[FUMETTI] Diabolik, Truffa dopo truffa - la recensione (no spoiler)

 

Sicuramente vi sarete imbattuti in quei tizi insistenti che millantano di appartenere a qualche ente e vi bloccano, molesti, in cerca di soldi.
Bambini ciechi, ragazze madri, aiuti per qualche comunità recupero drogati.
Ti vendono qualcosa, ma solo oltre una certa cifra. Gli spicci sono bene accetti ma non danno diritto a nessun gadget.
Se qualche giornalista di Striscia o Le Iene prova a fare domande, viene anche preso a male parole e minacciato.
Perché, ovviamente, si tratta di truffe, spesso criminali.
E ingenuamente Eva Kant, spietata criminale impegnata in furti miliardari, ci casca: si fa fregare 50 euro da un'associazione inesistente...

 

Mettete insieme delle api in pericolo, una tipica storia di friendzone, morti di figa, truffatori & truffaldini e avrete in mano un cocktail solo in apparenza poco pericoloso: la storia raccontata in Truffa dopo truffa diventerà ben presto esplosiva, nell'esatto momento in cui Diabolik e Eva si chiederanno a chi siano andate davvero le cinquanta carte sottratte loro con un piccolo inganno.
La risposta non è nemmeno così semplice e scontata: i protagonisti si ritroveranno nel mezzo di un affare molto particolare, e come in una delle più comuni truffe i 50 euro potrebbero anche diventare molti di più. Stavolta da prendere e portare a casa.




Un mondo interessante, quello raccontato in questo albo, che ci tocca tutti da vicino per quanto è banalmente quotidiano.
Diabolik e Eva lo esplorano, scoprendo (almeno nella finzione narrativa) un sottobosco sommerso pure molto insidioso.
Un intrigo che coinvolge anche giovani co-protagonisti, per una porzione di trama che rimanda -nelle atmosfere- ai Diabolik di fine anni '90.


Truffa dopo truffa è una storia solida e piacevole, una vicenda fresca che nasconde però risvolti oscuri dove a evitare l'inferno saranno davvero in pochi.
Una copertina poco estiva di Matteo Buffagni ci trascina in un luogo abbandonato, la retrocopertina è dedicata a Vanna, una dei co-protagonisti dell'albo (il cui nome è tutto un programma, in una vicenda con questo titolo); la solida sceneggiatura è di Tito Faraci, su soggetto di Mario Gomboli e Andrea Pasini.
I disegni sono del maestro Enzo Facciolo: non sempre mi sono piaciuti, come in questo caso:



ma la solidità -soprattutto nei risvolti leggeri e piacevoli- della storia fa chiudere un occhio.
Un albo niente male, con una Eva supertrasformista al centro della scena e una trama che ci mostra lei e il suo compagno di vita immersi nella normalità quotidiana.
In edicola trovate anche Come cani e gatti.

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8 commenti:

  1. Un tema attuale, dopo lo scandalo Unicef e i milioni di euro trasferiti su conti privati. Non sapevo che il clan dei "renziani" avesse truffato anche Eva Kant. Mo' so' cavoli loro! 😀

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    1. Non sapevo dell'Unicef e dei renziani... eheh! No, qui le cose sono molto più piccole, ma molto più grosse!

      Moz-

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  2. La Eva dell'ultima vignetta proposta non si può vedere. 🤢
    Mi sa che attenderò il Grande Diabolik col remake...

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    1. Lo so, i disegni non sono il massimo... però la storia è molto valida, i disegni possono passare in secondo piano^^

      Moz-

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    2. Preferisco andare in direzione opposta all'edicola e recuperare gli albi arretrati che ho ordinato ad Astorina 😊. Non li faccio arrivare direttamente da me perché potrei stare lavorando quando citofonano...

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    3. Wao, beh... buon recupero allora^^

      Moz-

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  3. L'ultima che mi è capitata, non so quanto fosse vera, a Ottaviano per aiutare chi si droga... ho risposto loro che io sono favorevole alla droga e che mi faccio abitualmente. L'hanno presa a ridere ma io ero serio...
    Comunque per colpa di questi maledetti, ho sempre diffidato da tutti nel fare beneficienza, devo essere io a portare aiuto (anche nel fare una semplice spesa ai poveri).

    Fanculo te e "friendzone"! Intendo il termine 😝
    Però ti perdono perché non lo hai itanglesizzato con "friendzonato" 😁

    Anche io ho notato il nome Vanna come allusione alla Marchi! 😄
    Comunque concordo appieno su tutto, soprattutto sui disegni!

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    1. Eheh ma l'inglese è bello proprio per questo: una parole per esprimere un intero concetto.
      Ecco perché come lingua funziona alla grande.

      Moz-

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