[CINEMA] Parasite, un'analisi dell'opera


Ormai Parasite, film pluripremiato agli Oscar, lo avrete visto quasi tutti.
E l'ho visto anche io: stupendomi piacevolmente per la sorpresa sudcoreana che ha saputo conquistare nientemeno che il premio come miglior film in assoluto.
Ma cosa fa di Parasite un gran film da Palma d'Oro, 4 Oscar, un Golden Globe e infiniti altri riconoscimenti?


COS'È PARASITE

Senza poter andare troppo nel dettaglio, Parasite (기생충) racconta un momento di vita di due famiglie agli antipodi.
La prima, poverissima e costretta a una vita di stenti ma anche di abili e geniali mosse da giocare; la seconda, ricchissima e normale.
Un confronto tra chi deve ingegnarsi e chi invece -nel suo mondo di cristallo- appare fin troppo ingenuo.



COSTRUZIONE

Non si può dire di più senza scendere nello spoiler, perché Parasite è un continuo ribaltare e aggiungere, capovolgere e cambiare. Una struttura coraggiosa che va oltre gli intenti iniziali, per risolversi sì a cerchio ma abbracciando così tante situazioni (diverse anche nel mood) che anche solo dire altro rovinerebbe la sorpresa e un paio di colpi di scena ben assestati.
Parasite è come Martyrs, se proprio bisogna scomodare qualcos'altro per fare un raffronto.
Una versione di Martyrs -con tanto di elemento a sorpresa in comune- virata sulla black comedy che si fa a volte grottesta e a volte tragica.


CHI SONO I PARASSITI

Una famiglia di poveracci che prova ad emergere dalla pietosa condizione in cui si trova, per imitare quei ricchi che non saranno mai: è questo il fulcro della questione.
Chi è topo di fogna lo è non perché povero, ma perché topo di fogna in sé.
Se nella povertà non c'è dignità, e si vuole oltrepassare un limite che invece non si dovrebbe oltrepassare, allora la condizione in cui si vive (e in cui si torna e da cui non si emerge) sarà sempre un fangoso acquitrino.



LA PIETRA

C'è, in Parasite -opera che comunque è sempre lì lì per uscire fuori dalle righe, fermandosi ogni volta un attimo prima (e questa è una citazione interna)- anche un lato "metafisico".
Quello che avviene è certamente più metaforico che reale.
Proprio per questo il regista Bong Joon-ho si concede un elemento particolare: la pietra.
La pietra viene regalata al figlio dei poveri: è un antico portafortuna che fa anche da effetto placebo. Immaginando che possa essere catalizzatore di belle novità, i topi di fogna iniziano a elaborare un piano per emergere. Riuscendoci.
La pietra non è una pietra normale, comunque: a un certo punto la si vede persino galleggiare.



NARRAZIONE

Al di là della trama ricca di plot twist e in cui si intravede sicura una precisa estetica del regista, è la narrazione a colpire.
Strati diversi da analizzare, dalla storiella in sé ai lati più particolari.
Parasite è questo, e non è scontato.

L'amico che regala la pietra al ragazzo, ad esempio, per me rappresenta metaforicamente un qualcosa di preciso: un agente del caos osservatore ester(n)o anzi addirittura assente.
Che si toglie di torno quell'oggetto trasferendone la "forza" o la "maledizione" (mi si perdoni il termine: Parasite non ha nulla di conclamamente fantastico/horror) ai nuovi proprietari.
Non per nulla, è come se il ricevente quasi diventasse l'amico stesso, sostituendosi a lui nel lavoro da svolgere ma anche nelle emozioni e nel trasporto provati.


DIO BENEDICA L'AMERICA!

Guardare Parasite a volte potrebbe ricordare uno di quegli assurdi drama coreani derivati da qualche giappominkiata mangosa d'oggi.
Eppure, pare, anche quel certo modo di recitare è cercato, voluto, e contribuisce all'esperienza avvolgente dell'opera.
Non mi stupirei se ne facesero un pedissequo remake con attori occidentali, comunque.
Tanto più che l'America, su tutte, sembra essere celebrata quasi con sudditanza.
I personaggi hanno spesso anche nomi stranieri (anglofoni) oltre quelli di battesimo. Nel curriculum hanno studi all'estero e anni di esperienze fuori dalla Corea del Sud.

Quando viene detto che la tenda indiana giocattolo è sicuramente buona e impermeabilizzata perché proveniente dagli Stati Uniti, lì ho capito che non era una critica, ma un omaggio.
In Parasite il regista vuol forse sottolineare che un elemento come l'America può apparire un impalpabile esotismo da sfoggiare, per una annoiata famiglia ricca. Certo.
Ma forse non è solo questo. Sembra un dazio da pagare.

ehi, non è Chiamami col tuo nome!

CODICI

Il regista è sicuro: con molti elementi e giochi di regia/montaggio degni di nota (fino a un assurdo ralenty con la morandiana In ginocchio da te) costruisce un film a strati e un mondo (letteralmente) a strati.
Dove sopravvivono i fantasmi e solo gli occhi innocenti/iperattivi di Da-song (o magai il suo olfatto oltremodo inopportuno) riescono a capire, tra codici e linguaggi.
In un film dove tutti sono parassiti per qualcosa di più grande, non vince nessuno anzi chiunque perde qualcosa. Tutti sono sovrapponibili, sostituibili.
Resiste un po' di più, forse, solo chi è stato scout.

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54 commenti:

  1. La pietra che galleggia non la ricordavo. Mi ricordo solo la deposizione finale. Una pietra riposta in acqua, comune tra le altre.
    In realtà non mi sono ritrovata nella tua, sempre brillante descrizione. Ma lo avevo indicato già da me, non avremo tutti lo stesso parere sul film.
    Tranne per il senso in sé che mostra differenze incolmabili tra gli stati sociali.
    Interessante ciò che scrivi sullo strizzare l'occhio al mondo continentale americano, oltre al fatto che chi resiste infine ha qualcosa a che fare con la vita da scout. Buona giornata e grazie Miki.

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    1. A me è sembrato che galleggiasse, era molto strana.
      Vero, è un film multilivello con pareri multipli: vero che il senso è quello di un divario incolmabile, ma mi è piaciuto che non si condannassero mai i ricchi per questo. Cioè, tra due famiglie normali, se uno è povero non è certo colpa del ricco... 💪

      Moz-

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  2. Non conoscevo questo tuo lato "cinefilo" :)) complimenti per la recensione!

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    1. Grazie!
      Ma... scrivo di cinema sin dall'apertura del blog (2006) con diverse rubriche! 😅
      E, fuori dagli hobby, anche accademicamente mi sono occupato ben due volte di cinema/tv.

      Moz-

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    2. Poffarbacco... Sono proprio distratto :)

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  3. Non l'ho ancora visto ma sono curiosa all'inverosimile!

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  4. Film splendido.
    Remake, purtroppo, già confermato.

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    1. Stavolta sono curioso.

      Moz-

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    2. Purtroppo: hai detto bene!

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    3. Chissà, magari sarà una visione occidentale della stessa storia!

      Moz-

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    4. Caro Moz, so bene che non bisogna fare di ogni erba un fascio, ma in passato mi è capitato di confrontare le versioni originali con quelle americane e ho notato che nelle americane manca sempre quel pizzico di sapore che rende speciali le originali. Non so se dipende dalla loro mania per il politicamente corretto. A questo giro mi è parso di capire che abbiano chiesto la consulenza di Bong Joon-ho, perciò chissà (ma non ci spero molto).

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    5. Quello sì: hai ragione.
      Manca il pizzico che citi, qualcosa che rende l'originale sempre più figo (o, il remake, più "semplice").
      Comunque speriamo bene, io oggi ho letto che dovrebbe trattarsi addirittura di una miniserie.

      Moz-

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  5. Io ovviamente lo vedrò tra sessant'anni, ma ci sta :P
    Non sono un grande conoscitore della cultura coreana - al massimo, di qualche cliché conosciuto grazie ad alcuni drama, di cui un'amica è appassionata - però posso dirti che il rapporto della Corea con gli Stati Uniti è un po' simile al nostro, con la particolarità che i coreani che hanno studiato (o persino vissuto) negli USA e sono tornati poi in Corea sono forse un po' di più, dunque potrebbero conoscere quel mondo non solo per i luoghi comuni dei film.

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    1. Ah! Ecco vedi? Quindi c'è una sorta di fortissimo mito americano.
      Mi sembrava, infatti, ben più di una critica all'esotismo da Riccardo.
      C'era qualcosa di sincero!

      Moz-

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. A me fa ridere che i nostri due ultimi commenti contengono parole a caso a causa del t9! XD
      Comunque, non sapevo fossero sia campanilisti sia ammaliati dall'America (e pure infastiditi da ciò) interessante cortocircuito!

      Moz-

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    4. Non me ne sono accorto XD che palle! Mo copio, depuro e incollo, mannaggia...

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    5. In pratica, sono influenzati da quel mondo, ma la cosa può anche infastidirli, se non si tratta di qualcosa di evidentemente utile o comodo.
      Anche da loro c'è un certo grado di campanilismo che va a cozzare con l'influenza statunitense e a seconda della storia, emerge di più una cosa o l'altra.
      Mi è parso di capirla così ;)

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    6. Ci sta alla grande.
      Di certo, i ricchi ne sono attratti... l'America sembra essere come una terra dei sogni.

      Moz-

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  6. E figurati se gli ammericans si lasciano scappare un soggetto così...

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    1. E fanno bene, sono curioso di vedere cosa faranno 😎

      Moz-

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  7. Sembra proprio che questo film sia elogiato dai media e dai critici cinematografici di tutto il mondo. Se lo fai anche tu, allora vuol dire che devo proprio andare a vederlo 😳

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    1. È molto particolare, sicuramente interessante. Se fosse davvero il miglior film in gara non lo so (io ho preferito C'era una volta a... Hollywood) ma sicuramente è tra i migliori! 💪

      Moz-

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  8. Sì, e direi che ci volevano storie così, dove si ride ma c'è anche la tragedia, un po' sopra le righe ma dai messaggi dannatamente seri.

    Moz-

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  9. Devo ancora vederlo, ma sembra sicuramente un film interessante. Bella recensione Miki
    Un caro saluto
    Anna

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    1. Grazie mille! Sì, è un film da vedere assolutamente! :)

      Moz-

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  10. Bella recensione e grande strategia per evitare lo spoiler. Bravo! Faccio un torto alla mia attività di blogger e anticipo qualcosa che dirò meglio nel post che voglio dedicare a Parasite (CON SPOILER) nei prossimi giorni: hai centrato delle chiavi di lettura importantissime che, secondo me, fanno di questo film un vero e proprio trattato di sociologia sulla realtà coreana ma che declina dei ragionamenti che non sono estranei nemmeno alla nostra di società.

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    1. Wow Mick, allora non vedo l'ora di leggerlo e di poterne parlare liberamente da te! **

      Moz-

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    2. Domani o dopodomani a seconda di chi vince lo scontro Vita Biologica vs Vita Digitale

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    3. Ahaha per una volta spero in quella virtuale XD

      Moz-

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  11. Ero già deciso ad andare a vederlo, dopo il tuo post sono ancora più deciso.
    (Alla faccia di Trump!) :)

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    1. Eheh, anche se secondo me un po' stravedono per l'America trumpiana XD

      Moz-

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  12. Io il fatto della pietro l'ho interpretato diversamente.Lui faceva tanto affidamento su questa pietra,ma quando si vede che galleggia io ho pensato che non era neanche una vera pietra,forse di plastica,e infatti gli ha portato tuttaltro che fortuna.insomma se anche il talismano che hai è da poveracci non potrà mai funzionare!!!
    Comunque il film mi è piaciuto,mi ha tenta incollata al divano e mi ha fatto anche abbastanza ridere,con un finale molto tarantiniano.Forse non gli avrei dato l'oscar ma sicuramente lo consiglierei.

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    1. Molto bella anche la tua interpretazione: una pietra che galleggia è TAROCCA, ovviamente!
      Sì, comunque ha portato solo guai...
      🤦🏻‍♂️🤦🏻‍♂️

      Moz-

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  13. Bella analisi. Leggendola ho pensato che potrebbe essere un misto tra cinema neorealista e Tarantino. Se non ci fosse emergenza coronavirus oggi saremmo andati al cine a vedere un altro film del regista. Speriamo di riuscirci a breve.
    p.s.
    "ehi, non è Chiamami col tuo nome!", ah, ah, ah, magari!😂😂😂😂

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    1. Sì, diciamo anche Lynch.
      Mi spiace per il casino, spero potrete recuperare i film del regista... e anche qualche pesca! 🎯

      Moz-

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  14. Grazie per l'analisi, non ho visto il film ma so che ha vinto l'Oscar.

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  15. Ho letto la tua recensione come avevo letto quella di mia sorella.
    Il film resta qualcosa che non mi incuriosisce. Lo vedrò (forse) quando arriverà sui canali a pagamento.

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    1. Eppure secondo me potrebbe piacerti davvero!^^

      Moz-

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  16. Anch'io stavolta non sono andata al cinema, perché la trama di questo film non mi ispira, anzi...
    Mi sembra per alcuni versi un po' pesante.
    Comunque hai fatto bene a non spoilerare nulla.
    Io recensisco solo remake o film "vecchi", perché altrimenti non riesco a trattenermi. 😉

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    1. No, di essere pesante non lo è per niente: è una commedia nera, leggera, a volte anche divertente :)

      Moz-

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  17. Non l'ho ancora visto ma mi sono ripromesso di vederlo perché stuzzica anche la mia curiosità ed orso ancor di più dopo la tua recensione.

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  18. Non ho ancora visto "Parasite ma lo voglio recuperare presto! Grazie per la recensione senza spoiler! :)

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  19. Gran bell'analisi. A me il film è piaciuto tantissimo. L'ho visto qualche mese fa, e vista la qualità non pensavo arrivasse in Italia. Poi con l'Oscar... qualcuno si è svegliato.

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    1. Yeah, e ora per fortuna stanno arrivando tutti i film del regista^^

      Moz-

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  20. Buon film ma Bong ha voluto strafare finendo per sparare troppe caxxate..peccato perché prometteva bene...😁

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  21. Per se è per quello, quasi ogni storia coreana comprende dramma e comicità (spesso misti a romanticismo e amore) cambiano solo le dosi :P

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  22. Qui era tutto ben dosato, dai :D

    Moz-

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