Terzo appuntamento con le estati del passato, divise idealmente per periodo scolastico.
Oggi prendiamo in esame il periodo del liceo, che per me corrisponde al quinquennio 1997-2001, ma per voi sarà sicuramente diverso.
Il bello è che quindi si può parlarne doppiamente: sia su quei cinque anni specifici, sia magari sul vostro periodo delle estati alle scuole superiori.
Abbiamo già visto le mie (e le vostre) estati da bambino (QUI) e quelli da ragazzino (QUI).
Oggi tocca andare verso quel periodo così particolare che è l'adolescenza.
Intanto vi anticipo che altri appuntamenti con questa rubrica arriveranno l'estate prossima...!
SCOUT
Ebbene sì, vi ho già parlato di quanto per me l'esperienza scout sia stata fondamentale (QUI): le estati da adolescente hanno significato diversi campeggi di 10 giorni (a volte anche di più), in giro per l'Italia.
Ho bellissimi ricordi di quelle esperienze, tra natura e amici e... il dovermela cavare da solo, in ogni frangente!
IN ABRUZZO
Solitamente andavo dai nonni dopo il campeggio scout, per passare qualche giorno da loro, in montagna.
Le ultime due estati (2000 e 2001) andai dai nonni da solo, passando lì molto tempo e facendomi molti amici (alcuni dei quali lo sono ancora oggi; in linea di massima fu la mia compagnia anche dei primi anni di università).
Con loro si usciva o si stava tutti in una zona residenziale tranquilla, a giocare, raccontare storie, parlare.
Furono ovviamente anche i periodi dei primi batticuori e delle prime inconcludenti storielle.
AL MARE
Tranne
i primi anni, iniziai a provare una certa insofferenza verso l'andare
al mare... tanto che preferivo restare in casa. Ricordo che guardavo
tanta Tv (Dragon Ball su Jtv, e poi ovviamente su Italia 1), leggevo fumetti (Diabolik e tantissimi manga, che all'epoca erano all'apice) e iniziai pure a disegnare una mia storia (Rebel Attack, ve ne parlai QUI).
Nel
tardo pomeriggio andavo in giro per mercatini di libri, mentre i primi
due anni sicuramente ero a caccia di schede telefoniche, per rimpolpare la mia collezione.
VACANZE
L'ultima (per tanti anni) coi miei genitori fu nel 1998, in Umbria e Toscana. Ricordo bene che proprio mentre eravamo nel residence ci fu la questione della trasmissione fantasma di Dragon Ball Z (QUI tutta la storia) ma anche la partita del Mondiale Francia '98 in cui purtroppo venimmo fatti fuori (e lì all'albergo era pure pieno di francesi!).
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Mi é venuta in mente la mia collezione di pile rettangolari da 9 volts.. chissà nei secoli che fine hanno fatto..sempre rimaste a casa dei miei.. 🤗
RispondiEliminaMa davvero? :O
EliminaSi collezionavano?
Moz-
Certo che si!! all'estero svaligiavo ferramenta con marche improponibili.. ;)
EliminaIl periodo abbraccia un arco di tempo che sinceramente non ricordo nella sua integrità per quanto riguarda i periodi estivi.
RispondiEliminaLe scuole superiori non ebbero un impatto particolarmente piacevole per me, io e un altro del mio paese (già compagno di classe delle medie) non eravamo ben visti dagli altri, così come tutti quelli che provenivano da paesi più distanti faticarono un po' a integrarsi rispetto ai tarantini e a chi fosse dei dintorni. Comunque già durante il secondo quadrimestre iniziai a legare con qualcuno, anche perché il mio compaesano comprese che dopo le medie era meglio per lui dedicarsi meno ad attività "di concetto"... 🙄😅
Dovetti aspettare il 3° anno di scuola affinché gli amici della mia comitiva iniziassero anche loro a viaggiare col treno (ero di un anno più grande, più la "primina" fatta, gli anni scolastici di scarto diventavano due) e quindi, di riflesso, a comporre quella che sarebbe diventata la mia prima e storica comitiva, che in estate, per tre anni, arrivava a contare quasi 20 persone tra residenti e amici in vacanza.
Con loro erano estati estremamente spensierate: niente mare, poiché oramai mi ero imposto (vedi capitolo precedente della rubrica), quindi mattinata libera per sbrigare qualche faccenda o vedermi con un amico della comitiva, con quale inventammo... un giornale! Complice una sua macchina per scrivere, varammo la "Gazzetta della XIII^", che teneva cronaca degli eventi relativi alla nostra via, magari con protagonisti i nostri amici o relative famiglie, oppure indagini sui camion che tentavano di vendere materassi con slogan poco veritieri ("Solo per oggi col 50% di sconto"), reportage su feste di compleanno, gente curiosa (tipo una famiglia di villeggianti che andava a mare a piedi e ritorno col bimbetto completamente nudo, titolo "Preadolescente mette in sdegno la via"), necrologi esclusivamente di animali domestici... Il tutto stampato in copia unica e prestato in lettura alle nostre famiglie e ai potenziali interessati.
Il pomeriggio capitava che fossi già in giro dopo pranzo, sempre con questo amico del giornale, e a seconda dei programmi capitava che organizzassimo qualche gioco di gruppo che coinvolgesse gli altri, o direttamente al parco per sfidarci a biliardino in attesa del resto della banda. Non mancavano pomeriggi e serate dedicati al Risiko (meno frequenti Cluedo e Indovina chi), specie quando era nei nostri qualcuno che sapesse giocare.
In quel periodo iniziavo a seguire il tennis in tv, quindi in occasione dei tornei estivi importanti ero un po' meno reperibile, anche per vivermi un po' casa e famiglia! 😅
La sera, senza che esistessero cellulari, ci incontravamo abbastanza puntuali, e piuttosto sul preso (21.00) per uscire assieme, e questo è durato finché qualcuno/a non ha deciso che era in momento di crescere e iniziare ad andare per la propria strada, in barba ai "tutti per uno" e ai "per sempre" che ci eravamo promessi per anni.
Mozzino caro io ti voglio bene ma mi hai fatto aprire di quei file...
RispondiEliminaLe vacanze delle superiori sono le prime senza casa al mare per un mese e questo è il dolore più grande.
Siccome studiavo fuori di tre mesi in tre mesi ho distillato proprio il senso di non appartenenza a quei luoghi. Ero lì e mi mancavano gli amici di là, cercavo di ricostruire intimità con i vecchi amici ma loro erano tutti proiettati verso altri amici in altri paesi e nessuno che avesse una cacchio di macchina!
I miei amici sono diventati i villeggianti, quelli a loro modo sradicati che tornavano a trovare i nonni e (ma questo non lo dicevano) a godere della libertà che in città non avevano perché quel livello di libertà solo il paese te la può dare.
La maggior parte delle estati del mio periodo scolastico li ho passati tra settimane al mare e tra viaggi con il camper insieme ad un gruppo di persone. Estati indimenticabili e che mi mancano terribilmente.
RispondiEliminaOvviamente anche io mi destreggiavo con le collezioni, tra scambi di figurine e spacchettamenti di carte Pokémon (quest'ultimo lo faccio tutt'ora).
Forse te l'avevo già scritto in passato che le mie estati al mare più belle le ho trascorse in Abruzzo. Le ricordo sempre con una grande malinconia. Un abbraccio Miki, spero di tornare ad essere più presente😘
RispondiEliminaVacanze in famiglia da quel periodo, tanti viaggi soddisfacenti ;)
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