[RIVISTE] Nippon Shock Magazine 8, la recensione



Ottavo numero per Nippon Shock Magazine, rivista alla ricerca di un nuovo corso.
Assestandosi sempre più sul versante "nostalgico", cerca e trova un nuovo assetto anche nella sua struttura.
E questo mese si torna anche un po' al passato del magazine, con una doppia copertina: Goldrake da un lato, Occhi di Gatto dall'altro!
Vediamo dunque cosa contiene questa nuova uscita!


Come dicevo, alla ricerca di un nuovo scheletro, Nippon Shock Magazine punta ora su corposi dossier: nel numero precedente tanto spazio era tutto per il maestro Matsumoto, questa volta invece si celebra UFO Robot Goldrake, con 26 pagine dedicate al "cornutone" carissimo ai telespettatori italiani.
Scritto da esperti del settore (Pellitteri, Nicora, Avaro, lo stesso editore Forgione), questo speciale ripercorre l'impatto, il messaggio ma anche la storia italiana dell'opera.
Tra merchandise, polemiche e anche sguardi inediti (come una visione esoterica, firmata Mike Plato, divertente ma che può risultare alquanto spericolata, specie nei toni).





Anche lo chef OjiSan celebra Goldrake, proponendo la ricetta degli Yakitori in padella, visti in un episodio della serie televisiva.
Cristina D'Auria e Andrea Dentuto analizzano in modo veramente approfondito la prima serie di Lupin III, con la seconda parte del loro articolo dedicato alle prime avventure del ladro.
Tante sono anche le curiosità citate, che faranno felici i fan del personaggio.



Fabio Cassella e Germano Massenzio propongono invece il secondo grande dossier di questo ottavo numero: Cat's Eye.
Una retrospettiva coloratissima e pop, su uno degli anime più cult di sempre.
Anche qui, tanto spazio a curiosità e alla storia italiana del titolo.




Emanuele Massetti ci parla di Megaloman, nella consueta rubrica sui live action.
Ospite anche Elena Vitagliano, scelta come autrice per Shonen Jump Plus in Giappone.
Andrea Dentuto ci racconta ancora un po' di Giappone, con una visita alla penisola di Izu, presso l'affascinante periferia di Atami.




Seconda parte (di tre) anche per la panoramica sui cel, gli acetati dell'animazione.
TokyoTiger continua col suo viaggio stavolta parlandoci delle schermate dei titoli, degli eyecatch e di tanto altro ancora: si tratta sicuramente di uno degli articoli più interessanti da quando è nata la rivista.






Io? Torno nel prossimo numero!
Ma intanto, constatiamo come Nippon Shock Magazine abbia intrapreso una nuova strada, che può sovrapporsi apparentemente con altre realtà editoriali, ma cerca un linguaggio diverso e sicuramente lo sta trovando.
Graficamente ottima come sempre, la rivista ha imboccato il suo futuro, sperando in nuovi sguardi inediti e coraggiosi, analitici e particolari, anche del presente: è questo che un prodotto editoriale di questo calibro è probabilmente chiamato a fare.
La porta è lì davanti, bisogna attraversarla senza remore, trovando definitivamente la propria (nuova) anima, che è sicuramente già vitale.

5 commenti:

  1. Di certo è molto diversa rispetto agli inizi; l'editore ha detto che ci sarà ancora spazio anche per le cose più attuali e inedite, ma ovviamente bisogna tenere conto del fatto che la prima incarnazione della stessa non ha funzionato molto... 🤐
    Per me c'è una buona strada da percorrere, vediamo cosa succederà 💪

    Moz-

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  2. sempre a predersela con i tardoni, se comprano più dei giovani giusto dargli prodotti che gli piacciono

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  3. Al di là della tua solita provocazione, in forma anonima (quindi figuriamoci...), è un argomento che abbiamo già trattato: i giovani sembra che non vogliano leggere riviste, o approfondimenti sulle opere attuali.

    Moz-

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  4. Ma no, queste opere ci accompagnano, non ci fanno invecchiare! :)

    Moz-

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  5. Solo tre numeri. Era sulla falsariga di Benkyō! e questo non ha aiutato secondo me, anche se i contenuti erano validi (ma, a mio modo di vedere, un po' pasticciati). Insomma, aveva bisogno di trovare una "quadratura", peccato non abbiano proseguito... 😭💪

    Moz-

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