Lo abbiamo visto tutti, almeno una volta nella vita.
Anche i più giovani, magari a casa di qualche zio.
È lo sticker più famoso degli anni '80: Vagabond, il vagabondo. L'hippie capellone, il camminante, che -di spalle- viaggia a piedi con una sacca, una tracolla e l'immancabile chitarra.
Proprio su questi strumenti musicali (e magari a casa degli zii di cui sopra) è ancora facile beccare tale adesivo.
Altrimenti, non era raro vederlo attaccato sulle automobili (Renault 4 e Citroën 2 CV su tutte), sui pullmini Wolksvagen, sui muri, sui motorini, sui pali, nelle camerette e sugli zaini.
Ma qual è la storia di questo iconico personaggio della subcultura pop?
È stato il giornalista Emanuele Galesi a rintracciare le origini di questo disegno.
Chi lo ha realizzato? Come si è diffuso in tutta Italia (e anche in Europa)?
Si potrebbe pensare che il tutto nasca chissà quando negli anni '60, nel momento clou della controcultura hippie e del movimento dei Figli dei fiori.
E invece, il Vagabondo nasce nientemeno che nel 1980, e sui banchi di scuola.
Mauro "Gil" Gilardoni schizza questo personaggio durante l'ora di disegno in un'aula del Liceo Artistico Foppa, a Brescia.
FONTE E MAGGIORI INFORMAZIONI: Giornale di Brescia
Come un gioco, era l'incarnazione degli ideali di libertà assoluta e del "mood" della musica di quel periodo, che suonava ancora molto sixties e ovviamente seventies.
Gilardoni chiese al suo compagno di classe Mario "Majo" Rossi di rifinire il disegno.
Il Vagabondo finisce attaccato su una Vespa e piace così tanto che a Brescia un negozio di vestiario e robe hippie se ne impossessa, stampandolo in copia dopo aver comprato i primi adesivi realizzati dai ragazzi (che però, fatti a mano e costosi, non incontrarono iniziale fortuna).
Da quel momento, la figura del camminante è ovunque: i due compagni di scuola se lo ritrovano pure in una discoteca spagnola, provano a farsi valere col negozionante di chincaglierie, ma niente.
Nessun copyright e nessuna possibilità di poter portare legalmente le proprie ragioni.
Un altro negozio chiede a Mario Rossi e Mauro Gilardoni di produrre una linea completa di disegni, che però per loro volontà non vede effettivamente la luce.
Il Vagabond, come lo chiamano i creatori, apparve biondo, castano, visto persino frontalmente o seduto a suonare la chitarra; addirittura in moto con la sua donna.
Ma l'originale, di spalle, è ancora un ricordo fortissimo di quegli anni '80 che guardavano ancora alle atmosfere del passato.
La sua storia è simile a quella dell'indiano navajo (vedi QUI).
Oggi, Gilardoni è un imprenditore; Majo Rossi è un fumettista (collabora, in Italia, con Dampyr e Tex).
Il Vagabondo, invece, ci ricorda di guardare in faccia la vita e camminare, sempre, andando avanti.
Fino alla prossima avventura.
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Splendida riflessione finale. Che a leggerla attentamente, è stimolo vitale ad andare avanti, sempre ;)
RispondiEliminaÈ lo spirito con cui venne creato il Vagabond.
EliminaChe poteva rendere ricchi i creatori, ma l'occasione fu persa, però loro hanno proseguito guardando avanti... e la vita è andata bene ugualmente :)
Moz-
IMPOSSIBILE NON AVER VISTO QUESTO ADESIVO , ALLORA NON SEI VISSUTO NEGLI ANNI 80 ,ERA APPICCICATO DAPPERTUTTO ... SALUTI DALLA PUGLIA ✋😜✋
EliminaCiao!
EliminaMa di chi parli? 🤓
Moz-
Mai mai visto per quanto vivo negli 80 aggiornandomi sempre e neanche dai parenti che vissero quegli anni che tengono le cose vintage a casa.
RispondiEliminaCiao e benvenuta/o.
EliminaNon saprei cosa dirti... è davvero strano, perché comunque il Vagabond lo becchi anche oggi!^^
Moz-
Mai visto in nessuna parte neanche nelle bancarelle dell'usato e nei negozi vintage. Non è così famoso.
EliminaNon è che siccome non lo hai mai notato tu, allora non è famoso 😂🤦🏻♂️
EliminaÈ l'adesivo virale per eccellenza, era su moto, scooter, chitarre, zaini... Altroché.
Moz-
Non lo si vede da nessuna parte non è che siccome lo vedi sempre solo tu(ma dove????), allora è famoso.
EliminaÈ estinto da decenni.
Ovvio che sia estinto, se leggi il mio post lo dico chiaramente che oggi puoi vederlo "a casa dello zio". E il resto l'ho scritto al passato "non ERA raro vederlo ecc ecc". Se hai inteso male non è colpa mia, ora comunque lo conosci anche tu lo sticker più famoso degli anni '80 💪🧡
EliminaMoz-
Moz-
Era ovunque negli anni 80, da Brescia ovviamente a tutta la Lombardia, Emilia Romagna compresa, credo partito dal Luna Strass negozio di moda nei primi anni 80 roba usata
EliminaRicordo quell'adesivo (attaccato a qualche vecchia Fiat Panda) ma non è mai stato nei miei gusti.. ahahah!
RispondiEliminaEheh più che altro sembra una cosa misteriosa, persa nel tempo e che veniva chissà da dove.
EliminaItalianissimo, addirittura creato da due ragazzi 😎💪
Moz-
Mi sembra di ricordarlo... Invece cosa sai sull'adesivo della faccia d'indiano (sioux? Toro Seduto? boh) che spopolava circa in quell'epoca e mi ritrovai sul faro del Sì che comprai lustri fa?
RispondiEliminaEheh, bella domanda: una nuova ricerca da compiere... Mi informerò e indagherò, anche io amavo l'adesivo dell'indiano... Chissà forse quello è un po' precedente al 1980... 😎💪
EliminaMoz-
L'adesivo della testa dell' Andiamo era l' adesivo di Geronimo il capo Apache. Era sempre realizzato rigorosamente in PVC ed era Prismatico. Pieno anni 80, come la ragazza seduta a gambe incrociate che fumava.
EliminaSi dovrebbe fare una lista degli adesivi più cult/cool! 🧡🤩👍
EliminaMoz-
Questo iconico adesivo l'ho visto per la prima volta su Whatsapp, inviatomi con uno di quei classici meme "Se ricordi questo disegno, hai vissuto gli anni 80"; solo che io avevo vissuto sì gli anni 80 ma non ho ricordi di questo adesivo, mentre invece ricordo per esempio la "linguaccia" dei Rolling Stones!
RispondiEliminaScopro qui che il co-creatore del vagabondo è uno dei papà grafici di Dampyr, disegnatore dei primi due albi nonché di parecchie delle storie più importanti!
Eheh, la linguaccia degli Stones è proprio il simbolo della band^^
EliminaYes... vedi com'è strano il mondo, dal Vagabondo dell'adesivo, a Dampyr!
Moz-
Mi dicono che il vagabondo sia un autoritratto di Majo, e che sia inserito come personaggio (Lajos) nel n° 1 di Dampyr! Ora sapevo che Lajos fosse ispirato a Majo stesso ma non questa ulteriore cosa, e devo dire che la somiglianza ci sta.
EliminaLo si può vedere qui.
Verissimo, è proprio lui!
EliminaDunque Majo era un capellone, nel 1980!^^
Moz-
Negli anni 80 si chiamavano sballoni, il Typhoon di Gambara la disco simbolo, trovi la musica su YouTube
EliminaCredevo in un intrigo, invece storia semplice ma bella e con un messaggio carino, e va bene così ;)
RispondiEliminaYeah, nessun intrigo criminoso, alla fine tutte le storie sono semplici, come insegna anche l'ormai ex mistero della sigla di Lamù^^
EliminaMoz-
Presente sulla vecchissima chitarra di mio padre, anche se nel tempo si è quasi del tutto staccata.
RispondiEliminaCAIO
Grande!!! 🎸🔥💪
EliminaMoz-
Bella la tua chiosa sull’andata avanti sempre e comunque.
RispondiEliminaLo ricordo.
In effetti stava pure sulle borse tracolla in tela verde militare che andavano molto nei primi anni 80.
Io lo vedevo spesso anche nelle vecchie Dyane 6.
Curioso come sia diventato famoso quando il movimento hippie ormai era solo un ricordo!
-:)
Esattamente: per nulla in tempo coi figli dei fiori, eppure ha incarnato lo stesso, e in modo virale, un senso di libertà simile.
EliminaGiovanile, avventurosa... incredibile! Forse certi sentimenti sono davvero senza tempo.
Verissimo: le borse in tela verde erano piene di stemmi e adesivi^^
Moz-
Me lo ricordo, capitava spesso di vederlo. Un mio amico in particolare possedeva una Citroen (Charleston nel suo caso, hai presente? Il modello bicolore) e lo aveva attaccato lì sul cofano.
RispondiEliminaYes, la famosa DUE CAVALLI :)
EliminaAltra macchina epica.
Moz-
Lo ricordo perché lo vedevo attaccato su alcune vespe dell'epoca, ma in particolare perché c'era una bancarella itinerante di adesivi e magliette che puntualmente arrivava durante la festa mariana della mia città e vendeva anche questo iconico adesivo.
RispondiEliminaFino ad una decina di anni fa la incrociavo ancora, poi è scomparsa.
In genere si metteva dove c'erano le giostre e non insieme alle altre bancarelle.
E quell'adesivo c'era fino all'ultimo, lo so perché ci andavo ogni anno essendo stato appassionato di adesivi ( molti li ho ancora attaccati nell'armadio ), ma non ho mai comprato quello.
Ai tempi si andava a chiederli direttamente dai negozianti, tipo quelli di El Charro, Energie, Cult, ecc.ecc.
Bellissimo ricordo.
EliminaSì, ogni tanto si vedeva, io l'ultima volta su una chitarra e su una borsa verde-militare.
Comunque, adoro anche io gli adesivi, peccato che si sia persa un po' questa moda...
Moz-
Lo ricordo! Lo vedevo ovunque ma non avevo mai capito le sue origini. Post molto interessante!
RispondiEliminaEheh, scoperte anche io per caso: storie pop che riservano sempre risvolti top!^^
EliminaMoz-
Bello scoprire le origini anche di questo adesivo cult. Probabilmente avrà avuto più diffusione in alcune zone e in altre meno, perché a differenza di altri che dicono di non averlo mai visto prima, io lo vedevo ovunque e mi capita di vederlo tuttora.
RispondiEliminaGuarda Az, anche io l'ho visto di recente... e un ragazzo l'altra sera mi ha detto di verlo sulla vecchia chitarra del padre XD
EliminaMolto probabile sia come dici tu!
Moz-
La testa dell'Indiano era l'adesivo di Geronimo il Capo Tribù Apache,anche tale adesivo era realizzato esclusivamente in PVC e la sua caratteristica era di essere PRISMATICO. Nella mia collezione assieme ai svariati adesivi del Vagabondo con la chitarra di vari colori, nelle versioni sia seduto che visto di schiena,(coppia vagabondi in moto) ho anche l'adesivo della ragazza seduta a gambe incrociate che fumava una canna.
RispondiEliminaTutti questi adesivi della mia collezione sono in PVC, originali con indicato ancora il prezzo il Lire. Li ho conservati in un raccoglitore ad anelli nelle buste plastificate e mai attaccati.
Ricordi di una spensierata gioventù.
Simone Murari ( VR )
Ciao Simone!
EliminaSe ti va possiamo farne un post, con le foto di questi adesivi, e trovandone altri in rete...
Che dici?
Se vuoi, puoi contattarmi al seguente indirizzo:
mikimoz@hotmail.com
🤩👍
Moz-
Me lo ricordo,
RispondiEliminaLo vendevano al chasba a Brescia,
E costava quanto le scarpe "American eagle". 15 mila lire circa.
Erano grandi esagerati 25 cm circa
Ciao e benvenuta/o!
EliminaAmmazza... il prezzo era alto!
Moz-
Qua sotto al Link ne ho inseriti diversi dell' Epoca:
RispondiEliminahttps://georgejefferson.wixsite.com/masterfusion/cosmicsound
Ciao George, grazie!! 🤓💥
EliminaMoz-
Salve MikiMoz condivido quanto hai detto, l'adesivo del vagabond è stato senz'altro un'icona degli anni '80. Io bazzicavo in quegli anni la riviera romagnola e fra coloro che frequentavano determinati luoghi era diffusissimo. Le 2 cavalli, le dyane 6, i cytroen ds (lo squalo) o le renault 4 che trovavi nei parcheggi di locali quali ad esempio "La Mecca" o il "Cellophane" ne avevano spesso uno attaccato su, e anche sulle vespe e sui motorini di coloro che frequentavano il "Columbus" di Riccione quell'adesivo era diffusissimo assieme a quello della ragazza seduta che fuma (visibile qui https://www.amazon.it/AMA-Adesivo-Sagomato-Vagabondo-Decalcomania/dp/B09RKN9KCY?th=1 ). Nonostante comunque fosse molto famoso all'epoca è anche vero che non fosse universalmente conosciuto, tant'è che non mi stupisce affatto che alcuni commentatori dichiarino qui di non averlo mai visto. Mia moglie che ha molto frequentato anch'essa la riviera romagnola quell'adesivo non l'ha mai visto, sarà perchè non bazzicava certi luoghi, certe discoteche e i loro avventori. Ad ogni modo mi ha fatto molto piacere ritrovarlo questa sera qui sul tuo blog e leggerne la sua storia, che non conoscevo. Grazie pertanto per averla condivisa, come si dice... non si finisce mai d'imparare! Un saluto!
RispondiEliminaSalve Paolo, benvenuto a bordo!^^
EliminaContentissimo di averti donato qualche minuto di piccola gioia, con un ritorno al passato!
Io ad esempio non conoscevo la donna che fuma... ecco, vero, non si finisce mai di imparare! :)
Queste piccole storie comunque raccontano anche movimenti e sottoculture italiane, non sempre uniformemente, ma erano altri tempi!
Un caro abbraccio :)
Moz-