[SOCIETÀ] siamo tutti figli di Silvio?




Sì, lo so: la P2, le leggi ad personam, il bunga-bunga e tutto il resto di cui si discute da secoli.
Ma non è mia intenzione né parlare di questo (non credo sia il luogo adatto) né celebrare una persona/personaggio, men che mai santificarlo.
Al di là della sua dipartita, del lutto nazionale; al di là della figura umana, di quella imprenditoriale, e anche quella più "occulta", vorrei puntare l'attenzione su altro: il modello che Berlusconi ha creato.


Per alcuni un vero e proprio sistema, per altri è il "berlusconismo".
Effettivamente, per me, tre cose diverse che però collimano in più punti.
La mia domanda, ossia "siamo tutti figli di Silvio?", potrebbe trovare risposta anche solo in un di queste declinazioni, o in tutte e tre.
Berlusconi imprenditore è riuscito (non ci interessa come e perché, in questa sede) a creare un immaginario collettivo.
Un modello, dicevo prima. Ha creato gli anni Ottanta e Novanta italiani, parte della loro estetica e della loro comunicazione.
Una Tv commerciale che guardava all'America, ma declinata perfettamente all'Italia; e poi editoria, prodotti, personaggi, shopping... tutto.
È stato uno dei fautori di quel "mondo avvolgente", oggi scomparso, di cui parliamo spesso sul blog (vedi QUI).






Il modello berlusconiano di comunicazione ha coinvolto anche lo sport: chi è tifoso del Milan è inevitabilmente figlio di Silvio. E di Gullit, Van Basten, Maldini, Sheva...
Inutile credere che non sia così.






Siamo figli di Silvio se ai tempi abbiamo amato e seguito Twin Peaks (una "sua" creatura in Europa, gestita dalla Silvio Berlusconi Communications, come vi raccontai QUI).






Siamo figli di Silvio se abbiamo amato le sue televisioni e i suoi programmi, spesso leggeri (ma mai così eccessivamente stupidi e trash come quelli di oggi).
Sono figlio di Silvio se scrivo addirittura volumi su Bim Bum Bam, esempio lampante del modello comunicativo fininvestiano: nato altrove e per conto di un altro gruppo editoriale, è diventato simbolo di una fascia ragazzi colorata e innovativa, che regalava opere sempre recentissime e sempre accattivanti.







Parliamo proprio dei cartoons (ma vale per tutto il resto): se la sua azienda non avesse importato certi titoli, li avremmo avuti comunque (magari sulla Rai?), e li avremmo avuti così?
Penso di no. Anche perché il tutto non si esauriva in televisione ma andava nei negozi, nelle edicole, nelle librerie e anche nelle radio.
Ovunque.






Ecco dunque la questione più dibattuta: ci ha allevati ma anche rincogliniti.
Un po' di ragazzine sculettanti in Non è la Rai, il disimpegno, la comicità spesso spiccia, il rimbambimento, l'illusione (magari di diventare miliardari come lui). Davvero è solo questo?
Il berlusconismo ci ha travolti?
Chissà: non vi sembra strano che invece tantissimi ragazzi nati e cresciuti con le sue televisioni (e magari tifosi del Milan e lettori di Mondadori) siano sempre stati la maggioranza di quelli che lo hanno contestato politicamente (e non solo)?
Sarebbe interessante da capire.
Forse il berlusconismo prese la generazione appena precedente, incarognita per i duri anni '70.
Forse il sistema ha preso i politicanti e gli imprenditori.
Ma il modello? Ha fatto godere tutti gli altri.
Certo, magari a caro prezzo.






Chi ne è stato rimbambito è perché era già idiota per sua stessa natura.
Gli altri si sono divertiti, prendendo quanto di buono c'era in un complesso di cose che parallelamente portava l'Italia a come stiamo adesso.
Ma, inevitabilmente, almeno per una piccola porzione, siamo tutti figli di Silvio.
Anche questo blog lo è: esisterebbe in questa forma, senza tutto ciò che c'è stato? Non credo.
Non voglio certo ringraziarlo, perché lo scotto pagato è forse peggiore, ma tant'è.
Dunque, visto che non è l'argomento del post, astenersi commenti che vogliono parlare di politica, di persona, di celebrazioni giuste o sbagliate e via dicendo.
Concentriamoci sull'oggetto della disquisizione: siamo tutti figli di Silvio?


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87 commenti:

  1. Sai come la penso sull'argomento, abbiamo praticamente condiviso il medesimo pensiero su Fb appena la notizia si è diffusa e, subito dopo, suggerito questa riflessione lasciando fuori la politica, le questioni legali e tutto il carrozzone legato a una figura che rimarrà per sempre ingombrante e divisiva. Quello che ha fatto Berlusconi con la Mediaset dei bei tempi andati (non quella di adesso, che ha rapidamente raggiunto l'apice assoluto di ignoranza e stupidità televisiva) è stato creare un vero e proprio stile di vita a cui tutti noi, in un modo o in altro, ci siamo immersi senza esitazioni. Gli anni 80 e gran parte dei 90 sono stati infatti non tanto lo specchio della programmazione delle sue reti televisive quando quella di una nazione che voleva vivere come i personaggi di quei programmi: siamo stati i bambini felici di Bim Bum Bam, i ragazzi che avevano voglia di divertirsi di Drive In, i guerrieri inarrestabili del ciclo action Nati per Vincere, gli amanti del calcio che magari nemmeno tifavano Milan, gli adolescenti in cerca di se stessi di Beverly Hills 90210, gli esaltati che volevano diventare forti come Hulk Hogan e Ultimate Warrior... la televisione di Berlusconi non ci ha rimbecilliti, ci ha solo posto di fronte a una scelta un po' come il Morpheus di Matrix, ovvero accettare una nuova "vita" da sogno (nemmeno immaginabile negli anni 70) con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, oppure restare in una zona grigia soffocata dal vecchio retaggio socio-culturale. La situazione ci è sfuggita di mano in certi momenti? Assolutamente sì. La cosa ha poi danneggiato il nostro "concreto" percorso di vita? Direi proprio di no, anzi. Le reti Mediaset erano la sintesi di un approccio vincente, a tratti spregiudicato, che puntava sempre al miglior risultato possibile: insomma, se volevi diventavi intraprendente di default con quella mentalità. Oggi, con il senno di poi, possiamo dire lo stesso? I modelli odierni dell'influencer che di fatto non lavora, del vip caduto in disgrazia che va a farsi umiliare al GF per soldi e dello schifo generalizzato che fa passare il messaggio del "diventa famoso senza sacrificio e senza saper fare nulla" sono forse migliori di quanto abbiamo visto negli anni 80 e 90? No, sono mille volte peggio e, per fortuna, tanti italiani, tutt'altro che rimbecilliti, questa volta hanno scelto di dire NO. Quindi sì, siamo tutti figli di Silvio, almeno della sua parte migliore :)

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    1. Concordo, ottima analisi.
      Specie nella parte dove raffronti il modello propinatoci prima con quello di oggi. È notizia di questi giorni la storia del bambino ucciso in un incidente per la monetizzazione su YouTube (perché di questo si parla...), è diventato tutto un mondo liquido... 🥲
      Anche io percepisco un grande cambiamento tra la TV degli anni 80-90 e quella sorta dalla fine degli anni 90 in poi... Ricordo proprio il trash imperante...

      Moz-

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    2. Sai Miki, ho riflettuto spesso su cosa sia realmente andato storto nella TV dalla fine degli anni 90 in poi e non ho mai trovato una risposta definitiva: la tv a pagamento, Internet, il successo dirompente della Playstation e il boom dei videonoleggi sicuramente hanno inciso molto sulle abitudini degli italiani e sulla loro percezione della Tv in chiaro, ma questo non giustifica in toto prima la pigrizia degli addetti ai lavori e poi il trash che ha dilagato per oltre 20 anni. Ma la cosa più assurda è che nel 1993 avevamo forse un decimo dei canali in chiaro che abbiamo adesso eppure a qualsiasi ora c'era sempre qualcosa da vedere, oggi le rare volte che non apro direttamente Netflix mi limito a buttare un occhio su cosa c'è su Dmax o su Focus...

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    3. Sì, effettivamente è cambiato proprio l'approccio.
      La società è diventata molto liquida, veloce, senza orari e senza appuntamenti fissi.
      Non so perché le televisioni non hanno combattuto questa dispersione: per me le due cose potevano convivere e potenziarsi l'una con l'altra (la Rai lo sta capendo...)

      Moz-

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  2. La risposta ovvia è no perché il pubblico televisivo che seguiva la sua tv appartiene al passato anche se non molto lontano (ultimo dominio 2010-14?) che da abbastanza anni non rappresentava più il "suo" mondo Fininvestiano-Mediasettiano perché non lo seguivano più per i fattori della loro età che era cambiata e i nuovi modi di vivere con altri impegni che gli faceva abbondare la sua programmazione, chi era diventato adolescente, universitario e anziano e voleva altro. Mettiamoci il fattore principale che i suoi palinsesti erano guardabili fino a quegli anni e il suo boom fu negli 80-90 e primi 2000 che faceva un botto di ascolti e affezione ai suoi canali e programmi, poi con il crollo mondiale della qualità dell'intrattenimento anche lui attraverso i suoi dipendenti che lavorano nel settore ha mandato in onda solo spazzatura e mediocrità che a un certo punto ha spinto i pochi ultimi fedeli e curiosi della sua rete a evitarli e a scegliere le altre piattaforme.
    Questo ci dice che solo una parte del pubblico era stata la vera forza sostenitrice e perciò i suoi "figli" quelli che hanno vissuto il boom, le generazioni dei nonni, dei genitori e dei ragazzi ora trentenni.
    Il pubblico moderno dal 2010 in poi non si può definire plasmato da lui.
    No, solo una piccola parte è nata da lui.

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    1. Sì ma io infatti parlo proprio di una precisa generazione, come puoi vedere dagli esempi che ho citato. Ovvio che non tutti sono suoi "figli", i più giovani non capiranno nemmeno questo post (credendo magari che le mie parole significhino che Silvio abbia scritto ogni articolo su Sorrisi, che abbia prodotto e girato di persona Twin Peaks, che abbia disegnato gli anime in onda su Bim Bum Bam...) 😅👍🏻
      Secondo me peraltro più di una generazione è stata colpita da Berlusconi, ma forse lui stesso ha fatto male i conti per quanto riguarda la mia.

      Moz-

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    2. Alla tua cosa ha fatto?

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    3. Ha provato ad anestetizzarci e rimbambirci, sperando forse di avere un esercito di votanti: se ci avesse dato davvero quel che prometteva, anche in parte, avrebbe vinto. Ma così non è stato, ed è riuscito ad accalappiare solo la generazione appena precedente (che in lui vedeva uno spregiudicato modello vincente, celebrato spesso in modo analfabeta/cringe guardacaso dai tessuti sociali più bassi).
      Noi, come ha detto Gracula poco sotto, ci siamo limitati a usufruire delle cose offerte, consapevoli del resto.

      Moz-

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  3. Risposte
    1. Sì, anche perché non occorre parlare di cose che esulano dalla mia riflessione, non serve, non qui. Negli anni ci sono stati diversi post "politici" ma oggi ho voluto fare una riflessione più profonda. In quel caso, se ti fa piacere intervenire a riguardo, non ci sarà nulla da censurare 🤓👍🏻

      Moz-

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  4. Il suo lavoro ha dato sicurament forma a un immaginario collettivo. Però è credo che se non ci fosse stato lui quello spazio si sarebbe riempito comunque di qualcos'altro (magari pure simile eh).
    Rimane abbastanza ovvia questa celebrazione (ma anche questo odio) verso un personaggio che la storia dell'Italia l'ha fatta, anche e soprattutto attraverso il mezzo televisivo.

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    1. Uno spazio che si sarebbe riempito ma non in modo così forte. Vero che tutto andava in quella direzione, televisivamente (i network, veri e propri cartelli... guarda Italia 1, nata non con Silvio ma da lui acquisita).
      Solo che penso che soltanto una forza così enorme (televisioni, editoria, ecc...) potesse generare miti così forti. 💪

      Moz-

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  5. La ragione mi spingerebbe a dire peste e corna di Berlusconi, ma il cuore mi ha fatto sentire molto molto triste. E il motivo è che se ne va parte, una grande parte di me. Nel bene e nel male - sebbene più nel male.
    Prodotti importati oppure sviluppati in Italia da Fininvest-Mediaset negli anni 80-90 hanno inevitabilmente formato il nostro gusto. E dalle mie parti a partire dal 1982 il Biscione style ci ha formato profondamente. Quindi si: la scomparsa di Berlusconi ci colpisce nel profondo perché di fatto era come fosse al nostro fianco ogni volta che avevamo la televisione accesa a cena, durante le pause dai compiti o semplicemente mentre stavamo con i nostri amici a rilassarci. Oppure quando nelle serate di settembre 1986 vedevo la pubblicità di Milano 2.
    Le tv private in Italia le ha sviluppate lui. E perfino gli antagonisti, per esempio Santoro e Lerner devono molto del loro stile di conduzione all'informalità nata nelle televisioni private ai tasti 4, 5 e 6 del telecomando.

    La tua premessa però di separare il Berlusconi politico da quello dello spettacolo non è possibile. Prevedibile visto che il tuo sito vuol parlare di cultura pop, ma non dimeno sarebbe falso. Nella vita e nella geopolitica hard power e soft power viaggiano insieme. Il potere di armi, tecnologia, economia e sistema politico si espandono in sinergia con cultura, sogno, brand, stile.
    Il brand Berlusconi è dirompente grazie alla commistione di soldi, potere politico, scelte sociali, acquisizioni commerciali, industriali, sportive. Quindi al di là della simpatia, non posso disgiungere le sue scelte e l'influenza nella politica, dalle sue scelte e influenza nel mondo pop-culturale.

    Ciao
    Giù

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    1. La mia premessa è solo di contenuti: voglio evitare che il post diventi terra per boomers indignati, con le solite cose dette e ridette (anche da me, anche qui) su di lui. Volevo fare semplicemente una riflessione più profonda, sulla comunicazione e sul mondo avvolgente.
      Io stesso ho detto che modello (quello di cui parlo), sistema e berlusconismo vanno di pari passo e sono intrecciati. Ma c'è un altro modo per poterne parlare, secondo me, sottintendendo già come stanno le cose senza dover parlare per forza direttamente di "papi", logge, mafia ecc...
      Volevo concentrarmi su cause ed effetti, e generazioni. 💪🔥

      Moz-

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  6. Credo che sia indubbio scindere l'imprenditore dal politico, come le sue televisioni fino ad un determinato periodo dalle attuali.

    Molti di noi ci è cresciuta quel tipo di TV, con le tante innovazioni e programmi importanti dell'epoca, quando leggo che in TV hanno portato il trash, sarebbe bene ricordare che è una cosa che fa parte preponderante della TV attuale non passata.

    Perché chi commenta così non ha mai vissuto l'epoca piena della Tv, non ha conosciuto gentiluomini come Corrado e Vianello, dei vari programmi innovativi, della TV destinata (che è questa la parola chiave) ai più piccoli e le tante citate cose sopra (anche quelle dimenticate, tipo la Standa).
    Inutile dire e ripetere che gli anni 80 e 90 televisivi si allontanano tantissimo dalla TV del 2000 in poi, che subì notevoli cambiamenti, che molti di noi, poi, ha granché apprezzato.

    Ricordiamo pure che la RAI infondo era una televisione per "vecchi", roba che noi "ragazzi" di allora non vedevamo mai, se non per determinati casi, altrimenti si girava canale e quindi si passava alla Fininvest di allora o ai canali musicali (e ovviamente regionali). Il tutto infatti cambiò da un certo punto in poi anche da loro.

    Ma di certo non siamo figli, al massimo figliastri, che non hanno mai accettato tante cose, sicuramente altri sì, ma molti che conosco, me compreso, no.

    Caio

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    1. La Standa non l'ho dimenticata: mi riferivo a questa quando ho scritto "andava nei negozi" 👍🏻
      Sì, la sostanza è che lui ha dato un'alternativa televisiva forte, prendendo insieme l'offerta delle TV regionali facendole diventare nazionali.
      La nostra generazione è proprio quella che tante cose sue non le ha accettate, e di quelle cose pagherà in eterno il prezzo. Ma non ci siamo fatti rimbambire dal modello propinatoci, non ci siamo illuso di poter diventare "vincenti" come lui, visto che lui stesso ha castrato questa possibilità, con la politica 💪

      Moz-

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  7. Grazie e Raiplay e Youtube mi sto facendo una discreta cultura sulla televisione del passato, di quando Berlusconi non c'era, e la reputo migliore, più professionale, più artistica di quella che gli attribuisci ma che lui ha soltanto pagato, non ha creato un bel niente con la sua capacità di fare, se non ciò che non vuoi sia trattato qui.
    Berlusconi ha rovinato la televisione italiana, ha comprato serie televisive, cartoni animati, film, facendoceli pagare con il nostro stesso tempo, vale a dire con i minuti occupati dalle interruzioni pubblicitarie, in grandissima parte non pertinenti con il programma che andavano a interrompere, producendo una moda poi abbracciata anche dalla Rai. C'erano anche le televisioni private, ma con molte meno pretese di vincere la sfida Auditel...
    Lui non ci ha permesso di vedere delle cose in più, le ha sottratte al loro destino di passare dalla televisione pubblica, per sporcarle con le interruzioni pubblicitarie, e le televendite "solo per oggi".
    Se si cerca di riconoscergli dei meriti per qualcosa di cui dovrei essere suo figlio, si scopre che ha soltanto comprato dei format, per esempio "Passaparola", o trascinato nelle sue spire personaggi che militavano in Rai.

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    1. Per lui è un Dio solo perché ci ha fatto vedere un sacco di cartoni e anime e programmi innovativi suvviaaaaa è palese il ragionamento di Moz.

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    2. L'anonimo, ovviamente come sempre, non ha capito niente né di me né del post.
      Lascio i suoi commenti così chiunque può leggerli e ridere delle cazzate che ha scritto 😎👍🏻
      @gas: ha anche prodotto, suvvia. Fermo restando che anche per me la Rai ha sempre avuto una qualità (almeno nel piglio) molto maggiore, ci fu un periodo veramente di oscurità, con poca offerta.
      Non possiamo condannare le pubblicità (di cui peraltro oggi in molti sono cultori), servono introiti per andare avanti.
      Penso che molte delle cose importate da lui non sarebbero mai arrivate sulla TV di Stato. Forse Twin Peaks sì, ma di certo non sarebbe stato quel fenomeno che abbiamo vissuto in Italia, costruito da lui (nel senso, dalla S B Comunicazione) per essere tale.
      Sarebbe stato un semplice telefilm buttato lì su Raidue o RaiTre... 🤔

      Moz-

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    3. Non so fino a che punto siano paragonabili la Rai di ieri e quella di oggi (peraltro, anche sul "nuovo" Sanremo ci sarebbe da discutere: secondo me è un modello finalmente svecchiato, anche se alcune cose le eviterei e altre le proporrei come prima).
      Concordo, comunque: anche la Tv di Stato dovette svegliarsi e iniziare a ragionare in altri termini...

      Moz-

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    4. Il problema non è "un po' di pubblicità", ma il fatto che negli anni è andata aumentando, contaminando ogni anfratto possibile. Faccio un esempio: quando debuttò il TG5, prima degli ultimi minuti del programma preserale ("La ruota della fortuna" se ben ricordo), si cedeva la linea (da un programma registrato... 😅) alle anticipazioni, dopodiché riprendeva il gioco col tabellone finale per il campione. Dopo qualche tempo, epoca "Tira & molla" o giù di lì, dopo le anticipazioni, ecco a tradimento anche uno spot pubblicitario prima di tornare alla trasmissione! E adesso hanno aggiunto della pubblicità anche dopo il sommario!
      Possibile che nessuno se ne accorga??

      Discorso cultori della pubblicità: sarei tra quelli, se la pubblicità che mi somministri è pertinente con quello che sto seguendo. Se vedo sport, gli sponsor devono essere integratori alimentari, tute da palestra, attrezzi ginnici... Se vedo "Casa Vianello" prodotti per la casa... Se vedo un film western, non dico di pubblicizzarmi maneggi e venditori di armi, ma film che sono in proiezione al cinema, DVD... La pubblicità generalista è un fastidio controproducente per le aziende, ci sono studi di marketing che lo dimostrano, ma tali studi, ovviamente, non sono stati applicati, l'importante era fatturare e infastidire gli italiani.
      Io preferisco pagare per vedere un prodotto televisivo, ma esigo totale assenza di pubblicità, per questo detesto anche la televisione satellitare che a parte i film, interrompe tranquillamente prodotti pagati dagli abbonati!

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    5. Certo, lo sappiamo. Evidentemente significa che si ha bisogno di maggiori slot pubblicitari (forse anche perché gli stessi costano ormai meno...) per poter permettere dei programmi.
      Impossibile fare pubblicità mirata al genere che stai guardando, perché non esisterebbe nemmeno.
      La pubblicità si fa su ampie fasce di pubblico, per età/categoria. Ad esempio, quel che vedi in Bim Bum Bam sono pubblicità di prodotti che potrebbero interessare bambini e ragazzi; quel che vedi durante le telenovelas di Rete4 sono spesso spot di detersivi, deodoranti, roba di cucina ecc...; quel che vedi su Canale 5 durante i Filmissimi sono perlopiù spot per adulti (auto, profumi, whisky, inserti di giornali tipo politica geografia storia...).
      Ovvio che talvolta possono coincidere, ma è impensabile chiedere pubblicità di cose medievali se il filmissimo su Canale 5 è Robin Hood Principe dei Ladri...

      Moz-

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    6. La pubblicità è strettamente crescente ovunque: le app preinstallate sul mio smartphone erano prive di pubblicità (in fondo avevo pur pagato il dispositivo...), da qualche tempo, dopo aggiornamenti, anche loro hanno dei banner pubblicitari: ma le app per ascoltare i miei mp3 o sfogliare le mie foto le avevo già pagate. Allora rimborsatemi, anche a rate, il costo dello smartphone, o forniteli in comodato, restano "vostri" e devo piangermi i banner per usare le funzioni di base.
      Per questo odio la pubblicità e il suo utilizzo, cosa sulla quale Berlusconi ha costruito il suo impero.

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    7. Evidentemente è necessaria, altrimenti non potresti avere/vedere quel che hai...

      Moz-

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  8. Intanto sono milanista pre Berlusconi, quindi da questo punto di vista figlio appena adottivo.. poi certo, come ho benedetto Salvini per quota cento, ho benedetto lui per le Champions e la fine del monoscopio Rai fino alle 17 ma finisce davvero qua. Lui ha avuto fortune e tempismi, come quando si è preso il bacino di voti vacanti DC al posto di Di Pietro, sicuramente pure "visione", ma troppi i dazi da pagare per uno che vive sostanzialmente ancora di poesia..

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    1. Sei uno dei pochi milanisti pre-Silvio che conosco... Cosa c'era di bello nel Milan di allora, tolta la gloria del passato? 😅
      Yes, i dazi li stiamo pagando e li pagheremo sempre, ma l'eredità pop (anche calcistica) almeno ci resta, ed è quella dove lui ha fallito: credeva di allevarci, anestetizzarci... e invece 👍🏻

      Moz-

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    2. Il tifo ti inficia fin da piccolo.. il Milan prese la stella quando avevo dieci anni.. poi ho vissuto anche annatacce di serie B.. ma ci sono bimbi che nascono della Roma, del Genoa, del Palermo.. poveri..

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    3. Quindi tu hai vissuto sia la gloria sia la disfatta, per tornare alla gloria ottantiana... ;)

      Moz-

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    4. Certo era già uno squadrone, anche glorioso, dal passato ancora leggendario... poi ebbe un momento molto moscio ma tornò in auge col Berlusca...

      Moz-

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    5. "ma ci sono bimbi che nascono della Roma, del Genoa, del Palermo.. poveri.. " credo (e spero) che tu sia ironico, ma uno deve esser fiero della città in cui nasce e tifare la relativa squadra, e dico che spero che tu sia ironico perché c'è una certa mentalità attuale nel mondo calcistico piuttosto deleteria, che non sto qui a scrivere, anzi, non lo scriverò cmq.

      Caio

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    6. Ma sì, era pura ironia da tifoseria :)

      Moz-

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    7. Bhe insomma. Il Milan esiste da ben prima di Berlusconi, aveva già creato molti miti come Rivera, i tre svedesi antesignani dei tre olandesi, poi gli anni 70 e vabbè.
      Ma mi viene da chiedere, i miti Berlusconi li creava o se li comprava sfruttandone poi la carica ?
      Da milanese ricordo bene che prima era solo un ricco come altri, quello che gli fece fare il salto di qualità in termini di popolarità tra la gente (i tempi della politica erano ben
      lontani) fu proprio l' acquisto del Milan. del resto.. panem et circenses.
      Ciao, Ambrogio

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    8. Ciao e benvenuto (nome milanesissimo).
      Vero, il Milan ovviamente c'era già da prima ed era fortissimo.
      Poi ebbe un momento buio, Silvio gli diede la carica da imprenditore nuovo stile. Immagino che abbia avuto un ritorno per la sua immagine: dopotutto agli italiani non interessa la politica, ma il calcio^^

      Moz-

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  9. Mi concentro sull'ultima parte, che mi sembra molto interessante: sai cosa credo? Che Silvio era avvolgente e concreto anche come "cattivo".
    Dico "cattivo" anche un po' per scherzare, ma di fatto se fosse un personaggio di fantasia, sarebbe tra quelli in una zona d'ombra tendente al lato oscuro, un po' come certi personaggi negativi ma non troppo delle soap.
    Ecco: lui incarnava delle cose concrete, come concreto era il suo lavoro. Era facile contestarlo, perché ti dava indignazione, mentre oggi non si contesta di peggio per un unico motivo: non ci sono nemici concreti, forti, veri. È tutto nemico a prescindere...

    Moz-

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  10. Ottima riflessione Moz, Berlusconi non ha probabilmente inventato nulla, ha però avuto l'intuizione, che altri non hanno avuto, ha portato in Italia, paese legato ad un lontano passato, la cultura "Pop" figlia (o modello) di quella "Pop Art" che ha segnato la cultura occidentale dagli anni sessanta e che diviene cultura di massa nei decenni successivi (anche se va sottolineato, come dici bene tu la quanto la "leggerezza" di quegli anni, seppur meno colta dei precedenti, era ben lontana dallo squallore odierno).
    In qualche modo ha accelerato i tempi portando nel nostro paese ciò che era inevitabile.
    L'oggi è l'evoluzione (o involuzione, secondo i punti di vista) di quegli anni, l'esuberanza, gli eccessi e la superficialità dell'apparenza innanzi tutto.
    Ciò che è successo nei giorni scorsi è lo specchio di tutto ciò, quelli che sono a favore del cavaliere e quelli contro il "caimano" si sono uniti in un berlusconiano e patetico chiacchiericcio sul nulla, in fondo, parafrasando Dorian Gray "Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli", anche nel giorno della sua morte ha vinto lui.
    Alla tua domanda non posso che rispondere si, per questo siamo figli di Berlusconi e paradossalmente lo sono ancor più quelli che lo negano in quanto hanno scelto la via contraria al silenzio (l'unica strada che Berlusconi temeva e che la cultura odierna evita accuratamente di percorrere).

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    1. Mi piace la tua riflessione finale sul silenzio, che è verissima: il silenzio avrebbe ucciso il caimano, invece lui, comunicatore eccelso, sa che se ne deve parlare sempre, anche male, ma se ne deve parlare 💪
      Sicuramente il berlusconismo politico (non quello del 1994 ma quello successivo) è figlio della scia (o strascico, per meglio dire) di ciò che ha creato lui prima. La situazione odierna è figlia della sua politica, la situazione televisiva di oggi è l'esasperazione, vuota e trash, di quella passata.
      Insomma, un modello che ha funzionato solo in maniera circoscritta e per un determinato periodo, i cui scopi reali non so nemmeno se siano stati raggiunti del tutto... 🤩👍🏻

      Moz-

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  11. Non credo che siamo figli del biscione: siamo persone che sfruttavano i suoi servizi quando li ritenevamo interessanti, pagandoli con soldi o rotture pubblicitarie. Il Berlusca era un po' come la Disney ma in scala: aveva almeno uno di tutto e se non volevi dargli soldi, ti toccava andare a vivere su Marte.
    Riguardo alla programmazione delle sue reti, bisogna vedere quante scelte fossero direttamente sue e quante frutto delle menti - a volte competenti, a volte bacate - dei suoi dirigenti.

    Per quanto mi riguarda, non mi sento come se fosse morto un mio padre spirituale: mi sento come se fosse finita una calamità.
    E come un terremoto si porta dietro altri disastri, come incendi, inondazioni e crolli (a seconda di quali infrastrutture tira giù) è ovvio che certe cose continueranno a bruciare e crollare, che si parli della politica o dell'intrattenimento.
    Ha cambiato il nostro mondo. In peggio.

    Conte Gracula

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    1. Ovviamente io ho messo lui centrale, ma è chiaro che parlo di dirigenti. Del suo entourage comunicativo. Prendiamo la Manera per la fascia ragazzi, dopotutto non credo che Berlusconi si interessasse di cartoons o abbia visto anche solo una puntata delle cose che trasmetteva... 🤓
      Per il resto sono d'accordo, mai considerato un padre spirituale o un modello, sempre contestato (anche "ipocritamente": perché poi comunque le sue cose le usavo). Finita la calamità? Temo di no, c'è di peggio, forse creato da lui ma forse sono creature sfuggite al controllo dei suoi laboratori...

      Moz-

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  12. L'ho sempre apprezzato per il suo senso dello spettacolo, ma ho condiviso molto meno come ha portato avanti la politica. Seppure anche quella l'abbia resa spettacolo.

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    1. Ha spettacolarizzato tutto... purtroppo, in moltissimi casi.
      Parte della politica becera e sudaticcia che abbiamo oggi, viene da una declinazione al ribasso della sua...

      Moz-

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  13. Si sì e sono molto orgoglione di esserlo!!!
    Parlo di lui solo per l'aspetto televisivo.
    Possono dire quello che vogliono ma è solo merito suo se ad un certo punto la televisione si è svecchiata.
    E' stato rivoluzionario.
    A fine anni 70 in Rai è arrivato Goldrake ..e dopo?
    Fino ad allora c'erano Heidi e Remi e i Barbapapa' in Rai e hanno continuato a restarci anche dopo Goldrake.
    Ma Jeeg i vari Mazinga o Candy e Lupin stavano nelle tele regionali non in Rai.
    Mi riferisco a quei cartoni che hanno segnato la mia giovinezza , con l'impero televisivo di Berlusconi hanno trovato posto cartoni che sicuramente non avrebbero visto la vita in Rai.. cartoni che fanno parte della tua di generazione.
    E non ci credo a chi scrive che se non ci sarebbe stato il Berlusca quei programmi sarebbero passati lo stesso (dove?).
    Ha inventato un modo di fare televisione molto pop che rispondeva alle esigenze di quegli anni e che negli anni a venire è cambiato , cambiando anche il modo di fare televisione.
    Poi piccola polemica da rompi coioni: non capisco chi giudica televisivamente Berlusconi quando di fatto chi critica per scelta personale ha deciso di non guardare più la televisione.
    Raiplay e Youtube non sono LA TELEVISIONE!
    Son canali on demand ma non puoi metterli allo stesso livello di una qualsiasi televisione commerciale e non.
    Poi ultima chicca: perchè lamentarsi della pubblicità'?
    Quando le televisioni commerciali vivono di questa , poi sempre tornando ai canali on demand ..pure questi c'hanno gli inserti pubblicitari!
    Ma ben vengano le interruzioni pubblicitarie se negli anni mi hanno portato prodotti televisivi come I Jefferson ; Hazzard , Dallas , Festivalbar ,Azzurro , I Visitors , Il pranzo è servito , Casa Vianello o film in prima visione tv che in Rai te li sognavi.
    Poi chiudo in bellezza , ma dove sta scritto che se guardi un programma in tele la pubblicità deve essere mirata a quello che propina il programma.
    Come se uno che si guarda E.R deve sorbirsi spot solo su supposte , cerotti sciroppi e preservativi.
    Non può passare una pubblicità di un amaro ad esempio o della compagnia di crociera ?
    Ciao

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    1. Per quanto riguarda la pubblicità, aggiungo (da cultore): la Rai proponeva il Carosello, che era persino un modo molto particolare, spettacolarizzato, di pubblicizzare i prodotti (ovviamente io lo amo).
      La pubblicità è diventata parte integrante della cultura pop... ricordata e celebrata, vero a volte invasiva... ma necessaria.
      Anche io comunque credo che alcune cose non sarebbero MAI arrivate sulla Tv di Stato. E se arrivavano, le avremmo avute tempo dopo e non in certi modi che abbiamo vissuto...

      Moz-

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  14. Okay ma il Carosello era quasi un programma aparte , un contenitore di pubblicità era sicuramnete meno invasivo degli spot nei vari programmi televisivi delle reti di Berlusconi , comunque dei vari canali commerciali.
    La Rai aveva il canone adesso vive pure lei di pubblicità.
    Certo va regolamentata la pubblicità e negli anni è stato fatto.
    Ma colpevolizzarla o discriminarla in una televisione che vive di questo mi sembra assurdo.
    Tutto qua.
    E poi negli anni ci sono stati degli spot che sono dei capolavori.

    RispondiElimina
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    1. Sì, ma la vedo come te. E io farei anche di nuovo il Carosello (ci hanno provato, qualche anno fa, a dire il vero...)^^

      Moz-

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  15. Beh, lui ha avuto un impatto sui mass-media che si può definire epocale per l'Italia. Considerando che le trasmissioni televisive sono state (e in gran parte continuano a esserlo, molto meno però per le nuove generazioni cresciute con netflix e amazon prime) il "luogo virtuale" in cui si incontrano milioni di telespettatori che poi il giorno dopo ne parlano con altri, è evidente che ogni italiano nato negli anni '60 e '70 non può dire di non essere stato in qualche modo coinvolto da questa rivoluzione mediatica.
    Idem per la politica, passata dalle sobrie e misurate tribune elettorali della Rai a spettacoli americaneggianti sulle reti mediaset.
    Si può ovviamente discutere sulla qualità di questi cambiamenti. In gran parte, col senno di poi, dico che c'è stata una corsa alla tv-spazzatura e alla politica-slogan che ha sminuito parecchio il valore di entrambe, e che la spinta verso questa metamorfosi è arrivata soprattutto da lui.
    Certamente resterà alla storia come il personaggio più divisivo della società italiana. Persino Andreotti, che i comunisti (quindi quasi la metà degli italiani) vedevano come il demonio in persona, non mai suscitato un odio (da un lato) e un culto della persona (dall'altro lato) paragonabile a Berlusconi sospeso fra i suoi haters e i suoi fedelissimi.

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    1. Vero, e sai perché Giulietto non è mai arrivato a tanto? proprio perché mediaticamente non era così presente. Incarnava ancora un modello più vecchio di politica, un modello poi svecchiato ma che avrei preferito si fermasse a Berlusconi anni '90.
      Preferisco di gran lunga la Rai odierna, ho amato molto della fininvest dell'epoca ma guardavo anche la Rai perché di levatura maggiore, almeno nelle produzioni e in molte scelte editoriali.
      Come divertimento e spensieratezza, meglio l'altra.

      Moz-

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  16. no grazie,non figlio di un criminale ,inquisito e condannato.

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    1. Ovviamente commento anonimo, che dimostra di non aver capito un cazzo del mio articolo... vai così! :)
      Secondo me è meglio tu fossi figlio di un criminale, inquisito e condannato, piuttosto che stupido come ti sei dimostrato con questo commento... ci guadagneresti.

      Moz-

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  17. Se lo intendiamo come impatto culturale sul paese e su qualcuna delle sue generazioni: sì, non ci piove.
    Poi, ecco, non sempre un padre è un buon padre, e i valori che trasmette ai figli non necessariamente sono dei modelli virtuosi.
    Così come non tutti i figli questi valori debbano necessariamente adottarli.
    E comunque milanista pre-berlusconiano anch'io 😁

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    1. Eeheh, e per curiosità: come hai vissuto l' "aziendizzazione/berlusconizzazione" della tua squadra del cuore??
      Comunque, concordo con quanto dici!^^

      Moz-

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    2. Ero un ragazzino, vedere il calcio di Arrigo Sacchi non poteva che generare entusiasmo.
      Il resto erano pensieri che al tempo non mi sfioravano.
      Poi è cominciato un lungo periodo della vita in cui mi sono trovato spesso a rispondere «Può tifare Milan Bertinotti e non posso farlo io?» 😅

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    3. Ahaha ma infatti! Chissà quante risate si facevano Ber&Ber parlando di Milan 🤓👍🏻

      Moz-

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  18. Per il rispetto della linea tematica del post, ometto totalmente la figura politica e la persona condannata su tutti i fronti giudiziari e mi soffermo sull'aspetto più prettamente televisivo e comunicazionale di Berlusconi.

    Il Berlusconi imprenditore nel campo televisivo e delle telecomunicazioni è stato una macchina da guerra prima pionieristica nella lungimiranza e nell'ispirazione americana della sua tv e poi una macchina da guerra mediatica nel metterla in atto. Dobbiamo a lui il bello e il meno bello dei prodotti che ha esportato, inventato e poi distribuito con (purtroppo) calante qualità soprattutto nell'ultimo quindicennio/ventennio - da quando la nuova generazione Mediaset è entrata in campo con Pier Silvio a capo.

    Ci ha portato in Italia Twin Peaks, che per me è il suo atto più riuscito nel suo genio di riconoscere un prodotto così alieno al tempo persino per gli americani, quindi figuriamoci per noi del vecchio Stivale. Ha colto, forse per fortuna o forse per genialità, un prodotto che come Twin Peaks di un genio tuttora incompreso come Lynch tanto da puntare i piedi per portarlo in Italia, pubblicizzandolo al tempo forse nel migliore dei modi pensabili: sinossi raccontate dai conduttori nelle principali trasmissioni durante i picchi di ascolti della serata; spot pubblicitari degni del mistero della serie; inserti e riviste che ne parlavano ogni settimana e gli stringerei la mano (se fosse ancora vivo xd) per aver voluto a tutti i costi dalla sua Mondadori il diario di Laura Palmer nella versione italiana.
    In questo Berlusconi è stato un genio visionario, non c'è nulla da dire. E' arrivato ad immaginare un futuro televisivo negli anni '70 che nessuno aveva mai nemmeno sognato e lo ha saputo fare su tutti i fronti e questo glielo riconosco. Ha portato in televisione i quiz (certo già presenti in rai), ha creato la fascia preserale e del mezzogiorno con Corrado e poi a seguire con serie tv di tutto rispetto e sit-com gradevolissime... sempre sulla falsa riga americana.

    In tutto ciò, ed era inevitabile, c'era la sua anima e la sua essenza nel modo di pensare e creare la sua televisione spesso lasciva, a volte trash, e altre fuori le righe eppure a volte di grande qualità e di piacevole gradimento... ma in ciò Berlusconi ha incarnato la pancia dell'italiano di cui lui era l'archetipo perfetto... ha solo tirato fuori il peggio e il meglio di noi perché lui ha avuto visione, genio, denaro e potere per farlo. A lui piacevano le donne, il sesso, il buon cibo, i soldi, le trattative sottobanco, l'"aumm aumm" come si suol dire... far favori e poi richiederli in cambio... comprare le persone e i suoi tornaconto... ricoprire di ruoli chi gli era fedele e ridurre all'oblio chi non gli era riconoscente... ma alla fine, non è questo l'italiano? Non il migliore, non il peggiore... l'italiano medio. Tutto qua.

    Denny

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    1. Ho voluto evitare la politica perché immaginavo l'esercito di boomer che non avrebbe nemmeno voluto concentrarsi sulle mie parole, sicuramente nemmeno capendole (credo che il mio post sia più amaro che celebrativo, anche perché non sono certo berlusconiano: ma con un personaggio così, e con un sacco di gente che si butta di pancia, era meglio evitare e chiarire immediatamente di cosa volevo si parlasse).
      Parlando di televisioni: network e tutto il resto erano già una realtà... forse non ancora così strutturata. Lui ha avuto, come dici, la visionarietà e l'intuizione (aiutato, ovviamente) di rendere questo universo anarchico una cosa strutturata: acquisì la televisione del quartiere e ne fece Canale 5; due anni dopo circa prese Italia 1 (già molto strutturato), e un anno dopo anche Rete 4.
      Una corazzata a cui per un periodo aggiungerà Italia 7.
      Lui persona è come dici: le cose citate le fanno tutti gli imprenditori, puliti o meno, solo che lui è stato l'imprenditore più grande e quindi anche tutto ciò che ha fatto è stato più grande, anche negli intrecci pericolosi e poco belli, censurabili e condannabili (alcuni, peraltro, proprio condannati).

      Moz-

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  19. Bravi,apologia di un uomo di merda,bravi clockers

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    1. Continuo a dire: non capire nulla né del post né dei commenti.
      Lascio il tuo intervento proprio per farci due risate sul tuo analfabetismo funzionale.
      Ripeto: non mi stupisce che sei un utente anonimo, incapace di metterci la faccia. Sei una persona di merda anche tu, in questo: non mi preoccuperei dunque di quanto sono merda gli altri vista la tua natura da pozzo nero... :)

      Moz-

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    2. non mi sembra di averti insultato,sei borioso e arrogante come al solito

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    3. Ti sto insultando io infatti.
      E ripeto: adoro che vieni a perdere il tuo tempo qui, voglio che rimani ancora e ancora, devi leggere, cliccare, vedere cosa faccio... Devi vivere PER ME.
      Dopotutto sei un miserabile anonimo, che come sempre non capisce niente di quel che legge...
      Ho, di fatto, già annullato la tua vita... e ci godo!**

      Moz-

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    4. Allora ti insulto anche io coglione

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    5. Il coglione sei solo tu: ti insulto per un semplice motivo (e non fingere di non saperlo, perché se non ci arrivi sei doppiamente coglione). Il tuo aver dedotto che abbiamo fatto un'apologia di S. B., il che denota non solo non aver capito il senso del post (sei idiota, oltre che coglione?) ma nemmeno aver voluto provare a intavolare un discorso.
      Ah, ovviamente, ciliegina sulla torta, il tuo aver scritto da anonimo, che comporta OVVIAMENTE tutto quello che sappiamo... Se ci avessi messo la faccia, pure pure... ma siccome il tuo scopo era solo provare (senza ovviamente riuscirci) a rompere le scatole, visti i modi in cui sei intervenuto, il COGLIONE te lo becchi tutto.
      Ancora e ancora: COGLIONE.

      Moz-

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    6. Coglione tu e i tuoi accoliti

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    7. Iniziavo a pensare di aver perso potere su di te, e invece zak! eccoti qui a onorarmi sempre della tua presenza. Non sparire così a lungo, ti voglio ancora e ancora a passare il tuo tempo qui sopra.
      Devi vivere per me, coglioncino 💙

      Moz-

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  20. Denis: semplicemente all'inizio come fanno le squadre di calcio compri i migliori dall'altra parte della tv di stato.
    I programmi tv hanno tutti bene o male un sottotesto politico e comunque il programma o altro nella tv commerciale sono loro l'intermezzo tra uno spot e l'altro non il contrario perchè di gratis non c'è nulla.
    Berlusconi e stato pure studiato all'estero perchè l'unico che è riuscito con un partito nuovo ad andare al governo in 6 mesi.
    Ho tenuto pure su la sinistra perchè era il "cattivo" dell'altra parte dimostrando che puoi anche non avere un programma politico ma basta prendersela con qualcuno.
    Insomma a partato il sistema americano televisivo limitando i loro eccessi e dandogli l'italianità.

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    1. Ho cancellato i commenti dell'anonimo pippaiolo, così, giusto per fargli dispetto (mi piace torturarlo: a volte li lascio, a volte no, voglio che roda ma l'importante per me è che stia sempre qui a dedicarmi il suo tempo **).
      Denis, concordo: lui ha basato la comunicazione su questo, su un nemico (in assenza di concretezza del fare...) e sulla spettacolarizzazione.

      Moz-

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  21. Post inopportuno. Disapprovo.

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    1. Addirittura inopportuno... E che avrò detto mai? Meno male che ho evitato di parlare di politica...
      Comunque, attendo risposte: inopportuno perché? Cos'ha che non va una MIA riflessione, sulla mia vita e la mia percezione delle cose?

      Moz-

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    2. Nulla da eccepire sul fatto che questo è il tuo spazio in cui ti esprimi liberamente. Ci mancherebbe.
      Ma una volta che scrivi qualunque cosa qui dentro, inevitabilmente ti esponi all'approvazione - o alla disapprovazione - di chi ti segue.
      Dedicare un post - quale che sia - a un volgare arricchito, idolo dei semianalfabeti e motivo di imbarazzo in Italia e all'estero, è per me inopportuno. Per cui disapprovo.

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    3. Quindi è inopportuno anche parlare di, chissò, Hitler?
      O Pinochet?
      Cioè, il senso del mio post credo sia chiaro: non è una santificazione (anzi) non èun'apologia (anzi), ne abbiamo criticato più aspetti... ma non posso essere ipocrita e ignorare che il suo modello abbia fatto parte della mia vita.
      Non vedo cosa ci sia di inopportuno, nella cosa che ho detto. Per me è inopportuno e ipocrita, magari, non riconoscerlo.
      Secondo me la questione è leggermente diversa: in tanti (non dico tu, ma in tanti) innanzitutto non hanno manco provato a capire di cosa parlasse il post; e penso anche che in tanti si abbia paura di ammettere di aver apprezzato quel modello di cui parlo.
      Ma io, che non ho mai appoggiato o votato Berlusconi, anzi, non posso essere disonesto con me stesso e non riconoscere alcune cose.

      Moz-

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    4. Va bene: questo post non è né una santificazione né un'apologia. D'accordo.
      Però dici che il suo modello ha fatto parte della tua vita.
      È un po' triste, non ti pare?
      Il signor Berlusconi era nient'altro che un trafficone in combutta con una classe politica compiacente e complice.
      Ed è diventato politico unicamente per difendere i suoi interessi.
      E attorno a lui ha riunito la feccia della politica e della società italiana: analfabeti fieri di esserlo, evasori fiscali, mafiosi, massoni, nostalgici di Craxi, di Mussolini, dei Savoia e dello Stato Pontificio. Oltre che ai suoi avvocati, ai suoi dentisti, ai suoi medici e alle sue soubrettes.
      Tutta gente bisognosa di un riconoscimento ufficiale (e dei suoi soldi).
      E tutti coloro che non erano sul suo libro paga erano comunisti.
      Dai, come fai a dire che il modello di un essere così abietto ha fatto parte della tua vita?

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    5. @capricornus
      A me sembra che l'unico inopportuno qua sei te .
      O almeno il tuo commento.
      Non capisco cosa non ti è chiaro?
      Okay che è politica pure l'aria che respiriamo ma qua mi sembra che stai per così dire pisciando fuori del vaso.
      E non ho mai votato Berlusca.
      Ma come ho già scritto ritengo il suo modo di avere fatto televisione rivoluzionario.
      Alla fine si sta parlando di quello.
      Il suo modello ,..per come la vedo io è questo aspetto punto. E non capisco che ti stai a scandalizzare se ci sta a chi gli piace.

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    6. Il commento sopra è il mio.
      Max

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    7. Cerchiamo di non andare oltre i toni civili, pleaze! ;)
      Rispondo a Capricornus: "Dai, come fai a dire che il modello di un essere così abietto ha fatto parte della tua vita?"
      Come faccio a dirlo? Perché è la verità, e sarei ipocrita a non ammetterlo o a nasconderlo a me stesso.
      Ecco come faccio a dirlo^^
      Non sono uno di quelli che ha paura di doverlo ammettere, ho più paura dell'ipocrisia: col modello comunicativo suo ci sono cresciuto, ed è lo stesso per chi ha amato e tifato il suo Milan, per dire.
      Non posso essere così ipocrita nel non ammettere che metà delle cose che amo sono passate sotto il suo modello (o meglio, quello della sua editoria). Twin Peaks lo amo per come lo abbiamo vissuto in Italia, idem tanti prodotti animati... Sarei ipocrita nel non affermare che oggi guadagno scrivendo di un suo programma-cardine, che è l'espressione del modello della sua tv dei ragazzi.
      Non ci vedo nulla di strano, è così e ne prendo atto.
      Non vedo dove sia l'inopportuno, nel riconoscerlo e nel voler intavolare un discorso che speravo fosse compreso da tutti ma evidentemente non lo è stato...

      Moz-

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    8. Vabbé, vabbé. Come non detto, eh? Qui dentro, l'assiduo frequentatore delle cosiddette Olgettine passa per imprenditore rivoluzionario. Orpo! Ma sì, ho perso una buona occasione per tacere, chi sono io per giudicare? L'importante è far soldi, giusto? Chiamalo pregiudizio ideologico, che vuoi che ti dica. In fondo, anche Mussolini riuscì a creare un immaginario collettivo, non è così?

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    9. Ok ma quindi cosa avrei dovuto fare? Cancellare la mia vita o fingere che quelle cose che ho vissuto (e che sto vivendo) non siano successe e non succedono? Non è ipocrita, tutto ciò? So che è un cortocircuito, ma è anche la verità. E io non ho paura mai della verità, né devo fingere ipocritamente delle cose che sono il contrario...
      Spiegami, perché davvero non capisco... Il mio post inoltre si concentra su un punto che tu hai eluso completamente: perché la quasi totalità dei ragazzi cresciuti con le sue televisioni è stata la frangia che più lo ha criticato? Dove ha sbagliato, se ha sbagliato?
      Ma soprattutto, dov'è che questo mio (ripeto, mio) vissuto, che qui ho raccontato, è inopportuno?
      Ho fatto lo scout e l'ho raccontato, è inopportuno anche questo? Perché?
      Il frequentatore delle Olgettine qui passa ed è sempre passato per quel che è, ma sei tu che hai eluso completamente tutta la mia introduzione, nonché il senso del post... E dire quello che hai detto, quella insinuazione, non è per nulla una bella cosa né verso di me né verso chi ha commentato qui (peraltro travisando o non volendo capire la tematica dei commenti).
      Tel lo dico chiaramente (come ho detto nell'articolo stesso): in parte, questo stesso blog (purtroppo? ) è figlio del mondo creato da Berlusconi. Ci sei sopra anche tu, che ti piaccia o meno. Se non te ne eri accorto finora, la dura realtà è questa (e non sono così fesso, ripeto, da nasconderla e nascondermela).
      A te la scelta se starci ancora o meno 💪

      Moz-

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    10. Ascolta, fa' una bella cosa: dal momento che i miei interventi risultano inappropriati, cancellali tutti e amici come prima.

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    11. Ma no, perché? È la tua espressione, ed è sacrosanta. Io voglio solo provare a capire... 💪

      Moz-

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    12. Mi sembra sia stato molto chiaro Capricornus , che altro vuoi capire?
      Evidentemente non riesce a scindere il Berlusconi politico da quello mediatico/televisivo.
      Non gli puoi far cambiare idea

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    13. Che, da un certo punto di vista, ci sta: ma se io faccio una premessa, che parla di me in modo meno ipocrita possibile... Perché devo sentirmi dire che il post è inopportuno?
      O perché dovrei leggere che qui il tizio delle Olgettine passa da imprenditore rivoluzionario (con l'insinuazione)?
      Non si tratta di voler fare cambiare idea, ma di voler capire cosa intendeva.
      Poi, besto lui se non ha mai acceso la TV fondendosi i canali Fininvest/ediaset dal 1980 a oggi....

      Moz-

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    14. L'ultima riga è poco chiara ma credo di aver capito lo stesso.
      Fa pensare pure a me che non abbia mai visto un programma in una TV del Biscione.
      Però ammetti che è strano , come è strano che non gli piaccia proprio niente ( sto parlando di programmi televisivi) di quella televisione.
      Strano proprio,

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    15. Eh dal telefono rompe: intendevo (ma avevi capito bene) Beato lui che se non ha mai acceso la TV godendosi i canali Fininvest / Mediaset dal 1980 a oggi...^^
      Ma non solo tv... possiamo parlare di Mondadori, radio, altra editoria, Milan... Per me è impossibile essere rimasti fuori dal modello che cito.
      Io ho amato Twin Peaks per come è stato gestito dalla SB Communications (prendo questo, come esempio). In ciò, sono assolutamente figlio di Silvio e non posso non ammettere che è così, che mi piaccia o meno (ma non sarebbe ipocrita negarlo?).
      Quindi nonostante io sia sempre stato un contestatore del Berlusconi politico (e non solo...), non posso negare di aver usato le cose che lui proponeva coi suoi canali e via dicendo.
      E questo era l'altro argomento...

      Moz-

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  22. L'hai messo in questi termini, e indubbiamente la risposta non può essere che sì...

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    Risposte
    1. Certo, sono i termini in cui una persona come me, amante di cultura pop e tv, poteva mettere la questione^^

      Moz-

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  23. Carissimo Miki, condivido quanto scritto da te e Thomas...sicuramente il complesso personaggio Berlusconi lo sia ama, lo si odia, lo si critica....dipende da che lato lo vogliamo vedere. Per quelli della nostra età è stato un personaggio che "ha segnato la nostra generazione"...

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    Risposte
    1. Ciao Germano!
      Esatto, e secondo me, non riconoscere ciò (in bene e in male) è davvero ipocrita.
      Penso che tanti abbiano semplicemente paura di ammetterlo...

      Moz-

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    2. Concordo con te carissimo...i social di buono hanno che ci hanno fatto capire meglio "le miserie umane" che ci circondano!

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    3. E che spesso siamo anche noi, ci tengo a dire.

      Moz-

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