[FUMETTI] Il Grande Diabolik, Lo scettro della discordia

 

Il tesoro nazionale del Northstand, la Russia nella geografia diabolika, è composto da tre simboli: la Sfera, lo Scettro e la Corona.
Due di questi sono già nelle mani di Diabolik, ma gli "ex sovietici" pensano che il ladro di Clerville abbia solo il primo, ossia il Sole dell'Impero. Dopotutto gli altri due sono ancora custoditi nel loro Paese, ma proprio da qui parte questo bellissimo Lo scettro della discordia...


 

L'albo rimette in scena situazioni e personaggi che erano stati disseminati negli ultimi anni editoriali: dall'energico poliziotto Ivan Rudenko (che però è anche un abile ladro, in sostanza unisce in un unico personaggio le caratteristiche di Diabolik e Ginko...), il tesoro della sua nazione, e un passato di cui tanti ignorano i risvolti.



 

Diabolik ha atteso tanto per rubare l'ultimo pezzo del tesoro del Northstand, la Corona della Regina Madre: ora la situazione gli si presenta ghiotta e con Eva organizza un colpo lontano da Clerville. Potrebbe filare tutto liscio, ma i due sanno che Rudenko potrebbe dar loro filo da torcere, sia come poliziotto sia come ladro...




La questione è che Rudenko, invece, mira allo Scettro, che da qualche tempo (e senza che nessuno lo sappia) è finito fortuitamente nelle mani di Diabolik (come visto ne L'ombra del passato, QUI).
Ed è proprio da quell'albo, ambientato agli inizi del secolo scorso, che riappare il ladro conosciuto come L'Ombra, in una scena che riallaccia alla grande tutte queste storie intrigando il lettore sull'identità del misterioso figuro: volete vedere che...?





Lo scettro della discordia è un'ottima storia costruita come una partita a scacchi, dove tutti agiscono immaginando le mosse dell'avversario incappando anche in presupposti non del tutto corretti.
E questo, unito a inaspettati pericoli, crea situazioni esplosive.
Un albo che permette anche a chi non ha letto le storie precedenti (la già citata L'ombra del passato, ma anche L'uomo che non conosceva Diabolik e Cappio alla gola / L'esca) di comprendere benissimo ogni situazione, grazie a inedite scene di raccordo/racconto e ai redazionali, utilissimi sia per avere il quadro di chi sia Rudenko, sia per capire la situazione del tesoro del Northstand.
Un altro ottimo articolo invece fa il punto su tutti i paesi "sovietici" apparsi in Diabolik: utilissimo per vedere come, anche in una serie dove la continuity è pressoché inesistente, la redazione cerchi sempre più una coerenza (geografica, in questo caso).


 

Questo Grande Diabolik è chiuso da due storie brevi, simpatiche se vogliamo, ma comunque serie: nella prima (di Faraci e Gomboli, disegnata da Cerveglieri) vediamo i ladri alle prese con un tour ciclistico, nella seconda (di Pasini e Finocchiaro, disegnata da Bonetti) le antipatie tra due donne rischiano di mandare a monte il piano...




Lo scettro della discordia, di Pasini, Gomboli e Faraci, presenta anche una bella scena di Diabolik e un... lupo: una sequenza che potrebbe diventare iconica. La storia è realizzata dalle due diabolike Massaglia (matite) e Caretta (chine), il duo tutto al femminile che come sempre riesce a regalarci tavole ricche di dettagli e disegni superbi. I retini di Chillura completano la bellezza della resa finale.
Le pagine del prologo sono affidate, come prassi quando si parla di un passato lontano, a Palumbo, con retinature di Giardina.


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