"di notte voglio ballare nella stanza dei bottoni,
staccare tutti i fili delle tue decisioni,
staccare tutti i fili con la tua benedizione!"
(Maudit, Litfiba 1992)
Ormai se si vuol parlare di politica, si deve parlare di televisione.
Per due motivi. Il primo è che la politica vera, di strada, dei comizi, non esiste più, e ormai passa tutta, filtrata a dovere e confusa tra Uomini&Donne e Centovetrine, attraverso i sei canali di stato.
Il secondo motivo è che il signor EsseBì detiene grandissima parte dei mezzi informativi, specie le televisioni, e quindi, se vuoi parlare di politica, voilà, devi parlare inevitabilmente di televisione.
Oppure, se vuoi affossare ancor di più il tuo intelletto, e i tg nazionali non ti bastano più (confusi sempre tra una DiEffe e un'intervista a EffeCì), puoi parlare del Milan e della Juve.
Perchè è anche vero che se si vuol parlare di politica, oggi, e se si è particolarmente cretini, si può parlare anche solo di calcio.
Ma a me il calcio non è mai piaciuto molto. Finzione per finzione, ho sempre preferito un Distretto di Polizia, ad una partita più truccata di una zoccola che batte sulla strada per Foggia.
E così, torniamo alla tivvù.
E' il nuovo campo di battaglia. La sinistra ormai è estromessa dai canali (o forse no, ma nel 2010 stanno ancora all'...annozero), e quindi gli altri se le cantano e se le suonano tra loro sulle frequenze che frizzano (bzzz) via etere, via satellite e via cavo.
E ci sono programmi che si prestano a fare da arene, da ring, da piazze, per questi scontri.
La notizia di oggi, tolta la scomparsa dell'ottantottenne ErreVù buonanima, era che EsseBì e GiEffeEffe (che non è uno stilista, ma un "ex" fascista) hanno parlato a lungo di questioni interne alla maggioranza. E forse, non proprio con aria da "famose du' spaghi ar sugo".
Essebì terrebbe per le palle GiEffeEffe.
E siccome Essebì ha il potere che tutti desiderano, ossia il controllo quasi totale delle mass(ai)e (inebetite grazie alle sue tv), ecco che invia il suo affondo a GiEffeEffe in un ring televisivo.
Ma stavolta si fa furbo e lo fa in un ring inusuale, un'arena che sulla carta si è sempre identificata con quanto di più lontano ci fosse dal lecchinaggio. Si era sempre identificata con una sorta di libertà d'informazione.Ma non c'è peggior schiavo di chi si crede libero, o peggio, non c'è miglior schiavo di colui al quale viene fatto credere di essere libero, di essere un parte di un popolo libero. Parte di un popolo delle libertà, insomma.
E così, grazie ad un video-scoop, cade un sindaco di destra (ma i consiglieri si erano già dimessi in blocco prima della messa in onda del video, e quindi sarebbe caduto in ogni caso).
La massa, che si ferma alle apparenze (perchè capire la trama di Beautiful è più facile che capire gli intrecci veri, o perchè capire la trama di Ris è più difficile che capire gli intrecci veri...), ottiene così un' informazione, da ciò che ha visto:
quell'are(n)a usata per l'occasione ha fatto cadere qualcuno di destra (che era già però tecnicamente caduto ma non si sapeva), ossia qualcuno di idealmente vicino a Essebì, e quindi resta un'are(n)a libera. Tutto ciò = salvaguardia delle apparenze, con annesso spettacolo che fa molto rumore per nulla. Ossia le cose che piacciono tanto al pubblico, altrimenti non si spiega il successo del GiEffe (che non è un mezzo stilista ma un programma tv).
Ma appunto, e se fossero solo apparenze? Se quell'are(n)a fosse un perfetto e mascherato braccio del sistema, che spesso si piega allo stesso, prestandosi a questi giochetti ma riuscendo ad apparire sempre come "libero"?
Eheh... Essebì potrebbe aver fatto cadere un sindaco di destra, che è di are(n)a fascista, e così avrebbe dato l'affondo a GiEffeEffe, tenendolo ancora più per le palle visto che di certo oggi nella riunione non se so' fatti du' spaghi ar sugo.
Un colpo alla botte, insomma, per tenersi buono un potenziale futuro fastidio interno, insomma.
Troppo complicata, come ipotesi?
A me pare meno complicata che capire chi fosse il serial killer in Ris.
Eppure, lì ci arrivano sempre quasi tutti. Nelle cose di politica, non ci arriva mai nessuno, eppure anche qui c'è di mezzo ormai la televisione, come una trama gialla, come un'eterna fiction o un reality show.
Ah, già! Ecco cosa!
Manca il pallone, manca il calcio.
Che cretino che sono!
Purtroppo la spettacolarizzazione della politica era inevitabile dopo la "discesa in campo" di EsseBì.
RispondiEliminaNon aggiungo altro, soffro già abbastanza.
Mala tempora!!!
AHHHHHHHHHHH!
RispondiEliminaMangiamoci un calippo..uahauaha..alla coca cola però :P skerzi a parte..buon inizio stetimana ;D
Anas*
Si, la penso anche io come te. Ma è un ulteriore sottolinare(rompendo il foglio) i cardini del nostro paese e i bisogni degli abitanti. Il paese che appare per eccellenza ma all'interno alberga solo oscurità.
RispondiEliminaQuanta arte e bellezza, buon cibo, vestiti magnifici, ma è SOLO apparenza, perchè è quella la cosa più importante, fare in modo di scagionarsi per la propria meschinità, inevitabilmente vitale.
@Cris: eh, appunto.
RispondiEliminaVabbè, al massimo ci godiamo i mezzi di distAzione di massa, come certi programmi tv, e godiamo a vedere come la gente abbocca.
E, sentirmi superiore a questi, se permetti, non ha prezzo.
Mi accontento di poco :p
@Anas: beh certo, io però voglio scergliermelo il calippo da succhiare. Scegliere il gusto, scegliere quando.
Moltissimi il calippo se lo prendono nel di dietro. Altri lo succhiano ad occhi chiusi.
@Tony: viva L'Italia.
Che davvero è quella del buon mangiare, del buon bere, del bel vestire, divertirsi. E dell'arte.
Quanto vorrei che ci fossero SOLO queste cose, a volte!!^^
Moz-