[RIFLESSIONI] la mia infanzia, la mia preadolescenza (anni '80 e '90)


Ciao, Clockers.
Oggi un post sicuramente un po' "mio", ma che mi piacerebbe diventasse di tutti, dove ognuno può raccontare di sé.
Ho riflettuto sul mio passato, sulla mia infanzia e sulla mia preadolescenza.
E questo mio passato -come sapete- è targato anni '80 e anni '90.
Ma al di là della cultura pop, ripensavo proprio alla mia vita, a come ho vissuto, a come si viveva...

Innanzitutto, senza tanti giri di parole: i miei primi dieci, dodici anni di vita sono stati stupendi.
Felici, spensierati, ricchi di tutto (sì, anche di cose materiali, sebbene non abbiamo mai navigato nell'oro).

Ripensavo proprio a questo: ero circondato da famiglie perfette, da persone perfette (almeno in apparenza, eh: poi magari tante cose nemmeno le ho mai capite/sapute).
Niente ha mai intaccato quel flusso di perfezione.
Era la piacevolissima routine più classica, sebbene non vivessi nel mondo del Mulino Bianco, sia chiaro: gite, vacanze, mari, monti, nonni, zii, regali, domeniche di festa, campagna, novità.
Tutto era lì.

un'estate al mare

Anche pensando a ciò che gravitava attorno a me (scusate se ne parlo come fosse una visione miki-centrica) percepivo sicuramente situazioni meno felici (magari economicamente) ma mai in modo grave.
Prendiamo come esempio la scuola: i compagni di classe (e vi parlo di elementari, medie, ma anche superiori).
Oltre cento persone a cui davvero in tutti quegli anni non è mai successo niente di brutto: non c'era un figlio di genitori divorziati, non c'erano orfani e quindi genitori venuti a mancare, o situazioni così.
L'unica cosa davvero tremenda che successe, e ci sconvolse, fu un omicidio all'interno della famiglia di una nostra compagna delle elementari.
Ma appunto, un caso rarissimo filtrato dall'enorme quantità di zucchero che grondava altrove.
E ci anestetizzava, probabilmente.

Il brutto succedeva sempre in mondi lontani, sebbene magari a pochi passi da me.
Conoscevo appunto situazioni più disagiate o anche disperate, ma erano sempre persone con cui entravo in contatto per caso e per solo pochi attimi, tipo -chessò- all'uscita del catechismo, per sentito dire.

ingrandito da Rita e Zedd per distruggere Firenze

In sostanza: non si tratta di aver vissuto nella bambagia né sotto una campana di vetro.
Non ero preservato a priori da momenti più "brutti": comunque tra i miei famigliari c'è chi ha subìto interventi, c'è chi ha subìto furti e tutto il campionario di contrattempi gravi o meno che occorrono nella vita.
Non frequentavo posti elitari, scuole private, anche perché non appartengo a un ceto sociale così tanto alto da potermi permettere questa condotta.
Ero (sono) amato, questo sì.
E in mezzo alla fantasia e alla miriade di passioni più... "spicce", passatemi il termine (ossia tutto ciò che fa parte dei miti di quegli anni, in ambito pop/cult/nerd), ero felice per davvero.

Sul Moz O'Clock voglio cristallizzare la felicità di questo passato, che di fatto un po' ci ha fregati tutti ora che siamo dei bambini più grandi.
Ma fa niente; siamo così perché, appunto, non ci è mancato niente: a partire dall'amore.
È la visione distorta che si ha da bambini?
O è solo una visione distorta di un bambino fortunato, magari pure affetto dalla Sindrome di Pollyanna?

Voi che ricordi avete della vostra infanzia, della vostra preadolescenza?
Cosa pensate riguardo ciò che ho scritto in questo post?

96 commenti:

  1. Felici, spensierati, ricchi di tutto (sì, anche di cose materiali, sebbene non abbiamo mai navigato nell'oro).

    Sì, direi che è stato così anche per me e credo per molti altri, lettori del M.O.C. e non solo.

    Ma perché da bambini si è privi di responsabilità, tranne quelle scolastiche.
    Eravamo felici noi con i Lego e i Transformers.
    Erano felici i nostri genitori con i giocattoli a molla, i gessetti e la corda.
    Sono felici i nostri figli e i nostri nipoti.

    L'aura di perfezione di quegli anni è riscontrabile...certo ho parlato di aura, perché non c'era comunque la perfezione, ma tutto rimaneva forse più chiuso all'interno delle famiglie. Ad esempio ho la percezione che si divorziasse di meno..Una volta magari per portare avanti una famiglia era sufficiente un ottimo stipendio, la moglie si occupava della famiglia e magari "sopportava" di più (scusate il termine sopportare, non mi è venuto un termine migliore, ma spero si capisca), comprese eventuali scappatelle.
    Anche perché a sentire parlare i 50enni di oggi, in quegli anni era tutto uno scopare folle: allora non erano solo felici i bambini di allora :D.

    Di sicuro dei cambiamenti ci sono stati. Il potere di acquisto crollato, una minore socializzazione delle persone compensata dalla maxi socializzazione attraverso il web, che però di fatto ha svuotato le piazze in estate, se ci pensiamo bene. Anche i cambiamenti ambientali perché oggi stare all'aria aperta non è sempre così sano: ci sono meno spazi verdi, più urbanizzazione.

    Non era meglio prima, semplicemente è diverso da ora.

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    1. Ecco, secondo me c'erano malattie, drammi e rotture in misura minore.
      Assurdo altrimenti che io non abbia conosciuto mai gente divorziata (anche adesso faccio fatica a citarne qualcuna, pensa tu), o che abbia vissuto gravi drammi.
      Era tutto "eterno", io stesso sono stato formato con questa forma mentis che fatica ad abbandonarmi...

      Moz-

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    2. "Rotture di meno", malattie forse meno a causa dell'inquinamento o di una vita più sana. Ma sono percezioni ovviamente non confermate dai dati.

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    3. Oddio, secondo me i dati ci sono: dopotutto è vero che sono aumentati i divorzi e le separazioni, per così dire... :)

      Moz-

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    4. sì, mi riferivo alle malattie :D

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    5. Ma secondo me anche quelle sono aumentate, sebbene per fortuna sia aumentata anche la sopravvivenza alle stesse.
      Comunque mi è venuto in mente un EXIT POOL quasi a tema :)

      Moz-

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  2. Ciao nipotone, data la mia età, mi ricordo gli anni '60 con la tv 2 canali in bianco e nero, gli anni della guerra del Vietnam, il primo uomo sulla luna, i film western, le feste comandate con gradi alberi di natale veri, che dopo una settimana incominciavano a perdere gli aghi, le pasque con tanti uova che non mangiavo, perché a quel tempo il cioccolato non mi piaceva le ferie sempre a Sottomarina, con la macchina piena di bagagli sotto il sole cocente d'agosto e il ritorno ancora piu carichi, pieni di bontà donate da parenti. Abbiamo tirato la cinghia ma non ci e' mai mancato nulla.
    Scuola con il grembiuli no cianco e il fioccone al collo blu fumetti topolino e corriere dei piccoli, sceneggiati canzonissima Sanremo
    Anni '70 medie cosi cosi... Bullismo, ero una ragazzina troppo timida... Solito tran tran feste e ferie in piu' papà compro "la Biccocca" nelle Langhe con tanta terra da coltivare, tra nocciole vigneto e grande orto, son diventata contadinella, nei tempi che non si andava a scuola. Si incominciava a parlare dei "filarini" invece dei fumetti c'erano i fotoromanzi, la cultura pop gli zatteroni e il mio motorino della Guzzi Dingo 3v regalato da papà per i miei 14 anni, pero sempre e solo usato e lasciato nelle Langhe per andare a comprare, no citta.
    Liceo artistico, i momenti piu' belli, a scuola le contestazioni le occupazioni.
    Periodi bruttii degli anni di piombo, il rapimento Moro, le stragi, le B.R. I NAR la mattanza del Circeo, brutte cose...la malattia del nonno, e la consapevolezza veramente toccata della sofferenza e della morte di chi mi era caro...
    Poi, primi amorini, ma niente di eclatante, bacini e nient'altro, nell''83 mi son sposata, con il primo ragazzo che ho veramente amato ma poi....beh anche la Cina conosce la storia, nell''87 ho avuto la gioia di aver partorito mio figlio.
    Lavorato tanto e tanto ancora, mai risparmiata e neanche schifata per aver fatto lavori "umili".
    Ecco sintetizzato tutto, diciamo che mi son trasferita da una famiglia, la mia d'origine, ad un'altra quella che ho costruito da sposata, qualche piccolo viaggetto e nulla piu' c'erano priorità primarie.
    Banalita'? Diranno alcuni, no, la mia vita, e ne sono fiera e non rimpiango nulla anche le botte, perché nel buoi mi e' stato donato il bene piu' prezioso, mio figlio. Nonni, mamma e papà adorati e andati via troppo presto, amici fedeli sinceri e amati che frequento da 40 anni.
    Ciao nipote zia prolissa.

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    1. Grazie per la testimonianza.
      Dopotutto hai raccontato una generazione ben diversa dalla mia.
      Non so perché, ma in effetti vedo il passato (il passato rispetto al mio passato, intendo) come un po' più cupo.
      Come se fosse sempre un po' drammatico, come se fossero successe delle cose non sempre belle...

      Moz-

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    2. @Fiorella
      Ma dove abiti che fai le ferie a Sottomarina ?
      Sei delle mie parti?
      Io sempre preferito però Jesolo 😀.
      Storia molto bella la tua storia ( tranne qualche parentesi negativa che conoscono in tanti come hai scritto)
      Sei veneta pure te?
      Ciao

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    3. Fiorella è una ziastra torinese :D

      Moz-

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  3. Io credo un po' ed un po'. Cioè sei stato fortunato ma credo che conoscendoti conservi solo il meglio di quel periodo. Io personalmente posso ritenermi più che fortunato, ma intorno le situazioni non erano del tutto rosee.

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    1. Sì, fortunato sicuramente. Me lo dicevo, e lo dichiaravo anche: sono fortunato.
      Dovrei tornare a farlo, magari riprende a girarmi tutto sempre bene :)

      Moz-

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  4. La mia infanzia è stata meravigliosa, sebbene vedessi mio padre solo due giorni alla settimana, per ragioni di lavoro.
    Nella mia classe c'era un orfano di padre e una figlia di divorziati, ma per noi era la normalità.
    Cominciò a creare qualche problema soltanto l'avvento di anoressia e bulimia tra alcune ragazze, alle medie.
    Ma ero già da allora troppo tosta per lasciarmi coinvolgere.
    Quindi è stata uno spasso.
    In compenso, dai 15 in su, mi è accaduto di tutto e ho sperato di morire almeno un miliardo di volte. Ma questo già lo sai.
    Non è tutto oro quel che luccica, ma ai nostri tempi si brillava di più.
    P.S. Bellissime le foto, ma il costumino sesky ancora di più. :P

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    1. Ahaha viva il costumino^^
      Comunque sì, si brillava di più.
      Forse era vera magia, era un periodo positivo anche mentalmente.
      Cosa che non è stata né prima (salvo un po' di anni Sessanta) né dopo.

      Moz-

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  5. Sì, dobbiamo dire di essere (entrambi) stati abbastanza fortunati, ANCHE SE in effetti, ripensandoci, tra gli anni 80 e 90 non riesco davvero a ricordarmi di genitori separati/divorziati o di particolari situazioni di disagio nella cerchia della scuola, del catechismo, della piscina o dei luoghi che frequentavo. Salvo, come hai detto tu, di persone “delle quali avevo sentito parlare”.
    Al giorno d’oggi invece, forse la maggior parte dei bambini vive tra due famiglie, con i genitori che ormai hanno compagni diversi e vivono con normalità l’essere sballottati da casa a casa, passare il weekend con il papà, le vacanze con mamma eccetera eccetera.

    È un discorso che ho già affrontato più volte con amici e conoscenti, e l’opinione è spaccata in due: chi dice che “era meglio” un tempo, quando le persone erano più responsabili; e chi invece benedice i tempi attuali, in quanto le donne sarebbero più “emancipate”, più “sveglie”, meno propense quindi a “sopportare” atteggiamenti maschili che negli anni 80 e 90 invece accettavano a testa bassa, dando solo l’illusione di una famiglia felice.

    Probabilmente è un mix tra le due cose, anche se la tendenza attuale di non accettare la propria età e voler essere “giovani” a tutti i costi certo non giova... Quando si ha la responsabilità di un pargolo, non dico di accettare un compagno fedifrago e/o violento, ma almeno di vedere la vita in un’altra ottica, quello è necessario.

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    1. Ecco, le differenze ci sono: oggi i divorzi sono all'ordine del giorno, i tradimenti (sgamati) pure.
      Le coppie di fidanzati non durano che pochi episodi, davvero manco fossimo in un eterno telefilm di genere soap.
      Questo è.
      Prima la fidanzata di zio sarebbe diventata poi la moglie, e quindi la mamma dei tuoi cuginetti.
      Certo, ci ta che in gioventù qualcuno si lasci, ma prima c'era più attenzione a un progetto di vita stabile...

      Moz-

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  6. Mmhhh io credo sia un insieme di fattori: l'innocenza dell'età e "l'ignoranza" frutto di una campana di vetro che, vuoi o non vuoi, i genitori tentano sempre di costruire dove possibile.
    Anche perchè, salvo due o tre cose, posso dire che pure la mia infanzia è stata così; benchè abbia visto mio nonno operato di tumore, l'altro mio nonno morire di infarto e altre cose simili, per il resto quegli anni sono tra i ricordi più belli. Anche se, a differenza tua, per esempio in classe ho avuto (tra scuole elementari e medie):
    -3 orfane di padri
    -due figli di divorziati
    -un ragazzo in custodia dei servizi sociali
    -la figlia di una transgender (quando ancora il cambio di sesso era una cosa mai immaginata)
    eppure, almeno ai miei occhi, anche loro erano abbastanza felici, proprio perchè bambini. Con la fantasia, i milioni di progetti per il futuro e tanta innocenza. E amore, ovviamente!

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    1. Ecco, ma che dire: io quelle cose non le ho viste!
      I miei parenti hanno iniziato a morire che ero già adulto, sai?
      Nessuna situazione strana in classe, ricordo il ragazzo albanese anni '90 che veniva appunto con l'esodo di quegli anni, ma era una cosa quasi extra.
      Oggi, ad esempio, immigrati e extracomunitari assortiti sono all'ordine del giorno in ogni classe...

      Moz-

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    2. Il primo lutto in famiglia riguarda la cognata e il fratello di mio nonno (l'unico che ho conosciuto), a distanza di poco tempo, e facevo forse le elementari...
      A scuola non avevo compagni dalle famiglie "particolari", erano piuttosto alcuni compagni ad avere quelli che oggi sono "disturbi specifici dell'apprendimento" ma che all'epoca erano catalogati come "ritardati". Spero che chiedano un risarcimento allo Stato per come la scuola è stata impreparata ad aiutarli.

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    3. Ah, su questo ne avrei da dire anche io.
      Io stesso ho un disturbo dell'attenzione, nonché un po' di discalculia: a scuola ero semplicemente idiota in matematica, oggi mi darebbero PDP e via dicendo.
      Ma per fortuna, ci tengo a dire, sono nato comunque in un'epoca in cui PDP significava solo Paperon De Paperoni.
      Si fotta la scuola :D

      Moz-

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    4. Infatti, la riforma sull'insegnamento l'ha fatta gente che, fino a prova contraria, potremmo considerare "ritardata non certificata". 😁

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    5. Ahahaha in effetti...! XD

      Moz-

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  7. Innanzitutto troppo belline le foto che hai messo *.*
    È bello sapere che tu abbia avuto un'infanzia felice e che eri circondato da tanti bambini che, a loro volta, a parte quelle piccolissime eccezioni , stavano tutto sommato bene.
    Anche io spesso e volentieri ripenso alla mia infanzia e vedo tante cose belle, sentendomi in grado di definirmi proprio fortunata. Avevo tante cose materiali ma non solo, papà non ci ha mai fatto mancare niente, ho sempre abitato in una grande casa, con tantissimo spazio in cui giocare anche all'esterno e circondata dalle mie sorelline e da tutti gli animali che volevo.
    In realtà devo dire che oggettivamente nella mia vita adolescenziale/infantile ci sono stati non pochi eventi negativi. Molte cose veramente forti che però, ti dirò, non ho mai raccontato a nessuno. Il 99% delle mie amiche non le immagina neanche (credo neanche voi che mi leggete xD) ed a Maurizio le ho raccontate dopo un po' che stavamo insieme.
    Dicevo, quindi, che non ho avuto proprio un periodo rosa e fiori perà devo confessarti che quei momenti, seppur duri, non ho permesso mi segnassero.
    Non le ho cancellate, non è che faccia finta di non vederle, che non siano mai esistite o le minimizzo però alla fine a che serve renderle il centro di tutto?
    Preferisco pensare alle cose belle che sono state sinceramente di più e che alla fine mi hanno resa quella che sono.
    Comunque ti posso dire che la famiglia del Mulino Bianco non esiste proprio ed anzi, quelli che sembrano avvicinarsi di più alla fine sono quelli più lontani.
    Ogni famiglia ha i propri alti e bassi, probabilmente quando eravamo piccoli non ce ne siamo resi conto per un po' (ed è anche giusto che sia così, poi durante l'età adulta avremo il tempo per soffrire ahah) e forse comunque c'entra anche quella tendenza per cui siamo portati a credere che "si stava meglio quando si stava peggio". Magari eravamo tristi e non ce ne ricordiamo semplicemente più xD

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    1. Ecco, secondo me molto fanno anche i genitori, la famiglia: se sanno proteggerti da eventi che potrebbero segnarci troppo, è fatta.
      In effetti è tutto qui, i bambini devono essere sempre felici, devono giocare e avere stimoli e fantasia: non devono subire la negatività in giro per colpa degli adulti (controllabile o meno...)

      Moz-

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    2. Proteggere ma senza nascondergli da cosa, sennò quando l'evento critico arriva si è completamente impreparati.

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    3. Esatto.
      Nascondere no, spiegare sì.
      E non travolgere il bambino nel vortice di sentimenti deprimenti...

      Moz-

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  8. La mia idea è che chi ha la fortuna di passare un'infanzia "normale", proprio per una questione di età, vede tutto molto sfumato e in maniera superficiale, quindi di fatto, le cose brutte che vedi intorno, se non succedono a te, non intaccano nulla del tuo essere.
    Per dire, credo di averne anche fatto qualche post nei primi tempi, io sono cresciuto in un periodo molto turbolento nella mia città, dove gli omicidi erano anche all'ordine del giorno ( anche nel mio quartiere purtroppo ), eppure, la cosa la vivevo come fosse normale, come un qualcosa che fosse "naturale" e prettamente scenografica.
    La mia vita era serena e di quello che succedeva intorno prestavo scarsa importanza.
    Non direi che oggi i ragazzini se la passino peggio.
    Magari non sono cresciuti in strada come me, ma hanno altro di cui ritenersi fortunati.
    Checché se ne dica, generazione dopo generazione, i ragazzi sono sempre più sani ed in molti casi felici.
    Almeno nella nostra parte di mondo, ovvio.

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    1. Esattamente: anche io ricordo eventi che erano solo scenografici, per quanto comunque la mia cittadina è sempre stata abbastanza tranquilla in tal senso (Padre Pio comanda anche sul crimine... XD)
      Oggi secondo me ci sono molti più figli di coppie divorziate, e per via dell'età, anche molti più bambini che perdono presto i nonni...

      Moz-

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  9. Ricchi di tutto è la frase chiave di questa riflessione. Non avevamo proprio tutto ma il tutto che ci serviva e che ci ha permesse di essere bambini quando questo significava essere spensierati, allegri, talvolta puniti ma perfettamente inseriti nel nostro ruolo. E' vero che c'erano i momenti brutti - me ne ricordo qualcuno anche io - e sicuramente la spensieratezza ci riparava da un'eccessiva dose di responsabilità ma questo ci ha resi gli adulti/bambini che siamo oggi. Forse siamo una delle ultime generazioni a poter analizzare in questi termini la propria infanzia.
    Gran bel post, come sempre!!

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    1. Grazie mille, Mikke :)
      La penso come te, anche e soprattutto sul fatto che noi siamo gli ultimi a poter analizzare la nostra infanzia in questi termini.
      Ne sono convinto.

      Moz-

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  10. Risposte
    1. Torno per dirti che da me c'è una cosa per te, come si dice in questi casi :)

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    2. Wao, vengo a vedere :)

      Moz-

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  11. La mia infanzia è stata bella ma la preadolescenza non proprio.. appena ho iniziato a essere più consapevole di quello che mi circondava ho visto tanto tanto schifo e poi son cominciati una serie di altri problemi.
    Sono contenta di aver avuto una infanzia felice e spensierata, tutto sommato sono ugualmente fortunata.

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    1. Capisco, e mi dispiace.
      In effetti il tutto potrebbe anche essere un rendersi conto della vera vita... :)

      Moz-

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  12. "siamo così perché, appunto, non ci è mancato niente: a partire dall'amore."
    ecco , questo a parer mio è davvero il succo , la bellissima sintesi del tuo post
    Ho avuto un'infanzia serena , spensierata e ... una FAMIGLIA ... straordinaria che mi ha amato , che ci ha amato ( ho un fratello e una sorella) ...

    Sono un po' più grande di te : ) : ) , un bel po' credo ... ma il ricordo di quegli anni spensierati e fatti di giochi semplici ... i giri sotto casa sull'unica bicicletta che io e mia sorella ci dividevamo ...a volte , non troppo amichevolmente!! : )
    L'andare sempre a piedi a scuola , anche quando c'era la neve ...
    e i dolci di mamma fatti in casa ... quegli odori , quei profumi
    Oh!! Bè sai , mi è venuto un po' ... il magone!!
    Eppure ... forse è davvero un secolo , ma a volte sembra essere tutto così ... nitido nella mia mente. Tutto!!

    Eh sì , sono stata fortunata. Ma come me , tanti altri ragazzi di quegli anni, ora uomini e donne.

    grazie Miki
    bello , bello tutto ciò che hai scritto : )

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    1. Grazie mille, Mari.
      Che dire, anche la semplicità del passato, una certa "povertà" (non economica) era invece ricchezza.
      Io, che vengo qualche anno dopo di te, penso di essere stato tra le ultime generazioni capaci ancora di annoiarsi. Significa che non c'erano social da spulciare, ma cosa da inventarsi...

      Moz-

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  13. Io me sa che me devo sta zitto perché oltre a viverla, una pre e un'adolescenza zuccherata, faccio l'adolescente tuttora, complice anche il non essere mai diventato padre, che sta prolungando l'essere solo figlio, a dismisura. Vivo con leggerezza, affronto i problemi (pochi, in realtà, rispetto a disgrazie autentiche) con teorica eleganza, e questa discrasia generazionale mi permette giudizi spesso asettici, perché è come se guardassi il tutto dall'esterno. Ovvio ciò comporta anche irresponsabilità e palesi botte di immaturità.
    Ma non farei a cambio con tanti più giovani di me, stritolati da doveri fasulli e stress da competizione.
    Riguardo al capitolo famiglie sfasciate, malattie gravi, incomprensioni familiari...credo si manifestino, si raccontino, si denuncino di più, ora, ma ci sono sempre state, erano solo tenute molto più segrete e confidenziali.. ci si vergognava. Il giudizio degli altri pesava tanto.
    Oggi non pesa neanche quello degli insegnanti. :(

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    1. Oh ma sai, caro Frank... c'è chi nasce per essere padre, e chi nasce per essere figlio.
      Io sono figlio, e lo sarò sempre.
      W le irresponsabilità, che ti assicuro sono PEGGIO se sei un padre! Lì si diventa quasi ridicoli XD

      Moz-

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    2. Secondo me un genitore deve spronare il figlio a costruirsi un'identità e un'indipendenza, restando figlio a livello biologico e affettivo: se non esiste la famiglia Mulino Bianco non esiste nemmeno quella di Paperino con Qui, Quo, Qua.

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    3. Sì, vero.
      Ma è necessario saperci fare davvero, come genitori.

      Moz-

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  14. Io mi sono beccata tutto, direttamente e indirettamente.
    Un'infanzia semiseria, tra momenti belli e ad alto tasso di drammaticità.
    Tragedie, morti, divorzi, tra parenti stretti, amici e conoscenti.
    Temprata a dovere, mai doma.
    Sicuramente mi è servito a tenere ben aperti gli occhi e a non farmi spaventare da nulla. E a rivalutare alcune situazioni e persone, più avanti, col senno di poi.
    Poi potrei copiare il commento di Franco e farlo mio, visto che condivido molte cose. Compreso l'essere rimasta un po' adolescente visto che non sono mai diventata mamma e sarò per sempre figlia.
    Non credo che quel che ti porti dietro come "vissuto" riguardo la tua infanzia, sia edulcorato o che tu abbia scelto di ricordare quel che di bello ti ha regalato. Credo davvero, che in un certo senso, tu sia stato per così dire "protetto" dal calore della tua famiglia. Probabilmente, ha cercato di evitare tu potessi subire traumi eccessivi per la tua età. E poi credo, tu sia stato fortunato. Hai vissuto una bella infanzia, serena. Non male dai.

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    1. W chi rimane per sempre figlio: forse il trucco per l'eterna giovinezza e spensieratezza :D
      Ammetto io stesso di essere stato fortunato, perché in effetti per quanto mi sforzi, non ricordo cose troppo negative. Quindi sì, sono stato fortunato e lo sono ancora :D
      Mi spiace per il tuo passato fatto di episodi anche drammatici, però mi pare di capire che possa esserti servito per formare la Mariella che sei oggi ;)

      Moz-

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  15. Una famiglia che ti ha fatto sentire sicuro,ed è già una fortuna. Non serviva avere tutto,ma sapevi di avere quanto ti bastava,anche in cose materiali,oltre agli affetti. Ho molti anni per ricordare bene tutto,ma non dovrei lamentarmi neanch'io .Allora non facevamo confronti fra amiche,amici.Eravamo tutti con gli stessi problemi,le stesse ristrettezze.Mia madre pensava di più al lato ..materiale della vita,eravamo in cinque,ma badava a che ci nutrissimo a sufficienza,vestissmo con decoro,andassimo a scuola..Mio padre era superlativo!Faceva crescere la parte migliore di noi,almeno io la penso così ancora adesso.Ci raccontava le storie,ci leggeva le favole,ci parlava di mondi che noi non conoscevamo e aiutava la nostra fantasia,ma anche a ragionare e capire.Ho giocato poco,i giocattoli li inventavamo,con i miei fratelli.Studente negli anni 50,combattiva,approfittavo di tutte le manifestazioni e scioperi per saltare la scuola..Poi la vita va avanti, molte cose cambiano e i ricordi dell'infanzia e dll'adolescnza nel tempo cristallizzano solo le cose più piacevoli.

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    1. Vero quel che dici alla fine: ovviamente e GIUSTAMENTE mettiamo un po' da parte le cose brutte della vita, perché in fondo è brutto ricordarle... non se ne guadagna niente, a partire dall'umore che non ne giova.
      Ricordiamo il meglio, non perdiamolo.
      Grazie per la tua testimonianza... :)

      Moz-

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  16. Anch'io ho vissuto un'infanzia ed adolescenza (anche "pre") molto serene, anzi direi proprio felici. Oggi, invece, forse, sempre più bambini hanno maggiori problemi in famiglia ed a scuola e non hanno un'infanzia così spensierata come abbiamo avuto noi.

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    1. Ecco, questo lo penso anche io, sotto questo profilo.
      Oggi si cresce prima, si cresce in fretta anche come sentimenti negativi che derivano da situazioni che prima esistevano in misura molto minore... :)

      Moz-

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  17. Io canto fuori dal coro... Non ho dei bei ricordi riguardo quegli anni. Nonno morto presto, zio pure... E fino alle superiori non ho mai legato granché coi miei coetanei (coi miei compaesani non mi ci sono mai trovata troppo). Mi ricordo volentieri le estati con le amiche che venivano al mare... Quello sì. E le vacanze coi miei in montagna.
    Però... Hai ragione da vendere quando scrivi che le cose sono cambiate. La serenità infantile di oggi non è la stessa di allora, primi su tutti pesano i divorzi. Quanti bambini dei nostri anni andavano dallo psicologo? Ora è quasi prassi, perché pieni delle nevrosi dei genitori.

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    1. Ecco: oggi si cresce prima e si cresce male per tanti fattori.
      La semplicità è finita, forse un processo iniziato già da quando ero piccolo io...
      Mi spiace per il tuo passato un po' sfortunato, sinceramente.
      Però conserva almeno i bei ricordi^^

      Moz-

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    2. Sì sì, bisogna sempre pensare al meglio!

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    3. Tutt'ora io ho difficoltà a relazionarmi con gran parte dei compaesani della mia generazione: ho sempre percepito un'alienazione da parte loro, mai un'accoglienza, salvo casi sporadici ma guarda caso quasi tutti da parte di coetanei non originari di quel posto, come me!

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    4. Ci sta che un posto appaia più chiuso rispetto a un altro, anche se sono proprio cose che non ho mai concepito.
      Certa gente mi fa paura... :o

      Moz-

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  18. Condivido in pieno quello che hai scritto. Anch'io sono stata una bambina fortunata e di quegli anni ho ricordi felici come è giusto che sia. Secondo me è anche un po' la cultura dell'epoca ad averci facilitato le cose. Voglio dire, siamo stati probabilmente gli ultimi a giocare nei cortili (e se i bambini tornassero nei cortili forse sarebbe meglio, che al giorno d'oggi sembrano già dei mini adulti a neanche 8 anni), ma si percepiva nell'aria un senso di modernità, di benessere... Tra l'altro credo che nessuna generazione quanto la nostra si sia vista passare davanti agli occhi così tanti giocattoli. Se ci fai caso ora i bambini giocano meno, e i giocattoli che escono spesso sono dei remake di quelli della nostra epoca :)

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    1. Sai, Sara... ho (per lavoro) a che fare ogni giorno con dei ragazzini. Li vedo: escono. Sono ancora capaci di stare in cortile, o con le bici.
      Qualcosa forse sta cambiando, non si rincoglioniscono più come prima, o almeno spero... forse in questo senso si sta tornando un po' come ai nostri tempi, con le cose che hai scritto tu... chissà. O magari è qui che funziona così, in un piccolo paesino di montagna, mentre in città è diverso... :)

      Moz-

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    2. Beh sicuramente in un centro più piccolo è più facile stare all'aperto che non in una città. Però dai, è un bel segnale, speriamo davvero che le cose tornino almeno un po' come prima :)

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    3. Sì, sicuramente la vita di provincia è migliore, sotto questo profilo^^

      Moz-

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  19. Ehm... io sorvolerei volentieri su questo tuo post, non perché non mi sia piaciuto o non mi sia calata nel tuo punto di vista, forse solo per l'opposta situazione da cui provengo.
    I primi 10 anni della mia vita sarebbero da cancellare. Ne ho visto d'ogni sorta ed ogni specie. Ricordo che guardavo gli altri chiedendomi perché proprio io fossi dovuta incappare in tanta disgrazia. I secondi 10, nonostante il cambiamento di scenario, sempre una lotta per la sopravvivenza.
    Probabilmente mi han salvato l'amore dei miei nonni, quello dei compagni - più alle elementari che successivamente -, l'indole ottimista ed aperta alla vita e sicuramente i libri. I libri, i romanzi, sono stati i miei migliori amici. La vera felicità l'ho scoperta dopo.

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    1. Caspita, mi dispiace molto.
      Sei stata abbastanza sfortunata, una infanzia molto turbolenta.
      Però hai avuto i libri: è una bella cosa, una grande formazione^^

      Moz-

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    2. Un buon libro non tradisce mai. ☺️

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    3. Verissimo (ma anche un buon fumetto :p)

      Moz-

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    4. Sfondi una porta aperta! ☺️

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    5. Però una cosa la devo dire: per l'intera infanzia ed anche durante tutta la pre e l'adolescenza, la mia vita ha pullulato di personaggi strambissimi, irriverenti ma sostanziosi e sostanziali ai fini della persona che sono diventata ed al mio amore per la vita. Sono stata la "bambina" in mezzo ad un tappeto di anziani che mi hanno infarcito di valori, ideali, amore per il passato ed ironia pratica ed applicabile ad ogni risvolto esistenziale. E sono stata la nipote di un nugolo di zii figli dei fiori e degli anni 60-70-80 con tutte le conseguenze del caso. Mi sono divertita in mezzo a questa gente. Sono cresciuta, pur non potendomi paragonare al resto dei bambini o dei ragazzi che mi circondavano.
      Ad esempio, quando alle elementari invece di mamma, papà o la tata mi accompagnava a scuola zio Peppino che aveva 70 anni, era il fratello di nonno emigrato in Argentina e poi tornato, ex alcolizzato che cantava in spagnolo e parlava con l'orologio e che poi si prendeva la briga di raccontare a me e a tutti i miei compagni le sue avventurose traversate in nave e ci comprava pure il gelato (a tutti!), io mi sentivo diversa, ma ad oggi penso di essere stata veramente fortunata. Veramente.

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    6. Irene, lo penso anche io.
      Anche la tua è stata una infanzia ricca. Certo, magari lì per lì non te ne accorgi, anzi forse potevi pure essere infastidita o sentirti appunto diversa, ma sei cresciuta bene, con valori e amore.

      Ironia pratica, amore per il passato... sono insegnamenti veri e propri, attitudini che sono una vera fortuna! :)

      Moz-

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  20. Infanzia serena , ci si accontentava di poco.
    Te l’ho già scritto che mi regalavano i robot tarocchi no?
    Io e mio fratello giocavamo fra noi e con i parenti più o meno della nostra età.
    I compagni delle elementari li ho vissuti veramente poco fuori dell’ambiente scolastico perché mia madre ha sempre avuto quella malsana idea che andare a casa degli amichetti volesse dire disturbare.
    Non so dirti se la cosa mi ha fatto soffrire perché c’avevo fratello e cugini.
    E poi perché crescendo ( adolescenza e pre) ho sempre legato con amici un anno più giovani di me ( sarà perché son nato alla fine dell’anno?) o più vecchi.
    Di coetanei veramente pochi.
    Poi ci hanno pensato le scuole a dividerci.
    Anche culturalmente ..è brutto da dire ma è così.
    Poi solite festine anni 80 ....si andava in Chiesa la domenica per mettersi d’accordo cosa fare il pomeriggio, non per ascoltare la messa😀
    Son sincero io ho cominciato a divertirmi veramente dai 20 anni in poi....
    Ciao

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    1. Ahaha, ma sai che spesso anche mia madre diceva che a casa degli altri si poteva disturbare? XD
      Anche io per molti motivi ho legato sempre con più grandi o più piccoli.
      Bella la questione domenicale: anche per me era così, una scusa per ritrovarsi poi al bar o al corso, per un gelato!
      Ma in fondo, forse, è così anche oggi^^

      Moz-

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  21. Anche io sono cresciuta a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90, ed anche io, guardando indietro, li vedo avvolti da una patina dorata, un po' alla "quanto stavamo meglio, senza internet, telefoni, social network". In parte sarà vero, in parte sarà invece che con gli "anta" che incombono - questione di mesi- ci si comincia a guardare indietro con nostalgia, il che fa sembrare tutto semplicemente meraviglioso, sfumando nell'oblio i momenti meno gradevoli. Un po' come, ricordo, i miei all'epoca parlavano della loro infanzia a cavallp degli anni '50 e '60, "a letto dopo Carosello" e compagnia cantante.
    Inutile dire che da quando ho scoperto questo blog, lo frequento regolarmente, anche se credo di non aver mai inserito un commento.
    È bello affacciarsi qui e tornare indietro. ^_^

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    1. Ciao Letizia, benvenuta a bordo^^
      Grazie per apprezzare il Moz O'Clock :)
      Dunque: verissimo quel che dici. Tutti idolatrano (passami il termine) la propria infanzia. Si stava meglio, era diverso, era più semplice.
      È però anche vero che in passato le tragedie erano maggiori: molta più mortalità infantile, poi si viveva spesso con gente anziana che moriva... e vedevi morire :)
      Grazie ancora!

      Moz-

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  22. Sai che la cosa che citi non è niente affatto scontata?
    Oggi le relazioni sono immediate, improvvise, senza momenti morti.
    Un tempo c'era la voglia, l'attesa, anche la noia.
    E noi oggi sappiamo aspettare, attendere, raccontare... ancora :)

    Moz-

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  23. Cosa pensate riguardo ciò che ho scritto in questo post?

    Penso che sia la parte che di te amo di più!

    Una bella seduta che ci porta ad interagire singolarmente prima... rivivendo il bianco e nero e i colori di questo stato generazionale...ed in secondo lo scambio e la condivisione che ci fa essere tutti normali in quel periodo pre adolescenziale.

    Scoprendo che non eravamo gli unici fortunati ad avere la famiglia e la vita perfetta come non lo eravamo nell' essere meno fortunati e magari con qualche vissuto traumatico e doloroso!

    Io mi sento un po la piccola Heidi che non pascolava caprette ma mucche...vengo da storie e racconti davanti al fuoco ,da profumo di pane fresco dolci e focacce tutti preparati genuinamente dalla mia mamma...pochissimi se non rari giochi e spazio alla creatività interiore avendo a disposizione animali veri e nulla di finto con tanto di prato verde .Forse mi mancavano i libri di favole e racconti molto più dei giochi...

    Qualcuno mi sa che ha menzionato gli psicologi e con tutto il rispetto spesso credo son quelli che ti danno il referto di essere la malattia e di convivere con quella identità ,spesso ti leggono sotto pagamento... leggono la tua interiorità dopo che l'hai letta tu a loro non a te stesso
    però!

    Ecco questo post smentisce un po il fatto che siamo solo dita che digitano tasti...che sappiamo leggerci dentro anche al passato ,non solo al presente .Tu Miki dando l'input avvii la materializzazione di quelle dita che pigiano attraverso i sentimenti ,le emozioni che ancora ci appartengono a dispetto di questa apparente barriera tecnologica.

    Grazie buonaserata


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    1. Non so chi sei, ma benvenuta e grazie :)
      Il lavoo degli psicologi è quello, che piaccia o meno. Per mestiere ti dicono chi sei, una cosa che forse tu già sai...
      Grazie per la tua testimonianza, ricordo di bei tempi semplici all'aria aperta, in mezzo alla natura.
      È una grande fortuna, sai? Magari non hai avuto fiabe e giochi, ma hai avuto fisicità che oggi manca... :)

      Moz-

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    2. Hai tradotto molto bene il senso delle mie parole ,ma vedo che sai essere empatico con tutti i tuoi lettori e soprattutto persona umana!

      Sai cosa penso onestamente Miki?

      Penso che la fretta ,questo correre sfrenato dovuto alla modernità dei nostri tempi attuali...spesso faccia perdere nelle persone il desiderio e la determinazione di aspettare l'altro e condividere con lui un pezzo di strada assieme per poi poter accorgersi che eravamo
      avvantaggiati di pari passo con l'altro,scoprendo uno scambio di valori grazie alla pazienza di aver fatto quel tratto assieme !

      E poco importa il mezzo su cui viaggiamo o ci incontriamo ...il senso è il viaggio stesso che percorriamo!


      Scusami ,sono L.

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    3. Vero, oggi si va di corsa verso non si sa cosa, perdendosi il gusto del viaggio e dei compagni di viaggio.
      Una velocità malata, una frenesia che è molto lontana da quella del mio passato (che pure c'era).
      Ma forse, deriva proprio da lì^^

      Moz-

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  24. Oggi ripenso a quel periodo con sentimenti contrastanti. L'ho vissuto in un clima che col senno di poi definisco iper protettivo: è stato assecondato il mio modo di giocare da solo, ma perché così ero più facile da controllare e destavo meno preoccupazioni: per anni gli unici compagni di giochi sono stati mio padre quando non era al lavoro e un coetaneo che ha abitato nel mio stesso palazzo; per il resto era tutto un godermi i miei giocattoli senza doverli dividere con nessuno (vantaggio strumentalizzato per non farmi chiedere un fratello o una sorella che mi sarebbero stati preziosi negli anni a venire).
    Non avendo a chi lasciarmi, i genitori mi portavano sempre con loro quando uscivano assieme, anche in luoghi e famiglie che mi tornavano noiosi perché non c'erano riviste o fumetti da sfogliare, dove ero oggetto di puerili domande da parte degli adulti, o dove ero costretto a giocare con bambini non sempre piacevoli (subivo episodi di pseudo bullismo ma solo in seguito seppi definirli tali).
    Di bello ho il ricordo di tanti programmi televisivi che andavano in quegli anni, che seguivo con mia madre quando non giocavo, anche repliche di programmi più vecchi (all'epoca la Rai li proponeva tranquillamente).
    Ero piuttosto intelligente, dato che prima di iniziare le scuole avevo imparato a leggere e in parte a scrivere (in rigoroso stampatello), tanto che quando arrivò il tempo di iniziare ad andare a scuola (abbandonai l'asilo dopo tre giorni di bullismo che denunciai ma le suore non punirono i colpevoli), lo ritenni inutile, avendo le mie bellissime storie da inventare, scrivere e giocare, e cedetti solo dietro la menzognera promessa (infame tradimento per un bambino di nemmeno sei anni, ma con una memoria a lungo termine ben funzionante) che finite le scuole avrei giocato quanto avessi voluto; quella speranza mi incoraggiava a dare il meglio per evitare bocciature e togliermi di mezzo questo "obbligo didattico" quanto prima, ma intanto quella fase della mia vita, unica e irripetibile, restava denutrita e la mia mente era sempre più costretta a imparare nozioni anziché produrre fantasie... E quando quell'obbligo didattico finì avevo già 13 anni, e non ero nel posto giusto, né tra le persone giuste, per riprendere a percorrere un fiume di fantasia oramai inquinato se non prosciugato. 😖

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    1. Gas, che storia.
      In parte simile alla mia, ma la tua è in chiave dark... passami il termine! :D
      Anche io sapevo leggere e scrivere molto prima di andare a scuola, e sapevo farlo grazie ai fumetti.
      Le elementari per me sono state piacevoli ma appunto le vedevo come un obbligo. Però, amici e compagni con cui ero molto affiatato. Solo le medie sono state il periodo davvero magico, in tutto e per tutto. Il periodo, di umore, che voglio mantenere nella mia vita.
      Io sono tato figlio unico per sette anni circa.
      Ricordo momenti di noia, attese interminabili e tutto il resto.
      Giocavo però con gli altri, anche in cortile, nonostante mio padre fosse (ed è ancora) molto premuroso/ansioso per cose simili.
      Mi spiace per il bullismo all'asilo (cosa ti han fatto?) e per quello a casa di altri (purtroppo non tutti gli altri bambini sono simpatici, anche io ricordo persone davvero odiabili... XD)

      Moz-

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    2. Penso che la scuola sia un incubo per tutti; io ricordo con piacere le medie, e grandi momenti di noia alle elementari...

      Moz-

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  25. Sarà stato che forse non c'era a quell'epoca la globalizzazione che c'è adesso? Perché sì non c'erano tanti "ca++i" per la testa..

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  26. Mi sa che Pollyanna e tutti i cartoni tristi che guardavamo, ci hanno fatto apprezzare di più le nostre fortune.
    Mettici anche genitori che ti raccontavano che loro avevano solo un giocattolo e solo il Carosello come spettacolo per bambini, e i nonni che avevano solo storie di fame per la guerra...
    L'evento più triste della mia infanzia è stata la separazione dei miei zii (genitori di Tank), figurati. Direttamente manco io ho avuto sfighe, fino alle medie, che come ti ho raccontato mi hanno traumatizzato (scuola privata di suore di merda). E fatalità sono iniziate le prime morti, dall'amica ti mia madre (mamma di una mia compagna d'asilo) ai genitori di una ex compagna delle elementari (prima il papà di leucemia e poco dopo la mamma per depressione o qualcosa di simile).

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    1. Ma sai che può essere? I nostri genitori erano i figli del boom, ma effettivamente erano ancora molto agricoli. Noi siamo stati i ricchi, ma ricchi perché ci accontentavamo di cioò che ci sembrava tutto, troppo! :)
      Sì, poi quando si passa il punto, c'è lo scarrellamento e succede di tutto... :o

      Moz-

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  27. Ciao Moz! Io ho apprezzato molto questo tuo post personale.
    Sono felice che tu abbia condiviso con noi lettori parte della tua vita e sono ancor più contenta per te che tu abbia goduto di un'infanzia gioiosa.
    Aspetto altri articoli simili a questo! 😊

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    1. Ciao Diletta! Post come questo ci sono stati e continueranno a esserci: dopo questa immersione generale, ho pensato proprio di raccontarvi la mia infanzia, giovinezza e adolescenza con anche varie foto^^

      Moz-

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  28. Bhe, innanzitutto è bello il pensiero che hai voluto condividere con noi, grazie.
    Io sono nato nel tardivo 1988 ma ricordo perfettamente come si viveva in quegli anni. Io e la mia famiglia non abbiamo mai navigato nell'oro e nemmeno in acqua tranquille (molte volte ci siamo trovati in situazioni difficili, economicamente parlando) ma ripenso a quei periodi in maniera molto...malinconica. La mia Famiglia era ancora unita (mentre ora i miei genitori sono divorziati e non ho alcun rapporto con mio padre per sue scelte) e la mia vita da bambino era sicuramente percepita in maniera differente. Il cibo, gli odori, le sensazioni...era tutto diverso, azzardo a dire migliore. E questo non perchè fossi piccolo, ma perchè anche mia madre, che aveva due figli all'attivo, mi conferma che prima era tuto migliore. Le cose che ho avuto, quando le ho avute, sono state conquistate. Per esempio, ricordo che chiedevo a gran voce il Game Boy di Nintendo e sono stato ben 5 anni a chiederlo e puntualmente non arrivava, ne per Compleanni, ne per Natali, ecc. Mi venne regalato solo con la promozione in prima media, all'età di 11 anni circa con un diversi giochi (Tartarughe Ninja per esempio) e successivamente Pokemon Rosso e Pokemon Blu. Tutto quello che ho avuto, TUTTO, è qualcosa che ho avuto con fatica a sacrifici (ho fatto dei piccoli lavoretti estivi per esempio per la prima PlayStation con Resident Evil 3 Nemesis) e ho sentito sempre soddisfazione per questo. Le cose essenziali comunque mia madre non me le ha mai fatte mancare, mai. Ricordo le gita di famiglia molto belle e da bravo Fotografo quale sono, già da piccolo, compravo 3.000 lire di rullino fotografico con 24 pose (e ne acquistavo tante). Era tutto più bello e non cambierei mai, MAI quella che è stata la mia vita, nel bene e nel male perchè mi ha reso ciò che sono oggi. ^_^

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    1. Grazie per la tua testimonianza! Grazie per averla condivisa con tutti noi :)
      Che dire, anche io penso che effettivamente c'era qualcosa di diverso, forse più puro o meno frenetico. Si stava bene, si stava meglio, e penso sia così perché c'era ancora una certa derivazione "rurale", non moderna.
      Tempistiche diverse, forse più rilassate, anche nelle metropoli italiane.
      Oggi il passato da cui si proviene è il nostro, che iniziava ad essere già frenetico.
      Bello quel che hai detto, sull'esserti guadagnato ciò che desideravi: ammetto di non aver avuto bisogno di lavoretti per ottenere quel che desideravo, ma ti assicuro che non ho ottenuto sempre tutto quel che desideravo. Né sempre, né tantomeno subito.
      Grazie ancora :)

      Moz-

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  29. Molto belle le tue foto Miki.
    A volte mi chiedo però, come mai quei ragazzini anni '70 o '80, spesso oggi sono piuttosto incasinati emotivamente, nonostante la bella infanzia avuta. L'impressione è che la generazione prima sia meno disillusa...boh, sensazione.

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    1. Oddio, io penso che a essere DAVVERO incasinati siano quelli dalla fine anni '90 in poi: psicologi, psichiatri, psicofarmaci, malesseri vari e tutto il resto... :o

      Moz-

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  30. Diciamo che nel periodo fine '70,80 e metà '90 il tempo la tecnologia andavano più piano e con questo andare piano i rapporti interpersonali rimanevano più saldi portando avanti ciò che chiamiamo i valori.
    Basta dire che per comunicare a distanza ci si scrivevano lettere o per non fare una telefonata che costava ci si incontrava sia bambini che adulti.
    Con la metà degli anni '90 l'arrivo del 2000 c'è stato un enorme cambiamento che parte dai cellulari per arrivare ad internet.
    Internet e cellulare si sono fusi in un singolo oggetto che è lo smart phone o altri oggetti che ci permettono si di socializzare ma a distanza!
    I social ci permettono di comunicare,scambiarci idee,fare amicizia ma anche il rovescio della medaglia il cyberbullismo e si,mentre una volta il bullismo poteva essere circoscritto in una classe in un gruppo di giovani il cyberbullismo fa si che una foto compromettente o un video dove si ridicolizza qualcuno attraverso i social gira il mondo!
    Vogliamo parlare delle famiglie rovinate dai social?
    In sostanza possiamo dire che noi umani siamo gli stessi sia ieri che oggi con la differenza che mentre ieri il buon nome la reputazione facevano mettere i freni inibitori e magari coppie all'apparenza felici erano entrambi con amico o amica ma si stava assieme per amor dei figli e della reputazione oggi con i social tutto si è allentato.
    Mentre la telenovela Beautiful era una storia inventata irreale oggi anche i poveri si separano,vanno nei reality a sputtanarsi,tutti mettiamo le foto i video della nostra quotidianità sui social con dietro la possibilità al mondo di commentare nel bene e nel male.
    Forse una volta l'andare piano ci faceva rimanere più con i piedi a terra e assaporare ciò che avevamo.
    Mentre ieri acquistavi un auto oggi e un nuovo modello arrivava dopo 4,5 anni oggi dopo 6 mesi l'auto acquistata è vecchia così cellulari,tablet,ecc.
    Il consumismo ci ha reso ricchi ma allo stesso tempo meno umani,e per noi vissuti in quel periodo scandito da sigle di pubblicità e cartoni animati è significato una rottura più forte da chi ha vissuto il tempo di guerra e la ricchezza e da chi è nato negli anni 2000 che aveva il tablet già a 4 anni.
    In ogni modo l'evoluzione la possiamo anche scandire nei modi di fare narrati nei film Vacanze di Natale confrontando il film girato nell'83 che aveva ben altri modi di vita rispetto a quelli girati negli anni '90 e 2000.

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    1. Ciao e benvenuta/o a bordo!
      Grazie per il tuo messaggio: sì, diciamo che oggi siamo tutti più emancipati, forse tendiamo meno a fare sacrifici (vedi lo stare assieme) però penso anche che qualcosa di guadagnato ci sia. Nel senso, se era solo apparenza, a che pro?
      Però è vero che tutto è allentato... un guadagno da un lato e una perdita dall'altra...
      E vale proprio in ogni ambito...

      Moz-

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  31. Ciao e benvenuta/o a bordo!
    Grazie per il tuo messaggio: sì, diciamo che oggi siamo tutti più emancipati, forse tendiamo meno a fare sacrifici (vedi lo stare assieme) però penso anche che qualcosa di guadagnato ci sia. Nel senso, se era solo apparenza, a che pro?
    Però è vero che tutto è allentato... un guadagno da un lato e una perdita dall'altra...
    E vale proprio in ogni ambito...

    Moz-

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  32. Quindi vedi, dimostri di saper reagire a cambiamenti drastici di situazioni.
    Comunque, sono contento che tu abbia potuto vivere un'infanzia ricca e spensierata... sei stato fortunato. Anche se oggi quelle disponibilità non ci sono più, e anche se ancora non vieni a patti con lo spettro del bullismo e di quella scuola, puoi secondo me trovare dentro d te la forza del bello e della fortuna che hai avuto.
    E usarla per ricominciare.

    Moz-

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  33. Perché eri sereno, perché avevi saputo trovare cose belle.
    Trovale ancora oggi.

    Moz-

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  34. Pesciolino!! Ahaha carino come nomignolo 🐟🐟🐟
    Comunque, già migliorare qualcosa è ottimo, non credi?

    Moz-

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  35. Lo so, dev'essere stato un duro colpo...
    Per esempio, anche io che mi adatto facilmente ai cambiamenti, soffrirei molto una situazione così "di botto"...

    Moz-

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  36. Non ho idea di chi sia Taka e cosa faccia.
    Certo, capisco quel che dici, ma se da parte sua (come credo e come credi che sia) c'è solo voglia di spronare, allora va bene.
    Una strigliata può essere utile a tutti, magari si può prendere come modello.

    Moz-

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