[MOZINTERVISTA] ecco a voi... Mick Paolino (Pulp Standoff)

Ultima Mozintervista prima delle vacanze estive (riprenderemo a settembre), ci porta Mick Paolino del blog Pulp Standoff: uno spazio "che dà tono all'ambiente", lo definisce Mick, in cui trovare analisi di libri, cinema, televisione.
Miki&Mick, insomma, beccatevi la nostra chiacchierata!

Moz - Eccoci qui: chi è Mick?
Mick - Un bibliofilo che riesce a perdere tempo senza sprecare nemmeno un minuto


Moz - bella definizione temporale... perdere e sprecare sono in effetti due cose diverse. Ma parlando di tempo... la tua età mentale?
Mick - Da qualche parte tra i 14 e i 18.

Moz - presenta brevemente il tuo blog: come, quando e perché nasce, quali sono le sue caratteristiche.
Mick - La mia storia su internet si può riassumere in una parola: trasformazione. Pulp Standoff è nato nel 2014 dalle ceneri di due progetti precedenti e per anni, soprattutto gli anni del lockdown, è diventato una mia emanazione prima di portarmi ad approdare su Instagram con la mia pagina sui libri e un progetto più strutturato a cui mi sto dedicando da tre anni ormai.
Pulp Standoff è un deposito di idee e pensieri personali sui libri che leggo, i film che vedo o alcuni pensieri che mi attraversano la mente.
Anche se ultimamente me ne sono curato poco sapere che sta lì ad aspettarmi paziente mi conforta.

Moz - ricordi come e quando ci siamo conosciuti?
Mick - Credo dai commenti reciproci sui blog quando ancora scrivevo con costanza sul blog e soprattutto riuscivo a seguire con la stessa costanza i blog altrui. Probabilmente era un post sui MOTU.

Moz - beh, sicuramente uno degli argomenti che amo... Scopriamo cosa piace a te: film, piatto e colore preferiti?
Mick - Dire il titolo di un solo film è difficile, ti dico quello del film che mi fa stare bene ogni volta che lo vedo: The Mask. Piatto preferito: pasta cacio e pepe. Colore: verde.

Moz - scegli una foto o un disegno che ti rappresenta e spiega il perché della tua scelta.
Mick - La copertina del vinile di Into The Wild di Eddie Vedder.
Dove c’è Chris McCandless in penombra accucciato sulla riva di un fiume. Quella posa rappresenta il mio carattere: in ombra, in una stasi malinconica ma con i muscoli contratti pronti a scattare per proiettarsi verso qualcosa.

Moz - Un'opera che mi rimanda a un particolare periodo della mia vita... E tu quale periodo della tua vita vorresti rivivere e perché?
Mick - Più che un periodo mi piacerebbe riassaporare un po’ di spensieratezza perduta nelle nebbie dell’età adulta.
Non mi lamento, però mi piacerebbe rivivere magari solo un giorno da liceale con l’unica preoccupazione dell’interrogazione di latino e di come riempire il pomeriggio.


Moz - Capisco bene... quella spensieratezza che solo i ragazzi hanno! Ultimo acquisto fatto?
Mick - Al momento in cui scrivo l’ultimo acquisto è la graphic novel Il nome della rosa di Eco adattato da Milo Manara.


Moz - quello che non hai è…?
Mick - Negli ultimi mesi ho dovuto rivalutare molte delle cose che desidererei avere anche perché non sono una persona molto legata al possesso materiale ma una cosa di cui sentivo la mancanza da un po’ di tempo era un’amicizia profonda che fortunatamente è arrivata quasi per caso e nel modo più strano possibile. Tanto mi basta.
Certo, un modellino Lego del Milennium Falcon non mi dispiacerebbe.


Moz - Contentissimo per questo nuovo rapporto, capisco bene!! Ultimo gita fatta?
Mick - Caprarola. Un bellissimo paesino a un’ora di macchina da Roma dove liberarsi dallo stress cittadino.


Moz - come pensi sia la blogosfera, oggi?
Mick - Domanda difficile. Non penso di essere in grado di fornire una risposta coerente, credo che ci siano delle persone che sanno comunicare molto bene, direi anche divulgare, così come tanta altra gente che sembra salita all’ultimo minuto sul treno in corsa e adesso si guarda in torno spaesato come John Travolta nel famoso meme.
Sto molto attento al livello della comunicazione su ogni piattaforma online che frequento e di solito sono attirato da chi riesce a dosare bene il rapporto tra creatore e contenuto senza cedere al protagonismo a tutti i costi. In ultima analisi c’è differenza tra chi ha qualcosa da comunicare e sfrutta un mezzo, blogosfera compresa, e chi vuole esserci ma non ha niente di interessante da dire. È il concetto di esserci veramente di cui parlavamo tempo fa.


Moz - Esserci... effettivamente è difficile, come anche è difficile da spiegare...
Siamo alle battute finali e continuiamo a parlare di blog, ma del tuo: perché gli altri utenti dovrebbero leggere e seguire Pulp Standoff? Convincili, spronali, invitali!
Mick - Il verbo “dovere” in questo caso non mi è mai piaciuto molto. Una cosa che ho imparato è che il rapporto con chi ti legge si costruisce contenuto per contenuto con spontaneità, attenzione e sincerità. Chi mi vuole leggere non mi deve niente se non un briciolo di attenzione ma io devo essere bravo a meritarmela e a ripagarla. Quando creo un contenuto cerco sempre di far passare a chi legge parte della passione che ci ho messo io per crearlo.
Più che leggere me consiglierei a chi vuole di andare a leggere gli autori e i libri di cui parlo e magari poi venire a dirmi che ne pensa.


Bene Clockers, se la nostra chiacchierata vi è piaciuta e volete conoscere meglio il buon Mick Paolino, tra libri e opere audiovisive, vi invito ancora una volta a fargli visita sul suo blog (QUI)!
Se volete leggere alcune delle MozInterviste precedenti, cliccate QUI.
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