[LA GUIDA] Diabolik: 60 anni di successi

 


Compie sessant'anni il Re del Terrore: arrivato in edicola il 1 novembre del 1962 -dopo oltre 900 albi regolari, tanti speciali, diversi libri e tutta una serie di iniziative- Diabolik è ormai una brand, un'icona italiana forte, riconoscibile, codificata.
In questa guida ripercorriamo tutto ciò che Diabolik è, tutto ciò che Diabolik rappresenta.


LE SORELLE GIUSSANI

Angela Giussani, moglie dell'editore Gino Sansoni, fonda una propria piccola casa editrice: l'Astorina.
Versione "mini" dell'Astoria del consorte (dal quale divorzierà presto), inizierà a pubblicare fumetti americani e albi-gioco.
Ma è con Diabolik che tutto cambia, tanto che Angela dovrà coinvolgere a pieno ritmo anche la sorella Luciana.
Un'avventura editoriale che prosegue ancora oggi, sotto la direzione di Mario Gomboli.





POCKET
L'idea di Diabolik è legata a treni e stazioni: il concetto di antieroe nasce(rebbe) dal ritrovamento fortuito, da parte di Angela Giussani, di un romanzo di Fantomas lasciato in una carrozza.
Di certo Angela osservava i pendolari e scoprì che gialli, thriller e fotoromanzi erano le letture più gettonate.
Se per i primi albi si ricalcavano quasi pedissequamente le avventure di Fantomas, a essere davvero innovativo (oltre al fatto, per nulla trascurabile, di avere in Italia un criminale come protagonista vincente) fu il formato tascabile: studiato dalla Giussani in modo da poter essere portato e letto agevolmente sul treno, la misura 12x17 divenne una costante per tutti i fumetti neri ed erotici da Diabolik in poi.






ALLE ORIGINI DELLA K
Diabolicus, Diabolique.
Diverse le idee sul nome, prima della famosa K che contraddistinguerà non solo Diabolik, ma anche molti dei suoi epigoni, originali o meno.
La genesi del nome forse si intreccia con un fatto di cronaca torinese e si perde tra romanzi e film (QUI l'articolo sulla questione), ma quella K così tagliente porta Diabolik a diventare un vero e proprio simbolo.






GRAFICA E DISEGNI
Diabolik è un cult sin dal logo, ormai riconoscibilissimo: venne ideato da Remo Berselli, architetto amico delle Giussani.
Ai testi, negli anni, si sono alternati vari soggettisti e sceneggiatori (a partire da Angela e Luciana); stessa cosa per i disegni, che nonostante questo mantengono uno stile quanto più standardizzato e preciso, al fine di non creare eccessive differenze artistiche tra un numero e l'altro.
Il primo albo venne realizzato dal misterioso Angelo Zarcone, di cui si persero subito le tracce (QUI vi ho raccontato il presunto mistero su questo disegnatore).
Le tavole sono tutte in bianco e nero, salvo rari casi, e lo stile prevede largo uso del retino meccanico: da un lato, questo conferisce a Diabolik una maggiore finezza tecnica che lo distingue dagli altri fumetti italiani, dall'altro sembra restituire allo stesso un'anima più pop.





LA STORIA
Le vicende si aprono in medias res: il criminale è già attivo da qualche tempo, inseguito dall'ispettore Ginko che ha anche avuto modo di arrestarlo (ma Diabolik riuscì a evadere).
Nell'albo n. 3 esordisce Eva Kant, mentre per sapere qualcosa in più del passato del protagonista i lettori devono attendere l'albo n. 107.
Oggi sappiamo molto di più, riguardo la formazione di Diabolik e la sua vita precedente ai fatti del primo albo (QUI la storia completa).






GLI ALBI
Le storie di Diabolik sono pressoché a sé stanti, raccontando un'avventura che si apre e chiude nelle 120 tavole standard.
Era raro trovare riferimenti al passato, così come sono rare storie che si dipanano su due volumetti (e unico è il caso della lunga storia divisa in tre albi, tra settembre e novembre 2022).
Oggi i rimandi e i flashback, o storie ambientate nei primi anni di attività dei protagonisti, sono tendenzialmente più frequenti ma Diabolik resta sempre un fumetto da potersi leggere senza dover badare a una continuity invalidante.
Questo è sicuramente uno dei suoi punti di forza.
Tuttavia è chiaro che esistono degli albi particolari, essenziali, che hanno fatto la storia della testata e sono da considerarsi come letture fondamentali per chi vuole conoscere a fondo i protagonisti: QUI la lista completa di tali avventure.





LA GEOGRAFIA DIABOLIKA
Nei primissimi albi, Diabolik si muoveva nel nostro mondo: la location principale era la Francia (ma c'erano riferimenti alla Cina, all'Italia, all'India...).
Nell'albo n. 20 esordisce lo stato del Beglait.
Dall'albo n. 23, dopo un periodo di vaghezza, viene creata la città di Clerville, che numero dopo numero diventa formalmente il territorio dove agiscono i personaggi.
Sorgono quindi altri stati e città ricorrenti, a formare una geografia che si canonizza col tempo: Clerville è capitale dell'omonimo stato europeo (la valuta in corso, prima senza nome, è oggi l'Euro), il mondo è pressoché simile a quello reale ma i luoghi sono tutti di fantasia (solo l'Africa è ancora "esistente").





SIMBOLI E STRUMENTI

Diabolik è fatto anche di "pilastri" ricorrenti; delle "icone nell'icona" che rendono il personaggio unico e riconoscibile.
Oltre alla calzamaglia nera e al pugnale (Diabolik non fa uso di armi da fuoco), il criminale possiede i rifugi segreti sparsi un po' ovunque tra Clerville e zone limitrofe (il primo rifugio esordisce nell'albo n. 6 -dopo che si erano viste grotte, stanze nelle fognature e simili- ma paradossalmente non è suo: lo ha ereditato da un amico non meglio precisato, sicuramente Ronin).
Si muove a bordo della Jaguar E-Type (nei numeri 2 e 4 bianca, poi diventata nera e nell'albo n. 13 per la prima volta con trucchi a bordo per seminare gli inseguitori).






Imprescindibili sono le maschere di plastica con cui lui e Eva prendono le sembianze di chiunque (nel n. 15 per la prima volta si accenna al procedimento per crearle, e nei numeri 726-727 viene rivelato che occorre una particolare resina per rendere perfetta la formula) e il pentothal: il siero della verità viene nominato per la prima volta nell'albo n. 93 ma già in passato Diabolik aveva fatto uso di sostanze similari.






KUESTIONE DI TEMPO
In quale epoca si svolge Diabolik?
Di certo nello stesso periodo in cui viene scritta e disegnata una storia: se nei primi albi si era negli anni '60, è palese che oggi siamo negli anni '20 del 2000.
Tecnologia, mode, linguaggio: Diabolik cresce insieme al mondo e lo riflette facendo sue tutte le novità dello stesso.
Ma non invecchia, se non davvero lentamente: c'è però un modo per scoprire come scorre il tempo nella serie, grazie a un personaggio che "cresce": QUI tutta l'indagine sulla questione.





I PERSONAGGI
Diabolik
Genio del male, freddo, calcolatore, pragmatico e razionale fino all'eccesso.
Può sembrare un personaggio tagliato con l'accetta (e comunque avrebbe ugualmente fascino) ma in realtà Diabolik nasconde molto di più.
Il suo passato è ancora avvolto dal mistero (rimando sempre QUI per la storia completa), ruba perché non conosce altro modo per esprimere se stesso.
Ha anche dei lati umani, primo tra tutti l'amore per Eva Kant (unica persona per la quale prova emozioni profonde), poi la stima per l'ispettore Ginko, una malcelata simpatia verso alcune persone (amiche e nemiche), un affetto paterno per Bettina.



Raccontare Diabolik è complicato, perché pur non essendo nato con pretese di personaggio profondo, lo è diventato man mano, tra mille sfaccettature.





Eva Kant
Vedova del nobile Anthony Kant, è stata spia industriale, cantante in un night, avventuriera in Sudafrica.
La donna ideale per Diabolik, che ama profondamente scegliendo di vivere esclusivamente con lui.
Il rapporto tra i due evolve nel tempo: dapprima quasi sottomessa, subito intraprendente e indipendente, ha messo più volte in chiaro (dimostrandolo coi fatti) che non è solo la complice di Diabolik, ma anche una persona con una identità forte e definita.




Ginko
Ispettore della Squadra Omicidi di Clerville, gli sono concessi pieni poteri per muoversi al fine di catturare di Diabolik e Eva Kant, che vorrebbe vedere consegnati alla giustizia per chiudere la sua decennale partita.
Incorruttibile, corretto, integerrimo: è un esempio per i suoi uomini e per tutta la polizia.
Sconfitto ma mai perdente, Ginko è l'unica persona in grado di tenere testa a Diabolik, limitato però da quella Legge che ha deciso di servire.




Altea di Vallenberg
Compagna di Ginko, è una duchessa del Beglait figlia di un noto ammiraglio.
Vedova, si innamora -ricambiata- dell'ispettore durante un'azione di polizia che porta Ginko all'estero.
Inizialmente la differenza sociale sembra poter essere un problema per il loro rapporto, oggi i due sono ancora felicemente fidanzati anche se in passato la loro storia ha vissuto un lungo periodo di crisi.





Altri personaggi ricorrenti sono Gustavo Garian, giornalista e amico di Ginko (a cui Diabolik ha distrutto la famiglia per impadronirsi di una preziosa collezione); Elisabeth Gay, prima fidanzata del criminale ma che lei stessa denuncia quando capisce che l'uomo con cui vive è Diabolik; Alberto Floriani, psichiatra che sposerà Elisabeth; Bettina Ramblè, bambina a cui Diabolik e Eva si affezioneranno (e che ritroviamo poi in varie fasi della sua crescita: liceale, universitaria e giovane donna); Saverio Hardy, scrittore di successo amico dei due criminali; King, boss del crimine internazionale padrone dell'isola dove crebbe Diabolik; Ronin, contrabbandiere orientale amico e maestro del Re del Terrore; Nina River e Colter, dei servizi segreti; Bruno Holtz, un boss della mala; Sibilla Navcenko, maga e truffatrice; Marika Stone, ereditiera con un debole per Diabolik; Rudi Foster, giovane boss innamorato di Eva; Wolf, geniale chimico e fedele uomo di King; Fabio Von Waller, militare zio di Altea; Walter Dorian, sosia di Diabolik che ne ha usato l'identità per muoversi inizialmente a Clerville.





ACCUSE E EPIGONI
Un fumetto come Diabolik non poteva che creare scandalo, nell'Italia del 1962.
Ladro e assassino, vince sulla giustizia e ha una compagna con cui non è sposato: oggi le accuse farebbero ridere, ma all'epoca erano davvero altri tempi.
Alcuni albi vennero sequestrati (ma poi subito "liberati") e il terzo albo distribuito fuori dalle scuole milanesi procurò qualche guaio ad Angela Giussani: per fortuna, i censori credettero che L'arresto di Diabolik fosse anche il capitolo finale dove la giustizia trionfava e il crimine veniva sconfitto.
In ogni caso, Diabolik liberò l'Italia spalancando le porte a tutta una serie di "kopie" più o meno interessanti (Kriminal e Satanik in testa, seguiti da una pletora di fumetti raramente validi), inaugurando la stagione del nero, a cui seguì quella erotica.
Diabolik è l'unico che sopravvive ancora oggi.






IN EDICOLA
Diabolik è in edicola tre volte al mese: con l'episodio inedito, con gli albi in prima ristampa e con quelli targati Swiisss, seconda ristampa.
Due volte l'anno abbiamo Il Grande Diabolik, albo di formato e foliazione più "importanti", e Magnum, una raccolta di cinque avventure commentate e impreziosite da editoriali e materiale inedito.
Molte sono anche le iniziative di altri editori, in collaborazione con Astorina, su tutte la ristampa Anastatika (QUI).
Noto per le sue retrocopertine (quasi sempre dedicata alla donna co-protagonista dell'albo), Diabolik negli anni ha ospitato inserzioni gratuite dei collezionisti, fumettini, barzellette e pubblicità di prodotti spesso trash (vedi QUI).
Altre volte, sulle pagine redazionali degli albi, Diabolik si fa portavoce di importanti campagne sociali: vi rimando QUI per un'analisi della questione.
In passato la Astorina ha pubblicato anche DK, collana di albi spillati che lanciò una versione diversa del personaggio.





AL CINEMA
Un cult come Diabolik ha solleticato più volte le fantasie dei produttori cinematografici: sfumato il film del 1965 che prevedeva prima Alain Delon e poi Jean Sorel nei panni del ladro (molto rielaborato), toccherà a Mario Bava concretizzare -nel '68- la versione su pellicola del personaggio.
Un film ultrapop, esteticamente interessante, con Morricone alla colonna sonora: è amatissimo all'estero mentre da noi un po' meno, forse perché molto dell'essenza di Diabolik venne cambiata.
Ci pensano i Manetti Bros. nel 2021 a portare nelle sale una fedelissima versione del fumetto, a cui segue un secondo capitolo nel 2022, con un terzo e ultimo episodio già programmato.






IN TELEVISIONE
Anche la TV ha spesso immaginato Diabolik come protagonista di sceneggiati e fiction: prima la Rai, con un progetto anni '90 mai andato in porto; poi Mediaset, in tempi più recenti e con Raoul Bova pensato come Ginko; infine Sky, che nel 2012 rilascò persino un teaser trailer di una serie mai prodotta.



              



A essere invece sbarcata effettivamente in televisone è stata la serie animata Diabolik: Track of the Panther, della Saban.
Arrivata anche in Italia (la Mediaset era uno dei co-produttori) ha originato anche gadget e merchandising. La sigla nostrana l'abbiamo analizzata QUI.





Ma in televisione Diabolik è stato testimonial anche di campagne pubblicitarie, su tutte Crodino e Renault Twingo.


              



RADIO, LIBRI, GADGET E VIDEOGAMES
Diversi i radiodrammi Rai, ma anche le sortite in libreria.
A partire dal Librone Rosso, oggi ristampato, poi una serie (dl 1967 al 1971) di trenta romanzi basati sulle avventure a fumetti. Impossibile non citare i moderni romanzi di Andrea Carlo Cappi, parte della continuity ufficiale del personaggio, la novel e la graphic novel tratte dal film del 2021 e Kid, avventura per ragazzi.






Tantissimi i saggi di approfondimento, come pure gadget (statue e statuine, il pugnale, cravatte, tarocchi d'autore, tre album di figurine...) e videogames (Original sin).
Diabolik è stato anche protagonista di video musicali, come Amore impossibile dei Tiromancino:


              


IL CLUB E LE FANZINE
Nell'albo n. 90 appare per la prima volta il quotidiano La Gazzetta di Clerville.
Non è l'unico giornale che si vedrà nelle pagine della collana, ma di certo è quello più importante della città.
Da anni, La Gazzetta di Clerville è realtà: è l'organo informativo ufficiale del Diabolik Club, associazione di appassionati nata nel 1996.
Il Club si occupa -con l'approvazione della redazione- di organizzare assemblee, promuovere cene e incontri con gli autori, stampare cataloghi e libri, realizzare gadget esclusivi.






Al di là del Club, diversi sono stati anche i volumi scritti da appassionati, che hanno passato al setaccio ogni albo; indici, resoconti, idee che poi sono diventate pure materiale Astorina, come la Guida turistica di Clerville.
Diabolikando
, è invece la fanzine -curata da collaboratori e autori della casa editrice- per la quale scrivo anche io, cimentandomi in studi e pezzi inediti sul mondo di Diabolik (tra le altre cose, un'indagine sul paranormale e un'altra sui genitori e parenti del celebre ladro).
1 novembre 1962 - 1 novembre 2022: 60 anni di Diabolik, l'uomo dai mille volti che ha sempre guardato al futuro, incarnando un romantico sentimento anarchico e di libertà: solo contro tutto e tutti, colpisce togliendo al mondo ciò che rende disumano lo stesso: la ricchezza.

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4 commenti:

  1. "Sconfitto ma mai perdente", nel senso che non muore?

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    1. Nel senso che non è un perdente, perché agisce seguendo le regole e anche solo con queste riesce spesso a complicare la vita a Dk (s e non addirittura ad arrestarlo, fargli fallire il colpo, metterlo in trappola, causargli enormi danni...) 👍🔥

      Moz-

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  2. Occasione per mettere assieme i link ai vari articoli già dedicati, oramai Diabolik è quasi uno dei "sotto blog" per quanto materiale hai pubblicato, con competenza e passione.
    Tra gli omaggi a Diabolik citerei anche questo trailer di un film immaginario, piuttosto... esaltante.

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    1. Sì, ormai posso campare di rendita 😅👍🏻
      Grazie mille!
      Eheh ricordavo quel video... Effettivamente sarebbe stato bellissimo! 🤓

      Moz-

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