[LUOGHI CULT] il collegio: ci siete mai stati?
Se non fai il bravo ti porto in collegio!
Ora, quante volte vi sarete sentiti minacciare così?
E, da questa minaccia, sorge il dualismo collegio = brutto posto.
Spettrale e cupo come in un'opera di Dickens; popolato di coetanei cattivi come il carcere minorile di Mery per sempre; insegnanti severi e fermi alla durezza degli anni '50.
Ma cos'è davvero un collegio? Ci siete mai stati?
Se spesso passa come una punizione, magari per i ragazzini più indisciplinati o per quelli meno avvezzi allo studio, in realà il collegio dovrebbe essere soprattutto appannaggio di famiglie benestanti.
Quasi un vanto, poter frequentare un collegio, una scuola privata con convitto.
Si paga una retta, spesso alta, e hai vitto, alloggio, studio.
Bisogna capire però perché nella mente passa l'idea che un collegio sia quasi un luogo di punizione. Un purgatorio se non proprio un girone infernale.
Vero pure che spesso i collegi sono legati alla cristianità, e subito si pensa alla stronzaggine di suore frustrate o preti complessati.
In realtà l'esperienza del collegio dev'essere meno torva di quel che immaginiamo.
Chissà se davvero si ricorreva a bacchettate, docce fredde, a letto senza cena e isolamenti.
Probabilmente sì.
Ma al di là di questo, e di un maggiore tempo dedicato allo studio, non bisogna dimenticare il cameratismo e le amicizie.
Anche in questo caso, immagino che il fenomeno del nonnismo fosse all'ordine del giorno, e che ci fossero anche punte sommerse di quell'omoerotismo che non esiste solo come finzione in qualche opera a tema.
O, posso immaginare, ci siano stati episodi di vera violenza (fisica, psicologica, sessuale).
Ma perché parlo al passato? Il collegio esiste ancora, ed esiste ancora tutto questo.
Tolto il lato brutto, e non è detto che ci debba essere per forza, un collegio è anche un modo per fraternizzare. Di vivere, mangiare e crescere assieme, di condividere giornate ed esperienze.
Insomma, con la testa di oggi, se mi minacciassero dicendomi "ti porto in collegio!" quasi accetterei.
Riscopri tutti gli altri luoghi cult!
Eterno Dodicenne / Bambino Indaco /
blogger dal 2006 / gestore del Moz O'Clock /
amo scrivere e ideare
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Hanno fatto varie serie tv a tal propisito. Anche adesso ne va in onda una, ambientata ad ogni puntata in un anno diverso della storia.
RispondiEliminaNon è una serie tv, ma un reality: ne abbiamo parlato due settimane fa proprio qui :)
EliminaPerò non sarebbe male l'idea di fare una vera e propria serie tv!
Moz-
infatti mi sembrava strano che non ne avessi parlato 😅
EliminaEheh :)
EliminaMoz-
Era solo una velata (e per fortuna impossibile) minaccia materna: Ti mando in collegio!
RispondiEliminaPerò più avanti mi è toccato vivere qualcosa di molto simile: la fottuta naja. :)
Almeno il militare non lo si fa da bambini...
EliminaSai che ci vorrebbe secondo me almeno lo scoutismo obbligatorio?
EliminaVedi quanti ragazzini rigano dritti, poi! XD
Moz-
Tu ne sei un esempio. 🙄😁
EliminaNon nego che sia stata l'esperienza formativa più interessante della mia vita, che mi ha dato tantissimo. Tante cose me le sono ritrovate in futuro, anche sul blog e anche sul lavoro, come forma mentis e organizzazione del tempo :)
EliminaMoz-
Ciao Moz.ero ogni giorno minacciato di reclusione,non in un.ricco Collegio ma in quello che al tempo era conosciuto come l'istituto dei poveri.
RispondiEliminaMa essendo la mia famiglia benestante avevo capito che non mi avrebbero preso mai,poi i miei si sono arresi.
Ciao.fulvio
Ecco, ma non era un vero e proprio collegio, giusto?
EliminaEra più una sorta di casa per orfani... XD
Moz-
Pensa che uno dei miei bimbi, solamente quattro anni fa, mi riferiva questa frase. La sua mamma gli diceva che lo avrebbe mandato in collegio e lui si disperava, finché ho parlato con la mamma e le ho consigliato di non ripetere mai più quella frase, anche perché oggi come oggi quelli che vanno in collegio sono figli di famiglie molto benestanti, dato che le rette sono altissime e comprendono equitazione, corsi di danza, golf eccetera.
RispondiEliminaPersonalmente non sono mai stata ma so di amiche che hanno un ricordo triste di quel periodo passato in camerate fra disciplina e punizioni umilianti.
sinforosa
Ah, praticamente nei collegi di oggi offrono tutti i servizi dei figli dei divorziati. :D Le cause di "Forum" sono piene di storie del genere: un genitore (la madre) che reclama il mantenimento del figlio affidato all'altro coniuge (il padre) perché da quando la figura paterna è uscita da casa ha scoperto tante passioni, guarda caso costose (palestra, violino, piscina, ...).
EliminaSinfo: hai fatto bene a richiamare i genitori, ma penso anche alla differenza tra le nostre generazioni e quelle odierne. Per noi era una minaccia, sì, ma non ci si stava male...
EliminaGas: ahahha, hai ragione! Chissà perché certe passioni costose escon fuori solo in determinati frangenti^^
Moz-
Mai stato quindi non posso dare una testimonianza diretta, posso cmq nell'insieme condividere il punto di vista del tuo post. Io però anche con la testa di ora non credo vorrei andare in collegio.
RispondiEliminaBeh, io con la testa di oggi, sapendo cosa è un collegio, penso che mi divertirei molto... in ogni ambito ;)
EliminaMoz-
No, non ci sono mai stato, credo sia un po' come a scuola, dove puoi trovarti molto bene o molto male. Solo che immagino che siano dei luoghi di educazione rigida ed a più livelli, quindi non so quanto tempo ci sia per socializzare e far grandi amicizie...
RispondiEliminaSecondo me il cameratismo fiorisce, e molto.
EliminaInsomma, il tempo è totalmente a disposizione. Ok che si studia, ma lo si fa comunque assieme...
Moz-
Anche io ricevevo quella minaccia. L'idea di stare tutto il giorno in una specie di scuola mi terrorizzava XD
RispondiEliminaCi stavo pure troppo, con gli odiati compagni di classe :P
Ahaha, ecco, immagina cosa poteva essere una scuola infinita :D
EliminaMoz-
Non ci sono mai stato neppure io, ma ricordo il "collegio" come il peggiore spauracchio della mia infanzia. Ad ogni marachella che combinavo, i miei genitori fingevano di aver già preso contatti con il direttore, causando nel sottoscritto vere e proprie crisi di panico - manco si trattasse di andare in carcere.
RispondiEliminaEd è proprio così che me lo immaginavo: una casa circondariale, un'idea che la foto di copertina riassume benissimo. :D
Esatto, era descritto (o lasciato immaginare...) come un carcere minorile dove fioccavano le punizioni.
EliminaInsomma, qualcosa che limitava la tua libertà :D
Moz-
Quando andavamo in montagna e passavamo davanti a quello che mi descrivevano come "un collegio" (ma più probabilmente era una colonia estiva), bastava che mi mostrassero i bimbi in fila per due che camminavano sul ciglio della strada per farmi tremare come una foglia :D
EliminaAhaha, la paura della disciplina, che spesso immaginiamo come mancanza di libertà :D
EliminaMoz-
I miei genitori mi hanno sempre inculcato che si tratti di una sorta di caserma per bambini cattivi. Ci passavamo ogni volta che si andava a trovare una cugina di mia madre, e puntualmente i miei a indicarmi l'edificio che sorge(va?) isolato e spartano in mezzo a una pianura, aggiungendo che avrebbero potuto lasciarmi lì, sulla base di un presunto comportamento scorretto che avessi avuto negli ultimi giorni. Era tutto uno scherzo, ma di cattivo gusto, e non capivano di terrorizzarmi, tanto che poi il resto del viaggio e la visita ai cugini li vivevo sempre con un filo di angoscia...
RispondiEliminaLa cosa che poi mi faceva rabbrividire di più era che, oltre a venirmi presentata come una caserma per bambini cattivi, quindi quasi un carcere minorile, era gestito da frati e suore che avrebbero preso il posto della mia cara maestra, dei miei parenti... Un carcere avente come unico diversivo le cose di chiesa, proprio a me che andavo a Messa e al catechismo solo perché lo facevano tutti i bambini (meglio oggi che nelle classi scolastiche ci si confronta con coetanei di altre religioni, alla faccia di "Prima gli italiani"). Io poi, con la mia fantasia (ricordo che cantavo Jeeg con "Vola tra lapidi blu"), mi immaginavo dei sotterranei umidi e oscuri dove questi frati e suore torturassero i bambini, ma tenevo per me questi timori perché da quando andavo a scuola mi sentivo sempre sotto i riflettori di una specie di Grande Fratello...
Ah, addirittura?
EliminaIo ricordo che mio fratello, che era abbastanza discolo, durante i giri serali in auto veniva minacciato di finire in un collegio: era un palazzo in stile liberty, sembrava effettivamente una struttura alberghiera XD
Comunque sì, l'immagine di privazioni e torture, ma anche umiliazioni da parte di preti e suore, è comune.
Penso sia un mix di tante cose, anche sadomasochismo.
Moz-
L'unica mia esperienza è il soggiorno in un albergo che era stato un collegio, infatti pur rimodernato le camere erano piccoline
RispondiEliminaCome sanno riciclarsi, eh?^^
EliminaMoz-
Con la testa di adesso, cioè di un adulto (anagraficamente parlando come me :-P), ci sta.
RispondiEliminaMa era da piccoli che certe minacce spaventavano. ;-)
Assai!
Eheh, vero.
EliminaMa io dico: chi lavora in collegio, chi gestisce un collegio, non si è mai ribellato a questa visione oscura?
Moz-
A casa mia la minaccia era perpetrata sotto forma di ciabatta (di pericolosità variabile a seconda della stagione) o di punizione esemplare. Per fortuna tanto io quanto mio fratello ne abbiamo ricevuto poche. Di ciabbattate. Di punizioni, invece.
RispondiEliminaTuttavia ricordo lo spauracchio del collegio e che qualcuno dei più discoli della mia classe della scuola elementare mi sa che c'è andato. Non so se poi sia ritornato oppure no.
Oddio, ma non credo sia qualcosa da cui puoi andare e tornare a piacimento, no?
EliminaPerò ora che mi ci fai pensare, anche io avevo saputo di ragazzini finiti in collegio perché troppo indisciplinati... Oo
Moz-
Be' certo, ce li hanno mandati (forse) e lì sono rimasti fino alla fine del percorso di studi
EliminaAh ecco.
EliminaPerò dai, era una gran bella punizione. Unica cosa, immagino che gente del genere, indisciplinata in casa e "costretta" a subire rigido regolamento lì, ha fatto danni di bullismo rifacendosi sugli altri... :o
Moz-
Il collegio? ah quel posto dove girano le commedie soft-erotiche con Russo, Fenech e compagnia?
RispondiEliminaMAGARI!
Ehehe, esatto: oggi la vedremmo così :)
EliminaMoz-
No mai stato, e per fortuna direi, anche se lì qualcosa di strano potrebbe sempre accadere, poteva essere divertente...forse ;)
RispondiEliminaPenso anche io... di solito in situazioni come queste, c'è sempre qualcosa di divertente :D
EliminaMoz-
Più una minaccia che un luogo, per me.
RispondiEliminaAnzi, non so nemmeno se ci sono mai stati nella mia città o comunque nelle immediate vicinanze.
Il massimo che ho visto sono dei Convitti o delle colonie, alcune anche abbandonate.
In effetti io -tramite questo spauracchio del collegio- ho pensato a convitti e colonie sempre in modo un po' austero e cupo...
EliminaMoz-
Mai stato, qualche escursione in luoghi abbandonati.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Secondo me hanno un grande fascino quasi horror^^
EliminaMoz-
A Fasano ve ne sono ben due, e sì... Qualsiasi genitore minacciava i figli di "chiuderli in collegio" in caso di marachelle.
RispondiEliminaGià il verbo "chiudere" fa pensare ad una prigione, no?
Comunque tendenzialmente i collegi sono dalle mie parti sinonimo di orfanotrofi, quindi altro che scuole di gran classe per famiglie privilegiate.
Insomma, son felice di non averci mai fatto capolino, se non per donare decine di peluche quando mi sono sposata.
Ah ecco, quindi non sono collegi per ragazze con famiglie, ma istituti in un altro senso...
EliminaSì, ma secondo me la visione negativa nasce anche da queste cose: si fa 2+2 tra essere soli e chiudersi in un luogo che fa sentire soli.
Moz-
Assolutamente una minaccia!!
RispondiEliminaChi pensa al collegio in maniera diversa da " casa circondariale" si confonde con il college ahahaha!!!
Ciao
Ahaha, il college è più figo, fa tanto telefilm americano^^
EliminaMoz-
A parte il fatto che mia nonna mi portasse al Michelerio, un orfanotrofio maschile ma io non lo sapevo allora, mi è bastato un anno di asilo. Sob!
RispondiEliminaCioè... hai vissuto l'asilo come fosse un collegio? XD
EliminaMoz-
Diciamo che è lì cheho incominciato aprendere in odio le suore 😁
EliminaAhaha allora non è del tutto negativa, come cosa :)
EliminaMoz-
Ma quel posto tetro e grigio a cui va il nostro pensiero quando qualcuno ci nomina il collegio in realtà è l'orfanotrofio.
RispondiEliminaI collegi sono ben altro. Io sono stata in un collegio per un anno quando studiavo a Napoli. Ho ricordi piacevoli. Si studiava e si faceva gruppo. Ricordo ancora con piacere le ragazze conosciute allora.
Esattamente: secondo me la visione che ne abbiamo è distorta, mixando le due realtà.
EliminaMoz-
ho letto un po di recensioni e commenti vari trovandoli molto frivoli sia per chi ci è stato e sia x chi ne fù solo minacciato. Ho trascorso 5 anni della mia vita in collegio dagli 8 ai 13 anni e se qualcuno fosse seriamente interessato potrei raccontare i 2 lati della medaglia. Per un bambino il collegio è come il carcere tanto è vero che quando ci finii non trovai differenza, avevo gia fatto il rodaggio... col senno del poi non è grave passare qualche anno in collegio, non ha mai ucciso nessuno come anni di detenzione. Se qualcuno vuole commentare o confrontarsi in merito sono disponibile con la mia esperienza. ciao a tutti
EliminaCiao e benvenuto!
EliminaGrazie per il tuo commento.
Se vuoi raccontare la tua testimonianza, sono qui.
Mi farebbe molto piacere leggerla!
Unica cosa, purtroppo ti dico: questo post è vecchio, non so se qualcuno potrà mai intervenire oltre me che sono il gestore e che quindi controllo tutti i nuovi commenti.
Se per te non è un problema, io ascolto molto volentieri la tua storia 💪💪💪
Moz-
Sì, una delle minacce assoultamente cult, e faceva davvero paura: luogo buio, con preti, un cristo in croce lugubre, pioggia e mai sole ... lo penso così, almeno lo pensavo. Mentre oggi, come te, quasi, quasi ... ma a minaccia passata è facile parlare 😎.
RispondiEliminaGià... oggi abbiamo un'altra testa.
EliminaMa ti assicuro che anche adesso se penso a preti e cristi lugubri... no, non mi è passata XD
Moz-
Ti sembrerà strano Miki, ma i miei mai ci avrebbero intimiditi con una minaccia del genere a noi 7 figli, nemmeno per scherzo. Vabbé che avevano altri metodi per "costringerci" a rigare dritto, compresa la "cucchiarella" da parte di mammà e la cinghia da parte di papà. Credo che solo il pensiero del collegio, li avrebbe fatto star male. Insomma, se uno fa un figlio, non lo manda via, se lo tiene vicino.
RispondiEliminaVerissimo quel che dici. Lo tiene vicino e soprattutto a portata di cucchiara o cinghia XD
EliminaPerò davvero ora che ci penso, mi sembra di aver saputo di ragazzini indisciplinati mandati in collegio da genitori che proprio non riuscivano a gestirli (vuoi anche e soprattutto per mancanza di tempo)
Moz-
Ecco, sicuramente era molto molto dura, in certe situazioni.
RispondiEliminaMoz-
the blog is good and the traffic is high, thanks for the information
RispondiEliminaIn other words: keep up the good work!
EliminaXD
EliminaMoz-
Ci sono stata quattro anni a padova,ma da esterna, quindi penso non conti! Istituto vescovile. Con loro sono andata in Inghilterra, in Francia e mi sono divertita un sacco, piu' di noi si divertivano i preti! ( Divertimento sano, non pensate male!) Per cui la mia è stata una bella esperienza, ci sentiamo ancora e abbiamo un gruppo whatsapp, d'altronde chi non ha un gruppo! Bello questo blog, ci verrò piu' spesso, Miki permettimi un saluto al caro Gennaro! Buon pomeriggio!
RispondiEliminaCiao e benvenuta! Ma certo, riferisco a Gennaro :)
EliminaEheh dal tuo nick si vede che ami viaggiare (sono anche risalito al tuo blog, anche se non è accessibile cliccando dal nick) e quindi sarai stata contentissima di poter viaggiare :)
Figo che vi sentiate ancora, significa che è stata un'esperienza formativa sana e bella.
Grazie mille :)
Moz-
Ho fatto tre anni di collegio a Milano, dai 14 ai 17 anni, i primi tre anni delle superiori, scelta obbligata visto che venivo da un paesino di montagna che d'inverno restava isolato. Qualche piccolo aspetto negativo ma in linea generale ho una bella esperienza di quel periodo.
RispondiEliminaPerfetto, esperienza diretta! Sicuramente gli aspetti negativi ci sono, in primis abbandonare la comfort zone di casa. Ma appunto, immagino anche tantissimi lati positivi! :)
EliminaMoz-
Mai stato in un collegio, però l'idea che mi dava era questa immagine/sensazione: la scuola che non finisce con l'ultima campanella.... Il non poter mai buttarsi sul letto sospirando di soddisfazione dicendo "ok per oggi è finita, sono a casa" perchè non sei mai a casa tua (quindi mai sentirsi realmente al sicuro, mai poter abbassare totalmente la guardia emotivamente e tutte le altre cose che implica "essere a casa" propria).
RispondiEliminaMi sembrava una cosa orrenda.
Esattamente: se lo vediamo in quest'ottica, è proprio così: una tensione costante, una guardia sempre alzata, perché non sei mai uscito da quella situazione.
EliminaCosì, sì, è terribile. E chissà che effetto ti può dare...
Moz-
Scriviamo anche un commento più serio.... :)
RispondiEliminaNon ho esperienze collegiali, anzi non ho mai avuto neanche esperienze di "colonia estiva" che credo possa assomigliare pur con varie differenze legate anche all'età di frequentazione.
Come già detto da altri penso che l'idea che ci si faceva era un mix di
orfanotrofio nel senso di gruppo di bambini/ragazzi sotto il controllo di persone che non erano i genitori, e senza certe libertà
caserma, grossomodo come sopra ma in più con regole ancor più stringenti di quelle "di casa"
posto isolato, non dico quanto un carcere minorile (lì esageriamo) ma come se si venisse mandati in un posto "fuori dal mondo", anche se si intendeva fuori dal "nostro mondo", quello cui si era abituati
perdita del proprio ambiente, a partire ovviamente dalle amicizie per finire con il normale "tran tran quotidiano", compreso quello basilare dei giochi o delle relazioni con l'altro sesso (a seconda dell'età)
Personalmente l'esperienza classica che più gli assomiglia ai miei tempi era il servizio militare, che sinceramente alla fine non mi dispiacque, anzi.
Con i vantaggi di una maggiore rigidità di regole (se facevi cazzate mica ti cacciavano e basta, rischiavi anche cose serie) ma anche con la forza che ti da la maggiore età, e quindi la libertà vera e propria fuori dalla caserma nelle ore d'aria, ah no dicevo nelle ore di libera uscita. :)
Per me cambiare città per un anno, vivere con persone completamente nuove, fuori dalla famiglia in un ambiente drasticamente diverso fu non dico una bella esperienza ma comunque interessante, poi la feci a Venezia quindi anche con alcuni "vantaggi" rispetto a chi magari passava un anno chissà dove.
Per certi versi fu un passaggio all'età adulta di livello simile agli altri 2, il sesso e l'indipendenza economica.
Penso che il colleggio in parte avrebbe anticipato questa sensazione, avrebbe per così dire anticipato il "distacco familiare" (anche solo parziale/momentaneo) con i benefici che questa maturità forzata porta.
Poi non so perchè ma sono convinto che dopo Harry Potter oggi forse assoceremmo al concetto di Collegio l'idea fantasiosa di Hogwart.
Per gli inglesi la cosa era scontata ma per i bambini/ragazzi di altre nazione direi di no.
Esatto, sai che hai detto una cosa bellissima? Quella di Harry Potter.
RispondiEliminaOggi, forse, un collegio verrebbe visto come appunto la scuola di Hogwarts. Un luogo dove ci sono anche tante cose positive.
E... sì, è un pre-militare, in molti aspetti.
Così come magari può essere lo scoutismo... :)
Moz-
Potrebbero risponderci solo chi li ha frequentati ma penso che in collegio (come in caserma) si venisse a creare un certo cameratismo, oddio nelle caserme di "leva" mica tanto, vuoi perchè in fondo erano solo 11 mesi (12 - il mese di car) vuoi perchè si pensava più ad uscirne (vedasi stecca).
EliminaCameratismo sicuramente diverso da quello scolastico, soprattutto ai miei tempi dove il tempo pieno non esisteva, e diverso anche dall'amicizia, a meno di quei casi in cui si passava tutto il tempo in casa di qualcuno (a vicenda).
Lo scoutismo lo vedo un po' diverso, l'ho fatto per un paio di anni e si forse fu utile per impattare meno con la naja (alcuni la prendevano male, forse perchè erano anche poco più che maggiorenni) però penso che lì le "regole" molto più flessibili ed elastiche addolcivano le cose, a meno di non beccare un capo scout terribile.
In fondo scoutismo implicava divertimento, anche qualche responsabilità certo e principi di collaborazione di gruppo però lo scopo rimaneva divertirsi.
Esatto, ma se ci pensi lo scoutismo nasce come gruppo para-militare, e conserva quindi un'educazione di quel tipo, anche se ovviamente come giustamente dici, è improntata sul divertimento e sullo stare bene.
EliminaLa naja, per come la vedo io, non sembra una cosa fatta per voler far star bene la gente, anzi.
È un bene che l'abbiano tolta, non serve a molto a livello nazionale.
Moz-
Quando ero bambino se ne sentiva ancora parlare in forma di spauracchio, ma era già qualcosa che apparteneva a un'altra epoca.
RispondiEliminaAvevo letto delle esperienze in collegio di Roald Dahl (siamo però a inizio '900): fustigazioni per la minima mancanza e obbligo di servire gli studenti più anziani, che spadroneggiavano. Mi chiedo dove fossero istruzione ed educazione in tutto ciò.
E infatti... sembra più un carcere ricco di soprusi che un vero collegio per istruirsi.
EliminaSostanzialmente si creano delle microsocietà all'interno... i novellini sarebbero poi diventati studenti anziani, e quindi alla fine erano loro a essere serviti.
Moz-
Così crei una cultura del sopruso, basata sulla legge del più forte. Poi questi escono e hanno forse imparato ordine e disciplina? Ma col cavolo, hanno imparato a prendersela con chi è più debole o in condizioni di inferiorità.
EliminaEh, sarebbero stati la futura classe dirigente, non per niente... :D
EliminaMoz-