[FUMETTI] Berserk, episodio 375: ecco cosa succede!

 


Questo episodio è una cosa soltanto.
È Kentaro Miura che - chessò - si è reincarnato, ha parlato come Hendrix attraverso una medium, ha posseduto qualcuno... non importa. Il maestro è tornato, avrà ispirato fortemente Mori e lo Studio Gaga, non lo so, ma il capitolo 375 è proprio come se Miura non ci avesse mai lasciati.
Per disegni ma sopratutto per intensità, per gli scenari, per la gestione registica delle tavole.
Ecco cosa succede...


Avevamo lasciato la Cavallo del Mare di Roderick in balia di un assalto da parte dei kushan (vedi QUI): cosa vorranno mai questi spietati guerrieri orientali?
Sono pirati? Sono disperati?
Niente di tutto questo.
Con loro, infatti, c'è Rickert (passato dalla loro parte dopo aver stretto un accordo con i Barkilaka) ma c'è anche Shilat, assieme ai suoi fedelissimi Tapasa.
Le ragioni dell'attacco al veliero sono due, diverse ma unite: la nave di Roderick è entrata in una parte di oceano controllata dai Kushan, ma soprattutto... una divinazione del mago Daiba ha spinto i soldati a quell'azione decisa (ma senza spargimenti di sangue).





La questione è chiara: oltre al probabile pericolo militare (Shilat si chiede se la nave possa essere parte della flotta del Falco, anche se deve immediatamente constatare che questa non può essere una possibilità...), Daiba ha voluto di proposito mettere le mani sullo Spadaccino Nero (che aveva incontrato, e affrontato, tempo prima al molo di Vritanis).
Il gioco è quindi condotto dall'anziano stregone, che ha fatto muovere la flotta per "catturare" un solo uomo.




Incatenato e trascinato per inerzia, Guts viene portato fuori dalla stiva. Le sue condizioni catatoniche preoccupano tutti i suoi amici, che ricordano un guerriero ben diverso (solo qualche mese prima, infatti, avrebbe fatto a pezzi gran parte dei soldati nemici, e da solo).
Purtroppo Guts non reagisce, è sfinito mentalmente più che fisicamente, e crolla a terra tirato da una catena.




Qui vediamo la reazione di Isidro, molto sentita e commovente. Questo passaggio lascia intendere che l'eredita di Miura non è andata assolutamente perduta, e che anche i nuovi autori sono in grado di raccontare i sentimenti dei personaggi proprio come avrebbe fatto il maestro.
Il ragazzino (ma ci sono anche Serpico e Puck, e pure le loro reazioni -molto meno plateali- sono importantissime) non riesce proprio ad accettare che il suo idolo (ormai quasi un fratello maggiore) sia ridotto così.





Al sentire il nome di Guts e il piccolo trambusto che Isidro ha creato, Rickert capisce di avere a che fare col suo vecchio amico: basta un attimo per spiegare l'incomprensione e far liberare gli ospiti della nave, raccontando il perché dell'assalto dei kushan, preoccupati dall'intrusione di un veliero straniero nelle loro acque.
In ogni caso, tutti i presenti devono essere presi in consegna: caricati su delle barche, vengono trasportati verso una nuova terra... dove sorge una città mediorientale: è la capitale a cui accenna Daiba poco prima? È il luogo segreto dove si rifugiano i kushan? O entrambe le cose?




Proprio queste ultime tavole sono quanto più di "Kentaro Miura" ci sia: i dettagli del bastione sul promontorio, in lontananza; il sole che si alza dietro le montagne e sul palazzo; la luce che rischiara tutti i personaggi e il loro nuovo avvenire... una doppia tavola come solo il maestro sapeva fare.
Ora noi lettori possiamo solo darci a delle ipotesi: Casca è lontana, ma è nella stessa città dove vive Luka; Guts potrà incontrare nuovamente Shilat e Daiba, stavolta con Rickert (a proposito: il ragazzo ha visto o no Puck? Eheh...).
Maghi occidentali, maghi orientali e guerrieri brutali: si uniranno tutti per sgominare il potere del Falco?


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