Se mi conoscete un poco, saprete sicuramente che non amo i videogames.
Non che li odi, sia chiaro.
Mi sono semplicemente indifferenti.
Ovviamente da piccolo mi piacevano, anche se non c'ho mai buttato le giornate sopra: ho sempre preferito altre tipologie ludiche.
Mi fu acquistato l'Amiga 500, dopo che mi fissai col Commodore64 di mio cugino. Quello a cartucce, con un gioco bellissimo su una sorta di indiano che scagliava le frecce. Ovviamente tutto fatto di pixel 1m x 1m, ma era questo il bello: erano perfetti così, non era innaturale vedere il disegno sulla confezione tutto preciso come un cartone animato, e il gioco invece tutto cubico.
Ho frequentato sempre i bar e le sale giochi, e purtroppo queste ultime sono via via sparite. Il videogioco ha perso il senso di aggregazione, ed è diventato un'attività masturbatoria, per una o pochissime altre persone, comunque tutte "del giro".
Nei bar e nelle sale giochi ovviamente amavo sia SuperMario Bros. che Pac-Mania, la versione "moderna" di Pac-Man.
Quest'ultimo lo avevo per Amiga 500.
E con Pac-Mania anche Cash++, Emerald Mine e diversi altri che adesso ricordo solo vagamente.
Uno aveva una canzoncina che faceva "dundaradundaradundandù" (!)
Il periodo dell'Amiga 500 terminò quando, ad un Natale, mi fu regalato il videogame delle Turtles. Ero un fan sfegatato delle mitiche Tartarughe Ninja, tanto che mi sembra di aver speso una fortuna nella versione arcade, che stava al bar: una cabina con ben 4 postazioni. Il gioco per Amiga 500 non era proprio quello. Ricordo che c'era un libricino con dei codici che dovevi inserire per autenticarti. Se perdevi quello, addio Turtles.
Provai a giocare diverse volte, ma dopo una sorta di nuotata in un fiume, il gioco si arenava.
Non riuscivo a capire cosa bisognasse fare, e ho creduto di essere scemo, fino a che, tempo dopo, scoprii che anche altri due miei coetanei riuscivano a giocare solo pochi minuti prima che si bloccasse.
Tuttora non ho mai scoperto se ci fosse un bug nel gioco, o nelle nostre teste.
Per la Prima Comunione mi entrò il Sega Game Gear, con il gioco Columns, una variante di Tetris.
Durò pochi giorni questa passione, e la consolle portatile rimase nell'armadio per anni, fino a che ad un Natale non comperai la cartuccia dei Power Rangers e un amico delle superiori non mi vendette Wonder Boy, Wonder Boy - The Dragon's Trap (stupendo!) e qualche altro titolo che ora mi sfugge.
Prima di tutto ciò, ci fu il periodo IBM a casa di un mio carissimo amico. Prince of Persia, che amavo da morire. Soprattutto amavo vederlo morire macinato dalle lame.
Per restare in tema, cito anche Mortal Kombat, di cui mi interessavano solo i modi in cui si potevano far fuori gli avversari che il videogioco in sé, che non ho mai molto apprezzato, essendo io un fan (anche tuttora) di Street Fighter, che resta l'unico motivo per cui, anche se per pochi minuti, ho impugnato il joypad di una PS3 per un gioco inedito.
Street Fighter è proprio "un'altra cosa", come si suol dire. Mi fa impazzire. Ho un miriade di fumetti, serie tv, film animati e non, su Street Fighter.
Sui floppy del mio amico c'erano diversi giochi storici, come Quake, Doom, Historic, ZZT (superbo), Monkey Island (superbissimo), F-15 Strike.
Ah, credo si sia capito, non ho mai amato i videogames sportivi. Tranne quando sul Nintendo 64 di un mio compagno non apparve il gioco dell'NBA. E ci andammo in fissa.
E quindi siamo arrivati alla seconda metà degli anni '90. Ossia, la discesa in campo della PlayStation.
Fu la prima ed unica consolle che comperai. Vedevo a casa degli altri il Nintendo, il SuperNintendo, il Sega MegaDrive, il Sega MasterSystem, il Sega Saturn... ma non m'erano mai davvero interessati.
Invece la PlayStation la presi. E lì mi sono, praticamente, fermato.
Tre capitoli di StreetFighter, ossia il EX Plus Alpha, il EX Plus Alpha 2 e l'insuperabile (e per me insuperato) Street Fighter Zero 3. Il simpatico Pocket Fighter. Il tosto Vigilante 8. I complessi Final Fantasy VII e VIII. L'inossidabile Alundra.
E poi Crash Bandicoot (il cui terzo capitolo m'è sparito non si sa dove...) ma di cui apprezzo maggiormente l'episodio Crash Team Racing (che è il secondo motivo per cui ho impugnato il joypad della PS3, visto che sullo Store si poteva acquistare).
Al pari di Street Fighter ci sono solo altre due opere che mi ha davvero incantato. La prima è Tombi! (Ore! Tonba), una storia molto simpatica e divertente, molto colorata e appassionante in cui impersoni un piccolo cavernicolo dai capelli rosa che si muove in un mondo dominato da... maiali dittatori.
L'altra opera è quella che vedete nell'immagine che apre il post.
Il mitico Castlevania Symphony of the Night.
Un action con movimenti liberi un po' GDR un po' videogame oldstyle.
All'epoca fu osannato dalla critica, e credo sia davvero il migliore prodotto uscito per PS. La sola colonna sonora vale tutto il resto. Fu gioco dell'anno 1997, secondo PSM.
Ecco, le riviste di videogames. Non ne ho mai comprate molte, tranne qualche numero di PSM, all'epoca davvero bellissima, e i primi due o tre di GameRepublic.
PSM però mi piaceva tantissimo e me la facevo prestare.
Insomma, spesso dei videogames ho apprezzato anche i lati... meno videogames. Giornali, pupazzi, colonne sonore. E quindi fumetti, film.
Ho aperto questo post dicendo che non amo i videogames.
Bhe, forse non è vero. Forse li amo molto. Ma non oggi, non quelli di oggi. Non chiedetemi il perché, ma comunque non mi metterò mai a giocare ad un Uncharted, un Assassin's Creed e via dicendo, pur riconoscendo la loro bellezza.
Io sono di quelli che se vedono un flipper in un bar, ci si fionda subito.
E anche se vedo ancora un arcade di Street Fighter.
Hadoken!
Non che li odi, sia chiaro.
Mi sono semplicemente indifferenti.
Ovviamente da piccolo mi piacevano, anche se non c'ho mai buttato le giornate sopra: ho sempre preferito altre tipologie ludiche.
Mi fu acquistato l'Amiga 500, dopo che mi fissai col Commodore64 di mio cugino. Quello a cartucce, con un gioco bellissimo su una sorta di indiano che scagliava le frecce. Ovviamente tutto fatto di pixel 1m x 1m, ma era questo il bello: erano perfetti così, non era innaturale vedere il disegno sulla confezione tutto preciso come un cartone animato, e il gioco invece tutto cubico.
Ho frequentato sempre i bar e le sale giochi, e purtroppo queste ultime sono via via sparite. Il videogioco ha perso il senso di aggregazione, ed è diventato un'attività masturbatoria, per una o pochissime altre persone, comunque tutte "del giro".
Nei bar e nelle sale giochi ovviamente amavo sia SuperMario Bros. che Pac-Mania, la versione "moderna" di Pac-Man.
Quest'ultimo lo avevo per Amiga 500.
E con Pac-Mania anche Cash++, Emerald Mine e diversi altri che adesso ricordo solo vagamente.
Uno aveva una canzoncina che faceva "dundaradundaradundandù" (!)
Il periodo dell'Amiga 500 terminò quando, ad un Natale, mi fu regalato il videogame delle Turtles. Ero un fan sfegatato delle mitiche Tartarughe Ninja, tanto che mi sembra di aver speso una fortuna nella versione arcade, che stava al bar: una cabina con ben 4 postazioni. Il gioco per Amiga 500 non era proprio quello. Ricordo che c'era un libricino con dei codici che dovevi inserire per autenticarti. Se perdevi quello, addio Turtles.
Provai a giocare diverse volte, ma dopo una sorta di nuotata in un fiume, il gioco si arenava.
Non riuscivo a capire cosa bisognasse fare, e ho creduto di essere scemo, fino a che, tempo dopo, scoprii che anche altri due miei coetanei riuscivano a giocare solo pochi minuti prima che si bloccasse.
Tuttora non ho mai scoperto se ci fosse un bug nel gioco, o nelle nostre teste.
Per la Prima Comunione mi entrò il Sega Game Gear, con il gioco Columns, una variante di Tetris.
Durò pochi giorni questa passione, e la consolle portatile rimase nell'armadio per anni, fino a che ad un Natale non comperai la cartuccia dei Power Rangers e un amico delle superiori non mi vendette Wonder Boy, Wonder Boy - The Dragon's Trap (stupendo!) e qualche altro titolo che ora mi sfugge.
Prima di tutto ciò, ci fu il periodo IBM a casa di un mio carissimo amico. Prince of Persia, che amavo da morire. Soprattutto amavo vederlo morire macinato dalle lame.
Per restare in tema, cito anche Mortal Kombat, di cui mi interessavano solo i modi in cui si potevano far fuori gli avversari che il videogioco in sé, che non ho mai molto apprezzato, essendo io un fan (anche tuttora) di Street Fighter, che resta l'unico motivo per cui, anche se per pochi minuti, ho impugnato il joypad di una PS3 per un gioco inedito.
Street Fighter è proprio "un'altra cosa", come si suol dire. Mi fa impazzire. Ho un miriade di fumetti, serie tv, film animati e non, su Street Fighter.
Sui floppy del mio amico c'erano diversi giochi storici, come Quake, Doom, Historic, ZZT (superbo), Monkey Island (superbissimo), F-15 Strike.
Ah, credo si sia capito, non ho mai amato i videogames sportivi. Tranne quando sul Nintendo 64 di un mio compagno non apparve il gioco dell'NBA. E ci andammo in fissa.
E quindi siamo arrivati alla seconda metà degli anni '90. Ossia, la discesa in campo della PlayStation.
Fu la prima ed unica consolle che comperai. Vedevo a casa degli altri il Nintendo, il SuperNintendo, il Sega MegaDrive, il Sega MasterSystem, il Sega Saturn... ma non m'erano mai davvero interessati.
Invece la PlayStation la presi. E lì mi sono, praticamente, fermato.
Tre capitoli di StreetFighter, ossia il EX Plus Alpha, il EX Plus Alpha 2 e l'insuperabile (e per me insuperato) Street Fighter Zero 3. Il simpatico Pocket Fighter. Il tosto Vigilante 8. I complessi Final Fantasy VII e VIII. L'inossidabile Alundra.
E poi Crash Bandicoot (il cui terzo capitolo m'è sparito non si sa dove...) ma di cui apprezzo maggiormente l'episodio Crash Team Racing (che è il secondo motivo per cui ho impugnato il joypad della PS3, visto che sullo Store si poteva acquistare).
Al pari di Street Fighter ci sono solo altre due opere che mi ha davvero incantato. La prima è Tombi! (Ore! Tonba), una storia molto simpatica e divertente, molto colorata e appassionante in cui impersoni un piccolo cavernicolo dai capelli rosa che si muove in un mondo dominato da... maiali dittatori.
L'altra opera è quella che vedete nell'immagine che apre il post.
Il mitico Castlevania Symphony of the Night.
Un action con movimenti liberi un po' GDR un po' videogame oldstyle.
All'epoca fu osannato dalla critica, e credo sia davvero il migliore prodotto uscito per PS. La sola colonna sonora vale tutto il resto. Fu gioco dell'anno 1997, secondo PSM.
Ecco, le riviste di videogames. Non ne ho mai comprate molte, tranne qualche numero di PSM, all'epoca davvero bellissima, e i primi due o tre di GameRepublic.
PSM però mi piaceva tantissimo e me la facevo prestare.
Insomma, spesso dei videogames ho apprezzato anche i lati... meno videogames. Giornali, pupazzi, colonne sonore. E quindi fumetti, film.
Ho aperto questo post dicendo che non amo i videogames.
Bhe, forse non è vero. Forse li amo molto. Ma non oggi, non quelli di oggi. Non chiedetemi il perché, ma comunque non mi metterò mai a giocare ad un Uncharted, un Assassin's Creed e via dicendo, pur riconoscendo la loro bellezza.
Io sono di quelli che se vedono un flipper in un bar, ci si fionda subito.
E anche se vedo ancora un arcade di Street Fighter.
Hadoken!
oddio, quanti ricordi che mi hai fatto venire in mente!
RispondiEliminail mitico Commodore64 è stata la prima console di giochi che è entrata a casa mia...mio fratello è stato sempre un patito dei video games, e giocavamo interi pomeriggi con SuperMario!!! lo adoravo!
poi non ricordo nulla fino all'arrivo in casa della Play Station 1...e da là è stato un continuo vai e vieni di giochi sempre e solo per PS1 PS2 e PS3!
Prince of Persia era tra i miei preferiti, anche se io per lo più assistevo mio fratello mentre giocava, non ho avuto delle parti attive tranne per qualche gioco che ho giocato direttamente, come Tomb Raider, Metal Gear Solid, Final Fantasy VII - il mio preferito di tutti i tempi, l'ho amato e lo amo tuttora! - poi Gran Turismo, ma molti altri giochi come Moto Racer, Silent Hill - una specie di horror ma molto psicologico che mi piaceva e di cui ho visto il film - Basta Groove era spettacolare, un gioco in cui facevi le sfide tra vari ballerini con una OST bellissima molto dance, fino ad arrivare a Heavy Rain e ad Assassin's Creed che sono difficili ma ti prendono tantissimo!
Uncharted non lo amo neanche io, e tutti i giochi di guerra ovviamente non mi piacciono.... ma hai ragione riguardo al fatto che certi video games per i ragazzini di oggi non semplicemente "alienanti";
conosco ragazzi che tornano da scuola e fanno i compiti velocemente per potersi mettere a giocare con le varie PS e X-Box e WII per 6 ore filate, e addio vita di società, amici, uscite e serate all'aperto!
Quando leggo questi post mi sembri un signore nato negli anni '70 - non conoscono nessun gioco, tranne pochi, tra cui crash...mi sento quasi fuori! Sarà che io sono di un'altra epoca, e poi ho vissuto l'infanzia da bambino di 'periferia': giocando in strada, sugli alberi e negli spazi verdi, quindi ho dedicato poco spazio alle console, però mi è piaciuta ps one che mi è stata regalata alla comunione, con metal gear solid, siphon filter, spyro, anche crash...la ps2 l'ho presa solo per metal gear solid 3, la ps3 ce l'ho, mi è stata regalata quando ho compiuto 20 anni, ma è ancora incartata nell'armadio, onestamente non so che farmene...ma credo che prima o poi la inizierò ad usare per metal gear solid 4. Sono molto banale infatti, lo riconosco, le console non mi hanno mai travolto, preferisco stare ore e ore su un libro, un romanzo, ma non davanti ad una console, anche con la saga metal gear, che amo alla follia, dopo un'ora sono stanco.
RispondiEliminaGiochicchio un po' anche col pc, mi piace molto the sims 3, mi rilassa, mentre adoro Splinter Cell, i giochi di spionaggio mi danno adrenalina e mi immedesimo nei protagonisti, ma anche con questi non supero i 40-60 minuti di gioco.
Non frequento bar e salagiochi, non li ho mai frequentati, quindi non sono mai entrato a contatto con quei cassettoni con comandi analogici ecc...li ignoro completamente.
Ispy
@Scarlett: sai cosa mi piace delle cose che racconti? Il rapporto che hai con tuo fratello... si vede, dovete essere molto uniti.
RispondiEliminaChiusa questa parentesi (scusa se mi sono permesso, tra l'altro), ti dico che anche io perdipiù assistevo a Principe di Persia. Ci giocava il mio carissimo amico e io non so ancora dire se fremevo perchè superasse le lame o le spine o perché ci cadesse dentro XD
Silent Hill me lo ricordo bene quando uscì, idem Resident Evil.
I giochi nuovi che citi, di nome, li conosco tutti. So anche che sono belli e con belle storie (guarda quella di Uncharted o Assassin's... o ancora God of War) ma proprio non m'attira il giocarci.
Penso che la fine delle sale giochi e l'inizio dell'epoca videoludica-masturbatoria sia il punto che ha decretato la fine della sfera sociale del videogioco.
Ci si sta riprovando un poco con la WII e le uscite multigiocatore, ma restiamo sempre... in famiglia.
@Ispy
Eppure sono nato nella prima metà degli anni '80!!^^
Penso che i giochi che ho citato siano comunque famosi, tra chi videogioca.
In ogni caso, anche io ho vissuto la mia infanzia come la tua... i videogiochi erano un "di più", ma ti assicuro che siamo uguali sia su questo punto di vista che sul fatto che le nostre partite durano poco perché dopo proviamo noia: succede anche a me.
Una cosa che non ho mai fatto è giocare sul mio pc con dei videogames.
Eppure ho visto farlo, tante volte, da un mio amico, che ama Siberia (molto bello), la trilogia di Raziel &co. e altri giochi similari.
A me non m'ha mai preso.
Le sale giochi le rimpiango, anche perché io amo il flipper, e quello virtuale non è lo stesso... amo farlo andare in tilt a furia di spintonate ;)
Moz-
I videogames sono sempre stati una componente importante della mia vita.
RispondiEliminaSia che parliamo della sala giochi o della controparte casalinga.
Il discorso del "fenomeno sociale" è abbastanza complesso, poichè si intreccia anche nelle mutevoli generazioni che hanno ceduto il passo a queste poche decadi.
Sono sempre stato molto appassionato dei videogiochi, e compravo regolarmente riviste del settore, valutando sempre gli acquisti in base alle preview/review.
Anche io sono molto retrogamer, nel senso, non riesco a vedere nei prodotti odieri il senso di magnificenza che permeava titoli del passato. Tutto è abbastanza banalizzato, anche se ci sono dei titoli che, ho giocato (come uncharted) che rappresentano un esperienza a parte.
Non si può mettere sullo stesso piano l'esperienza di gioco, "più intima" di un gioco del passato, con un esperienza più realistica e globale, "online", del gioco odierno.
Oltretutto qui mi collego con il discorso della sala giochi intesa come ambiente di aggregazione.
Questo è sempre stato in parte vero, nel senso che si poteva uscire con gli amici ed andare in sala anzichè andare a fare una partita a calcio.
Però dal 2000 ad oggi si è molto sviluppato un altro tipo di aggregazione, non dissimile da quello di cui fruiamo noi: L'"online gaming".
C'è interazione, scambio di idee, nascita di nuove amicizie con ragazzi che giocano al tuo stesso gioco.
Ci sono stati sicuramente alcuni anni un pò alienanti per alcuni giocatori "del settore", ma posso assicurarti che quelli sono sempre esistiti.
Per quanto riguarda il tempo da dedicare ad un gioco, questo dipende dal gioco ovviamente, sia dall'impegno che richiede e da quanto possa catturare la sfera emotiva.
Io sono sempre stato un edonista, un perfezionista, e da bambino ricercavo la perfezione nei picchiaduro, poichè all'epoca erano i giochi che andavano per la maggiore, gli RPG erano ancora molto legati alla terra del sol levante.
Ancora oggi inseguo questa perfezione che ho trovato tanti anni fa, che non riesco a dimenticare;
Nonostante la emuli al PC, non è possibile riprodurla al 100%.
Ad ogni modo, come ho già detto, io ero molto più hardcore nel passato, e ho dedicato svariate ore agli RPG, giochi che secondo me sono molto arricchenti.
E' il medium che è ingannevole, ma ci sono titoli, come ad esempio FFVII che ha una storia così complessa, che ancora oggi mi interrogo su alcuni quesiti. Per non parlare di Xenogears, un gioco ineffabile.
Anche io come te, se vedessi un picchiaduro da Bar(se non proprio QUELLO che sai :P) mi ci fionderei a giocarci; tra i miei progetti c'è comunque la creazione di un angolo ricreativo come si deve.
@Marik: l'esperienza online è sicuramente una nuova frontiera e un nuovo senso di aggregazione, è vero.
RispondiEliminaMa manca la fisicità.
Ora, mi dirai, è come chattare o stare sui forum, sostanzialmente.
Ed è sostanzialmente vero.
Probabilmente sarò io a vedere il gioco non come un "solitario" ma come uno scopone scientifico, quindi prediligo gente qui con me, proprio perché il gioco fisico comporta altre cose.
Andare in una salagiochi significa spendere 30min a giocare a un'altra ora a interconnettersi con altre persone...
Sarò limitato io, ma questo lato del virtuale (connesso al gioco in sé) ancora lo considero uno scalino sotto l'aggruppamento reale.
In ogni caso è un passo in avanti rispetto alla "sala giochi in casa tua", cosa che esplose principalmente con l'affermazione della PS1, attorno alla fine degli anni '90.
Moz-
Non posso commentare..non mi sono cimentata in queste attività :P ho giocato qualche volta a karateka..o come si chiama..al flipper...e a qualche gioco al pc (tipo tetris e bart) xD
RispondiEliminadolce notte babymoz =)
Anas*
@Anas: sei completamente digiuna di videogames, quindi!! ;)
RispondiEliminaMoz-
Ehy che enciclopedia!! :D
RispondiEliminaNon avevo il commodore, ma un'altra console dove giocavo anche io a super mario, tetris, tank e altri che ora non ricordo..qualche volta penso ancora di spolverarlo e rigiocarci..LOL!
@Aroundergroun:
RispondiEliminaforse si tratta di quelle consolle pienissime di giochi tutti in uno?
Una volta l'avevo anche io... c'era il mitico CONTRA :p
Moz-
Mi pare si chiamasse Action Game...boh! XD
RispondiEliminaMhh, non ricordo il mio, sinceramente... comunque c'era una megalista di giochi da scegliere (che si ripetevano, alla lunga)...
RispondiEliminaMoz-