[SIGLE] Pat, la ragazza del baseball (A. Maldifassi e Le Mele Verdi, 1983)

              



Uno dei primi anime di genere spokon (sportivo) ad arrivare in Italia, quello di Pat, la ragazza del baseball è un caso interessante, per la sua edizione italiana che si riflette anche sulla sigla.
Trasmesso da Euro TV dal maggio 1983, tratto dal manga La canzone degli entusiasti del baseball, in patria andò in onda nel 1977.



L'anomala durata di ogni episodio (circa un'ora per venticinque appuntamenti totali) ha fatto sì che in Italia le puntate venissero scorporate in due parti differenti, portando così la serie a cinquanta episodi.
La particolarità sta nel fatto che, sebbene in Italia abbiamo dedicato titolo e sigla a Pat Mizuhara (Yuki, in originale), solo metà degli episodi totali sono effettivamente focalizzati sulla sua storia.
Infatti, il resto della serie (dalla puntata 23 alla 50, in Italia) prende a raccontare nuove vicende incentrate sul baseball, con altri protagonisti non fissi, e soprattutto con l'assenza totale di Pat.






La sigla italiana, dunque, continua a raccontare di Pat anche quando Pat non è più contemplata nelle trame; inoltre, fa riferimento a un elemento della narrazione che in realtà viene sviluppato e superato già nel primo episodio (la questione del regolamento, che non avrebbe permesso a una ragazza di giocare nel team maschile di baseball).
Questo ovviamente è dovuto al fatto che, all'epoca, le sigle italiane venivano scritte con poco materiale originale a disposizione, magari davvero solo il primo episodio, immaginando e fantasticando i possibili intrecci.
Resta che Pat, la ragazza del baseball, è un brano amatissimo e bello, trascinante.
Oggi anche triste.
A intonarlo, la compianta Alessandra Maldifassi, solista con Le Mele Verdi di Mitzi Amoroso.
Alessandra ci lascerà nel 1993, a soli ventuno anni, a causa di una malattia.
La vediamo qui in un'esibizione sulla Rai, dove interpreta proprio Pat, la ragazza del baseball.



              



Il testo venne scritto da Loriana Lana, con musiche di Claudio Maioli, Silvano D'Auria e Corrado Castellari; negli anni '90, con l'acquisizione dell'anime da parte di Telemontecarlo, la serie ottenne una nuova sigla italiana, che però non ha mai scalzato l'originale dal cuore dei fan.


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41 commenti:

  1. Una delle mie sigle di cartoni animati preferite, sebbene non ricordi di aver mai seguito il cartone animato...
    L'assenza della "titolare" da molti episodi si è avuto poi anche con "Holly e Benji" dove, sebbene non l'abbia seguito con continuità (non mi interessa il calcio, lo vedevo ogni tanto per le assurdità delle partite), era evidente l'assenza di Benji: non a caso il titolo originale riguarda Tsubasa, che da noi è Holly.

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    1. Esatto, ma anche Mila e Shiro, con Shiro inesistente...
      Però qui la cosa è proprio diversa, perché Pat sparisce, le storie non riguardano più lei minimamente, ma il baseball in generale 🧢⚾💪

      Moz-

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    2. Dipende dai casi: Holly e Benji, Mila e Shiro sono state volute così, per una questione di vendibilità del prodotto.
      Nel primo caso, si voleva far passare il concetto di cannoniere e portiere, come fossero due personaggi alla pari (in Italia tira di più, forse); nel secondo caso, era per spingere sul lato romantico.

      Moz-

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    3. In che senso ci vivo? Non sono nemmeno così tanto appassionato, di sigle... ^^;
      Ho semplicemente spiegato come ha agito la Fininvest scegliendo quei due titoli, che sono poi diventati titoli delle sigle: c'era a monte un ragionamento di mercato, altro che pressappochismo! :D

      Moz-

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    4. Io ti ho solo illustrato il perché Mila e Shiro e Holly e Benji si chiamano così, come titoli e come sigle.
      Non serve farsi il sangue amaro: del modo in cui venivano realizzate le sigle ne abbiamo parlato spesso (l'ho citato in questo stesso post!!). Ci sono casi e casi, però.
      Penso a Rossana, la cui sigla fa riferimento solo agli avvenimenti dei primi episodi (sembrava di essere tornati ai vecchi anime delle tv private anni '80, per questo...) eppure, visto che il titolo Rossana venne scelto DOPO il doppiaggio del primo blocco, i dirigenti sapevano bene di cosa avrebbe trattato la storia... eppure, il testo è quello che conosciamo.
      Quindi chissà, l'assurdità dei vari casi è da analizzare una per una.
      Su Johnny, per esempio, hanno puntato sul lato magico della vicenda, risibile se vogliamo, senza minimamente far riferimento al vero fulcro della storia, che era sentimentale.
      Evidentemente all'epoca tiravano di più le maghette.
      Fosse uscito a fine anni '90, avrebbero fatto una sigla solo romantica sulla vicenda sentimentale, vedi il caso di Wedding Peach.

      Moz-

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    5. Esatto. Non c'era proprio per niente sciatteria o pressapochismo nella cura delle sigle, nemmeno nei testi. Gli autori e interpreti facevano il massimo che potevano in base al poco che avevano: qualche frame, una breve sinossi sulla storia e via. Già allora capitava che, nella sigla, sentivamo qualcosa che stonava con lo svolgimento della trama, ce ne stupivamo, ma i motivi erano questi. In altri casi, come appunto dici, certi "errori" o certi riferimenti che poi non c'erano, erano dovuti a scelte di mercato e di visibilità per accalappiare l'interesse. Si può quindi discutere se sono state scelte sensate o no, corrette o no, etiche o no, ma erano scelte valutate, ponderate e mirate. Non c'era proprio nessuna sciatteria dietro. Sciatteria vuol dire incuria.
      Adesso alcune cose ci possono sembrare insensate, altre ci possono far sorridere nella loro ingenuità, pure da parte di certi autori autorevoli, ma niente più. Rispettiamo il loro lavoro, anzi.
      Mila e Shiro, per esempio, è certamente un caso in cui la sigla è eticamente discutibile in quanto pone l'accento su una storia d'amore che non c'è, ma commercialmente è un obiettivo pienamente riuscito: è una delle sigle più amate e ricordate e nessuno si lamenta che la storia non fosse proprio come la si presenta, tranne noi appassionati. E' sciatteria questa? Suvvia!

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    6. Infatti... La sciatteria, se proprio c'è, sta a monte: in chi magari dava solo info generiche o diceva ai compositori: questa serie parla di una ragazza che vorrebbe giocare a baseball ma non può per via del regolamento. Senza preoccuparsi di sapere altro.
      La Fininvest/Mediaset invece sapeva benissimo lo svolgimento, visto che usava immagini di tutti gli episodi, per la sigla...

      Moz-

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  2. Nel mondo delle sigle, soprattutto d'annata, c'erano sempre quelle cui nonostante il cartone non ti piacesse granché la sigla l'adoravi, anche qua mi ci ritrovo, è un'altra sigla di un cartone che di per se non mi è mai piaciuto troppo, ma l'ascoltavo sempre volentieri, e tanto.

    Caio

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    1. Vero, la sigla è carinissima e si fa ricordare da tutti :)

      Moz-

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  3. Ma non c'era qualcosa del genere anche per un altro anime sul baseball: ho ricordi molto vaghi, perché non seguivo la serie (di tanto in tanto mi imbattevo nella sigla o in qualche spezzone di puntata) però a grandi linee nella prima metà c'era un gruppo di ragazzi che si dedicava alle arti marziali, salvo nella seconda virare tutti insieme al baseball?

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    1. Forse parli di Io sono Teppei?
      Che finiva a fare vari sport, mi pare...

      Moz-

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    2. Se non sbaglio la storia di Teppei partiva come una specie di ricerca di un tesoro col padre per poi trasformarsi completamente in un anime sul kendo. Quello che faceva vari sport era Gigi la trottola, partito col basket e finito con le arti marziali.
      Antonio

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    3. Infatti magari può essere un ricordo-mix tra le cose 🤓
      Boh, ora sono curioso anche io. Di anime sulle arti marziali c'era Ginger, Ugo il re del judo...

      Moz-

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    4. Trovato (una faticaccia, ci sono riuscito tramite ricerca per immagini). Della serie (ripeto, vista non di sfuggita, di più) mi ricordavo solo di un personaggio, un energumeno perennemente con un rametto in bocca, e tramite questo sono risalito trattarsi di Mr Baseball, in originale Dokaben; può essere che la trama sia diversa da come immaginata/ricordata, comunque

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    5. Allora: sulle tv locali nel 1983 arrivarono una carrettata di anime sportivi tutti nello stesso periodo:
      Kendo: Teppei
      Baseball: Pat e MR.BASEBALL
      Pugilato: Sugar (Rocky Joe arrivò su Rete 4 un anno prima)
      Pesca: Sampei.
      Penso che Rado si ricordasse di Mr Baseball

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    6. https://www.youtube.com/watch?v=WSBx_YkAiwI

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    7. A Rado il Figo. Abbiamo postato allo stesso minuto e allo stesso secondo.
      Beh l'importante è essere sul pezzo.

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    8. Wao ottimo! Ma quindi poi davvero si mettono a fare arti marziali?

      Moz-

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    9. Beh visto che siamo qui: Mr Baseball parlava di Taro campione di baseball con un passato misterioso (probabilmente un incidente in campo). Era un personaggio fuori dai canoni in quanto placido e grassottello, non il solito campioncino giapponese.
      Trasferendosi in un'altra scuola non vuole saperne del baseball e comincia una nuova carriera nel judo con il teppista nemico-amico Iwaki.
      Nel frattempo però il manager della squadra di baseball si accorge del suo talento (mitica la scena in cui Taro portando due secchi pieni d'acqua inciampa ma con una capriola si libra in aria senza far cadere una goccia d'acqua! Tipica scena con carrellata con facce stupite in fermo immagine!).
      Il manager del baseball lo convince a fare su una squadra di baseball scalcinata in cui riescono a far entrare anche un genio del piano che non aveva nessuna intenzione di giocare a baseball, ma decida di tentare l'avventura.
      Della stessa squadra facevano parte tre gemelli omozigoti, un ladruncolo, il secchione rompiballe della scuola, il manager. Con Taro e Iwaki nove numero minimo per una squadra di baseball.
      Finite le scuole medie (perché questo avviene tutto alle scuole media, come da noi in Italia), Taro va a liceo e deve scegliere la squadra più figa. alcune sfide tra campioni ma il seguito in Italia non arrivò mai!

      Oh mi son sfogato
      Ciao
      Giù

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    10. Tommy: mazzate dal nonno -> baseball -> baseball -> baseball
      Mr baseball: baseball -> depressione -> judo -> baseball
      Pat: cucina -> baseball
      Teppei: corse nei campi -> scuola cittadina -> kendo
      Sampei: pesca -> pesca -> pesca
      Sugar: pugilato -> pugilato -> pugilato
      Kappei-Gigi: mazzate dal nonno -> basket -> ping pong -> scherma -> torneo della morte
      Ciao
      Giù

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    11. Giù, ahahah verissimo il tuo specchietto.
      Vediamo anche Lotti col golf e Gunma di Motori in Pista XD
      Comunque, vedi... non ricordavo niente di mr. Baseball... quindi passano dalle arti marziali allo sport di squadra. Ma quante puntate sono dedicate allo judo?

      Moz-

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    12. "A Rado il Figo. Abbiamo postato allo stesso minuto e allo stesso secondo.
      Beh l'importante è essere sul pezzo."

      Me ne sono accorto ora! Veramente nemmeno se ci mettevamo d'accordo ci riuscivamo :-))

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    13. Quante puntate? Tante, tra interesse di Taro, prima iscrizione, tornei, direi una quindicina-ventina. Poi un'altra ventina con il baseball (mi sembra una sola partita). Il punto è che la serie avrebbe dovuto durare centinaia di puntate (in Giappone il manga continua ancora con speciali saltuari con Taro professionista), ma in Italia importarono poco, una stagione diremmo oggi.

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    14. Tra l'altro. Ho sempre pensato che in Slam Dunk l'introduzione del rivale di Akagi che pratica judo fosse un omaggio proprio a Dokaben.

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    15. https://3.bp.blogspot.com/-RQDqw-kVxO0/UKwbhrqpgeI/AAAAAAAAByo/FM7_XNX_Ge8/s1600/b5380.jpg

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    16. Grazie per le info^^

      Moz-

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  4. Ma guarda! Io invece il contrario: la sigla la sopportavo appena (un po' sdolcinata e monotona), ma adoravo l'anime.
    Proprio perché più adulto: la protagonista era assente, ma c'erano le storie dei suoi compagni di squadra. Alcolismo, gemelli separati alla nascita, dubbi transgender ante litteram (mi sembra che un personaggio fosse in perenne equilibrio tra il lavoro come attore in panni femminili nel teatro di famiglia e il baseball), perdita del lavoro, etc etc.
    E' il primo cartone in cui mi resi conto del tipico archetipo giapponese del Lupo del nord contro la Tigre del sud. I due gemelli separati alla nascita furono adottati da due diverse famiglie di ceto e localizzazione geografica opposta. Uno era lanciatore e uno battitore. E ovviamente rivali. Non so se ala fine del manga o dell'anime abbiano scoperto la parentela.
    L'archetipo è lo stesso sviluppato (in modo più superficiale in quanto non erano parenti) con Philip Callaghan da Hokkaido e Mark Lenders da Saitama in Holly e Benji.
    Se non sbaglio l'autore è lo stesso di Mr Baseball.
    In Giappone è un vero e proprio cult, mai terminato negli anni.

    Se non ti scoccia ti posso linkare una altro blog italiano su blogspot che è il vero esperto in materia e scrive dal Giappone. Tu tendi a lavorare sulle versioni italiane, mentre lui sugli orginali, quindi non ci sarebbe conflitto.

    Ciao
    Giù

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    1. Verooooo ricordo la storia del travestito, che però in Giappone ha un altro valore rispetto a quello occidentale.
      Certo che puoi linkare, anzi...! Ogni contributo per approfondire, è sempre ottimo!

      Moz-

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    2. Guarda scrive di rado, ma sono notizie prese in loco.

      https://giappone-scuola-baseball.blogspot.com/2010/04/manga-e-koshien-pat-la-ragazza-del.html

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    3. Cavolo, sembra interessante!!! Grazie mille!! *___*

      Moz-

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    4. "Guarda scrive di rado, ma sono notizie prese in loco."

      Cioè scrive di me? :-))

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    5. Ah! Non intendevo fare il gioco di parole ma è venuto fuori! Ahah

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  5. Ad esclusione di Mila e Shiro, tutti i cartoni sportivi non mi piacevano, non so perché.
    Mi annoiavano. Questo pure, ovviamente :D tant'è che ricordo solo la sigla.

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    1. Ci sta, è un genere particolare che costringe a vedere lo svolgimento sportivo di partite o incontri... ⚾

      Moz-

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  6. Benji tornava per tutte le finali e li faceva vincere, l'unico torneo che non vincono è quello dove lui non è presente. Shiro invece non fa nulla in tutta la serie.

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    1. Sì ma a prescindere, le cose stanno che Mila e Shiro si chiama Attacker Yu, quindi solo Mila; Holly e Benji si chiama Captain Tsubasa, quindi solo Holly.
      Abbiamo dato noi quei titoli per 'vendere' meglio il prodotto.

      Moz-

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  7. Anche per me questa è una delle mie sigle preferite in assoluto, pur non amando affatto l'anime che anzi devo dire che, tranne qualche puntata "di prova" poi penso di non aver mai più seguito. La sigla però è stupenda, anche se l'ascolto è sempre per me dolceamaro: dolce per il piacere di ascolta questa bellissima canzone; amaro perché è una delle sigle che più di tutte mi evoca sensazioni nostalgiche, di tempi perduti. La componente amara si è acuita anni fa quando, alla ricerca di notizie su Le Mele Verdi, su chi erano ecc... scoprii che la cantante di questa sigla, Alessandra Maldifassi, era morta giovane, da tanti anni ormai, come dici appunto nel post. Per me, scoprire che questa voce che nel tempo ho sempre continuato ad ascoltare e amare, e che mi immaginavo appartenesse a una donna ormai adulta che viveva la sua vita chissà dove e che magari aveva cantato pure lei a Lucca Comics, apparteneva invece a una ragazza morta da molto tempo, fu veramente uno shock: ci rimasi malissimo, guardai il video dell'esibizione sulla Rai decine di volte e piansi. Piansi per questa ragazza mai conosciuta e mai vista prima, ma che con la sua voce mi accompagnava da decenni e che non c'era più.

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    1. Sì, anche io ho scoperto tardivamente la tragedia.
      L'ho accomunata subito alla compianta Paola Tovaglia.

      Moz-

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  8. Non conosco e non ricordo, il baseball poi io ancora non l'ho capito...

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    Risposte
    1. Ah, manco io, ma Touch & co. li seguivo!

      Moz-

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