Un film molto particolare, che cattura l'atmosfera dei fumetti da cui è tratto.
Pentothal, Pompeo, Zanardi.
La trama quasi non c'è: si tratta di sprazzi della vita dei tre protagonisti, gente che nemmeno si conosce (al massimo si incrociano per caso, per strada o al bar).
Pentothal (Claudio Santamaria), Zanardi (Flavio Pistilli) e Fiabeschi (Max Mazzotta) abitano una Bologna cristallizzata in un'epoca particolare, tra la fine degli anni '70 e i primissimi anni '80.
Movimenti studenteschi, lotte di classe, femminismo.
E soprattutto droga: leggera, pesante. La stessa che accompagnò Andrea Pazienza lungo tutta la vita.
Il grande Paz, cantore di mondi e universi, le cui vignette sono qui restituite dalla regia di De Maria.
Scritto dallo stesso De Maria con Ivan Cotroneo, il film è una corsa schizofrenica (ma calma) nelle esistenze di un fumettista in crisi, di un disagiato bulletto del liceo e di uno studente fuori fuori fuoricorso.
E racconta anche tutta la fauna umana incrociata da questi tre tizi, fisicamente adeguatissimi a incarnare i personaggi di Paz. Nasi adunchi, corpi magrissimi quasi malaticci, facce scavate, occhi incavati.
Un appartamento di studenti sporco, vissuto, malfunzionante; come gli ambienti di Trainspotting ma più caldi e pop di Trainspotting.
Insomma, come in un fumetto.
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la mia collezione Tutto Pazienza |
Le inquadrature sempre strette sono come la gabbia di una vignetta, una gabbia che contiene a fatica le vicende dei tre sbandati.
Tra gli attori, si segnalano numerosi cameo e amichevoli partecipazioni: un cafonissimo Ricky Memphis e uno stralunato Giorgio Tirabassi (che erano già stati entrambi diretti da De Maria nella prima stagione di Distretto di Polizia), Iaia Forte (che oggi è ancora diretta dallo stesso regista in Squadra Antimafia), Giampaolo Morelli (che prima di essere Coliandro e odiare i freak bolognesi, qui è proprio uno di loro trapiantato da Napoli), Giordano De Plano (noto per il ruolo di Pietrangeli in Squadra Antimafia) e poi un cattivissimo Matteo Taranto, Vittoria Puccini, Roberto Citran, Rosalinda Celentano.
Ma anche Giovanni Lindo Ferretti, Freak Antoni e Frankie Hi-Ngr.
Un film sicuramente atipico nel panorama cinematografico italiano, che arriva nel momento giusto di quella new wave cinetelevisiva fatta di storie di ragazzi con giovanissimi attori del parco italico.
Ma qui è ancora meglio, perché è un'opera sotto acido, pazza, anche se generazionale come quelle messe in scena in quegli anni ormai lontani.
No, non gli anni '70, ma il periodo '90-2000.
E questo non me lo perdo, lasciamo i volumi, ma il DVD no!
RispondiEliminaCiao nipote!
E' davvero un grandissimo film :)
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Non ti nego che la prima visione mi ha deluso, ma poi l'ho rivalutato
RispondiEliminaEheh, forse ti aspettavi qualcosa di diverso...^^
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