[DOCUMENTARIO] Tg2 Dossier: Mitici anni '80 - adolescenti per sempre, una riflessione

 

Non so se avete avuto modo di vedere Mitici anni '80 - adolescenti per sempre, documentario Tg2 Dossier del 28 novembre.
Cinquanta minuti in cui sono stati toccati diversi argomenti, in chiave sociologica: ovviamente il tempo è poco e non tutto può essere approfondito, chiariamolo subito.
Però mi è sembrato un documentario preciso almeno per quanto riguarda le riflessioni che potrebbe far nascere.
Lo trovate a questo link: http://www.tg2.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b8cde59f-30b1-449a-9601-e29dbc0e6225-tg2.html


Gli anni Ottanta in Italia, per l'Italia, dal punto di vista italiano.
Alla base c'è questo e così si spiega anche il perché di prodotti storicamente precedenti o leggermente successivi.
Già, come dico sempre, gli anni '80 che noi abbiamo vissuto, con un'immersione nella cultura pop americana ma anche giapponese, hanno fatto sì che nel calderone finisse anche qualcosa degli anni '60 ma soprattutto degli anni '70, senza considerare "l'onda lunga" che si estese per tutti i primi anni '90.




E infatti, è questo il mondo che amo e che tratto sul blog: non il decennio ottantiano in sé, ma l'intero calderone di cui sopra; l'intera cultura popolare fatta di brand del passato e cult del momento (e che sono attuali ancora oggi).
Abbiamo vissuto anche noi quell'edonismo reaganiano che voleva spazzare via i ruggenti (ma fin troppo politicizzati e crudi) anni Settanta, vero.
Ma lo abbiamo vissuto comunque a modo nostro: pur immersi in un'ondata di prodotti fortissimi che arrivavano dall'estero, non ci è mai mancata la nostra italianità.
Spesso, infatti, i nostri stessi prodotti riuscivano a stare al pari (se non anche a superare) i miti americani o giapponesi, convivendo tutti assieme per la nostra immensa gioia, in un'unica grande qualità.




Il documentario a firma di Adriano Monti Buzzetti, si avvale delle ricerche di Monica Solarino, del montaggio di Mattia Tomassini e della grafica di Alessandro Cossu.
Ripeto: non può essere, chiaramente, un qualcosa di approfonditissimo.
Non basterebbe un'intera trasmissione televisiva stagionale, per parlare in modo serio degli anni '80.
Ma questo Tg2 Dossier ci prova, se non a essere approfondito, almeno a non cadere nelle solite banalità.
Interviste all'attuale direttore di Cioè, ma anche a Renzo Arbore; a Go Nagai (sono finiti davvero, i tempi in cui in TV era strano parlare di anime e manga!). Ma anche a economisti e critici.




Documenti dell'epoca, su musica, stile, cibo, oggettistica, collezioni, personaggi, eventi, televisione, moda, cinema.
Un'analisi veloce ma precisa, che arriva a toccare anche la retronostalgia e la retromania: non poteva essere altrimenti.
Dunque viene detto chiaramente che gli anni '80 sono (stati?) un decennio forte, forse patinati ma assolutamente fighi: motivo per cui interessano anche chi non li ha vissuti, e che oggi vengono riproposti in numerose produzioni attuali.
E già su questo potremmo tornare a parlare molto presto...



Una "favola che illude ancora", quindi. Vero.
Furono un'illusione di ricchezza e benessere, la stessa magia che vorremmo esista sempre. Per stare bene.
Perché, e il sottotitolo dice tutto, noi amanti di tutto questo siamo (condannati a essere, ma con gioia) adolescenti per sempre. Cioè.

leggi anche

38 commenti:

  1. Non ho potuto vederlo ma avevo visto la pubblicità e mi sei venuto subito in mente. È vero, io direi che in quel periodo si era particolarmente spensierati come non lo siamo più potuti essere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, ovviamente non lo siamo più potuti essere perché paghiamo il conto di quegli anni... 🤩😂🤦🏻‍♂️

      Moz-

      Elimina
  2. l'ho intercettato dopo la partita, giusto in tempo per vedere l'intervento di Go Nagai (ma davvero hanno intervistato Nagai-san solo per chiedergli due cose? Alla faccia dell'abuso di fondi pubblici!).
    L'ho trovato comunque qualunquista, il tipico prodotto *boomer* RAI che cerca di darsi un tono gggiovine, ma che non fa altro che sembrare tardivo (è già iniziata l'era della nostalgia degli anni '00! E questi si accorgono solo ora degli '80...), come tutte le cose che la RAI tratta che sono successe dopo la Seconda Guerra Mondiale (l'ultimo evento che i loro vertici hanno vissuto in diretta)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, l'intervista a Nagai proviene da altre clip, ovviamente...
      Comunque non mi è sembrato da boomer, anzi... Hanno dato un tono giornalistico di indagine sociologica...
      Certo forse può sembrare tardi ma alla fine sono appena usciti i Masters ed è appena esplosa la Cobra Kai mania... Quindi ci siamo (e ci saremo) dentro ancora per molto, con gli 80s! 🤓💪🔥

      Moz-

      Elimina
  3. Brave ma molto intenso, mi è piaciuto sono riuscito a spaziare abbastanza bene, inoltre mi ha messo due padellate di malinconia quindi il suo compito lo ha svolto in pieno ;-) Cheers

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahah sì... però è malinconia fica... inoltre noto che non sembrano cose vecchie, come quando noi pensavamo agli anni Sessanta... sono cose comunque attuali^^

      Moz-

      Elimina
  4. Non c'era un'illusione di ricchezza e benessere c'erano davvero fu un decennio realmente ricco e beato.
    L'illusione c'era in quello dopo.


    Firma

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Era una illusione anche all'epoca, perché non si fondava su effettiva ricchezza... era un voler stare bene a tutti i costi, spensieratezza ed edonismo, ma era una patina forzata (socio-politicamente) che poi è crollata.
      Fosse stata vera, non sarebbe finita così^^

      Moz-

      Elimina
    2. È stata vera è finita perché
      chi era al potere ha sperperato e rubato tutto nel mentre e dopo ma trovando sempre le risorse in velocità in qualunque momento per i propri affari loschi come avviene tutt'ora. La ricchezza c'è sempre ma viene rubata e bloccata.

      Firma

      Elimina
    3. Era già rubata all'epoca... ecco perché tutto era già un'illusione^^

      Moz-

      Elimina
  5. Non so se effettivamente ci fosse un'illusione di ricchezza o se fosse effettivamente un periodo in cui le tasche degli italiani erano piene. Noi bambini eravamo pieni di giocattoli, ad esempio, rispetto a quelli delle precedenti generazioni.
    Certo oggi spendiamo tantissimo per cellulari, abbonamenti internet ed altri abbonamenti..una volta queste spese non c'erano. Quindi abbiamo una minor percezione di benessere, perché queste cose sono ritenute oramai indispensabili.
    Forse è questo il cuore della discussione, piuttosto che la questione "adolescenti per sempre o no" :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mah, il benessere non era tanto su quello che potevamo comprare (quello era un effetto, al più!), ma sul fatto che c'era lavoro per tutti.

      Come dicevo l'altro giorno, mio padre col diploma aveva l'imbarazzo della scelta: appena uscito da scuola l'hanno preso a fare il metalmeccanico trasfertista (a 2h da casa, ma lo pagavano come se fosse su una piattaforma petrolifera!) ed in un paio di mesi, senza nemmeno lavorare continuamente, si è potuto permettere una Golf nuova in contanti! E questo prima di entrare in finanza, cosa che gli ha salvato le "chiappe", perché già nei '90 tutti i suoi amici che invece sono rimasti nel settore (perchè più remunerativo!) hanno cominciato a patire la fame tra crisi e periodo più o meno lunghi di cassa integrazione.

      Oggi una situazione del genere per un neo-diplomato è impensabile. sono a spasso io che sono laureato da 6 anni, figuriamoci... Per ora la nostra generazione sta attingendo alle famiglie di provenienza, l'ultima davvero beneficiata dall'onda lunga del boom economico: dal dopoguerra in poi, 3 generazioni hanno sempre avuto un miglioramento economico rispetto ai loro genitori... poi ci siamo noi che invece siamo i primi a non avere condizioni migliori... che culo, eh?!

      Elimina
    2. Mi ritrovo in molto di quello che ha scritto Andrea87 penso di far parte della generazione di suo padre .
      Purtroppo il mondo del lavoro per le nuove generazioni è tutto basato sull’incertezza.
      Il periodo attuale poi manco aiuta.
      Spero che Andrea ma tutti quelli che cercano lavoro si realizzino al più presto...perché lo meritano.
      Il documentario non l’ho visto.

      Elimina
    3. Ah sono d'accordissimo ..sulla questione lavoro non hai ragione, di più..la situazione è peggiorata di decenni in decennio..

      Elimina
    4. Io penso che con noi cambierà la percezione del lavoro.
      Noi saremo quelli sfigati, ahimé, ma faremo capire agli altri che è ASSURDO vivere per lavorare, sprecare anni di energie in attesa del riposo della pensione, dove non puoi goderti più niente.
      Oh, siamo innovatori, sticazzi^^

      Moz-

      Elimina
    5. Non è la questione di vivere per lavorare ma il contrario , Moz 😊

      Elimina
    6. È quello che sembra, o che la società fa sembrare, ma in realtà si vive per lavorare... perché altrimenti non puoi vivere... ed è assurdo, se ci pensi.
      Praticamente non vivi 😂

      Moz-

      Elimina
    7. Se negli anni anni '80 avevi investito con Bot avevi una rendita del 20% tanto per capire che anni pazzi fossero.
      Che ci fossero molte più liquidità e soldi in giro è un dato di fatto.
      Comunque non mancherò di vederlo.

      Elimina
    8. Sì, assolutamente... più soldi giravano, e girava l'economia.

      Moz-

      Elimina
    9. A.J. avevo saltato il tuo commento: mi sembra che oggi ci sia solo molta disparità.
      Prima la ricchezza non era lussuosa, non era ostentata.
      Si stava bene moderatamente. Quel che hai raccontato tu...

      Moz-

      Elimina
    10. Ti contraddici a me hai detto che era un'illusione a loro dici l'opposto, bah vatti a capire!

      Firma

      Elimina
    11. Firma, parliamo di due questioni diverse.
      Nel senso: la ricchezza c'era, ma era illusoria, perché non effettiva.
      Si basava su altre mancanze, spesso politiche o comunque di economia sociale... e infatti poi tutto il castello è comprato.
      È come chi fa il ricco tra yatch, auto e vacanze, ma non è perfettamente in regola e poi gli crolla tutto di colpo.

      Moz-

      Elimina
  6. Lo recupererò presto e devo dire che per come lo presenti ne vale veramente la pena. Molto interessante il tema della spensieratezza che si è andato via via perdendo negli anni. Potremmo essere stati una delle ultime generazioni a provare la spensieratezza dell'adolescenza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me sì, vero.
      Ecco perché ci piace e la rivogliamo... non ci è mancato niente^^

      Moz-

      Elimina
  7. Non l'ho visto, perché non sapevo andasse in onda, altrimenti l'avrei guardato volentieri.
    E mi piace che tu abbia usato il passato prossimo tra parentesi, perché gli anni Ottanta (così come i Novanta), sono fighissimi e indimenticabili, ma soprattutto eterni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, puoi rivederlo: ne vale la pena, fidati.
      Esatto, tra tutte le decadi, credo che gli '80 e '90 saranno sempre ricordati e celebrati come magici.

      Moz-

      Elimina
  8. Visto per puro caso. Non mi pareva vero che si parlasse del nuovo fumetto italiano e di Frigidaire, e finalmente ho capito cosa diavolo era quella trasmissione Mister Fantasy di cui ho tanto sentito parlare (e per cui anche Giorgio Carpinteri fece le scenografie se non erro). A 6/7 anni non potevo certo restare alzato fino alle 11 di sera per vederla...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eheh sì: devo dire che alcune cose hanno colpito anche me... assolutamente.
      Perché, nonostante la brevità del servizio che porta a una conseguente e ovvia superficialità generale, sono andati a fondo su più aspetti, anche se per poco... ma è già tanto!^^

      Moz-

      Elimina
  9. La società segue corsi e ricorsi.Nella moda, nell'arte, nella politica, nello spettacolo. Al flusso politicizzato (talvolta solo per moda, per apparenza e pura convenienza) della fine degli anni '60 e di tutti gli anni '70, fece seguito un riflusso fatto di disimpegno e leggerezza. C'era anche la voglia, da parte del conservatorismo di riprendere in mano quel pallino che gli era sfuggito, ma molte cose avevano stufato e molte contraddizioni, che avevano accompagnato gli anni 70, erano venute a galla. Aldilà del suo colore e del suo carattere edonista, gli anni 80 hanno avuto un peso determinante nella nostra storia. Dopo di loro, nulla è più stato come prima.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Verissimo.
      Non per niente terminano con una cosa simbolica, la caduta del Muro.
      Esattamente come la caduta delle Torri, una decina (dodici) anni dopo... altro simbolo del mondo che muta...

      Moz-

      Elimina
  10. ho fatto in tempo a nascerci negli anni 80, verso la fine del decennio...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ehehe bene, sei di diritto un cool-boy!^^

      Moz-

      Elimina
  11. È che erano proprio un'illusione e come illusione sono stati usati per irretire la gente.
    Non tutti e non tutto, ovviamente, ma tanti e tanto, temo proprio di si.
    Io li ho proprio vissuti da estraneo quegli anni
    Indi per cui
    devo proprio volerti tanto bene per permetterti di incensarli di continuo
    😀

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahah, ma sono gli anni in cui tutto è nato... Non ci sarebbero milioni di cose fighe, nel bene o nel male^^

      Moz-

      Elimina
  12. Ma lasciateci in pace, adolescenti per sempre, eh beh qual'è il problema? ;)

    RispondiElimina
  13. Molto interessante. Anche se, effettivamente, ci vorrebbe una serie intera di documentari simili per fare una panoramica davvero adeguata del periodo :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente.
      E non ne basterebbe una sola stagione^^

      Moz-

      Elimina

per lasciare un commento è necessario loggarsi col proprio account :)