[RICORDI] una giornata del passato: inverno



Dopo avervi raccontato il mio autunno (QUI) attraverso varie fasi della mia vita (ripartite per comodità secondo la divisione scolastica), oggi tocca all'inverno.
Sei periodi di questa prima fase della mia esistenza, che vogliono essere anche un modo per celebrare i ricordi da mettere nero su bianco.
Un post che, come il precedente, nasce per essere -se volete- replicato anche sui vostri blog o social.
Ricordatevi sempre di avvisarmi, nel caso lo facciate anche voi, così che io possa venire a leggere le vostre giornate degli inverni passati!

Per me l'inverno è sempre stato il periodo del Natale, della neve, del nuovo anno che entra e di un letargo che non sempre limita le uscite.

ASILO (INFANZIA)

Gli inverni fino ai miei cinque anni sono stati caratterizzati dall'ovvio restare più tempo a casa, forse questo era il momento -escludendo le Feste- dove si usciva di meno. Mi dedicavo quindi a TV e giochi, probabilmente anche annoiandomi molto.



ELEMENTARI (FANCIULLEZZA)

Alle elementari, più grandicello, di certo frequentavo molto il mio amico Leonardo (QUI), inventando ogni tipo di gioco.
Tra scuola (la recita di Natale era un must) e impegni pomeridiani (palestra, in primis), erano mesi freddi che passavano tra un Lunedìfilm sulla Rai e i Filmissimi di Canale 5, senza escludere i sabato sera disneyani da vedere magari proprio durante una cena con Leonardo e la sua famiglia.



MEDIE (PREADOLESCENZA)

Come vi ho raccontato (QUI), il periodo delle medie è quello che mi ha lasciato esprimere con maggiore forza.
Di questi momenti invernali ricordo belle settimane bianche in Trentino e le Feste da passare perlopiù in Abruzzo, tra vecchi e nuovi interessi.




SUPERIORI (ADOLESCENZA)

Per buona parte delle superiori, l'inverno era fatto di uscite più diradate rispetto al solito; molta PlayStation, molti manga, molto onanismo.
Ma occasioni di stare fuori avvenivano grazie allo scoutismo, col suo Campo Invernale annuale e tutta una serie di incontri in sede (e pure uscite di una o due giorni).
Natali leggermente più variegati, con giornate passate anche a casa di parenti diversi.
A scuola era il momento di chiudere il capitolo del primo quadrimestre e iniziare idealmente qualcosa che poteva andare meglio... sempre che avessi avuto voglia di studiare.




UNIVERSITÀ (GIOVINEZZA)

L'inverno universitario lo ricordo per il freddo aquilano, davvero terribile, ma anche una grande libertà fatta di bar e circoli, nevicate da star fuori fino a notte, e momenti di creatività (immaginavo/impostavo fumetti, racconti, disegni...).



ETÀ ADULTA

Al lavoro, l'inverno significa vedere ondate di ragazzi dai 12 ai 99 anni che frequentano il centro di aggregazione, giocando a qualsiasi cosa (di natalizio e non).
È un periodo di sicuro più "calmo" oltre questi eventi festivi extra.
Prima uscivo quasi ogni sera, da un po' ho riscoperto il bello di starmene a casa e magari vedere qualcosa con gli amici, o organizzare cene e vivere un'atmosfera più raccolta.




E voi?
Come avete vissuto e come vivete l'inverno, nelle varie fasi della vostra vita?
Se volete, raccontatelo nei commenti o anche sui vostri blog!


43 commenti:

  1. Che belle le foto da bambino!!!Io dei vecchi inverni di quando ero piccola ricordo i doposci di mio padre su cui mettevo i miei piedi e ballavamo.Grazie per avermi fatto rievocare questo ricordo!

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  2. Mi fa specie questa tua chiosa di fasi con l'età adulta (più calma e paciosa) quando praticamente sei appena a poco più un quarto di percorso..ahah il mio cruccio è di avere poca memoria "antica", ricordo i natali con un nugolo di parentame che il tempo si sta portando inesorabilmente via e, probabilmente, dato che freddo e buio precoce non sono per nulla nelle mie corde, i ricordi sono blandissimi... le tue foto sono piene di neve invece, e io dovetti attendere il 1985 per vedere la neve, a Roma, impazzimmo tutti quel giorno e la memoria di quell'evento speciale non mi abbandonerà mai!!

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    1. Ehh un quarto di percorso a quasi quarant'anni... significa che sarò un Matusa di 150 anni? Fico.
      Immagino, comunque: un evento extra è sicuramente una magia che non si dimentica.
      Io la neve la vedo pure più volte l'anno, la vedo in Puglia e la vedo in Abruzzo...

      Moz-

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  3. Ah quella Citroen... non ricordo il nome del modello, ma era una cosa extra long che le Fiat parevano tutte utilitarie😀

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    1. Esatto, era l'auto di mio zio... mi veniva a prendere a scuola, con quella: immagina XD

      Moz-

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  4. Wow!
    Dunque, ai tempi dell'asilo e delle elementari amavo molto il periodo delle festività natalizie...per ovvii motivi!
    Era anche l'occasione per andare dai parenti di Pesaro un paio di giorni.
    Alle medie era il tempo giusto per avere più tempo con gli amici per i nostri pomeriggi "videogiocanti".
    Alle superiori era una breve pausa prima di riprendere l'attività e in generale era l'occasione per fare un po' tardi la sera.
    All'università periodo poco gradevole, con gli esami incombenti...
    Mi sono soffermato sul periodo natalizio, perché in fondo l'inverno è sempre stato un periodo poco memorabile, visto il freddo e l'impossibilità di passare le giornate fuori casa, come in estate :D

    ps
    ah, bellissima la foto della recita..tra recite e spettacoli canori, Natale era un periodo divertente anche per quel motivo!

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    1. Con l'università sono stato fortunato: gli esami li avevo tutti prima... e quelli successivi erano tra febbraio e marzo.
      Quindi insomma, il periodo natalizio potevo godermelo.

      Sì, diciamo che comunque l'inverno sapeva essere caldo e accogliente, a scuola come a casa... per le tante cose che si organizzavano^^

      Moz-

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  5. Non ho letto tuttissimi i tuoi post e non mi è mai capitato di leggere qualcosa sugli amori, quindi, o sono indiscreta, o me li sono proprio persi.
    I mie inverni? Molti in montagna, Madesimo e Valtournanche, altri al caldo, il primo che ricordo, a Milano innevata.

    Cri

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    1. Ahaha, per scelta, ho deciso di non parlarne se non tra le righe.
      Da quattordici anni che è così... meglio evitare :D
      Milano innevata sarà stata bellissima.

      Moz-

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  6. Ecco, infanzia e inizio adolescenza praticamente stesse cose, recita, settimana o gita in montagna, che bei tempi ;)

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    1. Assolutamente sì.
      Mi piacerebbe rivivere, per una volta, quelle cose^^

      Moz-

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  7. le settimane bianche in trentino... non è che si scopre che hai vinto una delle mille messe in palio dalla Standa??

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    1. AAHHAHAHA, chissà chissà...
      Scherzo, anzi... MAGARI :)

      Moz-

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  8. Mi sa che mancano le virgolette su età "adulta". Ahahah
    Insomma, mi sembra che i comuni denominatori dei tuoi inverni siano la neve (il freddo) e le bevute con gli amici.
    Qui nevica una volta ogni cinque o sei anni (anche dieci, probabilmente) e sono astemia.
    Quindi, potrei essere la tua antitesi perfetta. Ahahaha
    Per me l'inverno è divano e Ciobar. Anche se, ovviamente, sono costretta ad uscire per mille e un motivo, ma preferirei trascorrere la stagione in letargo.

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    1. No, ma anche io ormai apprezzo tè caldo, cioby, coperta e divano.
      Anzi, per ovvie ragioni quest'anno sarà così!!

      Moz-

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  9. Il mio inverno più bello fu quello del 1989/90: quasi due mesi nel sud dell'India, tra gli Stati del Tamil Nadu, del Kèrala e del Karnàtaka in un viaggio "autogestito" (no alpitur? no, decisamente no) in cui credo di aver visto un pezzo di India vera, non quella dei club mediterrané (mai visto uno in vita mia). Ho visto cose meravigliose, natura stupenda, gente diversissima, usi, costumi e riti che mi hanno incantato, templi antichi, statue bellissime; ho mangiato dei frutti buonissimi che non esistono da noi, ho fatto il bagno nell'Oceano Indiano a Capo Comorin - la punta estrema dell'India - il 1° Gennaio 1990 (c'erano 40 gradi!)... e poi ho avuto il "mal d'India" per anni e anni, e non ne sono ancora guarito.

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    1. Caspita, davvero inedito e originale, questo inverno.
      Hai battezzato il decennio con l'Oceano, tra caldo e rotte inesplorate.
      Molto molto bello!

      Moz-

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  10. E certo, lo immagino benissimo: quella è una vera magia.
    Un qualcosa di unico, che succede veramente pochissime volte nella storia.
    Idem io per i Natali: mai al ristorante, sempre in casa.
    E appunto... quest'anno anche io pochissime persone :)

    Il Trentino è bellissimo ma... non è nelle foto: non so se intendevi questo, sicuramente ho fuorviato io con la descrizione. Le foto con la neve sono in Puglia^^

    Moz-

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  11. Gli inverni dalla Materna alle Medie sono stati abbastanza simili, vacanze sulla neve con mia madre eternamente preoccupata e con suo fratello, mio zio grande appassionato di sci che mi ha trasmesso la passione per le montagne.
    Nei periodo delle superiori i miei inverni erano per lo più dedicati allo studio e le vacanze natalizie dedicate allo sci in Valle d'Aosta dove passavo due settimane libero e felice tra primi amori e nuovi amici. Con il periodo universitario il tempo libero era poco, tra lo stodio, la politica, la passione per l'arte e gli innamoramenti settimanali.
    La mia vita adulta e'iniziata molto presto e l'amore per la mia professione mi assorbiva quasi completamente, le vacanze erano brevi e solo in agosto.
    Oggi ho passato i settanta e da più di dieci anni sono felicemente nullafacente e il tempo libero è tanto, l'inverno lo passo tra Trieste e la Alta Badia, perché l'amore per la neve non l'ho mai tradito.
    Ciao fulvio

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    1. Ecco, un amore, quello per la neve... che affonda le sue radici in epoche lontane! Bellissimi questi ricordi.
      La tua vita mi piace molto, ti sei divertito e ti diverti ancora.

      Moz-

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  12. Non è tra le mie stagioni preferite, l'ho sempre vissuto aspettando le feste. Tutti i miei ricordi più cari sono legati al Natale e alla famiglia. Niente di speciale e allo stesso tempo tutto speciale.
    Quest'anno sarà il primo dopo tantissimo tempo che festeggerò restando a Milano.
    Diverso sicuramente e spero ugualmente sereno.

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    1. Ma sicuramente!
      Vedila come un particolare neo nella tradizione solita :)

      Moz-

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  13. A me l'inverno è sempre piaciuto. Aspettavo con ansia le nevicate, che all'epoca adoravo a dir poco, e proprio non riuscivo a capire perché mai mio padre - che doveva farsi una 80ina di km (andata e ritorno) per andare al lavoro, con le catene montate sulla sua Regata (il mio paese d'origine si trova a 650 mslm, quello dove lavorava... a 0) - invece bestemmiava in aramaico quando cominciava a buttarla giù 😅 Diciamo che l'ho capito anni e anni dopo, quando ho cominciato a lavorare anch'io...
    Comunque anche per me l'inverno era il Natale. Erano le vacanze di Natale. Erano i giochi in famiglia in quel periodo.

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    1. Sì, la neve: una magia ma... specie se sei grande, o inizi a comprendere anche altre sfumature, ti accorgi che si tratta di un qualcosa che può dar fastidio.
      Sì, le Vacanze di Natale, forse anche più belle di quelle estive, sono qualcosa di molto bello, unico^^

      Moz-

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  14. Ciao Miki,ci sono ancora...e volevo lasciarti un saluto almeno per Natale,così strano quest'anno.I miei inverni?Sempre troppo freddi,la prima neve ,eccezione per quell'angolo di Calabria sempre al sole anche d'inverno,il 29 dicembre 1946,nasceva un mio fratellino,l'acqua era ghiacciata e mio padre ha usato la neve,da sciogliere per avere acqua calda.Dopo di allora passarono molti anni.Fino alle elementari l'inverno coincideva con il Natale,pranzi con la famiglia trubù:nonni zii cugini,le letterine sotto il piatt.Medie e superiori,niente di rilebante,niente vacanze o viaggi.Qualche novità dopo il diploma,la neve di Milano dove ero arrivata per lavoro e poi qualche vacanza natalizia in montagna.In Sicilia gli inverni somigliano ad un eterno autunno, a volte anche alla primavera, mi sento in vacanza sempre,ma la neve dell'Etna c'è abbondante ,mio sovrasta,è piacevole guardarla da casa,non so sciare.il Natale è un'altra cosa ormai,pesano molte assenze.

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    1. Purtroppo comprendo quel che dici alla fine... ma penso anche che la vita sia un ciclo fatto pure di nuove presenze... :)
      Bellissimi i tuoi ricordi di un'altra epoca, di una vita che evolve, di regione in regione... thanks e un abbraccione e un saluto anche a te^^

      Moz-

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  15. E penso siano state due volte magiche^^

    Moz-

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  16. Beh, sono ricordi bellissimi... tra convivialità e sport!!
    Potresti anche riprovare, ripartire da qui.
    Dal calcio locale... e da una coccolata calda (quando si potrà)^^


    Moz-

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  17. Vedo che la foto del periodo universitario è stata presa in un momento di ciucca alcolica...
    Comunque ne approfitto per chiederti: visto che conosci L'Aquila (ci hai fatto l'università, dico giusto?), mi sai dire qualcosa di Via delle Streghe, la via senza le porte?
    Ne ho letto di recente in un racconto e sono rimasto incuriosito.

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    1. Non ne so niente, zona poco esplorata evidentemente.
      Ma ho chiesto ad amici e tra poco ti saprò dire^^
      Sì, la foto alcolica è un capodanno... ahah :)

      Moz-

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  18. Io dei miei inverni mi ricordo tanto freddo che in bici o con il ciao ero sempre fuori casa (finiti i compiti che in effetti non mi portavano via troppo tempo) con amici, gruppi parrocchiali o allenamenti di calcio

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    1. Beh, non sentivi niente... freddo o caldo, niente e nessuno può fermare Alberto Bertow Marabello :)

      Moz-

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  19. Belle e tenere le tue foto, complimenti Miki. Ciao.

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  20. Sarà un caso ma dopo la confessione sull'onanismo nelle foto sono apparsi gli occhiali...

    Belli gli inverni sulla neve. Essendo la mia stagione preferita quello che mi è mancato da grande è stata proprio la neve.
    Anche questa volta raccolgo il tuo invito e preparo il post.

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    1. AHAHA :)
      Bene, non vedo l'ora di leggerlo!!

      Moz-

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  21. Belle immagini, bei ricordi, bei tempi. Dei miei inverni ricordo i ghiaccioli che si formavano e pendevano dalle grondaie, quello era un freddo davvero pungente, ma comunque bello.
    sinforosa

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    1. Eheh immagino.
      Ma erano inverni comunque calorosi...^^

      Moz-

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  22. Ho ritrovato il commento che avevo scritto per questa discussione, non riuscii a pubblicarlo per qualche problema tecnico che non ricordo... Copio e incollo!

    Cerco di seguire il tuo stesso schema dei periodi.

    Infanzia (asilo, che non ho fatto) - Ricordi prettamente correlati al disegnare su dei quaderni (facevo caricature di personaggi della televisione dell'epoca), a colorare dei libretti fatti apposta, a sfogliare fumetti che a un certo punto imparai a leggere, e ovviamente Lego. Mi piaceva anche vedere giocare a carte i miei genitori, oppure mia mamma e mio nonno materno, iniziando a imparare per sfidarli a mia volta. Ricordo "Ufo Robot Goldrake" visto sul televisore in bianco e nero, "Supergulp" con il cartone animato dell'Uomo Ragno, "Tre nipoti e un maggiordomo", e forse anche "Astrorobot" in quel periodo. Feste natalizie vissute con zii e cugini, quasi fosse una regola fissa.

    Fanciullezza (elementari) - Il mio primo amico, tale Rino che abitava al piano sotto al mio: sebbene coetanei, l'aver fatto io la "primina", ci ha separati come classe, anche se le aule erano contigue. Con lui evoluzioni di giochi coi Lego, simulazioni di programmi televisivi davanti al grande specchio che c'era nella mia camera dei giochi (programmi che erano contenitori dei "cartoni animati" coi personaggi fatti coi Lego, ovviamente), e scrittura di storie in parte diventate rudimentali fumetti... Personalmente creai tutta una serie di "mondi" con relativi personaggi. Il tutto messo in pratica dopo aver fatto i compiti, e se non c'era da giocare con Rino, eccomi a leggere/rileggere i miei Braccio di Ferro prima e Topolino poi, sfidare a carte (e talvolta a dama) qualche familiare, o gustarmi cartoni animati robotici, ma non solo. Blande amicizie tra i banchi di scuola, e l'inverno non era la stagione ideale per farci visita a vicenda il pomeriggio. Natali generalmente con i soliti zii e cugini, salvo qualche variante di cui ho memoria.

    Preadolescenza (medie) - Con le scuole medie mi tolsi quel senso di angoscia data dal lampadario a palla che illuminava molte mattine invernali della mia aula delle elementari, e che a volte sogno ancora! Periodo più dinamico, sfidando talvolta il freddo per vedermi con qualche amico, mentre Rino e la sua famiglia erano andati via. Non ricordo se in questa fase inizio a chiedere in regalo i Masters per Natale, o nella precedente... Di certo è il periodo in cui riesco a giocarci di più, complice anche un compagno di classe che li collezionava come me, preferendo però l'Orda Infernale, e infatti aveva Grizzlor, Modulok e l'ingombrante Mantisaur che però faceva cavalcare a Webstor o a Man-E-Faces con faccia da mostro... Comunque meno tempo per i giochi essendo aumentate le materie, ma riesco comunque a ritagliarmi del tempo quasi ogni pomeriggio. Periodo di letture al minimo storico.

    Adolescenza (superiori) - Nuova scuola, nuove conoscenze, pendolarismo... Diciamo che l'inverno divenne un tutt'uno con autunno e primavera dal punto di vista delle giornate, poiché il mio impegno scolastico andava occupandomi più tempo. Riuscivo comunque a vedermi con qualche amico, specie il sabato pomeriggio, e iniziavo a uscire la sera. Credo fu in quel periodo che finalmente mi svincolai dal dover festeggiare Natale coi soliti parenti, riuscendo a organizzare qualcosa di semplice e più a misura della mia età con gli amici. Da qui in poi i regali natalizi si chiamano soldi accompagnati da "comprati quello che ti serve (o che ti piace)". Per contro, dato che mi sta appassionando la musica, spesso faccio dei semplici ma affettuosamente preziosi regali di Natale (ma non solo) realizzando compilation su cassetta con le canzoni preferite dagli amici.

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    1. Università (giovinezza) - L'inverno diventa la stagione ideale per iniziare a scrivere qualche storia dell'orrore, ispirandomi principalmente agli autori che avevo iniziato a scoprire già nella fase precedente: gli incontri con gli amici spesso sono proprio l'occasione per leggere loro il mio ultimo racconto. La sera si prende l'auto e si va fuori paese, anche tre volte a settimana, sfidando intemperie e rischi di pioggia. Ed è sicuramente il periodo in cui mi pesa maggiormente non avere una ragazza, vedendo altri che organizzano festività, pranzi domenicali o cene...

      Età adulta - Essendo stato un po' tardivo nel laurearmi, questa fase è iniziata di conseguenza un po' in là nella mia vita. C'è un progressivo rinnovo della mia cerchia di amici: diventano importanti alcune conoscenze fatte per caso, recupero qualche affetto accantonato, mentre si allontanano altre persone che avevano scelto di "crescere" in modo differente da me, percorrendo strade ben poco parallele alla mia. Queste nuove amicizie coincidono in parte con una condivisione di miti, da "Twin Peaks" all'animazione di Miyazaki, e di un modo di fare ironia e umorismo spesso visto con insofferenza da qualcuno. Si esce sempre meno fuori paese, ci si incontra molte sere a turno nelle nostre case per vedere film, serie tv, scelti a rotazione. Un po' troppa spensieratezza post-laurea, dettata quasi da una rinuncia a un futuro per via delle troppe mazzate prese cercando un po' di condivisione affettiva esclusiva, nonché dall'aver terminato un percorso di studi oramai privo di alcun interesse da parte mia, trovandomi al tempo stesso privo di quei "pezzi di carta" che mi avrebbero permesso di propormi in settori dove ero bravo da autodidatta... Per esempio mi sarebbe piaciuto gestire un'attività connessa con i libri, ma occorreva una laurea umanistica o da Archivista, che manco sapevo esistesse... La svolta avvenne per caso nell'estate 2008, quando conobbi (con iniziale disinteresse) quella che l'inverno dopo divenne la mia prima ragazza, con la quale avrei convissuto per dieci anni.

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    2. Eccomi, grazie per l'esaustivo commento!
      Le fasi della vita coincidono come "mood", non necessariamente con le cose specifiche che abbiamo fatto, ma ad esempio anche per me gli inverni universitari erano così: si usciva due o tre volte in auto, pub vari, feste.
      Anche io laureato tardivamente, tanto che ancora non entro nell'età adulta ahha... per me è ancora tutto un post-laurea :D
      Però in sostanza si fanno le stesse cose... alla fine, che vuoi fare di più? È questo.
      I tuoi ricordi di infanzia e giovinezza li conoscevo già, nella gran parte... tra Lego, MOTU e robottoni, e tanta fantasia.
      Forse io in inverno tendevo comunque a vedere di più qualche amico, non ricordo grandi momenti di solitudine...

      Moz-

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    3. Purtroppo la mia infanzia è stata costellata da una serie di traslochi che, data anche l'età, non mi permetteva di socializzare, e puntando i piedi per non andare all'asilo mi sono sicuramente precluso qualche conoscenza/amicizia.
      Anche quando passai alle elementari, a parte quel Rino (e la sua sorellina), si può dire che non avessi amici poiché ero un po' condizionato dal senso protettivo dei miei genitori, che da un lato volevano prima conoscere le famiglie dei miei coetanei (forse perché già nel mio piccolo condominio c'erano alcuni tipi diciamo vivaci rispetto a me 😅), dall'altro la mettevano sul "se gli altri prendono i tuoi giocattoli possono romperteli e non te ne compreremmo più". 😑
      La svolta venne quando la mamma di un bambino che abitava di fronte alla bottega da calzolaio di mio nonno, una mattina mi aspettò davanti al proprio cancello per presentarmi suo figlio appena più piccolo di me e dirci di fare assieme la strada verso scuola 😃: questo bambino era già agganciato coi coetanei del vicinato, e fu anche il capostipite della mia prima leggendaria comitiva che in estate si espandeva fino a 18 persone 💪 e che finì per sgretolarsi negli anni '90.

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