Che Diabolik abbia tante anime e si sia sempre adattato alle epoche che corrono è cosa risaputa, anzi è la chiave del suo successo: lui sopravvive e tutti gli altri "neri" sono naufragati.
Il nuovo film dei Manetti mostra proprio questa particolarità del brand: dopo il primo film (QUI la recensione) ambientato nei ricercatissimi anni '60, Diabolik - Ginko all'attacco! si porta idealmente (ma non dichiaratamente) un po' più in là nel tempo.
E quindi non più un noir con influenze oscure, ma un thriller-pop dove gli stessi registi sono più liberi.
Il secondo capitolo cinematografico si rifà vagamente all'omonimo sedicesimo albo della collana, che vedeva l'ispettore provare a fargliela a Diabolik.
Anche nel film il ruolo di Ginko (Mastandrea, ormai calato nel ruolo) è centrale, tanto che gli si dà anche già la (inesprimibile) storia d'amore con la duchessa Altea dei primi tempi: quella delle differenze sociali e della relazione impossibile.
La donna (che la produzione ha voluto si esprimesse con un vago accento nord-est europeo) è nientemeno che Monica Bellucci: l'ultima volta l'avevamo lasciata a Parigi insieme a Lynch e Dale Cooper a darci la chiave per comprendere tutto Twin Peaks; oggi la ritroviamo a Clerville arrivata per una festa, in realtà solo per incontrare il suo grande amore.
Altea è l'unico personaggio su cui hanno operato un leggero decentramento rispetto alla duchessa che leggiamo nei fumetti, e potrebbe spiazzare un po' i fan di vecchia data.
Ma per un amore che non può mostrarsi in pubblico, ne abbiamo uno libero e paritario, selvatico e dirompente: quello tra Diabolik e Eva.
Punto di forza metaforico anche del fumetto, dove ha sempre rappresentato l'assoluta libertà sognata in un'Italia da catechismo, anche in questo secondo capitolo è il filo che regge tutto.
Diabolik non è più Marinelli, ma Giacomo Gianniotti: alcuni lo apprezzeranno più del primo, sicuramente è diverso dal primo.
Incarnando un Diabolik meno oscuro e sociopatico: così come era avvenuta già l'evoluzione nei fumetti, anche nel film il ladro è sempre lui, astuto e cattivo, geniale e criminale, ma meno inquietante.
Perché ormai ha trovato l'amore in Eva (la stupenda Miriam Leone): un personaggio che ormai "è lei" e sembra che sia Eva da sempre.
Diabolik - Ginko all'attacco! è più settantiano, la Clerville che vediamo è quella dei bassifondi e dei palazzoni di periferia: molti sono i richiami, stupendi, al poliziottesco: i fratelli Manetti sono profondi conoscitori degli stilemi del cinema italiano e sanno come maneggiarlo, adattandolo alle tante anime di Diabolik.
Ma questo secondo capitolo (godibile anche senza aver visto il primo: esattamente come qualsiasi albo del fumetto, non c'è una continuity stringente) è anche tanto "by Manetti Bros." vale a dire che ritroviamo tanto della loro firma e delle loro soluzioni, persino alcune "coliandrate" (come la scena con Andrea Roncato al bar di periferia).
Dopo una sigla iniziale bondiana, di alta classe, metanarrativa (i titoli di testa sono affidati stavolta all'eleganza di Diodato) e dopo un primo colpo assolutamente pop e fumettistico (tanto che si odono pur lontani gli echi di Bava) il film assume un'estetica tutta sua, precisa.
I luoghi sono a volte quelli del primo film, e altre volte completamente diversi (c'è tanto esterno, stavolta), in ogni caso la ricerca e la ricostruzione sono perfette come sempre, garantendo un film forse meno di design rispetto al primo capitolo ma sempre stiloso e intrigante.
La colonna sonora, stavolta, è dirompente: Pivio e Aldo De Scalzi sono senza freni e sottolineano ogni momento con brani che spaziano su vari generi, con richiami ai Goblin, Pink Floyd e ai King Crimson, ma soprattutto a Distretto di Polizia, dalla cui soundtrack viene preso di peso uno dei brani più noti e impreziosito di contorni dark.
E qui vieni da pensare a una cosa: il Diabolik dei Manetti è, sarebbe, sarebbe stato ottimo anche televisivamente. Un nuovo Coliandro (QUI) seriale, ne sarebbero stati assolutamente in grado e si sarebbe potuto spaziare molto senza limitarsi a una trilogia.
La fedeltà al fumetto c'è tutta, pur nell'estrema difficoltà di riportare 1:1 Diabolik su pellicola: ma con qualche libertà in più, questo secondo capitolo si concede anche attimi più leggeri e sicuramente un'azione maggiore.
Pensate, ci sono anche gli "spiegoni" finali, una prerogativa degli albi che ai lettori occasionali può sembrare sempre troppo naif, ma che invece costituiscono parte dello scheletro di Diabolik.
E i Manetti, con sceneggiatura del compianto Michelangelo La Neve, riescono a rendere bene su pellicola anche questo aspetto molto particolare.
In conclusione, Diabolik - Ginko all'attacco! è divertente e ritmato, un grande sequel completamente diverso dal primo, e probabilmente potrebbe piacere a chi non ha molto apprezzato la prima pellicola, nonostante anche qui tutto resta com'era (e come deve essere: alcuni critici elencano come difetti quelli che sono i punti di forza, paradossalmente: evidentemente non conoscono Diabolik fumetto).
Il finale apre al terzo e ultimo capitolo, e chi ha letto il romanzo (in edicola con la Gazzetta) sa già di cosa si tratterà...
Appuntamento al gran finale.
LEGGI ANCHE
Molto bella questa rece. Bravissimo Miki. Ho in programma di vederlo. Ho gradito tantissimo (come ho scritto anche da me) la prima versione cinematografica e quindi son certa che amerò anche la seconda.
RispondiEliminaIl primo Diabolik con Marinelli l'ho trovato azzeccatissimo con la versione fumettistica dei tempi. Quindi, visto il cambiamento fumettistico del nuovo film, trovo azzeccatissimo anche il secondo attore che l'impersonifica. Diversi i tempi e le versioni del personaggio, diversi gli attori. Per me funziona alla grande. Ma se riesco a vederlo ti dirò meglio. Per ora mi fermo qui e grazie. Ciao.
Yes, anche io le ho apprezzate entrambe, e immagino che per il terzo episodio i Manetti e la produzione sposteranno ancora l'estetica generale... me lo immagino più sandokan-movie, chissà chissà.
EliminaLa forza di DK sta in questo, traslata a dovere anche nei film!
Buona visione! :)
Moz-
Non sono un esperto di Diabolik, quindi mi sono sempre chiesto: ma Ginko è il nome o il cognome? E se è il nome, di cognome come fa... Biloba? :)
RispondiEliminaEhehe battuta storica! :)
EliminaGinko è una sorta di nome d'arta, nome/cognome che l'ispettore ha voluto per affrancarsi dalla famiglia, dopo una situazione terribile che aveva vissuto.
Moz-
Al cinema mi è bastato il primo, questo lo vedrò in streaming al massimo, e con buona pace di ogni tipologia di sospensione dell'incredulità (che con Diabolik va rinchiusa in un armadio e ritirata fuori solo a fine visione, o lettura, quando capita) riservata ad altro genere di prodotti ;)
RispondiEliminaE invece questo potrebbe piacerti di più! :)
EliminaComunque, la sospensione dell'incredulità fa parte del gioco, del meccanismo. L'essenziale è che non si tradisca mai la logika, proprio con la k: una coerenza vera e propria sotto il profilo narrativo e di realtà fisica, diciamo.
Ma a te non piace il fumetto, quindi effettivamente non può piacerti nemmeno la sua formula o il suo significato...
Moz-
A me piacerebbe anche il fumetto, la storia, l'ambientazione, lo stile e i personaggi.. vorrei solo fosse più ..realista, perché è quella la mira, altrimenti sarebbe Paperinik. Ecco, se fosse Paperinik a lanciare i coltelli in aria che ricadono esattamente sui tipi da colpire, andrebbe bene, non avrei nulla da ridire. Ma ovviamente non riesco a spiegarmi, perché il fan di Diabolik trasla lo spirito di Paperinik e ci si ritrova tipo transfert, gli frega assai se fa un sacco di caxxate, e infatti si bea dei contorni che creano atmosfera.
EliminaTu parti proprio da un presupposto sbagliato. Perché vuoi questo estremo realismo proprio da un'opera di fantasia? Quel che dici dei pugnali sarebbe come chiedere ai poliziotti di Distretto di riempire moduli per tutta la puntata, a James Bond di sbagliare mira, o a City Hunter di essere altrettanto fallibile con la pistola: perché? Non comprendo proprio il motivo del perché da altre storie non pretendo queste cose mentre da Dk sì. È semplicemente che a te non piace, ma proprio perché chiedi questo, significa che non ne hai compreso la natura.. Ma ci sta! 💪
EliminaPuoi amare, leggere e vedere altro!
Moz-
Lo so che potremmo parlarne all'infinito, posso solo dirti che per lo stesso motivo io prendo per i fondelli James Bond, i Distretti, Jack Riecher, John Wick e tutti i Mission Impossible. Tutta roba da ridere che però si traveste da possibile e reale, perché la gente ci creda. E se gli parli di Paperinik ti dice "no che c'entra, quello è roba per bambini".
EliminaMa ognuno alla fine salvaguarda il bimbo che ha dentro.
Ma Paperinik, pensa, nasce come parodia di Diabolik... Quindi... 😅🤓👍
EliminaMoz-
Mi sono perso il primo, ma da quello che ho capito posso andare tranquillo a vedere il secondo senza problemi. Vediamo, andrò probabilmente mercoledì se riesco (magari nel frattempo trovo il primo e me lo guardo, anzi, cerco subito).
RispondiEliminaDovresti trovarlo agevolmente, tipo Rai o Sky... Comunque, sì: puoi andare tranquillo tanto i personaggi sono conosciutissimi e non c'è riferimento ai fatti del primo film... 💪👍
EliminaMoz-
Sono andato e l'ho trovato molto affascinante, tecnicamente perfetto con un sapore anni '60 meraviglioso del quale ho sempre nostalgia, anche se sono nato nei '70 :). E poi che location! Ho trovato la colonna sonora poco presente, forse come unica pecca del film. Ora vorrei leggere questo fumetto (la storia del film dico) e cercherò il dvd in biblioteca. Oggi non sono anonimo, chissà perché sì il mio commento sopra.
EliminaAh, eri tu!! 🤭💪
EliminaComunque, sono molto diversi il primo e il secondo, e immagino che il terzo sarà ancora diverso rispetto ai primi due.
L'albo che devi cercare è il n.16, Ginko all'attacco 🤓💪
Moz-
Aldilà del merito effettivo del film, come si fa a rilasciarlo in mezzo a due blockbuster giganteschi come Black Adam e Black Panther: Wakanda Forever? Possibile che in Italia non capiamo nemmeno le basi di come si fa un successo cinematografico...
RispondiEliminaPenso che più in là sarebbe pure stato peggio, andando verso Natale, con tutti i blockbuster del caso... 😅👍
EliminaMoz-
Rientrato ora. L'ho trovato terribile. Terribile.
RispondiEliminaScritto, girato, recitato e montato da cani. Effetti digitali risibili. Musiche invadenti in misura sconsiderata, orribili e del tutto fuori contesto; con l'esplorazione del rifugio-laboratorio di Diabolik che vorrebbe riecheggiare quella di Villa Scott da parte di David Hemmings (inclusi gli stop della musica) senza che si capisca in cosa dovrebbe consistere la suspense e perché ci dobbiamo sorbire 'sto hard rock progressivo che è una roba (fortunatamente) morta da cinquant'anni ma che in Italia per qualche strano motivo va bene nel 2022. Dulcis in fundo, nelle scene buie non si vede letteralmente una mazza.
E Ginko All'Attacco è uno dei miei albi favoriti di sempre, eh, partivo con buone premesse.
La musica prof penso sia stata messa per sottolineare il cambio di epoca diabolica 🤓👍
EliminaMoz-
Mah, a me è sembrato più «facciamo l'argentata de noantri», con la colonna sonora onnipresente à la Suspiria, solo che a livello di atmosfera con Suspiria non c'entra nulla, né siamo negli anni Settanta, e quindi risulta completamente fuori luogo.
EliminaSe invece fosse come dici tu, lo troverei di un didascalico imbarazzante.
Io penso sia stata una scelta stilistica per sottintendere il cambio generale: di tenore, di epoca, di protagonista (e non perché Gianniotti ha sostituito Marinelli).
EliminaInfatti mi aspetto una colonna sonora ancora diversa per il terzo film.
Moz-