[FUMETTI] Berserk, episodio 383: Anadi-Avidya

 

Nuovo appuntamento con Berserk, per un episodio che apre - stando al curatore Koji Mori, che riporta le parole del suo compianto amico Kentaro Miura - a capitoli molto oscuri e complessi.
Guts è da tempo privo di qualsiasi volontà, ridotto in profondo stato depressivo. Dopo quanto accaduto nella capitale orientale, Daiba lo ha fatto condurre presso una stupa, un monumento spirituale dove condannarlo a marcire fino alla morte. Ma forse...

Non è ancora chiaro cosa Daiba sappia o abbia in mente, ma di certo il vecchio stregone non la racconta giusta e ha introdotto Guts nel piccolo tempio perché sa che qualcosa potrà verificarsi.
Vi lascio un post che riassume un po' tutta la storia di Daiba, tra domande e particolarità: QUI.

Capitolo molto "miuriano", questo episodio 383 si intitola Anadi-Avidya e non è la prima volta che nell'opera vediamo un titolo legato a concetti dell'induismo. Nello specifico, questo concetto sta a significare l'ignoranza senza inizio, lo stato umanissimo di un'infinita mancanza di consapevolezza che gli individui devono trascendere per scoprire il proprio vero sé e acquisire saggezza.

Infatti, Guts si ritrova immerso nell'oscurità di quel piccolo santuario, perdendosi nel centro di esso.
A guardia della struttura, oltre che alcuni soldati, sono rimasti Daiba e Shilat. Quest'ultimo intuisce che il mago ha dei piani, e chiede spiegazioni. Lo stregone risponde che la struttura non ha alcuna connessione tra interno ed esterno, e che anche la sua magia non riesce a penetrare quella "barriera".

E appunto, in un luogo di deprivazione sensoriale (totale oscurità, senza poter udire o vedere alcunché) non resta che guardare dentro se stessi.
Questo succede a Guts, che - non si capisce quanto tutto ciò sia reale - vede grumi di oscurità scendere dalla volta a cupola del tempio, quindi sembra poi immerso in un liquido e inizia a pensare a Griffith, Casca e al momento in cui ha perso tutto (ossia quando, mentre Skellig veniva distrutta, il suo arcinemico ha rapito la sua donna).

Sono momenti probabilmente onirici, una discesa dentro il sé più profondo che i disegni ci mostrano come uno sprofondare in acque profonde.
Guts viene chiuso in una sorta di conchiglia... e tutto ciò non può che ricordarci quello che durante l'Eclissi avvenne a Griffith, quando trascese la condizione umana divenendo Femto.

Episodio carico di simbolismo, molto ben disegnato; introduce quindi una tornata di capitoli che scaveranno nell'oscurità per dare una svolta allo stato d'animo del protagonista.
Cosa potrà succedere? Guts incontrerà qualche membro della Mano di Dio? Farà i conti con la Bestia?
Perderà completamente la ragione disumanizzandosi?
Potrà succedergli qualcosa che lo renderà bestiale - come credo sia avvenuto a Irvine l'arciere?