[FUMETTI] Diabolik, La prova mancante: la recensione (no spoiler)

Con una copertina dai colori più autunnali che estivi, La prova mancante apre il luglio diaboliko, che ci porterà diverse iniziative.
Ma parliamo di questo inedito: un Diabolik a terra, nel bosco, e due uomini che gli sono addosso.
Come staranno le cose?

Al centro di tutto c'è il Principe Azzurro, un particolarissimo zaffiro di cinquecento carati. Valore: cinque milioni di euro.
Ovvio che Diabolik ed Eva ci abbiano messo gli occhi sopra, e Ginko lo sa.
Ma il poliziotto sa anche che dovrà scendere a patti con la co-protagonista dell'albo, Roberta Tanner, figlia di un vecchio faccendiere malavitoso.

Sono almeno tre le storie che corrono in parallelo, finendo per intersecarsi, ne La prova mancante.
La prima inizia dieci anni fa, quando la polizia indagava sulla misteriosa scomparsa dell'imprenditore Guglielmo Hopp.
Poi, c'è la spietata banda che sta mettendo a segno diverse rapine a Clerville, lasciandosi dietro una lunga scia di sangue.
E quindi c'è il colpo che Diabolik vorrebbe compiere, penetrando nella villa della Tanner.

La prova mancante è un'avventura dove la polizia è centrale sin dall'inizio, con i migliori uomini di Ginko impegnati su più fronti.
La Tanner nasconde davvero qualcosa? La banda di rapinatori sarà fermata? Eva e Diabolik riusciranno a mettere le mani sul Principe Azzurro?

Albo adrenalinico, dove si resta sempre col fiato sospeso, fino alla fine.
Vediamo addirittura i nostri criminali dover rinunciare al colpo, ma il bello della storia non è nemmeno tanto il consueto furto con trucchi e inseguimenti (che pure ci sono!), bensì il racconto che ruota sugli altri protagonisti, buoni e cattivi.
Ottimi come sempre i disegni di Muscatiello, un po' più "sporchi" del solito ma sempre dal sapore anni '70, specie in alcune inquadrature e nei chiaroscuri. Soggetto e sceneggiatura di Lotti e Mainardi, che riescono a gestire tante situazioni nelle canoniche 120 pagine, dove succede letteralmente di tutto!


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