[SONDAGGIO] qual è la tua "scuola" di fumetto preferita?




America, Europa, Oriente.
Che a loro volta possono suddividersi in tante nazionalità: le scuole di fumetto sono varie e tutte con una propria storia e un proprio stile.
La storia stessa della nazione in cui sorgono, determina spesso il genere: per fare un esempio concreto, nel 1962 in America nasce Spider-Man mentre in Italia abbiamo Diabolik, due titoli agli antipodi che rispondono a questioni sociali diverse.
E poi ci sono le contaminazioni, oppure i Paesi dove prende più piede il fumetto d'autore rispetto a quello popolare; il linguaggio dirompente dell'arte nipponica, lo stile ricercato della scuola europea.
Ecco, dunque, la domanda: qual è la vostra "scuola" di fumetto preferita, e perché?
Quella statunitense? Quella giapponese? Quella italiana? Quella franco-belga? Quella sudamericana? Quella cinese o coreana?
Parliamone nei commenti.

35 commenti:

  1. Premesso che non le conosco tutte, direi italiana e franco-belga.
    Questo non mi fa tuttavia amare a prescindere ogni disegnatore italiano, specie se rompe la gabbia di vignette, disegna in modo un po' troppo "impressionista", abusa di retini.
    Mi piacciono anche i disegnatori di supereroi delle origini e alcuni mangaka.

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    1. L'abuso di retini lo trovo fastidioso anche io: non sono in grado né di essere leggeri come in Diabolik, né armoniosi come nei manga.
      Alcuni appesantiscono troppo... 😅💥💪

      Moz-

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  2. Forse il cinema ma col fumetto è ancora più "preciso" il distacco sia narrativo sia artistico, vero... 🤓
    Anche io scelgo italiana e giapponese 💪

    Moz-

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  3. L'italiana è la scuola che preferisco, non solo per motivi affettivi Sono abbastanza allergico alla scuola franco-belga, di cui riesco ad apprezzare solo poche cose, soprattutto nella fantascienza che è quasi sempre incomprensibile o quasi. Il fatto che spesso non ho voglia di imbarcarmi in storie troppo lunghe mi frena con i manga.. Della scuola sudamericana adoro oosterheld e Robin Wood, ma al di fuori di quelli non c'è molto che mi piaccia. Nel fumetto americano escono sporadici capolavori inarrivabili, ma se provi a leggere una serie regolare trovi che la media è decisamente bassa.

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    1. Concordo sulla serialità americana, tanto che io ho sempre e solo preso delle run particolari, e di certo nemmeno tutte...
      I manga non sempre sono lunghi, anzi: dalla loro hanno proprio il fatto di essere storie che finiscono, quindi anche se magari lunghe qualche decina di volumi, la storia è completa...^^

      Moz-

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    2. A me solo Mafalda da piccola l'adoravo ma a parte queste eccezioni quella sudamericana ha pochissimo che si conta sulle dita.

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    3. Mica tanto, in Italia abbiamo pubblicato molto della scuola sudamericana.

      Moz-

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  4. Io italiana.. fra l'altro nel Veneto siamo fortunati ad avere tanti bravissimi fumettisti. Mi spiace che i ragazzini conoscano i nomi degli autori dei manga che vanno per la maggiore, e magari non sanno chi siano Cavazzano o Manara...

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    1. Vero, è che i fumetti italiani non si rivolgono ai giovani proprio a prescindere, o meglio: non propriamente a loro, ma a tutti.
      Intercettano altri tipi di pubblico, a volte pure più smaliziato o adulto, proponendo linguaggi veramente diversi rispetto a quelli dei manga.

      Moz-

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  5. Direi che "tecnicamente" potrei dire quella giapponese, ma ho avuto la fortuna, da ragazzino, di leggere storie da varie scuole,dal fumetto americano a quello giapponese, appunto, quello italiano (non solo Tex , DD o Diabolik, ma perfino cose come "Il Grande Blek"). Ho letto Skorpio e Lanciostory con autori vari tra cui Trillo e Mandrafina, perfino nella scuola Franco-Belga ho letto storie che mi piacevano.

    Il sunto è, che magari ti piace più un certo tipo di modo di raccontare le storie, e quella che mi piace di meno è un pò quella americana, dove a secondo di chi tratta storie e disegni , avrai personaggi che non hanno una vera "anima" ma son quasi degli attori di vari racconti.

    Ma in generale non ho mai disprezzato nulla, son sempre stato spinto dalla curiosità di leggere un fumetto aldilà della provenienza.

    Certo che a volte lo stile di disegno mi rende titubante a proseguire, e se poi dopo qualche pagina non mi convince, lascio stare.

    Caio

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    1. Non li ho conosco tutti ma li avrei letti volentieri, avevo degli zii che per lavoro viaggiavano mezza italia (non mi abitano vicino e son in pensione alcuni da un pò, e si parla di anni 90), e compravano fumetti qua e là (non collezionisti), di quelli che hai citati sicuramente un qualcosa di Capitan Miki e proprio Il Comandante Mark ho letto (ma ho veramente vaghi e lontanissimi ricordi), ma avevano appunto tantissimi fumetti di Blek Macigno, qualche numero me lo portai a casa allora (cm qualche Diabolik e non ricordo che altro). Peccato che proprio per via della lontanza non riuscì a prenderli tutti , ne avevano tantissimi (perfino qualcuno a "strisce").

      Chissà mai se riuscirò a reperire qualche altro titolo da te citato. Cmq il fumetto italiano, a parte i soliti "nomi" non è mai stato veramente riscoperto dalle nuove generazioni (ma neanche tantissimo dalla mia), nel senso che neanche tra i miei amici o i più giovani c'è un vero seguito.
      Con questo non dico che non ci sia, ma passa sicuramente in secondo piano tra manga e comics americani, e spesso i più "affezionati" son quelli che passano per genitori parenti, o persone non proprio giovanissime.

      Ultimo appunto, il mio preferito in assoluto tra i fumetti italiani (della Bonelli) era Zagor! (poi DD, Tex, Diabolik e via discorrendo)

      Caio

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    2. Io di italiano ho letto tanto e leggo tanto, tipo ora sto recuperando il western Jesus.
      Mi piace come scuola, risponde a esigenze specifiche.
      Non dimentico anche perle modernissime come Mercurio Loi.
      Vero che il fumetto italiano è quello che passa di generazione in generazione: siamo praticamente dei tradizionalisti.

      Moz-

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    3. Va benissimo @Gravo, cmq bisogna ricordare che da un certo punto di vista gran parte dei fumetti italiani dell'epoca erano chiaramente influenzati da quelli americani, ma allo stesso tempo esistevano anche autori che avevano le loro idee ed uno stile differente che poco richiamava lo stile americano (ma anche francese).

      Cmq la serie di Lupo Alberto a me piaceva, la dovevano continuare, la voce di Salvi la trovavo azzeccatissima come scelta, poi 3-4 anni dopo uscì la serie nuova e cambiarono tutti i doppiatori (ed è in linea con il post riguardo il cambio di doppiaggio) con Lupo Alberto doppiato da Mino Caprio. Ed io la prima serie la ricordo, la seconda sinceramente...

      Caio

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    4. Vero, lo stile giapponese è sicuramente stato quello che più di tutti ha avuto influenze sugli altri.
      Vignette dal taglio cinematografico, che determinano la durata della scena, regie particolari...

      Moz-

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  6. Che domandona! Premettendo che sono poco ferrato tuttavia direi quella giapponese.

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    1. Ci sta, è quella con cui un po' tutti siamo cresciuti^^

      Moz-

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  7. Adoro Braccio di Ferro. Cos'è Europa?

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    1. USA, ma per il protagonista , Segar si ispirò ad un rissoso marinaio polacco, Frank “Rocky” Fiegel (in rete ci son foto e storia).

      Caio

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    2. Si la storia del marinaio già l'avevo letta👍

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    3. Poi però ci sono anche tantissime storie italiane di Popeye, eh!^^

      Moz-

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  8. Adoro Moebius, una vera rivoluzione fumettistica che ha dato la stura a tante scuole. Il fumetto come sogno e finissima arte.

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  9. Ahahah! Giusto questa settimana mi sono fatto spedire un pacco di fumetti arretrati: ce n'erano due italiani (Recchioni e Magnus) vari americani (Astro City, Justice) alcuni giapponesi (Astro Boy di Tezuka, l'Immortale) un sudamericano (Cybersix) vari anche francesi (XIII, Asterix, Thorgal). C'erano anche alcuni fumetti della scuola britannica che hai dimenticato (La lega degli Straordinari Gentiluomini e una cosa erotica di Ron Pembleton).
    Direi quindi che mi mancano solo i cinesi e coreani. Mi devo procurare Super Shen anni 90.
    Ciao Giù

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    1. Mi era finito in spam il tuo commento! :O
      Vero, non ho citato la scuola britannica... il grande Moore su tutti.
      Insomma oh, un pacco... di roba, multinazione! Ottimo!

      Moz-

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  10. Mi sono sempre vantato di essere un fumettista di mondo :) ho sempre cercato di leggere quanti più fumetti da quanti più paesi possibile! Finora nel mio curriculum posso vantare di aver letto fumetti made in: Italia, USA, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Germania, Spagna, Russia, Cina, Giappone, Corea, Serbia, Turchia, Canada, Norvegia e Thailandia! Anni orsono mi recai in una fumetteria in Sud Africa cercando roba locale ma c'erano solo fumetti importati..
    Qual è la scuola migliore? Come dissi in un altro articolo, per me sono i franco-belgi. E una delle ragioni è che non esiste un vero stile di fumetto franco-belga perché ognuno fa a modo suo. Troverai stili che ricordano altri fumetti occidentali, altri che ricordano i fumetti orientali e tanti che sono unici nel proprio genere. Il mio fumettista locale preferito resterà sempre il grande René Goscinny (RIP) padre di Asterix, Lucky Luke, Iznogoud, Jehan Pistolet e Oumpah-Pah, altri che adoro: Alex Alice, Alejandro Jodorowsky e Jean Knight Van Hamme. Il loro solo difetto è che impiegano un eternità ad uscire tra un numero e l'altro XD

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    1. Perché per loro è arte pura e non serialità stringente... Sarà questo, chissà!
      Comunque, anche io ho letto di tutto, ma ho approfondito solo le principali, se parliamo di storia e contesti culturali...
      💪😎

      Moz-

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    2. Fumetto "arte pura", "per loro", che esagerazione.

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  11. Io sono solo per il buon fumetto e quello non ha scuola

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  12. Quella italiana e giapponese le più fantasiose e meglio disegnate e raccontate attraversano ogni forma, età e spazio temporale.
    Di quella statunitense solo la classica disneyana, grandissima.
    La peggiore è quella franco-belga meglio dire la belga perché sono quasi tutte loro produzioni così noiosa, ripetitiva e infantile.

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    1. Mi sa che hai una visione limitata della scuola franco-belga (oltre che della vita, per come commenti sempre) se pensi sia infantile...

      Moz-

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  13. Le mie sono le scuole giapponesi e italiana.
    Italiana perché da piccolo leggevo e impazzivo per i fumetti Disney; giapponese perché, dopo l'infanzia coi cartoni, la mia passione per quel mondo è sempre rimasta, facendomi conoscere e amare i manga, passione che continua tuttora; ma ancora italiana perché anch'io da adolescente ero un lettore di Dylan Dog.
    Ora, da adulto, ho continuato con la scuola giapponese e ripreso, da anni ormai, la lettura della scuola italiana dei fumetti Disney e Bonelli.
    Bisogna però aggiungere che sì, sono le mie preferite, ma questo è anche perché le altre le conosco poco, ma d'altronde non mi posso permettere tutti i fumetti del mondo.
    Quali altre scuole ho letto e apprezzato? Quella francese con Asterix, per esempio, oppure la scuola Disney brasiliana, però sono appunto letture "speciali" ma non posso dire di conoscere la scuola di quei paesi.

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    1. Capisco perfettamente.
      Però ecco, la risposta è anche dentro le tue parole: hai approfondito quelle che più ti hanno dato qualcosa, se ci pensi... e le hai riprese anche!^^

      Moz-

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