[FUMETTI] il mistero Zarcone: chi ha disegnato il primo albo di Diabolik?
Probabilmente qualcuno di voi, oggi, è andato in edicola per acquistare Diabolik Anastatika.
E avrà tra le mani la perfetta copia del primo albo di Diabolik, dal titolo Il re del terrore, uscito nel novembre 1962.
Un disegno molto grezzo e naïf, ma non per questo privo di quel fascino retrò che amiamo riscoprire nel vintage.
Ma... chi è l'autore di queste tavole?
Chi ha disegnato il primo albo di Diabolik?
Un mistero che dura da circa sessant'anni...
Per diverso tempo, probabilmente, non è stato nemmeno un mistero.
Il caso sarebbe esploso quando si è cercato di rintracciare l'artista in questione, per il ventennale di Diabolik nel 1982, e quando poi gli è stata data un'identità "civile": era il 1992.
Ma di lui si parla già nel 1974, quando Angela Giussani vuole stilare la prima cronologia della testata, ed è in questo momento che esce fuori il suo soprannome: "il tedesco".
Ma "il tedesco" ha anche un nome: Angelo Zarcone.
Un uomo italiano, carnagione chiara e sulla trentina.
Era accompagnato dal figlioletto, un bambino biondo che ebbe con una donna tedesca.
E, per completare il quadro, vestiva con bermuda e sandali. E viveva, pare, in una pensione.
Lavorava all'editrice Astoria di Gino Sansoni, marito di Angela, per il quale disegnò (consegnandone le tavole sempre con ritardo) due numeri di Alboromanzo Vamp.
Ma Angela commissionò a Zarcone anche il primo numero del suo Diabolik: pagato in anticipo, "il tedesco" consegnò le tavole e sparì.
E da quel giorno, nessuno ha mai più saputo niente di lui. Al suo indirizzo non risultavano persone con quel cognome. "Il tedesco" era stato inghiottito nel nulla.
Nel 1982, dichiararono le Giussani, fu ingaggiato nientemeno che Tom Ponzi (celebre investigatore privato) al fine rintracciare questo Angelo Zarcone.
Niente.
Gianni Bono, storico e studioso del fumetto italiano, nel 2005 chiede direttamente a Brenno Fiumali se avesse mai incontrato Zarcone.
Fiumali è l'autore della prima iconica copertina di Diabolik, e fino alla sua morte avvenuta nel 2006, è stato l'art director della testata, nonché inchiostratore di tante avventure.
La risposta di Fiumali fu affermativa: aveva conosciuto Zarcone, e ne fece un paio di ritratti per Gianni Bono: uno è proprio quello che apre il post (trovate QUI tutta la vicenda nel dettaglio).
Una sorta di Diabolik biondo, tutto sommato.
E sì, perché negli anni è stata anche avanzata l'ipotesi che non sia mai esistito alcun Angelo Zarcone, il cui nome appunto venne fuori ufficialmente solo nel 1992, guardacaso esattamente l'anno in cui è stata dichiarata anche la paternità artistica della prima copertina.
Nel 2019, un docufilm molto particolare (e sicuramente interessante) ha ricostruito la vicenda di Zarcone, mixando elementi di fantasia (o meglio, ipotesi) a interviste esclusive.
Diabolik sono io, questo il trailer documentario:
Sempre nel 2019, Luca Boschi ha addirittura scritto che il mistero Zarcone è stato risolto, involontariamente, dal maestro Bruno Prosdocimi (QUI) durante una conferenza a Lucca.
Non ci sono altri dettagli, ma l'articolo lascia intendere che Angelo Zarcone sia una persona inesistente e che Prosdocimi abbia conosciuto il disegnatore del primo numero di Diabolik.
Io ho da tempo una mia personale idea sulla questione.
Di certo è affascinante che il primo disegnatore di Diabolik, del suo volto, delle sue criminose imprese, sia una persona altrettanto misteriosa e irrintracciabile.
Angelo Zarcone, AZ.
L'inizio e la fine, un cerchio diabolikamente perfetto.
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martedì, gennaio 05, 2021
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A me di tutta la vicenda fa strano questo dettaglio che fosse accompagnato da un bambino, sa troppo di artista di strada, non so...
RispondiEliminaPer il resto, affascinante mistero, chissà che Diabolik e Ginko un giorno non finiscano casualmente sui suoi passi, per via di una tavola originale di valore straordinario...
Eheh, o magari chissà, lo avranno avuto accanto per anni...
EliminaAlla fine il mistero è bello perché la soluzione potrebbe essere inaspettata^^
Moz-
Non ho capito..
RispondiElimina"Prosdocimi, con nonchalance, probabilmente ignaro dell’accanita ricerca intorno all’identità di Zarcone, ha pubblicamente dichiarato di averlo frequentato, con dovizia di dettagli che poi sono stati confermati e precisati in altre sedi, non pubbliche".
Cioè non ho capito, quindi Zarcone è esistito? Perché hai detto inesistente? :D
Perché lo stesso articolo, prima del pezzo citato, dice:
Elimina"Una manifestazione che soprattutto ci ha permesso di risolvere il quesito sull’identità del fantomatico (ora ne siamo certi: inesistente) Angelo Zarcone, sul quale si lambicca(va)no da decenni gli appassionati di Diabolik: “Chi sarebbe stato, insomma, il misterioso disegnatore del primo numero del pocket delle sorelle Giussani, volatilizzatosi subito dopo questa sua terza fatica conosciuta agli studiosi, agli sgoccioli del 1962?”
Adesso lo sappiamo.
Qualcosa è uscito fuori pubblicamente, per caso, la mattina di sabato 23 durante l’incontro che ho presentato con Bruno Prosdocimi e Paola Biribanti"
Quindi si lascia intedere che Angelo Zarcone in sé non esiste, ma Prosdocimi abbia conosciuto colui che ha disegnato il primo albo di Dk.
Quell'articolo, effettivamente, non è molto chiaro in questo: ieri abbiamo anche analizzato il video sperando di trovare il pezzo dell'intervista in questione ma niente...
Moz-
Che esista (sia esistito) o meno Zarcone, quello che conta è risalire a chi abbia disegnato il primo Diabolik. Nome e cognome, perché tenerlo anonimo?
EliminaA meno che non è un disegnatore poi affermatosi e miglioratosi che "rinnega" quelle tavole...
O forse è una doppia cosa: si mantiene il mistero, e il vero nome per altri motivi non esce (alla fine, già due anni dopo le Giussani fecero ridisegnare il volume...)
EliminaMoz-
Quando la realtà è migliore della fantasia e il primo disegnatore di Diabolik è un uomo del mistero come lui.
RispondiEliminaEsatto, e questo mistero dovrà essere mantenuto, perché forse il primo Diabolik lo ha disegnato Diabolik stesso... :D
EliminaMoz-
Mistero per il Re Del Terrore... ci starebbe una storia sotto forma di metafumetto😀
RispondiEliminaHanno fatto il meta-film, io però effettivamente un numero particolare della serie lo farei, con Diabolik che disegna se stesso, oppure era tipo il diavolo... :D
EliminaMoz-
Il meta-film quale sarebbe? Me lo sono perso. Comunque l'idea di Diabolik che disegna se stesso è grande!!!
EliminaÈ quello che ho citato nell'articolo, Diabolik sono io: ho inserito anche il trailer!^^
EliminaMoz-
Aaaah... son troppo stordito. Non avevo capito che era quello il film perché non avevo fatto partire il trailer. Ma come fai a far vedere i video sulla formattazione per cellulari? Io devo sempre aggiungere un link con il testo sennò si vedono solo sulla versione per pc e tablet...
EliminaHo risolto passando alla scrittura html ma solo per inserire il corpus del video.
EliminaVai su YT, metti il video, scegli "condividi", quindi "incorpora": copi tutto quello che esce, la stringa in pratica, e -passando qui in modalità html- incolli dove ti serve. Torni alla modalità scrittura e ti ritrovi il video (anche se non se ne vede il contenuto, che sarà chiaro solo dopo caricato)^^
Moz-
Thanks😀
Elimina;)
EliminaMoz-
azz che storia! Non sono un grande fan di Diabolik, pur avendo qualche albo che ho letto volentieri. Sapevo qualcosina su questa storia (o forse era di un'altra opera? boh) ma non in maniera dettagliata come da te riportato. Il Moz O'Clock versione "mistery" m'è sempre piaciuto
RispondiEliminaEheh questi misteri pop sono il sale del mondo che mi piace^^
EliminaMoz-
Caspita, perché non chiedi se ha avuto parenti legati al mondo di Diabolik??^^
RispondiEliminaMoz-
Grande!! :)
RispondiEliminaMoz-
Sono affascinato anche io da questo mistero, anche perché sono il fortunato possessore di una delle copie originali del numero 1 arrrivatomi per vie traverse. Ho cercato anche il due "L'Inafferrabile Criminale" che aveva in casa un mio amico (purtroppo quando gliel'ho chiesto quel disgraziato mi ha confessato di averlo buttato :(((((), quindi ho studiato molto il cosidetto "Mistero Zarcone", infatti scriverò tra qualche mese anche io un mio articolo linkando il tuo. Nel corso degli anni le ipotesi sulla sua identità sono state tantissime, ne cito solo alcune, tra quelle più fortunate:
RispondiElimina- Nonostante il fatto che tutti lo chiamassero "Il Tedesco" in realtà Zarcone fosse di nazionalità olandese (o che comunque vivesse in quella nazione), quindi Tom Ponzi e tutti quelli che lo cercarono non lo trovarono semplicemente perché stavano guardando nella direzione sbagliata.
-Che in realtà Zarcone non esistesse ma che fosse il nome fittizio utilizzato da un collettivo di redazione -due o tre illustratori in forza alla Astorina o alla Sansoni- che si unirono solo per quella occasione. Sinceramente non credo molto a questa ipotesi ma è stata una dlle teorie che ha preso più piede qualche anno fa, anche se oggi sta tornando alla galla l'idea della reale esistenza del disegnatore. Ho letto anche l'articolo citato da te (o uno degli articoli usciti, io l'ho letto su "Fumo di China") ed effettivamente non è molto chiaro, anche se su "FdC" torna a galla l'ideal del gruppo di disegnatori.
A suo tempo si disse anche che Zarcone fosse scomparso perfino prima di essere pagato, ma anche questa fa parte della "leggenda Zarcone". Fatto sta che che le Giussani si videro costrette ad affidare in fretta e furia i disegni del secondo numero "l'Inafferrabile Criminale" alla loro modista personale che occasionalmente lavorava anche come disegnatrice, tale Callissa Giacobini detta Kalissa, che aveva comunque fatto qualche prova anche per il primo numero, Kalissa, giusto per mantenere l'allure internazionale di questo misterioso mistero diaboliko, aveva lontane origini russe e che dopo non lavorò più alla serie.
Ma questa è un'altra storia...^^
Il numero 1 fino a qualche tempo fa valeva un migliaio di euro (tanto è vero che giravano pure dei "falsi") complimenti :) E il fatto del mistero del disegnatore secondo me ne ha pure incrementato il valore
Elimina@ fperale
EliminaE' vero, di falsi ne girano parecchi tanto è vero che in rete circolano anche numerosi tutorial che insegnano a distinguerli dagli originali. Di norma i falsi sono troppo in condizioni perfette, con la copertina più lucida come si fanno adesso e non con i cartoncini più scuri tipici degli anni 60s. Riguardo alle quotazioni, mi credi se in giro ho visto anche copie valutate fino a 2770 Euro? Non è sicuramente il caso della mia copia che obiettivamente i danni del tempo li ha subiti... Di sicuro non ho intenzione di venderla, così come al momento non voglio vendere nulla della mia collezione. Ci sono tanti ricordi per ognuno dei fumetti o dei libri che fanno parte della mia collezione. Comunque se ti va non appena questo discorso del lockdown sarà terminato considerati ospite a casa mia a pranzo tu e la tua signora (la mia adora cucinare a da buoni meridionali amiamo avere ospiti a pranzo o a cena) Sarà una occasione per parlare di fumetti, anche del numero 1 di Diabolik. Il vino però lo portate voi. XD
Beh Nick, hai un tesoro.
EliminaNell'Anastatika ora in edicola... c'è il primo fascicolo con tutta una guida sui numeri 1... se hai proprio l'originale el 1962 vale pure più di 1000€...
Io ho la sua prima ristampa sedici anni dopo.
Sì, io credo che "Il tedesco" fosse una persona o due, una delle quali è famoso nella redazione diabolika...
La mia teoria è questa :)
Aspetto tuo post!
Moz-
io ho una mia teoria: Zarcone è... Ciro Dammicco xD
RispondiEliminaAnche qui un sacco di detto e non detto, addetti ai lavori sibillini e misteri inspiegabili (nessuno che in 60 anni ne abbia reclamato diritti o comunque paternità?).
E anche qui, come nel caso del mistero della sigla di Lamù, la domanda che mi pongo è "Cui prodest?" cioè, anche se si trattasse di "un collettivo di redazione", che cosa ci sarebbe di "vergognoso" da doverlo tenere segreto? è un numero 1 ci sta che non fosse tecnicamente perfetto...
Non penso sia solo quello (anche perché fu fatto ridisegnare due anni dopo...); direi che si vuole mantenere il mistero, giocarci un po' su... Non dovrebbero esserci grosse "trame" dietro, stavolta^^
EliminaMoz-
ho segnalato questo articolo su un forum di zagor (dove ci sono molti appassionati di Diabolik) ;)
RispondiEliminaGrazie mille, effettivamente ho notato un picco di visite nelle ultime due ore! Thanks! :)
EliminaMoz-
Direi un inizio perfetto per Diabolik. E proprio per questo tendo anch'io a essere d'accordo con l'ipotesi dell'inesistenza di Zarcone. Ovviamente del "nome".
RispondiEliminaAh, per un attimo nel ritratto c'avevo visto il Dodicesimo Dottore (quello di Capaldi). Ma ero senza occhiali :D
Sì, ma potrebbe anche essere un collettivo di due o tre persone, chissà... 🤓👍
EliminaMoz-
Grazie mille comunque!! :)
RispondiEliminaGentilissima!
Moz-
Valeria ma no, da Mariella ho fatto un esempio: parlo di Diabolik, recensendo l'albo del mese, ogni mese: c'è chi (ma era un esempio!k mi scriverebbe solo "buona giornata" sotto ognuno di quei post, solo per dire qualcosa, quando invece potrebbe leggere cose che magari trova più affini.
RispondiEliminaTu qui invece sei stata pertinente e gentilissima, chiedendo al sindaco anche la storia del fumettista!!
👍😎
Moz-
Se non sbaglio, nella presentazione di quel docufilm a stracult (che se non lo hanno tolto da Raiplay penso si possa trovare, a meno che non mi confondo con Wonderland o un altro programma sui fumetti di quel periodo) si parlava di come la Giussani andava cercando il primo numero di Diabolik proprio perché era disegnato da questo fantomatico autore, pagandolo pure abbastanza.
RispondiEliminaAltra cosa che avevo letto tempo fa e che sembra fossero usciti tantissimi numeri 1 "come nuovi" in vendita qua e là (pare pure su Ebay), alcuni avevano ipotizzato fossero prodotti delle confische ai tempi (ma mai cercato altre info dopo quel periodo per confermare/smentire)
In poche parole quel nome era un nome d'arte,magari nome ricavato da qualcosa cui lo "Zarcone" stesso aveva a che fare (luogo?).
Caio
PS: ogni tanto mi perdo certi tuoi post interessanti, o mi scordo proprio di postare (/rispondere in taluni casi), o son troppo vecchi che non l'avevo proprio visti.
Non preoccuparti! :)
EliminaTi riferisci a Diabolik sono io, docufilm della Rai, molto interessante.
Zarcone è un mistero, che non so quanto alimentato dalle circostanze.
Strano che lo abbiano conosciuto solo loro, qualcuno deve pure aver accettato che questo signore disegnasse... Aveva delle referenze, no?
Moz-
A volte ci si fionda troppo nel mistero che uno non pensa che possano andare le cose esattamente così.
Elimina(ipoteticamente) Un giorno potresti capitare in un posto , incontrare una persona, dargli un consiglio su una cosa che curiosamente è capitata a te (anche solo poco tempo prima).
Quella persona rimarrà incuriositò da quell'incontro casuale, te magari no, proprio perché stavi di passaggio e ti è capitato di sentire di cosa parlava questa persona, quindi sapevi cosa consigliare, e dopo di questo te ne sei andato.
Quindi boh, erano anni 60, e fino a quando non è arrivata la tecnologia (attuale) c'è sempre stato il discorso "passaparola" nel mezzo ("lo sai che X è bravo a disegnare? sai che Y sa fare belle sceneggiature?", etc..). Magari questo "Zarcone" è un disegnatore casuale consigliato alla Giussani, e dato che gliene serviva uno, lo ha chiamato e gli ha fatto fare solo il primo numero, lui ha preso i soldi e se ne è andato. All'inizio non gli avranno dato peso, la storia si sarà magari "ingigantita" nel tempo e il resto si sa.
Caio
PS: non posto perché non lo colleziono, ma ho tanti vecchi numeri di Diabolik, e se mi capitassero altri sottomano li leggerei volentieri.
Allora in edicola trovi, a un prezzo modico, un balenottero con ben cinque storie emblematiche!
EliminaE tanti redazionali interessanti! Si chiama Diabolik Magnum - Cento volte in gioco^^
Tornando a noi, vero... ho imparato dalla storia della sigla di Lamù che spesso il mistero è alimentato da chi crede che il mistero ci sia... e magari i diretti interessati non ne sanno niente.
Molto probabile che sia tutto più semplice di quel che sembra, con questo tizio che magari davvero andò via dall'Italia e non ha saputo del successo della testata.
Altrimenti, immagino, lo avrebbe detto a qualcuno, con Dk in pieno successo, "ehi, io disegnai la prima storia!"^^
Moz-
Ho letto di Diabolik Magnum, ho altre spese al momento, quindi non so se lo prenderò. Ma non si sa mai.
EliminaInfatti la storia di Lamù insegna proprio questo, o a volte semplicemente quello che per tanti è una cosa importantissima, magari non è così interessante per chi la fa. Come un bravissimo musicista che, che ne so, ama dipingere o scrivere (e magari male), nonostante i complimenti da tutte le parti. Non è proprio il caso di "Zarcone" a livello di disegno, ma qualunque sia la motivazione, è rimasta un'affascinante storia da raccontare.
Caio
Dimenticavo... magari "Zarcone" è quello che segretamente custodisce il master originale di Lamù con il testo integrale :D
EliminaCaio
Ahah 🤓😅
EliminaComunque sì, anche se ammetto che la "tesi interna" del disegnatore rimasto vicino allo staff, ma vergognatosi della riuscita di quei disegni, mi rimane... 💪🤔
Moz-