo erano otaku. Insomma... tutti ragazzetti problematici, quando invece un cartone animato dovrebbe unire e far sognare, anzi, insegnare ad essere persone migliori, ma il problema è che le opere stesse di adesso sono vuote. Vabbé può anche darsi che sia io troppo vecchio per capire i giovani virgulti e questi nuovi tempi, che dire...

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    12. Semplicemente, ogni cosa è figlia del suo tempo.
      Tanto è.
      Oggi la società, che è mutata rispetto al passato, chiede inconsciamente questa nuova fruizione, perché economicamente/socialmente va bene così, si alimenta in questo modo.
      Anche in passato vi erano molte situazioni problematiche, eh.

      Moz-

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    13. Ma sicuramente, magari all'epoca ero piccolo e non mi facevo tutte queste domande, ripeto: rimpiangere il passato è per me la cosa più patetica, è da deboli. Bisogna accettare il presente e, al massimo, impegnarsi per renderlo un futuro migliore. Comunque Miki è al di là di tutto palese che la nostra società sta passando una crisi di proporzioni non indifferenti su qualsiasi piano: da quello economico a quello morale. Ed è un fenomeno che dura da quasi una ventina di anni. Regna la confusione, il sonno della ragione genera mostri diceva Goya e, ovviamente, tutto questo caos si denota anche nelle opere di finzione. Tutto è collegato, un "mondo avvolgente" però dark.

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  13. Marco sul fandom anime e manga hai stra ragione! Entrambi abbiamo frequentato la community e sappiamo bene il livello di follia al quale si è arrivato 😰

    Io ormai ho capito che non ci sono più speranze ☹️ seguo questa passione con tranquillità e solo in ambienti familiari come questo blog... Non ho più piacere a discutere di anime con otaku de noantri 😅.

    Possono dire e credere in quello che vogliono non mi interessa più... Per me l'anime di One Piece è bellissimo, le sigle di Giorgio Vanni e Cristina D'Avena sono eccezionali, The Seven Deadly Sins è un ottimo battle shonen.

    Non mi interessano i frame, il realismo, il brodo se allungato o meno queste sono tutte baggianate.

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    1. Mi permetto di dissentire solo sull'ultima parte del messaggio: quelle cose che dici sono comunque parte di una analisi, di una forma analitica che - se si vuole - è giusto fare riguardo un anime, un film, un libro, un fumetto, un album musicale. Non penso siano baggianate, ma rientrano nell'analisi critica di un'opera.
      Per il resto, sono d'accordissimo.

      Moz-

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    2. Io ricordo ad esempio il forum anime del sito di Italia 1. Ci bazzicai solamente a inizio 2007, poi fu chiuso, ma era bellissimo: si discuteva della chiusura di Italian Teen Television e c'era uno zoccolo duro di fan che volevano venisse riaperto (vi parlo di inizio 2007, l'epoca di Keroro e di Mermaid Melody su Italia 1, gli ultimi fasti animati su questo canale insomma, IT! chiuse a inizio 2006), si parlava anche della "guerra degli ascolti" tra Italia 1 ed MTV, che erano praticamente il duopolio anime dell'epoca, così come di Dragon Ball, Naruto, One Piece ecc. Sapete quando iniziai a sentire il sapore amarognolo del fandom tossico, malato e febbricitante? Quando entrai sul forum di Cooltoon e con Miki ne ho discusso in passato parecchio di questa realtà. In pratica la maggior parte degli utenti erano una sorta di gruppo massonico che adorava questo canale come una divinità: se seguivi tutto ciò che andava in onda lì (strareplicato per anni) eri un intenditore, ma se ti permettevi di seguire anime altrove, eri un eretico. Il motivo? Non c'era un motivo, o almeno io non lo compresi. C'ernao ragazzi problematici, alcuni otaku incalliti che parlavano di "sacro suolo nipponico" e altre scemenze varie. Hey, ovviamente vi parlo della mia esperienza soggettiva ehehe. Comunque questa insensatezza, questa ghettizzazione e moda otaku ha rovinato il panorama italiano, anzi, occidentale, degli anime e dei manga, ecco perché adesso ho ben altri interessi e mi sto pian piano distaccando da questo entertainment.

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    3. Te lo spiego: Cultoon (poi Cooltoon) era un canale girellaro. E il germe della tossicità nasce proprio con quella frangia di persone, che oggi definiremmo boomers.

      Moz-

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    4. Il problema di Cooltoon fu l'aver cambiato nome appunto. Cultoon era una sorta di WWE 24/7 degli anime: non un canale specializzato in anime come Mangas o Animax, ma un canale dove potersi godere le vecchie glorie 24 ore su 24, così come su WWE 24/7 si potevano guardare i vecchi incontri del wrestling tutto il giorno. Con il cambio di nome (dovuto anche a causa di beghe legali con Cult Network Italia) da cult divenne cool ma da da quel momento accanto a perle del passato furono proposte anche porcherie che di cult non avevano una mazza. Diciamo che Cooltoon pensava in grande e voleva diventare un canale specializzato in animazione giapponese sfidando giganti come Mediaset, che in quel periodo giocò la carta di Hiro (un altro fallimento). Cooltoon era comunque un pesce piccolo in quanto aveva un budget minore, nonostante apaprtenesse a un colosso come Sky, e non poteva competere con la library Mediaset. Secondo me, se fosse rimasto specializzato nei cult limitandosi a proporre unn-due novità al mese sarebbe vissuto ancora per qualche annetto.

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  14. Pensa che lo scorso anno ho preso un periodo di aspettativa dal lavoro per motivi di studio e mi divertivo a creare con Chatgpt fanfictions crossover tra Tower of God e Nanatsu. Ecco, magari parlo in maniera soggettiva, ma questi shonen che davvero hanno molto da raccontare (e che potrebbero far presa in qualche modo sul pubblico) dovrebbero essere trasmessi su Italia 2 ogni pomeriggio: Tower of God, Nanatsu e poi un episodio di qualche replica storica, tipo Sakura o Slayers. Invece no, tutte serie queste confinate sulle piattaforme streaming. Con lo streaming ragazzi non si va da nessuna parte. Prendete Demon Slayer, serie sopravvalutatissima, parlano di fenomeno, eppure io tutta questa publicità in TV, queste citazioni in programmi, in serie TV o film come era per Dragon Ball o Sailor Moon non li vedo. Ma ricordate i tempi in cui nel 2001, nel film Merry Christmas, I fichi d'India imitavano Gou e Vegeta? Ci serve una cassa di risonanza mainstream, dove tutti parlano, quella televisiva, non solo quella internettiana, delle piattaforme streaming o delle becere (scusate, parlo sempre in generale) fiere del fumetto. Ripeto, esperimenti come Ka-Boom sono per me ammirevoli: poche serie, un semplice contenitore e tanto calore, come ai tempi di Zap Zap TV su Telemontecarlo e Ciao Ragazzi su Telecapri. Ma posso anche fare l'esempio di Europa 7 con Sampei, City Hunter e Ranma ogni tardo pomeriggio (anche se erano strareplicati XD).

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    1. Esattamente, oggi sono un moda ma... non mainstream! Ecco tutto.
      Non c'è più quel livello transgenerazionale e "di tutti". Oggi molte cose sono solo degli otaku, che sono sdoganati, vero, ma finisce lì in autoerotismo.
      Di contro, prodotti come Stranger Things stanno invece facendo proprio quello che dici.

      Moz-

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    2. Miki, tu dici? Io tutta questa pubblicità per Stranger Things non la vedo. Più che altro invece qualche anno fa era spesso citata Mercoledì, anche ne Il mercante in fiera con Pino Insegno oppure, addirittura, in Un posto al sole. Anche Mare Fuori ha fatto la sua bella figura da questo punto di vista :)

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    3. Posso dirti che ST ha ora all'attivo: raccolta punti Conad, sorpresine Kinder, linea vestiario in una catena tipo H&M (non ricordo se sia proprio questa), linea dedicata Bialetti (caffettiere, tazzine ecc)... e sicuro altro che arriverà.
      La serie è stata citata su Topolino, parodiata ecc ecc

      Moz-

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    4. Le parodie di Topolino non le ho mai digerite: ricordo i Pokèmon che diventavano Cicciomon e Goku paperizzato in una storia con Paperino, ma vabbé... erano comunque citazioni alla cultura pop del tempo e ci stavano ehehe. Mare Fuori ha avuto anche diari e uova di Pasqua, quindi sì, qualcosa di avvolgente c'è ancora. Posso farti da questo punto di vista un altro esempio: Elisa di Rivombrosa. Parodie, pubblicità, citazioni, merchandising, io addirittura parlavo di Elisa con la mia prof di Latino e Greco durante le lezioni. Addirittura Jane Alexander (Lucrezia) e altri attori del cast venivano invitati a Passaparola, C'è posta per te (Luca Ward) ecc. E guarda caso Elisa camminava a braccetto con Mew Mew, Beyblade e Pokémon su Italia 1, era l'epoca di Saiyuki (replica) ed Orphen su MTV e il wrestling che stava di nuovo esplodendo, quello di Undertaker, Big Show, Eddie Guerrero ecc. Pensa che la Rai per fare a gara con Canale 5 sfornò Orgoglio come fiction rivale e Mediaset, non contenta, tentò il doppio colpaccio con Le stagioni del cuore. Era anche l'epoca di Final Fantasy 10, Kingdom Hearts, Hack Sign nel campo videoludico. C'era competitività e quindi più fantasia e quindi un mondo avvolgente dato da più elementi, realtà e fattori che si intrecciavano casualmente. Un'era insomma, altri tempi, oramai morti e sepolti, ma dobbiamo farcene una ragione :)

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  15. Il film di Demon Slayer nei cinema italiani specialmente nelle grandi città sembra essere andato bene con tanti giovanissimi alcuni anche in cosplayer.

    The Seven Deasly Sins - Nanatsu.no Taizai appartiene a Netflix quindi non credo che sarebbe potuto andare in TV.

    Per il resto concordo ma chi comanda in TV non ha più voluto puntare su questo settore.

    Io non avrei mai cambiato ITALIA UNO perché non c'era nessunissimo motivo :( dietro ci sono stati giochi di potere allucinanti.
    Maria De Filippi non voleva concorrenza per i suoi programmi spazzatura! Alla fine ha vinto la De Filippi e il suo folle progetto di creare una vasta platea di giovani che seguissero i suoi programmi.
    Colpa anche della famiglia Berlusconi che ha puntato sul trash.

    Se ti può rallegrare il progetto Mediaset & De Filippi è fallito perché la TV ha perso definitivamente il suo bene più prezioso la gioventù.

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    1. Esatto, ahimè :(
      Italia 1 poteva continuare alla grande, ma ormai i canali Mediaset hanno completamente perso la loro identità. Canale 5 è diventata la Rete 4 degli anni '90 (soap, telenovelas e programmi trash), Rete 4 ha inseguito Rai 3 e La 7, propone ottimi film ma poi?
      Italia 1 non si capisce cosa vuol essere e a chi si rivolge.

      Ripeto, io farei un doppio canale nuovo, sul digitale, tutto retronostalgico/nerd.
      La gente deve tornare a tenere acceso il televisore anche come sottofondo, anche per zapping, anche per compagnia. È così che abbiamo scoperto e amato tante cose.

      Moz-

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    2. Secondo me se Mediaset fosse stata acquistata, almeno in parte, da Vivendi, qualcosa sarebbe cambiato. In meglio, in peggio, chi può dirlo?

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  16. Ma io non mi rallegro, oramai la passione si è smorzata. Ho altri hobbie e passatempi, mi piace aggiornarmi come docente e negli ultimi anni sto coltivando la passione per la storia delle religioni, il paranormale e il mistero in generale, così come la cronaca nera che è un mio vecchio amore (sono cresciuto a pane e Chilhavisto). Non sono più un otaku, neanche un appassionato, però mi manca quel calore domestico televisivo tra una merendina ei cartoni animati. Pensa che io su Telenapoli Canale 34 guardavo assieme a mio fratello e mia nonna Suncollege e Ken il guerriero e mia nonna divenne quasi una fan di Ken, giuro XD. La TV, quella classica, anche DTT, ma gratis, libera e mainnstream, è uno strumento conviviale, lo è sempre stato, di riunione e comunità. Ieri proprio ho rotto l'abbonamento con Prime Video e ne sono felice. Preferisco guardare un Inuyasha su SuperSix o un Naruto su Italia 2 che seguire tutte le millemila serie di queste piattaforme che, sinceramente, non mi dicono più nulla. Reputo ad esempio utile e comoda un'app come Mediaset Infinity dove guardare un episodio di My Hero Academia o One Piece se non si ha il tempo ( o la voglia) di seguirlo in diretta su Italia 2; se non fosse che i signori dietro le quinte tolgano gli episodi a tradimento quando meno te lo aspetti :P

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    1. Rallegrarsi nel senso che io sono FELICE della crisi di Mediaset nel target giovani hanno raccolto ciò che hanno seminato...

      Sulla TV concordo al 100% ma anche con le piattaforme streaming ci sono alcuni aspetti positivi.

      Io sono un appassionato e detesto il mondo otaku! Per me anime e manga non devono essere ghettizzati.
      Per hobby studio la lingua e cultura giapponese ma non andrò mai in un maid caffè ad Akihabara o almeno non mi interessano queste cose.

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    2. Ma sai a cosa mi hai fatto pensare durante questa nostra cordiale conversazione? Che molti otaku, giappominchia e nerd di oggi siano ragazzini e ragazzine di buona famiglia, con papà medico primario e mamma avvocatessa (tanto per fare un esempio per parlare di un rango sociale medio alto) fidanzati ufficialmente già a 16 anni, con il futuro già spianato grazie a opportune raccomandazioni, che davvero non hanno nient'altro a cui pensare se non fare cosplay e fare i fighi imitando cliché shonen e shojo (e fidati che ci sono certi deficienti che lo fanno). Ovviamente non dico che sia sempre così, attenzione, ma guarda caso gli emo (e molti di loro erano super otaku nel periodo compreso tra il 2008 e il 2011, periodo di quella moda) erano perlopiù tutti figli di papà (prof universitari, notai e altri lavori davvero ben pagati). Ecco perché sognano il Giappone nerd e tossico di Akihabara, prendere il tè in un maid cafè serviti dalle cameriere moe e altre cacchiate varie. Io per esempio che sono più contadinotto un bel panino con la porchetta della norcineria Lattanzi e per me è tutto il mondo (XD). Ora che ci penso (ulteriormente) se noti gli anime anni 80-90-inizio anni 2000 (soprattutto shojo) mostravano spesso ragazzine benestanti che vivevano in villette con mamma, papà, fratellino e cane (Sakura, Fancy Lala, Rayearth). Erano serie più internazionali, ma anche più gioiose ed eleganti, simbolo di un Giappone ricco che si apriva al mondo. Ora molte serie sono più otaku ma anche pessimiste se noti: monolocali, meno lusso, meno ottimismo. Anche il Sol Levante, nonostante la proverbiale prosopopea dei giapponesi, ha attraversato una crisi e la sta attraversando tutt'ora, non è solo l'Italia ehehe.

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    3. P.S. Molti soggetti di cui ti ho descritto li ho conosciuti di persona tra Comicon e Romics, mamma mia che gente -_-

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    4. Il Giappone quasi due anni fa è sceso al quarto posto tra le potenze mondiali.
      Un Paese che sta piano piano collassando.
      Pochissima natalità e sempre più desiderio di rinchiudersi.
      I tempi d'oro sono finiti e difficilmente si riprenderà.

      In questo scenario diventa difficile una ripresa del mondo anime.

      Lascia stare siti anime e manga e i vari youtuber che dicono maree di cose non vere.

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    5. C'è un'italiana docente universitaria che vive in Giappone ed è sposata con un giapponese e nei suoi libri illustra Tokyo come il paese dei balocchi. Io non ci sono mai stato (nè tantomeno mi interessa più andarci, preferirei un viaggio in Cina o in Thailandia al massimo) ma sappiamo bene che non è affatto così. Il problema è che ci sono per gli otaku questi racconti mitici sul Giappone, come 40-50 anni fa c'erano sull'America, sul mito americano e compagnia bella.

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    6. Esatto, si deve tornare a una Tv conviviale, anche di sottofondo, accesa, di compagnia. Io facevo i compiti con i canali musicali tipo The Box, per dire.
      Punterei davvero su una Italia Cult Mediaset (mi ero inventato, qualche anno fa, questa cosa): due canali complementari, retro/nerd per kidults, e con Infinity di supporto (lì puoi caricare serie complete o far recuperare puntate perse).

      Moz-

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    7. Io lo dico sempre: lo streaming deve essere una spalla della TV, non soppiantarla. Purtroppo anni di Adsl, Emule, Torrent e poi piattaforme streaming come Netflix e compagnia bella hanno dato una visione distorta al consumatore del tutto e subito. Io ricordo ancora quando nel 2007 Mediaset Infinity era Mediaset Rivideo, creato proprio con il fine di far rivedere puntate perse di serie tv o cartoni animati, mi pare iniziarono con Pollon, Nanà Supergirl e Occhi di Gatto. Ma appunto, era un "surplus di", non "al posto di". Ma poi... qualcuno ricorda ancor prima Italia 1 plus e La7 cartapiù? Vi sfido :D

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  17. P.S. "Il film di Demon Slayer nei cinema italiani specialmente nelle grandi città sembra essere andato bene con tanti giovanissimi alcuni anche in cosplayer". Ecco appunto, premesso che non ho nulla contro il cosplay che è una forma d'arte, ma uno non potrebbe andare a gustarsi un bel cartone animato con gli amici e la famiglia in maniera sobria e "meno fanatica"? Quando nel 2000/2001 andavo da ragazzino al cinema Corso di Sessa Aurunca a guardare il fim di Pokemon di Mewtwo, il secondo di Lugia oppure il film montaggione dei Digimon, c'erano tanti bambini e ragazzi con gli zii, i cuginetti, i genitori o gli amici. Ma che è tutto questo nerdume? Questo mi da "fastidio", perché il fenomeno anime sembra essere divenuto appannaggio di una nicchia "estremista" e non genuina come un tempo. Ragazzi, è difficile spiegarlo, è più facile provare (per chi ha vissuto quel periodo) ciò che racconto che decriverlo. E se qualcuno mi ha frainteso chiedo scusa, vi assicuro che non volevo e non voglio offendere nessuno ^_^''

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    1. Condivido abbastanza questo tuo post però io ritengo che la fascia giovane sia rimasta l'unica ancora salvabile in questo mondo... Peccato che spesso sono plagiati da tanti esperti de noantri...

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    2. Esatto, il problema è che ci sono su Youtube tanti guru della domenica che credono di essere esperti di questo o quell'altro manga/anime, rendendo questo business sempre più tossico ed elitario, immagina se accadesse una cosa simile in altre discipline, tipo il calcio ahahah

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    3. Caro Marco io ti conosco da quasi dieci anni... Concordo al 100% elevata all'infinito...

      Siamo noi persone normali dalla parte giusta non queste belve represse e perverse che dominano l'opinione e influenzano le persone*.
      Per non equivocare mi riferisco agli "appassionati" adulti di anime e manga la peggior specie tra tutti i fandom del mondo!
      Queste persone della specie "idioti-idioti" non vanno neanche più considerati...
      Come mi dice un italiano che vive nei dintorni di Kyoto "lasciali cuocere nel loro brodo non ne vale la pena"
      Hanno trasformato questo hobby in una in un loro habitat privato ed esclusivo dove domina l'ignoranza.

      Ma soprattutto moltissime di queste persone non hanno vissuto un'infanzia felice per loro la TV, Sailor Moon, Dragon Ball, Ken il Guerriero, la scuola i coetanei ecc. ecc. sono ricordi tristi da dimenticare :( persone che venivano picchiati dai genitori, che erano reclusi in casa spesso con mamme apprensive che vivevano in contesti urbani iper cementificati ecc. ecc.

      Bisogn anche comprenderli.

      *Bisogna però comprendere i giovani che vengono pesantemente influenzati da questi soggetti.

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    4. Aspetta ma ci conosciamo???

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    5. Ti ho conosciuto nel 2018 su Animeclick dove spesso ci scambiavamo opinioni poi ci siamo sentiti qualche volta su Facebook tra 2019-2020 e ogni tanto qui sul Moz O'Clock.

      🤗

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    6. Oddio scusa, ora come ora non so identificarti 😅

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    7. Al secolo... Kazuya Hatta nel blog di Kazuya Ryuzaki.

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    8. Ok, ora ho capito, mi ricordo di te ;)

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    9. Carràmba, vi siete ritrovati! _)
      Ecco, chissà se i giovani capiranno questa citazione :p
      Sì, comunque, da conquista mainstream avvenuta gradualmente dal 1995 in poi, oggi il fenomeno si è esteso, triplicato se non di più, ma a uso e consumo di una (enorme) platea di nuovi nerd.

      Moz-

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    10. Se tempo fa ogni sera guardavo due-tre serie anime al pc, ora seguo pedissequamente Chi l'ha visto? su Rai3 il mercoledì oppure Reazione a Catena e Affari tuoi nel preserale. Cambiati i tempi, anche gli interessi (anche perché scrivo articoli su tali programmi). Comunque è sempre un piacere parlare di simili argomenti con esperti come voi all'insegna della semplicità, leggerezza e cordialità. Diciamo che io sono un cultore della tv italiana, non parlo solo di cartoni, ma proprio della storia del tubo catodico, dalle origini fino a oggi. Non è una questione di essere pantofolai e fissati, trovo la TV un'invenzione affascinante, ancor più del cinema, della radio e dei computer. Difficile da spiegare.

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  18. Belle e giuste considerazioni Miki; sono d'accordo con tè. La maggior parte degli Anime moderni sono davvero tealizzati in velocità e credo anche con meno cuore che in passato. Il risultato saranno stilisticamente belli, questo può essere solo questione di gusti, ma alla fine spesso, come hai detto anche tu i contenuti sono carenti e/o senza l'anima che a mio giudizio avevano molti di quelli antichi (che non vuol dire che tutti gli Anime vecchi fossero ugualmente buoni) Un saluto, Buona continuazione di settimana e del mese di Ottobre

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    1. Scusa era "La maggior parte degli Anime moderni sono davvero realizzati in velocità"

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    2. Certamente: le ciofeche c'erano anche prima, avoja! XD
      Però ecco, forse l'artigianalità almeno le faceva sembrare più sincere rispetto a oggi...

      Moz-

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  19. Mi sono perso un po' nella marea di commenti cosa che su questo blog non accadeva da tempo...

    Rispondo a sommi capi (almeno adesso che mancano solo 5 minuti prima di cena)

    Sui filler concordo con Marco anche perché ai tempi nessuno ci pensava e anche oggi tranne una nicchia nessuno ci pensa... Cioè quando vedevano gli anime quando andavamo a scuola giustamente non facevamo nessuna distinzione.

    Tecnicamente si chiamano "episodi originali per la TV"

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    1. Esatto, si chiamano anime original, ma ci sono mille differenze da poter fare. Filler comunque è un termine per me preciso, "riempitivo", che spiega bene il senso del 90% della cosa: riempire con cose varie in attesa del manga.
      Per me se ne deve parlare, fa parte di una analisi dell'opera. Ci sono anche filler ottimi, per dire 🤓💪

      Moz-

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    2. La saga della lega di Orange in Pokèmon è un lungo fillerone, ho sempre sognato facessero una saga videoludica perché in fondo non era male

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  20. Ma infatti, ma comunque la canonicità è tutta una cavolata inventata da noi occidentali: in Giappone non sono così rigidi da questo punto di vista. Pensa che secondo i produttori dell'anime di Saint Seiya, sono "realmente accaduti" anche i fatti di Asgard e dei film, tranne quello con Apollo e Artemdie che è stato rinnegato da Kurumada.

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    1. Non è così semplice.
      Diciamo che tutto è lecito ma appartiene a linee narrative diverse, e con Saint Seiya hai preso l'esempio perfetto: la serie Omega per esempio esiste solo se pensi alla serie animata storica, ma non può esistere come continuità del manga.
      Inoltre, i giapponesi hanno spesso creato opere che hanno tolto i filler (di varia natura): da Nadia a Dragon Ball Z (Kai) e sicuramente succederà col nuovo One Piece...
      🌿💪

      Moz-

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    2. Nuovo One Piece che a mio avviso non serviva: la serie storica è ancora in prosecuzione. Io penso sia stata commissionata da Netflix per avere anch'essa una serie animata dell'opera.

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    3. Se nello special di Nadia di Anime Cult avete scritto filler rimane chiuso nel mio armadio.

      Comunque quello che dici MikiMoz dimostra che hanno vinto "loro" e creato un nuovo modo di ragionare.

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    4. Non mi sembra venga usato quel termine, non ricordo ma mi pare di no; in ogni caso la sostanza non cambia: è un termine di uso comune e corrente, con un significato (molteplice, come ho spiegato) e non si tratta di un nuovo modo di ragionare. Nel senso che, noi da adulti, analizziamo le opere a 360° anche dal punto di vista produttivo, e bisogna tenere conto di tutto. Non possiamo ragionare acriticamente come quando eravamo bambini vedendo tutto a prescindere, se trattiamo un argomento le cose vanno discusse con lucidità, penso... 💪

      Moz-

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    5. Nadia è interamente "original TV" non tratto da un manga parlare di riempitevi diventa assurdo.

      Se si recencisce un film o anime si può parlare delle differenze rispetto al materiale originale ma se vengono declinate come negative per me non va bene ☹️.

      Tagliuzzare un prodotto per me non va bene ☹️ Dragon Ball Z è composto da 291 episodi se lo spettatore salta alcune parti perché ci sono "filler" qualcosa non va bene...

      Ma oggi gli anime sono in mano a otaku, lolitomani, incel & compagnia brutta e quindi...

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    6. Esatto, e la cosa bella è che molti di questi ragionano e parlano in questo modo per far colpo sulla ragazze, gli anime e manga ridotti a sex appeal, a me quello da fastidio. (Off topic: sono andato a scuola oggi stanchissimo, ieri visione integrale di Chi l'ha visto?)

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    7. Su Nadia, ti consiglio davvero di leggere le pagine su Anime Cult, che hai: così capisci bene a cosa mi riferisco. Gli articoli riportano fatti oggettivi e volontà di Anno.
      Pertanto, comunque, dico che i "filler" sono vari e variabili, dalle motivazioni disparate. L'ho detto in più messaggi.
      Non per forza se ne parla in negativo, perché poi? Ma le cose vanno analizzate.
      Se in Dragon Ball, per fare dei filler, inventano qualcosa sul Red Ribbon che poi viene sconfessato da Toriyama stesso nel manga, è una cosa che va sottolineata quando analizzi un'opera con sguardo critico e accademico. Tutto qui.

      Moz-

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  21. C'è sicuramente un fattore nostalgia ma anche i migliori prodotti di adesso secondo me non sono paragonabili ai migliori del passato. Prendi Ufo Robot Goldrake, Lady Oscar, Ken il Guerriero e Lupin...solo per la qualità e la quantità delle musiche di apertura, chiusura e background sembrano di un altro pianeta e sto parlando del prodotto grezzo giapponese. Poi arrivato in Italia, c'erano i migliori compositori ad arricchire il ventaglio delle musiche, con sigle che, con i loro giri di basso, fiati s quant' altro fanno impallidire l'attuale panorama musicale. Senza poi considerare la qualità dei doppiatori (almeno su questo la tradizione di qualità è stata preservata). Nico Fidenco, Corrado Castellari, Riccardo Zara, Vince Tempera erano campioni di musica leggera, non dei nomi così messi per creare qualcosa di poche pretese per bambini.

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    1. Ciao Raflesia e benvenuta a bordo 😀
      Vero, noi di certo abbiamo sempre impacchettato tutto in modo egregio, a volte anche salvando opere che sarebbero state meno belle; e sono d'accordo che, nostalgia a parte, mediamente le serie del passato avevano qualcosa in più nel totale 💙

      Moz-

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  22. Ciao Raflesia, sì un fattore nostalgia c'è sicuramente ma che comunque può divenire tossico se ci si inanella troppo nel passato senza guardare al presente. Diciamo che il mio è un fattore diverso dal ragionamento "anime di ieri erano tutti belli oggi fanno tutti schifo". Semplicemente sto cambiando interessi. Non seguo più regolarmente come un tempo e , anzi, se un giorno sto senza guardare un episodio non me ne può fregar di meno. Non spendo più soldi per una rivista (Miki non odiarmi, nulla contro di te XD) o per un manga, semplicemente perché preferisco spenderli per altro, per cose più utili. Guardo altri programmi (La Vita in Diretta, Quarto Grado) e leggo altre riviste (Grand Hotel) anche per lavoro (sono un docente ma nel tempo libero faccio il giornalista di gossip). I tempi sono cambiati e vedo che questo business anime-manga sia divenuto tossico. Aggiungo anche che della cultura e dell'animazione, così come del fumetto giapponese ne ho piene le scatole. E' un mondo che sto abbandonando pian piano. La pomposità e l'ambiente elitario di cui si circonda ora questo business mi fa "orrore". Le fiere del fumetto sono divenute solo un pretesto per vestirsi da cretini e per fare gli scemi, non sono più un'occasione per conoscere nuovi amici e socializzare e ne so qualcosa io. Durante le mie esperienze al Comicon/Romics ho conosciuto tanti idioti frustrati: alcuni che si sentivano scomodi in questo mondo, addirittura una ragazza fissata con i vampiri che si lamentava di essere italiana e non giapponese e ci aveva preso unan malattia per questo. Ma stiamo scherzando? Gente come questa ha rovinato questa realtà potenzialmente bellissima. Oramai mi limito a intervenire solo in blog come questi perché so che ci bazzicca gente per bene che non aggredisce verbalmente solo perché dico tale anime X fa schifo oppure anime Y è bello. Certa gente dovrebbe capire che sta parlando di cartoni animati, disegni, punto!

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    1. Però si può sempre seguire anime e manga senza dare retta al fandom... Io concordo al 100000% il tuo pensiero sulla tossicità del fandom ma possiamo vivere senza far parte del fandom 🤩.

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    2. Devo ritrovare il mio "best place", il mio "mondo avvolgente" personale in questo settore. La pirateria prima, poi le piattaforme streaming legali, hanno dato un duro colpo a questo business. Preferirei tornare al periodo pre-adsl, a 56 k (io addirittura avevo la connnessione a 52k e, al massimo, l'abbonamento ad Alice 1 Cent) quando era impossibile seguire in streaming e accontentarsi di quello che passava la Tv, poco ma buono. Vabbè solo sogni ahaha.

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    3. "Best place" citazione di Ryu "Il Drago con la Spada di Legno" di Shaman King?

      Io avrei preferito il doppio modello alla "un paese, due sistemi" avrei lasciato scorrere internet senza depotenziare la TV... Dopotutto sono due mondi diversi non c'era motivo di svuotare la televisione.

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    4. Gravo il tuo modo di vedere, sicuramente virtuoso, purtroppo non è praticabile nella vita reale: ovvio che se uno ha tutto e subito sul web se ne infischia della TV, è purtroppo una logica umana, istintiva. Diciamo che dopo la chiusura di IT anche io per qualche anno, prima di avere l'ADSL , sognavo qust'ultima. Al tempo sapevo che su Youtube c'erano tantissimi episodi di anime, Emule, Torrent, che in italiano o in altre lingue, ti aprivano un mondo in cui si poteva avere tutto e subito, quindi avrei potuto creare un mio palinsesto personale, un canale ideale specializzato in anime. Ma, come ha detto Dario Scala in un suo ultimo video Youtube, alla lunga questa situazione stanca, scoccia, perché si ha l'imbarazzo della scelta, si perde l'entusiasmo. Tutto viene sdoganato e snaturato. Non a caso Netflix ora è in cattive acque in quanto non sa più reinventarsi, ma è ovvio: una realtà pomposa, decadente, collassa e si ritorna alla semplicità iniziale. Comunque sì hai azzeccato la citazione ;)

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  23. Marco ti dico anche quali furono i segnali dell'inizio della fine.

    Praticamente dalla seconda parte del 2007 e sicuramente nel 2008 la fascia pomeridiana venne sempre più accorciata ☹️

    Ho trovato nello scantinato di casa mia vecchie riviste di TV del 2003-2008 tra cui i primi numeri di DiPiùTv ebbene la fascia pomeridiana dalle 16:00 del 2003-2004 passò 16:45 dell'autunno 2007 fino alle 17:15 dell'autunno 2008 😱

    Ma cosa più incredibile nel 2008 l'annuncio delle novità non veniva più dato 😰 One Piece ritornò dalla saga di Water Seven dopo tre lunghi anni senza nessuno spot pubblicitario 😱

    Tutti ci ricordiamo come le novità venivano SEMPRE strombazzate! Poi all'improvviso il nulla... Seguire Italia 1 nell'autunno 2008 fascia BBB era diventato uno strazio.

    Marco mi pare evidente che dietro le quinte decisero di fare ZAC con gli anime! I responsabili sono un misto tra Maria De Filippi e i vertici Mediaset di voler spostare gli anime sul canale Hiro a pagamento.

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    1. Ma diciamo pure che gradualmente l'interesse nazionalpopolare per gli anime andò scemando. Ricordo che in edicola c'erano solo giappominkiaggini deprimenti, mentre impazzavano grandissimi fumetti americani da scoprire o riscoprire.

      Moz-

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  24. Gravo so bene la storia, l'ho studiata attentamente da appassionato della TV. Spider Riders, Mymelo e Idaten Jump furono un contentino tanto per far vedere che rinnovavano per l'ennesima (e ultima volta) il palinsesto autunnale. Già nel 2009 la desolazione: le uniche novità furono Angel Friend's (ma davvero un po' di decenza, presentare una serie simile, ma dai...) e quella cretinata di Twin Princess. One Piece continuò con la saga di Water Seven/Enies Lobby/Thriller Bark e basta, tutto il resto inghiottito su Hiro. Ah no: dimenticavo Yugih 5ds e le nuove stagioni di Detective Conan, vabbé.... ma comunque si notava palesemente che ci fosse stata un'involuzione.

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    1. Anche io ho studiato e vissuto tutto!
      Fino a primavera 2009 il lunch-time era ancora glorioso con Detective Conan, Naruto Shippuden, One Piece l'ultimo periodo che hanno fatto grandissimi ascolti...

      Ma fu soprattutto la fascia BBB quella che mazzolarono duramente :(

      Ripeto Idaten Jump, My Melody, Spider Raiders, Twin Princess andavano anche bene ma come erano trasmessi? Mezzi episodi e continui cambiamenti di palinsesto :(

      Noi siamo cresciuti negli anni '90 con Street Sharks, La fabbrica dei Mostri, Action Man di sicuro Tutor Hitman Reborn, Mar, Beet The Vandel Buster, Toriko e altri ancora sarebbero potuti piacere post 2007-2008 alle generazioni successive la nostra...

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    2. Ma già il fatto che ricordiamo quei tempi e ne discutiamo in maniera critica e oggettiva mi fa piacere, in quanto è storia ed è bello condividere i nostri punti di vista :)

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    3. Secondo me il declino iniziò nel 2007. Durò qualche anno, con il 2010 che ci regalò l'ultima fiammata (rilancio internazionale di Sailor Moon partito proprio dall'Italia + nuovi episodi di One Piece a seguire, sempre al pomeriggio). Una illusione, poi si spense tutto e l'attenzione si spostò su altre cose (come la Marvel e i prodotti americani, che dominarono).

      P.s. stiamo per raggiungere i 200 messaggi quindi poi dovete cliccare "carica altro" per leggere quelli nuovi, vi sembrerà infatti che non verranno pubblicati e che non appaiano più. Diventa macchinoso rispondere e proseguire. Magari trovate un altro post adatto...

      Moz-

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