[WEB] scrivere online: si guadagna davvero? (di Denny)

 

Quante volte abbiamo sentito parlare di guadagni online, scrivendo per il web?
Prima che diventare influencer via social fosse la nuova illusoria eldorado, ci fu addirittura il blogging: in tutti questi anni ho assistito a varie ondate di "nuovi blog" non appena si spargeva la voce che si potessero far soldi facili semplicemente scrivendo.
Ovviamente,questi blog non sono arrivati a un anno di vita, perché bloggare non è semplice.
E soprattutto nessuno ti paga per farlo, a meno che non sia un lavoro di gestione di blog altrui, magari aziendali.
E poi vennero i giornali online, testate e spazi che pagano un tanto al kilo.
Dunque si può effettivamente guadagnare scrivendo articoli per il web: sì, ma quanto?
Ce ne parla Denny, che ha provato per un po' croci (tante) e delizie (pochissime) di questo mondo...


Oggi arrotondare con delle piccole entrate lavorando da casa è possibile.
Non sempre occorre essere esperti di scommesse o rivendita di prodotti: spesso c’è anche la possibilità di guadagnare scrivendo, redigendo su commissione articoli sulle argomentazioni più disparate.
Scienza, benessere, elettrodomestici, integratori...
Io l’ho fatto per un breve periodo, scrivendo per editori che commissionavano articoli; oggi mi son chiamato fuori cancellandomi da quella piattaforma, e per questo Miki mi ha chiesto di condividere con voi la mia esperienza.
Ho notato che nella cerchia di miei amici e parenti, in molti si sono incuriositi di questo mio “lavoro”: ho raccolto le domande più frequenti che mi sono state rivolte.

Come sei entrato nel giro?
Semplicemente cercando su internet, curioso di conoscere i lavori online più gettonati che si possono fare da casa e, avendo una predilezione per la scrittura, mi andava di cimentarmi in questa cosa.




Occorre essere bravi per entrarci?
Sicuramente sì.
Bisogna saper padroneggiare egregiamente l’ortografia, la grammatica e la sintassi, sapendo far un uso corretto della punteggiatura. Non sono ammessi refusi.
I correttori, chiamati proofreaders, sono molto severi: al minimo errore, l’articolo viene ricusato.
Inoltre, per entrar a far parte degli autori, devi superare un esame scritto vertente un articolo a tema casuale, da redigere in soli 20 minuti dentro al pannello della piattaforma; questo verrà poi corretto dai proofreaders e in un paio di settimane ti ammetteranno con un determinato punteggio o sarai “bocciato”.


Punteggio? In che senso e con quale criterio?
I correttori ti danno un punteggio in stelle. Da 1 a 5.
Grazie a queste stelline, il tuo articolo verrà pagato di meno o di più dagli editori stessi (si tratta di centesimi per ciascuna parola).
Diciamo che le stelle appuntano una sorta di valore di qualità dell’autore, grazie al quale un editore può commissionarti articoli più complessi.


Quanto tempo ti porta via?
Può sembrar strano, ma tanto. Ovviamente tutto dipende dagli articoli che sei disposto a scrivere, quindi quanti di questi decidi di farti commissionare.
Più decidi di prenderne, più tempo - ovviamente - dovrai spenderci.
È opportuno specificare che non conoscerai tutti i temi e i prodotti che ti andranno ad offrire: quindi dovrai studiarti schede tecniche, ricerche scientifiche o mediche, vita di artisti minori o ingredienti di un integratore alimentare.
Spesso, per un solo articolo, possono volerci anche 4 ore.




Si viene sfruttati?
Sono sincero: sì.
Oggi come oggi saper scrivere correttamente è prerogativa di pochi.
Ormai la scrittura diventa un’arte quasi "artigiana", ecco perché si pagano persone che sappiano scrivere anche solo per un post di un blog sulle creme depilatorie.
Non c’è meritocrazia, nel senso che una volta che arrivi alle fatidiche 5 stelle, puoi solo contare di non farti decurtare il punteggio e di mantenerti sullo standard “alto” di un onorario quantomeno decente per ciascun articolo.


Ma chi sono questi proofreaders?
Sono i supervisori o correttori. Non c’è nessun modo per contattarli, quindi puoi solo subire una loro penalità o bocciatura senza diritto di replica.
Hanno assoluto potere decisionale sul tuo articolo.
Spesso un lavoro di mezza giornata può esserti bocciato per una virgola in meno o in più o per un semplice errore di battitura.


Qual è l’articolo che hai amato meno scrivere?
Gli articoli più difficili, sembrerà strano, sono quelli inerenti agli elettrodomestici.
Gli editori ti forniscono linee guida scritte alla buona, quindi tu devi interpretare i loro intenti, declamando i prodotti come l’assoluta perfezione sul mercato, ma stando attenti a non farne una propaganda elettorale.
Spesso, questi articoli vengono rifiutati perché scritti troppo bene, troppo lunghi, troppo male, in modo troppo personale o troppo impersonale… ecco, questi sono gli articoli da cui tenersi alla larga proprio perché sembra che siano gli editori in primis a non sapere come gestire l'argomento.
Raramente può accadere che gli articoli vengano rifiutati ma poi te li ritrovi comunque pubblicati senza averci guadagnato una lira.




E i diritti d’autore?

Non esistono.
Per ogni articolo che tu invii, devi confermare che non reclamerai mai i diritti e che riconosci che questi vengano ceduti all’editore.
Quindi, tu non sei più padrone del tuo scritto già una volta inviato; per cui, se un proofreader lo boccia ma l’editore in qualche modo lo ottiene e lo pubblica (senza che tu ci guadagni nulla), tu non puoi reclamare alcunché.


Ma i guadagni?
Minimi, spesso ridicoli.
Se ti dice bene, un articolo da 1300 parole (dove non vengono contate punteggiature, spazi, preposizioni, articoli, congiunzioni, frasi virgolettate o tra parentesi) ti viene pagato € 20,00.
Per scrivere un articolo simile occorrono circa 4-6 ore, tra varie ricerche, la stesura e la correzione.
La maggior parte delle volte scrivi articoli di 800 parole per 5-6 €.
Questi sono i guadagni. Ci si tira su uno stipendio?
Dipende dal tuo tempo e dal tuo amor proprio.
Se hai tanto tempo e non hai problemi a farti anche il sangue amaro, puoi tranquillamente mettere in piedi un’entrata di circa 300/400 € al mese.
Ne vale la pena? Datevi da soli una risposta.



Che dire?
L'esperienza di Denny si somma a tante altre cose analoghe lette in giro (interessante questo post di Penna Blu).
Scrivo sul web da circa venti anni senza aver mai visto una lira; senza aver mai voluto imputtanire il mio blog con inserzioni pubblicitarie che portano pochi spicci.
Lo faccio gratis, per passione.
Ovviamente, se dovessero offrirmi dei soldi per quel che già faccio, ben venga.
Ma intanto, continuo così.


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51 commenti:

  1. Molto importante questo post per far bene capire quale sia la verità dietro tutto questo. In realtà il fulcro essenziale del post è in fondo quando leggo che "dovessero offrirmi dei soldi per quel che già faccio, ben venga". Parole sante

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    1. Beh, se mi pagassero per scrivere quello che già scrivo, sarebbe un plus bellisimo^^
      Comunque sì, il mondo del guadagno online scrivendo/bloggando/instagrammando non è tutto rose e fiori, anzi sono solo spine^^

      Moz-

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  2. Una via che avevo tentato a suo tempo, ma siccome non mi fido di "collaborazioni al buio", il mio unico articolo di prova fu per un'azienda che mi offrì un colloquio preliminare, e non piacque sebbene sono convinto di aver trasmesso il "messaggio" richiesto per quella particolare nicchia di pubblico, e di aver scritto il tutto in italiano corretto, limitando peraltro al minimo termini di importazione inglese.
    So che i guadagni sono miseri: anche i cantanti professionisti non arrivano a un euro al giorno dalle visualizzazioni dei loro videoclip su Youtube, a meno che non si tratta di personaggi di fama internazionale (Madonna, Bruce Springsteen, ...). Paradossalmente un nientologo su Instagram guadagna più di un autore di articoli di interesse scientifico/culturale, o di un artista che, con concerti bloccati, dovrebbe poter sperare nel web per recuperare le spese fisse. Perché? Perché sono gli sponsor diretti a pagare, non certo le campagne pubblicitarie che ospitiamo accanto ai nostri prodotti pubblicati sul web, quelle sono briciole spesso insignificanti.

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    1. Ma chi scrive di queste cose, può essere definito autore di articoli di interesse scientifico/culturale?
      Non so, perché comunque sono scritti su commissione, e spesso come ha detto Denny devi informarti a tua volta, non è che sei esperto della materia.
      Argomento spinoso.
      Allora davvero meglio stare su Instagram, almeno i nientologi non fanno danni.

      Moz-

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    2. Io accetterei di scrivere articoli su argomenti di mia competenza: tu parli di Diabolik e Berserk ma non di Tex e Ratman: scrivere di qualcosa che si conosce rende il prodotto innanzitutto migliore, e condividi un documento, una risorsa... Sbaglia chi commissiona articoli "al chilo", così come sbaglierebbe un telegiornale a mandare uno tipo Salvo Sottile a fare la telecronaca di una partita di calcio.

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    3. Esattamente.
      Questo non viene tenuto in considerazione, secondo me sbagliano a cercare gente in quel modo, quando dovrebbero invece reclutare tra chi già si occupa della materia e offrire loro soldi per parlarne... 🤓💪

      Moz-

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  3. Come sai, Moz, mi sono occupata anch'io di questo tema, ma non sotto il profilo affrontato da Denny.
    Nella mia esperienza ho scritto per i giornali online per molti anni, in cambio di "stipendi" penosi.
    Lo sfruttamento è super eccessivo.
    Le cifre che ha riportato Denny mi sembrano addirittura troppo ottimistiche. Tendenzialmente, sui giornali, gli articoli da 1500 battute non superano i 3€ (cifra valida persino sul sito dell'Ansa).
    Di questi editori che cita Denny, però, non so nulla, e mi dispiace che lui non abbia citato il nome di qualche portale, per capire meglio di cosa stessimo parlando.
    Magari lo farà rispondendo al mio commento. Se così fosse, grazie!

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    1. Ho chiesto io di non fare nomi, quindi nemmeno io so, ma mi ha detto che si tratta di uno dei siti principali che recluta articolisti online.
      Magari me lo faccio dire in privato e in privato te lo riporto.
      Per tirarci fuori un mezzo stipendio, secondo me, devi lavorare 20 ore al giorno, sette giorni su sette... assurdo.

      Moz-

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    2. Dipende cosa intendi per mezzo stipendio.
      Perché con quelle ore temo che si riesca a racimolare non più di 500 euro al mese.
      Poi, ovviamente, dipende dalla velocità con cui si scrive.
      Anche per i post del blog io impiego dieci minuti, mentre tu, magari, un'ora.
      Resta che aborro questo genere di sfruttamenti e ho aperto il blog proprio per prenderne definitivamente le distanze.

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    3. Eh appunto, manco a mezzo stipendio arrivi.
      Per un monte ore di lavoro davvero allucinante... No, non ne vale la pena.

      Moz-

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  4. Stessa cosa io. Se mi offrono soldi ben venga, ma a questo punto sono "loro" che devono venire incontro alle mie esigenze. In caso contrario, non vado certo a impaludarmi in cose del genere. Preferisco che rimanga tutto una semplice passione.

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    1. Esatto, anche perché a questi prezzi non può essere un lavoro.
      Dunque, se devo togliere tempo al mio blog per scrivere di lavatrici o cremine per le mani, preferisco non prendere una lira e scrivere quello che amo, piuttosto che crepare per 300 euro...

      Moz-

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  5. Sinceramente non ho mai creduto alle storie sul fatto che si potesse guadagnare in questo modo. L'esperienza di Denny è particolarmente istruttiva e ringrazio per questo, per la sua sincerità e per averci raccontato le cose in maniera così perfetta.
    Io non sono mai entrato in quel sistema, nonostante mi fosse stato proposto, e sinceramente a questo punto penso di aver fatto bene.
    Piuttosto ho avuto altre tipi di esperienze; riviste online o cartacee che mi chiedevano di ripubblicare alcuni miei vecchi post (penso che sia accaduto più o meno a tutti i blogger prima o poi), alcune volte mi sono trovato bene, altre mi sono abbondantemente pentito. Anche lì soldi non ne arrivano, ma di questo ne ero cosciente, a volte lo faccio perchè conosco le persone che me lo chiedono , però mi fanno ridere quelli che mi dicono:" Ti paghiamo in visibilità!" "Ti facciamo pubblicità". Me lo spiegate voi io a 52 anni e dopo dieci anni di attiivtà da blogger, cosa me ne faccio io della visibilità? (LOL) Ma questo ragionamento si potrebbe fare anche per chi ha appena cominciato. E' più serio dire: "Ci faresti un favore? Possiamo ripubblicare questo post? Perchè ci piace molto!" Alcuni lo fanno, però come detto in giro c'è veramente di tutto, quindi: collaborare sempre con oculatezza. ;)

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    1. Sì, con la ripubblicazione non c'è visibilità: bisogna chiedere che sia esplicitato, almeno il tuo nome gira.
      Anche io esperienza su tre riviste, una cartacea e due online.
      Quella cartacea molto figa, quelle online lasciamo perdere: troppi casini, approvazioni dalla redazione (ahaha e chi sono questi? Il Corriere della Sera? XD), articoli che perdono immediatezza perché te li mettono dopo giorni, scandaloso e meccanicizzato interesse per SEO/serp a scapito di tutto (che poi, manco mi pare di vedere questi loro articoli così ben piazzati... XD).
      Preferisco il mio blog, apprezzato da chi ama le cose che tratto^^

      Moz-

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  6. Che ci guadagni a scrivere sul web? Questa è la domanda che mi sono sentito rivolgere spesso e alla quale rispondo sempre nello stesso modo: economicamente nulla, emotivamente tantissimo.
    Non si diventa ricchi scrivendo sul web e Denny lo ho mostrato raccontando la sua esperienza, al massimo si arrotonda con un lavoretto che fai da casa e che a fronte di un monte ore considerevole ti fa incassare degli spiccioli.
    Ho scritto anche io per una piattaforma web riguardo prodotti tecnologici e schede tecniche. La mia idea era quella di avere il pass per entrare a una fiera della tecnologia e lavorare sul campo. Ovviamente c'è stata tanta gavetta da fare, articoli pagati una miseria, cazziatoni se ti collegavi in riunione su skype in ritardo (le fissavano all'improvviso e a distanza di due ore), materiale incompleto su cui lavorare e ore intere di sonno perso ad aspettare che l'agenzia stampa americana di turno diramasse il comunicato per tradurlo e scriverci dei pezzi.
    Lavoro tantissimo, soldi pochissimi, ma almeno facevo un lavoro che mi piaceva e integrava le mie entrate mensili. Però, quando si è trattato di fare sul serio si sono tirati indietro e da un numero considerevole di articoli mensili hanno imposto il tetto massimo di 4 che quando ti andava bene ti pagavano una cinquantina d'euro. Nessun pass per le fiere, lì ci andavano solo i redattori con almeno 10 anni di esperienza.
    Poi il tracollo. Faccio notare (in privato) che su un articolo postato sul sito ci sono degli errori di battitura. L'autore dell'articolo, uno dei redattori, diventa una belva e mi insulta in videochiamata, quindi ne nasce una discussione risolta dall'intervento del capo redattore. La settimana successiva propongo, dopo averlo tradotto per quasi tutta la notte, il comunicato stampa di un noto marchio che promuoveva un gadget tecnologico indossabile: mi rispondono che non gli interessano quegli articoli perché secondo loro quel tipo di dispositivi non ha futuro. Dopo un paio di giorni mi danno il benservito.
    Ho lavorato in call-center che mi hanno trattato meglio.

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    1. Ammazza, se l'era legata al dito.
      Che idiota la gente così, si credono superiori ma sono ciucci e presuntuosi.
      Si attaccassero al cazzo loro e le fiere, che sono due anni che non si fanno :D
      Terribile comunque, la tua esperienza.
      Cioè, il gioco non vale proprio la candela. Se 4 articoli ti portano davvero via tutto questo tempo, è la fine. Uno dovrebbe spenderci poche ore, intaschi 200€ al mese in più e via^^

      Moz-

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    2. Infatti dovrebbe essere tutto molto snello. Non diventi ricco ma tiri su un po' di soldi che magari finanziano i progetti tecnologici legati proprio a quel tipo di lavoro: nuovo pc, postazione, libreria. Questo era quello che pensavo io, invece... Pazienza è anche questa un'esperienza da raccontare.

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    3. Già.
      Peccato però che questi sistemi esistano, e in tanti sono attratti da facili guadagni... 😢

      Moz-

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  7. Non ne vale la pena, punto. Che poi i proofreaders se lo scrivessero da soli, ammazza che sfruttatori.

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    1. Infatti altra assurdità: un passaggio in più.
      Se puoi permetterti di avere gente in grado di correggere, promuovere o bocciare il lavoro altrui, possono anche saper scrivere direttamente gli articoli.
      Ma secondo me sono poverini anche loro, ingabbiati in un sistema strano...

      Moz-

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    2. Beh oddio, in ambito professionale è corretto che qualsiasi testo prima di essere pubblicato vada accettato e quindi almeno letto, una figura del genere penso sia indispensabile, altro discorso è quello riguardante il sistema del punteggio e le bocciature, evidentemente ritengono, magari a ragione, che essere così brutali sia più efficiente che "coltivare" persone facendole crescere.

      Anche se poi come dice l'articolista finisce che testi bocciati vengano pubblicati ugualmente... tanto agggggratis va tutto bene.....

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    3. Certo che è giusto, si deve correggere.
      Ma essendo tutti sulla stessa barca, non capisco perché non scrivono direttamente questi severi prufriderz! 😂💪
      La vedo come te, dovrebbero invece tenersi la gente, farla crescere...

      Moz-

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  8. Non mi ero mai posto il problema perchè non avevo mai considerato la possibilità di scrivere online per soldi, quindi ho letto con interesse.
    Onestamente non farebbe per me, nemmeno come guadagno occasionale: per come sono fatto, i compromessi mi peserebbero troppo, a prescindere dal ritorno economico basso.
    Mamma mia che approfittatori però, accidenti.

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    1. Un sistema bruttissimo... Chissà quindi qual è il guadagno di chi gestisce il sito in sé!
      Anche io non accetterei che signori nessuno, senza nome, mi giudichino.

      Moz-

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    2. Avendolo letto partendo completamente all'oscuro, sono rimasto veramente di sale. Non immaginavo veramente che fosse una situazione così: sembra quasi l'equivalente editoriale dei bambini che cuciono i palloni di cuoio.

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    3. L'unica cosa è che almeno non dovrebbero illuderti o prometterti chissà cosa. Se i patti sono chiari, sta a te accettare o meno! 🤓💪

      Moz-

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    4. Quello sicuramente. Certo è che ad essere così sfruttatori è difficile che siano anche così onesti da dirlo: specialmente perchè a queste condizioni chi accetterebbe spontaneamente? :D

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    5. Be, però già se uno ti dice: pago 5 euro per tot battute, a patto che non ci siano errori ecc... uno i conti può farseli: riusciresti a scrivere due articoli al giorno, quindi 10 euro al giorno e sai a quanto puoi arrivare.

      Moz-

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  9. ...ma se uno diventasse proofreader? In teoria forse stanno meglio..a meno che non facciano parte anche loro di in sistema a circuito chiuso..

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    1. Per diventare proofreader probabilmente devi avere 5 stelle e uccidere il tuo predecessore. :)

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    2. Ahaha!
      No, ma secondo me è un po' un sistema piramidale che scatena una guerra tra poveri.
      Magari mi sbaglio, eh...

      Moz-

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  10. Quasi quasi è più gratificante fare il collaudatore di proiettili sul piede.

    RispondiElimina
  11. Per un breve periodo anche io ero iscritto ad una piattaforma simile, anche se ammetto non ricordo il nome né quanto guadagnassi, ma mi pare fossero vicini a quelli di Denny. Ricordo chiaramente che il gioco non valeva la candela, non solo perché appunto i guadagni non erano così esaltanti, ma perché si perdeva appunto davvero tanto tempo. A quel punto ho pensato era meglio dedicarmi al blog che almeno mi entusiasmava di più.

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    1. Esatto, il concetto è questo anche per me: meglio far crescere e dedicarmi al mio blog con guadagno zero, piuttosto che scrivere cagate per altri a pochi spicci e non avere tempo.

      Moz-

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    2. Aggiungo che era anche frustrante: dopo magari ore di lavoro, il tuo articolo veniva rigettato magari senza grosse spiegazioni, e a volte non bastavano dei ritocchi per migliorarlo ma dovevi rifarlo da capo. Altre volte lo scrivevi con il cu.. e passava!

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    3. Perché secondo me non sanno manco loro cosa vogliono, e non sempre hanno soldi (o vogliono averne) per pagare gli scrittori.

      Moz-

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  12. Grizzlies Goloso24 mag 2021, 21:51:00

    Youtuber e influencer guadagnano milioni invece chi scrive con competenza pochi quattrini :(

    Qualcosa su internet non funziona...

    RispondiElimina
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    1. Ma davvero ci crediamo?
      Tu vedi tutti questi miliardari in giro? Io solo la Ferragni.
      Per tanti, si risolve in una bolla virtuale e ci rimettono, alla fine...

      Moz-

      Elimina
    2. Grizzlies Goloso25 mag 2021, 15:54:00

      Ci sono tante persone che tramite YouTube e social hanno visto la loro vita cambiare...
      Alcuni con merito altri invece senza merito.
      Tipo Favij divenuto popolarissimo... Esattamente per cosa???
      Fai le scemenze di Favij diventi famoso fai le cose serie raccogli briciole :(

      Mentre chi scrive spesso non raccoglie quanto merita.

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    3. Eh lo so, ma è sempre stato così: la serietà non paga quasi mai...
      Senza ovviamente niente togliere a questi tizi.
      Alla fine è sempre che qualcuno li guarda e li supporta, il merito e la colpa non sono loro ma della gente^^

      Moz-

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  13. Anni fa, ai tempi di Google Plus, conoscevo un gruppo di blogger che era in queste cose. Sfornavano quintalate di articoli sui più svariati argomenti (considerando i guadagni devi per forza giocare sulla quantità), gestendo anche più blog assieme. Ho poi scoperto che alcuni di questi articoli non li scrivevano manco loro, ma dell'altra gente (una cercò persino di coinvolgermi, ma declinai), con risultati a volte grotteschi. Ricordo un articolo che riportava una serie di sciocchezze chimiche, di cui la più clamorosa era che il succo di limone non è acido... Questo per dire il livello, non interessava il contenuto, l'importante era la correttezza dell'italiano, tanto chi andava a controllare?
    Oggi si sono evoluti in quei siti di notizie clickbait dove ti riportano "sconvolgente la frase di Insinna alla ghigliottina!" "clamoroso, questo personaggio compare in questo episodio di Wandavision" "il dettaglio che i fans hanno notato in Endgame rivoluziona tutto". Se quello è il livello dell'articolo, 20 euro per sono pure troppo.

    RispondiElimina
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    1. Madonna che odio, quegli articoli coi titoli così.
      Per fortuna la prematura dipartita del maestro Miura toglie di mezzo almeno un classico esempio che si riproponeva ogni mese "Berserk non esce questo mese".
      Mo attaccatevi al cazzo.
      Esatto, comunque: l'essenziale è che siano scritti bene in italiano, non che ci sia scritto il giusto.
      Un mondo assurdo.

      Moz-

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  14. Post interessante perché fa conoscere una realtà sottostimata ma importante. E fa capire come ormai queste opportunità "freelance" via internet diventano un'arma nelle mani di chi commissiona, che può permettersi di scegliere a suo piacimento pagando - poco - solo il singolo articolo. Praticamente un modo per eliminare del tutto ogni costo "superfluo" (dal punto di vista di chi commissiona) sfruttando persone che ingenuamente pensano di poter guadagnare almeno il giusto. Demoralizzante :-(

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    1. Sì, sembrerebbe così anche se qualcosa non mi torna: perché pagare addirittura dei proofreaders? Vuoi vedere che questi non sono altro che i gestori del sito in incognito?

      Moz-

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    2. Probabilissimo. Se fossero esperti così esperti, lo farebbero scrivere a loro il testo, no? Il ruolo di puri controllori suona sospetto.

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    3. Eh, perciò sospetto che i controllori siano pochissimi (due o tre) e siano i gestori di questi stessi siti...

      Moz-

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  15. Aggiungo carne al fuoco.
    Ultimamente gli articoli su piattaforme che dovrebbero essere professionali (mi viene in mente il sito di Panorama, ma vale anche in altri casi) sono piene di errori e refusi, dovuti soprattutto a distrazione e fretta di pubblicare. Si salvano i siti delle agenzie stampa e i blog personali come questo.
    Pressapochismo. Però la cosa sta degenerando.
    Ora a memoria non vado a ricercare gli articoli, ma accade sempre più spesso. Se volete esempi li riporto qui appena li leggo.
    Quello che ipotizzo è che probabilmente anche i proofreader stanno scomparendo perché no pagati o pagati poco.

    Ciao Giù

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    Risposte
    1. Eh, è un cane che si mangia la coda.
      O pagati poco, o la fretta di esserci non permette revisioni complete.
      Assurdo...

      Moz-

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  16. Veramente un articolo interessante.
    Da "blogger" so bene quanto ci voglia per scrivere poche righe di cui hai già una "sommaria" idea di quello che dovrai scrivere.
    Senza tenere conto di errori, punti virgole, riletture.
    Sarebbe stato interessante averne un minimo introito.
    Però questo articolo mi fa capire perché certi siti come Everyeye iniziano a scrivere articoli "del cazzo" abbastanza di contorno

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    1. Esatto, tantissimi scrivono articoli inutilissimi.
      La tragica morte di Miura ha portato di buono che nessuno potrà più scrivere "questo mese Berserk non esce". Almeno questo.

      Moz-

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