[BLOG] quello che i blogger non dicono


 

La verità dietro a un blog.
Sapete che per diversi anni non mi sono definito "blogger"?
Dicevo semplicemente che avevo un blog, che scrivevo su un blog, ma la parola blogger mi sembrava una cosa riferita a un mondo che non era mio; un mondo distante, fatto di guru, di chi ne capiva, di chi scriveva bene, di chi scriveva persino riguardo al blogging stesso.
Poi ho capito che mi sono sempre sottovalutato, ma non perché chissà quanto valessi: semplicemente non c'è chi ne capisce, non ci sono guru. E chi scrive persino riguardo al blogging, magari fa pure meno click e commenti di me.
Ma infatti, come si misura il successo di un blog?
Qual è la verità dietro questi spazi web?



Torniamo ai guru, a quelli che ti dicono come e quando pubblicare, come e quanto guadagnare.
Ah, quante ondate di bloggers ho visto in questi anni: illusi dal fatto che "ad avere un blog si guadagna", aprivano sperando -non si sa perché- di essere letti da qualcuno.
Poi subentrano subito le altre fasi: gli euro non arrivano, l'entusiasmo cala, le pubblicazioni si fanno rade, le interazioni non ci sono, il blog chiude (se va bene: tante altre volte viene abbandonato a se stesso).
In pochi dicono davvero cosa c'è dietro un blog, quanto lavoro c'è.


Sono ormai passati due anni dalla mia decisione di dire addio alla blogosfera (QUI), e devo dire che non solo ho allontanato del tutto lo spettro della tossicità che talvolta si innescava (ci torneremo), ma ho anche dedicato molto più tempo e molte più energie a me e al mio progetto.
Posso dirvi che i risultati ci sono stati, e oltre ogni aspettativa (peraltro nemmeno cercata).
I numeri crescono sempre più.
I commenti sono ovviamente scesi.
Ovviamente sapevo che sarebbe andata così, ma è stato facile superare quella soglia mentale del passare da centinaia di commenti a poche decine (o nemmeno).
Tanto che, a cuore assolutamente leggero, ho iniziato anche a mettere degli articoli dove non è previsto il poter lasciare un commento.
Fa un po' strano, a primo impatto, vedere zero interazioni; ma se si osserva con uno sguardo d'insieme, si nota che queste ci sono sempre e sono molte, magari altrove, magari in altri modi.






Quindi, allora? Come si può misurare l'andamento di un blog?
Un tempo avrei detto io stesso che un blog andava bene non quando faceva tanti click, ma quando i suoi post generavano un certo quantitativo di interazioni.
Un tempo. Quando la blogosfera era un'altra cosa.
Oggi ho un'altra visione della questione. E non si tratta certo dei numeri (che tra bot e counter truccati/alterati, non sono certo quelli che vediamo/mostriamo davvero).
Per me un post (più che un blog) ha "successo" quando genera movimento.
Ricondivisioni, riconoscimenti, interventi.
Parlando di me nello specifico, aver attirato l'attenzione di alcuni editori, direttori editoriali e gente della televisione ha costituito un "successo".
Quando vedo i miei post rilanciati da disegnatori, doppiatori, scrittori... per me è un "successo".
Tutto ciò che gira intorno al blog stesso, non solo il blog.






Alla pandemia siamo sopravvissuti in pochi, e non mi riferisco alla morte fisica (per fortuna).
Ma tanti sono i blog morti o moribondi, cambiati, abbandonati, addirittura barricatisi dietro un loop da cui non si riesce a uscire.
Altri si sono stancati (come successe a me, d'altronde) dell'andazzo generico di questa porzione di blogosfera, che ha mostrato spesso i suoi lati non proprio perfetti.
Ma la blogosfera è ancora la porzione migliore del web, paradossalmente.


È che scrivere su di un blog innesca una serie di cose: non è un lavoro, non è un obbligo, ma alla fine rischia di diventarlo.
Perché scriviamo a un pubblico che ci segue, ci legge, commenta.
Aspetta i nostri nuovi articoli.
E questo pubblico merita rispetto. Il massimo del rispetto possibile.
Il problema è che a volte si può sentire il peso di questo "dovere morale", specie se si incappa in intrecci tossici.






E i guadagni? Col blog non si fa una lira.
Non direttamente, almeno.
Ecco, potreste offrire qualche spicciolo facendo una donazione se il blogger ha reso possibile questa opzione, ma poi quel blogger deve (dovrebbe!) ancor di più essere presente con nuovi articoli, frequentemente, con qualità.
Possiamo mettere dei banner pubblicitari, spesso invasivi, che vanno a imputtanare l'impaginazione.
Magari state leggendo qualcosa sulla fame nel mondo e vi esce lo spot di un hamburger (e siete anche vegani).
Insomma, per pochi centesimi penso non ne valga la pena.
C'è chi si affilia ad Amazon, sponsorizzando quindi la possibilità di acquisto (su quella piattaforma) del materiale recensito nell'articolo...


Al massimo, con questo hobby, si ottiene qualche prodotto gratis.
Chi è più fortunato lo avrà fisicamente, altrimenti bisogna accontentarsi di file virtuali.
È che, in realtà, dietro un blog c'è solo una cosa: la passione che ci spinge a divulgare.
Scrivere qui sopra costa tempo, costa fatica, ma è divertente.
Divertentissimo.


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93 commenti:

  1. Sposo in pieno le tue ultime tre righe, ma soprattutto le ultime due:
    "Scrivere qui sopra costa tempo, costa fatica, ma è divertente.
    Divertentissimo". Il giorno che avvertissi noia, fatica, stanchezza, scarsa curiosità, entusiasmo al minimo.
    Staccherei la spina.
    Tu hai fatto una scelta meravigliosa, hai "mollato" il blog "per bloggare" e hai indirizzato passione e intenti precisi, hai calato la maschera generalizia, mirando al bersaglio più lontano, e facendo centro. E la scelta ti ha dato ragione. Hai un obiettivo preciso e puoi giocarlo da professionista e conoscitore quale sei. Il riconoscimenti dovevano arrivare e stanno - meritatamente - arrivando.
    Io nel mio piccolissimo ho deviato molto sulla fantasia narrativa, il racconto breve, l'iperrealismo a volte esaperato. Cose che mi appartengono e che fanno sentire protagonista il mio scrivere, partecipo di conseguenza a comunità letterarie, concorsi, scuole di scrittura.. hai visto mai.. ;) ..insomma ognuno ci mette del suo nel bloggare, c'è chi ricerca anche l'elemosina dell'inserto pubblicitario infastidendo oltremodo il lettore.. (mi dicono alcuni che Wordpress lo abbia imposto per mantenere la gratuità del dominio, spero che Blogspot non copi la cosa..), c'è tantissima volontà di mantenere un "profilo diario" - lo faccio anche io -, sfogando così la propria libertà di narrare e narrarsi (costa sempre meno di uno psicologo.. ahah), ma di fondo resta sempre la voglia di esprimersi, raccontare qualcosa di noi con lo stimolo e la possibilità - non indifferente - dell'essere letti, di far parte di un mondo più grande, che tracima il layout di una pagina Word per affacciarsi nel variegatissimo Universo del web.
    Buona passione a tutti quindi!! ;)

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    1. Questa cosa di WordPress non la sapevo 😱
      Davvero, speriamo che Blogspot non la prenda come esempio... questo ci manca!
      Comunque,. Me i blog-diario piacciono molto, piacciono ancora; io stesso non ho mai smesso di inserire post "generalisti" in tal senso e altri sensi.
      Il mio unico obiettivo comunque è sempre stato quello di raccontare il pop quotidiano, misto a ricordi, divulgarlo nel modo più preciso possibile specie se sul web manca... 🔥
      Credo comunque che la blogosfera, anche se ormai in perdita totale tra spazi chiusi e altri abbandonati, abbia ritrovato un sereno equilibrio.

      Moz-

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  2. Se, come me, resisti da 16 anni (che nel web sono tantissimi) Un truciolo è in realtà un tronco centenario! 🪵🌳
    In ogni caso, per il mio progetto va già bene così, mi fa piacere che la blogosfera si stia riassestando poco a poco con più serenità...! 🤓

    Moz-

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  3. Mai creduto di poter guadagnare col blog, ma ho solo e sempre pensato di scrivere, fin dal dicembre 2006 quando il mio blog è nato, di tematiche che a me stanno a cuore, e non mi sono mai lasciato "traviare" dai numeri alti nè mandare in crisi da numeri più bassi. A volte è facilissimo capire quale tematica e quale presa di posizione su di essa ti porterebbero più visite e molti più commenti ma se non sento di dover parlare in quel momento o mai di un tema, non lo faccio e soprattutto, e tu sai che me ne puoi dare tranquillamente atto, non sposo una presa di posizione solo perchè è comoda e mi porterebbe più visite e più commenti e complimenti. Sì, adesso il mio blog va tutto sommato bene, non ha i commenti degli anni boom ma ho sempre sperato che le mie parole andassero a bersaglio e servissero a svegliare le coscienze, anche una soltanto. Quindi io mi sono sempre sentito il meno indicato per dare la ricetta vincente per avere un blog numericamente di successo, e continuo a sentirmici semplicemente perchè non sono disposto a venir meno alle mie idee e convinzioni in cambio di visitatori e commentatori in più.

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    1. Ecco: che tanto, voglio dire... qualche commento e click in più, o tanti commenti e click in più, alla fine che si risolve?
      Nulla, è un appagamento di pura forma...

      Moz-

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  4. Concordo anch'io che definirsi blogger faccia un po' strano a volte, finendo un po' nel calderone dei vari influencers che proliferano giorno dopo giorno.
    Diciamo che quando parlo di me stesso come blogger lo uso come abbreviativo sennò dovrei usare la formula "uno che scrive su un blog" che fa tanto "Massimiliano" di Troisi 😜.
    D'altronde sono qui a scrivere solo da quasi quattro anni e invece ci sono persone, come lo sei te, con molta più esperienza e voce in capitolo.
    L'ho pure scritto in un post come sia pensato il mio spazio nel web, cioè una specie di diario giornaliero su cui appuntare cose viste e sentite, e anche eventi che hanno lasciato il segno.
    Mi piace anche dare un saluto ai personaggi famosi che se ne vanno, e ultimamente sono davvero tanti, tanto che a volte i post sembrano la pagina dei necrologi, ma vabbè non posso farci nulla.
    Per quanto riguarda il tuo blog è un appuntamento fisso di ogni giorno anche se non sempre commento se non ho nulla da dire.
    Piuttosto capita spesso che metto qualche link a blog dove l'argomento di cui sto parlando viene trattato in maniera più approfondita, così se uno vuole saperne di più sa dove andare a cercar, e pure te sei stato linkato diverse volte 😁.
    Vai tranquillo Miki.

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    1. Io ormai lo dico, di fatto questo sono: influencers, guru ecc... non valgono più di me.
      Eheh guarda, sui necrologi penso sia comunque doveroso: testimonianza di come viviamo nell'epoca dei miti che vanno via e altri che non arrivano.
      Yes, grazie per i link **

      Moz-

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  5. Io non mi definisco mai blogger... ahahahah! Se faccio riferimenti al blog dico che ho un diario in rete! ^^

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    1. Però di fatto lo sei, molto più di chi parla di blogging e non lo legge manco una persona XD

      Moz-

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  6. Alla fine l'unica spinta che ho per tenere aperto il blog è proprio che mi diverto a farlo. Se dessi retta a interazioni, commenti e successo, avrei già chiuso da un pezzo. I guadagni poi sono un miraggio al quale nemmeno ho intenzione di avvicinarmi. Già fa fatica chi si impegna su Youtube e simili (e parliamo di piattaforme decisamente più fruibili e popolari), figurarsi chi chiede la pazienza di essere letto. Mi diverto e porto la mente altrove, cosa che mi aiuta a restare fresco. Io sono contento.

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    1. Che facciano fatica su YT sono contento e spero che queste piattaforme chiudano i rubinetti: hanno generato solo del disagio nella divulgazione...
      W il divertimento sincero del blogging! Hai ragione.

      Moz-

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    2. Su Youtube ci sono tante brave persone con ottimi canali.
      Come in ogni cosa ci sono persone positive e persone negative.

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    3. Vero però la maggioranza, purtroppo, vince.
      E il mo(n)do di YT è spesso davvero pessimo... 😓🤨

      Moz-

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    4. Esatto, è proprio un mondo - un approccio - che non mi appartiene.
      Non che io non usi video (anzi) però per me la scrittura è tutto, è una cosa di cui resta traccia, più "accademica" se vogliamo.

      Moz-

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  7. Ho avuto un blog di cosmetici per oltre 10 anni e ho ricevuto, soprattutto i primi anni, decine di prodotti gratis. Però la passione era la mia sola guida, l'unico motore.
    Sul blog che conosci tu non ricevo nulla, ovviamente. E' una parte di cuore, che poi per me è l'unico successo misurabile. Un abbraccio.

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  8. Ehehe vedi, poi col blogging bello nascono anche questi rapporti.
    Sì, tu hai un diario in evoluzione: no è da tutti esser riusciti a raccontare così tanto tempo tutte queste storie, da tua figlia al resto!

    Moz-

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  9. Riflessione interessante: se un'attività non mi deve dare riscontri economici, giusto che sia vissuta come passatempo e non come lavoro, non come un impegno verso qualcuno che magari oggi c'è e ci legge, e domani sparisce, magari di punto in bianco.
    La mia filosofia è: "meglio un articolo in meno, ma che quello pubblicato abbia un minimo di qualità e interesse."
    Dal mio blog non cerco successo in senso letterale, peraltro arduo da conseguire dati gli argomenti trattati, il successo lo ottengo quando di un'iniziativa che ho appoggiato e promosso posso scriverne un aggiornamento positivo.
    Guadagnare col blog? Non è impossibile, ma occorre avere un giro di contatti e "follower" di parecchi ordini di grandezza maggiori dei nostri, devi essere presente attivamente anche sui social connessi al blog... E sostanzialmente smette di essere un passatempo. Poi sulla coerenza delle inserzioni con i temi trattati nel blog si sfiora il ridicolo...

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    1. Non credo che coi nostri blog (intendo tematiche) si possa arrivare a guadagnare anche aumentando esponenzialmente i followers.
      Certo, farne un lavoro non sarebbe male, anzi: ci pagherebbero per fare quello che ora facciamo gratis! **
      L'impegno verso i lettori per me è fondamentale ma ovviamente non deve essere un peso: se c'è rispetto verso chi ci sostiene, si instaura un dialogo che va anche oltre il blog stesso...^^

      Moz-

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    2. Per monetizzare con un blog devi affiliarlo a specifiche campagne pubblicitarie, non certo quelle "offerte" da Google/Blogspot... E per ottenere l'affiliazione devi già dimostrare un numero importante di visitatori medi: cioè devi essere già un "nome" al di fuori del tuo blog.
      Contano gli accessi, non le interazioni, queste ultime contano se l'interazione è reiterata cioè io entro la prima volta a leggere e commentare, tu blogger mi rispondi e iniziamo un dialogo, di conseguenza i miei accessi possono essere conteggiati come non univoci e ho visto una pubblicità diversa per ogni accesso... Questo però può comportare un impoverimento di contenuti oppure, cosa che vedo spesso in certi link che circolano su Facebook, link a siti che sono per oltre metà pubblicità, con la notizia relegata a un trafiletto e magari titolo acchiappaclick: non è roba per noi, perché dovremmo stare dietro a compensare i visitatori che abbandonano delusi con nuovi da catturare, magari comprando pubblicità su altri siti/blog... E diventa di conseguenza tutt'altro che un passatempo, e sottrae tempo alla cura dei contenuti, se non hai una squadra alle spalle di redattori.

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    3. Ah ok, capito. Lì si innescano meccanismi ancora più tossici, appunto.
      Non è nemmeno più fare un buon web, anzi...

      Moz-

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  10. Post come questi dove si può chiacchierare liberamente ben vengano, poi ci sono post estremamente specifici, per appassionati in ogni campo/tema. Ogni post implica energia e se fatto con passione davvero tanto tempo, non capire questo sarebbe assurdo.
    La parola 'influencer' mi ha sempre fatto ridere, perdonami ma faccio anche fatica a capire quanto vengano pagati e soprattutto la presa che hanno sugli altri, non me ne capacito, esula proprio dai miei pensieri.
    C'è chi apre un blog principalmente per divulgare, puoi lasciare commenti, non risponderanno mai, non fanno per me, dopo un mio commento senza risposta se anche parlasse di cinema, argomento che mi interessa, cambierei strada. Poi ci sono blogger che copiano da altri, anche questo mi è capitato, se bazzico i siti di cinema ad esempio è molto facile trovare scopiazzature proprio parola per parola. L'importante è saperlo, è importante anche la fiducia e il tipo di scambio che cerchi, generalmente soprassiedo.
    Chi scrive per passione vera lo capisci immediatamente, il rapporto tra due persone che interagiscono acquista via via sfumature di conoscenza maggiore, non mi piace troppo essere legata solo al titolo del post, cerco uno scambio libero, non mi devo sentire in colpa per una parola di più, e su un tema, un film in cui la si pensa diversamente è essenziale non trovare una porta chiusa, se no addio, non esiste più un confronto, e spesso questa è una situazione di non facile equilibrio.
    Non frequento i social, mai interessata, non ho mai aperto un blog mio proprio perché immagino il lavoro che c'è dietro, alla lunga non reggerei, già seguire post che mi interessano è comunque tempo che levi ad altro, energia in ogni caso, per cui frequento i blog amici, quelli con cui ho familiarizzato, che mi regalano occasioni di scambio e arricchimento.

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    1. Ben detto, ma infatti il blogging è questo: è come passare a prendere un caffè da persone amiche.
      Il rapporto coi lettori è molto più ampio rispetto a quello, impersonale, dei siti.
      Perché come dici tu si instaura un qualcosa di particolare...

      Moz-

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  11. Io uso il blog per scrivere poesie, ma anche articoli ( di natura letteraria) che poi pubblico su alcuni portali online, blog megazine etc. Scrivendo poesie ti dico chiaramente che mi interessa poco il numero di interazioni e di commenti. Non che non mi facciano piacere, per carità, ma so benissimo che alcuni sono solo di cortesia. Ma sai a me importa suscitare un'emozione anche nel cuore di un solo lettore, aver sollevato un dubbio, una domanda, i commenti numerosi che non esprimono coinvolgimento lasciano il tempo che trovano, ma non mi danno neppure fastidio. In fondo grazie al blog mi si è aperto un mondo e ho avuto modo di crescere. Io ho due blog, uno qui su blogspot, che conosci, e l'altro su altervista. Su Altervista ho meno commenti, ma anche questo blog mi ha dato tante soddisfazioni e opportunità.
    In fondo ciò che è importante è scrivere per passione, perché ci piace farlo, perché ci diverte, come dici giustamente. Per me il blog è anche questo: provare un'emozione.

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    1. Effettivamente il tuo è un blog emozionale, come coi versi sul mare dell'altro giorno.
      Ecco, prima, un tempo, la blogosfera era praticamente tutta così: c'era l'emozione del bello, dello star bene insieme... Speriamo di poter tornare a quei livelli^^

      Moz-

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  12. Condivido, io lo faccio per passione, ma ahime' solo poche anime pie rispondono ai miei post, ma quello è il mio posto, è TUTTO MIO, perciò sono fierissima della fabbrica

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    1. E fai benissimo!!
      Questo deve essere l'importante :)

      Moz-

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  13. Quella famosa scelta poi si è rivelata vincente, scrivi, e accidenti se è vero. Liberarsi della tossicità dello scambio, che diventa tossico proprio nella misura in cui genera una sorta di obbligo, è davvero salvifico. Per i numeri che hai sempre fatto, per la community che sei riuscito in molti anni di lavoro a mettere in piedi, aver virato verso la qualità del relazionarsi è senz'altro stata una cosa intelligentissima. E il fatto che abbia portato più qualità al tuo lavoro e abbia perfino attirato persone interessate a quello che scrivi, al punto da essere oggi pubblicato su magazine a tema, beh... è tutto dire.
    Anch'io detesto i blog con pubblicità. Posso dirlo? La trovo una cafonata immane. Mi allontano a gambe levate, a maggior ragione se come dici anche tu non ci si guadagna che qualche ridicolo spicciolo.
    Riguardo all'essere blogger e a cosa significhi, penso ci sia una grande differenza fra blogger che hanno veri grandi numeri e una community afferente a un blog. Mi fa sempre strano che blog come Tegamini e altri non abbiano nessuna interazione, ma lì interessano i numeri, ci sono staff preposti al rilevamento di dati veri, sono blogger che puntano ad altri obiettivi. Alcuni di questi, se non curano una propria community su piattaforme come Instagram, sparirebbero in un lampo. Quindi alla fine, cercarsi interazioni e suscitare interesse con stories e post vari è quello che fanno anche loro.

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    1. Esatto, poi i blog con lo staff è un'altra cosa, è un progetto editoriale su cui qualcuno ha puntato.
      Quanto alle pubblicità, io faccio sempre questo discorso: al massimo si racimoleranno 100 euro, 150 a dire tanto.
      Farei a meno di 100 caffè, di 100 snack ma NON metterei i banner.
      Se invece mi garantissero entrate consistenti (un mezzo stipendio o simile) ok ci penso.
      Meglio ancora un piano pubblicitario mirato, che sia consono.
      Thanks :)

      Moz-

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  14. Ciao Miki. Difficile riassumere una risposta in due righe. Posso dire ... Il risultato della tua scelta sottolinea quello che ho sempre pensato, vale a dire che la forza di un blog è la qualità e non i numeri. Spesso mi chiedo, ad esempio, “Ma, servirà quello che scrivo?”, oppure “A chi può interessare questo argomento, un film vecchissimo che nessuno conosce o una ricetta regionale?” Se do uno sguardo alla bacheca, o ai numeri delle visualizzazioni, noto che le persone cercano e vogliono uno specifico argomento … quello che interessa a loro e non leggono il blog perché è stra stra letto … anzi, al contrario, vedi il mio caso, il mio è un piccolo blog e le persone arrivano nel mio angolo perché vogliono 'il loro argomento'… Io penso che la forza di ciò che si scrive sia una sorta di passaparola, far circolare idee utili. I lettori cercano e vogliono l’autenticità e ritornano se si pubblicano argomenti che incuriosiscono, e mollano se percepiscono che le pubblicazioni si nutrono con “il coppia e in colla” o peggio se si scrive il falso. I numeri non interessano ai lettori. Chi cerca i numeri rincorre il tornaconto.

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    1. Verissimo, col paradosso dei blog come i nostri: numeri... per cosa? Il tornaconto nemmeno esiste, dunque è mera soddisfazione che non porta però a niente.
      Certo, sapere che mille persone ti hanno letto significa anche sapere di essere apprezzato da mille persone, e ci sta,,,
      Condivido in toto sulla qualità, l'unica cosa che conta.
      Se si riesce a fare quantità di qualità... allora top!

      Moz-

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  15. Io col mio blog ho ottenuto la lettura gratuita di un ebook poiché prescelto come lettore beta. Non male eh? :-D
    Seriamente, in effetti è davvero solo una questione di passione. Chi dopo un po' molla evidentemente più che la propria passione inseguiva la visibilità a livelli elevati. Per quella non ci sono ricette infallibili.

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    1. Posso capire anche chi molla perché si aspettava anche solo qualche lettore in più.. effettivamente le motivazioni possono essere tante e tutte giuste, se giuste... 😓💪

      Moz-

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  16. Io scrivo per me stesso: andando indietro coi post leggo un me stesso più giovane e posso fare il confronto con quello di adesso. Poi altra gente mi legge e mi scrive/mi ha scritto in passato. Questo mi ha abbastanza stupito. Ovviamente il mio blog rimarrà sempre qualcosa di ultranicchia, talvolta di incomprensibile. Ma va bene così, non è nato per ottenere il "successo". Anzi.

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    1. Beh in realtà io penso che il tuo blog abbia abbastanza riscontri, vedi anche chi scrive per te...! Insomma, anche se di nicchia, la nicchia la colpisce bene! 💪

      Moz-

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    2. Sì, infatti la cosa mi stupisce. Scrivere cmq rimane sempre meglio di Twitch e similari x me. Almeno faccio convergere il blog con la passione per la letteratura.

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    3. Non c'è paragone tra la scrittura e le altre forme, proprio "accademicamente" 🧡

      Moz-

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  17. Se dovessi guardare quanto i miei post generano movimento in termini di commenti, apprezzamenti e altro, allora potrei considerarmi finito XD va anche detto però che non sempre chi commenta o dimostra apprezzamento su un social poi effettivamente legga, nel mio caso il più delle volte commentano senza aver letto, quel tizio sul tuo gruppo è l'emblema di questa categoria, poi sono consapevole del fatto che io non sia esattamente un gran comunicatore se si parla di social, ma anche nella vita vera, magari son bravo in quel che faccio ma a vendermi decisamente meno. Se si parla però di apprezzamenti di altro tipo allora nel corso di questi quasi dieci anni, nonostante le visualizzazioni finora siano ancora piuttosto basse se paragonate a "mostri" come te o Cassidy, posso ritenermi pienamente soddisfatto tra autori ed editori, questi più in passato ma pochi penso possano dire di essere finiti con una loro citazione in copertina ad un volume Panini, e quello rimarrà per sempre un gran risultato per me.
    Per il resto son pienamente d'accordo, per quanto mi riguarda vorrei crescere di più, purtroppo ho chiuso lo scorso anno con meno visite rispetto all'anno precedente e mi è molto dispiaciuto, ma come saprai gli ultimi anni per me sono stati piuttosto burrascosi e la gestione del blog alla fine ne ha risentito molto e si è trascinata anche nel corso del 2022 nonostante le cose fossero decisamente migliorate. Che il 2023 sia la volta buona? Lo spero, ma che fatica starci dietro.

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    1. Già, purtroppo gli eventi della vita incidono e non poco sul nostro bloggare.
      Ovvio che se sei preso da traslochi ecc anche le passioni ne risentono.
      Io di mio mi tengo un serbatoio per andare comunque un po' avanti, altrimenti te lo dico: non mi faccio problemi a frenare un poco (come nello scorso aprile). Ho aperto un secondo Mikipedia, tecnico/bloggistico, proprio per aggiornare i lettori affezionati sull'andamento generale del blog e della scrittura, quindi comunicare eventuali rallentamenti ecc ... Ripeto, è comunque un hobby... MAGARI fosse un lavoro! 🤓💪
      P.s. non credere chissà quante visualizzazioni io faccia, considera che il counter si altera tra bot e autovisite che non sempre non vengono conteggiate... Ormai me ne frego dei numeri e mi servono solo per pura statistica divertente...

      Moz-

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  18. Condivido in pieno quanto hai scritto. Io iniziai quasi per "sfogo" e per dare una mia opinione su quello che mi piaceva.
    Mi accorgo che negli anni altalenanti del mio blog mi sono divertito molto a scrivere e ho notato un miglioramento del mio scritto, anche se, per quanto me lo abbiano detto in tanti, non credo di essere così bravo a scrivere.
    Però effettivamente, come dicevi, il motore portante che mi spingeva a continuare era "avere commenti" e infatti ad un certo punto ho voluto mollare tutto. Non ho mai sperato di guadagnare, ma avere qualcuno che commentava si.
    Un po' ho avuto una seconda vita quando mi sono buttato nei tornei dove scrivo i riassunti e i ragazzi con cui ho fatto amicizia nel tempo lo leggeva e commentava alcuni passaggi.
    Adesso ho notato che in qualche modo era diventato un "dovere" che però mi porta via tempo per altro, senza tenere conto che anche in questo caso l'iterazione è calata e quindi anche l'interesse.
    Forse è quindi tempo di cambiare nuovamente perché non deve essere un lavoro ma un divertimento, visto anche il tempo necessario per scrivere.

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    1. Esatto, la prima cosa, fondamentale, è che il blog deve piacere a noi. Deve essere divertente starci, divulgare, gestirlo.
      Quindi sì, ogni tanto i parametri vanno cambiati, se necessario a ritrovare quel piacere 🧡
      Se ti dicono che sei bravo, lo sei: sul web la gente tende a essere cattiva, se ti hanno detto così è vero!!

      Moz-

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  19. Un post bello e interessante per le tematiche che tocca. Sono felice per te per tutti i successi che ottieni e per la passione che metti in ogni post, meriti tutto.
    Io quest'anno, come ho scritto in un post di inizio settembre avvisando i lettori, ho cambiato un po' il calendario delle pubblicazioni e gli interventi sui blog, che continuo a leggere, ma a commentare meno; d'altra parte come nella vita anche in rete le cose cambiano ed è giusto così. Ciao Miki, avanti tutta.
    sinforosa

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    Risposte
    1. Certo, ma infatti si deve uscire da questo loop tossico che a commentare i blog devono essere altri blogger... Fai bene a fare come fai 💪
      Thanks!! 😍

      Moz-

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  20. Anche per me all'inizio la parola blogger un po' mi metteva paura, ora non più, comunque è soprattutto per tutti gli sforzi e il tempo usato che difficile è lasciare il mio blog, ma fortunatamente mi diverto ancora ;)

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    1. E allora avanti così! E sì, sei un blogger 💪🤓

      Moz-

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  21. Da lettore senza blog alla domanda che fai ( e visto l’andazzo degli ultimi tempi) mi verrebbe da rispondere che quello che i blogger non dicono è: ma chi cazzo me lo fa fa’?
    Te parli di rispetto verso il pubblico ( che diventa per me opinabile e mi ci metto anch’io dentro eh..!) ma credo che il pubblico dei blog non “merita rispetto” ..lo virgoletto perché il discorso è più complesso per come lo vedo io.
    Cioè bloggare non deve diventare un obbligo per rispetto verso il mio pubblico.
    Io bloggo se c’ho voglia e se ho qualcosa da dire non per rispetto verso il mio pubblico.
    Cerco di essere più chiaro ma mi rendo conto che ci vorrebbe un post .
    Per me il pubblico che merita” rispetto” è quello pagante.
    Quello che compra le riviste dove scrivi te , in edicola.
    Quello merita rispetto, quello dei blog ( e ripeto mi ci metto dentro anch’io) no!
    Non nel senso che intendi te almeno.
    Ciao

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    1. Io credo che se anche una sola persona mi legge e mi commenta (passando dei minuti della sua vita qui) merita il mio rispetto.
      Non l'obbligo, ma il rispetto: significa non sparire, avvisare in caso di pause lunghe, dare il meglio possibile come articoli.
      Non riuscirei mai a scrivere, qui, delle cagate o delle cose buttate lì tanto per, giusto per chiudere un articolo e pubblicarlo.
      Non lo farei per me, per la mia dignità e credibilità, non lo farei per tutti quelli che mi leggono e mi seguono, aspettandosi cose almeno sufficientemente buone da me, sia qui sia su riviste a pagamento... 😎💪

      Moz-

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  22. Ma te parli d'obbligo verso i lettori del tuo blog , che c'entra il rispetto?
    Poi Moz io dico una cosa il rispetto deve anche essere reciproco.
    Secondo te gli anonimi che ti commentano meritano rispetto ?
    Da quanto tempo chiedi loro di registrarsi?
    Se ti rispettano l'avrebbero fatto non credi?
    E quello degli anonimi è solo un esempio ...per me ci possono stare , tanto mi fanno ridere (alcuni) ma non puoi parlare di rispetto.
    Cioè io devo dare rispetto ad un pubblico di scrocconi ( mi ci metto anch'io eh ..) che si arricchisce a gratis del tuo lavoro , della tua passione e che non ti dice manco grazie .
    Anzi a volte pure ti insulta .

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    1. L'obbligo per me non esiste, nel senso che non sono obbligato a fare delle cose, ma penso di essere "obbligato" a farle bene una volta che intraprendo questa via.
      Nota le virgolette.
      Intendo, nessuno è obbligato a scrivere bene e cose sufficientemente belle, io però dal momento che mi sono buttato pubblicamente (per un pubblico, quindi) faccio tutto al meglio per ma mia stessa credibilità.🐯
      Il pubblico qui non è di scrocconi, mi ripagate con l'affetto e a volte sostenendomi in altri modi. Ho scelto io di scrivere gratis su un blog.
      Immagina se mettessi la possibilità di offrirmi un caffè: non dovrei poi sentirmi ancora più in "obbligo" nel darvi cose top?
      Anche se questo è un problema solo mio, ho visto negli anni blog con quella opzione che pubblicavano ogni morte di papà e nemmeno chissà che.
      Chi mi insulta fa parte del gioco, gli anonimi hater idem... non ci darei peso e ovviamente loro non hanno il mio rispetto né la mia attenzione. Io parlo di utenti normale, coloro che al posto di intrattenersi con Stephen King, Topolino o Dante Alighieri, decidono di passare del tempo qui, a leggermi e interagire.
      Certo che DEVONO avere il mio rispetto! È il minimo! 💪😎

      Moz-

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  23. Secondo me il peso morale di questo “obbligo” te lo senti eccome.
    Poi te chiamalo come vuoi..per me sei già intossicato.
    Comunque son cazzi tuoi come si dice.
    Se sei gratificato da questo sacrificio a gratis ripeto , contento te.
    Comunque dalle parti mie si dice che manco il cane muove la coda per niente.
    Io spero che le gratificazioni che ricevi valgano il tempo che spendi sul blog.
    E non è una questione meramente economica..penso anche a gente che scrive da anni a gratis e si accontenta della citazione da qualche parte , su una rivista importante finché vuoi ma alla fine mi vien sempre da dire se il gioco ne vale veramente la candela.
    Max

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    1. No, non è un peso perché per me non è pesante gestire il blog, è un divertimento.
      Se ho altro da fare (vedi aprile scorso, o agosto scorso) faccio altro, nel pieno rispetto per chi mi segue (ossia, avviso delle evoluzioni, ho aperto la Mikipedia resoconto blog apposta!).
      Se sentissi un peso, quindi una cosa brutta, non starei qui ancora dopo sedici anni.
      Muovo la coda per niente, da sedici anni. Semplice egocentrico potere e voglia di divulgare...
      Se ancora sono qui, sì, il gioco vale la candela, non c'è alcuna intossicazione... anzi, il contrario, da quella sono proprio fuggito, evitandola!^^

      Moz-

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  24. Io non parlo dell’ intossicazione dello scambio dei commenti tra blogger

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    1. Allora di cosa? Proprio non sono intossicato di niente... :O

      Moz-

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  25. Per me è una dipendenza quella che è diventata la tua passione.
    Da due anni a questa parte , cioè da quando hai cambiato il tuo modo di bloggare .
    E se uno è dipendente da qualcosa non se ne accorge.
    A meno che non glielo facciano notare gli altri.
    E poi il più delle volte uno nega l'evidenza ...vedi che bravo che son diventato come psicanalista -:))
    Sono bravo a leggere dentro l'animo umano.

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    1. Se uno fosse dipendente da qualcosa, starebbe male... E soprattutto starebbe male senza.
      Il blog, come dico sempre, è la mia vita ma non tutta la mia vita.
      Posso farne a meno ma non voglio farne a meno; inoltre... cosa cambia da due anni a questa parte? Il bello è che non è cambiato nulla nel blog (anzi, quantità di post ridotta, ritorno di rubriche meno specifiche... sembra un paradosso, ma è così!) però sono interessato a ciò che dici: spiegami meglio con degli esempi!! :D

      Moz-

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  26. Non stasera .
    Non ho tempo , ci ritorno se ti fa piacere👍
    Ciao

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  27. Non avendo blog,non trovavo argomentazioni per intervenire...

    Ma adesso dopo gli ultimi sviluppi al post sembra di sentir un tipico odore di Flame.... un termine che ho scoperto avesse attinenza dal mondo fumettistico Marvel.

    Ma tu Miki correggimi se sbaglio :)

    Flame On è infatti l'urlo di battaglia della Torcia Umana dei Fantastici Quattro quando si incendia. ...e quindi da qui un "flame" può avere elementi di un messaggio/commento normale, ma si distingue per il suo intento in quanto non è generalmente concepito per essere costruttivo, o per chiarire meglio una discussione, ma solo per provocare la reazione degli interlocutori o autore del post stesso.

    Vedremo... comunque blog(er) e non blog(er) sei per noi "lettori" per prima una bella persona ,grazie Miki..

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    1. Ciao!
      Oddio, l'intento di Max non è flammare, lui è polemico di natura e a noi piace così... dopotutto coi suoi interventi mi dà anche modo di riflettere, chiarire ulteriormente...!
      Insomma, forse questo è un caso di flame (provocare reazioni) ma costruttivo!!
      Sai che non sapevo venisse dalla Torcia Umana? :O
      In ogni caso, grazie per le belle parole. Ecco, non so se bella o no, ma spero che dai miei progetti traspaia la persona, e non il freddo :)

      Moz-

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  28. Beh certamente il mio intento non è quello che va all'etichettare quanto all'etichettatura:) e mi ha sorpreso che proprio da questo gergo tecnologico sia uscito un collegamento costruttivo che poteva essere un ulteriore scoperta per te verso le tematiche di cui ti occupi:).poi mettiamoci pure che questo accostamento sia stato fatto verso chi è abitualmente recidivo nel "flammare "riscoprendo oltretutto un accezione positiva del gergo stesso:))

    Ciao...

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    1. Ahaha sicuramente io, che ormai da... oltre venti anni, sono su forum siti blog social ecc... sono abituato e a mia volta potrei essere stato un flamer :D

      Moz-

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  29. Ma chi l’anonimo..?
    La santa donna di L.?
    Certo se si firmassero sarebbe tutto più facile.
    Comunque la Torcia Umana me mancava, se fosse lei ti dico che una volta mi ha dato dell’incendiario su un altro blog.
    Cioè mi piace appiccare il fuoco e poi dileguarmi mah..?
    Sai Miki cosa credo io ?
    Che sono sostanzialmente uno che dice le cose come stanno senza cercare di essere simpatico per forza.
    E non è polemizzare questo.
    Chiaramente è il mio punto di vista.
    Come non è polemica per me affermare che la maggior parte di chi ha commentato qua non ha capito una mazza di quello che chiedevi o ha preferito glissare su altro , avendo ben capito il nocciolo della questione😁💪🏻

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    1. Ma ripeto, noi ti amiamo (o almeno io ti amo -non sessualmente) per questo 😍💪
      Anche perché anche se non vuoi essere simpatico per forza (ed è giusto) poi sei un tenerone!!
      Comunque io apprezzo chi, sempre nel massimo del rispetto vicendevole e dell'amicizia pur virtuale, ci mette del pepe 🔥
      Da oggi sarai il FUOCHISTA

      Moz-

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  30. Davvero non so che dire. Personalmente, non posso lamentarmi dei guadagni con il mio oroscopo che pubblico come "Jennaro" ogni mese da circa una ventina d'anni. Poi ci sono le mie storie inventate e altri racconti più o meno celebri che portano un discreto guadagno al punto che abbiamo dovuto aprire una partita Iva. Forse ha ragione mio figlio che poi è il Webmaster e programmatore della situazione. Io ci capisco poco, ma credo che non importa tanto ciò che fai leggere ai lettori (che pure conta), ma ciò e soprattutto COME fai leggere il tuo blog ai motori di ricerca.

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    1. Tu hai un sito, più che un blog. Un progetto con un dominio, volto sin dall'inizio al guadagno.
      Hai l'oroscopo che paga molto, è una delle cose che va come il meteo.
      Anche perché anche il mio blog viene trovato dai motori di ricerca (avendo delle esclusive anche di richiamo) ma i guadagni chi te li dà? Non metto certo banner pubblicitari, che andrebbero a imputtanarmi l'impaginazione e alcune volte li considero anche volgari come trovata...

      Moz-

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    2. Guarda che è un blogspot e io posto normalmente su Blogger. Non chiedermi come si impagina poi in questo modo perché non lo so :-)

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    3. Vuol dire che i tuoi lettori cliccano sui banner...!!

      Moz-

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  31. Infatti ..ho cliccato su un banner e mi son aperte le carte dei tarocchi.
    Poi son uscito subito .
    Non so se è bastato questo a farlo guadagnare ..🤣?
    Moz metti anche te dei banner simili e magari ci guadagni pure te.
    Il mondo ( è quello del web non fa eccezione) è pieno de gente che crede a queste “ scienze imperfette”.
    Te me dirai “ come la religione “ ahaha!!
    Ormai te conosco.
    Comunque ti vedrei bene come divino Moz 😁💪🏻😎
    Max

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    1. Guarda Max, metterei dei banner solo se fossero fatti bene, non imputtanassero tutto (immagina sui miei articoli lunghi, pieni di video e immagini... sarebbe un delirio illeggibile, come capita già su siti anche grandi).
      Ecco, tu hai cliccato, ma quanti non lo fanno? Io il 99% delle volte manco vedo cosa viene pubblicizzato, tanto è il fastidio.
      Comunque, il guadagno sui click è di pochissimi centesimi, dunque devi fare numeri altissimi come visitatori e sperare che tanti di questi clicchino... per avere a fine anno (se sei un sito medio) qualche centinaia di euro (e forse l'ho anche sparata alta).
      Ne vale la pena?
      Per me no, preferisco guadagnare scrivendo, come sta succedendo (peraltro, come sai, nemmeno una cosa cercata, è un'occasione che si è presentata e me la sto vivendo...)^^
      Qui potrei mettere affiliazioni Amazon ma sempre con criterio, oppure chessò... chiedervi di offrirmi un simbolico caffè con una donazione, ma mi permetterei -nel caso- solo perché so che comunque vi offro sempre il meglio che posso e praticamente quotidianamente.
      Quindi, almeno non avrei la faccia tosta di chiederlo dandovi poi poco o nulla in cambio... :)

      Moz-

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    2. Però sai, magari mi metto davvero a fare l'oroscopo come si deve, in chiave pop e ultraironica^^

      Moz-

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  32. Devo dire che questo post mi ha quasi shoccato, sembra quello che scrissi nel 2015, e, a distanza di anni, resta comunque molto attuale e realistico della situazione blog e blogging. Spiace che la "nostra" blogosfera sia morta, in qualche modo, ma almeno i blog sopravvivono e ancora anche a me diverte condividere.
    Un abbraccio

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    1. Sì, perché anche in passato la gente credeva di diventare ricca o di fare LINFLUENZER aprendosi un blog... pensando/sperando che di colpo veniva poi letta da qualcuno (ma perché? XD).
      E i guadagni, e i click... sì, sempre la stessa storia.
      La nostra parte di blogosfera è morta ma ora la vedo assestata in un nuovo equilibrio; noi proseguiamo^^

      Moz-

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  33. In effetti nemmeno io mi definisco blogger, ma solo che ho un blog. Nemmeno ci ho mai fatto caso. Più che altro fuori dalla rete non dico di avere un blog. Perché è un mondo a parte, quello della blogosfera, non interagente, e che per diverse ragioni preferisco rimango staccato dal resto.

    La cosa che più mi ha stupito (negativamente) negli anni è stata quanto facilmente chi fa parte di questo mondo o anche solo legga o commenta i post si dimentichi che dall'altra parte dello schermo ci sia una persona. Come se l'articolo si generasse spontaneamente e il blogger ci mettesse solo la firma. Tanto che gli si può dire qualsiasi cosa, 'fanculo rispetto ed educazione, protetti da anonimato o anche solo dalla distanza fisica (bella forza quelli che dicono "ci metto il nome, io" se fossimo faccia a faccia ti comporteresti allo stesso modo, tu?)

    Concordo che il pubblico che legge merita rispetto, perché quella del blogging è una dinamica diversa da quella dei social, del resto dall'altra parte non si dovrebbe pretendere nulla di più di ciò che il blogger decide di dare come contenuto.

    Le sciocchezze da "guru" su come bisogna scrivere, quanto lungo, quanto approfondito, possono essere materia di ragionamento, ma quelli che negli anni hanno fornito ricette (o dato i loro pareri non richiesti) mi sembra siano proprio quelli che alla lunga si sono stancati del blogging e della blogosfera.
    Se lo fai per obbligo, perché pensi di dovere qualcosa, di avere un ritorno obbligato, ci metti poco a perdere entusiasmo. Se ti diverti, e te ne freghi di tutto il resto, allora è un'altra cosa.
    Almeno fino quando senti di avere qualcosa da dire. Oltre, è giusto chiudere, quando si sente che il progetto è arrivato a conclusione e non si ha altro da aggiungere.

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    1. Assolutamente: anche il blog ha una vita, come ogni cosa, e varie fasi.
      Quando inizia quella discendente che porta alla fine, è bene riconoscerlo e chiudere.
      Divertirsi e fregarsene delle cose, viversela a cuor leggero: ecco cosa ci vorrebbe.
      In questi ingredienti è necessario inserire però la serietà e il rispetto verso i lettori, di cui hai parlato anche tu.
      Serietà perché dal momento che si è personaggi pubblici, bisogna scrivere -secondo me- al meglio, dando al lettore sempre almeno un qualcosa di passabile.
      Ecco, anche questo è rispetto.

      Per il resto, io dal vivo sono come sul blog e viceversa: non faccio distinzione tra vita virtuale e vita reale (con le ovvie differenze di base che ci sono).
      Il blog è una cosa che ormai fa parte di me.

      Moz-

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  34. Ciao provo a commentare a step.
    E a caso anche perché non saprei da che parte cominciare 😁
    Mi chiedi di farti degli esempi quando ti scrivo che ti stai intossicando pure te con il blog.
    Che dirti …sono sensazioni .
    Già quando ti ho conosciuto un po’ meglio per vocali mi parlavi di senso del dovere verso il tuo pubblico e stiamo parlando del 2020 mi pare .
    Io li per li non ci avevo dato peso anche perché te mi dicevi allora che ti sentivi un personaggio “ pubblico” con un dovere morale verso il tuo pubblico.
    Con tutto rispetto Miki credo che i personaggi pubblici siano altri e non di sicuro i blogger , qualsiasi blogger non parlo esclusivamente di te.
    Ecco credo che questo che ho illustrato appena adesso sia un comportamento “ sbagliato” non mi piace chiamarlo tossico.
    Te mi dirai personaggio pubblico perché hai un tuo pubblico ..okay ma il senso è comunque quello.
    Io ripeto …se il lavoro che fai con il blog non comporta guadagno economico io al posto tuo non mi sentirei in dovere ,perché poi te parli di dovere , ti senti in colpa se non lo fai e questo atteggiamento è sbagliato per come la vedo io.
    Che devo fare ripetermi su quello che ho già scritto?
    Max

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    1. Ciao!
      Personaggio pubblico non inteso come VIP o cose simili, ci mancherebbe.
      Semplicemente, persona che agisce pubblicamente e con una certa (tanta, poca...) visibilità.
      Nessun senso del dovere e mai sentirmi in colpa, ci mancherebbe. Io parlo semplicemente del fatto che
      1) so di essere letto anche da una persona? Quella persona merita un vicendevole rispetto. Non mi sembra giusto sparire senza dire nulla, ad esempio;
      2) scrivo pubblicamente? Questo per me significa dare sempre qualcosa di almeno sufficientemente buono. Quindi non svarioni, errori, cazzate, post scritti giusto per, errori... Non me lo ammetterebbe la coscienza, anche se scrivessi solo per me stesso, segretamente.
      Men che meno se scrivo per un pubblico.
      Credo sia il minimo, la correttezza verso me stesso, gli altri, la mia passione 💪🤓

      Moz-

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  35. Poi mi diverte leggere commenti dove ti scrivono che sei quasi un professionista perché scrivi su riviste , cioè hai spostato un po’ il tuo orizzonte verso un pubblico più selezionato e sei stato premiato da gente del settore .
    E ci sta ma a dire che sei un professionista c’è ne vuole non credi?
    Ah …guarda che non sto sminuendo i tuoi risultati eh però quanti sono stati premiati da gente di settore e hanno messo in pausa il loro blog?
    Lo stesso.
    Ognuno da un peso diverso a questo riconoscimenti “ professionali”.
    Un po’ come quelli che scrivono che son contenti perché son stati citati in quella determinata rivista di settore e hanno alle spalle quanti anni di blog ?
    Cioè davvero io alla fine dico ma ne vale veramente la pena?
    Max

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    1. Ne vale la pena perché è divertente, piacevole, lo si fa per mille motivi. Finché ne vale la pena, si continua, altrimenti no: chi me lo fa fare?
      Se da sedici anni continuo, senza mai aver preteso nulla in cambio, significa che la pena la vale, no? 🤩💪
      Quanto al discorso professionista... Scrivo su delle riviste e mi hanno recentemente affidato una pubblicazione extra, non sono professionista perché non è la mia professione, a me basta questo: una casa editrice si è fidata così tanto da chiedermi di gestire uno speciale, e un'altra mi ha dato l'ok per un altro tipo di pubblicazione personale.
      Va bene così, altro che professionismo, io voglio divertirmi non "professionizzare" 😎💥

      Moz-

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  36. Poi te parli di successo di un post se genera movimento…e che c’azzecca con la blogsfera?
    Un post di tizio che non ha interazioni su Fb ma fa il pieno di commenti su un blog non ha successo?
    Non sono d’accordo se parliamo di blogsfera.
    Anche se i commenti son solo di blogger ( la maggior parte) e il post non genera movimento su altri social , quel post è un successo per chi l’ha scritto.
    Te valuti solo in funzione di un eventuale “ guadagno” in termini di visibilità da parte di gente del settore .
    Quindi in tutti sti discorsi la passione veramente diventa solo un discorso di facciata .
    Postare , bloggare diventa un dovere quindi e non più un piacere.
    Il problema secondo me è che ai vostri livelli le soddisfazioni sono veramente poche.
    Max

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    1. Ma infatti ho premesso io stesso che il discorso calza se la blogosfera è pulita e funziona, e non si riduce a rapporti e intrecci tossici come è successo.
      Se si sta bene e tutto funziona, ovvio che anche un post di commenti di soli altri blogger è un successo; ora come ora per me è il più delle volte uno scambio per do ut des.
      Anche qui sarebbe quindi un successo di facciata, no? Fai 100 commenti ma è di gente che ti ha scritto perché spera tu vada a ricambiare, oppure viene da te per ricambiare e tenere il rapporto.
      Questo successo non lo vedo.
      Io di mio parlo di riconoscimenti, non scrivo in funzione di quelli ma quando vedo che, leggendo un mio post, un direttore editoriale mi ha voluto nel suo progetto da edicola/libreria, beh, per me significa molto.
      Fermo restando che andava bene pure se non fosse successo niente! 🤓💪

      Moz-

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  37. Ai vostri livelli intendo dire come blog amatoriali.
    È questa la cosa che non capisco quando parli di rispetto verso il pubblico.
    Che poi da quello che scrivi parlando di visualizzazioni, si capisce che quei numeri bisogna ridimensionarli e non di poco … hai quelli che commentano frequentemente, hai i rimbalzi su Fb con gruppi a doc sugli argomenti che tratti e che ti piacciono vivitela con leggerezza senza complicazioni sentimentali verso un pubblico che forse è solo nella tua testa che credi si aspetta qualcosa da te!
    Ciao

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    1. In realtà io so di essere letto da appassionati che attendono almeno i miei post su Diabolik, su Berserk e sui Masters.
      Un pubblico, certo piccolo, lo ho.
      Ma ovviamente me la vivo sempre con leggerezza, cioè io d'estate vado al mare, la sera esco a bere e non è che capita che non esca per scrivere sul blog. Al massimo mi organizzo.
      Invece è capitato di non essere uscito una sera per scrivere su rivista, ma quello è un lavoro. Piacevole, ovviamente, ma con un impegno di serietà diverso (non maggiore, né minore: diverso) 💪

      Moz-

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  38. Si infatti …ma la leggerezza non è quella che traspare nel tuo post.
    Comunque felice di sapere che continui ad intendere il blog come un gioco e quindi giustamente ti diverti.
    La pesantezza invece io l’avverto in quei blog che pur essendo qualcosa di amatoriale e leggero hanno troppe aspettative e quando non le soddisfano diventano pesanti .
    Danno la colpa a tutti tranne che a se stessi.
    Perché vogliono far diventare “ professionale “ e autorevole qualcosa che non lo sarà mai ..da default oserei dire.
    Max

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    1. Ah ecco, ora capisco: c'è un fraintendimento. Nel post io cercavo di essere quasi un osservatore esterno, portando la mia esperienza ma anche dicendo la verità senza tanti giri di parole.
      Non volevo sembrare pesante, anche perché non l'ho scritto per recriminare, non parlo di me nello specifico ma del blogging in generale.
      Io appunto mi diverto sempre, e tanto! Che poi col blog sono andato in radio, ospite alle fiere, e ora scrivo per riviste e non solo... è un valore aggiunto BELLISSIMO che sicuramente per me vale tanto, è un riconoscimento importante per quel che faccio (e continuerei comunque a fare a prescindere) 💪🤓

      Moz-

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  39. Ci ritorno Miki, perché ho trovato molto interessante il commento aggiuntivo di Marco Lazzara...in un certo senso lui ha detto quello che spesso i blogger non dicono,per cui lo ringrazio.
    Leggendo il suo secondo paragrafo quindi ho trovato interessante la sua veduta quanto dice che ci si dimentica che dall'altra parte esiste una persona dietro quello schermo e merita rispetto . Condivido pienamente con lui su questo.Il rispetto (che qui anche su questa pagina ahimè è stato sminuito), spesso viene a mancare sia da chi in forma anonima pensa di detenere il potere di offendere,sia da chi mette faccia e nome e pensa che la distanza fisica possa permettergli di avanzare linguaggio offensivo verso un'altra persona che prescinde dall'essere o non essere blogger.
    Mi piace molto anche quanto te dici che virtuale e reale facciano parte della stessa medaglia...e forse a questa domanda dovremmo rispondere tutti noi ,lettori ,scrittori, blogger...persone.

    Sono consapevole che la rete metta in luce "una parte di me" che nel bene e nel male mi rappresenta per ciò che sono realmente?

    Buona giornata

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    1. Io non ho mai fatto distinzione, pur con le dovute differenze di forma. Io sul blog (o nel web) e io nella vita reale... siamo la stessa cosa.
      Per me avere un blog è come dire che Miki fa il panettiere, l'avvocato, l'insegnante, il meccanico... sempre io sono.
      Quanto al rispetto, quello degli anonimi che sclerano è un caso a sé di disagio, è gente finanche da compatire... direi che la cosa non ci tocca.

      Moz-

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  40. Ciao, tornando al commento di Marco sull'altro post, ci sono un mare di cose che non conosco sul digitale, ricerche in rete, ecc....manco immaginavo potesse esistere un modo per risalire addirittura a un blog che ti ha menzionato....e se invece, mi viene da pensare a una cosa più semplice, questo scrittore trattando argomenti di cui ti occupi anche tu, Marco, ti leggeva da tempo? Perché no? Non entra a commentare su altri post proprio perché il suo ego probabilmente glielo impedirebbe, l'ha fatto in quella occasione perché giustappunto si parlava di lui....immaginati fosse vero, la scena, lo spione che viene tirato in causa e non proprio nel modo nel quale aspirava lui....ci sarebbe da ridere solo pensando alle beffe del destino e il modo in cui l'ha fatto, da come lo racconti è davvero ridicolo, tanto che se uno già si era fatto un'idea dei suoi scritti, in quel modo l'ha solo confermata.

    Quello che i blogger non dicono non lo posso sapere, a volte non so neanche cosa effettivamente pensino, credo in generale che dalla rete ci si aspetti da ambo le parti, forse troppo. Con il tempo personalmente ho fatto una scelta che è venuta da sé di circoscrivere un po' le mie letture ai post, in particolare ai commenti da rilasciare, perché se da una parte vuoi dare la tua partecipazione, col tempo diventa un impegno 'quasi inutile', se poi l'argomento non ti appassiona davvero. Magari mi limito semplicemente
    a leggere. Credo che gli impegni di vita che coinvolgono tutti ha fatto sì che per lo stesso motivo, molti blog siano stati un po' trascurati finendo per chiudere e questo umanamente dispiace, però è anche abbastanza naturale. Un blog dovrebbe rimanere per un blogger il posto in cui sentirsi a casa propria e comunicare le sue passioni e per chi legge, una piazza dove poter conversare. Da ambedue le parti bisognerebbe limitare le aspettative, ma sono d'accordo che chi scrive di un dato argomento specifico debba essere il più motivato possibile, a fare ricerche, a dare il meglio, il copia-incolla è una cosa mediocre e la qualità di cui parla Miki in questo post mi trova d'accordo.


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    1. Sì, per me è fondamentale dare non dico il massimo, ma il meglio possibile, sempre.

      Moz-

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    2. Non credo, Lory, si tratta di un signore di 70 anni, che dubito perda tempo a leggere il mio blog. Ritengo più verosimile che utilizzi qualche strumento per rilevare le citazioni in rete. Non mi ricordo come si chiama, ma ricordo che dei blogger ne avevano fatto menzione in caso di utilizzo non consentito del materiale del proprio blog, cioè lo strumento è in grado di trovare se in rete ci sono state scopiazzature di un proprio articolo (a proposito... una volta mi è successo pure questo, mi hanno scopiazzato un post...)
      Tornando al personaggio in questione, si è limitato a discutere con la commentatrice del mio post (lei non se lo aspettava proprio di dover rendere conto a questo qua...), ignorandomi completamente. Mi sono fatto l'idea che si fosse offeso perché non l'avevo inserito nell'elenco dei chimici scrittori. Ma perché quel post parlava di chimici che hanno scritto al di fuori della Chimica, cioè narrativa, poesia, testi teatrali e fumetti. Lui ha scritto solo di divulgazione, e ce ne sono a bizzeffe.

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    3. Non basta fare copia/incolla di qualcosa?
      Pensavo bastasse questo...

      Moz-

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    4. Se chi ha fatto la scopiazzata ha copiato parola per parola sì. Altrimenti non è detto che la semplice ricerca su Google funzioni. Adesso non ricordo chi ne aveva parlato, ma se non sbaglio è un servizio di Quotes che può riconoscere somiglianze basate su determinate chiavi di ricerca. Da lì viene rimandato a determinati siti e puoi verificare se il brano sia stato copiato o meno. Anche perché in genere chi scopiazza qualche modifica la fa, a meno di essere proprio balengo. Immagino che il tipo di cui sopra lo utilizzi mettendo il proprio nome e/o il titolo dei suoi libri. Come ho detto, un ego sproposito, andare a cercarsi chi lo citi (e andare anche a rispondergli, in caso di - peraltro legittima - critica).

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    5. Ah ecco... non sapevo.
      Giustamente, non tutti fanno copia e incolla.
      Comunque, quel tipo evidentemente è ossessionato dal pensiero altrui su di sé...

      Moz-

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