[FUMETTI] Berserk, l'analisi delle saghe - 1: Lo Spadaccino Nero


Berserk è un fumetto giapponese serializzato dal 1989 -dopo un "prototipo" dell'anno precedente-, scritto e disegnato da Kentaro Miura.
Oggi inizia una serie di post che cercherà di analizzare nel dettaglio l'intero capolavoro dark-heroic fantasy, saga per saga. Iniziamo con la prima: Lo Spadaccino Nero.
Ricordo che questi articoli presuppongono una conoscenza almeno sommaria di tutta l'opera, perché andranno a riprendere aspetti presenti in volumi successivi per disegnare un quadro quanto più completo possibile: dunque sono presenti anticipazioni e spiegazioni.

SCHEDA TECNICA

La prima saga ingloba circa i primi tre volumi dell'opera.
Si articola in otto capitoli, tutti molto lunghi (il quarto supera abbondantemente le cento pagine!).
Il nome della saga è dato dal titolo del primo episodio (in Italia Il Guerriero Nero), che in giapponese è Kenshi Kuroi. Internazionalmente conosciuta come The Black Swordsman, questa prima parte dell'opera rivela quindi  sin da subito un problema nell'adattamento italiano: kenshi kuroi significa letteralmente "spadaccino nero", appunto "black swordsman" in inglese, appellativo che hanno ripristinato solo nel trentanovesimo volume italiano, datato 2018.
Berserk è arrivato in Italia nell'agosto 1996, tradotto da una orribile versione spagnola da cui ci portiamo dietro ancora i segni. È colpa dell'adattamento iberico se ci ritroviamo ancora oggi -tra gli altri- nomi come Gatsu, Grifis, Bejelit al posto dei corretti Guts, Griffith e Behelit.

l'inizio

ANALISI

Questi primi episodi aprono le vicende di Berserk, ma non ne costituiscono l'inizio in ordine cronologico: la storia comincia in medias res, disorientando e incuriosendo il lettore (che troverà parte delle sue risposte solo nei dieci volumi che seguiranno). Guts si presenta orbo, mutilato, pieno di cicatrici e marchiato. Il suo oscuro passato non viene raccontato, ma si evince che ora è solo e in cerca di vendetta.
Il lettore viene così catapultato direttamente nel mezzo dell'azione, costretto a immagazzinare una decina di dubbi essenziali.
Questa prima saga ci presenta gran parte del mondo in cui si muove il protagonista: un medioevo-rinascimento europeo, l'epoca è quella dei primi cannoni. Cavalieri, soldati, ma anche feudatari e nobili. L'ombra dell'inquisizione e ingiustificata violenza sono il contorno a tutto il resto.
Degna di nota l'introduzione di due leitmotiv: il legame di Guts con gli elfi, che sarà uno dei fil rouge dell'opera, e quello -sempre del protagonista- coi personaggi più giovani, in cui spesso si rispecchia o rivede atti del passato: impossibile non pensare all'omicidio di Adonis, che vedremo nella prossima saga, nella sequenza (qui presente) in cui Guts è costretto a uccidere la ragazzina posseduta.
Anche il rapporto tra Puck e il Behelit comincia già a definirsi.
Se l'inizio è furbescamente d'impatto (Guts copula con una donna che si rivela essere un Apostolo), dunque unisce in quattro pagine eros, thanatos, stupore e orrore (in sostanza racchiude già molte delle tematiche berserkiane), il finale presenta il primo grande evento (che fornisce indizi sul passato ma contribuisce a creare quel che sarà un vero e proprio cortocircuito: il lettore ora saprà già come va a finire, ma non come ci si arriva, e in ogni prossimo volume la tensione sale sempre di più...).
L'incontro inaspettato con l'arcinemico ribalta quasi il cliché generale del procedere per livelli: Guts e Femto sono faccia a faccia. La chiusura, che riporta tutto sul piano terreno -tremendamente modificato dopo la furia rappresentata da Guts e da tutto ciò che si è trascinato con sé- è emblematica: la saga si chiude con Guts che piange, per mille motivi sottintesi. Il superuomo, il berserker, l'antieroe restituito nella sua forma più debolmente umana.

l'Ammazzadraghi

LA STORIA

Guts è un guerriero oscuro e solitario, orbo, marchiato da uno stemma sacrificale e con una protesi a un braccio. Vagando di feudo in feudo a caccia di Apostoli, si imbatte nell'elfo Puck che comincia a seguirlo.
Sconfitto il barone di Coca, dopo aver affrontato un esercito di non-morti risvegliati dall'occulto potere del marchio, Guts si reca in una contea per ucciderne il nobile tenutario, altro Apostolo.
Qui si imbatte in un Behelit, artefatto magico capace di aprire varchi extradimensionali verso il mondo dove risiederebbe la preda finale della sua caccia: Femto, ora membro degli arcidemoni noti come Mano di Dio, ma che un tempo era il suo compagno d'armi Griffith.
Il destino vuole che, proprio durante la battaglia contro il Conte, quest'ultimo attivi il Behelit facendo apparire la Mano di Dio davanti a Guts, che però non può nulla con le sue sole forze. Svanito il varco extradimensionale, Guts recupera il Behelit e va via con Puck, lasciando dietro di sé l'ennesima scia di morte e desolazione, con la figlia del Conte -la giovane Teresia- che gli giura vendetta ritenendolo responsabile di tutto quel che è successo...

le atrocità di Coca

PERSONAGGI E CREATURE INTRODOTTI
Guts: il protagonista dell'opera;
Puck: un elfo dal carattere scherzoso;
Donna Apostolo: un'adescatrice di uomini, usa il suo corpo per attirare le vittime che poi divora. In passato, durante l'evento dell'Eclisse, uccise Korcas, membro della Squadra dei Falchi.
L'opera si apre proprio con Guts che stana questa demone e la uccide con una cannonata in bocca.
Barone di Coca: un Apostolo che tiene le sue terre sotto un giogo di terrore, costringendo il borgomastro a fornirgli un tributo umano.
Bambino deforme: un essere spettrale che appare continuamente a Guts. Solo dopo molti volumi il lettore scoprirà la sua vera natura.
Spiriti: fantasmi di persone rancorose o cattive, vagano ancora nel nostro mondo.
Incubus: un essere che si nutre di paure oniriche della gente.
Monaco: un prete che viaggia con sua figlia, aveva un nipote morto in guerra.
Colette: figlia del prete, è una ragazzina gentile che purtroppo verrà uccisa e posseduta dai demoni.
Il Conte: un tempo padre e marito autorevole nonché fedele servitore della Chiesa, scoperto il tradimento di sua moglie -che si abbandonava a orge eretiche- attivò il Behelit divenendo Apostolo.
Teresia: unica figlia del Conte, ha sempre creduto che sua madre fosse stata uccisa dagli eretici in un atto di rappresaglia verso suo padre.
Dar: ministro del Conte, cerca di far ragionare il nobile ormai ossessionato dalla caccia agli eretici.
Zondark: capitano delle milizie del Conte, sconfitto da Guts otterrà dall'Apostolo poteri sovrumani divenendo un quasi-apostolo.
Vargas: un tempo medico del castello, ha visto la sua famiglia venire trucidata e divorata dal Conte. Seppur sfregiato e mutilato, è riuscito a fuggire rubando il Behelit e attendendo per anni l'arrivo di qualcuno che vendicasse i suoi cari.
Griffith: comandante di un gruppo mercenario -poi esercito regolare- ed ex amico di Guts. Ora si è tramutato nell'arcidemone Femto.
Void: a capo della Mano di Dio, è un inquietante demone con sei dita per mano.
Femto: da umano fu Griffith, oggi è l'ambiziosa nuova progenie infernale.
Ubik: membro della Mano di Dio, è un essere volante abile con le parole.
Conrad: altro membro della Mano di Dio, corpulento e taciturno.
Slan: membro femminile della Mano di Dio, è una lussuriosa demone interessata a Guts.

LUOGHI E SCENARI PRESENTI
Feudo di Coca: un piccolo villaggio cinto da alte mura; poco distante sorge lo spettrale castello dell'Apostolo.
Territori del Conte: con una cittadina di media grandezza dove al suo interno vi è sia il laboratorio segreto di Vargas sia il castello del nobile.
Campo di battaglia: oggi sembra un normale boschetto, ma un tempo fu teatro di una battaglia. I resti dei soldati coinvolti giacciono nascosti sotto la terra.

EVENTI E TEMATICHE INTRODOTTI
Apertura del varco: dischiudendo il Behelit con "sangue e disperazione", si attiva una connessione con la dimensione dove dimora la Mano di Dio. I presenti si ritrovano catapultati in un altro mondo, mentre dall'esterno questa "connessione" prende la forma di un tornado nero.

ARMI E OGGETTI INTRODOTTI
Behelit: acquistato anni prima da alcuni antiquari, proviene da un mercato di una città orientale. È di colore verde/bluastro, e sostanzialmente è un essere vivente oltre che un oggetto magico. Altre cose si scopriranno, sui Behelit, nelle saghe a seguire.
Ammazzadraghi: lo spadone brandito da Guts. La sua creazione verrà raccontata solo nel vol. 14, per ora vediamo chiunque stupirsi dell'enormità dell'arma e di come questa rappresenti la personalità granitica del protagonista.
Braccio Artificiale: la protesi meccanica che sostituisce l'arto sinistro di Guts. Oltre a un magnete che permette di supportare la spada, il braccio contiene un cannone.
Balestra a ripetizione: applicabile agilmente sul braccio meccanico, è un meccanismo che spara decine di dardi.
Coltelli da lancio: piccole lame che Guts tiene sempre a portata di mano; nella saga successiva se ne scoprirà l'origine.
Polvere d'elfo: una sostanza fatata prodotta dalle ali dei folletti, capace di alleviare il dolore e favorire la guarigione di ferite.

MITI E LEGGENDE INTRODOTTI
Berserk: la parola viene pronunciata da Puck che la associa al modo di combattere di Guts.
È il titolo dell'opera, ma fino al volume 26 -con l'apparizione dell'Armatura del Berserk- questo concetto non sarà più direttamente citato, nonostante si vedrà spesso il protagonista "andare in berserk".

POPOLI E GRUPPI INTRODOTTI
Sgherri di Coca: un gruppo di banditi al servizio del barone, prepotenti che uccidono ingiustificatamente.
Compagnia di saltimbanchi: citata da Puck, la vedremo solo nella prossima saga. È il gruppo di artisti di strada con cui viaggiava l'elfo e di cui fece parte un altro personaggio che apparirà in seguito.
Sono stati trucidati dai banditi di Coca. Con loro viaggiava anche una vecchia indovina che predisse a uno dei protagonisti molti avvenimenti futuri poi verificatisi.
Santa Sede: soltanto menzionata, si lascia ipotizzare che sia impegnata in una incessante lotta contro gli eretici. L'istituzione tornerà presente dal vol. 14 in poi.

TITOLI E APPELLATIVI INTRODOTTI
Spadaccino Nero: è il nomignolo con cui, da due anni, è conosciuto Guts. La voce si è sparsa tra gli Apostoli, prede dello stesso, sia negli ambienti religiosi.

Puck assiste allo scontro tra Guts e il Conte

COSMOLOGIA

Pur restando ancora abbastanza vago, l'autore introduce diversi concetti legati alla cosmologia berserkiana.
Compaiono gli Apostoli, ossia uomini che -attraverso il Behelit- hanno trasceso la condizione umana per tramutarsi in mostri.
La magia non è direttamente citata, sebbene si faccia più di un riferimento a pratiche occulte e per sommi capi si riveli il funzionamento del Behelit.
Stessa cosa per le "altre dimensioni", non chiarite nel dettaglio (tutto ciò sarà spiegato solo nel vol. 24): si introduce, ad esempio, il vortice di anime dannate.
Si conosce la Mano di Dio, ma tra le righe si intuisce che tali entità sono solo esecutori di una volontà superiore.
Come creature folkloristiche del mondo ultraterreno appaiono per ora solo elfi, fantasmi e incubi.

la dimensione della Mano di Dio e, sullo sfondo, il vortice di anime
 

GLI SCONTRI PRESENTI

Ecco la lista delle battaglie presenti nella prima saga:
Guts contro la donna-Apostolo;
Guts contro il barone di Coca;
Guts contro i non-morti;
Guts contro Zondark umano e i suoi soldati;
Guts contro Zondark quasi-Apostolo;
Guts contro il Conte;
Guts contro Femto.

Guts utilizza il cannone contro Coca

ERRORI E PARTICOLARITA'
Probabilmente senza una concezione ancora ben definita, l'autore parla di un "palazzo del nostro Signore" quale dimora finale del Dio maligno che dovrebbe essere a capo degli Apostoli.
Un concetto mai più ripreso, che potrebbe benissimo essere inteso quindi in senso metaforico.
Nemmeno l'idea di religione era ancora chiara: sebbene non appaiano simboli sacri (ma ciò succederà nella prossima saga), il culto sottinteso sembra essere quello cristiano o cattolico.
Gli eretici, intenti nelle loro pratiche, adorano il dio Baphomet, riportato da Miura esattamente come lo si vede nelle immagini reali che lo rappresentano.

IN ANIMAZIONE
Il primo capitolo ha avuto l'onore di essere parzialmente animato con la serie anime del 1997.
Parzialmente perché, nonostante si riprenda lo scontro con Coca, alcuni dettagli sono stati modificati, ad esempio inserendo Colette al posto di Puck.
Nella serie tv del 2016 è presente solo la scena della locanda, stavolta con Isidro invece di Puck.
L'attacco dei fantasmi è omaggiato in una piccola sequenza del primo episodio del 1997, mentre tutta la lunga parte del Conte non è mai stata animata.


FONTI DI ISPIRAZIONE E OMAGGI
Miura, fortemente legato a opere e artisti occidentali, ha inserito nella sua opera una miriade di rimandi e omaggi agli stessi.
Da Hellraiser provengono gli echi del Behelit e della Mano di Dio: la Configurazione del Lamento è un oggetto similare all'uovo magico, mentre i Supplizianti Cenobiti ricordano molto da vicino gli arcidemoni berserkiani.
Il Nome della Rosa, con le sue cupe atmosfere, è iconico per l'autore (come scopriremo nella terza saga). In questa, l'autore omaggia un'inquadratura del film dove il frate grassoccio si frusta: stessa scena la si vede nel carceriere -dalle fattezze simili al frate- intento a frustare Guts.
Conan il Barbaro è probabilmente il modello a cui Berserk fa riferimento per il genere. Uno sword and sorcery violento e brutale. Una scena del film, con Swartzenegger che si intrattiene con una prostituta che si rivela essere un demone, è citata nelle primissime pagine dell'opera.
Ash de La Casa potrebbe aver fatto da modello per il braccio meccanico di Guts: non una motosega ma un cannone. Miura ama molto, comunque, Sam Raimi.
Il mondo raccontato da Miura risente anche dell'influenza di Ken il Guerriero, spostando l'ambientazione postatomica senza leggi a quella medievale altrettanto dominata dal caos.
Le scale disegnate da Escher compaiono come "mondo" della Mano di Dio; non manca un riferimento alla reale geografia, con il castello di Coca (che si trova in Spagna).

 omaggio a Escher

51 commenti:

  1. Ken il guerriero è Ken il guerriero.
    Questo non mi piace come storia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ken è un capolavoro, shonen manga così oggi ce li scordiamo. Ma Berserk è nettamente superiore, per me...^^

      Moz-

      Elimina
    2. Sono due opere troppo diverse, pur avendo due protagonisti con alcune somiglianze (ma poi neanche troppe).

      Comunque per me li batte tutti e due Riki - Oh *__*

      Elimina
    3. Riki è una gran bella storia, però non ha la profondità o la matura complessità di Berserk. Si vede che è un'opera più anni '80, anche se siamo lì come data di nascita... :)

      Moz-

      Elimina
    4. Neutrina non ti piace ? Non capisci un emerito cazzo di nulla

      Elimina
    5. Neutrina non ti piace ? Non capisci un emerito cazzo di nulla

      Elimina
    6. Non c'è bisogno di offendere, specie da anonimo...

      Moz-

      Elimina
  2. Miura si è preso un grosso rischio ad iniziare il Manga in Medias Res, ed infatti in Italia fino al ciclo della Squadra Dei Falchi aveva poco seguito. Abbiamo in pratica rischiato di non poterlo leggere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche in Giappone l'inizio fu in sordina, poi esplose. In Italia paradossalmente la parte più amata è quella dei Falchi, ma tutti rivogliono Guts come nei primi numeri...^^

      Moz-

      Elimina
  3. Gatsu mi è sempre piaciuto di più di Guts :D (budella).

    Dunque, quindi la donna apostolo che copula con Guts è la stessa dell'eclisse! Ottimo. Del barone Coca hai messo proprio una delle scene più inquietanti, come quella del conte che fa decapitare sul patibolo una ragazza e poi ne splatterizza la testa, oppure il ricordo di Vargas e della sua famiglia sterminata. I primi capitoli di Berserk son di una crudeltà incredibile! (ed è solo l'inizio..). Incubus non mi ricordo (era un mostro del videogioco Doom, se non sbaglio, ahha). Poi la mano di Dio capita a fagiolo nell'anniversario dell'uscita di Hellraiser! Perfetto tutto, ottima anche gli omaggi dell'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, ma Gatsu (gàzzu) fa ridere, perché quella u finale dà un senso di giapponese-romenoide, non c'entra niente col nome vero: per lo stesso principio allora dovremmo chiamare l'opera Beruseruku e Farnese Faruneze XD
      Inoltre, il termine Guts (o Gatts a seconda della traslitterazione) Miura lo ha scelto perché voleva un suono duro, tedesco, tipo la parola katze (gatto selvatico).

      Vero: Miura si è giocato tutto l'horror splatter possibile, in questa saga, visto che poi l'atmosfera cambia totalmente... Grazie mille :)

      Moz-

      Elimina
  4. Bello. Forse uno dei migliori manga di sempre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me il migliore, ma senza limitarsi al solo Giappone: è il miglior fumetto :)

      Moz-

      Elimina
    2. E per fortuna che si chiama "Lo spadaccino nero", che se si chiamasse "lo spadaccino negro" non se ne poteva parlà su Facebook.

      Elimina
    3. In spagnolo si chiama el espadacin negro!
      Ma come fanno gli spagnoli su Fb?? :o

      Moz-

      Elimina
  5. Veramente i miei complimenti, ti sei superato: non avevo mai letto un'analisi così curata su Berserk.
    Solo applausi, Moz!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che negli anni ho fatto l'abitudine a parlare di Berserk, visto che ho gestito dal 2002 al 2009 la sezione contenutistica di un sito tematico su quest'opera. Dunque non è stato faticoso: grazie mille :)

      Moz-

      Elimina
  6. Ottima prima analisi devo dire che l'incipit riassume bene la prima fase di Berserk...in pratica sesso e violenza!.

    Ti ricordi chi aveva fatto fuori la donna-apostolo? Comunque se non sbaglio lei è la prima a pagare per il massacro dei Falchi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo: Korcass!
      Non ci è dato sapere se lei sia effettivamente la prima (di certo, il primo Apostolo a essere ucciso durante la vendetta è lo storpio che si presenta da Godor attirato dal marchio di Guts e Casca). Potrebbero essercene stati tanti altri prima della donna (ma anche dopo): le copertine e i disegni ci mostrano Guts alle prese con situazioni che nel fumetto, comunque, non leggiamo :)

      Moz-

      Elimina
  7. Quoto KIral, mi sono appassionato a leggere il tuo post e l'analisi dei personaggi.

    RispondiElimina
  8. Alla fine non lo hai citato Go Nagai u.u ma effettivamente non conosco il tuo rapporto con l'autore in questione e le sue opere.
    E a proposito più che a Ken il guerriero direi che trae ispirazione da Violence Jack, proprio di Go Nagai, titolo meno conosciuto del maestro ma considerato come la sua opera suprema, che a sua volta insieme a Mad Max ha influenzato Ken il guerriero.
    Ho letto questa serie di recente e in più di un occasione non ho potuto fare a meno di notare delle sequenze molto simili a quelle viste in Berserk.
    Oltre ad essere influenzato dall'opera più famosa di Nagai, Devilman. Se vuoi poi possiamo approfondire il discorso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma indipendentemente da questo gran bel lavoro!

      Elimina
    2. Non lo ho citato perché le esplosioni nagaiane nel tratto di Miura ci saranno maggiormente nelle altre saghe, e allora se ne parlerà lì :)
      Sì, anche per me l'influenza vera come storia è più su Jack, anche se il rapporto Guts-Griffith sembra quello visto in Devilman :)

      Moz-

      Elimina
    3. P.s. grazie mille!! :)

      E P.p.s. mi sa che integrerò con una piccola aggiunta sul tempo e sull'età del protagonista, così da circoscrivere gli eventi :)

      Moz-

      Elimina
    4. Immaginavo, si Guts e Griffith sono palesemente Akira e Ryo, non solo per il loro rapporto, l'aspetto, la storia che c'è dietro. Anche i mostri sono palesemente Nagaiani.
      E ricordati che ora Berserk è diventato troppo fantasy!

      Elimina
    5. Parleremo anche di quello! Già nel prossimo post citerò il cambio quasi totale di atmosfere, che passano dal dark fantasy horror allo pseudostorico :)
      Oggi è troppo fantasy, ma chissà domani^^

      Moz-

      Elimina
    6. Domani qualcuno improvvisamente si accorgerà che è molto sanguinario e allora via di "è diventato troppo splatter!"

      Elimina
    7. Ahaha, sicuramente sarà così: un'unica uscita all'anno permette alla gente di ragionare un sacco sulle cazzate da dire! XD

      Moz-

      Elimina
  9. Anche se conosco Berserk, leggere i tuoi post mi fa sempre scoprire cose nuove :-)
    Complimenti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa piacere, anche e soprattutto vista la volontà di questa serie di post :)

      Moz-

      Elimina
  10. Oh ma che figata pazzesca di post!
    Lo devo spammare ai miei fratelli maggiori, almeno inizierò a istruirli un po' sui bei fumetti.

    RispondiElimina
  11. non lo conosco, però il tuo post incuriosisce

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero possa portare almeno alla visione dei tre film^^

      Moz-

      Elimina
  12. Grandissimo post, complimenti!
    Da enciclopedia ma per niente noioso, lavoro fantastico :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perfetto allora! Diciamo "missione compiuta"? :)

      Moz-

      Elimina
  13. Hai entrambe le edizioni? Io avevo cominciato anche la seconda edizione, ma vedendo l'andazzo di Miura l'ho venduta e ho proseguito solo la prima... se a conclusione proporranno una nuova edizione decente la prenderò (con la consapevolezza che il manga è terminato.. altrimenti no.. )

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, perché per i primi otto volumi della Collection, testi e adattamenti sono stati rifatti da zero, visto che quelli dell'edizione 1996 oltre a essere all'acqua di rose, semplificati e spesso sbagliati, contenevano graficamente delle censure...
      Poi ho anche preso la Maximum, per mero feticismo.
      Un'edizione finalmente decente, coi nomi corretti e iper deluxe, sì... la prenderei^^

      Moz-

      Elimina
    2. Noi la attendiamo da anni... :D

      Moz-

      Elimina
  14. bell'articolo. e grande fumetto. che però si è perso fra maghette/elfi e tutto un ritrito armamentario fantasy... non parliamo dell'atroce storia dell'armatura simbionte, peraltro clamorosamente deja vu... a me ha un po' rotto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Bonzo e benvenuto sul Moz O'Clock! :)
      Analizzero anche quella parte di storia, che forse è più fantasy e meno dark, ma comunque perfettamente integrata (elfi ecc appaiono da subito) specie col passato remoto degli eventi (Cavaliere del Teschio, Flora ecc...)

      Moz-

      Elimina
  15. Grande articolo! La prima parte di BErserk è sicuramente la mia preferita :)

    RispondiElimina
  16. I primi 3 numeri li ho divorato all'epoca.
    Che storia avvincente, ma allo stesso tempo così cupa. Non immaginavo cosa sarebbe accaduto nel flashback di Gatsu.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, secondo me infatti iniziare così ha creato davvero una sorta di spinta che manda in pappa il cervello, perché NON SAI come né quando si avvererà quel che già immagini: duranto lo scontro con Zodd? Durante il primo attentato a Griffith? Durante il secondo attentato? Durante l'attacco di Wiald?

      Moz-

      Elimina
  17. Quanto cazzo ci hai messo a scriverlo? Ci ho messo tanto io a leggerlo...
    Complimenti per il lavoro!

    Feudo di Coca sarebbe una specie di Colombia? 😝

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahaha si, tipo Valverde 😎💪
      Non ci ho messo troppo, basta avere uno schema per organizzarsi al meglio!

      Moz-

      Elimina
  18. Per la contaminatio concordo perfettamente, c'è qualcosa anche di Hokuto No Ken.
    Reputo la lotta contro il Conte come uno dei momenti migliori di Guts guerriero nero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Peraltro le contaminazioni sono dichiarate da Miura stesso, specie nell'intervista disponibile in questi giorni^^

      Moz-

      Elimina

per lasciare un commento è necessario loggarsi col proprio account :)