[MUSICA] Litfiba Road to 40 (parte 7) - Litfiba 3 e la Trilogia del Potere


Il 1988 rappresenta per i Litfiba l'inizio del grande cambiamento, che si concretizzerà definitivamente nell'arco di due anni.
L'uscita dell'album Litfiba 3 chiude innanzitutto quella che verrà chiamata Trilogia del Potere (ossia i primi tre dischi studio comprendenti anche Desaparecido e 17re) ma soprattutto ridefinisce le scelte musicali della band.
Con la new-wave ormai al tramonto, i Litfiba sono pronti a sperimentare ancora, lanciandosi su sonorità più rock.

Vi lascio il link coi primi sei articoli della storia completa dei Litfiba:


IN TV

I Litfiba avevano rifiutato, l'anno prima, di partecipare a Sanremo Rock.
Ma la televisione è una ribalta troppo importante per non poterci tornare dopo qualche anno di assenza: l'occasione avviene con una trasmissione di Renzo Arbore, dove i brani venivano eseguiti dal vivo. Lo show è D.O.C., programma di prima scelta di Raidue:


SANREMO ROCK

Mentre la voce di Piero Pelù è ospite di Teresa De Sio, rimasta impressionata dalla personalità del cantante tanto da averlo voluto a sostituire Bono Vox come interprete del soldato disertore nel suo Sindarella Suite, i Litfiba al gran completo partecipano a Sanremo Rock.
E lo fanno con un brano, Ci sei solo tu, che finirà nel loro nuovo lavoro.
L'argomento è la chiusura dei manicomi, con una canzone che parla di follia e amore.


PRIGIONIERI...

In primavera arriva finalmente il nuovo album: avrebbe dovuto intitolarsi Prigionieri, ma appena prima di andare in stampa, il titolo venne cambiato in Litfiba 3.
È il terzo atto di quella che viene concretizzata come "Trilogia del Potere", comprendente appunto i tre album in studio della band fiorentina. Il Potere in ogni sua forma, specie quelle più distruttive, quelle che agiscono a scapito dei deboli.
Non per niente, Litfiba 3 è quasi un disco politico.
I testi si fanno molto meno ermetici, così come più diretta diventa la musica.
Ora è il rock all'americana a fare da linea guida, ma sopravvive ancora qualche vago spunto new wave.
I Litfiba hanno cambiato pelle, o comunque lo stanno facendo.
Tutto questo porterà entro la fine del decennio alla prima grande separazione.



LITFIBA 3

È sicuramente il primo album dei Litfiba a uscire su CD oltre che su musicassetta e in vinile.
Non solo: è probabilmente il primo album nella storia della musica italiana a risultare disponibile nel nuovo formato compact disc.
Innovazione voluta fortemente dal manager Alberto Pirelli, era comunque pioneristica e ciò ha portato a un suono non ottimale.
Litfiba 3 è definito "il disco del compromesso", perché le varie anime che in passato si erano amalgamate per formare quel capolavoro che è 17re, qui divergono totalmente e comunque il risultato è lusinghiero.
Sulla copertina originale campeggia la foto di Willie Jasper Darden, un criminale che fu giustiziato proprio nel 1988 nonostante i dubbi sulla sua colpevolezza.

Litfiba 3 si apre con Santiago, un pezzo che prende di mira due personalità storiche: Giovanni Paolo II e Pinochet.
La visita del papa in Cile aveva acceso speranze nel popolo, soffocate dal dittatore a cui lo stesso Santo Padre strinse la mano:



La Ducati 350 Scrambler di Pelù è al centro della scena in Amigo, una canzone hard rock "cafona" e scanzonata.

Proprio la morte di Willie Darden stimola la composizione di Louisiana, una ballad triste e suggestiva.
In realtà, risulta che Darden non fu giustiziato in quello stato, ma in Florida (QUI e QUI), sebbene sia sempre stata diffusa la versione errata dei fatti.
Evidentemente l'equivoco che fuorviò Pelù nacque dal fatto che lo stesso giorno (15 marzo 1988) salì sulla sedia elettrica anche Wayne Robert Felde, e proprio in Louisiana.



Ci sei solo tu è un blues dove dominano il basso di Maroccolo, le tastiere di Aiazzi e la sezione ritmica di Ringo.
Nato dopo una cena, casualmente, contiene anche una frase che il cantante si sentì dire da una ragazza un po' stralunata.

Paname, pezzo molto barocco, è un omaggio alla Francia.
La nazione che più di tutte aveva amato i Litfiba agli esordi, è qui raccontata nella sua variopinta essenza.
Dentro c'è Edith Piaf, la chanson francese, una Parigi di rivoluzioni e clochard.


Cuore di vetro è un tentativo grunge ben riuscito, anche grazie alle chitarre di Renzulli.
È la storia di una frustrazione amorosa, un sogno erotico che non può concretizzarsi.
Vagamente ispirata musicalmente alla Because I do degli X.

Il brano più famoso del disco, nonché tra i più noti e amati dell'intera produzione litfibiana, è Tex.
Atmosfere western, amore per i pellerossa, e un'America di frontiera per una canzone che prende il titolo dalla nota serie a fumetti della Bonelli, e che qui appare in una primissima versione (non la più nota) più sommessa delle successive, ma altrettanto interessante proprio perché al suo interno sembrano confrontarsi/scontrarsi le personalità e le volontà di ogni membro del gruppo.
Apre e chiude un sound morriconiano, e proprio al grande compositore i Litfiba chiesero il permesso di poter utilizzare brevi estratti dei suoi brani, ottenendo però un deciso no.
Evidentemente non erano ancora abbastanza famosi, o gli facevano schifo.




Peste è la prima volta della band alle prese con l'ecologia. Il mondo sull'orlo della fine, dove la perdita è il concetto predominante, mentre l'ultima festa dell'apocalisse sta per iniziare.
Dark-blues lisergico, si apre col canto delle balene ed è percorso dalle risate soffocate e nervose di Pelù, dall'abisso. Tastiere e basso contribuiscono a creare un'atmosfera spettrale, in cui poi predominano gli squarci della chitarra e i colpi della batteria.

Corri, energica e notturna, un inno da cantare a squarciagola.
La chitarra di Ghigo dominano col suo rock più classico.



Bambino è la malinconica fiaba di un'infanzia che va via.
Sognante ma amara, divenne più famosa nella sua seconda versione, qualche anno dopo.
Pelù canta le strofe in modo stridente, "liberandosi" solo nel ritornello.




IN FRANCIA

L'album esce anche in Francia, ma con una copertina differente.


Il singolo che fa da apripista non può che essere Paname, pubblicato come 45 giri assieme a dei pezzi live precedenti.


X

Anche in Italia esce, come singolo, proprio Paname: assieme a Resta e Tziganata compone un 45 giri dal titolo X, allegato alla rivista Ciao 2001.



Il più insoddisfatto di Litfiba 3, che invero appare un po' dispersivo, è Gianni Maroccolo.
Il disco ottiene un buon successo, anche se disorienta i fan e i critici, ritenendolo un lavoro non del tutto convincente.
La band avrà modo di rimettere mano ai brani, nell'immediato futuro, per rendere la giusta maturità che le canzoni meritavano.

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Fonti consultate

F. Guglielmi, A denti stretti - La vera storia dei Litfiba, Giunti, 2000
P. Pelù (con M. Cotto), Perfetto difettoso, Mondadori, 2000
E. Assante, G. Castaldo, Litfiba Collection vol. 1 - Gli anni Ottanta, Gruppo L'Espresso, 2010
P. Pelù (con M. Cotto), Identikit di un ribelle, Rizzoli, 2014

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20 commenti:

  1. Santiago è un brano che sento molto anche per il tema che tratta ma ci sono altri brani che toccano tematiche importanti. Un album che per merito degli stessi Litfiba ha saputo guadagnarsi il giusto tributo anche più in là nel tempo quando la band ha saputo come hai detto bene tu, mettere mano di nuovo a quei brani per farne uscire la giusta maturità degli stessi. Forse il lavoro che conosco meglio di questa band.

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    1. Sì, Santiago è tra le mie canzoni preferite, la amo nel live dello Spirito Tour.
      Meravigliosa e anche giustamente dura :)

      Moz-

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  2. Era da un po'che aspettavo il nuovo episodio del biopic sui Litfiba😀 letto e ascoltato😀

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    1. Eheh thanks! :)
      Direi che da questo post saranno tutti album strafamosi^^

      Moz-

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  3. Gran disco, anche se a dire il vero preferisco le versioni "più dure" arrivate qualche anno dopo. Unico appunto negativo sulla copertina: da premiare l'idea e il significato, ma credo si potesse fare di meglio... :D

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    1. Sì, diciamo che non è proprio il massimo massimo, come sound.
      Ma in una lunga carriera, ci stanno anche episodi come questo^^

      Moz-

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  4. Eh, ma ti capisco... non si resta insensibili al suo fascino :D

    Moz-

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  5. Eheh, per arrivare a parlare di Vivere il mio tempo dobbiamo aspettare fine luglio, seguendo questa tabella.
    Una ballata che piace molto anche a me, quella *__*
    Comunque, vedrai che ci sono tantissimi altri brani bellissimi!

    Moz-

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  6. Santiago me la ricordo bene, proprio per il tema trattato, la dittatura e la stretta di mano...ecc. Davvero un bell'articolo sull'evoluzione musicale e artistica di questo gruppo rock. Complimenti
    Anna

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    1. Sì! È una canzone forse dura, diretta, e anche suggestiva.
      Tra le migliori di sempre...!
      Grazie!

      Moz-

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  7. Altro bel post. Litifiba 3, ho consumato quel cd (è uno dei pochi Litfiba che ho su cd, quasi tutto il resto su vinile e cassette).

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    1. Eheh pensa, io ho la cassetta, di Litfiba 3! edizione storica 🤣💪

      Moz-

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  8. litfiba 3 non è un brutto disco, come qualcuno pensa. anzi, qualcuno dice che è il passaggio a quello che furono dopo. ma a me loro sono piaciuti anche dopo, per cui. vabbè, ma io vado in loop ascoltando "gigante" di quest'anno a san remo....

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    1. Grande! ;)
      Sì, anche a me son piaciuti anche dopo, quindi il problema non si pone.
      Riconosco che prima, però, erano un'altra storia (in generale)^^

      Moz-

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  9. Caz... Sto indietro di un giro coi Litfiba! Questo è uno degli album più canticchiati da un compagno di classe che ho avuto per tutti e 5 gli anni all'ITG, nonché colui che mi ha fatto conoscenza questa band.
    "Santiago" mi piacque da subito e rimane tutt'ora una delle mie preferite, "Tex" è bella ma dedicata a un personaggio che odio 😁, mentre "Corri" ricordo che fu canticchiata dal mio amico una volta che stava scadendo il tempo per svolgere un compito in classe e doveva passare un mucchio di calcoli in bella copia. 😁

    Immagino il CD abbia un alto valore collezionistico essendo il primo prodotto italiano su tale supporto... 🤑

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    1. Ahaha, Tex, del fumetto, porta solo il nome... dopotutto è dura contro il mito del cowboy "tu cavalca, che la terra tanto ce la fotti a noi!".
      Sai che non so se abbia valore in quel senso?
      Di certo, aver voluto usare quel supporto agli albori, non ha giovato alla qualità generale dell'opera... :o

      Moz-

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    2. Non seguendo il fumetto di Tex, quelle sonorità da western in salsa vagamente country e vari versi del testo mi fanno credere che "Tex" sia quanto meno un titolo scelto apposta perché esiste un fumetto omonimo.

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    3. Sì, il titolo della canzone fa riferimento ovviamente al fumetto.
      Ma finisce lì: nel brano non viene mai citata la parola Tex, per dire, e sappiamo che nella storia, Tex è anche dalla parte degli indiani; cosa che invece non accade nel brano dei Litfiba :D

      Moz-

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  10. A mio avviso litfiba 3 e’ l album più completo,tematiche ,sound,energia,melodie,c’è tutto

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    1. Un punto di vista interessante... Io lo considero il ponte tra gli 80 e i 90^^

      Moz-

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