[LUOGHI] Hotel Garden, l'affascinante storia di una villa misteriosa

 


Sin da quando l'ho vista la prima volta, un'estate di qualche anno fa a Pineto (Teramo), mi ha attratto come una calamita: Villa Padula, poi Hotel Garden.
In viale D'Annunzio, una zona oggi non più periferica; è lì, pur decadente e in abbandono, ma forse anche questo aspetto ha contribuito a catturare la mia attenzione.
Però c'è dell'altro, sicuramente: sentivo un qualcosa, qualcosa di diverso, provenire da questa struttura.
Un fascino perso nel tempo, un luogo fuori dal tempo.
Un po' inquietante, un po' fuoriposto, un po' incantatore.



Non è la prima volta che sento un magnetismo vagamente occulto provenire da una struttura; una sensazione piacevole ma che sa far venire anche qualche brivido.
Vi avevo già parlato di quello strano palazzo che sembra non aver nulla a che fare con il resto degli elementi urbani (vedi QUI); stessa sensazione la provo per l'Hotel Garden di Pineto.
Non sapevo cosa fosse, inizialmente: credevo si trattasse semplicemente di un vecchio albergo di classe ormai lasciato a se stesso.
Però da subito c'era qualcosa che mi aveva colpito: la statua che svetta sul terrazzo. Una vittoria alata, un angelo annunciatore, o qualcosa d'altro?





La storia di Villa Padula è particolare: l'ho scoperta in un secondo momento.
Particolare perché riesce a essere dannatamente pop in ogni sua incarnazione, pure in quelle diametralmente opposte.
Progettata negli anni '20 come abitazione privata del chirurgo Francesco Padula, sorgeva lontano dal centro abitato: il medico la volle di gusto veneziano, ma soprattutto ricca di dettagli esoterici e massonici.
La stessa Nike venne realizzata proprio da Padula, che fu anche scultore.
Dalla fine degli anni '50 divenne però un albergo, certamente di lusso, per i facoltosi vacanzieri che restavano affascinati da quella struttura così arabeggiante nelle sue finestre e nel loggiato.





Negli anni '60 la villa fu ampliata per avere maggiori spazi destinati all'albergo; venne realizzata anche una piscina nel giardino sul retro e davvero sembrava di essere in una location del fumetto Diabolik di quell'epoca.






Negli anni '90, invece, l'Hotel Garden funzionò principalmente al piano interrato, dove venne aperta nientemeno che una discoteca.
Un locale che aveva anche un pub, "La Taverna", tra i primi discopub della costa.
Col suo stile liberty, l'Hotel Garden (o Villa Padula che dir si voglia) è uno degli edifici storici più suggestivi d'Abruzzo; da diversi anni si parla di un suo recupero per farlo tornare al vecchio splendore.

 
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13 commenti:

  1. Dovrebbero ristrutturarlo da cima a fondo sarebbe bellissimo una piccola perla per il comune.
    Mi dà la sensazione di uno Shining locale.

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    1. Esatto... attirerebbe anche gli appassionati di storia esoterica e massoneria... **

      Moz-

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  2. Se mi pagano entro...altrimenti ciao :D

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  3. Ma infatti giuro che io lo userei davvero come set: si presta sia a un horror, sia a qualsiasi altra storia che preveda gente ricca che possiede cose così^^

    Moz-

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  4. Mi ricorda una villa abbandonata in cui entrai da giovane con degli amici X4 ci andammo una volta di giorno e un altra di notte, poi una terza volta ci andai con la mia allora fidanzata. Però questa è più grande e dettagliata. Effettivamente sarebbe perfetta come set cinematografico.

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    1. Infatti, io cercherei soldi in quel senso, pur di ristrutturarla... :D

      Moz-

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  5. Proprio un bel palazzo, quando mi ricapiterà di passare in Abruzzo devo provare a passarci davanti per vederlo di persona.

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  6. Come nipote di Fabrizio Padula, mio nonno marerno, grande Chirurgo Umanista, Mecenate e molto altro, rilevo grandi inesattezze nel racconto. La villa, costruita da Fabrizio Padula, con alcuni grandi artigiani locali,tra il 1924 ed il 1929, fu solo villa privata, estiva, dedicata a mia nonna materna,Anna Forcella di Atri (da bambina faceva i bagni a Pineto),sua moglie, che vi faceva villeggiatura con i figli(mia madre,il fratello Michele e la sorella Carmelina)da maggio a settembre, vedendo Napoli dove viveva, a Capodimonte, nella Grande Villa, in analogo stile moresco-veneziano,annessa alla limitrofa Clinica Privata" Villa delle Fate" di mio nonno. A Pineto, tale Villa mai fu albergo(poi Hotel Garden, solo in seguito) negli anni 40! Divenne albergo solo alla fine degli anni 50,primi 60, allorché la villa fini, dal 1957 in poi, in mani altrui, a due soldi. Non era nata per divenire albergo od alcuna altra struttura utilitaristica. La funzione alberghiera fu una profanazione vera e propria di una "Villa Tempio architettonico-filosofico". Conteneva le memorie di mio Nonno Fabrizio Padula, un nuovo "Leonardo da Vinci", e ricordi della sua Storia familiare e professionale! Ci ho abitato fino alla fine del 1956. Poi venne violentata divenendo proprio quanto mai avrebbe dovuto divenire!! Una prodanazione della sua funzione vera ed autentica originaria!!! Ettore P.

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    1. Salve Ettore, benvenuto e grazie del messaggio. Ci tengo a dire che questo post è stato redatto prendendo informazioni da parte di terzi, dunque se ho scritto l'inesattezza degli anni '40 è perché così l'ho ahimè trovata.
      Provvederò a correggere quanto prima, e ringrazio nuovamente.
      Il suo messaggio mi apre comunque a delle ulteriori curiosità su questa affascinante struttura. Se non risulto inopportuno vorrei domandare.

      Moz-

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    2. Sono di Capodimonte e posso confermare che a PortaGrande, entrata del Real Bosco, c'è una villa simile così come raccontato dal sig. Ettore

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    3. Grazie mille per la testimonianza :)

      Moz-

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